ALESSIO BRANCACCIO E LA SUA CONTRARIETA’ ALL’USO DEI MONOPATTINI ELETTRICI

Avezzano, 21 Settembre 2020 ore 14.54

Amici ed amiche buon pomeriggio, in questo articolo voglio sottoporre alla vostra attenzione un tema che a mio parere è fondamentale per il presente della mobilità sostenibile, ma non certo per il suo futuro, a giudicare da come viene impropriamente utilizzato specie nelle grandi città come Roma, dove proprio ieri notte è accaduta l’ennesima follia: un ragazzo senza casco a bordo di un monopattino elettrico è stato avvistato in piena autostrada lungo la A24 che collega Roma a L’Aquila in pieno Grande Raccordo Anulare all’altezza di una galleria illuminata si ma ciò non è bastato a spaventare gli automobilisti che se lo sono ritrovato praticamente a pochi centimetri dalle loro autovetture! WQui di seguito inserisco la foto di un atto che io definisco decisamente criminale che ha attentato sia alla sicurezza, all’incolumità del ragazzo che a quella degli automobilisti e sarebbe bastata una manovra azzardata del ragazzo stesso a partorire l’ennesima tragedia legata ad una continua mattanza che va avanti da anni sulle nostre strade italiane e nessuna delle nostre Istituzioni fa niente per risolvere il problema, quindi per me il Paese Italia è vergognoso anche per questo aspetto, nessuno che ancora abbia dato una regolamentazione più specifica e restrittiva soprattutto nell’utilizzo di questi affari che per quanto mi riguarda sanno essere soltanto essere pericolosi e basta!

Un ragazzo a bordo di un monopattino elettrico senza casco mentre gira indisturbato e noncurante degli automobilisti lungo la A24 autostrada che collega Roma a L’Aquila, in pieno Grande Raccordo Anulare! Io ne ho viste di follie in vita mia specie dalle mie parti nella Marsica in Abruzzo, ma questa le batte veramente TUTTE!

Io personalmente anche da promotore della mobilità sostenibile mi sono sempre dichiarato CONTRARIO all’utilizzo di questi mezzi perché per quanto mi riguarda:

  1. non fanno muovere le persone come dovrebbero, per me sono mezzi si alternativi ai mezzi motorizzati ma rendono ancora più pigre e sedentarie le persone non abituandole all’idea di movimento per difendere la propria salute e snellire così i costi che si deve sobbarcare ogni anno il Sistema Sanitario Nazionale Italiano;

2. sono mezzi ALTAMENTE PERICOLOSI specie quando si ritrovano sia su strada che sulle piste ciclabili perché molto di questi vengono truccati e vanno ben oltre il limite di 25 km/h, mettendo a rischio l’#incolumità di chi li guida e soprattutto di pedoni e ciclisti!

Pertanto, alla luce di tutte queste problematiche che i monopattini arrecano agli altri utenti della strada soprattutto pedoni, ciclisti ma a quanto pare anche automobilisti da quanto successo ieri sera a Roma sul GRA nel tratto della A24 chiedo al Ministero dei Trasporti l’uso di questi mezzi soltanto nelle città in contesti urbani non extraurbani come in questo caso, che siano targati e per poterli manovrare servirà una patente specifica, dal momento che certi di essi sono truccati e vanno ben oltre i 25 km/h, il limite di legge stabilito dal Ministero dei Trasporti lungo le piste ciclabili per cui vanno limitati a massimo 25 km/h di velocità e soprattutto che siano previsti dei percorsi specifici per loro o che vengano aboliti perché per quanto mi riguarda, non servono a niente se non a mettere a rischio la propria incolumità e quella degli altri con i quali si verrebbe a contatto specie nelle piste ciclabili!

Io e mio padre abbiamo già detto che se mentre dovessimo correre ci venisse addosso uno stronzo o due sopra a questi affari da frocetti del cazzo devono prenderci bene, perché se ci rialziamo prendiamo il monopattino e glielo stampiamo sulla gobba della schiena per farle prendere la forma!

Per quanto mi riguarda se il monopattino deve essere considerato la nuova forma di mobilità per il futuro della mobilità sostenibile e poi deve essere utilizzato impropriamente per elevare il rischio degli incidenti sulle nostre strade e mettere a rischio costante l’incolumità delle persone, io sono per l’abolizione dell’utilizzo dei monopattini elettrici in Italia!

Usate le biciclette piuttosto, fate movimento e muovete quei culi flaccidi che avete tenuto sulle poltrone per oltre due mesi e mezzo durante il Lockdown, prendete esempio da un vero mito che oltre ad essere un immenso Campione e Uomo come persona ha fatto tanto per tentare di sviluppare la mobilità sostenibile nel suo Brasile come in Italia!

Imola (BO) 28 Aprile 1994: Ayrton Senna da Silva atterra col suo jet privato nella fabbrica italiana produttrice di biciclette Carraro per pubblicizzare una mtb con il logo della sua Fondazione Senna

Clubinho Honda e Senninha em BICICLETAS, MOTOS E ACESSÓRIOS DE SEGURANÇA
Buon compleanno, Ayrton Senna

A San Paolo del Brasile oggi vi è un attivista ciclista urbano che ha fondato l’Associazione di Ciclisti Urbani Và de Bike, grande e fervido attivista con il quale sono già in contatto da diversi mesi: Willian sta cercando decisamente di portare a compimento il lavoro che Senna non è riuscito a portare a termine nel settore della mobilità sostenibile in città fino al 1994, morto Senna oggi c’è Willian Cruz e se mi gira un giorno andrò anch’io lì a dargli una mano per trasformare la Metropoli più grande del Mondo con i suoi 20 milioni di abitanti in una delle culle della mobilità sostenibile riportando al centro la salute delle persone che il portafoglio delle solite multinazionali che incentrano le loro campagne mediatiche televisive esclusivamente sulla promozione della mobilità soltanto attraverso le automobili, alle quali anche se oggi si sta cercando di ridurre le loro emissioni inquinanti, inquinano sempre anche se un giorno il diesel verrà abolito ed andranno ad elettricità!

Willian Cruz, il fondatore dell’Associazione di Ciclisti Urbani Và de Bike di San Paolo del Brasile

https://www.youtube.com/results?search_query=Willian+Cruz+bicicleta

In Italia ormai invece l’ignoranza della maggior gente che compone il Paese ed il Caos regnano sovrani: “Nel Mondo del Caos, non c’è più Control!” Pino Scotto in La Resa dei Conti:

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