Guerra Sudan

LA GUERRA DEL SUDAN: UNA GUERRA DI CUI SI PARLA TROPPO POCO

Ciao ALESSIO, 

da un anno, la popolazione del Sudan è intrappolata in un vortice di violenza causata dal conflitto tra le Forze armate sudanesi (Fas) e le Forze di supporto rapido (Fsr), un gruppo paramilitare rivale. 

Abbiamo ripetutamente denunciato prove di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e altre gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, come le uccisioni di civili, stupri di donne e ragazze e l’uso di armi chimiche.

Nonostante i numeri spaventosi della crisi, la popolazione civile si sente abbandonata e ignorata.
Stai dalla loro parte, chiedi un embargo sull’invio delle armi.

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THE SUDAN WAR: A WAR THAT IS TALKED ABOUT TOO LITTLE

Hello Alessio,

for a year, the people of Sudan have been trapped in a vortex of violence caused by the conflict between the Sudanese Armed Forces (FAS) and the Rapid Support Forces (FSR), a rival paramilitary group.

We have repeatedly reported evidence of war crimes, crimes against humanity and other serious violations of international humanitarian law, such as killings of civilians, rapes of women and girls and the use of chemical weapons.

Despite the frightening numbers of the crisis, the civilian population feels abandoned and ignored.
Be on their side, ask for an embargo on sending weapons.

LA GUERRA FANTASMA

Ciao Alessio,

l’avresti mai detto che in un’era tecnologica e avanzata come la nostra, un’era in cui le comunicazioni arrivano da ogni angolo del pianeta in tempo reale, ti sarebbe arrivata una mail per raccontarti di una guerra fantasma? Una guerra dimenticata e invisibile ai media sebbene stia causando una delle peggiori tragedie umanitarie degli ultimi decenni

A un anno di conflitto e di silenzio mediatico, infatti, in Sudan, dove gli scontri tra l’esercito regolare e un gruppo paramilitare hanno dato il via a una sanguinosa guerra civile, migliaia di bambini, donne e uomini sono stati uccisi e oggi assistiamo al più alto numero di sfollati al mondo: oltre 10 milioni di persone costrette a fuggire e a cercare salvezza nei Paesi limitrofi. 

Come in Sud Sudan, visitato a marzo dal direttore esecutivo di OxfamAmitabh Behar, che è andato a Renk e Jodah, dove ha potuto verificare in prima persona l’afflusso di rifugiati. Insieme ai nostri partner, garantiamo acqua e servizi igienico sanitari nei campi di transito, ma servono più risorse. 

Arrivano ogni giorno oltre 1.500 persone e i racconti dei sopravvissuti sono drammatici: in fuga da orrori inimmaginabili (furti, violenze, molti casi di uccisioni su base etnica, stupri e crimini sessuali su donne e ragazze), col terrore di morire nel tentativo di salvare sé stessi e le proprie famiglie. 

Alessio, pensa a queste persone che, dopo essersi salvate dalla guerra, segnate per sempre dalle atrocità subite, fanno di tutto per ricominciare. Non possiamo dimenticarli, non credi? 

Lottano contro la fame, non hanno acqua pulita e resistono con coraggio e forza. 

La situazione umanitaria è catastrofica e i bisogni sono urgenti.

So che non chiuderai gli occhi di fronte a tanta sofferenza, ogni aiuto è fondamentale. Il TUO lo è.

Dona oggi stesso e porta a migliaia di bambini, donne e uomini sudanesi, che hanno perso tutto, acqua pulita e servizi igienico sanitari, ma anche la certezza che non saranno dimenticati e potranno invece ricominciare a vivere, con dignità. 

https://www.oxfamitalia.org/rifugiati-sudsudan-guerra-sudan-f/

Fonte: Oxfam Italia

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THE GHOST WAR

Hello Alessio,

would you have ever thought that in a technological and advanced era like ours, an era in which communications arrive from every corner of the planet in real time, you would receive an email telling you about a phantom war? A forgotten war and invisible to the media even though it is causing one of the worst humanitarian tragedies in decades?

In fact, after a year of conflict and media silence, in Sudan, where the clashes between the regular army and a paramilitary group started a bloody civil war, thousands of children, women and men were killed and today we are witnessing to the highest number of displaced people in the world: over 10 million people forced to flee and seek safety in neighboring countries.

Like in South Sudan, visited in March by the executive director of Oxfam, Amitabh Behar, who went to Renk and Jodah, where he was able to see firsthand the influx of refugees. Together with our partners, we guarantee water and sanitation services in transit camps, but more resources are needed.

Over 1,500 people arrive every day and the stories of the survivors are dramatic: fleeing from unimaginable horrors (thefts, violence, many cases of ethnic killings, rapes and sexual crimes against women and girls), with the fear of dying in an attempt to save themselves themselves and their families.

Alessio, think of these people who, after being saved from the war, forever marked by the atrocities they suffered, do everything they can to start again. We can’t forget them, can’t we?

They fight against hunger, they have no clean water and they resist with courage and strength.

The humanitarian situation is catastrophic and the needs are urgent.

I know that you will not close your eyes in the face of so much suffering, every help is fundamental. YOURS is.

Donate today and bring clean water and sanitation services to thousands of Sudanese children, women and men who have lost everything, but also the certainty that they will not be forgotten and will instead be able to start living again, with dignity.

https://www.oxfamitalia.org/rifugiati-sudsudan-guerra-sudan-f/

Source: Oxfam Italia

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM