Russia

LA GUERRA ELETTRONICA SATELLITARE TRA ISRAELE E HAMAS NELLA STRISCIA DI GAZA: COME VIENE USATO STARLINK DI ELON MUSK

THE SATELLITE ELECTRONIC WAR BETWEEN ISRAEL AND HAMAS IN THE GAZA STRIP: HOW IS USE STARLINK OF ELON MUSK

Starlink attivati in Ucraina: Elon Musk garantisce la connessione in guerra

Per aiutare l’Ucraina nella guerra contro la Russia, Elon Musk ha inviato i terminali Starlink della SpaceX per permettere una connessione alla rete Internet grazie alla tecnologia satellitare

https://www.fastweb.it/fastweb-plus/digital-magazine/starlink-attivati-in-ucraina-elon-musk-garantisce-la-connessione-in-guerra/

SpaceX ha inviato un furgone carico di terminali Starlink verso l’Ucraina: questo è quello che ci dice un’immagine twittata dal vice primo ministro della Nazione sotto assedio. Il vice primo ministro aveva fatto appello ad Elon Musk e alla sua tecnologia in un post pubblicato su Twitter dove ha chiesto aiuto e assistenza durante l’invasione russa.

In risposta, Musk ha assicurato che il servizio Internet via satellite era stato attivato per l’Ucraina e che un numero sempre maggiore di terminali stava arrivando nel Paese. Il giorno dopo sembra che la missione sia andata a buon fine, mentre Musk risponde alla richiesta via tweet di Mykhailo Fedorov con un “You are most welcome!”

Mentre i combattimenti in Ucraina si intensificano, la popolazione sta iniziando a chiedersi quando questa situazione finirà e, soprattutto, a quali condizioni. Ci sono state diverse segnalazioni di un eventuale cyberattacco alle infrastrutture di Internet: in uno scenario del genere sarebbe ancora più difficile documentare l’accaduto, far uscire notizie dal Paese e, per le persone coinvolte, contattare i propri cari.

Ora che i terminali sono arrivati in Ucraina, non è chiaro come verranno utilizzati o distribuiti. Le antenne hanno bisogno di un accesso senza ostacoli al cielo, che può risultare difficile in una zona di guerra. Ultimo tassello, non si conoscono le posizioni precise dei gateway di SpaceX, anche se gli addetti ai lavori ne hanno dichiarato la presenza nella vicina Polonia.

Come funziona Starlink, l’Internet via satellite di Elon Musk

Per entrare nel sistema Starlink, gli utenti devono avere un terminale utente, ossia una piccola antenna bianca piatta che SpaceX manda direttamente agli utenti. Con una visione chiara del cielo, le antenne possono inviare e ricevere segnali da qualsiasi satellite Starlink attivo che si trova nel cielo. Sono questi terminali che sono stati spediti in Ucraina, anche se non è ancora chiara la quantità stimata.

Gran parte dell’infrastruttura che alimenta Internet via satellite esiste nello spazio, anche se ci sono ancora moltissime apparecchiature sulla Terra. Per fornire l’accesso ad Internet, i satelliti devono essere in grado di comunicare con i gateways, ossia con stazioni fisse sulla Terra collegate a cavi in fibra ottica già esistenti.

I numeri e le problematiche di Starlink

Starlink è l’ambiziosa iniziativa di SpaceX per creare un Internet dallo spazio e che ha lo scopo di lanciare decine di migliaia di satelliti nell’orbita bassa terrestre per fornire una copertura Internet a banda larga sul suolo sottostante. Fino a questo momento l’azienda ha in orbita quasi 2000 satelliti attivi.

Durante un evento live streaming tenutosi a gennaio, SpaceX ha dichiarato di avere 145000 utenti attivi, mentre a febbraio Musk ha fatto sapere in un tweet di avere più di 250000 terminali in produzione. Nonostante l’ambizione di Musk, rimane ancora qualche criticità legata a problematiche tecniche o possibili cyberattacchi su Internet via satellite come Starlink.

Fonte: Fastweb

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Starlink activated in Ukraine: Elon Musk guarantees connection in war

To help Ukraine in the war against Russia, Elon Musk sent SpaceX’s Starlink terminals to allow connection to the Internet thanks to satellite technology

SpaceX has sent a van loaded with Starlink terminals towards Ukraine: this is what an image tweeted by the deputy prime minister of the nation under siege tells us. The deputy prime minister had appealed to Elon Musk and his technology in a post published on Twitter where he asked for help and assistance during the Russian invasion.

In response, Musk assured that satellite Internet service had been activated for Ukraine and that more and more terminals were arriving in the country. The next day it seems that the mission was successful, while Musk responds to Mykhailo Fedorov’s request via tweet with a “You are most welcome!”

As the fighting in Ukraine intensifies, the population is starting to wonder when this situation will end and, above all, under what conditions. There have been several reports of a possible cyberattack on Internet infrastructures: in such a scenario it would be even more difficult to document the incident, get news out of the country and, for the people involved, contact their loved ones.

Now that the terminals have arrived in Ukraine, it is unclear how they will be used or distributed. The antennas need unobstructed access to the sky, which can be difficult in a war zone. Last piece, the precise positions of the SpaceX gateways are not known, even if insiders have declared their presence in nearby Poland.

How Starlink, Elon Musk’s satellite Internet, works

To enter the Starlink system, users must have a user terminal, which is a small flat white antenna that SpaceX sends directly to users. With a clear view of the sky, the antennas can send and receive signals from any active Starlink satellite in the sky. It is these terminals that were shipped to Ukraine, although the estimated quantity is not yet clear.

Much of the infrastructure that powers satellite Internet exists in space, although there is still plenty of equipment on Earth. To provide access to the Internet, satellites must be able to communicate with gateways, i.e. fixed stations on Earth connected to existing fiber optic cables.

Starlink’s numbers and problems

Starlink is SpaceX’s ambitious initiative to create an Internet from space, which aims to launch tens of thousands of satellites into low-Earth orbit to provide broadband Internet coverage on the ground below. To date, the company has nearly 2,000 active satellites in orbit.

During a live streaming event held in January, SpaceX said it had 145,000 active users, while in February Musk said in a tweet that it had more than 250,000 terminals in production. Despite Musk’s ambition, some critical issues still remain linked to technical problems or possible cyberattacks on the Internet via satellite such as Starlink.

Source: Fastweb

https://www.geopop.it/come-starlink-di-elon-musk-e-utilizzato-nella-guerra-in-ucraina-e-a-gaza/

Guerra elettronica e cibernetica: Starlink alla prova del conflitto russo-ucraino

14 Settembre 2022

Starlink, la connessione internet satellitare Starlink fornita da Elon Musk all’Ucraina, è diventato un asset strategico per le comunicazioni e la trasmissione di dati nel recente conflitto con la Russia. Oltre 150.000 ucraini sono connessi ad internet attraverso Starlink, più degli utenti globali attivi nel 2021. I tentativi da parte della Russia di mettere fuori uso la connessione internet in Ucraina si è fin ora scontrata con la capacità di Starlink di continuare ad erogare una connessione utile per le comunicazioni da parte del governo e per fini militari.

Lo sviluppo di nuove tecnologie è sempre stato un driver in grado di spostare gli equilibri durante un conflitto armato. I missili V1 e V2 e il codice enigma sviluppati dalla Germania nazista o la bomba atomica sviluppata dagli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale hanno avuto un impatto dirompente nella condotta delle ostilità. Allo stesso modo, l’accesso inaspettato a tecnologie sviluppate per scopi civili ma in grado di concorrere allo sforzo e all’azione bellica di una delle due parti in conflitto possono rappresentare un vantaggio importante i cui effetti nel breve, medio o lungo periodo andranno valutati successivamente.

Il 26 febbraio 2022 – due giorni dopo l’inizio del conflitto russo-ucraino e dell’attacco cyber che ha messo fuori uso la connessione internet di “diverse migliaia di clienti in Ucraina” – il Vice-Ministro ucraino Mykhailo Fedorov attraverso un tweet ha chiesto ad Elon Musk, fondatore e proprietario di Starlink, di mettere a disposizione del popolo ucraino il loro sistema internet. Sebbene il canale per la richiesta fosse quantomeno insolito, la risposta di Musk non si è fatta attendere. Dal 26 febbraio, la costellazione di satelliti sviluppata da Elon Musk e la fornitura dei sistemi di ricezione hanno rappresentato un asset strategico per l’Ucraina.

Con oltre 2400 satelliti (giugno 2022) presenti nella orbita terrestre bassa del nostro pianeta, Starlink è in grado di fornire internet senza l’ausilio di antenne, cavi sottomarini e fibra ottica. È sufficiente che il pannello, di dimensioni 30×50 cm o dal diametro di meno di 60 cm, dato in dotazione venga posto in una zona in grado di avere una “visuale” libera del cielo per potersi connettere ad una rete internet ultra-veloce. Che si tratti di trasmettere video, partecipare a videointerviste o a collegamenti con i Parlamenti dell’Occidente, inviare comunicati per la propaganda o per trasmettere informazioni e ordini militari crittografate, Starlink rappresenta oggi uno strumento fondamentale nel conflitto che sta interessando l’Ucraina con oltre 10.000 antenne dislocate sul territorio ucraino. Starlink è stato utilizzato anche dai militari ucraini per comunicare all’esterno durante il recente assedio dell’acciaieria Azovstal. Nonostante la neutralizzazione di diversi obiettivi militari per le trasmissioni sul terreno da parte della Russia, le Forze Armate ucraine sono in costante contatto fra di loro e con i vertici governativi grazie al sistema di comunicazione satelittare messo a disposizione da Elon Musk che presenta interessanti vantaggi. Infatti, le comunicazioni satellitari tradizionali soffrono di un’alta latenza data dall’altezza del satellite posto ad un’orbita geostazionaria intorno ai 46000 km. La costellazione di Starlink è posta tra i 300 e 1000 km così fornendo una connessione ultra-veloce a bassa latenza. Inoltre, se è vero che un satellite può essere, in determinate condizioni, attaccato con strumenti di guerra elettronica e tecnologie operanti nella dimensione cyber, Starlink ha mostrato elevata resistenza ad attività CEMA (Cyber Electro-Magnetic Activities) poiché, come un sistema decentralizzato, per esser efficace l’attacco deve colpire tutta la costellazione di satelliti. Come riportato dal suo fondatore, Elon Musk, Starlink è stata in grado di aggiornare e riconfigurare i propri sistemi di comunicazione “resistendo agli attacchi cyber e di jamming svolti dalla Russia”. Caratteristiche che sono state ampiamente discusse ed apprezzate dal Pentagono; il modo con cui Starlink è stato in grado di aggiornarsi mentre si presentava una minaccia è stato incredibile, “dobbiamo essere in grado di avere quella capacità”, ha affermato Dave Tremper, Direttore dell’ufficio Electronic Warfare del Segretario della Difesa statunitense. Ad oggi, secondo fonti ufficiali ucraine sono oltre 150.000 gli utenti attivi giornalieri in Ucraina che utilizzano Starlink, più degli utenti globali attivi giornalieri dello scorso anno.

Fonte: IRPA

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Electronic warfare and cybernetics: Starlink tested in the Russian-Ukrainian conflict

14 September 2022

Starlink, the Starlink satellite internet connection provided by Elon Musk to Ukraine, has become a strategic asset for communications and data transmission in the recent conflict with Russia. Over 150,000 Ukrainians are connected to the internet through Starlink, more than active global users in 2021. Russia’s attempts to shut down the internet in Ukraine have so far clashed with Starlink’s ability to continue providing a useful connection for government communications and military purposes.

The development of new technologies has always been a driver capable of shifting the balance during an armed conflict. The V1 and V2 missiles and Enigma Code developed by Nazi Germany or the atomic bomb developed by the United States during World War II had a disruptive impact on the conduct of hostilities. Likewise, unexpected access to technologies developed for civilian purposes but capable of contributing to the war effort and action of one of the two parties in conflict can represent an important advantage whose effects in the short, medium or long term will need to be evaluated. subsequently.

On February 26, 2022 – two days after the start of the Russian-Ukrainian conflict and the cyber attack that knocked out the internet connection of “several thousand customers in Ukraine” – Ukrainian Deputy Minister Mykhailo Fedorov through a tweet said asked Elon Musk, founder and owner of Starlink, to make their internet system available to the Ukrainian people. Although the channel for the request was unusual to say the least, Musk’s response was not long in coming. Since February 26, the satellite constellation developed by Elon Musk and the provision of reception systems have represented a strategic asset for Ukraine.

With over 2400 satellites (June 2022) present in the low Earth orbit of our planet, Starlink is able to provide internet without the use of antennas, submarine cables and optical fiber. It is sufficient that the panel, measuring 30×50 cm or with a diameter of less than 60 cm, supplied is placed in an area capable of having a clear “view” of the sky in order to connect to an ultra-fast internet network . Whether it is to transmit videos, participate in video interviews or connections with Western Parliaments, send communiqués for propaganda or to transmit encrypted military information and orders, Starlink today represents a fundamental tool in the conflict that is affecting Ukraine with over 10,000 antennas located on Ukrainian territory. Starlink was also used by the Ukrainian military to communicate externally during the recent siege of the Azovstal steelworks. Despite the neutralization of several military targets for ground transmissions by Russia, the Ukrainian Armed Forces are in constant contact with each other and with government leaders thanks to the satellite communication system made available by Elon Musk which presents interesting advantages. In fact, traditional satellite communications suffer from high latency given the height of the satellite placed in a geostationary orbit around 46,000 km. The Starlink constellation is located between 300 and 1000 km thus providing an ultra-fast low latency connection. Furthermore, if it is true that a satellite can be, under certain conditions, attacked with electronic warfare tools and technologies operating in the cyber dimension, Starlink has shown high resistance to CEMA activities (Cyber ​​Electro-Magnetic Activities) because, as a decentralized system, to be effective the attack must hit the entire constellation of satellites. As reported by its founder, Elon Musk, Starlink has been able to upgrade and reconfigure its communications systems “while resisting cyber and jamming attacks carried out by Russia.” Features that have been widely discussed and appreciated by the Pentagon; the way Starlink was able to update itself as a threat arose was incredible, “we need to be able to have that capability,” said Dave Tremper, Director of the US Secretary of Defense’s Electronic Warfare office. To date, according to official Ukrainian sources, there are over 150,000 daily active users in Ukraine using Starlink, more than the global daily active users last year.

Source: IRPA

https://www.starlink.com/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM americana

CONSIGLIO UE: ACCORDO A 27 PAESI SULL’USO DEI PROFITTI DEGLI ASSET RUSSI PER RIARMARE KIEV, CONFERMATO IL PIANO PER LA “PREPARAZIONE MILITARE E CIVILE RAFFORZATA” IN PREVISIONE DI UNA GUERRA NEL 2026-2027

Consiglio UE, accordo tra i 27 Paesi sull’uso dei profitti degli asset russi per riarmare Kiev. Confermato il piano per la “preparazione militare-civile rafforzata”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/03/21/consiglio-ue-accordo-tra-i-27-paesi-sulluso-dei-profitti-degli-asset-russi-per-riarmare-kiev-confermato-il-piano-per-la-preparazione-militare-civile-rafforzata/7486672/

IL FATTO QUOTIDIANO  21 MARZO 2024

Mentre i leader chiamano il riarmo e il conflitto, il Consiglio europeo prepara il continente all’ipotesi di una guerra. Finora erano state solo parole, ora è stato scritto nero su bianco che all’Europa serve un piano d’emergenza proprio in caso di attacco militare. Il riferimento è stato confermato anche nelle conclusioni della prima giornata del Consiglio europeo ed è indicativo della direzione presa dall’Europa nei confronti del conflitto tra Russia e Ucraina, se il vecchio continente arriva anche solo a ipotizzare un programma che coinvolga i civili e la società: le conclusioni del vertice sottolineano infatti la necessità “imperativa” di una “preparazione militare-civile rafforzata nonché coordinata” e di una “gestione strategica delle crisi nel contesto dell’evoluzione del panorama delle minacce”. Per poi invitare il Consiglio a portare avanti i lavori e la Commissione, insieme all’Alto Rappresentante, a proporre “azioni per rafforzare la preparazione e la risposta alle crisi a livello dell’Ue in un approccio che tenga conto di tutti i rischi e di tutta la società, in vista di una futura strategia di prontezza”.

A frenare la deriva guerresca verso la quale sembra indirizzata l’UE ha provato lo stesso capo della diplomazia europea, l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell: “Non bisogna impaurire la gente inutilmente, la guerra non è imminente” in Europa, ha detto. “Non dobbiamo esagerare, sento voci dire che la guerra è imminente. Grazie a Dio non lo è, crediamo nella pace, sosteniamo l’Ucraina e non siamo parte di questo conflitto. Solamente, dobbiamo sostenere l’Ucraina e prepararci per il futuro, aumentando le nostre capacità militari. Quello che è imminente è la necessità degli ucraini di essere sostenuti, non è questione di andare a morire per il Donbass. Il problema è sostenerli perché loro non debbano morire nel Donbass”.

Sono queste le frasi allarmanti su cui hanno discusso oggi i leader seduti al tavolo del Consiglio europeo: un vertice di guerra in cui è arrivato anche l’accordo – o quanto meno l’affermazione di una volontà comune – di utilizzare i profitti straordinari degli asset russi congelati per mandare altre armi all’Ucraina. Nelle intenzioni, l’accordo raggiunto dai 27 per utilizzare i proventi provenienti dagli asset russi congelati potrà consentire di avere a disposizione per quest’anno tre miliardi di euro da spendere per l’acquisito di equipaggiamenti militari da fornire a Kiev. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al termine dela prima giornata del vertice Ue. Fumata nera invece sulla emissione di debito europeo per il riarmo: nelle conclusioni, infatti, sul punto cruciale dei finanziamenti, i leader si sono divisi (Germania e nordici non vogliono emissioni comuni di debito) e alla fine si è deciso di prendere tempo. Nel testo finale, dunque, si legge che al fine di “migliorare l’accesso dell’industria della difesa alla finanza pubblica e privata […] il Consiglio Europeo invita il Consiglio e la Commissione ad esplorare tutte le opzioni per mobilitare i fondi e di riferire a giugno. In più, la Banca Europea per gli Investimenti è invitata ad adattare la sua politica creditizia nei confronti dell’industria della difesa e la sua attuale definizione di beni a duplice uso, salvaguardando la sua capacità finanziaria“.

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Sul tavolo però anche le frasi del presidente francese Emmanuel Macronche nei giorni scorsi era arrivato a ipotizzare l’intervento di soldati europei in territorio ucraino, salvo poi fare una parziale retromarcia. Un intervento diretto di soldati europei però non è più un’ipotesi da scartare a prescindere, non solo per Macron. Hanno un effetto diverso, dopo aver letto la bozza delle conclusioni, anche le parole pronunciate solo due giorni fa proprio dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: “Se vogliamo la pace prepariamoci alla guerra“.

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Proprio in vista del vertice europeo di oggi e venerdì, Michel spiegava che i Paesi Ue devono essere “pronti a difendersi”, producendo più munizioni e spendendo di più per la difesa. Ma evidentemente anche preparando i civili all’ipotesi della guerra in Europa. E la Germania si sta già muovendo in questo senso: come raccontato da ilfattoquotidiano.iti Comuni tedeschi hanno chiesto a Berlino di ripristinare bunker e rifugi e costruirne dei nuovi, nonché di dotare tutto il territorio di sirene d’allarme, stanziando almeno 1 miliardo di euro all’anno per i prossimi dieci anni. Quella che i vertici europei stanno portando avanti nelle ultime settimane è una “escalation comunicativa molto preoccupante”, ha spiegato a ilfattoquotidiano.it Stefano Cristante, ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università del Salento. “Le guerre minacciate sono molto più vicine alla guerra vera di una soluzione diplomatica”.

In questo clima, a sorprendere nuovamente è l’atteggiamento del premier ungherese Viktor Orbán che proprio nelle ore in cui si trova a Bruxelles per il vertice con gli altri 26 Stati membri invia le proprie congratulazioni a Vladimir Putin per la rielezione. In una lettera, si è congratulato col presidente russo “sottolineando che la cooperazione tra Ungheria e Russia, basata sul rispetto reciproco, consente importanti discussioni anche in contesti geopolitici difficili – ha spiegato il portavoce del governo Zoltan Kovacs – Orbán ha affermato l’impegno dell’Ungheria per la pace e la disponibilità a intensificare la cooperazione nei settori non limitati dal diritto internazionale”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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EU COUNCIL: 27-COUNTRY AGREEMENT ON THE USE OF PROFITS FROM RUSSIAN ASSETS TO RE-ARM KIEV, PLAN FOR “ENHANCED MILITARY AND CIVIL PREPARATION” FOR WAR IN 2026-2027 CONFIRMED

EU Council, agreement between the 27 countries on the use of profits from Russian assets to rearm Kiev. Plan for “strengthened military-civilian preparation” confirmed

While leaders call for rearmament and conflict, the European Council prepares the continent for the possibility of a war. Until now they had only been words, now it has been written in black and white that Europe needs an emergency plan in the event of a military attack. The reference was also confirmed in the conclusions of the first day of the European Council and is indicative of the direction taken by Europe towards the conflict between Russia and Ukraine, if the old continent even manages to hypothesize a program that involves civilians and society : the conclusions of the summit indeed underline the “imperative” need for a “strengthened as well as coordinated military-civil preparedness” and “strategic crisis management in the context of the evolving threat landscape”. To then invite the Council to continue the work and the Commission, together with the High Representative, to propose “actions to strengthen preparedness and response to crises at EU level in an approach that takes into account all the risks and the whole society, in view of a future readiness strategy”.

The head of European diplomacy himself, the High Representative for Foreign Policy, Josep Borrell, has tried to stop the warlike drift towards which the EU seems to be headed: “We must not frighten people unnecessarily, war is not imminent” in Europe, he said. “We must not exaggerate, I hear voices saying that war is imminent. Thank God it is not, we believe in peace, we support Ukraine and we are not part of this conflict. Only, we must support Ukraine and prepare for the future by increasing our military capabilities. What is imminent is the need for Ukrainians to be supported, it is not a question of going to die for Donbass. The problem is to support them so that they don’t have to die in Donbass.”

These are the alarming phrases that the leaders sitting at the table of the European Council discussed today: a war summit in which there was also agreement – or at least the affirmation of a common will – to use the extraordinary profits of the assets Russians frozen to send more weapons to Ukraine. It is intended that the agreement reached by the 27 to use the proceeds from frozen Russian assets will allow them to have three billion euros available this year to spend on the purchase of military equipment to be supplied to Kiev. The president of the EU Commission Ursula von der Leyen said this at the end of the first day of the EU summit. There was black smoke instead on the issuance of European debt for rearmament: in the conclusions, in fact, on the crucial point of financing, the leaders were divided (Germany and the Nordics do not want common debt issues) and in the end it was decided to take time. In the final text, therefore, we read that in order to “improve the defense industry’s access to public and private finance […] the European Council invites the Council and the Commission to explore all options for mobilizing funds and report in June. Furthermore, the European Investment Bank is invited to adapt its credit policy towards the defense industry and its current definition of dual-use goods, while safeguarding its financial capacity.”

However, also on the table are the phrases of French President Emmanuel Macron, who in recent days had gone so far as to hypothesize the intervention of European soldiers in Ukrainian territory, only to then make a partial U-turn. However, a direct intervention by European soldiers is no longer a hypothesis to be discarded regardless, not just for Macron. After reading the draft conclusions, even the words pronounced just two days ago by the President of the European Council, Charles Michel, have a different effect: “If we want peace let us prepare for war”.

Precisely in view of the European summit today and Friday, Michel explained that EU countries must be “ready to defend themselves”, producing more ammunition and spending more on defense. But evidently also preparing civilians for the possibility of war in Europe. And Germany is already moving in this direction: as reported by ilfattoquotidiano.it, the German municipalities have asked Berlin to restore bunkers and shelters and build new ones, as well as to equip the entire territory with alarm sirens, allocating at least 1 billion euros per year for the next ten years. What European leaders have been carrying out in recent weeks is a “very worrying communication escalation”, Stefano Cristante, full professor of Sociology of cultural and communicative processes at the University of Salento, explained to ilfattoquotidiano.it. “The threatened wars are much closer to real war than a diplomatic solution.”

In this climate, what is surprising again is the attitude of the Hungarian Prime Minister Viktor Orbán who in the very hours in which he is in Brussels for the summit with the other 26 member states sends his congratulations to Vladimir Putin for his re-election. In a letter, he congratulated the Russian president “underlining that cooperation between Hungary and Russia, based on mutual respect, allows important discussions even in difficult geopolitical contexts – explained government spokesman Zoltan Kovacs – Orbán affirmed the commitment of ‘Hungary for peace and willingness to intensify cooperation in areas not limited by international law.’

Source: Il Fatto Quotidiano

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https://www.chiesacattolica.it/annuario-cei/vescovo/13588/s-em-card-matteo-maria-zuppi/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

LE RISPOSTE DEL PROFESSOR ALESSANDRO ORSINI SU USO ARMI NUCLEARI DI PUTIN IN UCRAINA, LA MENZOGNA DEI MEDIA DOMINANTI DALLA NATO E DI COME IL VOTO IN RUSSIA HA DEVASTATO I MEDIA ITALIANI

PROFESSOR ALESSANDRO ORSINI’S ANSWERS ON PUTIN’S USE OF NUCLEAR WEAPONS IN UKRAINE, THE LIE OF THE DOMINANT MEDIA FROM NATO AND HOW THE VOTE IN RUSSIA HAS DEVASTATED THE ITALIAN MEDIA

Prof. Alessandro Orsini Sociology of International Terrorism LUISS Guido Carli University Rome
Jens Stoltenberg, NATO rector the Atlantic Threat military organization that support Ukraine against Russia

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

“GIA’ IN UCRAINA” LA RIVELAZIONE SULLE TRUPPE NATO

“ALREADY IN UKRAINE” THE REVELATION ABOUT NATO TROOPS

“Già in Ucraina”: la rivelazione sulle truppe NATO
https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/già-in-ucraina-la-rivelazone-sulle-truppe-nato/ar-BB1jHP8a

Nel giorno in cui la bandiera della Svezia è stata issata al quartier generale della Nato, si sono riaccesi i riflettori sulla presenza in Ucraina di personale militare di Paesi appartenenti all’Alleanza atlantica. “Personale militare della Nato è già presente in Ucraina”, ha dichiarato in conferenza stampa il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, senza precisare la loro nazionalità.

“Vorrei ringraziare gli ambasciatori di quei Paesi che hanno preso questo rischio. Questi Paesi sanno chi sono, ma non posso rivelarli”, ha proseguito il titolare del dicastero. “Contrariamente ad altri politici, non li elencherò”. Nei giorni scorsi, ufficiali tedeschi intercettati dai russi avevano parlato della presenza di soldati britannici nello Stato invaso dalla Russia nel 2022 e lo stesso Regno Unito aveva confermato l’invio di piccole unità per l’addestramento medico. Le dichiarazioni di Sikorski non sembrano aver preso Mosca di sorpresa. Secondo le agenzie di stampa russe, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova avrebbe lasciato intendere che il Cremlino fosse già a conoscenza della presenza di uomini della Nato a Kiev. “È impossibile nasconderlo”, avrebbe commentato.

Il tema di un intervento diretto del blocco a guida statunitense nella guerra è tornato al centro dell’attenzione dopo le affermazioni del presidente francese Emmanuel Macron, convinto della necessità di azioni forti a sostegno di Kiev da parte dei Paesi Nato-Ue. Tra queste, l’inquilino dell’Eliseo ha anche citato la possibilità di schierare truppe dell’Alleanza nella nazione sempre più in difficoltà nel contenere le truppe di Putin. L’ipotesi ha incontrato la netta opposizione della maggior parte degli Stati Nato, in particolare Germania, Italia e l’ultimo membro, la Svezia. Solo la Polonia ha manifestato una possibile apertura in questa direzione, relegandola però al futuro e subordinandola al consenso unanime di tutti i membri del Patto Atlantico.

Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, inoltre, ha esplicitamente dichiarato che l’arrivo di soldati occidentali in Ucraina equivarrebbe all’inizio della guerra tra il blocco occidentale e la Russia. Una possibilità, questa, che secondo diversi ministri e alti ufficiali europei potrebbe concretizzarsi nei prossimi dieci anni, ma che attualmente i Paesi europei stanno cercando di evitare valutando attentamente la quantità e la tipologia di armamenti da inviare a Kiev. Per fare un esempio, Berlino continua a rifiutarsi di consegnare all’Ucraina i missili a lungo raggio Taurus, in modo da non essere vista da Mosca come parte attiva nel conflitto.

Fonte: MSN

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On the day in which the flag of Sweden was raised at the headquarters of NATO, the spotlight was turned on again on the presence in Ukraine of military personnel from countries belonging to the Atlantic Alliance. “NATO military personnel are already present in Ukraine,” Polish Foreign Minister Radoslaw Sikorski said at a press conference, without specifying their nationality.

“I would like to thank the ambassadors of those countries who took this risk. These countries know who they are, but I cannot reveal them”, continued the head of the ministry. “Unlike other politicians, I will not list them”. In recent days, German officers intercepted by the Russians had spoken of the presence of British soldiers in the state invaded by Russia in 2022 and the United Kingdom itself had confirmed the sending of small units for medical training. Sikorski’s statements do not appear to have taken Moscow by surprise. According to Russian news agencies, Foreign Ministry spokeswoman Maria Zakharova implied that the Kremlin was already aware of the presence of NATO men in Kiev. “It is impossible to hide it,” he reportedly commented.

The issue of direct intervention by the US-led bloc in the war has returned to the center of attention after the statements of French President Emmanuel Macron, convinced of the need for strong actions in support of Kiev by NATO-EU countries. Among these, the tenant of the Elysée also mentioned the possibility of deploying Alliance troops in the nation which is increasingly having difficulty containing Putin’s troops. The hypothesis met with clear opposition from most NATO states, in particular Germany, Italy and the newest member, Sweden. Only Poland has shown a possible openness in this direction, however relegating it to the future and subordinating it to the unanimous consensus of all the members of the Atlantic Pact.

Furthermore, Kremlin spokesman Dmitry Peskov explicitly stated that the arrival of Western soldiers in Ukraine would be equivalent to the start of war between the Western bloc and Russia. This is a possibility which, according to several European ministers and senior officials, could materialize in the next ten years, but which European countries are currently trying to avoid by carefully evaluating the quantity and type of armaments to be sent to Kiev. For example, Berlin continues to refuse to deliver the long-range Taurus missiles to Ukraine, so as not to be seen by Moscow as an active party in the conflict.

Source: MSN

Ucraina, “esercito vuole rovesciare Zelensky”: la news dalla Russia

Ukraine, “army wants to overthrow Zelensky”: the news from Russia

Ucraina, “esercito vuole rovesciare Zelensky”: la news dalla Russia
https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/ucraina-esercito-vuole-rovesciare-zelensky-la-news-dalla-russia/ar-BB1jGDEz?cvid=4750b6d847b948e892b73d08374f9498&ei=44

(Adnkronos) – I comandanti e i combattenti delle unità d’élite delle forze armate ucraine, insoddisfatti del rimpasto nella leadership militare dell’esercito, starebbero seriamente discutendo del rovesciamento di Volodymyr Zelensky. Lo dice alla Ria Novosti un rappresentante delle forze di sicurezza russe, dopo aver avuto accesso “a una risorsa attraverso la quale comunicano rappresentanti di varie unità d’élite nemiche”.  

“I nostri specialisti – ha precisato la fonte parlando con l’agenzia di stampa russa – hanno avuto accesso a una risorsa dove comunicano marines, forze speciali, intelligence, le forze speciali della Sbu, nonché vari battaglioni nazionalisti. Si tratta di specialisti altamente qualificati che sono chiaramente insoddisfatti del cambio al comando. Stanno discutendo seriamente le opzioni per rovesciare l’attuale governo e il comando delle forze armate ucraine”. Un mese fa, il presidente Zelensky ha sostituito Valery Zaluzhny con il nuovo comandante in capo Alexander Syrsky.  

L’agenzia Ria chiarisce che la “risorsa” in questione sarebbe il canale Telegram chiuso chiamato ParaBelum, sul quale comunicano combattenti delle unità d’élite delle Forze armate ucraine. In particolare, il comandante del gruppo di ricognizione dell’80esima brigata d’assalto aereo delle forze armate ucraine, Maxim Shevtsov, noto come ‘Winter’, inviterebbe i membri di ParaBelum a rovesciare Zelensky. 

Fonte: MSN

English translate

(Adnkronos) – Commanders and fighters of the elite units of the Ukrainian Armed Forces, dissatisfied with the reshuffle in the military leadership of the army, are reportedly seriously discussing the overthrow of Volodymyr Zelensky. A representative of the Russian security forces told Ria Novosti, after having had access “to a resource through which representatives of various enemy elite units communicate”.

“Our specialists – specified the source speaking to the Russian press agency – had access to a resource where marines, special forces, intelligence, the SBU special forces, as well as various nationalist battalions communicate. These are highly qualified specialists who are clearly dissatisfied with the change in command. They are seriously discussing options for overthrowing the current government and the command of the Ukrainian Armed Forces.” A month ago, President Zelensky replaced Valery Zaluzhny with the new Commander-in-Chief Alexander Syrsky.

The RIA agency clarifies that the “resource” in question would be the closed Telegram channel called ParaBelum, on which fighters from the elite units of the Ukrainian Armed Forces communicate. In particular, the commander of the reconnaissance group of the 80th Air Assault Brigade of the Ukrainian Armed Forces, Maxim Shevtsov, known as ‘Winter’, would call on ParaBelum members to overthrow Zelensky.

Source: MSN

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

NAVALNY IN CONDIZIONI CRITICHE, L’ENTOURAGE: “POSSIBILE AVVELENAMENTO”

“Abbiamo capito che era qualcosa di grave perché settimana scorsa è stata chiamata un’ambulanza in carcere. Da allora non ci sono stati aggiornamenti”

Russia, nuova condanna per il leader dell’opposizione russa Navalny: altri 9 anni di carcere | Arrestati anche i suoi avvocati

https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/navalny-condizioni-critiche-posibile-avvelenamento_63486462-202302k.shtml

La situazione del dissidente russo Alexei Navalny, in carcere in Russia, “è critica e siamo tutti molto preoccupati”.

Lo ha detto al Guardian Ruslan Shaveddinov, vicino all’oppositore di Putin, che venerdì notte ha avvertito un forte dolore allo stomaco. “Abbiamo capito che era qualcosa di molto grave perché è stata chiamata un’ambulanza”, ha spiegato, aggiungendo che le autorità carcerarie si sono rifiutate di far ricoverare Navalny in ospedale. L’entourage del blogger ritiene che sia stato avvelenato e Shaveddinov chiarisce: “Pensiamo che lo stiano gradualmente uccidendo con un veleno ad azione lenta attraverso il cibo”.

Nessun aggiornamento da giorni

 Shaveddinov ha riferito che la scorsa settimana è stata chiamata un’ambulanza nella colonia penale di massima sicurezza IK-6 a Melekhovo, a 250 km da Mosca, dove Navalny è detenuto. E da quel momento non ci sono stati aggiornamenti sulle sue condizioni di salute, perché “le autorità penitenziarie stanno facendo tutto il possibile per isolarlo”, ha aggiunto l’alleato del 46enne oppositore russo, che deve scontare 11 anni di carcere per frode e oltraggio alla corte: accuse che secondo gruppi di difesa dei diritti umani sono state inventate per metterlo a tacere.

Il precedente avvelenamento col novichok

 Quanto all’ipotesi di avvelenamento, Shaveddinov ha ricordato che Navalny era stato già vittima del novichok, un agente nervino di fabbricazione sovietica, durante un viaggio in Siberia nel 2020, per cui erano state necessarie delle cure in Germania. “Potrebbe sembrare paranoia, ma dopo il novichok, sembra del tutto plausibile. Ha perso 8 kg in due settimane, questo non era mai successo prima e i medici non gli dicono perché soffre cosi’ tanto”, ha aggiunto il suo alleato.

L’ultimo post social di Navalny

 Le preoccupazioni per la salute di Navalny sono aumentate negli ultimi mesi, tanto che all’inizio di quest’anno un gruppo di legislatori e medici russi ha sfidato il Cremlino firmando una petizione per chiedere cure mediche adeguate al blogger anti-Putin. L’ultimo post sui social media di Navalny risale a giovedì, ossia il giorno prima del peggioramento delle sue condizioni. In quell’occasione aveva lanciato un appello alle autorità della Georgia per rilasciare dal carcere l’ex presidente Mikheil Saakashvili e sottoporlo a cure mediche.

Fonte: Tgcom 24 Mediaset

Navalny, la portavoce: «Il dolore allo stomaco si è aggravato, non gli viene data assistenza medica»

Kira Yarmysh in un video: “Una malattia sconosciuta allo stomaco si è aggravata”

CorriereTv

(LaPresse) «Nella notte tra venerdì e sabato (7-8 aprile 2023), un’ambulanza è stata chiamata per Alexei Navalny. Una malattia sconosciuta allo stomaco si è aggravata e nei 15 giorni precedenti nella cella di punizione aveva perso 8 chilogrammi di peso». Così in un video l’assistente dell’oppositore russo Alexei Navalny, Kira Yarmysh. «Non gli viene fornita alcuna assistenza medica – denuncia la donna -. La colonia si limita a non prendere le medicine dall’ufficio postale che la madre dà ad Alexei, e queste vengono restituite». Il video è stato rilasciato il 12 aprile. (LaPresse/AP)

Fonte: Video Corriere

https://video.corriere.it/esteri/navalny-portavoce-il-dolore-stomaco-si-aggravato-non-viene-data-assistenza-medica/5fca4270-dac7-11ed-8ccb-9633461aaadc

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus