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ALESSIO BRANCACCIO ATTACCA GIUSEPPE BRINDISI, IL GIORNALISTA DI ZONA BIANCA PRO VAX E DISINFORMATORE MEDIASET IN MERITO AI TAGLI ALLA SANITA’ PUBBLICA ITALIANA

ALESSIO BRANCACCIO ATTACKS GIUSEPPE BRINDISI, THE PRO-VAX WHITE ZONE JOURNALIST AND MEDIASET DISINFORMER REGARDING CUTS TO ITALIAN PUBLIC HEALTH

Ex-Italian Prime Minister Silvio Berlusconi, Forza Italia right Party

Storia minima di 40 anni di tagli alla sanità italiana

L’emergenza di queste ore non è solo frutto della contingenza, ma un problema strutturale vecchio di almeno quattro decenni. Tutti i numeri del sistema sanitario italiano, considerato ancora tra i migliori al mondo

https://www.wired.it/attualita/politica/2020/03/12/tagli-sanita-italia-storia/

Negli ultimi giorni il dibattito pubblico italiano ha imparato a fare i conti con la locuzione medicina delle catastrofi, l’ambito scientifico che si occupa di mettere a punto una risposta sanitaria adeguata di fronte a situazioni emergenziali e alla conseguente scarsità di risorse mediche. Diverse testimonianze giornalistiche raccontano di un sistema sanitario pesantemente sotto stress, con reparti di terapia intensiva sull’orlo del collasso e dolorose scelte sui pazienti da intubare.

All’allarme lanciato dai media si è aggiunta in queste ore l’apprensione del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che su Twitter ha parlato di “pazienti lasciati morire” perché non possono essere trattati. Al momento non esistono dati certi sulla saturazione delle strutture lombarde e numerose voci mediche escludono apertamente simili ricostruzioni, ma in nessun caso i pazienti sarebbero comunque “lasciati morire”, dal momento che anche in assenza di respiratori sono previste tutte le cure necessarie.

Ciò che sappiamo con certezza, invece, è che lo stato in cui versa oggi la sanità italiana non è unicamente frutto della contingenza. È un problema strutturale, piuttosto, figlio di precise scelte di finanza pubblica, che nell’arco di 40 anni hanno contribuito a indebolire un servizio sanitario considerato, nonostante tutto, ancora tra i migliori al mondo.

I numeri della sanità italiana

Nel 2018 l’Italia ha speso per il sistema sanitario nazionale l’8,8% del Pil, una percentuale che scende al 6,5% considerando solo gli investimenti pubblici. Facciamo peggio di Stati Uniti (14,3%), Germania (9,5%), Francia (9,3%) e Regno Unito (7,5%), ma sostanzialmente in linea con la media Ocse, ferma al 6,6%. Sotto di noi solo i paesi dell’Europa orientale, Spagna, Portogallo e Grecia.

In numeri assoluti ciò si traduce in un esborso per lo stato di 2.326 euro a persona (2mila meno della Germania), complessivamente 8,8 miliardi più rispetto al 2010. Un tasso di crescita dello 0,90%, dunque, che con l’inflazione media annua all’1,07% si traduce in un definanziamento di 37 miliardi. La Fondazione Gimbe calcola che il grosso dei tagli sia avvenuto tra il 2010 e il 2015 (governi Berlusconi e Monti), con circa 25 miliardi di euro trattenuti dalle finanziarie del periodo, mentre i restanti 12 miliardi sono serviti per l’attuazione degli obiettivi di finanza pubblica tra il 2015 e il 2019 (governi Letta, Renzi, Gentiloni, Conte).

Realizzazione grafica di Fondazione Gimbe

Come si legge nell’annuale relazione della Corte dei Conti, la frenata più importante è arrivata dagli investimenti degli enti locali (-48% tra il 2009 e il 2017)e dalla spesa per le risorse umane (-5,3%), una combinazione che in termini pratici si ripercuote sulla quantità e sull’ammodernamento delle apparecchiature, oltre che sulla disponibilità di personale dipendente, calato nel periodo preso in considerazione di 46mila unità (tra cui 8mila medici e 13mila infermieri).** **I mancati investimenti si fanno sentire soprattutto nel sud Italia, dove tutte le regioni (eccezion fatta per il Molise) spendono meno della media nazionale.

I numeri negli ospedali

I dati più affidabili per aiutarci a capire ciò che sta realmente accadendo negli ospedali italiani arrivano dall’annuario statistico del Servizio sanitario nazionale e sono aggiornati all’anno 2017.I posti letto complessivamente disponibili nelle strutture pubbliche sono 151.646 (2,5 ogni mille abitanti), che sommate alle oltre 40mila unità incluse in strutture private rappresentano un calo del 30% rispetto all’anno 2000. L’unica regione in linea con la media Ocse è il Friuli Venezia Giulia, che conta 5 posti ogni mille abitanti, quasi il doppio della media nazionale).

Numero di posti letto per pazienti acuti in Italia, dal 1980 a oggi (Organizzazione Mondiale della Sanità)

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Italia ha a disposizione 164mila posti letto per pazienti acuti (272 ogni centomila abitanti), dato calato di un terzo dal 1980 a oggi. I posti in terapia intensiva sono invece poco più di 3.700, che diventano 5.300 (8,4 ogni 100mila abitanti) se consideriamo anche le strutture private. Attualmente, sul territorio nazionale, i pazienti ricoverati in terapia intensiva a causa del Covid-19 sono 1.028, di cui 560 nella sola Lombardia.

Fonte: Wired

English translate

Minimum history of 40 years of cuts to Italian healthcare

The emergency of these hours is not just the result of contingency, but a structural problem at least four decades old. All the numbers of the Italian healthcare system, still considered among the best in the world

In recent days, the Italian public debate has learned to deal with the term disaster medicine, the scientific field that deals with developing an adequate health response in the face of emergency situations and the consequent scarcity of medical resources. Various journalistic accounts tell of a healthcare system heavily under stress, with intensive care departments on the verge of collapse and painful choices about which patients to intubate.

Added to the alarm raised by the media in recent hours is the apprehension of the mayor of Bergamo, Giorgio Gori, who on Twitter spoke of “patients left to die” because they cannot be treated. At the moment, there is no certain data on the saturation of the Lombardy facilities and numerous medical voices openly exclude similar reconstructions, but in no case would the patients be “left to die”, since even in the absence of ventilators all the necessary care is provided.

What we know with certainty, however, is that the state of Italian healthcare today is not solely the result of contingency. Rather, it is a structural problem, the result of precise public finance choices, which over the course of 40 years have contributed to weakening a health service considered, despite everything, still among the best in the world.

The numbers of Italian healthcare

In 2018, Italy spent 8.8% of its GDP on the national healthcare system, a percentage that drops to 6.5% considering only public investments. We perform worse than the United States (14.3%), Germany (9.5%), France (9.3%) and the United Kingdom (7.5%), but substantially in line with the OECD average, which stands at 6. 6%. Below us only the countries of Eastern Europe, Spain, Portugal and Greece.

In absolute numbers this translates into an outlay for the state of 2,326 euros per person (2,000 less than Germany), a total of 8.8 billion more than in 2010. A growth rate of 0.90%, therefore, which with the average annual inflation at 1.07% translates into a definancing of 37 billion. The Gimbe Foundation calculates that the bulk of the cuts occurred between 2010 and 2015 (Berlusconi and Monti governments), with around 25 billion euros withheld from the finance companies of the period, while the remaining 12 billion served for the implementation of the objectives of public finance between 2015 and 2019 (Letta, Renzi, Gentiloni, Conte governments).

As stated in the annual report of the Court of Auditors, the most important slowdown came from the investments of local authorities (-48% between 2009 and 2017) and spending on human resources (-5.3%), a a combination which in practical terms has repercussions on the quantity and modernization of equipment, as well as on the availability of employed personnel, which fell by 46 thousand units in the period taken into consideration (including 8 thousand doctors and 13 thousand nurses).Failed investments they are felt especially in southern Italy, where all regions (with the exception of Molise) spend less than the national average.

The numbers in hospitals

The most reliable data to help us understand what is really happening in Italian hospitals comes from the statistical yearbook of the National Health Service and is updated to the year 2017. The total beds available in public facilities are 151,646 (2.5 per thousand inhabitants ), which added to the over 40 thousand units included in private structures represent a 30% decrease compared to the year 2000. The only region in line with the OECD average is Friuli Venezia Giulia, which has 5 places per thousand inhabitants, almost double the national average).

According to the World Health Organization, Italy has 164 thousand beds available for acute patients (272 per one hundred thousand inhabitants), a figure that has fallen by a third from 1980 to today. The places in intensive care are just over 3,700, which becomes 5,300 (8.4 per 100 thousand inhabitants) if we also consider private facilities. Currently, on the national territory, there are 1,028 patients hospitalized in intensive care due to Covid-19, of which 560 in Lombardy alone.

Source: Wired

Ei fu. Silvio e la Sanità

Nell’ultima campagna elettorale nell’autunno 2022 Silvio Berlusconi, ancora leader di Forza Italia, aveva promesso che il diritto alla salute sarebbe stato garantito in tutto il Paese e che medici ed infermieri sarebbero stati valorizzati per la loro professionalità, anche con adeguate remunerazioni. Accessibilità ai servizi sanitari e riduzione del fenomeno delle lunghe liste d’attesa per visite ed interventi sono state le sue ultime promesse elettorali. In realtà i governi Berlusconi hanno tagliato la spesa sanitaria già nel suo secondo governo (2001-2005) con il decreto legge n.347 del 18 Settembre 2001 “Interventi urgenti in materia di spese per l’assistenza sanitaria”.

Anche la Sanità, per Berlusconi, era un affare

Dei Governi Berlusconi si ricorda anche una politica di tagli ai danni del Sistema Sanitario Nazionale
Of Berlusconi Governments we remembered also a cuts politic against italian Public National Health

Silvio Berlusconi, quattro volte Presidente del Consiglio, è morto oggi all’ospedale San Raffaele di Milano. Ne danno notizia le maggiori testate giornalistiche del mondo, dalla BBC alla CNN ad Al Jazeera.

Ne parlano in ogni angolo del globo. Anche il pontefice twitta il suo cordoglio dall’ospedale Gemelli di Roma. Mosca lo definisce un grande statista europeo e un visionario, sono ampiamente note le sue relazioni amichevoli con Vladimir Putin in contrasto con le posizioni atlantiste assunte dai governi che ha guidato.

È considerato un rivoluzionario che ha cambiato profondamente la vita, il costume, la comunicazione, la politica italiana. Ha creato la televisione commerciale, togliendo il monopolio alla Rai, senza canone ma con tanta pubblicità. Ha ideato il centro destra.

Malato di una grave forma di leucemia cronica, si è spento dopo l’ultimo ricovero per un improvviso peggioramento delle stato di salute. Anche se ufficialmente era entrato in ospedale per essere sottoposto ad alcuni accertamenti clinici anticipatamente rispetto al percorso di cura cui era sottoposto, si intuiva che, in ragione dell’età e della chemioterapia, la fine fosse ormai vicina. I funerali di Stato si svolgeranno mercoledì nel Duomo a Milano. La camera ardente sarà allestita a Mediaset.

Il Quirinale lo definisce un protagonista di lunghe stagioni della politica italiana delle istituzioni repubblicane, un leader politico che ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi. Ottenne consensi così larghi da poter comporre una maggioranza e un governo. La sua leadership ha plasmato una nuova geografia della politica italiana affrontando eventi di portata globale, dalle Torri Gemelle alla lotta al terrorismo internazionale sino agli sconvolgimenti finanziari alla fine del primo decennio del nuovo secolo.

Il Presidente Mattarella lo considera una persona dotata di grande umanità e un innovatore nel suo campo, che ha saputo conquistare posizioni di assoluto rilievo nell’industria televisiva e nel settore dei media, ben prima del suo impegno diretto nelle istituzioni.

Silvio Berlusconi è stato infatti un imprenditore di grande successo, un miliardario diventato un controverso e divisivo leader politico italiano, dopo aver formato un partito nuovo. È stato un uomo incredibilmente popolare con una forte personalità. Dal 1994 ha dominato la politica e la cultura italiana. È stato un uomo di luce ed ombra che ha segnato un’epoca ed ha conosciuto la gloria e il declino.

Come per ogni lutto, questa figura celebre e carismatica, molto complessa, merita cordoglio e rispetto. Era un uomo di potere, non solo economico, amato ed odiato a seconda del giudizio politico ed umano. È stato un uomo dei conflitti di interesse che sono stati accomodati. Come uomo che ha lasciato un segno nella storia del Paese, viene oggi ricordato per il buono e meno buono che ha realizzato.

È passato attraverso grandi opere e grandi inchieste, tra processi giudiziari, sentenze, condanne ed imbarazzi nello scenario mondiale. Un politico showman, scrivono i giornali americani. Un libertario e un libertino, tra grandi eventi della storia e scandalose vicende personali. Ha portato a modo suo l'”american dream” e l'”I can” in Italia.

Nell’ultima campagna elettorale nell’autunno 2022 Silvio Berlusconi, ancora leader di Forza Italia, aveva promesso che il diritto alla salute sarebbe stato garantito in tutto il Paese e che medici ed infermieri sarebbero stati valorizzati per la loro professionalità, anche con adeguate remunerazioni. Accessibilità ai servizi sanitari e riduzione del fenomeno delle lunghe liste d’attesa per visite ed interventi sono state le sue ultime promesse elettorali.

Non è facile per chi governa risolvere i problemi del sistema sanitario, sia perché mancano troppi medici sia perché la nostra Costituzione attribuisce gran parte delle responsabilità in materia sanitaria non allo Stato nazionale ma alle singole Regioni. Ma i cittadini italiani devono avere tutti gli stessi diritti in ogni Regione.

Berlusconi dichiarava che ci sono molte cose che non funzionano nel nostro sistema sanitario, innanzitutto le liste di attesa che costringono le persone malate a compiere lunghi viaggi da una Regione all’altra per trovare cure immediate e migliori. Lo riteneva inaccettabile.

In realtà i governi Berlusconi hanno tagliato la spesa sanitaria già nel suo secondo governo (2001-2005) con il decreto legge n.347 del 18 settembre 2001 “Interventi urgenti in materia di spese per l’assistenza sanitaria”. Da un rapporto dettagliato della Fondazione Gimbe sui tagli alla sanità nel decennio 2010-2019 emerge che i fondi sono stati sistematicamente tagliati nonostante un crescente e costante aumento del fabbisogno sanitario nazionale.

Si calcola che il massimo dei tagli sia avvenuto tra il 2010 e il 2015, sotto i governi Berlusconi e Monti, ritenuti i primi responsabili di questo dissesto ed imitati dai governi che li hanno seguiti. Essi hanno tolto con varie manovre finanziarie ben 25 miliardi alla salute. Altri 12 ne sono stati tolti nel periodo 2015-2019 con un definanziamento che ha assegnato meno risorse al SSN rispetto ai livelli programmati.

“In dieci anni sono stati sottratti alla sanità pubblica 37 miliardi. Tutti i governi hanno prelevato i fondi destinati alla spesa sanitaria per esigenze di finanza pubblica, sgretolando progressivamente, secondo Gimbe, la più grande opera pubblica mai costruita in Italia. Il Servizio Sanitario Nazionale.”

Salute: il capitolo di spesa pubblica più facilmente aggredibile

Anche la Sanità, per Berlusconi, era un affare, almeno in Lombardia. Con un capitalismo definito compassionevole, ha creato cliniche private, colossi della sanità con milioni di profitti come San Donato, San Raffaele, Humanitas. Si tratta di strutture eccellenti ma non sono il SSN. Possono essere complementari ma non sostitutive. Il diritto alla salute è un bene pubblico che lo Stato dovrebbe costituzionalmente impegnarsi a garantire e a tutelare.

Anche Berlusconi pertanto ha contribuito a smantellare la sanità pubblica italiana che nel 2023, con oltre 40 miliardi di tagli complessivi, appare devastata. Viene imposta ancora austerità.

Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all’ultima ora dell’uom fatale. E mi ritornano in mente i famosi versi di Manzoni, come epitaffio per Berlusconi, un’iscrizione sepolcrale con il quale si possono celebrare, anche se non è Napoleone, le sue lodi di defunto illustre. Il lungo addio sarà caratterizzato da omaggi ed onori anche se non è stato un santo, né un eroe.

Autore: Monica Vaccaretti, infermiera

Fonte: Nurse 24

English translate

He was. Silvio and Italian Healthcare

In the last electoral campaign in autumn 2022, Silvio Berlusconi, still leader of Forza Italia, promised that the right to health would be guaranteed throughout the country and that doctors and nurses would be valued for their professionalism, including with adequate remuneration. Accessibility to health services and reduction of the phenomenon of long waiting lists for visits and operations were his latest electoral promises. In reality, the Berlusconi governments cut healthcare spending already in his second government (2001-2005) with law decree n.347 of 18 September 2001 “Urgent interventions regarding healthcare expenditure”.

Even healthcare, for Berlusconi, was a business

Silvio Berlusconi, four-time Prime Minister, died today at the San Raffaele hospital in Milan. The major newspapers in the world report it, from the BBC to CNN to Al Jazeera.

They talk about it in every corner of the globe. The pontiff also tweets his condolences from the Gemelli hospital in Rome. Moscow defines him as a great European statesman and a visionary, his friendly relations with Vladimir Putin are widely known in contrast to the Atlanticist positions taken by the governments he led.

He is considered a revolutionary who profoundly changed Italian life, customs, communication and politics. He created commercial television, taking away the monopoly from Rai, without license fees but with lots of advertising. He created the center right.

Suffering from a serious form of chronic leukemia, he passed away after his last hospitalization due to a sudden worsening of his health. Even though he had officially entered the hospital to undergo some clinical tests ahead of the course of treatment he was undergoing, it was clear that, due to his age and chemotherapy, the end was now near. The state funeral will take place on Wednesday in the Duomo in Milan. The funeral chapel will be set up in Mediaset.

The Quirinale defines him as a protagonist of long seasons of Italian politics of republican institutions, a political leader who has marked the history of our Republic, impacting paradigms, uses and languages. He obtained such broad consensus that he was able to compose a majority and a government. His leadership shaped a new geography of Italian politics by addressing events of global scope, from the Twin Towers to the fight against international terrorism up to the financial upheavals at the end of the first decade of the new century.

President Mattarella considers him a person endowed with great humanity and an innovator in his field, who has been able to conquer positions of absolute importance in the television industry and in the media sector, well before his direct commitment to the institutions.

Silvio Berlusconi was in fact a very successful entrepreneur, a billionaire who became a controversial and divisive Italian political leader, after forming a new party. He was an incredibly popular man with a strong personality. Since 1994 it has dominated Italian politics and culture. He was a man of light and shadow who marked an era and knew glory and decline.

As with any loss, this famous and charismatic, very complex figure deserves condolence and respect. He was a man of power, not only economically, loved and hated depending on political and human judgement. He was a man of conflicts of interest that were accommodated. As a man who left a mark on the country’s history, he is remembered today for the good and not so good he accomplished.

It has gone through great works and great investigations, including judicial trials, sentences, convictions and embarrassments on the world stage. A political showman, the American newspapers write. A libertarian and a libertine, between great events in history and scandalous personal events. He brought the “American dream” and the “I can” to Italy in his own way.

In the last electoral campaign in autumn 2022 Silvio Berlusconi, still leader of Forza Italia, promised that the right to health would be guaranteed throughout the country and that doctors and nurses would be valued for their professionalism, including with adequate remuneration. Accessibility to health services and reduction of the phenomenon of long waiting lists for visits and operations were his latest electoral promises.

It is not easy for those in government to resolve the problems of the healthcare system, both because there are too many doctors missing and because our Constitution attributes a large part of the responsibilities in healthcare matters not to the national State but to the individual Regions. But Italian citizens must have all the same rights in every Region.

Berlusconi declared that there are many things that don’t work in our healthcare system, first and foremost the waiting lists that force sick people to make long journeys from one region to another to find immediate and better care. He found it unacceptable.

In reality, the Berlusconi governments cut healthcare spending already in his second government (2001-2005) with law decree n.347 of 18 September 2001 “Urgent interventions regarding healthcare expenditure”. A detailed report by the Gimbe Foundation on healthcare cuts in the decade 2010-2019 shows that funds have been systematically cut despite a growing and constant increase in national health needs.

It is estimated that the maximum cuts occurred between 2010 and 2015, under the Berlusconi and Monti governments, considered primarily responsible for this disruption and imitated by the governments that followed them. Through various financial maneuvers they have taken as much as 25 billion from healthcare. Another 12 were removed in the period 2015-2019 with a defunding that allocated fewer resources to the NHS than planned levels.

“In ten years, 37 billion have been subtracted from public healthcare. All governments have withdrawn the funds intended for healthcare spending for public finance needs, progressively crumbling, according to Gimbe, the largest public work ever built in Italy. The National Health Service .”

Health: the most easily attackable chapter of public spending

Even Healthcare, for Berlusconi, was a business, at least in Lombardy. With a capitalism defined as compassionate, it has created private clinics, healthcare giants with millions of profits such as San Donato, San Raffaele, Humanitas. These are excellent facilities but they are not the NHS. They can be complementary but not substitutes. The right to health is a public good that the State should constitutionally undertake to guarantee and protect.

Berlusconi has therefore also contributed to dismantling Italian public healthcare which in 2023, with over 40 billion in total cuts, appears devastated. More austerity is imposed.

He was. Since motionless, given the mortal sigh, the remains remained oblivious to such a breath, so struck, the earth is astonished at the nuncio, silent thinking of the last hour of the fatal man. And Manzoni’s famous verses come to mind, as an epitaph for Berlusconi, a sepulchral inscription with which one can celebrate his praises as an illustrious deceased, even if he is not Napoleon. The long farewell will be characterized by tributes and honors even if he was not a saint or a hero.

Author: Monica Vaccaretti

Source: Nurse 24

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

E’ SEMPRE CARTABIANCA, BIANCA BERLINGUER RETE 4 MEDIASET, PUNTATA DEL 9 GENNAIO 2024: OSPITI IN STUDIO ALBANO, MAURO CORONA ED IL PROF. ALESSANDRO ORSINI

Bianca Berlinguer conduce E’sempre Cartabianca su Rete 4, Mediaset 9 Gennaio 2024
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/esemprecartabianca20232024/puntata-del-9-gennaio_F312804301001801
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/esemprecartabianca20232024/al-bano-il-mondo-preferisce-la-pace_F312804301018C05
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/esemprecartabianca20232024/alessandro-orsini-e-la-situazione-di-hamas-dopo-95-giorni-di-guerra_F312804301018C13
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/esemprecartabianca20232024/alessandro-orsini-e-il-ruolo-degli-stati-uniti-nella-guerra-in-medio-oriente_F312804301018C14
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/esemprecartabianca20232024/picco-di-influenza-e-covid-ospedali-al-collasso_F312804301018C15
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/esemprecartabianca20232024/la-fuga-di-medici-e-infermieri-italiani-verso-lestero_F312804301018C16

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto al Cambiamento Climatico in atto

IL PROFESSOR ALESSANDRO ORSINI, DOCENTE DI SOCIOLOGIA DEL TERRORISMO INTERNAZIONALE ALL’UNIVERSITA’ LUISS GUIDO CARLI DI ROMA CONTRO SALLUSTI NEL PROGRAMMA TV “E’ SEMPRE CARTABIANCA” RETE 4

Orsini contro Sallusti, lite a E’ sempre Cartabianca: “Me ne vado”

03 Gennaio 2024 | 00.08

Scontro tra il professor Orsini e il giornalista Sallusti, Bianca Berlinguer fatica a tenere a bada gli ospiti

Sallusti e Orsini
https://www.adnkronos.com/cronaca/orsini-sallusti-lite-tv-berlinguer_1Q5mzCbxnzYFANfDnoD6sc

Lite tra Alessandro Sallusti e Alessandro Orsini a E’ sempre Cartabianca, la trasmissione che Bianca Berlinguer conduce su Rete4 Mediaset. La temperatura sale quando si parla della guerra tra Israele e Hamas. Orsini, docente di sociologia del terrorismo internazionale, commenta le news delle ultime ore a delinea il proprio quadro complessivo. “E’ una possibilità remota che Hezbollah attacchi Israele, non ci sono le condizioni per cui Hezbollah possa sconfiggere Israele e ritengo che queste condizioni non si concretizzeranno mai. A Gaza è in corso una pulizia etnica, lo dicono gli articoli del Wall Street Journal e del Washington Post, non di Hamas. La stampa americana più accreditata ha affermato che Israele ha sganciato 29mila bombe, comprese molte bombe MK84. L’obiettivo è costringere i palestinesi a lasciare Gaza e colonizzare le zone che verranno ricostruite da Israele”, dice il professore.

A questo punto, interviene Sallusti: “Se facessi il professore, mi offenderei se facessi lo stesso lavoro di Orsini”, dice il giornalista, innescando un botta e risposta prolungato che Berlinguer fatica a tenere a bada. “Sallusti, lei è un cafone e un prepotente. E’ un maleducato, se non si scusa non la faccio parlare”, dice Orsini, mentre la conduttrice cerca di riportare la calma: “Decido io chi parla, non lei”, dice Berlinguer. “Se Sallusti non si scusa, io lascio la trasmissione”, replica Orsini, prima del provvidenziale arrivo della pubblicità. Quando si torna in onda, un ospite se n’è andato, ma è Sallusti.

Orsini, a qualche ora di distanza, torna sul tema con un post su Facebook. “Sallusti ha abbandonato gli studi di ‘E’ sempre carta bianca’ con la coda tra le gambe. Ed è stato sublime. Non Sallusti, ma la condizione che si è creata in sua assenza. Tutti noi abbiamo potuto ragionare e confrontarci civilmente senza insulti, di cui Sallusti non può fare a meno per coprire il nulla che lo accompagna come un’ombra. Sallusti è veramente uno dei peggiori giornalisti d’Italia. L’ho incontrato tre volte in tv e mi ha sempre offeso, insultato o preso a parolacce in maniera del tutto gratuita e immotivata. La prima volta mi insultò da Corrado Formigli su LA7 e non risposi. La seconda volta mi ha insultato a ‘E’ sempre carta bianca’ e non ho risposto. Sapevo che l’avrebbe fatto anche questa sera e la terza volta ho detto basta”, scrive Orsini.

Fonte: Adnkronos

English translate

Quarrel between Alessandro Sallusti and Professor Alessandro Orsini on E'sempre Cartabianca, the tv program that Bianca Berlinguer hosts on Rete4 Mediaset. The temperature rises when it comes to the war between Israel and Hamas. Orsini, professor of sociology of international terrorism, comments on the news of the last few hours to outline his overall picture. "It's a remote possibility that Hezbollah attacks Israel, there are no conditions under which Hezbollah can defeat Israel and I believe that these conditions will never materialize. Ethnic cleansing is underway in Gaza, as the articles in the Wall Street Journal and of the Washington Post, not of Hamas. The most credible American press has stated that Israel has dropped 29 thousand bombs, including many MK84 bombs. The objective is to force the Palestinians to leave Gaza and colonize the areas that will be rebuilt by Israel", says the professor.

At this point, Sallusti intervenes: "If I were a professor, I would be offended if I did the same job as Orsini", says the journalist, triggering a prolonged back and forth that Berlinguer struggles to keep at bay. "Sallusti, you're a rude person and a bully. You're rude, if you don't apologize I won't let you talk", says Orsini, while the presenter tries to restore calm: "I decide who speaks, not you", says Berlinguer. "If Sallusti doesn't apologize, I'll leave the show", replies Orsini, before the providential arrival of the advertising. When we return to the air, one guest has left, but it's Sallusti.

Orsini, a few hours later, returns to the topic with a post on Facebook. "Sallusti abandoned his studies of 'It's always carte blanche' with his tail between his legs. And it was sublime. Not Sallusti, but the condition that was created in his absence. We were all able to reason and discuss civilly without insults , which Sallusti cannot do without to cover the nothingness that accompanies him like a shadow. Sallusti is truly one of the worst journalists in Italy. I met him three times on TV and he always offended me, insulted me or mocked me. swearing in a completely gratuitous and unmotivated way: the first time he insulted me from Corrado Formigli on LA7 and I didn't respond. The second time he insulted me on 'E' semper carte blanche' and I didn't respond. I knew he would do the same this time too evening and the third time I said enough", writes Orsini.
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/esemprecartabianca20232024/puntata-del-2-gennaio_F312804301001701
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/esemprecartabianca20232024/alessandro-orsini-su-un-possibile-attacco-di-hezbollah-a-israele_F312804301017C10
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/esemprecartabianca20232024/alessandro-orsini-e-un-possibile-ritiro-di-israele-dai-territori-occupati_F312804301017C13
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/esemprecartabianca20232024/la-previsione-di-alessandro-orsini-sul-governo-di-netanyahu_F312804301017C14

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto al Cambiamento Climatico in atto

REFERENDUM SULLE ARMI A RISCHIO: SERVONO 200000 FIRME ENTRO POCHI GIORNI

https://www.lindipendente.online/2023/07/10/referendum-sulle-armi-a-rischio-servono-200-000-firme-in-pochi-giorni/

Il tempo per raccogliere le firme per il referendum contro l’invio di armi in Ucraina promosso dal comitato Ripudia la Guerra sta per scadere: la campagna, iniziata il 23 aprile scorso, terminerà, infatti, il prossimo 21 luglio e le adesioni raccolte fino ad ora non sono sufficienti a raggiungere la soglia delle 500.000 firme richieste. Ciò soprattutto a causa della scarsissima diffusione mediatica che ha avuto il referendum in questioneSecondo il capo del comitato, il professor Enzo Pennetta, la campagna referendaria è stata sottoposta «ad una selvaggia quanto totale censura da parte degli organi di informazione ed in primo luogo dalla RAI di Stato, prima nella versione di centro sinistra e cinque stelle, ed ora anche nella versione targata centro destra». Secondo cifre approssimative, sono state raccolte finora circa 295.000 firme. Di conseguenza, se in questi ultimi giorni non ci sarà un notevole incremento delle sottoscrizioni (ne servono almeno 200.000), la consultazione popolare non potrà avere luogo. Il referendum è particolarmente importante perché buona parte della popolazione italiana è contraria all’invio di armi in Ucraina, cosa di cui il Parlamento italiano non tiene conto. La consultazione, dunque, è l’unico strumento per fare sentire la voce dei cittadini secondo le regole più basilari della democrazia, su questo punto totalmente calpestata dalla politica.

È possibile firmare attraverso tre modalità: presso i banchetti presenti nelle strade di molte città italiane, ora però conclusi in molti comuni; in modo digitale attraverso una piattaforma apposita, utilizzando SPID o altri strumenti di firma digitale al costo di 1,50 euro a firma, oppure negli uffici del proprio comune di residenza. Si tratta di un gesto importante per esprimere la posizione del popolo italiano e per fermare quella che rischia di diventare ogni giorno di più una guerra globale, considerato l’uso di armi sempre più letali che viene inviato in Ucraina dagli Stati occidentali. Nel caso italiano, l’invio di materiale bellico è costato ai cittadini italiani già dieci miliardi di euro: si tratta di fondi che avrebbero potuto essere impiegati per lavoro, pensioni, case, ospedali, istruzione e trasporti. A fronte di una spesa così imponente, è ormai sempre più evidente che la “strategia” intrapresa dal blocco atlantico ha il solo effetto di prolungare il conflitto, aumentando dolore, morte e depressione economica e rischiando un’escalation inarrestabile. A questa soluzione guerrafondaia, il comitato Ripudia la Guerra contrappone i negoziati diplomatici che richiedono, però, un compromesso tra le due parti e, dunque, l’accantonamento del “piano di pace” in 10 punti proposto da Zelensky che prevede il ritiro incondizionato dell’esercito russo e il ripristino dei confini del 1991.

Uno dei promotori del referendum, insieme a Ugo Mattei, Carlo Freccero e Franco Cardini, è il professore di storia e filosofia, Davide Tutino che – già noto per le proteste contro il Green Pass – ha iniziato lo sciopero della fame contro quella che chiama “congiura del silenzio referendario”. Interpellato telefonicamente da L’Indipendente, il professor Tutino ha spiegato che, giunto al trentaseiesimo giorno di sciopero, ha deciso ieri a Genova di interrompere gradualmente l’astinenza dal cibo, in quanto l’intento iniziale era quello di chiedere al suo corpo di «essere la clessidra del tempo che rimaneva a disposizione per firmare». «Ora abbiamo concluso la raccolta firme nei banchetti fisici in strada. Per questo motivo ho sospeso questo sciopero che viene comunque continuato da decine di altre persone a staffetta», ha proseguito. Per quanto riguarda il silenzio che i media hanno mantenuto sul referendum, Tutino ha sottolineato che la richiesta di divulgazione della consultazione sui media non era una «richiesta deontologica», ma «poiché l’articolo 75 della Costituzione prevede il diritto al referendum e poiché si parla ininterrottamente della guerra in Ucraina, è impensabile che non si informi i cittadini su questo». Secondo lui, dunque, è evidente la «volontà censoria» dei media mainstream. Inoltre, il suo sciopero della fame – ha chiarito – non era relativo esclusivamente al referendum contro l’invio di armi in Ucraina, bensì era volto a promuovere l’importanza in generale di questo strumento giuridico. A breve, infatti, ci saranno altri due plebisciti: uno sulla salute e un altro sulla caccia.

Il silenzio dei media sulla raccolta firme per il referendum contro le armi in Ucraina è una testimonianza ulteriore di come l’informazione sia influenzata da forti interessi nazionali e sovranazionali e non sia realmente al servizio dei cittadini. Nel caso specifico, appare evidente l’asservimento della comunicazione alle posizioni del blocco occidentale e dell’Alleanza atlantica (NATO) che si è tradotto nella censura completa di un referendum determinante per il futuro dell’Italia e non solo.

[di Giorgia Audiello]

Fonte: L’Indipendente Online

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

MEDIASET, CHE FINE HA FATTO VERONICA GENTILI? SVELATO IL MOTIVO (SERIO) DELLA SUA ASSENZA DA CONTROCORRENTE

DiEdoardo Ciotola 22 Aprile 2023

https://tuttonotizie.eu/2023/04/22/mediaset-che-fine-ha-fatto-veronica-gentili-svelato-il-motivo-serio-della-sua-assenza-da-controcorrente/

Da diversi giorni, Veronica Gentili non compare nei programmi da lei condotti sulle reti Mediaset. La giornalista ha finalmente rotto il silenzio ed ha svelato il motivo (serio) della sua assenza da ‘Controcorrente’ su Rete4.

Domenica 16 aprile ‘Controcorrente’ era stato condotto da Alessandra Viero. Mercoledì 19, per l’edizione in prima serata, il presentatore era stato invece Marcello Vinonuovo. Se la prima non aveva fatto alcun accenno all’assenza di Veronica Gentili, il secondo aveva inizialmente mandato “un saluto” alla collega, per poi aggiungere, dopo la pausa pubblicitaria, l’auguro che potesse “riprendersi presto”. Dopo quasi una settimana, è stata la diretta interessata a rompere il silenzio, spiegando il motivo della sua assenza dalle reti Mediaset.

Il video con cui Veronica Gentili svela di aver contratto il Covid, motivo della sua assenza da ‘Controcorrente’.

A oltre un anno dallo scoppio dell’emergenza Covid in Italia, anche Veronica Gentili è risultata positiva al virus influenzale. Il coronavirus, da ormai un anno, è letteralmente sparito dai dibattiti pubblici, dopo un 2020 e un 2021 in cui sembrava essere l’unico problema esistente sulla faccia della Terra. La Gentili è riuscita a evitare di ‘positivizzarsi’ nel periodo dell’emergenza, ma a primavera inoltrata del 2023 ha fatto i conti con febbre alta e dolori muscolari. A giudicare da quanto scritto nel suo post, appare certo che non la vedremo a ‘Stasera Italia’ né oggi, sabato 22 aprile, né domani, domenica 23 aprile. Il suo augurio è quello di tornare in salute per la prossima puntata in prima serata, prevista per mercoledì 26.

Fonte: Tuttonotizie

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

8X1000: 19 MILIONI DI ITALIANI LO DANNO INCONSAPEVOLMENTE ALLA CHIESA CATTOLICA

https://www.iene.mediaset.it/video/8×1000-19-milioni-di-italiani-lo-danno-inconsapevolmente-alla-chiesa-cattolica_1245820.shtml

Una parte delle proprie tasse alla Chiesa cattolica? Tantissimi italiani la devolvono con l’8X1000 senza rendersene conto. Ci spiega come il giornalista Sergio Rizzo. Ecco allora con Nicola Barraco dove finiscono i due terzi per chi non fa una scelta (il 60%). Sapete di quanti soldi stiamo parlando?

https://www.iene.mediaset.it/video/puntata-dell-11-aprile_1252789.shtml

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

DOPO LA DIAGNOSI DELLA MALATTIA DI SILVIO BERLUSCONI, LA TELEVISIONE ITALIANA MEDIASET E RAI DI REGIME HA FATTO PARTIRE UFFICIALMENTE L’OPERA DI SANTIFICAZIONE DEL CAVALIERE

Silvio Berlusconi, il “Cavaliere Mascarato” Highlander fondatore nel 1994 del partito dei mafiosi di Mafiopoli Forza Italia, saluta il suo omertoso pubblico italico
Silvio Berlusconi ritratto assieme al suo fido delfino Gianni Letta di Avezzano (AQ) in Abruzzo che io personalmente ho combattuto politicamente per più di venti anni nel capoluogo della Marsica, assieme al Cavaliere stesso
Gianni Letta, Forza Italia fido “angelo” abruzzese di Silvio Berlusconi
Antonio Tajani, l’attuale Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Sociale del Governo di Giorgia Meloni nella cui coalizione di centro-destra figura l’onnipresente Silvio Berlusconi: Tajani è il secondo “angelo” del Cavaliere
L’ex-Presidente della Regione Puglia Nicola “Nichi” Vendola dal 2005 al 2013 https://www.regioni.it/BROCHURENUOVA/informazioni/la_BROCHURE/Schede_Presidenti/Vendola.htm

Nichi Vendola, dal Pci alla presidenza della Regione Puglia

https://tg24.sky.it/politica/approfondimenti/nichi-vendola-chi-e

Nichi Vendola oggi

Vendola: “In Puglia c’è troppa destra che si è convertita e sta con noi. Invece di governare c’è chi pensa a blindare un sistema di potere”

https://bari.repubblica.it/cronaca/2022/06/01/news/vendola_in_puglia_ce_troppa_destra_che_si_e_convertita_e_sta_con_noi_e_invece_di_governare_si_pensa_a_blindare_un_sistem-352010106/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

INTERVENTO DI MARCO RIZZO SULLA DIFFERENZA TRA SINDACATI ITALIANI E QUELLI FRANCESI AL TG4 MEDIASET, CONDOTTO DA GIUSEPPE BRINDISI

Vasto (CH), lì 6 Marzo 2023 ore 17.32

Un caro saluto serale a tutti e a tutte voi. In questo articolo desidero sottoporre alla vostra gentile attenzione l’ottimo intervento di Marco Rizzo, il torinese Segretario Nazionale del Partito Comunista, oggi Democrazia Sovrana Popolare, in merito alla differenza di trattamento dei sindacati francesi, come la Confédération générale du travail (o CGT), una confederazione sindacale francese creata il 23 settembre 1895 a Limoges. nei riguardi dei lavoratori e dei loro diritti, in contrapposizione al discutibile modus operandi adottato dai loro omologhi italiani confederali CGIL, CISL ed UIL.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo movimento ambientalista Ultima Generazione, membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

L’ASSURDA INTERRUZIONE DI QUARTO GRADO DAL PALINSESTO MEDIASET PER LA MORTE DI UN MASSONE DELLA P2 COME MAURIZIO COSTANZO

E’ morto a 84 anni il noto presentatore televisivo italiano Maurizio Costanzo del programma Mediaset omonimo Maurizio Costanzo Show, andato in onda in seconda serata per diverse decadi, dagli anni ’80 fino a Febbraio del 2023. Per chi ha conosciuto la storia del personaggio, era nota la sua appartenenza alla loggia massonica P2 di Licio Gelli, che per decenni ha visto tra i propri militanti personaggi influenti della vita politica e giornalistica italiana. Costanzo Lascia la moglie Maria De Filippi, altra nota presentatrice italiana di programmi Mediaset dalla dubbia attendibilità morale, come Amici su Canale 5 rete Mediaset, appartenente al gruppo Fininvest di Silvio Berlusconi.

La mia presa di posizione in merito all’interruzione del programma tv Mediaset Quarto Grado del presentatore Gianluigi Nuzzi su Rete 4 per la morte di Maurizio Costanzo è chiara, netta e precisa ed atta ad esprimere totale contrarietà all’assurdità decisa a monte dai vertici aziendali della Mediaset, una televisione che esattamente come la Rai Radiotelevisione Italiana è al servizio dei potenti, per cui debole con i forti e forte con i deboli: anche per questo aspetto il sottoscritto si dichiara fiero ed orgoglioso di passare la maggior parte del proprio tempo libero su internet e vedendo la tv il meno che sia possibile, solo per vedere programmi veramente educativi ed istruttivi come Sapiens, un Solo Pianeta di Mario Tozzi su RaiTre o per farsi due risate con Le Iene su Italia 1 Mediaset, oltre a questo sempre il sottoscritto si dissocia dai vergognosi, indegni, caglioffi contenuti che mostra oggi quel mondo degenerato di plastica che è la televisione italiana, colpevole di aver partorito intere nuove generazioni di giovani che non hanno più un ideale politico per cui combattere come ho avuto ed avrò sempre io in vita fino alla tomba, senza scendere in piazza ad esprimere dissenso in merito ad un futuro che i massoni ed i politici stanno togliendo loro sotto mano, ragazzi e ragazze che pensano soltanto a lavorare sfruttati in maniera neoliberista come merde schiavizzate per campare alla giornata senza rivestirsi di palle per scendere in piazza come negli anni ’70, ma soprattutto senza più voglia di combattere le numerose avversità che si presentano lungo il loro cammino esistenziale, avversità figlie dei penosi tempi che stiamo vivendo proprio a causa di decisioni volute dalla Massoneria americana e cinese che stanno modificando il clima sulla Terra, uccidendo il futuro di intere generazioni e che stanno portando avanti da più di un anno la guerra in Ucraina, USA e Cina che stanno facendo combattere tra loro due Stati canaglia, Russia ed Ucraina, uno scontro tra i russi oligarchi di destra di Putin e gli ucraini filo-nazisti al servizio del potere di Zelensky in Ucraina che si nascondono dietro la bandierina del Patto Atlantico americano della NATO e quando la gente capirà quello che hanno capito tante menti illuminate come la mia, ormai sarà già troppo tardi, perché per chi non l’avesse capito la mia generazione è l’Ultima Generazione, pertanto approfitto di questo articolo per lanciare un appello a tutti i giovani italiani affinché un giorno potranno scardinare l’intero sistema nepotistico-collusivo massonico attualmente vigente nel nostro Paese: giovani mi rivolgo a voi, anch’io a 38 anni mi sento ancora tale, ho la stessa indipendenza mentale ed energia vigorosa come la vostra. Riprendete in mano il vostro destino, riappropriatevi con ogni mezzo e a qualunque costo del vostro presente, altrimenti il vostro, il nostro futuro in mano a questi massoni in Italia, in Europa, nel Mondo verrà incenerito all’addensarsi dell’aria. Tornate a leggere letture illuminanti come quelle russe di Fedor Dovstoevskij e di Lev Tolstoj e quelle illuministe francesi, come il Simposio di Voltaire che in un passo recita: “Io sono contrario alla tua idea, ma sarei pronto a battermi e a morire affinché tu possa esprimerla sempre, liberamente!”, le letture di Rousseau e Montesquieu che diedero impulso allo scoppio della Rivoluzione Francese nel 1789 con la presa della Bastiglia, usate internet in maniera seria non per fare le stronzate su Facebook, Twitter, Instagram o Tik Tokkete, ascoltate la radio di qualità non i programmi come lo Zoo di 105 che vi fossilizzano il cervello e vi fanno restare sempre fermi al palo di partenza nello stesso punto, coltivate un ideale vero, autentico qualsiasi esso sia purché mirante al miglioramento non solo della vostra vita, ma di quella dell’intera vostra comunità in cui vivete, lottate per conseguire i vostri sogni ma usando mezzi legittimi, quelli che ci ha donato Dio o chi per lui, senza doverlo necessariamente scomodare, senza aspettarvi nessuna ricompensa quando andrete un giorno nell’aldilà. Per riuscire a far scoppiare la rivoluzione anche in Italia a fianco dei partiti minoritari etici e morali, ovvero tutti quelli frammentati dalla disgregazione del Partito Comunista Italiano nel 1984 o a fianco degli anarchici di Cospito per togliergli l’art.41 Bis e riconoscergli il diritto umano di poter scontare la sua pena detentiva dell’ergastolo in carcere come qualsiasi altro detenuto e non in isolamento, dato che il carcere duro è stato previsto dal Governo italiano solo per reati commessi dai mafiosi e non da quelli che vengono erroneamente etichettati dallo stesso come “terroristi” solo perché mirano a perseguire i diritti delle classi proletarie operaie e non a fare i soliti interessi dei massoni borghesi.

O giovani italici, cerco di arrivare al vostro cuore pure come fece il nostro unico grande Presidente della Repubblica Sandro Pertini, non aspettate che vadano avanti per voi adulti o anziani per voi, dovrete essere voi in prima persona ad avere il coraggio di metterci la faccia, non trincerati a fare gli haters dietro un computer, perché è un modo comportamentale vano e tipico di chi già sa di aver perso la battaglia sin dall’inizio e si batte più per avere una prigione più confortevole invece che per la propria libertà, voi non siete stati messi al Mondo dai vostri genitori per adempiere a tale indegno compito, “ma fatti foste a viver di virtute e canoscenza” diceva il sommo poeta Dante Alighieri, battetevi per la vostra libertà e per la giustizia sociale, perché la libertà senza giustizia sociale non è che solo una conquista vana e se non volete essere voi la luce che illumina il cammino durante l’oscurità delle Tenebre, addestrate i vostri figli ad essere tali, ad adempiere a tale compito, affinché si battano per la loro libertà e per quella di tutti i cari che verranno dopo di loro, affinché il vostro, il loro futuro in questo Paese sia nelle vostre, nelle loro mani e non in quelle di “qualcun altro” che da anni non fa assolutamente i vostri interessi! Cercate di tornare ad essere voi stessi, abbiate rispetto della salute non solo vostra, ma anche di quella degli altri, a prescindere se vi siete vaccinati o meno, non importa, abbiate fiducia di quello che dice la vostra testa, non di persone che ragionano per voi, perché non penso che se qualche tecnico sanitario o di altro tipo dai piani atli del Governo vi dice di andare a buttarvi dal fiume poi prendete e ci andate! Siate liberi veramente e nei momenti in cui la nostra Repubblica è in pericolo come oggi, dimostratelo a fatti, non a parole, che le parole se le porta via soltanto il vento della Storia. Agite in questo modo, ragionate col vostro cervello, non con quello altrui, già di questo ve ne sarò eternamente riconoscente.

I veri giornalisti sono stati altri, sono quelli che non hanno mai venduto la dignità al politico di turno o doversi iscrivere alla Massoneria italiana per poter lavorare in Italia: uno di questi senza alcuna ombra di dubbio è stato Gianfranco Funari, romano uomo libero anticonformista, un animale della televisione dal quale ci si aspettava l’inaspettato in tv, come ebbe a dire in merito Paolo Bonolis, altro noto presentatore Mediaset.

Dott. Alessio Brancaccio, Università degli Studi di L’Aquila

I CAVALIERI TEMPLARI E LA SACRA SINDONE, FREEDOM OLTRE IL CONFINE ROBERTO GIACOBBO, FOCUS TV 27 NOVEMBRE 2020

FREEDOM OLTRE IL CONFINE, LA NOTTE DEI TEMPLARI 27 NOVEMBRE 2020

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/francia-carcassonne-il-processo-ai-templari_F310071101012C05

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/francia-carcassonne–un-processo-drammatico-e-crudele-e-il-misterioso-idolo-dei-templari_F310071101012C06

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/la-sindone-in-possesso-dei-templari_F310071101012C07

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/il-mistero-della-fine-dei-templari_F310071101012C08

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/la-chiesa-di-santa-maria-ad-cryptas_F310071101002C08

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/verona-le-meraviglie-di-una-chiesa-templare_F310071101010C14

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/lultima-tomba-di-un-maestro-templare_F310071101010C19

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/la-presunta-tomba-del-maestro-templare-il-responso_F310071101010C23

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/freedomoltreilconfine/il-mistero-di-rennes-le-chateau_F311738301001C08

Fonte: Freedom Oltre Il Confine, Roberto Giacobbo

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo