Ugo Mattei

CONVEGNO DALL’EMERGENZA ALLA CATASTROFE? LA FINE DELL’INFORMAZIONE COMMISSIONE DUPRE, AULA CALASSO, PIAZZALE ALDO MORO 5, UNIVERSITA’ LA SAPIENZA ROMA 24 NOVEMBRE 2023 14.30-18.30

https://officinebrand.it/eventi/dallemergenza-alla-catastrofe-il-futuro-la-guerra-e-la-fine-dellinformazione/

Dall’emergenza alla catastrofe? Il futuro, la guerra e la fine dell’informazione.

È questo il tema su cui la DuPre – Commissione Dubbio e Precauzione dibatterà pubblicamente alla Sapienza di Roma, in Aula Calasso, questo venerdì 24 novembre dalle 14:30 alle 18:30.

Dopo una introduzione del giurista Ugo Mattei, interverranno il filosofo Massimo Cacciari, l’autrice e già ambasciatrice Elena Basile, l’attore e scrittore Moni Ovadia, i giornalisti Michele Santoro di Servizio Pubblico e Marco Tarquinio, già direttore dell’Avvenire, i politologi della Fionda Marco Guzzi e Geminello Preterossi, e tanti altri attivisti e intellettuali a cui sta a cuore una discussione aperta che contesti le ragioni della guerra e degli interessi nascosti e palesi a protrarre e riproporre sempre nuove emergenze per governare il mondo senza democrazia.

L’incontro sarà offerto in diretta streaming sui canali di Generazioni Future

La cooperativa di mutuo soccorso che supporta DuPre e ha lanciato i referendum contro l’invio di armi e per la sanità pubblica promossi la primavera scorsa da Ugo Mattei.

La copertura televisiva e online è assicurata inoltre da ByoBlu e Servizio Pubblico.

Slides intervento Prof. Ugo Mattei, giurista

Il Prof. Ugo Mattei (Torino, 22 Aprile 1961), giurista italiano, è noto per aver lanciato i referendum contro le privatizzazioni dei servizi idrici nel 2011 e quelli contro la guerra in Ucraina nel 2023, lanciati dalla tv indipendente Byoblu, canale 262 del Digitale Terrestre, attraverso la quale ha combattuto la dittatura del Draghistan di Mario Draghi e quella del Melonistan di Giorgia Meloni attualmente vigente attualmente in Italia https://ugomattei.it

Intervento Dott. Moni Ovadia

Salomone Ovadia, detto Moni (Plovdiv, 16 aprile 1946), è un attore, cantante e scrittore italiano di origine bulgara professante la cultura ebraica. La sua è una famiglia di ascendenza ebraica sefardita, ma di fatto impiantata da molti anni in ambiente di cultura yiddish e mitteleuropea. Questa circostanza influenzerà profondamente tutta la sua opera di uomo e di artista, dedito costantemente al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell’Europa orientale.
E’ laureato in Scienze Politiche all’Università La Statale di Milano. https://www.moniovadia.net/it/

Nella parte introduttiva del suo intervento Moni ha ricordato che al posto suo sarebbe stato più opportuno ci fosse il Professore di economia Emiliano Brancaccio di Napoli e probabile mio diretto parente alla lontana della dinastia napoletana, mentre la mia di dinastia è quella del ramo romano. Trattando in questa sede più ambiti economici, sarebbe stato opportuno ci fosse lui e non io.

Il Prof. Emiliano Brancaccio a Roma nel 2015

Emiliano Brancaccio (Napoli1971) è un economista e saggista italiano. Si laurea in Scienze politiche nel 1998 presso l’Università Federico II di Napoli con una tesi dedicata al fenomeno della deflazione da debiti. Nel 1999 consegue il Master in Economics del Coripe Piemonte presso il Collegio Carlo Alberto di Torino seguendo i corsi, tra gli altri, di Giancarlo Gandolfo e Luigi Montrucchio, nonché di Elsa Fornero e Pier Carlo Padoan, che in seguito criticherà per il loro operato come ministri. Nello stesso anno risulta vincitore della borsa BNL “Guido Carli” per studi economici all’estero e nell’anno successivo trascorre un periodo di formazione presso la School of Oriental and African Studies (SOAS) dell’Università di Londra. È professore associato di Politica economica e docente di Economia politica ed Economia internazionale presso l’Università del Sannio, a Benevento. https://www.emilianobrancaccio.it

Nella tradizione ebraica si dice: “un profeta che profetizza sul futuro è un falso profeta e se ci azzecca è più falso ancora” questo è un paradosso, però è il profetizzare sul passato, permette di avere delle profezie serie. Personalmente sapevo già 30 anni fà che in Israele sarebbe finita così, dall’assassinio di Rabin a Tel Aviv nel 1995, perché non poteva non andare a finire così con questa destra e con una sinistra che non esiste, perché anche i laburisti sono assenti. Le colonizzazioni in Israele andavano avanti anche quando c’era Rabin, la Nakba del 1948 ci racconta che l’espulsione di un milione e mezzo di palestinesi, voleva dire che, anche se con molta più cautela, il progetto era già quello. Una sola figura dell’establishment israeliano voleva tentare una via diversa: si chiamava Moshai Scianette, era Direttore dell’agenzia ebraica, un uomo di vastissima cultura araba, fu il secondo Presidente del Consiglio di Israele dopo Ben Gurion, ma quando quest’ultimo tornò per dire a Scianette di voler intavolare una relazione con il mondo arabo per dirgli: “Non servi più vattene!” Io che come ebreo ho avuto riluttanza ad accettare questo, perché sono caduto anch’io nella trappola di quello che gli israeliani chiamano Asbarah, che è proprio propaganda: la “povera piccola Israele”, la “Israele vittima”, il progetto della grande Israele non esplicitato c’è in realtà dalle origini del sionismo, diciamo dal 1884, dalla Conferenza di Berlino, quando i grandi paesi coloniali dicono a loro stessi: “Ci sono delle terre ollius che non appartengono a nessuno e possiamo colonizzarle”, ma il non “appartengono a nessuno” non vuol dire che non c’era nessuno che le abitava, sono abitate da popoli selvaggi ed i palestinesi entravano in questo quadro. Allora, qual’è lo slogan sionista? Il sionismo, prima di cadere nella trappola, ci prova, vuole fare lo stato di ebrei in Argentina, Suriname, Madagascar, ma non funziona, nella migliore delle ipotesi sarebbe stato un altro Sud Africa, quindi si sceglie la terra con cui abbiamo avuto un legame: la storia del legame tra gli ebrei e la “Terra Promessa” è costellata da un sacco di palle sesquipedali, due libri sono sufficienti per divertirsi su questa questione, li ha scritti uno storico di Tel Aviv, Schlomo Sand: uno si intitola “L’invenzione del popolo ebraico”, https://www.ibs.it/invenzione-del-popolo-ebraico-libro-shlomo-sand/e/9788817044516, l’altro si intitola “L’invenzione della terra di Israele” http://www.bocchescucite.org/miti-sionisti-invenzione-israeliana-dei-simboli-nazionali/ https://mondediplo.com/2008/09/07israel https://it.wikipedia.org/wiki/Shlomo_Sand Gli archeologi israeliani sono andati a condurre ricerche a Gerusalemme: 1000 anni prima di Cristo non c’era nessuna Gerusalemme, nessun primo tempio, hanno trovato solo tracce di nomadi, perché questi sono mitologemi, la narrazione biblica non è storia come il pensiero essenzialista su cui si sono basati gli israeliani, secondo me ci sono più discendenti ebrei di discendenza biblica fra i palestinesi che fra gli ebrei di oggi. Non è vero che gli ebrei li hanno deportati tutti i Romani, avevano le navi per farlo, gli ebrei piglia e sono andati via! Il pensiero ebraico è indissolubilmente legato all’esilio. Questi mitologemi più sono falsi e più diventano forti e questo ci racconta un legame organico tra gli Stati Uniti ed Israele non solo per ragioni strategiche, militari, ma anche perché gli americani si sono inventati il loro mitologema, il Manifest Destiny così come gli israeliani dicono “ce l’ha data Dio”: a parte che il Dio della Bibbia secondo me ha un poderoso senso dell’umorismo, perché ogni volta che si dice agli ebrei: “Vai a prendere possesso della terra che ti indico”, subito dopo dicono in dettaglio: “Scusate ma la terra è mia!” La terra non è dell’uomo, la Terra Promessa è dove vivi da straniero tra gli stranieri e così vivrai in pace. Questo terribile evento di Gaza potrebbe avere qualche sviluppo interessante, nel senso che molte cose per l’opinione pubblica molto più vasta di quella di prima questa catastrofe, è una presa di conoscenza ed anche consapevolezza. Io che mi sono battuto per i diritti dei palestinesi da 30-35 anni, sono stato in prima linea, ho partecipato a molti incontri e sapete come avvenivano questi incontri? “Si, vi diamo un’aula dell’Università”, un giorno prima la toglievano perché è sceso il muro di gomma non solo sul fatto che tra gli israeliani ed i palestinesi, “gli israeliani hanno il diritto di difendersi”, questa è la più grossa, apocalittica stronzata che circoli, gli israeliani non chiedono il diritto a difendersi, vogliono il diritto all’impunità, qualsiasi cosa facciano contro il popolo palestinese, perché tu ti puoi difendere benissimo dentro i territori legittimi tuoi, lì nessuno ti può dire niente. Pian piano molti hanno cominciato a capire che questa storia non tiene.

Tra le altre cose, nella posizione dei Netanyahu c’è un aspetto psicopatologico interessante, l’ha già segnalato Burg, che ha scritto un libro per me fondamentale, si chiama: “Sconfiggere Hitler”, pubblicato nel 2007, https://neripozza.it/libro/9788854502727: gli ebrei sono passati in Israele dall’essere le vittime di un’immane catastrofe (Shoah) ad assumere qualche modalità dei carnefici, cioè fare i vittimisti. Perché i nazisti volevano sterminare gli ebrei? Perché dicevano altrimenti gli ebrei avrebbero divorato la Germania! I nazisti facevano del vittimismo, ce lo siamo dimenticati: è quello che sta facendo Israele nei confronti dei palestinesi, è terribile, ma è così, parliamo di uomini e la destra cavalca questa cosa, perché Netanyahu, che fa parte del sionismo revisionista quello di destra, fondato da un grande scrittore di Odessa, Vladimir Zeev Žabotinskij, con il suo secondo capitano dell’esercito zarista Trumpeldolf e poi da loro passato a Shabir. Se il sionismo socialista-laburista ha fatto finta di vedere i palestinesi, il sionismo revisionista non li ha mai visti. Tenete conto che lo slogan sionista con cui il sionismo si presenta è: “una Terra senza Popolo per un Popolo senza Terra” e questo è colonialismo, non come quello dei grandi Paesi della Madrepatria e poi sfruttano le terre dei colonizzati, no, però il mindset colonialista lo hanno avuto da sempre. Cos’hanno voluto come legittimazione gli ebrei sionisti? La legittimazione dell’impero britannico, l’impero più schifosamente coloniale della Storia e cos’è stata la legittimazione? Una lettera, che il Ministro degli Esteri, Lord Balfour, ha scritto al più illustre rappresentante della comunità ebraica inglese, Lord Rotschild: questa lettera poi è stata messa nel Trattato di Rapallo, il trattato sancito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale come annessione. Però ai palestinesi cosa gliene doveva fregare di quello che decideva Lord Rotschild? Con questa legittimazione, insieme a quell’essenzialista, la Bibbia, a Dio, costituisce un’arma micidiale, come in tutti i nazionalismi fanatici, sono tutte robe finte, noi siamo venuti da tutt’altra parte, prima o poi: questo ha impedito una pace, perché tu per fare la pace con un altro devi vederlo, se non lo vedi, come fai a fare la pace? Tutt’ora Netanyahu è questo, non ci sono bambini morti, c’è la sicurezza di Israele: l’ideologia sicuritaria è stata un modo per paralizzare l’Occidente: l’Occidente ha fatto schifo come nessuno ha mai fatto schifo, perché la Shoah si è prodotta in Occidente e non solo per i nazisti, i nazisti hanno fatto lo sporco lavoro, gli altri si sono girati dall’altra parte o hanno collaborato. Io sono nato grazie ad un paese che si è rifiutato di consegnare gli ebrei (Bulgaria) e poi sono nato, come dicono gli ecclesiastici, “ora rotundo”, io sono nato grazie all’Armata Rossa, non allo sbarco in Normandia. L’Occidente ha accettato il ricatto israeliano: in Occidente sono morti 6 milioni di cittadini occidentali, tra i più illustri c’erano matematici, fisici, artisti, letterati e dicono: “cazzo, l’abbiamo fatta grossa, adesso bisogna rimediare, come facciamo?” “Li sbattiamo sui palestinesi, tanto chi se ne frega dei palestinesi!” ed hanno continuato questo gioco fino ad oggi, con “Israele ha il diritto di difendersi”, “l’unica democrazia nel Medio Oriente”, sono tutte frottole! Sono state imposte dai mainstream occidentali, da quelle che sono chiamate “democrazie occidentali”, che io userei il termine di uno studioso militante croato che ha insegnato qui letteratura russa, Pietr Ragmavievich: “democratura”, un regime con una scorza di democrazia. Ho avuto la conferma da una banalità: vi ricordate il referendum per l’acqua pubblica (2011)? L’abbiamo vinto con il 92% dei voti, fanno quel che cazzo pare a loro, li stanno privatizzando: ciò vuol dire che le elezioni sono una truffa. Io non so verso quale altra prossima catastrofe andremo, Ugo Mattei ha tracciato veramente un quadro illuminante e tu sai Ugo che in forme diverse, Naomi Klein aveva scritto un libro straordinario: “Show and Oh”, cioè “colpisci e lascia tutti così”, Edward Luftwag, di cui ho avuto la sventura di essere compagno di scuola, gli dò apertamente del guerrafondaio, lui fa finta di non conoscermi, mi chiede se rispetto i progetti ebraici… Luftwag ha detto: “ma perché voi italiani fate una guerra e dopo c’è un’energia!” Quando eravamo fuori dallo studio, gli ho chiesto: ” Senti, ma se fossi tornato a casa senza gambe, diresti questa cosa ancora? Questa è dal punto di vista degli archetipi, gli Stati Uniti sono stati senza guerre solo nella loro storia a 16 anni: prima le guerre indiane, genocidio, poi si sono rivolti al Centro America, poi al cortile di casa nostra (Italia) con la dottrina Moro, che è stata ripresa da Stillerson, poi il Sud America con la guerra con gli spagnoli: quando l’hanno vinta, cos’hanno fatto? Hanno occupato le isole Filippine, che stanno a migliaia di chilometri da casa loro, perché era stata una colonia spagnola, poi hanno continuato con il resto dell’Asia e adesso ci mangiamo anche i nostri amici, l’Europa, chi rompe i coglioni? La Russia: invece di stare con Eltsin, il quale voleva venderla a pezzi agli Stati Uniti, l’ha detto Gondorkovski in un bellissimo documentario, disse: “devo essere onesto, devo dire la verità: a quei tempi sette di noi possedevano la metà di tutta la Russia” e qual’era il progetto degli americani? La Federazione Russa è fatta di tante repubbliche, bastava staccarne una per volta con la loro tipica tecnica: destabilizzazione, guerra o semiguerra, solo che Putin non ci sta ed il problema è che se vogliamo parlare del che fare, noi possiamo fare solo se finisce il secolo americano definitivamente, perché gli americani se sono egemoni, possono comportarsi solo come si comportano, non sono capaci di fare diversamente e quello che mi ha colpito molto che i Neocon siano così spaventosamente americani, visto che una parte di loro sono ex-trotskisti, singolare eh? Io credo che noi tutti dobbiamo auspicare che questa famosa occidentale, concludo proponendo tre libri occidentali di uno studioso statunitense: il primo William Blum: “Killing Hope” https://williamblum.org/books/killing-hope, tradotto da Fazi, un tomo grande pieno di documenti, secondo: “Con la scusa della libertà” https://www.lafeltrinelli.it/con-scusa-della-liberta-libro-william-blum/e/9788843803576, l’ultimo, il terzo non è ancora uscito in italiano che spero di poter tradurre io, si chiama: “Il prodotto di esportazione più mortale degli Stati Uniti d’America: la democrazia” e per conto mio, da ebreo, ho una cosa da dirvi: il sionismo è l’antitesi dell’ebraismo, perché è una forma idolatrica di pensiero, “l’idolatria della Terra”, di peggio non c’è, grazie.

Dott. Moni Ovadia

English translate

In the Jewish tradition it is said: “a prophet who prophesies about the future is a false prophet and if he gets it right he is even more false” this is a paradox, but prophesying about the past allows for serious prophecies. Personally, I already knew 30 years ago that it would end like this in Israel, since Rabin’s assassination in Tel Aviv in 1995, because it couldn’t help but end up like this with this right and with a left that doesn’t exist, because even the Labor Party is absent. Colonization in Israel went on even when Rabin was there, the Nakba of 1948 tells us that the expulsion of one and a half million Palestinians meant that, albeit with much more caution, the project was already that. Only one figure in the Israeli establishment wanted to try a different path: his name was Moshai Scianette, he was Director of the Jewish Agency, a man of vast Arab culture, he was the second Prime Minister of Israel after Ben Gurion, but when the latter returned to tell Scianette that he wants to establish a relationship with the Arab world to tell him: “You’re no longer needed, go away!” As a Jew, I was reluctant to accept this, because I too fell into the trap of what the Israelis call Asbarah, which is precisely propaganda: the “poor little Israel”, the “victim Israel”, the project of the great Israel not made explicit is actually from the origins of Zionism, let’s say from 1884, from the Berlin Conference, when the great colonial countries said to themselves: “There are ollius lands that do not belong to anyone and we can colonize them”, but the non “they belong to no one” does not mean that there was no one who lived there, they are inhabited by savage peoples and the Palestinians entered into this picture. So, what is the Zionist slogan? Zionism, before falling into the trap, tries, it wants to create a state of Jews in Argentina, Suriname, Madagascar, but it doesn’t work, in the best case scenario it would have been another South Africa, so we choose the land with which we had a bond: the history of the bond between the Jews and the “Promised Land” is dotted with a lot of sesquipedal balls, two books are enough to have fun on this issue, a historian from Tel Aviv, Schlomo Sand, wrote them: one is titled ” The invention of the Jewish people”, https://www.ibs.it/associazione-del-popolo-ebraico-libro-shlomo-sand/e/9788817044516, the other is titled “The invention of Israel Land” http://www.bocchescucite.org/miti-sionisti-associazione-israeliana-dei-simboli-nazionali/ https://mondediplo.com/2008/09/07israel https://it.wikipedia.org/wiki/Shlomo_Sand Israeli archaeologists went to conduct research in Jerusalem: 1000 years before Christ there was no Jerusalem, no first temple, they found only traces of nomads, because these are mythologems, the biblical narrative is not history like the essentialist thought on on which the Israelis based themselves, in my opinion there are more Jewish descendants of biblical descent among the Palestinians than among the Jews of today. It’s not true that the Jews deported all the Romans, they had the ships to do it, the Jews took them and left! Jewish thought is inextricably linked to exile. The more false these mythologemes are, the stronger they become and this tells us of an organic bond between the United States and Israel not only for strategic, military reasons, but also because the Americans invented their own mythologeme, the Manifest Destiny as the Israelis say “God gave it to us”: apart from the fact that in my opinion the God of the Bible has a powerful sense of humor, because every time the Jews are told: “Go and take possession of the land that I am showing you”, immediately afterwards they say in detail: “Sorry but the land is mine!” The land is not man’s, the Promised Land is where you live as a stranger among strangers and so you will live in peace. This terrible event in Gaza could have some interesting developments, in the sense that many things for the much wider public opinion than before this catastrophe, is an awareness and also awareness. I, who have been fighting for Palestinian rights for 30-35 years, have been on the front line, I have participated in many meetings and do you know how these meetings took place?

“Yes, we will give you a classroom at the University”, a day before they removed it because the rubber barrier came down not only on the fact that between the Israelis and the Palestinians, “the Israelis have the right to defend themselves”, this is the biggest, apocalyptic bullshit circulating, the Israelis don’t ask for the right to defend themselves, they want the right to impunity, whatever they do against the Palestinian people, because you can defend yourself very well within your legitimate territories, no one can tell you anything there . Little by little many have begun to understand that this story doesn’t hold up. Among other things, there is an interesting psychopathological aspect in the Netanyahu position, as Burg has already pointed out, who wrote a fundamental book for me, it’s called: “Defeating Hitler”, published in 2007, https://neripozza.it/libro/9788854502727: the Jews in Israel have gone from being the victims of a huge catastrophe (Shoah) to taking on some of the ways of the executioners, that is, acting as victims. Why did the Nazis want to exterminate the Jews? Because they said otherwise the Jews would devour Germany! The Nazis played game of the victimism, we have forgotten: it is what Israel is doing towards the Palestinians, it is terrible, but it is so, we are talking about men and the right rides on this thing, because Netanyahu, who is part of revisionist Zionism, is the one right, founded by a great writer from Odessa, Vladimir Zeev Žabotinsky, with his second captain of the tsarist army Trumpeldolf and then passed by them to Shabir. If Socialist-Labor Zionism pretended to see the Palestinians, Revisionist Zionism never saw them. Bear in mind that the Zionist slogan with which Zionism presents itself is: “a Land without a People for a People without a Land” and this is colonialism, not like that of the great countries of the Motherland and then they exploit the lands of the colonized, no, but they have always had a colonialist mindset. What did the Zionist Jews want as legitimation? The legitimation of the British Empire, the most disgustingly colonial empire in history and what was the legitimation? A letter, which the Foreign Minister, Lord Balfour, wrote to the most illustrious representative of the English Jewish community, Lord Rothschild: this letter was then included in the Treaty of Rapallo, the treaty sanctioned after the end of the First World War as annexation. But what did the Palestinians have to care about what Lord Rothschild decided? With this legitimation, together with that essentialist, the Bible, to God, constitutes a deadly weapon, as in all fanatical nationalisms, it is all fake stuff, we have come from a completely different place, sooner or later: this has prevented a peace, because to make peace with another you have to see him, if you don’t see him, how do you make peace? This is still Netanyahu, there are no dead children, there is the security of Israel, the security ideology was a way to paralyze the West: the West sucked like no one has ever sucked, because the Shoah happened in the West and not just for the Nazis, the Nazis did the dirty work, the others looked the other way or collaborated. I was born thanks to a country that refused to hand over the Jews (Bulgaria) and then I was born, as the ecclesiastics say, “ora rotundo”, I was born thanks to the Red Army, not to the Normandy landings. The West accepted Israeli blackmail: 6 million Western citizens died in the West, among the most illustrious were mathematicians, physicists, artists, writers and they say: “shit, we made a big deal, now we have to fix it, like we do?” “We’ll throw them at the Palestinians, who cares about the Palestinians anyway!” and they have continued this game to this day, with “Israel has the right to defend itself”, “the only democracy in the Middle East”, it’s all lies! They were imposed by the Western mainstream, by what are called “Western democracies”, which I would use the term of a militant Croatian scholar who taught Russian literature here, Pietr Ragmavievich: “democraturacy”, a regime with a shell of democracy. I had confirmation from a banality: do you remember the referendum for public water here in Italy, 2011? We won it with 92% of the votes, they do whatever the fuck they want, they are privatizing them: this means that the elections are a scam. I don’t know which other next catastrophe we will go towards, Ugo Mattei has truly drawn an enlightening picture and you know Ugo that in different forms, Naomi Klein had written an extraordinary book: “Show and Oh”, that is “hit and leave everyone like that”, Edward Luftwag, whose schoolmate I had the misfortune of being, I openly call him a warmonger, he pretends not to know me, asks me if I respect Jewish projects… Luftwag said: “but why do you Italians start a war and after that there is an energy!” When we were outside the studio, I asked him: “Look, but if I came home without legs, would you still say this? This is from the point of view of the archetypes, the United States has only been without wars in its history at 16 years : first the Indian wars, genocide, then they turned to Central America, then to our backyard (Italy) with the Moro doctrine, which was taken up by Stillerson, then South America with the war with the Spanish: when the ‘they won, what did they do? They occupied the Philippine islands, which are thousands of kilometers from their home, because it had been a Spanish colony, then they continued with the rest of Asia and now we’re eating our friends too, Europe, who’s a pain in the ass? Russia: instead of being with Yeltsin, who wanted to sell it piecemeal to the United States, Gondorkovski said it in a beautiful documentary, he said: “I have to be honest, I have to tell the truth: in those days seven of us owned half of all Russia” and what was the Americans’ plan? The Russian Federation is made up of many republics, it was enough to separate them one at a time with their typical technique: destabilization, war or semi-war, only that Putin isn’t into it and the problem is that if we want to talk about what to do, we can only do it if it ends the American century definitively, because if Americans are hegemonic, they can only behave as they behave, they are not capable of doing otherwise and what struck me a lot is that the Neocons are so frighteningly American, given that some of them are ex-Trotskyists, strange huh? I believe that we all must hope that this famous Western, I conclude by proposing three Western books by an American writer, William Blum: the first one is: “Killing Hope” https://williamblum.org/books/killing-hope, translated by Fazi, a large tome full of documents, the second one is: “With the excuse of freedom” https://www.lafeltrinelli.it/con-scusa-della-liberta-libro-william-blum/e/9788843803576, the last one, the third, it’s not still out in italian, which I hope to be able to translate, it’s called: “The deadliest export product of the United States of America: democracy” and for my part, as a Jew, I have one thing to tell you: Zionism is the the antithesis of Judaism, because it is an idolatrous form of thought, “the idolatry of the Earth”, there is nothing worse than this, thank you.

Dr. Moni Ovadia

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

REFERENDUM SULLE ARMI A RISCHIO: SERVONO 200000 FIRME ENTRO POCHI GIORNI

https://www.lindipendente.online/2023/07/10/referendum-sulle-armi-a-rischio-servono-200-000-firme-in-pochi-giorni/

Il tempo per raccogliere le firme per il referendum contro l’invio di armi in Ucraina promosso dal comitato Ripudia la Guerra sta per scadere: la campagna, iniziata il 23 aprile scorso, terminerà, infatti, il prossimo 21 luglio e le adesioni raccolte fino ad ora non sono sufficienti a raggiungere la soglia delle 500.000 firme richieste. Ciò soprattutto a causa della scarsissima diffusione mediatica che ha avuto il referendum in questioneSecondo il capo del comitato, il professor Enzo Pennetta, la campagna referendaria è stata sottoposta «ad una selvaggia quanto totale censura da parte degli organi di informazione ed in primo luogo dalla RAI di Stato, prima nella versione di centro sinistra e cinque stelle, ed ora anche nella versione targata centro destra». Secondo cifre approssimative, sono state raccolte finora circa 295.000 firme. Di conseguenza, se in questi ultimi giorni non ci sarà un notevole incremento delle sottoscrizioni (ne servono almeno 200.000), la consultazione popolare non potrà avere luogo. Il referendum è particolarmente importante perché buona parte della popolazione italiana è contraria all’invio di armi in Ucraina, cosa di cui il Parlamento italiano non tiene conto. La consultazione, dunque, è l’unico strumento per fare sentire la voce dei cittadini secondo le regole più basilari della democrazia, su questo punto totalmente calpestata dalla politica.

È possibile firmare attraverso tre modalità: presso i banchetti presenti nelle strade di molte città italiane, ora però conclusi in molti comuni; in modo digitale attraverso una piattaforma apposita, utilizzando SPID o altri strumenti di firma digitale al costo di 1,50 euro a firma, oppure negli uffici del proprio comune di residenza. Si tratta di un gesto importante per esprimere la posizione del popolo italiano e per fermare quella che rischia di diventare ogni giorno di più una guerra globale, considerato l’uso di armi sempre più letali che viene inviato in Ucraina dagli Stati occidentali. Nel caso italiano, l’invio di materiale bellico è costato ai cittadini italiani già dieci miliardi di euro: si tratta di fondi che avrebbero potuto essere impiegati per lavoro, pensioni, case, ospedali, istruzione e trasporti. A fronte di una spesa così imponente, è ormai sempre più evidente che la “strategia” intrapresa dal blocco atlantico ha il solo effetto di prolungare il conflitto, aumentando dolore, morte e depressione economica e rischiando un’escalation inarrestabile. A questa soluzione guerrafondaia, il comitato Ripudia la Guerra contrappone i negoziati diplomatici che richiedono, però, un compromesso tra le due parti e, dunque, l’accantonamento del “piano di pace” in 10 punti proposto da Zelensky che prevede il ritiro incondizionato dell’esercito russo e il ripristino dei confini del 1991.

Uno dei promotori del referendum, insieme a Ugo Mattei, Carlo Freccero e Franco Cardini, è il professore di storia e filosofia, Davide Tutino che – già noto per le proteste contro il Green Pass – ha iniziato lo sciopero della fame contro quella che chiama “congiura del silenzio referendario”. Interpellato telefonicamente da L’Indipendente, il professor Tutino ha spiegato che, giunto al trentaseiesimo giorno di sciopero, ha deciso ieri a Genova di interrompere gradualmente l’astinenza dal cibo, in quanto l’intento iniziale era quello di chiedere al suo corpo di «essere la clessidra del tempo che rimaneva a disposizione per firmare». «Ora abbiamo concluso la raccolta firme nei banchetti fisici in strada. Per questo motivo ho sospeso questo sciopero che viene comunque continuato da decine di altre persone a staffetta», ha proseguito. Per quanto riguarda il silenzio che i media hanno mantenuto sul referendum, Tutino ha sottolineato che la richiesta di divulgazione della consultazione sui media non era una «richiesta deontologica», ma «poiché l’articolo 75 della Costituzione prevede il diritto al referendum e poiché si parla ininterrottamente della guerra in Ucraina, è impensabile che non si informi i cittadini su questo». Secondo lui, dunque, è evidente la «volontà censoria» dei media mainstream. Inoltre, il suo sciopero della fame – ha chiarito – non era relativo esclusivamente al referendum contro l’invio di armi in Ucraina, bensì era volto a promuovere l’importanza in generale di questo strumento giuridico. A breve, infatti, ci saranno altri due plebisciti: uno sulla salute e un altro sulla caccia.

Il silenzio dei media sulla raccolta firme per il referendum contro le armi in Ucraina è una testimonianza ulteriore di come l’informazione sia influenzata da forti interessi nazionali e sovranazionali e non sia realmente al servizio dei cittadini. Nel caso specifico, appare evidente l’asservimento della comunicazione alle posizioni del blocco occidentale e dell’Alleanza atlantica (NATO) che si è tradotto nella censura completa di un referendum determinante per il futuro dell’Italia e non solo.

[di Giorgia Audiello]

Fonte: L’Indipendente Online

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

REFERENDUM GUERRA IN UCRAINA: COME RACCOGLIEREMO 700 MILA FIRME. FRECCERO, PENNETTA, MATTEI. #QUIREFERENDUM

Byoblu, la tv libera dei cittadini visibile al canale 262 del Digitale Terrestre, gestita dal giornalista indipendente Claudio Messora sta informando riguardo il Referendum abrogativo contro l’invio di armi e soldi per alimentare la guerra in Ucraina proposto ed istituito da Carlo Freccero, Enzo Pennetta ed Ugo Mattei, in contrasto con la linea governativa mposta dal Governo Meloni e per accertare la sicura contrarietà del Popolo italiano ad inviare armi e soldi a Kiev per finanziare una guerra di chiara natura geopolitica nella quale la nostra popolazione italiana non si riconosce affatto. L’art. 11 della nostra Costituzione recita che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni” https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione/principi-fondamentali/articolo-11#:~:text=L%27Italia%20ripudia%20la%20guerra,la%20giustizia%20fra%20le%20Nazioni%3B

In Italia abbiamo tre tipi diversi di referendum: uno consultivo, uno confermativo ed uno abrogativo: nel referendum consultivo i governanti non sono vincolati al parere espresso dai cittadini: dipende da quale valore attribuiscono alla consultazione popolare, nel referendum confermativo le leggi costituzionali o di revisione costituzionale, possono essere sottoposte a referendum, (cosiddetto “referendum costituzionale”), quando entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano richiesta un quinto dei membri di una Camera o 500.000 elettori o 5 Consigli regionali. Non è previsto un numero minimo di votanti e la proposta soggetta a referendum è approvata se i voti favorevoli superano quelli sfavorevoli, mentre il referendum abrogativo, anche quello proposto in questa sede viene proposto da 500.000 cittadini o da 5 Consigli Regionali che possono proporre all’elettorato l’abrogazione, ovvero la decadenza, di una legge (in modo totale o parziali). Per essere ritenuto valido, deve partecipare alla votazione almeno il 50% degli elettori (il cosiddetto “quorum”) e la proposta soggetta a referendum è approvata se viene raggiunta la maggioranza dei voti validi. Se il quorum non viene raggiunto resta in vigore la legge attuale, qualunque sia il risultato del referendum.

#Quireferendum, l’iniziativa proposta da Carlo Freccero, Enzo Pennetta ed Ugo Mattei a difesa della libertà e della democrazia, per promuovere la pace tra le Nazioni ed esprimere la totale contrarietà alla politica del Governo Meloni, di continuare a finanziare la guerra in Ucraina e ad inviare armi a Kiev.
https://www.byoblu.com/2023/04/22/referendum-guerra-come-raccoglieremo-700-mila-firme-freccero-pennetta-mattei-quireferendum/#:~:text=Oggi%2C%2022%20aprile%202023%2C%20si,di%20interesse%20nella%20sanità%20pubblica.

QUI REFERENDUM è il nuovo format di BYOBLU per conoscere ed approfondire con maggior consapevolezza la tematica referendaria proposta e sostenuta dai promotori del comitato “Ripudia la Guerra”, con portavoce Enzo Pennetta e di “Generazioni Future” con Presidente Ugo Mattei.

In un momento di grande rilevanza storica, il popolo italiano torna dopo tanto tempo ad avere la possibilità di esprimere la propria sovranità riprendendo in mano il proprio destino

Oggi, 22 aprile 2023, si inaugura la raccolta firme per il referendum “L’Italia per la pace”, organizzato su due quesiti volti ad impedire il continuo e dispendioso trasferimento di armi in Ucraina e sulla legittimità della partecipazione alla guerra, più un quesito sui conflitti di interesse nella sanità pubblica

La raccolta firme per il referendum terminerà il prossimo 15 luglio. In questi due mesi e mezzo che ci separano dall’obiettivo, BYOBLU vi accompagnerà alla scoperta di questo importante strumento fornito dalla nostra Costituzione

In studio con Claudio Messora, per questa prima puntata, oltre ad Enzo Pennetta ed Ugo Mattei, ci sarà anche Carlo Freccero, storico autore televisivo, già consigliere d’amministrazione Rai e direttore di Rai2. 

In questa sorta di “battesimo”, impariamo a conoscere i quesiti che verranno presentati:

QUESITO SULLA DEROGA ALLA NORMA SULL’INVIO DI ARMI CON DCM, DECRETO DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Che consente di colpire la legge che consente di inviare armi a Paesi in guerra col consenso del Governo

«Vuoi tu che sia abrogato l’art. 1 del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185 (Disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorita’ governative dell’Ucraina), convertito in legge n. 8 del 27 gennaio 2023 nelle parole: “E’ prorogata, fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorita’ governative dell’Ucraina, di cui all’art. 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalita’ ivi stabilite.”?»

QUESITO SULL’INVIO DI ARMI

Che va a colpire più in particolare l’attuale deroga fatta per l’Ucraina dai governi Draghi e Meloni

«Volete voi che sia abrogato l’art. 1, comma 6, lettera a), legge 09 luglio 1990, n. 185, rubricata “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”, e successive modificazioni (che prevede: “6. L’esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l’intermediazione di materiali di armamento sono altresì vietati: a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i princìpi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei Ministri, da adottare previo parere delle Camere” limitatamente alle parole “o le diverse deliberazioni del Consiglio dei Ministri, da adottare previo parere delle Camere”?»

QUESITO SUL CONFLITTO DI INTERESSI NELLA SANITÀ

Che consente di decidere di non contribuire al massacro di popolazioni civili utilizzando gli stessi fondi per curare la nostra popolazione. 

«Vuoi tu abrogare l’art. 1 (Programmazione sanitaria nazionale e definizione dei livelli uniformi di assistenza), comma 13, decreto legislativo n. 502/1992 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art. 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421 (Gazzetta Ufficiale n. 305 del 30 dicembre 1992 – Supplemento ordinario n. 137)) limitatamente alle parole “e privati e delle strutture private accreditate dal Servizio sanitario nazionale”?»

BYOBLU, come emittente nazionale, sarà uno strumento che arriverà nelle case degli italiani, dando ampio spazio al dibattito con appuntamenti settimanali aperti a tutti, fino all’ultimo giorno disponibile per la campagna di raccolta firme per il referendum. La TV DEI CITTADINI sarà megafono di un pensiero volto alla pace ricordando che, come sottolinea Carlo Freccero “la parola guerra deve ritornare al suo antico valore: orrore, nausea, rifiuto!

VAI QUI PER LA RACCOLTA FIRME

https://raccoltafirme.cloud/app/user.html?codice=SANITA

https://raccoltafirme.cloud/app/user.html?codice=ARMI

https://raccoltafirme.cloud/app/user.html?codice=RIPUDIA_LA_GUERRA

Anche Diego Fusaro, Professore di Filosofia all’IASSP (Istituto Alti Studi Strategici Politici) dell’Università di Milano ci invita a firmare per il referendum contro la guerra in Ucraina:

Buon referendum a tutti e a tutte e che trionfino la libertà e la democrazia sulle forze oscure che muovono la guerra in Ucraina.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus