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LA STORIA DELL’APOLLO 18: PERCHE’ NON SIAMO PIU’ TORNATI SULLA LUNA

Vasto (CH), lì 18 Agosto 2023

Buonasera a tutti amici ed amiche sostenitori e sostenitrici del mio blog. A cinque giorni esatti dal mio 39 esimo compleanno, di seguito andrò a riproporvi la storia vera accaduta alla missione spaziale statunitense non ufficiale, una delle tre non riconosciute dalla NASA, l’Apollo 18, dopo di essa ci sono state anche le missioni Apollo 19, Apollo 20 ed Apollo 21, tutte composte da due astronauti americani e da un cosmonauta russo, in un’ottica di collaborazione tra USA e Russia alla ricerca di navette spaziali e misteriose sparizioni di corpi di astronauti statunitensi e cosmonauti russi ad opera di una colonia aliena che vive stabilmente sul lato oscuro della Luna, il famoso “The Dark Side of The Moon”, il lato lunare che noi dalla Terra non vediamo, dal momento che il nostro satellite non presenta un movimento di rotazione autonomo attorno al proprio asse, pertanto rivolge alla nostra Terra sempre lo stesso lato e non avendo un proprio movimento di rotazione, il nostro satellite non presenta nè un’atmosfera, né una magnetosfera e nè la gravità come sulla Terra, tanto è vero che sul suolo lunare da sempre vi è gravità zero, esattamente come quando si vola nello Spazio, dalla fine degli anni ’50 con le prime missioni sovietiche Sputnik e Vostok fino ad oggi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS – International Space Station). Il famoso lato oscuro della Luna è tra l’altro il celebre album musicale composto proprio nel 1973 dall’immenso gruppo musicale Pink Floyd, una storia spaziale e musicale strettamente connesse tra loro, da sempre, quasi sicuramente a causa di questa connessione tra la ricerca di vita extraterrestre e la presenza della stessa sulla Luna, che a partire dal 1973 non appartiene più al genere umano, come era stato scritto nella targa celebrativa dopo l’allunaggio dell’astronauta Neil Armstrong dell’Apollo 11 il 20 Luglio del 1969.

https://www.virginradio.it/news/rock-news/1315429/the-dark-side-of-the-moon-la-vera-storia-del-capolavoro-dei-pink-floyd.html

Apollo 18: c’è un motivo per cui non siamo mai tornati sulla Luna

Un’impronta umana lasciata da uno degli astronauti della missione non ufficiale Apollo 18 e vicino un’altra impronta di ignota fattezza, indicante la presenza di vita aliena sul lato oscuro della Luna, The Dark Side of The Moon, titolo di un celebre album musicale dei Pink Floyd composto proprio nel 1973!
https://www.generazione-x.net/2016/09/apollo-18-ce-un-motivo-per-cui-non-siamo-mai-tornati-sulla-luna/

La missione Apollo 18, parte del programma spaziale della NASA, era destinata ad atterrare nel cratere lunare Copernico, permanendo per tre giorni sul satellite della Terra. Ufficialmente, Apollo 17 è stata l’ultima missione lunare, lanciata il 17 dicembre 1972. Le successive previste dall’Agenzia statunitense furono cancellate. Oppure si sono svolte in segreto? Su tale ipotesi è stato realizzato il film Apollo 18, di Gonzalo López-Gallego (2011), un film sceneggiato da Brian Miller e proposto in stile found footage, ossia mostrando riprese effettuate – secondo l’escamotage del presunto documentario reale – da telecamere installate a bordo del modulo lunare (LEM – Lunar Exploration Module) Liberty, sul modulo di comando orbitante Freedom assieme a registrazioni video effettuate dagli astronauti stessi. La Nasa ha negato l’autenticità delle riprese su cui è basato il lungometraggio prodotto da Timur Bekmambetov e Michele Wolkoff; nonostante ciò, per un osservatore casuale sarebbe molto difficile distinguere la maggior parte delle scene interne al modulo e dei panorami lunari dai filmati ufficiali dell’allunaggio. Un ottimo lavoro di José David Montero per la fotografia vintage. Pur essendo una produzione a basso costo, la realizzazione ne risente riguardo la tecnologia degli effetti speciali, riuscendo comunque a costruire una progressione di tensione, impotenza e sensazioni di allarme nello spettatore che assiste alla concatenazione di eventi i quali causeranno il fallimento della missione Apollo 18. L’esistenza di un’oscura presenza nello spazio esterno indurrà il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti non soltanto a secretare l’intera esperienza vissuta nel dicembre 1973 dal comandante Nathan Walker, dal tenente colonnello John Grey e dal capitano Benjamin Anderson, bensì a compiere delle scelte estreme e drammatiche.

https://www.amazon.it/Apollo-18-Edizione-Stati-Uniti/dp/B004EPYZXK

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

RFACTOR MOD 1973

rFactor F1 1973 IPE V1.2 (All Teams & Drivers)

F1 1973 Rfactor

F1 1973

[rFactor] Elf Tyrrell-Ford 006 @ Watkins Glen with François Cevert (Mod F1 1973) [HD]

F1 1973 rFactor Watkins Glen (François Cevert)

[rFactor] Lotus-Ford 72E @ Dijon with Emerson Fittipaldi (Mod F1 1973) [HD]

[Rfactor] F1-1973 – Rouen-Les-Essarts

🇸🇪 ⏳ ANDERSTORP VINTAGE – Ronnie Peterson – rFactor F1 1973

rFactor F1 1973 Brabham Ford Legion

[rFactor] Tyrrell 005 (F1-1973 Mod)

rFactor F1 1973 – Jackie Stewart Tyrrell 006 Silverstone (GPC79)

[rFactor] Tyrrell 006 (F1-1973 Mod)

rFactor F1 1973 TYRRELL Jackie Stewart

rFactor F1 1973 Surtees Ford Valbray

Rfactor F1 1973 Ferrari 312B Watkins Glen 1971

[rFactor] Ferrari 312B3 (F1-1973 Mod)

[rFactor] Ferrari 312B3S (F1-1973 Mod)

[rFactor] McLaren M19C (F1-1973 Mod)

[rFactor] Brabham BT37 (F1-1973 Mod)

[rFactor] Tecno PA123B (F1-1973 Mod)

[rFactor] Iso-Marlboro IR2 (F1-1973 Mod)

[rFactor] Ensign N173 (F1-1973 Mod)

[rFactor] Shadow DN1 (F1-1973 Mod)

rfactor mods

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