Mario Tozzi

“NO PONTE” SULLO STRETTO DI MESSINA: MANIFESTAZIONE NAZIONALE 2 DICEMBRE 2023

https://www.ilpartitocomunistaitaliano.it/2023/12/01/no-ponte-manifestazione-nazionale-2-dicembre-2023/

Il Partito Comunista Italiano, condividendone  i contenuti, parteciperà alla manifestazione nazionale “No Ponte” che si terrà a Messina il prossimo Sabato 2 Dicembre. Come sottolineato nella piattaforma posta alla base della stessa è in gioco il futuro delle due regioni interessate, del Mezzogiorno, più in generale del Paese. Ciò che serve è un’altra idea di sviluppo, ecocompatibile, ecosostenibile, non asservita alla mera logica del profitto, che risponda ai bisogni reali, all’interesse generale e non a quello di parte, dei soliti noti. La scelta del “ponte sullo stretto” è sbagliata e dannosa. Serve voltare pagina, ed il PCI c’è. 

Fonte: Nuovo Partito Comunista Italiano

“Lo Stretto non si tocca”, adesioni da tutta Italia per la grande manifestazione No Ponte

A palazzo Zanca la conferenza stampa di presentazione del Corteo che si terrà il 2 dicembre. Così le ragioni e il percorso

https://www.messinatoday.it/cronaca/corteo-no-ponte-percorsi-adesioni-presentazione-2-dicembre-2023.html

Si è tenuta a Palazzo Zanca la conferenza stampa di presentazione del Corteo No Ponte del 2 dicembre a Messina con partenza da piazza Cairoli alle ore 15.30. Mariella Valbruzzi (comitato No Ponte Capo Peloro) e Laura Giuffrida (Invece del Ponte) hanno illustrato, a nome del “Coordinamento Corteo No Ponte 2 dicembre”, le ragioni della manifestazione e le adesioni ricevute da tutta Italia. “Il corteo del 2 dicembre è nazionale perché la tutela dello stretto di Messina contro la costruzione del ponte è questione nazionale e perché abbiamo coinvolto ed abbiamo ricevuto le adesioni da tutta Italia” ha detto la Valbruzzi che ha ricordato come dal corteo di Torre Faro del 17 giugno scorso si è avviato un  percorso costellato da iniziative, convegni, assemblee, che ha portato un variegato coordinamento di forze associative, partitiche e sindacali all’appuntamento del 2 dicembre.

Laura Giuffrida, nell’evidenziare i temi del corteo riguardanti l’inutilità del ponte, lo spreco di risorse, la devastazione che causerebbe di un patrimonio unico ed identitario come lo Stretto di Messina, ha dato lettura del lungo elenco di oltre 60 sigle locali e nazionali che hanno garantito la loro presenza al corteo, oltre a ricordare le attestazioni di solidarietà ricevute da persone impegnate socialmente e politicamente come Luigi De Magistris, Alex Zanotelli, Salvatore Borsellino, Giovanni Impastato con Casa Memoria, Mario Tozzi, Pino Incudine, Nichi Vendola, Mimmo Lucano.

Sono poi intervenuti Aura Notarianni (WWF), e Guido Signorino (Invece del Ponte) che hanno approfondito alcuni aspetti tecnici riguardanti l’impatto ambientale del ponte su tutte le matrici ambientali e sul territorio, le violazioni di legge del progetto, le analisi costi/benefici che fanno del ponte un’opera anti-economica.

A conclusione è stato reso noto il nuovo percorso del corteo del 2 Dicembre che sarà il seguente: partenza da piazza Cairoli ore 15.30, viale San Martino, via S.Cecilia, via Cesare Battisti, via 1° Settembre, piazza Duomo dove si terranno gli interventi finali.

Fonte: Messina Today

Messina, Ponte sullo Stretto: Rifondazione Comunista parteciperà alla manifestazione “No Ponte” del 2 Dicembre

https://www.ilgiornaledipantelleria.it/messina-ponte-sullo-stretto-rifondazione-comunista-sicilia-partecipera-alla-manifestazione-no-ponte-del-2-dicembre/

Granata alla manifestazione contro il Ponte: “Meloni tolga il giocattolo a Salvini prima che il suo sogno diventi incubo”

Il fondatore di Futuro e Libertà tra gli oltre diecimila partecipanti al corteo contro la realizzazione dell’infrastruttura “ciclopica, devastante e destinata a rimanere incompiuta”. Ribadita la necessità di inserire lo Stretto nella lista del patrimonio Unesco.

https://www.messinatoday.it/cronaca/ponte-sullo-stretto-corteo-dicembre-granata-unesco.html

“Alla manifestazione contro il Ponte sullo Stretto di Messina ho ribadito la richiesta di inserimento dello Stretto nella W.H.L. Unesco come Patrimonio ambientale, paesaggistico, geologico e geomorfologico dell’Umanità. La Convenzione Unesco per il Patrimonio Mondiale stabilisce che beni culturali e naturali siti in varie parti del mondo e d’importanza universale debbano essere conservati e preservati quali patrimonio di tutta l’umanità. Lo Stretto deve essere iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale per la sua bellezza e unicità paesaggistica, geologica e geomorfologica”.

Fabio Granata, avvocato tra i fondatori di Futuro e Libertà e attualmente assessore alla Cultura della Città di Siracusa indica la strada maestra contro l’infrastruttura e per uno sviluppo sostenibile dopo la partecipazione ieri alla mega manifestazione che ha visto scendere in piazza migliaia di persone contro “un fantomatico progetto” (nononostante decenni di studi e soldi macinati non c’è un progetto esecutivo, ndr)  che servirebbe “solo a impiegare enormi risorse in chiave propagandistica e clientelare, somme invece indispensabili per affrontare problemi e limiti drammatici che tra la Sicilia e la Calabria restano immutati e irrisolti da sempre”.  

“L’inserimento nella World Heritage List – spiega Granata – costituirà  un riconoscimento straordinario e implicherà un forte impegno e una chiara assunzione di responsabilità in merito alla protezione di questo Luogo dell’Anima e del Mito. Inconcepibile e gravissimo proporre di devastare la magnificenza dello Stretto e il tessuto urbano già compromesso di Sicilia e Calabria con la ricorrente Idea del Ponte, struttura inutile e irrealizzabile, priva di un vero progetto esecutivo. Una proposta arrogante finalizzata solo a tenere in vita e rilanciare un enorme carrozzone clientelare e propagandistico. Abbiamo dimostrato in queste settimane di mobilitazione che la tutela dello Stretto e la promozione di un Modello per la sua Area, supera gli steccati politici e fa incontrare le persone ben al di là delle appartenenze di schieramento, nel nome della ragionevolezza”.

Una mobilitazione che ieri ha visto l’adesione di oltre diecimila persone (duemila alla partenza secondo la Questura) con presenze che sono andate ben oltre le sigle che da sempre mettono in guardia su quello che viene visto solo come un’opera “buffa”, un azzardo sulla pelle dei cittadini, con una montagna di soldi spesi che non sono bastati nemmeno per arrivare ancora alla fine di un progetto che lascia aperti se e ma in maniera più che catastrofica. I milioni spesi fino a oggi  in studi e in progettazione sono serviti solo a spiegarci che molto del lavoro è ancora tutto da fare.

“Il sostegno “ideologico”  al Ponte sembra esser diventata l’unica idea per il sud di chi non ha mai avuto una sola Idea per il sud e per la Sicilia – insiste Granata – Il Ponte peraltro non ha progetto esecutivo e quindi non può avere copertura finanziaria da parte del Governo. La manovra consiste allora nel tentare di impiegare enormi  risorse in chiave propagandistica e clientelare, somme invece indispensabili per affrontare  problemi e limiti  drammatici che tra la Sicilia e la Calabria restano immutati e irrisolti da sempre. Rammendare il territorio e il degrado urbano, agire sul dissesto idrogeologico, contrastare e prevenire gli incendi che distruggono ogni estate enormi quote di biodiversità e paesaggio, collegare con strade e ferrovie degne di questo nome le Città della Calabria e della Sicilia sono la vera priorità invece del Ponte. Non tutti hanno un prezzo e le tante zone grigie di una borghesia amorale attratta solo dalla gestione delle risorse da investire sull’immaginifico progetto del Ponte e dai remuneratissimi incarichi professionali da affidare senza tetto di spesa e controlli sulle modalità di selezione, rappresentano oggi il nemico principale da contrastare”.

Ma sullo sfondo restano anche i profondi dubbi di costituzionalità sull’iter seguito. “Lascia sgomenti la  mancanza di un vero dibattito pubblico che coinvolga la popolazione anche attraverso un Referendum consultivo – conclude Granata –  Riconoscimento Unesco dello Stretto e Referendum Consultivo saranno la nuova frontiera di un impegno per bloccare sul nascere questa follia. Giorgia Meloni ci ascolti e tolga il “giocattolo” dalle mani di Salvini e lo faccia prima che il suo richiamo al sogno diventi l’incubo della ennesima, ciclopica e devastante, incompiuta”.

Fonte: Messina Today

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/esemprecartabianca20232024/ponte-sullo-stretto-la-rabbia-di-chi-rischia-lesproprio_F312804301032C11

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

MARIO TOZZI: “OGNI VOLTA CHE VEDETE UN CICLISTA PER STRADA DOVRESTE RINGRAZIARLO”

Mario Tozzi – primo ricercatore del Cnr, divulgatore scientifico e presidente del Parco Regionale dell’Appia Antica – da promotore della mobilità sostenibile posta un messaggio a favore di chi pedala. “Ogni volta che vedete un ciclista per strada dovreste ringraziarlo”, scrive su Facebook.

“Ogni volta che vedete un ciclista per strada dovreste ringraziarlo”

Ogni volta che vedete un ciclista per strada dovreste ringraziarlo, perché ciascuno di loro decongestiona il traffico, vi permette di parcheggiare e vi fa respirare meglio. Lasciate loro 1,5 metri di sicurezza sempre e non considerateli utenti della strada di serie B. Ci vogliono più piste ciclabili e il limite di 30 km/h in città: più sicurezza e più sostenibilità. Non ci sarà l’auto privata nelle città di domani, la bici sì. https://www.facebook.com/photo.php?fbid=675567400599570&set=a.280050993484548&type=3

Mario Tozzi: più piste ciclabili e limite di 30 km/h in città

Tozzi spiega perché il ciclista andrebbe ringraziato: “Perché ciascuno di loro decongestiona il traffico, vi permette di parcheggiare e vi fa respirare meglio. Lasciate loro 1,5 metri di sicurezza sempre e non considerateli utenti della strada di serie B. Ci vogliono più piste ciclabili e il limite di 30 km/h in città: più sicurezza e più sostenibilità. Non ci sarà l’auto privata nelle città di domani, la bici sì”. E l’immagine che accompagna il messaggio è quella della distanza di sicurezza di un metro e mezzo in fase di sorpasso, proposta di legge recentemente tornata in Parlamento.

Chiudiamo le strade alle auto

Una nuova presa di posizione pubblica sul tema della sicurezza stradale dei ciclisti da parte di Mario Tozzi, ciclista urbano e fautore da sempre dell’idea della riduzione del parco auto circolante anche attraverso la chiusura delle strade alle quattro ruote, come aveva ribadito anche al MobilitARS:

Il governo azzera i fondi per le ciclabili

Questo messaggio di Mario Tozzi, ciclista urbano pro-bici, arriva a pochi giorni dalla notizia che il governo guidato da Giorgia Meloni ha azzerato i fondi per le ciclabili urbane. Nel testo della legge di bilancio 2023 c’è il definanziamento totale del Fondo per la ciclabilità urbana; vale a dire che a partire dal primo gennaio 2023 il bilancio dello Stato non avrà più nemmeno un euro per le piste ciclabili urbane.

La sicurezza stradale che non c’è

Tutto questo avviene in un contesto dove la sicurezza stradale per chi pedala, in Italia, non c’è: la morte del campione di ciclismo Davide Rebellin – investito e ucciso da un camionista tedesco recidivo, che si era dato alla fuga ma poi individuato e denunciato a piede libero – avvenuta nello stesso giorno di quella della giovane promessa del Calcio Padova Manuel Lorenzo Ntube, 16enne investito e ucciso mentre pedalava con un suo amico (ricoverato in gravi condizioni all’ospedale, ndr) rappresentano soltanto la punta dell’iceberg. Un paese dove una persona in bicicletta – un/a “ciclista” – viene investita e uccisa ogni 40 ore.

La petizione per trasformare l’Italia in un paese ciclabile

Dal dossier “Non è un paese per bici”, pubblicato pochi giorni fa da Clean Cities, FIAB, Kyoto Club e Legambiente, emerge un notevole gap di ciclabilità tra le città italiane e le leader in Europa, per colmare il quale sarebbe necessario quadruplicare i chilometri di percorsi ciclabili, per una spesa complessiva di 3,2 miliardi di euro da qui al 2030, attraverso un piano straordinario di promozione della ciclabilità urbana cui destinare 500 milioni l’anno.

C’è una petizione che sta circolando in questi giorni per chiedere al governo e al Parlamento di investire sulla ciclabilità, altroché definanziarla. Per firmare la petizione #CittàCiclabili ➡ clicca qui.

Fonte: Bikeitalia

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

L’INFLUENZA CHE SCONVOLSE IL MONDO, PANDEMIA GLOBALE DI SPAGNOLA MARZO 1918-LUGLIO 1919 SAPIENS FILES MARIO TOZZI RAI TRE, 28 AGOSTO 2022

Amici ed amiche, buonasera ed un caro saluto a tutti e a tutte voi,

in questo articolo sottopongo alla vostra gentile attenzione la puntata Sapiens Files di Mario Tozzi andata in onda ieri sera 28 Agosto 2022 su Rai Tre intitolata: “l’Influenza che sconvolse il Mondo” riferita alla pandemia globale letale di spagnola che colpì il Mondo intero da Marzo 1918 a Luglio 1919 e durò per 500 giorni, facendo tra i 50 ed i 100 milioni di morti, mentre il COVID19 fino ad oggi ha fatto 6,5 milioni di morti in tutto il Mondo da due anni e mezzo e perdura da ben 913 giorni per quanto è diventata contagiosa, ma per ora molto meno letale della spagnola stessa.

Ecco a vi tutti i riferimenti che ho lasciato in merito sul mio profilo Twitter ieri sera:

L’INFLUENZA CHE SCONVOLSE IL MONDO, SAPIENS FILES MARIO TOZZI RAI TRE 28 AGOSTO 2022 ORE 21.20 https://www.raiplay.it/dirette/rai3/Linfluenza-che-sconvolse-il-mondo—Sapiens-Files—Puntata-del-28082022-4025ac22-fd9f-42cd-8dae-7251e17193de.html
https://www.raiplay.it/video/2022/08/Linfluenza-che-sconvolse-il-mondo—Sapiens-Files—Puntata-del-28082022-a0727e5d-f8fe-4855-a620-7dbb047a4cc5.html

Fonte: Sapiens un solo Pianeta, Mario Tozzi Rai Tre

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo