No Vax

LA LEZIONE DI NOVAK DJOKOVIC: NON TI VACCINI, NON MUORI, VINCI

Il contrappasso dantesco dei vertici sportivi e politici italiani in piedi ad applaudire il re della terra rossa Novak Djokovic dopo la sesta vittoria agli Internazionali di tennis di Roma. Avevano indirizzato a “Nole” i peggiori epiteti quando, da non vaccinato, chiedeva di giocare gli Open d’Australia. Come Zingaretti che parlò di “schifo”. Ora deve inchinarsi di fronte alla sua battaglia di libertà.

Da sinistra il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, seduto in basso a sinistra l’ex-Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Vedere i vertici dello sport italiano e gli amministratori di Roma e della Regione Lazio, tutti targati PD, in piedi ad applaudire il numero uno al mondo Novak Djokovic ha un non so che di dantesco. Nel senso che deve essere stato un bel contrappasso quello vissuto da Malagò & company, ma anche per diversi politici, i quali a Febbraio avevano contestato la sua battaglia no vax ai tempi degli Open d’Australia.

Il presidente del CONI disse che la «presenza di Djokovic a Roma è un messaggio sbagliato» mentre Nino Cartabellotta della Fondazione GIMBE, che non si capisce bene da chi abbia mai ricevuto l’investitura di essere l’oracolo sui dati e i numeri del COVID, si spinse addirittura a dire che la battaglia del campione serbo di non vaccinarsi e «pretendere» di giocare era sbagliata dato che «le evidenze scientifiche ci dicono che a causa del long covid molti sportivi non possono riprendere l’attività». Semmai, sta succedendo – e accade tutt’ora – un altro fenomeno inquietante, quello delle miocarditi da vaccino che stanno letteralmente funestando atleti professionisti e no (esempio Sonny Colbrelli nel ciclismo su strada al quale è stata scoperta da rapporto medico una cicatrice sul cuore prodotta dalla terza dose booster da vaccino anti-COVID19, dopo il malore avuto durante una tappa del Giro di Catalogna in Spagna nel Marzo del 2022) ma questo non interessava allora mentre oggi che ci sono ormai sufficienti prove, si fa finta di nulla.

https://x.com/bralex84/status/1777405812857610667

Sonny Colbrelli con la maglia di Campione Europeo di ciclismo su strada nel 2021!
Il malore in volata accaduto a Sonny Colbrelli durante la prima tappa del Giro di Catalogna, Marzo 2022

Anche il mondo politico si era esposto nella foga da tweet compulsivo a cominciare dal governatore laziale ZIngaretti: ai tempi della deroga concessa in gennaio (poi venne espulso) Nicola Zingaretti se ne uscì dicendo che “la deroga agli Australian Open per Djokovic è uno schifo. Un pessimo privilegio e uno schiaffo in faccia a chi lotta contro il covid”. Cinque mesi dopo era in piedi sulla tribuna del Foro italico ad applaudirlo come nulla fosse.
Il forzista Gasparri auspicava che Djokovic se ne rimanesse a casa perché un campione è tale quando rispetta le regole. Parole a vanvera nel circo mediatico, ma parole che come sempre influenzavano l’opinione pubblica.

Novak Djokovic, Serbia, il tennista più forte al Mondo vince gli Internazionali di Tennis ATP a Roma, Italia nel 2023

Come si sa Nole non partecipò agli Open, ma invece ha partecipato oggi agli Internazionali di Roma, vincendoli, anzi, stravincendoli dato che il 6-0 7-6 inflitto al greco Tsisipas non lascia adito a dubbi: il numero uno del tennis mondiale, è ancora lui. Anche se non vaccinato.

Cadono dunque tutti i costrutti mentali degli opinion maker di casa nostra e cade anche lo sciagurato sillogismo del premier Draghi (“non ti vaccini, ti ammali, muori”) che oggi Djokovic potrebbe a buon diritto ribattezzare così: «Non ti vaccini, non ti ammali, vinci».

Che lezione ai parrucconi della maggioranza di governo che mentre si auguravano la fine della carriera del tennista serbo hanno proibito le attività sportive per tutti quegli adolescenti over 12 anni che non sono vaccinati.

E che lezione di gioco anche a chi ormai fa della vittoria o della sconfitta in una qualunque competizione una faccenda politica. Djokovic vinceva gli internazionali Bnl di Roma proprio mentre a Torino veniva incoronata vincitrice dell’Eurovision song contest una band ucraina che se non ci fosse stata la guerra avrebbe probabilmente trascorso nell’anonimato internazionale il resto dei suoi giorni. Insomma: c’è chi vince per ideologia e chi vince sul campo sudando sulla terra rossa.

Il sonoro cappotto inflitto al nostro establishment sportivo dal numero uno del tennis mondiale che ha saputo sfidare le minacce che lo hanno tormentato ingiustamente ci consegna anche un’altra verità della quale dobbiamo tenere ormai conto: anche lo sport è legato a doppio filo con la politica, in un rapporto di vassallaggio. Ed è lo stesso vassallaggio che fa piegare la testa delle autorità sportive di fronte all’ignobile pretesa di escludere gli atleti russi dalle competizioni sportive. Per far vincere, l’Eurovision insegna, magari, proprio gli ucraini.

Insomma: Djokovic ci insegna che nello sport è il migliore che deve vincere non quello più in sintonia col potere politico. Per usare un linguaggio tennistico: game, set, match. Pee usare quello di Giulio Cesare: Djoko, Video, Vinco.

Autore: Andrea Zambrano

Fonte: La Nuova BQ

English translate

THE NOVAK DJOKOVIC LESSON: YOU DON’T VACCINATE, DON’T DIE, WIN

The Dante-like retaliation of Italian sporting and political leaders standing to applaud the king of clay Novak Djokovic after his sixth victory at the Rome tennis internationals. They had directed the worst epithets at “Nole” when, as an unvaccinated person, he asked to play the Australian Open. Like Zingaretti who spoke of “disgust”. Now he must bow before his battle for freedom.

From the left the President of the Lazio Region of Italy Nicola Zingaretti, the Mayor of Rome Roberto Gualtieri, seated at the bottom left the former President of the Council of Ministers Giuseppe Conte

Seeing the leaders of Italian sport and the administrators of Rome and the Lazio Region, all PD-branded, standing to applaud the world number one Novak Djokovic is something Dante-like. In the sense that it must have been quite a retaliation experienced by Malagò & company, but also for several politicians, who in February had contested his no vax battle at the time of the Australian Open.

The president of CONI said that Djokovic’s «presence in Rome is the wrong message» while Nino Cartabellotta of the GIMBE Foundation, who is not well understood by who has ever received the investiture of being the oracle on COVID data and numbers, he even went so far as to say that the Serbian champion’s battle of not getting vaccinated and “pretending” to play was wrong given that “scientific evidence tells us that due to the long covid many athletes cannot resume their activity”. If anything, another disturbing phenomenon is happening – and still happens – that of vaccine myocarditis which is literally plaguing professional and non-professional athletes (for example Sonny Colbrelli in road cycling for whom a medical report discovered a scar on his heart produced from the third booster dose from the anti-COVID19 vaccine, after the illness he had during a stage of the Tour of Catalonia in Spain in March 2022) but this was not of interest then while today, when there is now sufficient evidence, we pretend nothing happened.

Even the political world was exposed in the heat of compulsive tweeting, starting with the Lazio governor ZIngaretti: at the time of the exemption granted in January (he was then expelled) Nicola Zingaretti came out saying that “the exemption to the Australian Open for Djokovic is disgusting. A terrible privilege and a slap in the face to those fighting against Covid.” Five months later he was standing in the stands of the Foro Italico applauding him as if nothing had happened.
The Forza Italia Party politician Maurizio Gasparri hoped that Djokovic would stay at home because a champion is a champion when he respects the rules. Idle words in the media circus, but words that, as always, influenced public opinion.

Novak Djokovic, Serbia, the best tennis player in the world wins the ATP Tennis Internationals in Rome, Italy in 2023

As we know, Nole did not participate in the Open, but instead participated today in the Rome Internationals, winning them, or rather, winning them overwhelmingly given that the 6-0 7-6 inflicted on the Greek Tsisipas leaves no room for doubt: the number one in world tennis, it’s still him. Even if not vaccinated.

All the mental constructs of the opinion makers of our country therefore fall away and the unfortunate syllogism of Prime Minister Draghi also falls (“you don’t get vaccinated, you get sick, you die”) which today Djokovic could rightly rename thus: «You don’t get vaccinated, you don’t get vaccinated sick them, win.”

What a lesson to the fogies of the government majority who, while wishing for the end of the Serbian tennis player’s career, prohibited sporting activities for all those teenagers over 12 who are not vaccinated.

And what a gaming lesson also for those who now consider victory or defeat in any competition a political matter. Djokovic won the Bnl internationals in Rome just as in Turin a Ukrainian band was crowned winner of the Eurovision song contest which, if the war hadn’t happened, would probably have spent the rest of its days in international anonymity. In short: there are those who win by ideology and those who win on the pitch by sweating on the red clay.

The resounding coat inflicted on our sports establishment by the number one in world tennis who was able to defy the threats that unjustly tormented him also gives us another truth which we must now take into account: sport is also closely linked with politics , in a vassalage relationship. And it is the same vassalage that makes the sports authorities bow their heads in the face of the ignoble claim of excluding Russian athletes from sports competitions. To make people win, Eurovision perhaps teaches the Ukrainians themselves.

In short: Djokovic teaches us that in sport it is the best who must win, not the one most in tune with political power. To use tennis language: game, set, match. Pee use that of Giulio Cesare: Djoko, Video, Vinco.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

LA GIORNATA DELLA MEMORIA PER ALESSIO BRANCACCIO E PER TUTTI I NO VAX D’ITALIA

THE MEMORY JOURNEY FOR ALESSIO BRANCACCIO AND FOR ALL OTHER ITALIAN NO VAX

https://x.com/savedem65052841/status/1750927362407997663

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

NON SONO NO-VAX: LA VERITÀ SUL TAMPONE AL BAMBINO CHE IL CORRIERE DISTORCE

BYOBLU24

28 Maggio 2023 Adalberto Gianuario

https://www.byoblu.com/2023/05/28/genitori-rifiutano-tampone-per-ricovero-figlio-accusati-di-tentato-omicidio-cosa-sappiamo-del-caso/

Indagati per tentato omicidio, è questa l’abnorme accusa che si sono visti piovere addosso i genitori di un bambino di quattro anni che, dopo giorni di andirivieni in diversi ospedali, si erano rifiutati di sottoporre il proprio figlio al tampone nasofaringeo per il Covid. La notizia è rimbalzata nel giro di poche ore su tutte le testate, che l’hanno presentata con il consueto tono persecutorio e semplificando i fatti fino a distorcerli completamente

La notizia data dal mainstream

Secondo il “Corriere della sera”, quando il bambino viene portato in ospedale “la visita produce una diagnosi micidiale: i medici spiegano che il bambino sta morendo per una forma aggressivissima di tumore, e che la sola speranza è iniziare subito la terapia”, queste le parole usate dal quotidiano di via Solferino.

Una versione dei fatti smentita dai genitori, che al momento della richiesta di far eseguire il tampone al figlio non avevano ricevuto alcuna diagnosi e che si sono visti costretti ad affrontare la sofferenza un figlio malato a cui si è poi aggiunta l’indagine pesantissima avviata dalla procura di Milano e la gogna mediatica scatenata dai media dominanti.

La versione dei genitori

Ma andiamo con ordine: dopo due settimane in cui il bambino aveva manifestato vomito e dolore alla schiena e alle gambe, e che la pediatra aveva interpretato come un semplice colpo di freddo, il piccolo viene portato al pronto soccorso di Lodi, dove si ipotizza un “raffreddore dell’anca”. Il giorno dopo il bambino viene sottoposto a un’ecografia che smentisce questa prima diagnosi.

Torna a casa, ma all’alba di venerdì il bambino si sveglia urlando: il padre sale in macchina e lo conduce all’ospedale Buzzi, dove viene sottoposto ad ulteriori esami. I medici dell’ospedale suggeriscono il trasferimento al San Gerardo di Monza, dove c’è un rinomato reparto di ematologia. Per accedervi, però, è necessario sottoporsi al tampone molecolare.

Nel timore che, in caso di positività, il bambino non venga sottoposto alle analisi e alle cure di cui avrebbe bisogno, i genitori rifiutano il tampone. Ne scaturisce un duro scontro con il medico e alle 14 accade l’impensabile: si presentano in reparto due poliziotti con in mano un foglio della Procura firmato dal Pubblico Ministero di turno, Nicola Rossato, che impone la procedura di “prelievo coatto di campioni biologici su persone viventi”, aprendo un fascicolo per tentato omicidio a carico dei genitori.

Ora sarà il Gip a dover decidere convalidare o meno il provvedimento del pubblico ministero, nel frattempo filtra la comprensibile irritazione dei genitori per il trattamento ricevuto. Al momento il bambino pare non essere in pericolo di vita a differenza di quanto afferma il Corriere nei suoi ultimi aggiornamenti.

Abbiamo contattato l’avvocato Valeria Panetta, presidente dell’associazione Arbitrium, che sta assistendo i genitori in questa delicata vicenda. Nel video il suo commento.

Fonte: Byoblu, la TV libera dei cittadini, canale 262 DTV

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

GIUSEPPE CONTE AGGREDITO DA UN NO VAX, COLPITO AL VOLTO DURANTE UN EVENTO A MASSA

L’uomo, avvicinandosi al leader M5S e fingendo di voler stringere la sua mano, lo ha  schiaffeggiato iniziando a inveire contro le misure di contenimento e protezione introdotte durante la pandemia. La polizia lo ha poi allontanato e portato in Questura. Dichiarazioni di solidarietà da parte di Meloni, Schlein e Salvini.

L’ex premier e leader del M5s Giuseppe Conte è stato aggredito da Giulio Milani, un esponente No Vax, a Massa, dove si era recato per la prima tappa del suo tour per le amministrative in Toscana. Attorno alle 16:10, mentre il presidente pentastellato, appena sceso dall’auto, stava iniziando la consueta stretta di mani tra la folla che si era radunata in piazza Garibaldi, l’uomo, avvicinandosi, lo ha colpito sul volto iniziando a inveire contro le misure di contenimento e protezione introdotte durante l’emergenza pandemica (IL VIDEO). L’aggressore è stato allontanato dalle forze dell’ordine e accompagnato nella vicina Questura mentre i partecipanti all’evento lo insultavano. “Il dissenso è legittimo, ma questa manifestazione violenta esula dal contesto democratico”, ha dichiarato in seguito il leader M5s, accolto dalla folla con applausi e cori che inneggiavano il suo nome.

L’aggressore è un candidato alle Comunali 

Secondo quanto si è appreso, Giulio Milani, 52 anni, è un editore candidato alle prossime Comunali per ‘Massa insorge. Marco Lenzoni sindaco’. Nei suoi confronti, da quanto è emerso, dovrebbe scattare una denuncia per le ipotesi di percosse e per l’articolo 342 del codice penale, oltraggio a un corpo politico, amministrativo o giudiziario. Da quanto riferito, Conte non ha riportato conseguenze dallo schiaffo ricevuto e ha proseguito il suo intervento elettorale a Massa da dove poi si è spostato a Pisa. Milani invece è stato allontanato dalla polizia che lo ha poi accompagnato in questura. Dopo l’identificazione, ha raggiunto intorno alle 19 il comitato elettorale della sua lista civica per la consueta riunione di fine pomeriggio.

Milani: “Parlerò sabato”. La Questura: “Fatti in fase di valutazione”

Raggiunto al telefono, Milani non ha voluto commentare l’episodio. “Non posso rilasciare ora dichiarazioni, lo farò domani in una conferenza stampa alle ore 16 sotto il Comune dove allestiremo dei banchini per divulgare le nostre campagne – ha detto -. Domani diremo tutto quello che ci sarà da dire. Faccio parte di una formazione politica, parleremo domani con calma di quanto è successo e come è successo”. Dalla questura di Massa, intanto, si spiega che “i fatti avvenuti nella giornata odierna sono in fase di valutazione da parte delle competenti autorità sia per quanto riguarda il provvedimento da adottare sia per le ipotesi di reato da contestare”.

Conte: “Se avessimo seguito i No Vax ora saremmo comunità distrutta”

Dopo l’aggressione, Conte ha affermato ancora: “Quando ci si assume una responsabilità di governo si prendono decisioni difficili in momenti di grande difficoltà per l’intero Paese, come accaduto durante la pandemia. Non si può accontentare tutti nonostante si lavori al bene di tutti. Il signore che mi ha aggredito, che è un no vax convinto, ha dimostrato con il suo gesto violento che questo tipo di derive sono fatte da persone irresponsabili”. Poi l’ex premier ha concluso: “Se avessimo seguito le loro indicazioni probabilmente oggi saremmo una comunità completamente distrutta”.

“Dispiaciuto per l’aggressione, ma restare lucidi”

“Sono dispiaciuto per ciò che è accaduto ma soprattutto quale stato d’animo può avere uno che da una parte ha subito un’aggressione da parte di un signore che ha ritenuto di esprimere in questo modo il suo dissenso e dall’altra tra una settimana deve spiegare ai giudici che quelle misure restrittive erano sufficienti?”, ha commentato ancora Conte passata qualche ora dall’aggressione subita. “Dobbiamo però restare lucidi – ha aggiunto – e mantenere i nervi saldi perché questo è il compito di chi assume responsabilità pubbliche. Il punto è semmai un altro: se tutti coloro che hanno opinioni diverse reagissero come quel signore di Massa allora sarebbe il caos”.

M5s: “Conte ha salvato il Paese dalla pandemia”

Francesco Silvestri e Stefano Patuanelli, capigruppo M5s di Camera e Senato, hanno diffuso una nota in cui esprimono la loro “totale solidarietà” a Conte, sottolineando che quando era presidente del Consiglio “ha mobilitato risorse economiche, sociali e culturali essenziali per rispondere ad una catastrofe senza precedenti e permesso che gli sforzi del nostro Paese fossero riconosciuti a livello mondiale. Gli italiani sanno che ha sempre agito con grande senso di responsabilità e che grazie al suo operato sono state salvate milioni di vite”. Anche la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo ha redattomun comunicato di vicinanza: “Siamo vicini a Giuseppe Conte e a lui esprimiamo la nostra totale solidarietà. La violenza deve essere condannata da tutti senza se e senza ma, al Presidente Conte vogliamo ancora una volta dire grazie per la gestione del Paese durante la crisi pandemica. Il dissenso è ovviamente legittimo, ma non è tollerabile l’uso della violenza per esprimere le proprie idee”. 

Meloni: “Dissenso deve essere civile”. Schlein: “Vigliaccheria”

“Esprimo solidarietà al presidente del M5s, Giuseppe Conte. Ogni forma di violenza va condannata senza esitazione. Il dissenso deve essere civile e rispettoso delle persone e dei gruppi politici”, ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, poco dopo l’aggressione . Il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha sottolineato: “Le divergenze di opinioni non devono mai sconfinare nella violenza e quanto avvenuto a Giuseppe Conte è assolutamente grave e inaccettabile. A lui giunga la sincera e affettuosa solidarietà mia e del Senato”. “Sono vicina a Giuseppe Conte e a lui esprimo la solidarietà mia e di tutta la comunità del Partito Democratico per l’aggressione subita oggi in Toscana. Usando la violenza non si affermano le proprie ragioni ma solo la propria vigliaccheria”, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein. Anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha voluto portare la sua solidarietà al leader M5s: “La violenza non può essere tollerata. Mai”. Alle dichiarazioni di vicinanza a Conte si è aggunto il leader di Azione, Carlo Calenda: “Piena solidarietà al presidente Conte. In politica ci si può dividere e avere opinioni molto diverse ma non ci può mai essere spazio per la violenza”. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha telefonato all’ex premier per sincerarsi delle sue condizioni.

Nella foto, Milani (cerchio rosso) mentre sta per colpire il leader M5s Giuseppe Conte
Nella foto, Conte (cerchio bianco) e Milani (cerchio rosso) subito dopo l’aggressione
Da schiaffo a Conte a statuetta contro Berlusconi, politici aggrediti
Non solo il colpo al viso ricevuto dall’ex premier Giuseppe Conte: sono tanti gli episodi in cui leader di Paesi o partiti sono stati spaventati, attaccati o colpiti da oppositori o cittadini arrabbiati. Dall’aggressione a Silvio Berlusconi con una statuetta del Duomo di Milano alle scarpe lanciate contro il presidente Usa George W. Bush, ecco i casi più noti
La bozza del decreto che avrebbe istituito la zona rossa per i Comuni di Nembro e Alzano Lombardo il 4 marzo con la sola firma di Roberto Speranza, manca proprio quella di Giuseppe Conte, nel 2021 Premier della Repubblica Italiana
Modello autocertificazione introdotta dal DPCM Conte nel 2021 per far spostare gli italiani da un comune all’altro per “comprovate esigenze lavorative”
Self-certifications introduced by Conte’s Government during the COVID19 sanitary emergency in Italy, year 2021
Mail scritta da me ma ideata da mio padre Massimo Brancaccio dove si contesta all’ex-Presidente del Consiglio Giuseppe Conte la sua “totale inadeguatezza” mostrata nel ruolo istituzionale ricoperto nel 2021, durante l’emergenza sanitaria legata al COVID19: rileggendola a freddo dopo mesi, nella massima serietà che richiedeva la circostanza, mi è venuto da ridere perché mio padre ed io sappiamo sempre come trovare le parole giuste per spiattellare in faccia ai malcapitati di turno, tutti quei provvedimenti che la circostanza rischiedevano di adottare e che non sono stati mai adottati. Memorabili le sue frasi: “C’è gente come me che dovrebbe fare tante cose e non riesce a farle per quei provvedimenti fatti alla cieca” ed ancora “queste linee di condotta le avrebbe adottate anche il farmacista sotto casa mia. Se lei pena di saper svolgere bene il suo lavoro di avvocato lo faccia e lasci il suo posto a qualcuno più esperto e dotato di lei” sono entrate di diritto nella leggenda di una brutta storia indelebile, una delle pagine più buie della storia italiana

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus