malattia

BYOBLU 24: APPROVATO IL PIANO DI PREVENZIONE VACCINALE 2023-2025: ECCO COSA PREVEDE

4 Agosto 2023 Arianna Graziato

https://www.byoblu.com/2023/08/04/via-libera-al-delirio-ipervaccinale-approvato-il-piano-di-prevenzione-vaccinale-2023-2025/

Non c’erano abbastanza fondi e la questione non era all’ordine del giorno. Eppure, con una mossa a sorpresa, la Conferenza Stato-Ragioni ha approvato il piano di prevenzione vaccinale 2023-2025.

Non si sa bene dove saranno reperite le risorse economiche richieste dai Presidenti di regione, ma il Mef ha assicurato che non ci saranno maggiori oneri per la finanza pubblica.

Le novità del piano vaccinale

Rispetto alla bozza, già circolata a marzo, il piano introduce la possibilità di essere aggiornato in itinere. In base agli sviluppi epidemiologici e alle evidenze scientifiche più aggiornate si potrà realizzare un rapido adeguamento. Così facendo si slega il piano dallo stesso calendario vaccinale.

Una scelta evidentemente figlia della sempre attuale minaccia di “future pandemie” e che fa gioco alle case farmaceutiche che vorranno immettere sul mercato nuovi prodotti.

Gli obiettivi

Per quanto riguarda gli obiettivi, il piano afferma di:

  • voler eliminare il morbillo e mantenere l’Italia “polio e rosolia free
  • accrescere il tasso di adesione degli adolescenti e dei ragazzi alla vaccinazione contro il Papillomavirus
  • promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia
  • completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l’anagrafe vaccinale nazionale, così da realizzare per ciascun cittadino un certificato con tutte le vaccinazioni svolte
  • promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia, favorendo un approccio centrato sulle esigenze del cittadino/paziente.

Per riassumere, utilizzando le parole del medico Eugenio Serravalle, membro della commissione Medico-Scientifica Indipendente, si tratta di un delirio ipervaccinale”. Senza alcun discernimento, tutte le vaccinazioni vengono messe sullo stesso piano.

Con il consueto rimando alle agende sovranazionali, fra OMS e ONU, il piano italiano crede di risolvere ogni malattia con una semplice iniezione. Qualsiasi sia il problema, l’età e la storia del paziente, il vaccino è la risposta. Non solo, essendo questo un piano di prevenzione, assume che tutti siano comunque malati.  

La “morale”

Per convincerci di questo, il testo rimanda alle dichiarazioni del Comitato di bio-etica, risalenti tra l’altro al 2015. È quest’organo, che fa capo direttamente alla Presidenza del Consiglio, ad attuare il ricatto morale. Così come è stato fatto per la discutibile campagna vaccinale contro il Covid, anche qui si batte sul tema del “bene comune” e dell’altruismo.

Non è però lo strumentale uso delle emozioni a far raggelare, ma il fatto che questo Comitato di bio-etica rincari la dose di odio per quelle persone che con disprezzo vengono apostrofate come no-vax. Se il piano si prodiga infatti in un opera di convincimento pro vaccino, dall’altra demonizza “gli indecisi e i dubbiosi”. Questi andranno monitorati costantemente così da ”acquisire sistematicamente e con continuità dati sull’esitazione vaccinale con il massimo livello di granularità”.

Ma gli eventi avversi e i possibili danni post-vaccino? Il piano vaccinale non ne parla e non fa alcun accenno a sistemi di vaccino vigilanza.

“I MEDICI DEVONO OBBEDIRE ALLA POLITICA, NON ERA MAI ACCADUTO IN TREMILA ANNI” – DANIELE GIOVANARDI

4 Agosto 2023 Redazione

https://www.byoblu.com/2023/08/04/i-medici-devono-obbedire-alla-politica-non-era-mai-accaduto-in-tremila-anni/

La Conferenza Stato-Regioni ha approvato il Piano vaccinale 2023-2025, all’interno del quale è possibile leggere obiettivi come: “attuare, in caso di situazioni di allarme, azioni ripetute e adottare provvedimenti di urgenza ed eventuali interventi legislativi-necessari a ripristinare o raggiungere un livello accettabile di sicurezza sanitaria ottenibile mediante il mantenimento di elevate coperture vaccinali”; oppure attuare “il monitoraggio continuo dell’omessa vaccinazione (per dimenticanza o per ragioni mediche, ideologiche, religiose, psicologiche) sia complessivamente sull’intero territorio, sia a livello del singolo Comune, allo scopo di identificare coloro che necessitano di essere incoraggiati verso un percorso vaccinale.

Byoblu ha discusso di questo provvedimento con il dottor Daniele Giovanardi, già primario del pronto soccorso dell’ospedale di Modena, il quale ha sottolineato il capovolgimento della deontologia medica insita nelle affermazioni del Piano vaccinale. Giovanardi si è anche soffermato sulla diffida inviata all’Ordine dei medici di Genova per chiedere un provvedimento disciplinare contro il professor Matteo Bassetti.

NUOVO PIANO VACCINALE: “HANNO AUMENTATO LE VACCINAZIONI PEDIATRICHE MA NON ESISTE UNO STUDIO SUGLI EFFETTI” – EUGENIO SERRAVALLE

https://www.byoblu.com/2023/08/05/nuovo-piano-vaccinale-hanno-aumentato-le-vaccinazioni-pediatriche-ma-non-esiste-uno-studio-sugli-effetti-eugenio-serravalle/

Come già annunciato nel corso delle nostre trasmissioni la Conferenza Stato-Ragioni ha recentemente approvato il piano di prevenzione nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025. 

Più di 60 pagina che chiedono a gran voce alle Regioni e allo Stato di rafforzare la comunicazione in materia vaccinale sconfiggendo quella che definiscono disinformazione e accrescere il tasso di adesione degli adolescenti e dei ragazzi alla vaccinazione.

Byoblu ha chiesto un commento approfondito al pediatra Eugenio Serravalle di cui vi riportiamo per iscritto una parte.

“Il totale dei vaccini che vengono proposti è salito a 18, e per i bambini, specificamente, sono state proposte 32 vaccinazioni nei primi 12 mesi di vita che salgono a 34 se consideriamo anche le due covid e poi altre 21 per i bambini dai 12 mesi fino ai 13 anni.

Il totale fa 53 vaccinazioni che dovrebbero servire a tutelare la salute di questi bambini senza che sia stato mai fatto un bilancio reale sulla loro utilità e sicurezza. Non esiste infatti, e la chiediamo da tempo, una valutazione degli effetti aspecifici della vaccinazione. Con effetti aspecifici si intendono le azioni che questi farmaci hanno sulla salute dei bambini a distanza di tempo. Tali effetti possono essere positivi, neutri o negativi. Noi non abbiamo la possibilità di valutare cosa realmente facciano i vaccini sullo stato di salute complessivo della popolazione pediatrica, perché uno studio del genere non esiste.

Guarda il video e continua ad ascoltare il commento del dottor Serravalle.

Fonte: Byoblu, la TV libera dei cittadini canale 262 DTV

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

19 LUGLIO 2023: MUORE A 70 ANNI IL GIORNALISTA D’INCHIESTA ANDREA PURGATORI A CAUSA DI UNA BREVE MALATTIA FULMINANTE

Andrea Purgatori, noto giornalista inchiesta di La7 è morto questa mattina a 70 anni in un ospedale romano a causa di una breve malattia fulminante
https://www.imolaoggi.it/2023/07/19/morto-andrea-purgatori-giornalista/

È morto il giornalista, sceneggiatore e autore Andrea Purgatori.
Aveva 70 anni. Lo hanno comunicato i figli Edoardo, Ludovico e Victoria. Autore di reportage e conduttore televisivo, Purgatori è deceduto in ospedale a Roma dopo una malattia fulminante. Ha lavorato per anni al Corriere della Sera, dove si è occupato di terrorismo, intelligence e criminalità, per poi diventare anche docente di sceneggiatura e consigliere degli autori. Tra i suoi ultimi lavori la partecipazione al documentario “Vatican Girl”, sul caso di Emanuela Orlandi.

“Una mente brillante – sottolineano i familiari distrutti dal dolore – che ricordiamo recentemente nella trasmissione di La 7 Atlantide dove era autore e conduttore e in tempi più remoti come inviato in zone di guerra e autore delle più importanti inchieste giudiziarie italiane, poi ancora autore e sceneggiatore di tanti film e fiction televisive tra cui “Il Muro di Gomma“, “Fortapasc” e “Il Giudice Ragazzino“. 

 Fonte: tgcom24.mediaset.it

È morto Andrea Purgatori. Giornalista e autore, cercò la verità sulla strage di Ustica

Aveva 70 anni. Se n’è andato questa mattina, in ospedale, dopo una breve, fulminante malattia. Il suo impegno di cronista si concentrò anche su altri “misteri italiani”, tra cui la scomparsa di Emanuela Orlandi

https://www.rainews.it/articoli/2023/07/morto-andrea-purgatori-edc16d9f-e04c-4d6f-8439-6b224d97cf5b.html

E’ morto questa mattina in un ospedale di Roma, “dopo una breve fulminante malattia”, il giornalista, sceneggiatore, autore Andrea Purgatori. Era nato il 1° febbraio 1953. La notizia, data all’Ansa dai figli Edoardo, Ludovico, Victoria e dalla famiglia, rappresentata dallo studio legale Cau. Per anni al Corriere della Sera dove si è occupato di terrorismointelligencecriminalità, si dedicò con tenacia alla strage di Ustica del 1980. Autore di reportage, ha condotto con successo su La7 Atlantide. Docente di sceneggiatura, tra i suoi ultimi lavori la partecipazione al documentario Netflix Vatican Girl, sul caso di Emanuela Orlandi.

“Una mente brillante – sottolineano i familiari distrutti dal dolore – che ricordiamo recentemente nella trasmissione di La 7 Atlantide, dove era autore e conduttore, e in tempi più remoti, come inviato in zone di guerra e autore delle più importanti inchieste giudiziarie italiane, poi ancora autore e sceneggiatore di tanti film e fiction televisive tra cui Il muro di gommaFortapasc Il giudice ragazzino.

“Uno dei miei amici più cari” lo definisce Corrado Guzzanti su Instagram, con cui Purgatori aveva collaborato in diversi film. “Grande giornalista, grande autore, compagno di molte follie come ‘Il caso Scafroglia’, ‘Fascisti su Marte’ e ‘Aniene’. “Un abbraccio a tutti quelli che gli hanno voluto bene, e sono tantissimi” scrive ancora Guzzanti.

Intervenendo in Aula, a Palazzo Madama, il senatore del Pd Valter Verini ha sottolineato l’importanza dell’opera di Purgatori nel giornalismo d’inchiesta: “A lui si devono tante inchieste sui casi scottanti del terrorismo nazionale e internazionale, su fatti di cronaca importanti. Indagò su Ustica e scoprì la verità sul muro di gomma costruito attorno a quella tragedia. A lui si deve la sceneggiatura del film Fortapasc o del film Il giudice ragazzino su Rosario Livatino. Ha condotto Atlantide, ha lavorato al Corriere della Sera. Purgatori ha onorato il giornalismo di inchiesta. La sua scomparsa rappresenta una grave perdita per il Paese”.

Fonte: Rainews

Continuano i dubbi sulla morte di Andrea Purgatori: diagnosi sospette e liti fra luminari

A uccidere il giornalista potrebbe essere stata un’infezione contratta quando il suo corpo era ormai stremato da cure che si sospetta siano state errate, perché errata, è il timore, sarebbe stata stata la diagnosi

22 Luglio 2023 Aggiornato alle 11:20

Continuano i sospetti sulla morte di Andrea Purgatori, sulla quale è stata aperta un’indagine in cui si ipotizza il reato di omicidio colposo. A uccidere Andrea Purgatori potrebbe essere stata un’infezione contratta quando il suo corpo era ormai stremato da cure che si sospetta siano state errate, perché errata, è il timore, sarebbe stata stata la diagnosi comunicata al giornalista dai medici della Casa di cura Pio XI, a Roma.

https://www.huffingtonpost.it/cronaca/2023/07/22/news/continuano_i_dubbi_sulla_morte_di_andrea_purgatori_diagnosi_sospette_e_liti_fra_luminari-12950314/

Purgatori, la lite tra i luminari, le diagnosi in conflitto e l’infezione fatale: tutte le ombre sulla morte del giornalista

Cartelle cliniche sequestrate e due persone iscritte nel registro degli indagati dopo la denuncia presentata dalla famiglia. Martedì l’autopsia. La difesa: dimostreremo la correttezza del nostro operato

Il giornalista d’inchiesta romano Andrea Purgatori
https://www.lastampa.it/cronaca/2023/07/22/news/le_terapie_lombra_dellerrore_i_segni_di_unischemia_ecco_cosa_si_sa_della_morte_di_purgatori-12959763/

EDOARDO IZZO

22 Luglio 2023 Aggiornato alle 15:03

ROMA. L’inchiesta della procura di Roma sulla morte di Andrea Purgatori ha subito una decisa accelerazione. Sono due gli indagati per il decesso del giornalista: il professor Gianfranco Gualdi, radiologo dal curriculum importante – specialista in Radiologia Diagnostica – direttore della “U.O.C. Radiologia d’Urgenza” presso l’ospedale “Umberto I” di Roma e professore ordinario-straordinario di Radiologia d’Urgenza presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza – ed un suo stretto collaboratore. Entrambi in servizio nella Casa di cura Pio XI, nel quartiere Aurelio, a poca distanza dal Vaticano. Una struttura di tutto rispetto e conosciuta più per i ricoveri di Vescovi e Cardinali che per gli errori medici. Nella giornata di ieri i carabinieri del Nas hanno sequestrato le cartelle cliniche nelle strutture dove Purgatori, deceduto il 19 luglio scorso all’ospedale Umberto I dopo una «breve e fulminante malattia», era stato in precedenza. L’iscrizione dei due sul registro degli indagati da parte dei magistrati romani è arrivata dopo la denuncia presentata dalla famiglia del giornalista di Atlantide. Il calvario di Purgatori era iniziato lo scorso 24 aprile.

L’esposto

L’obiettivo delle indagini è quello contenuto nell’esposto presentato dai familiari e citato in un pezzo di “Il Domani”: verificare la correttezza della diagnosi refertata a Purgatori nella clinica romana e la conseguente necessità delle pesanti terapie a lui prescritte; verificare se per eventuali errori diagnostici non siano state omesse le cure effettivamente necessarie. Nell’ipotesi della famiglia e dei figli del giornalista, Edoardo, Ludovico e Victoria, infatti, ci sarebbe stato un errore nell’individuare la patologia e di conseguenza, la scelta terapeutica ne potrebbe aver accelerato la morte. E per questo che hanno sollecitato l’inchiesta per capire, come del resto era nello spirito di Purgatori, fino al 2000 inviato di punta del Corriere.

Le incognite

La domanda cruciale è se Purgatori avesse o meno delle metastasi al cervello come sembrerebbe essere emerso dalle radiografie effettuate nella clinica che lo ha seguito, la Pio XI, in conseguenza delle quali è stato sottoposto a una pesante radioterapia. Nel corso dei successivi accertamenti medici, nella clinica Villa Margherita e con il medico Alessandro Bozzao, professore ordinario della Sapienza, viene invece esclusa la presenza di metastasi. Questo parere ha portato a una vera e propria lite tra luminari. Dall’esame a Villa Margherita, infatti, non sarebbero emerse metastasi, bensì i segni di un’ischemia. Il professor Bozzao è così sorpreso da ripetere una seconda volta l’esame, incrociandolo con quello eseguito alla Pio XI, prima di emettere il suo verdetto: non solo le metastasi non ci sono, ma non ci sarebbero mai state. Di qui il dubbio di un grave errore diagnostico sollevato dai familiari cui potrà dare una prima risposta solo l’autopsia, probabilmente già lunedì presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata. A causare la morte del giornalista sarebbe stata un’infezione che lo ha colpito nel momento in cui era più debole. Ora sarà importante l’esito dell’esame autoptico per capire se ci siano stati errori e di che tipo.

Andrea Purgatori, i funerali alla Chiesa degli artisti: la bara portata dai vigili del fuoco. Anche Saviano e Mentana per l’ultimo saluto

di F. Q. | 28 LUGLIO 2023

Il feretro di Andrea Purgatori, morto a Roma lo scorso 19 luglio, è arrivato intorno alle 9.50 nella Basilica di Santa Maria in Montesanto per i funerali. La bara è stata portata a spalla dentro la chiesa da quattro vigili del fuoco. Subito dietro i tre figli Edoardo, Victoria e Ludovico. Presenti alle esequie, tra colleghi e amici, anche Roberto Saviano, il regista Enrico Vanzina i colleghi a La7, Enrico

Mentana e Luca Telese. “L’ho conosciuto nel ’98 alla redazione del Corriere della Sera – ha ricordato Telese – ero l’ultimo arrivato e lui un grande inviato ma si fermava a raccontarti dettagli dei suoi pezzi. Abbiamo perso un grande maestro e amico“.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/07/28/andrea-purgatori-i-funerali-alla-chiesa-degli-artisti-la-bara-portata-dai-vigili-del-fuoco-anche-saviano-e-mentana-per-lultimo-saluto/7244863/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

LUTTO NELL’ATLETICA LEGGERA ITALIANA: BEATRICE ALFINITO, VELOCISTA MUORE A SOLI 34 ANNI PER UNA MALATTIA AL MIDOLLO OSSEO

Morta Beatrice Alfinito, promessa dell’atletica: “Se siete felici, fateci caso”

Beatrice Alfinito, 34 anni velocista italiana di Atletica Leggera (foto archivio Colombo/FIDAL) https://www.repubblica.it/sport/vari/2023/05/10/news/beatrice_alfinito_atletica_morta_midollo-399563051/

Scomparsa la velocista a poche settimane dal 35° compleanno, per una malattia al midollo osseo. A Natale aveva scritto: “Auguro a tutti che quel tanto o quel poco che in questo momento hanno possa stemperare il peso delle nostalgie, degli sconforti o dei dolori”

10 MAGGIO 2023 ALLE 16:42

Ora che la sua carriera nell’atletica era diventata un ricordo lontano, Beatrice Alfinito si era dedicata totalmente alla lotta contro il male che l’affliggeva. A Natale aveva scritto un post su Facebok in cui, tra le altre considerazioni, invitava a non dare mai per scontata la felicità. L’ultimo messaggio, prima di arrendersi alla fine. Una delle promesse della velocità italiana è scomparsa a poche settimane dal suo 35° compleanno, che avrebbe festeggiato il prossimo 24 luglio. A piegarla una malattia al midollo osseo. Originaria di Città di Castello, aveva partecipato ai Mondiali junior del 2006 a Pechino, in cui era scesa in pista nei 200 metri e nella staffetta 4×100.

A dare la notizia è stata la Fidal con una nota sul proprio sito ufficiale: “Una triste notizia per l’atletica italiana. Si è spenta dopo aver combattuto a lungo contro una terribile malattia la velocista umbra Beatrice Alfinito, azzurra dello sprint a livello giovanile. Avrebbe compiuto 35 anni nel mese di luglio. Nel 2006 ha gareggiato ai Mondiali juniores di Pechino, nei 200 metri e anche nella staffetta 4×100 correndo in prima frazione, dopo essersi messa in evidenza tra i migliori prospetti della categoria con record personali di 12.01 nei 100 e 24.35 sui 200 metri”. Avrebbe potuto ottenere molto di più dal suo potenziale, ha spiegato la Fidal, se non fosse stata tormentata dagli infortuni.

https://www.facebook.com/beatrice.alfinito/posts/6335759633118805

A Natale Beatrice aveva scritto un messaggio pieno di amarezza e nostalgia, ma anche di lucido riconoscimento delle possibilità che dà la vita se solo uno è in grado di apprezzarla: “Questi convulsi giorni di festa” scriveva, “in realtà per molti, moltissimi, sono giorni più difficili di altri. Sono giorni in cui pesano di più le mancanze. La mancanza di chi ci ha lasciato per sempre, la mancanza di chi si è voluto allontanare da noi, la mancanza della possibilità di festeggiare come un tempo perché non si hanno i soldi nemmeno per comprare un biglietto d’auguri, la mancanza di forza e salute, la mancanza d’amore. Io auguro a tutti, ma proprio tutti, che quel tanto o quel poco che in questo momento hanno possa stemperare il peso delle nostalgie, degli sconforti o dei dolori. E a quelli che invece, ‘forse come me’, hanno in questo preciso istante la fortuna di essere felici o per lo meno sereni di farci semplicemente caso”.

A giugno invee Beatrice invitava per il suo compleanno a fare donazioni a Open Oncologia Pediatrica: “Ho scelto questa organizzazione no profit perché il suo obiettivo è molto importante per me e spero che prenderai in considerazione la possibilità di offrire un contributo per festeggiare con me. Ogni piccola donazione mi aiuterà a raggiungere il mio obiettivo”.

Lutto: addio a Beatrice Alfinito

Beatrice Alfinito, 34 anni Città di Castello (PG), Umbria
https://www.fidal.it/content/Lutto-addio-a-Beatrice-Alfinito/147560

09 Maggio 2023

Già azzurrina dello sprint, è scomparsa a soli 34 anni di età

Una triste notizia per l’atletica italiana. Si è spenta dopo aver combattuto a lungo contro una terribile malattia la velocista umbra Beatrice Alfinito, azzurra dello sprint a livello giovanile. Avrebbe compiuto 35 anni nel mese di luglio. Nel 2006 ha gareggiato ai Mondiali juniores di Pechino, nei 200 metri e anche nella staffetta 4×100 correndo in prima frazione, dopo essersi messa in evidenza tra i migliori prospetti della categoria con record personali di 12.01 nei 100 e 24.35 sui 200 metri, ma a livello assoluto la sua carriera era stata poi frenata da problemi fisici. Alla famiglia vanno le condoglianze del presidente della FIDAL Stefano Mei, del Consiglio federale e di tutta l’atletica italiana.

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Beatrice Alfinito, 34 anni velocista Atletica Leggera, Città di Castello (PG), Umbria Italia morta a causa di una lunga malattia al midollo osseo

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

DOPO LA DIAGNOSI DELLA MALATTIA DI SILVIO BERLUSCONI, LA TELEVISIONE ITALIANA MEDIASET E RAI DI REGIME HA FATTO PARTIRE UFFICIALMENTE L’OPERA DI SANTIFICAZIONE DEL CAVALIERE

Silvio Berlusconi, il “Cavaliere Mascarato” Highlander fondatore nel 1994 del partito dei mafiosi di Mafiopoli Forza Italia, saluta il suo omertoso pubblico italico
Silvio Berlusconi ritratto assieme al suo fido delfino Gianni Letta di Avezzano (AQ) in Abruzzo che io personalmente ho combattuto politicamente per più di venti anni nel capoluogo della Marsica, assieme al Cavaliere stesso
Gianni Letta, Forza Italia fido “angelo” abruzzese di Silvio Berlusconi
Antonio Tajani, l’attuale Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Sociale del Governo di Giorgia Meloni nella cui coalizione di centro-destra figura l’onnipresente Silvio Berlusconi: Tajani è il secondo “angelo” del Cavaliere
L’ex-Presidente della Regione Puglia Nicola “Nichi” Vendola dal 2005 al 2013 https://www.regioni.it/BROCHURENUOVA/informazioni/la_BROCHURE/Schede_Presidenti/Vendola.htm

Nichi Vendola, dal Pci alla presidenza della Regione Puglia

https://tg24.sky.it/politica/approfondimenti/nichi-vendola-chi-e

Nichi Vendola oggi

Vendola: “In Puglia c’è troppa destra che si è convertita e sta con noi. Invece di governare c’è chi pensa a blindare un sistema di potere”

https://bari.repubblica.it/cronaca/2022/06/01/news/vendola_in_puglia_ce_troppa_destra_che_si_e_convertita_e_sta_con_noi_e_invece_di_governare_si_pensa_a_blindare_un_sistem-352010106/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

ALZHEIMER, TEST DEL SANGUE PER DIAGNOSTICARE LA MALATTIA: LO STUDIO (ANCHE ITALIANO)

Il test individua “un anticorpo speciale” che distingue in modo affidabile l’Alzheimer da altre malattie neurodegenerative

Alzheimer, nuovo test del sangue per diagnosticare la malattia https://www.ilmessaggero.it/salute/ricerca/alzheimer_test_sangue_diagnosi_studio-7157827.html

Lunedì 9 Gennaio 2023, 17:12 – Ultimo aggiornamento: 17:19

Basterà un test del sangue per individuare la malattia dell’Alzheimer. Il nuovo metodo diagnostico è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori anche italiani, dell’università di Brescia insieme ai colleghi dell’Università di Pittsburgh (Stati Uniti) e dell’Università di Goteborg (Svezia). 

I loro risultati, pubblicati sulla rivista «Brain», mostrano che il nuovo biomarcatore, basato su un anticorpo che si lega in modo specifico alla proteina tau prodotta nel cervello, supera gli attuali test usati per rilevare la neurodegenerazione legata all’ Alzheimer.

Alzheimer, un nuovo test meno invasivo

Fino ad oggi per diagnosticare la malattia dell’Alzheimer veniva utilizzata una scansione cerebrale o l’analisi del liquido cerebro-spinale. Ma «questi test sono costosi e molti pazienti non vi hanno accesso», spiega l’autore senior Thomas Karikari, assistente professore di psichiatria dell’Università di Pittsburgh. Da qui la necessità di sviluppare test poco invasiva e più economici. 

Il team ha quindi sviluppato una tecnica per rilevare selettivamente un anticorpo speciale, che se presente nel sangue, conferma la presenza della malattia. Si tratta della “Tau derivata dal cervello” (BD-Tau). I ricercatori hanno convalidato il loro test su oltre 600 campioni di pazienti compresi quelli la cui diagnosi era stata confermata dopo la morte e quella di pazienti con malattia in fase iniziale.

«Ora potremmo testare nuovi gruppo di popolazione» 

I test di verifica hanno funzionato: hanno mostrato che i livelli di BD-tau rilevati corrispondevano ai livelli di tau nel liquido cerebro spinale e distinguevano in modo affidabile l’Alzheimer da altre malattie neurodegenerative. Inoltre erano correlati alla gravità delle placche amiloidi e dei grovigli tau nel tessuto cerebrale, confermati tramite autopsia.

L’utilità della ricerca consentirà non solo di individuare in maniera precoce e più economica la malattia, ma sarà possibile ampliare gli studi su questa malattia. Per gli scienziati sarà infatti più facile iscrivere in studi clinici pazienti appartenenti a gruppi di popolazione finora escluse dalla ricerca.

Fonte: Il Messaggero

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila

L’ALZHEIMER LAVORA NEL BUIO PER VENTI ANNI, I SINTOMI COMPAIONO QUANDO E’ TARDI

Anzidei (Fondazione Igea): “Per la malattia avanzata non c’è cura, bene fare screening dopo i 50 anni”

https://www.dire.it/20-09-2022/793305-lalzheimer-lavora-nel-buio-per-20-anni-i-sintomi-compaiono-quando-e-tardi/

ROMA – “L’Alzheimer è una malattia che non ha possibilità di cura ma c’è la possibilità di prevenirla, cioè di affrontarla prima che appaiano i sintomi”. A dirlo è Giovanni Anzidei, fondatore e vicepresidente della Fondazione Igea, onlus con lo scopo di promuovere studi sul fenomeno dell’invecchiamento della popolazione.


Contattato dalla Dire in occasione della Giornata mondiale sull’Alzheimer, che si celebra domani 21 settembre, Anzidei ha spiegato come questa malattia, che colpisce circa 47 milioni di persone nel mondo, inizialmente non dà alcun sintomo: “Per circa 15 anni lavora al buio e non dà sintomatologia. Infatti, quando arriva e comincia a distruggere i neuroni, il cervello si accorge della mancanza di neuroni e chiede a quelli superstiti di fare il doppio lavoro. Automaticamente compensa i danni che può fare la malattia. Quindi chi è malato non se ne accorge, ma la malattia continua a mangiare i neuroni. È un processo che dura 15-20 anni, fino a quando i neuroni superstiti sono talmente pochi che non riescono più a compensare, e solo allora appaiono i sintomi”. I sintomi, dunque, compaiono solo quando la malattia è in uno stato assai avanzato ed è questo il motivo per cui “le medicine in questo campo non hanno finora dato alcun risultato”.


Importante, quindi, lavorare sulla prevenzione, per scovare la malattia prima che mostri i suoi primi segnali. A tal proposito, Anzidei ha citato uno studio del neurofisiatra Lamberto Maffei che nel 2018 ha ideato il protocollo ‘Train the brain’, sperimentato dall’istituto di Neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche: “Maffei ha pensato di usare la grande plasticità del cervello umano per contrastare l’inizio della malattia, attraverso esercizi di intelligenza, memoria e creatività”. Attività particolarmente indicate sono “il canto e suonare uno strumento”, ha detto ancora Anzidei. In entrambi i casi, infatti, si tratta di “azioni che emozionano e le emozioni sono fondamentali perché i malati perdono la memoria ma non perdono le emozioni. Attraverso le emozioni, quindi, si riescono a stimolare molto bene”. Il protocollo Train the Brain, ha proseguito Anzidei, “ha dato risultati molto positivi: a distanza di anni, l’80% de casi trattati o sono rimasti stabili o addirittura sono migliorati”.

Ma che tipo di controlli si possono fare per accorgersi in tempo dell’insorgere della malattia? “Dopo i 50 anni è bene fare un controllo da un neuropsicologo una volta l’anno– ha risposto Anzidei- Si tratta di un semplice colloquio con test di intelligenza, attraverso i quali un professionista è in grado di accorgersi di qualcosa che non va anche prima che il paziente presenti i sintomi veri e propri. È una cosa molto importante, perché l’unica cosa che possiamo fare per difenderci dall’Alzheimer è la prevenzione”, ha concluso.

Fonte: Dire.it

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo