Influenza

ABRUZZO PRIMO IN INCIDENZA DI CASI COVID19 E QUARTO PER INCIDENZA CASI DI INFLUENZA IN ITALIA!

ABRUZZO FIRST IN INCIDENCE OF COVID19 CASES AND FOURTH IN INCIDENCE OF FLU CASES IN ITALY!

Covid: Abruzzo primo in Italia per incidenza di casi
https://news-town.it/2023/12/30/affari-pubblici/covid-abruzzo-primo-in-italia-per-incidenza-di-casi-149-su-100-mila-abitanti/

30 DICEMBRE 2023 – 09:34:24

E’ l’Abruzzo la regione con l’incidenza più elevata di casi di Covid19 che è pari al doppio della media nazionale. E’ quanto emerge dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e Ministero della Salute.

L’incidenza settimanale dei casi Covid diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle regioni e province autonome rispetto alla settimana precedente, prosegue il rapporto. L’incidenza più elevata è stata riportata in Abruzzo con 149 casi per 100mila abitanti, la più bassa invece in in Sicilia con 3 casi/100mila abitanti.

Nella settimana dal 23 al 29 dicembre sono stati 1635 i casi settimanali in Abruzzo e i decessi sono stati 13, 43 nel mese di dicembre. I positivi, intanto, tornano a superare i 10 mila.
Sono stati infine 223 i ricoveri in ospedale con 6 persone in rianimazione.

I tamponi registrati dalla ASL sono stati 762 molecolari e 7.815 antigenici. Il calo di incidenza, spiegano nel report, “potrebbe, in parte, essere attribuibile a una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Intanto aumentano in regione anche i casi di influenza che, sommati ai casi di Covid, hanno determinato lunghe file nelle farmacie nel corso delle feste natalizie e un aumento degli accessi ai pronto soccorso.

Fonte: News Town

English Translate

Abruzzo is the region with the highest incidence of Covid cases, which is double the national average. This is what emerges from the weekly monitoring of the Higher Institute of Health (ISS) and the Ministry of Health of Rome.

The weekly incidence of diagnosed and reported Covid cases is decreasing in most regions and autonomous provinces compared to the previous week, the report continues. The highest incidence was reported in Abruzzo with 149 cases per 100 thousand inhabitants, the lowest in Sicily with 3 cases/100 thousand inhabitants.

In the week from 23 to 29 December there were 1635 weekly cases in Abruzzo and there were 13 deaths, 43 in the month of December. The positives, meanwhile, are back to exceeding 10 thousand.
Finally, there were 223 hospital admissions with 6 people in intensive care.

The swabs recorded by the Local Health Authority were 762 molecular and 7,815 antigenic. The decline in incidence, they explain in the report, "could, in part, be attributable to a reduced frequency of diagnoses carried out during holidays."

Meanwhile, flu cases are also increasing in the region which, added to COVID19 cases, have led to long queues in pharmacies during the Christmas holidays and an increase in access to emergency rooms.

Source: News Town

L’Abruzzo è la regione con l’incidenza più elevata di casi Covid: i numeri della settimana di Natale

La media italiana è stata di 70 casi per 100mila abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente: dal 14 al 20 dicembre, infatti, si erano registrati 103 casi ogni 100mila abitanti

https://www.ilpescara.it/attualita/contagi-covid-abruzzo-regione-maggiore-incidenza-20-27-dicembre-2023.html

L’Abruzzo ha registrato l’incidenza più elevata di casi Covid, 149 per 100mila abitanti, nella settimana di Natale, dal 21 al 27 dicembre. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale di Istituto Superiore di sanità (ISS) e Ministero della Salute. 

La media italiana è stata di 70 casi per 100mila abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente: dal 14 al 20 dicembre, infatti, si era registrata una media di 103 casi ogni 100mila abitanti. 

“Tale calo – si legge nel monitoraggio – potrebbe, in parte, essere attribuibile a una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Come detto, l’incidenza settimanale dei casi Covid diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle regioni e province autonome rispetto alla settimana precedente.

La fascia d’età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è quella over 90 anni. L’incidenza settimanale è sostanzialmente stabile in tutte le fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 59 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti.

La percentuale di reinfezioni è circa il 45%, sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente.

Fonte: Il Pescara

English translate

Abruzzo recorded the highest incidence of Covid cases, 149 per 100 thousand inhabitants, in the Christmas week, from 21 to 27 December. This is what emerges from the weekly monitoring of the Higher Institute of Health(ISS) and the Ministry of Health.

The Italian average was 70 cases per 100 thousand inhabitants, a decrease compared to the previous week: from 14 to 20 December, in fact, an average of 103 cases per 100 thousand inhabitants was recorded.

"This decline - we read in the monitoring - could, in part, be attributable to a reduced frequency of diagnoses carried out during holidays".

As mentioned, the weekly incidence of diagnosed and reported Covid cases has decreased in most regions and autonomous provinces compared to the previous week.

The age group that records the highest weekly incidence rate is the over 90s. The weekly incidence is essentially stable in all age groups. The median age at diagnosis is 59 years, stable compared to previous weeks.

The percentage of reinfections is around 45%, substantially stable compared to the previous week.

Source: Il Pescara

MONITORAGGIO COVID19 FONDAZIONE GIMBE, DATI AGGIORNATI AL 13 DICEMBRE 2023

MONITORAGGIO PANDEMIA CORONAVIRUS NELLE REGIONI E PROVINCE ITALIANE

Benvenuti nella pagina di monitoraggio dell’epidemia da COVID-19 nelle Regioni e Province italiane a cura della Fondazione GIMBE.

La Fondazione GIMBE aggiorna questa pagina settimanalmente nella giornata di lunedì.

Dati aggiornati al 13 dicembre ore 18.00. Gli aggiornamenti riprenderanno a partire dall’08/01/2024

Abruzzo

Nella settimana 7-13 dicembre la Regione Abruzzo ha registrato una variazione percentuale positiva dei nuovi casi settimanali di contagio da SARS-CoV-2 del 0,8%.
Negli ultimi 14 giorni (30 novembre-13 dicembre) si rileva un’incidenza di 442 casi positivi per 100.000 abitanti.

INCREMENTO ASSOLUTO DEI CASI DI COVID19

Il grafico illustra i nuovi casi giornalieri di infezione da Coronavirus in Abruzzo.

NUOVI CASI PER 100000 ABITANTI DIAGNOSTICATI NEL PERIODO 7-13 DICEMBRE 2023 REGIONE ABRUZZO

Il grafico illustra la distribuzione per provincia dei nuovi casi per 100.000 abitanti diagnosticati nella Regione Abruzzo.

English translate

GIMBE FOUNDATION COVID19 MONITORING, DATA UPDATED TO 13 DECEMBER 2023

CORONAVIRUS PANDEMIC MONITORING IN THE ITALIAN REGIONS AND PROVINCES

Welcome to the monitoring page of the COVID-19 epidemic in the Italian Regions and Provinces managed by the GIMBE Foundation.

The GIMBE Foundation updates this page weekly on Mondays.

Data updated as of December 13th at 6.00 PM. Updates will resume starting 01/08/2024.

Abruzzo

In the week of 7-13 December 2023, Abruzzo Region recorded a positive percentage change in new weekly cases of SARS-CoV-2 infection of 0.8%.
In the last 14 days (30 November-13 December) there was an incidence of 442 positive cases per 100,000 inhabitants.

ABSOLUTE INCREASE IN CASES OF COVID19

The graph illustrates the new daily cases of Coronavirus infection in Abruzzo.

NEW CASES PER 100000 INHABITANTS DIAGNOSED IN THE PERIOD 7-13 DECEMBER 2023 ABRUZZO REGION

The graph illustrates the distribution by province of new cases per 100,000 inhabitants diagnosed in the Abruzzo Region.

https://coronavirus.gimbe.org/regioni.it-IT.html

Influenza peggio del Covid? Cosa dicono gli ultimi dati (e le regioni più colpite)

Il report dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)

Un milione di italiani a letto. L’incidenza si mantiene altissima: 17,5 casi ogni mille abitanti. L’infettivologo: “Negli ospedali più casi gravi per sindrome influenzali che per il coronavirus”

https://www.today.it/attualita/influenza-report-5-gennaio-2024.html

Sono stati più di un milione i casi di influenza in Italia nell’ultima settimana del 2023. A dirlo è l’ultimo bollettino della sorveglianza RespiVirNet diffuso oggi dall’Istituto Superiore di Sanità. Secondo il report, gli italiani a letto con sindromi influenzali tra Natale e Capodanno sono stati per la precisione 1.027.000 con un’incidenza pari 17,5 casi per mille assistiti (contro i 17,7 della settimana precedente).

Nella settimana compresa tra il 25 e il 31 dicembre 2023, l’ISS conferma che “la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra un valore dell’incidenza mai raggiunto nelle stagioni precedenti”. In cinque regioni l’incidenza è stata classificata come “molto alta”. Si tratta di Campania (24,51), Friuli-Venezia Giulia (23,69), Umbria (22,93), Abruzzo (21,76), Toscana (19,94). Mentre Valle d’Aosta e Calabria non hanno attivato la sorveglianza RespiVirNet.

Dall’inizio della stagione gli italiani colpiti sono circa 6.719.000. “Si sottolinea – spiega l’ISS – che a tale aumento concorrono diversi virus respiratori e non solo quelli dell’influenza, sebbene la circolazione di questi ultimi sia in ascesa”. L’incidenza è in “lieve aumento solo nei bambini al di sotto dei 5 anni – riporta il bollettino – fascia d’età in cui è pari a 48,7 casi per mille assistiti (47,5 nella settimana precedente)”, stabile invece l’andamento negli adulti e anziani.

Tra i campioni risultati positivi, il 22% ha dato responso di positività al Sars-CoV-2, l’11% al Virus respiratorio sinciziale (Rsv), il 37% all’influenza A, “mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori”. 

“Virus influenzali ormai prevalenti, impossibile prevedere il picco”

“L’incidenza delle sindromi simil influenzali si mantiene alta, spinta dai diversi virus circolanti in questo periodo” commenta Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie infettive dell’ISS. “L’analisi dei campioni positivi – spiega Palamara – mostra che i virus influenzali sono ormai prevalenti, anche se rimane una quota rilevante di Sars-CoV-2 e di virus respiratorio sinciziale (RSV), che provoca bronchioliti soprattutto nei più piccoli. Sebbene sia impossibile prevedere esattamente quando si arriverà al picco dei casi, è ipotizzabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole”.

Oltre alla vaccinazione per i soggetti fragili, Palamara raccomanda di “non assumere antibiotici, inutili in caso di infezioni virali, se non su indicazione del proprio medico, e di recarsi al pronto soccorso solo se strettamente necessario”. 

Se l’influenza dilaga il Covid dà qualche segno di resa. Nella settimana compresa tra il 28 dicembre e il 3 gennaio i casi sono diminuiti del 5,5% anche se il numero dei decessi è stato piuttosto alto, 371 (+33%). I numeri arrivano dal bollettino aggiornato del ministero della Salute diffuso venerdì 5 gennaio. In calo anche i ricoveri. Il tasso di occupazione in area medica al 3 gennaio è pari al 10,1% (-0,9) rispetto alla settimana precedente, mentre il tasso di occupazione in terapia intensiva è del 2,8% (-0,4%).

FALCONE (SIMIT): “NEGLI OSPEDALI CASI PIU’ GRAVI SIA PER INFLUENZA CHE PER IL COVID”

“Bene i casi e i ricoveri in calo per il Covid” spiega all’Adnkronos Marco Falcone, segretario della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), che sottolinea anche come i dati sui decessi siano “in ritardo di 2-3 settimane”. Si tratta di “persone anziane e fragili colpite dalla malattia nel periodo di massima diffusione del virus che abbiamo registrato 20 giorni fa” sottolinea il virologo. Secondo Falcone “i dati dimostrano una sola cosa: che il Covid è ancora associato al rischio di morte per le categorie a rischio. Tuttavia, sottolinea, “in questo momento negli ospedali abbiamo più casi gravi per influenza che per Covid”. Da adesso in poi, conclude, “mi aspetto un progressivo calo delle infezioni da SarS-CoV2, essendoci stata una fase epidemica importante. Viceversa, per l’influenza ancora il picco non lo abbiamo raggiunto”.

Fonte: Today

FLU WORSE THAN COVID19? WHAT THE LATEST DATA SAYS (AND THE MOST AFFECTED REGIONS)

THE REPORT ISS

A million Italians in bed. The incidence remains very high: 17.5 cases per thousand inhabitants. The infectious disease specialist: "In hospitals more serious cases of flu syndrome than of coronavirus". 

There were more than one million cases of flu in Italy in the last week of 2023. This is stated in the latest RespiVirNet surveillance bulletin released today by the Higher Institute of Health. According to the report, the Italians in bed with flu syndromes between Christmas and New Year were 1,027,000 to be precise with an incidence of 17.5 cases per thousand assisted (compared to 17.7 in the previous week).

In the week between 25 and 31 December 2023, the ISS confirms that "the epidemic curve of flu-like syndromes shows an incidence value never reached in previous seasons". In five regions the incidence was classified as "very high". These are Campania (24.51), Friuli-Venezia Giulia (23.69), Umbria (22.93), Abruzzo (21.76), Tuscany (19.94). While Valle d'Aosta and Calabria have not activated RespiVirNet surveillance.

Since the beginning of the season, approximately 6,719,000 Italians have been affected. "It's underlined - explains the ISS - that various respiratory viruses and not just flu viruses contribute to this increase, although the circulation of the latter is on the rise". The incidence is "slightly increasing only in children under 5 years old - reports the bulletin - an age group in which it is equal to 48.7 cases per thousand assisted (47.5 in the previous week)", while it's stable the trend in adults and elderly people.

Among the samples that tested positive, 22% tested positive for Sars-CoV-2, 11% for Respiratory Syncytial Virus (RSV), 37% for influenza A, "while the remainder tested positive for other respiratory viruses".

“FLU VIRUSES NOW PREVALENT, PEAK IMPOSSIBLE TO PREDICT”

"The incidence of flu-like syndromes remains high, driven by the various viruses circulating in this period" comments Anna Teresa Palamara, who directs the Infectious Diseases department of the ISS. "The analysis of positive samples - explains Palamara - shows that flu viruses are now prevalent, even if a significant share of Sars-CoV-2 and respiratory syncytial virus remains, which causes bronchiolitis, especially in the youngest. Although it's impossible to predict exactly when the peak of cases will be reached, a sustained circulation can be envisaged also in the coming weeks, facilitated by the reopening of schools".

In addition to vaccination for fragile subjects, Palamara recommends "not taking antibiotics, which are useless in case of viral infections, unless advised by your doctor, and to go to the emergency room only if strictly necessary".

If the flu spreads, COVID19 shows some signs of surrender (this is not true, it's a fake news!). In the week between December 28th and January 3rd, cases decreased by 5.5% even though the number of deaths was quite high, 371 (+33%). The numbers come from the updated bulletin of the Ministry of Health released on Friday 5 January. Hospitalizations are also decreasing. The employment rate in the medical area as of January 3rd was 10.1% (-0.9) compared to the previous week, while the employment rate in intensive care was 2.8% (-0.4%).

FALCONE, (SIMIT): “IN HOSPITALS MORE SERIOUS CASES, BOTH FOR FLU AND FOR COVID19”

"The cases and hospitalizations are decreasing due to COVID19" Marco Falcone, secretary of the Italian Society of Infectious and Tropical Diseases (SIMIT), explains to Adnkronos, who also underlines how the data on deaths are "2-3 weeks late". These are "elderly and frail people affected by the disease in the period of maximum spread of the virus that we recorded 20 days ago" underlines the virologist. According to Falcone "the data demonstrate only one thing: that Covid is still associated with the risk of death for the at-risk categories. However, he underlines, "at the moment in hospitals we have more serious cases of flu than of Covid". From now on then, he concludes, "I expect a progressive decline in SarS-CoV2 infections, as there has been an important epidemic phase. Conversely, for the flu we have not yet reached the peak."
https://www.ilcentro.it/abruzzo/influenza-la-regione-è-tra-quelle-con-incidenza-più-alta-1.3240144

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto al Cambiamento Climatico in atto

COVID E INFLUENZA: TEMPESTA INFETTIVA IN ARRIVO. IL PICCO PREVISTO PER LE FESTE DI NATALE

Il virus stagionale raggiungerà il massimo a Natale, in circolazione tanti virus respiratori. Il professor Tumbarello: “Il Covid va a ondate: una ventina di ricoverati e casi in aumento”

Siena, 7 dicembre 2023 – I virus stagionali potrebbero rovinarci anche quest’anno il Natale, quando la concomitanza di più infezioni è altamente probabile. A partire dall’influenza stagionale che normalmente fa registrare il culmine tra fine dicembre e inizio gennaio.

Per il Covid, invece, c’è stata una prima ondata appena dopo l’estate e ora ci stiamo avvicinando a un periodo di massima intensità (il doppio dei casi e 900 morti in un mese), con il plateau che potrebbe arrivare proprio nelle prossime settimane. Facciamo il punto sulla possibile tempesta virale con il professor Mario Tumbarello, direttore di Malattie infettive del policlinico Le Scotte.

Professore, siamo al picco? Influenza e Covid insieme?

“È atteso per Natale quello dell’influenza stagionale. Il Covid va a ondate, di minore entità rispetto al passato, ma comunque in questo momento i casi stanno aumentando”.

Dunque Feste con la mascherina?

“Restrizioni di legge non ci sono, ma il buon senso vuole che in presenza di qualche sintomo non ci si presenti al pranzo di Natale accanto ad una persona fragile. E questo vale sia per il Covid che l’influenza. La mascherina in caso è la mossa preventiva più efficace. Proprio il Covid ce l’ha insegnato: negli anni di pandemia ci siamo ammalati meno di influenza, contenendo la circolazione dei patogeni stagionali che intaccano le vie respiratorie, insieme al Sars Cov-2. Per quanto riguarda gli altri virus respiratori in circolazione ci sono prevalentemente il virus respiratorio sinciziale, virus parainfluenzali e adenovirus“.

Come sarà l’influenza quest’anno?

“I sintomi sono sempre gli stessi e c’è il vaccino, consigliato a chi è maggiormente esposto a rischi, dagli immunodepressi ai cronici e anziani”.

E il Covid?

“Il Covid 2023 non è il Covid del 2020: è molto contagioso ma i quadri clinici sono generalmente meno gravi. Il virus attualmente in circolazione fa parte della serie di sottovarianti di Omicron, meno aggressive per le vie respiratorie. La contagiosità invece è maggiore, anche se questo non lo vediamo dai numeri, che sono certamente sottostimati. Del resto non c’è più monitoraggio capillare e continuo perché si fanno pochi test diagnostici”.

Chi è ricoverato oggi in Malattie infettive?

“In ospedale in questo momento abbiamo una ventina di pazienti Covid, che sono sempre assistiti con un percorso dedicato: una metà è ricoverata prettamente per Covid e una metà con il Covid ma per altre patologie. In Malattie infettive come sempre ci sono anche pazienti con Aids, tubercolosi ed altre malattie infettive classiche”.

C’è un legame fra Covid e influenza?

“Si manifestano con sintomatologia simile e contagiano con le stesse modalità: nella stagione fredda l’influenza e anche d’estate il Covid, entrambi si trasmettono più facilmente negli ambienti chiusi, delimitati, in cui aumentano i contatti interpersonali. Anche la difesa da questi virus è simile: mascherina, pulizia delle mani e distanziamento. Non è invece usuale ammalarsi di Covid e di influenza in concomitanza, ma può accadere e in quel caso la manifestazione è più severa. Infine, le persone ‘fragili’ sono più esposte a complicanze e purtroppo alcuni muoiono ancora di Covid e per un’influenza”.

Paola Tomassoni

Fonte: La Nazione

Covid, solo 7% degli over 70 è vaccinato. Si temono 15mila morti

https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2023/12/04/covid-solo-7-degli-over-70-e-vaccinato.-si-temono-15mila-morti_ccb4d53a-c378-493c-a7d5-08d3bd648480.html

Solo il 7% degli ultrasettantenni è stato vaccinato contro il Covid-19 e, tra i malati fragili, le percentuali sono ancora più basse.

Questa settimana la mortalità per Covid è ulteriormente aumentata del 24% rispetto alla settimana precedente con una proiezione su base annua di più di 15 mila morti, destinata purtroppo ad un progressivo sensibile aumento”.

È l’allarme lanciato dal presidente della Federazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi (Foce) Francesco Cognetti.
“Nonostante vi siano ben 7 milioni e mezzo di dosi già disponibili da circa due mesi e molte altre in arrivo, in tutto il Paese le vaccinazioni sono state solo circa un milione, con le Regioni del Sud e il Lazio che fanno registrare numeri molto bassi”, aggiunge Cognetti, secondo cui “le cause di questi risultati fallimentari sono la completa assenza di qualsiasi programmazione ed organizzazione, da parte del sistema di prevenzione del nostro Paese, di una vera e propria campagna di vaccinazione rivolta a diverse decine di milioni di cittadini italiani e la completa assenza di una campagna informativa su questa vaccinazione di massa”.
Il presidente Foce punta inoltre il dito contro “la diffusione, purtroppo anche da parte di alcune autorità sanitarie del Paese, di messaggi confusi e spesso contraddittori sulle dimensioni del contagio e sulla sua letalità, quindi con l’effetto di ulteriormente demotivare e scoraggiare una popolazione già parzialmente restia”.
Per gli esperti Foce è necessario che “tutte le autorità sanitarie del Paese, governative e regionali imprimano una rapida e decisa svolta alla campagna vaccinale con un concreto rafforzamento strutturale e organizzativo, accompagnato da un vero e proprio sistema di diffusione capillare dell’informazione sulla sua enorme utilità”.

Fonte: ANSA

Prima pagina de “Il Giornale di Vicenza”, 7 Dicembre 2023: COVID ed influenza mordono, è partita la corsa dei vaccini https://edicola.ilgiornaledivicenza.it/newsstand/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

MEDIASET, CHE FINE HA FATTO VERONICA GENTILI? SVELATO IL MOTIVO (SERIO) DELLA SUA ASSENZA DA CONTROCORRENTE

DiEdoardo Ciotola 22 Aprile 2023

https://tuttonotizie.eu/2023/04/22/mediaset-che-fine-ha-fatto-veronica-gentili-svelato-il-motivo-serio-della-sua-assenza-da-controcorrente/

Da diversi giorni, Veronica Gentili non compare nei programmi da lei condotti sulle reti Mediaset. La giornalista ha finalmente rotto il silenzio ed ha svelato il motivo (serio) della sua assenza da ‘Controcorrente’ su Rete4.

Domenica 16 aprile ‘Controcorrente’ era stato condotto da Alessandra Viero. Mercoledì 19, per l’edizione in prima serata, il presentatore era stato invece Marcello Vinonuovo. Se la prima non aveva fatto alcun accenno all’assenza di Veronica Gentili, il secondo aveva inizialmente mandato “un saluto” alla collega, per poi aggiungere, dopo la pausa pubblicitaria, l’auguro che potesse “riprendersi presto”. Dopo quasi una settimana, è stata la diretta interessata a rompere il silenzio, spiegando il motivo della sua assenza dalle reti Mediaset.

Il video con cui Veronica Gentili svela di aver contratto il Covid, motivo della sua assenza da ‘Controcorrente’.

A oltre un anno dallo scoppio dell’emergenza Covid in Italia, anche Veronica Gentili è risultata positiva al virus influenzale. Il coronavirus, da ormai un anno, è letteralmente sparito dai dibattiti pubblici, dopo un 2020 e un 2021 in cui sembrava essere l’unico problema esistente sulla faccia della Terra. La Gentili è riuscita a evitare di ‘positivizzarsi’ nel periodo dell’emergenza, ma a primavera inoltrata del 2023 ha fatto i conti con febbre alta e dolori muscolari. A giudicare da quanto scritto nel suo post, appare certo che non la vedremo a ‘Stasera Italia’ né oggi, sabato 22 aprile, né domani, domenica 23 aprile. Il suo augurio è quello di tornare in salute per la prossima puntata in prima serata, prevista per mercoledì 26.

Fonte: Tuttonotizie

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

L’AUTUNNO APRE LE PORTE A TRE VIRUS: E’ IN ARRIVO LA TRIPLENDEMIA

di Donatella Zorzetto

https://www.repubblica.it/salute/2022/11/07/news/lautunno_apre_le_porte_a_tre_virus_e_in_arrivo_la_triplendemia-372792696/

Al Covid si aggiungono influenza e virus respiratorio sinciziale. Il virologo Maga: “Prevedibile il diffondersi dei contagi, specie tra i bambini. L’unica soluzione è vaccinarsi”

Cosa succede se, in uno stesso periodo di tempo, si incontrano in uno stesso contesto sociale tre virus potenzialmente abili nel contagiare soprattutto bimbi e anziani? Se lo stanno chiedendo gli esperti in questi giorni di contagi Covid ‘ristagnanti’, ma in possibile aumento, alle prese con le previsioni pandemiche d’autunno-inverno. Se lo stanno chiedendo gli scienziati Usa che, se da una parte pure hanno visto ridursi le infezioni Covid, dall’altra stanno registrando sindromi influenzali in crescita, ma soprattutto contagi da Rsv (virus respiratorio sinciziale). E hanno battezzato questo nuovo scenario ‘triplendemia’. Tre virus contemporaneamente in azione, Covid, più influenza, più Rsv, fanno temere numeri in ascesa e alti costi sociali da sostenere.

Tre virus all’attacco

Il terreno fertile per i tre virus in questione è proprio quello che l’autunno sta creando. Lo spiega Giovanni Maga, direttore del Cnr di Pavia: “L’allarme lanciato dagli Stati Uniti vale per tutti i Paesi. Deriva dal fatto che la stagione autunno-inverno è da sempre caratterizzata dalla circolazione di due virus: Rsv, che colpisce soprattutto i bambini, è causa di bronchioliti o di affezioni bronchiali nei bambini, e in Europa determina una decina di migliaia di casi all’anno, oltre purtroppo anche a decessi. Ma soprattutto non esistono misure preventive, ossia vaccini, per combatterlo. E già adesso negli ospedali si vedono casi di Rsv”. Poi c’è l’influenza che, prosegue Maga, “comincia a farsi sentirte in maniera preponderante a dicembre per proseguire sino a febbraio”. A questi due virus, sottolinea, nella stagione fredda che sta iniziando, “si aggiunge la circolazione del SARS-CoV-2”.

Ema lancia l’allarme contagi

È l’Ema (Agenzia europea per i medicinali) a dare un’idea del clima che vivremo nelle prossime settimane. “Ci aspettiamo che Covid e influenza circoleranno contemporaneamente durante l’autunno e l’inverno”, ha dichiarato Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell’Ema, sottolineando: “Per questo le persone vulnerabili saranno maggiormente a rischio. Campagne di vaccinazione congiunte sono in corso in molti Paesi. Perciò invitiamo i cittadini idonei a trarne vantaggio”. “Stiamo seguendo con attenzione le nuove sottovarianti del virus” che muta a un ritmo “più veloce di quanto potrebbe mai esserlo nell’adattamento dei vaccini”, ha proseguito Cavaleri. Rimarcando: “Dovremmo considerare l’adattamento dei vaccini solo quando la differenza tra i ceppi in circolazione e la composizione dei vaccini stessi diventi rilevante”.

Contagiarsi? Molto probabile

Ma quanto sarà probabile contagiarsi nei mesi freddi che ci attendono in clima di ‘triplendemia’? È ancora Maga a rispondere: “La probabilità di contrarre potenzialmente le tre patologie, ossia Covid, influenza e Rsv, non è delle più insignificanti, e questo deve essere oggetto di molta attenzione – sottolinea il virologo – . Teniamo conto che i bimbi non sono vaccinati contro SARS-CoV-2, e lo sono poco contro l’influenza, sebbene il vaccino in quest’ultimo caso sia disponibile (si può fare dai 6 mesi) e raccomandato soprattutto nei più piccoli perché nelle scuole e negli asili è facile infettarsi. Ma la risposta alla vaccinazione non è elevata spesso perché i genitori ne sottovalutano l’importanza”.

“Entriamo in un periodo a rischio”

La domanda, a questo punto, è la stessa che ricorre da mesi: cosa dobbiamo aspettarci? “I contagi Covid hanno segnato una piccola crescita nelle scorse settimane, poi si sono stabilizzati e infine sono andati in graduale riduzione – spiega Maga – . Stiamo entrando in un periodo a rischio, con possibili nuove varianti che possono causare un nuovo aumento delle infezioni. Di conseguenza, considerando anche il fatto che sono state tolte le misure di prevenzione nelle scuole, dobiamo aspettarci un’ulteriore diffusione di SARS-CoV-2”.
Alcuni elementi su cui riflettere, per il virologo, sono anche questi: “Nell’età pediatrica l’infezione provoca sintomi lievi, e il long Covid nei bimbi causa sintomi non chiariti; a questo aggiungiamo la previsione secondo cui la nuova stagione influenzale dovrebbe avere un impatto più forte che in passato”.

La soluzione: vaccinarsi

Quindi cosa fare? “Estendiamo la campagna vaccinale più possibile all’età pediatrica, sia contro Covid che contro influenza – risponde Maga -. Perché già a inizio pandemia si era visto che gli anziani a cui era stato somministrato il vaccino antinfluenzale avevano un organismo più protetto contro il virus Rsv. Ma anche agli adulti consiglierei di vaccinarsi contro influenza e Covid”.
Perché nuove varianti sono dietro l’angolo. “È vero che la popolazione ha un’immunità acquisita significativa: parlo di chi ha fatto la vaccinazione, ma anche di chi è stato contagiato ed è guarito – conclude Maga – . Tuttavia, il fatto che circolino nuove varianti in grado di superare meglio la barriera immunitaria creata con la vaccinazione o la malattia, non tranquillizza. Anche perché, oltre ai casi gravi, che potrebbero aumentare, dovremmo affrontare costi sociali importanti: mi riferisco, ad esempio, a giorni di malattia per i lavoratori e ai servizi compromessi. Quindi vacciniamoci, se si può contemporaneamente contro Covid e influenza”.

L’invito dell’Oms: “Fate entrambi i vaccini”

Un invito, quello a scegliere di vaccinarsi contro entrambi i virus, che l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha già sottoscritto. “Con l’arrivo dell’autunno e inverno, è prevedibile anche la recrudescenza dell’influenza. – hanno scritto in una dichiarazione congiunta il commissario alla Salute Stella Kyriakides, il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Henri P. Kluge e il direttore dell’Ecdc, Andrea Ammon – . Alla luce di ciò, riconfermiamo la necessità di proteggere la salute delle persone, in particolare dei più vulnerabili, utilizzando tutti gli strumenti disponibili, compresa la vaccinazione. Le misure di preparazione devono continuare nella Regione Europea, non dobbiamo abbassare la guardia”.

Più a rischio le persone vulnerabili

“La potenziale co-circolazione di Covid e influenza stagionale – hanno concluso – metterà le persone vulnerabili a maggior rischio di malattie gravi e morte, con la probabilità di una maggiore pressione sia sugli ospedali che sugli operatori sanitari, già stremati da quasi tre anni in prima linea nella pandemia. Dobbiamo evitare l’onere di questa co-circolazione sui nostri sistemi sanitari. Insieme alle misure di salute pubblica, la vaccinazione rimane uno dei nostri strumenti più efficaci contro entrambi i virus”.

Fonte: Repubblica

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila

L’INFLUENZA CHE SCONVOLSE IL MONDO, PANDEMIA GLOBALE DI SPAGNOLA MARZO 1918-LUGLIO 1919 SAPIENS FILES MARIO TOZZI RAI TRE, 28 AGOSTO 2022

Amici ed amiche, buonasera ed un caro saluto a tutti e a tutte voi,

in questo articolo sottopongo alla vostra gentile attenzione la puntata Sapiens Files di Mario Tozzi andata in onda ieri sera 28 Agosto 2022 su Rai Tre intitolata: “l’Influenza che sconvolse il Mondo” riferita alla pandemia globale letale di spagnola che colpì il Mondo intero da Marzo 1918 a Luglio 1919 e durò per 500 giorni, facendo tra i 50 ed i 100 milioni di morti, mentre il COVID19 fino ad oggi ha fatto 6,5 milioni di morti in tutto il Mondo da due anni e mezzo e perdura da ben 913 giorni per quanto è diventata contagiosa, ma per ora molto meno letale della spagnola stessa.

Ecco a vi tutti i riferimenti che ho lasciato in merito sul mio profilo Twitter ieri sera:

L’INFLUENZA CHE SCONVOLSE IL MONDO, SAPIENS FILES MARIO TOZZI RAI TRE 28 AGOSTO 2022 ORE 21.20 https://www.raiplay.it/dirette/rai3/Linfluenza-che-sconvolse-il-mondo—Sapiens-Files—Puntata-del-28082022-4025ac22-fd9f-42cd-8dae-7251e17193de.html
https://www.raiplay.it/video/2022/08/Linfluenza-che-sconvolse-il-mondo—Sapiens-Files—Puntata-del-28082022-a0727e5d-f8fe-4855-a620-7dbb047a4cc5.html

Fonte: Sapiens un solo Pianeta, Mario Tozzi Rai Tre

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo