IL COMUNE DI VASTO SCAMBIA LA VEGETAZIONE NATURALE PROTETTA PER INFESTANTE: E’ FORSE PER IL JOVA BEACH PARTY DI AGOSTO 2022?

Vasto (CH), lì 5 Febbraio 2022 ore 14.46

L’accusa della Stazione Ornitologica Abruzzese (SOA), che ha presentato una dettagliata relazione tecnica redatta dal presidente Pellegrini per rispondere al progetto del geometra comunale.

FOTO DI FOSSO MARINO IN VASTO MARINA

E’ desolante che nel 2022 un comune medio grande come Vasto, scambi la vegetazione naturale di Fosso Marino, addirittura protetta, per ‘infestante’, testuale nel progetto, e proceda a spendere 90 mila euro di fondi pubblici regionali per raderla al suolo con i mezzi meccanici sbancando l’area. Il tutto, per paradosso, in un sito che il Piano del Demanio dell’ente destina proprio a rinaturalizzazione. Cioè si toglie quello che di naturale c’è e che il piano impone addirittura di favorire”.

È la denuncia di Massimo Pellegrini, laureato in Scienze naturali e presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese, che così commenta il progetto appena approvato dalla giunta comunale di Vasto che prevede pesanti lavori con i mezzi meccanici a Fosso Marino, su circa 6.500 metri quadrati di arenile.

La Stazione Ornitologica Abruzzese ha inviato una dettagliata relazione tecnica, redatta proprio da Pellegrini, autore di decine di pubblicazioni scientifiche, per rispondere al progetto del geometra comunale in cui appunto si definisce come “infestante” in maniera generica la vegetazione, composta in realtà, secondo l’indagine dell’esperto, da specie come la Cannuccia Palustre oppure il Ginestrino delle Spiagge e altre tipiche della flora dunale protetta, che invece sono assolutamente autoctone, cioè proprie dei luoghi, e addirittura pure utili per la fitodepurazione.

“Al Comune di Vasto – incalza – non sanno che la cannuccia di palude viene infatti usata nei progetti di fitodepurazione e costa pure acquistarla, mentre a Fosso Marino c’è naturalmente? Non hanno contezza, poi, che più un ambiente viene disturbato da iniziative estemporanee dell’uomo più si favoriscono le specie opportuniste e generaliste come ratti e zanzare? Eppure è una cosa che è scritta nei testi di ecologia di 60 anni fa. Che dire poi delle affermazioni usate nel progetto per giustificare l’opera, in cui si sostiene che Fosso Marino non riesce a sfociare in mare quando invece l’acqua scorre tranquillamente come mostrano le foto da noi raccolte ieri?”.

“Vorremmo poi capire – incalza – se questo intervento è in qualche modo connesso alla preparazione dell’evento Jova Beach party 2022 (in programma ad agosto, ndc), visto che alcuni giornali hanno indicato l’area di Fosso Marino come luogo di svolgimento dell’iniziativa. Peraltro era previsto lì già nel 2019 quando il concerto saltò: se così fosse, sarebbe solo l’ennesima dimostrazione dell’insostenibilità di quell’evento dal punto di vista naturalistico”, è l’accusa della Stazione Ornitologica Abruzzese.

“Nonostante sia di dimensioni ridotte – conclude Pellegrini – Fosso Marino ospita specie rarissime, come la nidificazione del Fratino avvenuta anche nel 2021 e le anguille, specie che l’IUCN (International Union for Conservation Nature), massima autorità in materia, classifica ‘in pericolo critico’. Un vero e proprio controsenso. In tutto il mondo si procede a togliere il cemento e a Fosso Marino la prima opera da fare sarebbe eliminare la parziale tombatura esistente oltre a sorvegliare gli scarichi. Certo fa cadere le braccia, a chi ha dedicato allo studio, alla ricerca e alla divulgazione delle conoscenze sulla natura decenni della propria vita, che dopo tanti anni gli enti pubblici abruzzesi non sembrano aver progredito nelle conoscenze di base e nella gestione naturalistica del territorio. In questi anni hanno visto i programmi di Piero e Alberto Angela in tv?”.

https://www.chietitoday.it/attualita/comune-vasto-vegetazione-infestante-naturale-fosso-marino-jova-beach-party-jovanotti.html

Pubblico di seguito la relazione tecnica dettagliata che mi è stata girata da Augusto De Sanctis, Addetto Stampa della Stazione Ornitologica Abruzzese (SOA) e che è già stata recapitata via PEC a:

Comune di Vasto
Comune di Vasto – assessore all’urbanistica e ambiente
Comune di Vasto – assessore al turismo
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Chieti
Prefettura di Chieti
Capitaneria di Porto di Vasto
Carabinieri Forestali comando provinciale di Chieti
Guardia di Finanza- comando aeronavale di Pescara
Regione Abruzzo – servizio demanio
Regione Abruzzo – ufficio parchi
Regione Abruzzo- ufficio qualità acque
Regione Abruzzo – servizio V.I.A.
Ministero della Transizione Ecologica
ARTA
ISPRA
e p.c.
WWF
Legambiente
Pro Natura
Conalpa
Mountain Wilderness
Forum Ambientalista Vasto
LIPU
Italia Nostra
CAI
Coordinamento nazionale Fratino

OGGETTO: intervento a Fosso Marino, comune di Vasto (CH) – Jova Beach Party – tutela del
Fratino – tutela dell’Anguilla – conservazione di specie e habitat – vincolo paesaggistico –
destinazione urbanistica – verifica di assoggettabilità a V.I.A. – segnalazione

Abbiamo appreso da notizie di stampa della costituzione di un tavolo tecnico da parte del Comune di
Vasto (CH) per la progettazione degli interventi per il risanamento di Fosso Marino nei pressi della foce attraverso un finanziamento regionale.
In realtà è comparsa sull’Albo Pretorio del Comune una delibera, la 19 dell’01/02/2022 con la quale si
approva il progetto redatto dal geom. Pomponio, affermando, tra l’altro, che “in considerazione dell’urgenza determinata dall’impossibilità delle acque di sfociare agevolmente verso il mare per la presenza di sabbia, vegetazione e materiale vario, di dare atto di indirizzo affinché si attivino le procedure di affidamento di cui alla L. 120/2020 Art. 1 comma 2 lett. a);”

#DELIBERA DI #GIUNTA N.19 DEL 01/02/2022: LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DI #FOSSOMARINO. APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO (CUP I36G22000060004). COMUNE DI #VASTO #ABRUZZO

https://servizionline.hspromilaprod.hypersicapp.net/cmsvasto/portale/albopretorio/albopretorioconsultazione.aspx?P=600

Nell’elaborato progettuale, in cui si afferma lo stesso fatto, smentito chiaramente da questa immagine
raccolta oggi, 03/02/2022, si afferma che la vegetazione sia, testualmente, “infestante” (sic!), quando essa è la vegetazione naturale formata dal fragmiteto e da specie psammofile.
Inoltre si parla di “manutenzione ordinaria” quando si vuole spostare una foce pensando che una foce di
un corso d’acqua debba seguire per forza il percorso pensato dall’uomo, quando peraltro attorno non ci
sono strutture di sorta e appunto la foce può tranquillamente deviare senza ostacoli di sorta. Pertanto non è assolutamente un intervento di manutenzione ordinaria quello realizzato al di fuori dello scatolare.
Allo stesso tempo facciamo notare che alcuni articoli di stampa hanno associato la medesima area a
quella che dovrebbe ospitare ad agosto una tappa del tour “Jova Beach“. A tal proposito non abbiamo
ulteriori elementi di ufficialità.
L’associazione scrivente tiene comunque fin da ora a segnalare alcune rilevanti questioni attinenti intanto i lavori previsti a Fosso Marino, offrendo alcuni spunti anche per le aree immediatamente circostanti e
rinviando eventuali altre osservazioni qualora dovesse emergere la volontà di reiterare la scelta del 2019,
poi fallita, di localizzare proprio in quest’area l’evento Jova Beach Party 2022.

DESTINAZIONE URBANISTICA DELL’AREA
Nel Piano demaniale comunale l’area di Fosso Marino ha la destinazione “Sottozona Tutela Ambientale e
Rinaturalizzazione” (evidenziato da noi con un rettangolo rosso nella piantina qui sotto, estratto della
Tavola 5 del Piano, ndr).
Per chiarezza, l’area destinata ad Eventi è un’altra (evidenziata da noi con un rettangolo verde, ndr).

Per l’area di Fosso Marino le Norme Tecniche di Attuazione rimandano alle relazioni specifiche. In quella
della Valutazione Ambientale Strategica, anch’essa pubblicata sul sito del Comune, per l’area si prevede
testualmente:

Pertanto l’intervento previsto dovrà andare nella direzione della ulteriore rinaturalizzazione dell’area (ad
esempio, eliminando la parziale tombatura esistente), ovviamente salvaguardando (anzi, partendo da
essi) gli elementi di naturalità già presenti di cui si dirà più oltre.

PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A V.I.A.
In considerazione delle finalità dell’iniziativa prospettate alla stampa dall’amministrazione comunale,
emerge in maniera cristallina che gli interventi previsti rientrano tra quelli di cui all’Art..6 comma 6 lettera
D) del D.lgs.152/2006 e, cioè, sono soggetti a procedura di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione di
Impatto Ambientale di competenza regionale.
In considerazione dei lavori che si vorrebbero realizzare, che coinvolgono un corso d’acqua e l’area del
demanio marittimo, questi ricadono infatti nella categoria dell’Allegato IV, punto 7, lettera “o) opere di
regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, canalizzazione e interventi di bonifica ed altri simili destinati
ad incidere sul regime delle acque, compresi quelli di estrazione di materiali litoidi dal demanio fluviale e
lacuale;”
BIODIVERSITÀ E OBBLIGHI DI TUTELA
Vegetazione
Come è evidente nelle foto raccolte pochi giorni or sono, la foce di Fosso Marino si contraddistingue per la presenza di un lembo di fragmiteto (Phragmites australis), elemento di naturalità che, seppur di limitata estensione, è molto importante in considerazione della complessiva artificializzazione della costa
abruzzese e delle foci fluviali.

Nelle aree sabbiose immediatamente circostanti la foce e limitrofe al fragmiteto a nord e a sud, nonostante il disturbo provocato da incongrui lavori nel passato, vi è la presenza di alcune specie di vegetazione dunale quali, a mero titolo di esempio, Cakile maritima, Xanthium italicum, Lotus creticus, Silene colorata.
Tale vegetazione psammofila sarebbe certamente più ricca se l’area venisse lasciata all’evoluzione naturale, come accaduto a Pescara nell’area della Madonnina, ricolonizzata da specie anche molto rare.

Ampliando ulteriormente lo sguardo alle aree distanti alcune decine/centinaia di metri dal fosso – l’area tra Fosso marino e la concessione Acapulco e quella tra quest’ultima e Baiocco – si ritrovano le stesse specie dunali con l’aggiunta, a mero titolo di esempio, di Medicago marina (nelle due foto seguenti, scattate in primavera, a sinistra l’area tra Fosso Marino e la concessione Acapulco e, a destra, l’area tra le
concessioni Acapulco e Baiocco).

MEDICAGO MARINA, INFIORESCENZE VIOLA CHE CARATTERIZZANO IL PAESAGGIO DUNALE A VASTO MARINA IN ZONA STABILIMENTO BALNEARE ACAPULCO
FOTO: ALESSIO BRANCACCIO 31 MARZO 2022
MEDICAGO MARINA, INFIORESCENZE VIOLA CHE CARATTERIZZANO IL PAESAGGIO DUNALE A VASTO MARINA IN ZONA STABILIMENTO BALNEARE ACAPULCO
FOTO: ALESSIO BRANCACCIO 31 MARZO 2022

In primo luogo queste piante formano una vegetazione specificatamente protetta dalla Legge Regionale
45/1979 (art.3 comma 1).
http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/leggi_tv/abruzzo_lr/1979/lr79045.htm
Tra le misure di gestione previste dalla Valutazione Ambientale Strategica del Piano del Demanio
Marittimo, che fa parte integrante del piano e quindi deve essere rispettata da tutti gli enti, si prevedono
specifiche forme di tutela per le specie presenti sul litorale.
Riportiamo le previsioni per la tutela della Biodiversità, in cui non solo si richiede la tutela delle specie già
presenti ma, visto il precario status di conservazione, si prevedono interventi attivi per la ricostruzione
degli ambienti con specie psammofile! Insomma, l’intervento dovrà soddisfare le previsioni della
Valutazione Ambientale Strategica del Piano del Demanio Marittimo regionale.

Inoltre, la l’importanza di queste specie è tale che la Regione aveva previsto specifiche prescrizioni di
tutela anche nella Valutazione di Incidenza Ambientale ex DPR 357/1997 del Piano del Demanio Marittimo Regionale vigente. Evidenziamo che le piante cosiddette dunali (sarebbe meglio chiamarle psammofile), dapprima costituiscono prati pionieri che poi possono più o meno svilupparsi in quelle che l’uomo comune si rappresenta come ambienti dunali. Il problema è che tutto il processo, compreso il basilare momento della formazione del primo cordone dunale, deve essere conservato, pena l’impossibilità di ricostituzione di un ambiente dunale integro. In alcuni casi, in considerazione di specifiche peculiari del luogo, potrebbero permanere naturalmente solo i pratelli. Per questo la regione non solo ha inteso tutelare tutte quelle formazioni aventi carattere di naturalità ma ha chiesto di provvedere alla ricostituzione della vegetazione dunale ed endemica.

Gli sconcertanti interventi realizzati negli anni passati non solo hanno eliminato parzialmente una
vegetazione protetta ma hanno anche interrotto la naturale dinamica con cui si sviluppa la vegetazione che la regione vuole ricostituire, con conseguenze negative che permarranno per più anni.

Fauna
Sebbene sia un’area ristretta, il lembo di vegetazione di fosso Marino ospita diverse specie animali di
enorme interesse conservazionistico.
Tra gli anfibi abbiamo già segnalato al comune la presenza della Rana verde (Rana spp). A tal proposito la
Legge Regionale 50/1993 all’art.3 comma 1 lettera b, con particolare riferimento agli anfibi, vieta “b)ogni
attività o modificazione che può provocare l’eccessivo disturbo, la distruzione o il deterioramento degli
ambienti di vita, di riproduzione o di frequentazione; “.
Tra i pesci ricordiamo quanto emerso nel corso dell’intervento 2019, poi fermato, quando nei sedimenti
furono ritrovati molti esemplari giovani di anguilla (Anguilla anguilla).

Questa specie è classificata dall’IUCN (International Union for Conservation Nature) addirittura “in pericolo critico”. Tra le cause di questa rarefazione i tecnici segnalano come sia “sicuramente importante l’impatto dovuto alla perdita di habitat. Quest’ultima, legata a bonifiche e a riduzioni dell’estensione di zone umide ed estuarine, è stata considerevole in tutta Europa”.
Qui lo screenshot della pagina dell’IUCN.

http://www.iucn.it/scheda.php?id=1245351488

I ricercatori sostengono che tra le misure necessarie per conservare la specie “Sono da considerare
possibili obiettivi a livello locale, con particolare riguardo a obiettivi in termini di reclutamento/sedentarizzazione/colonizzazione nonché di emigrazione, da raggiungere con una varietà di
strumenti che vanno da limitazioni alla pesca ad azioni di restauro ambientale e di ripristino della connettività longitudinale sui corsi d’acqua”. (neretto nostro, ndr)

Tra gli uccelli vi si riproducono Cannaiola e Usignolo di fiume. È area di rifugio e sosta in periodo di
migrazione e in inverno per numerose specie, anche rare (come Piovanello tridattilo, Fratino, Gabbiano
corallino, Beccapesci
). Nel passato era addirittura sito di riproduzione del Pendolino.
Invece, per quanto riguarda le aree di riproduzione e di sosta degli uccelli, esse sono tutelate da diverse
norme internazionali nonché dalla Legge 157/1992. La distruzione intenzionale di nidi è reato, per
unanime giurisprudenza.
Facciamo notare che nelle aree agricole la Regione Abruzzo con le condizionalità vieta agli agricoltori di
potare le siepi in periodo riproduttivo proprio per preservare i nidi ed evitare il disturbo alla fauna.
In questo caso, poi, esistono come abbiamo visto precisi indirizzi derivanti dal Piano del Demanio
Comunale per migliorare questi spazi sotto l’aspetto della naturalità, ampliando e non, come avvenuto nel
recente passato, radendo al suolo la vegetazione naturale.
Pertanto i lavori previsti dovrebbero essere volti a mantenere le specie attualmente nidificanti e a rendere
di nuovo idoneo il sito per altre specie potenzialmente presenti.

Il Fratino
Il Fratino è specie particolarmente protetta così come lo sono le sue aree di nidificazione sulla base di
normative internazionali, come la Convenzione di Bonn, di Direttive comunitarie come la 147/2009 CEE, di leggi nazionali come la 157/1992 e di norme regionali come l’Ordinanza balneare 2019 della Regione
Abruzzo.
Come è noto al Comune, che ha ricevuto immediatamente la segnalazione dell’associazione inviata via
PEC il 5 giugno 2021, esattamente a Fosso marino, sponda orografica destra, è stato rinvenuto un
nido di Fratino (purtroppo poi la nidificazione è fallita).
Si tenga conto che, in caso di schiusa, i pulcini avrebbero potuto frequentare l’area prima dell’involo
all’incirca fino alla prima decade di agosto, come d’altro lato avvenuto a Tortoreto nel 2021.
Tale situazione deve essere tenuta in considerazione per la programmazione temporale di qualsiasi tipo di
intervento, in quanto si deve escludere un’alterazione delle aree di nidificazione (anche potenziale) nel
periodo riproduttivo, e, cioè, dall’inizio della nidificazione contraddistinto dall’occupazione del sito
riproduttivo della coppia (corteggiamento, copula ecc) intendendolo esteso almeno fino all’involo dei
giovani.

Per quanto riguarda la tutela del Fratino le misure di mitigazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e della Valutazione di Incidenza Ambientale del Piano del Demanio Marittimo Regionale approvato dal Consiglio Regionale impongono ai comuni, nelle aree note di riproduzione della specie di, testualmente:
“-laddove sia scientificamente provata la presenza del fratino, durante il periodo riproduttivo, la pulizia
delle spiagge con mezzi non meccanici fino a stagione riproduttiva terminata. E’ inoltre
auspicabile lasciare un adeguato buffer attorno al nido una volta individuato, tenendo conto del particolare status di protezione accordato alla specie a livello Comunitario”.
Tra l’altro recentemente i dati dei fratini marcati da ISPRA con trasmittenti in periodo riproduttivo
evidenziano l’assoluta importanza delle foci dei fiumi e dei fossi come area di alimentazione.

ART.26 DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA REGIONE ABRUZZO
In merito al lembo di fragmiteto di cui sopra e al corso d’acqua di Fosso Marino, l’art.26 del Piano
Regionale Tutela delle Acque
, promuove la conservazione della vegetazione ripariale (che, tra l’altro,
svolge importanti funzioni di fitodepurazione) e fa anche espresso divieto di copertura dei corsi d’acqua se non in caso di problemi di pubblica incolumità e, comunque, in caso di copertura, con opere che tengano conto di un tempo di ritorno delle piene di 500 anni.

TUTELA PAESAGGISTICA EX ART.142 DEL D.LGS.42/2004

Ricordiamo che l’art.142 del D.lgs.42/2004 prevede che ” 1. Sono comunque di interesse paesaggistico e
sono sottoposti alle disposizioni di questo Titolo: a) i territori costieri compresi in una fascia della
profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare; omissis”.

Appare del tutto evidente che, avendo il Piano del Demanio individuato questa zona come di tutela e
riqualificazione ambientale ed essendo in atto un recupero spontaneo della vegetazione naturale ripariale,
come auspicato dallo stesso documento, ogni intervento dovrà evitare la distruzione della vegetazione in quanto in contrasto anche con le finalità di tutela imposte dal D.lgs.42/2004, visto che la presenza di
vegetazione naturale arricchisce l’area anche dal punto di vista del paesaggio in un contesto locale
altrimenti fortemente antropizzato e trasformato.

Conclusioni
Per le ragioni sopra esposte si chiede di recedere immediatamente da lavori che cozzano con la
destinazione delle aree e le norme poste a tutela della fauna e della flora.

Ci riserviamo ogni altro intervento utile a scongiurare iniziative dannose.

Cordiali saluti,
Dott. Massimo Pellegrini – Presidente Stazione Ornitologica Abruzzese A.P.S. e naturalista

Aggiornamento al 29 Marzo 2022 ore 12.00

Le seguenti foto sono state scattate direttamente da me in prima persona a Fosso Marino di Vasto Marina alle ore 12 del 29 Marzo, 30 Marzo e 8 Aprile 2022: da queste foto emerge chiaramente quanto l’amministrazione PD Menna abbia “a cuore” la tutela degli ambienti ripariali e delle dune costiere, tanto è vero che il corso d’acqua è stagnante, non scorre come faceva di solito, per cui significa che è stato parzialmente cementificato nella parte a monte e qui è assolutamente proibito cementificare un ambiente ripariale dove crescono tra le più importanti specie floristiche psammofile elencate sopra e, tra la fauna ittica, l’anguilla di fiume, che è stata classificata specie a rischio estinzione dall’International Union for Conservation Nature (IUCN), inserendola nella sua lista rossa (red list). Le foto di oggi sono riferite ai famosi lavori di “riqualificazione” della costa vastese secondo il modus operandi dell’attuale giunta comunale Menna, la quale continua ad infischiarsene dei vincoli paesaggistici emanati dal WWF Abruzzo per difendere l’ambiente ripariale in questione che per il Sindaco dovrà essere utilizzato per il concerto Jova Beach Party del suo amico Jovanotti per ora programmato per Agosto prossimo, ma per quanto mi riguarda il concerto in questione non può essere assolutamente organizzato in questa porzione di spiaggia, esattamente come nel 2019, in quanto può creare sia problemi di natura ambientale alle specie floristiche psammofile e faunistiche che nidificano in questa zona nell’ambiente dunale, come un piccolo uccello trampoliere della famiglia dei passeriformi, il fratino, protetto dalla Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) e tutelato dalla Direttiva UE Uccelli n°147 del 2009, ma il concerto deve essere bloccato dal Prefetto di Chieti prima che possa essere organizzato ad Agosto anche per motivi legati ad ordine pubblico e logistici: si tratta di un concerto che occuperebbe un’ampia area di spiaggia normalmente utilizzata dagli stabilimenti balneari per le vacanze dei turisti nella stagione estiva e 30000 persone provenienti da tutta Italia sicuramente aumenterebbero i contagi da COVID19, diventerebbe una “carne di porco” da contagi in previsione della quinta ondata di coronavirus che si manifesterebbe sicuramente qui a Vasto a partire dal prossimo Ottobre, generando un cluster e per quanto concerne i motivi logistici, un grande evento di questo genere causerebbe un blocco alla circolazione di due giorni lungo la Strada Statale 16 Adriatica per 80 km, da Pescara a San Salvo.

https://www.mite.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/biodiversita/Direttiva_uccelli_2009.pdf
http://www.lipu.it/articoli-natura/5-conservazione/901-fratino
PICCOLE ORME DI FRATINO (CHARADRIUS ALEXANDRINUS) A VASTO MARINA 5 APRILE 2022: E’ UNA CHIARA TESTIMONIANZA CHE QUESTO UCCELLO QUI E’ STANZIALE E NIDIFICA IN AMBIENTE DUNALE SABBIOSO!

Pertanto invito tutti gli ambientalisti vastesi del Forum Ecologista locale a farsi vivi e a sottoscrivere questo appello assieme a me, ad Augusto de Sanctis della Stazione Ornitologica Abruzzese e tutti quegli altri individui appartenenti alle organizzazioni ambientaliste locali ed abruzzesi, che sono contrarie all’organizzazione di questo mega concerto a Vasto Marina.

Aggiornamento 27 Aprile 2022

“IL WWF APPOGGIA IL JOVA BEACH PARTY NELL’AREA DOVE NIDIFICA IL FRATINO” LE ACCUSE DELLA STAZIONE ORNITOLOGICA ABRUZZESE (SOA)

Le accuse all’associazione ambientalista dopo la notizia del ritrovamento di un nido a Vasto Marina (CH) Abruzzo.

ESEMPLARE ADULTO DI FRATINO CHARADRIUS ALEXANDRINUS, UN PICCOLO UCCELLO TRAMPOLIERE CHE NIDIFICA NELL’AMBIENTE DUNALE DELLE SPIAGGE DELLA COSTA ADRIATICA DAL SUD ABRUZZO FINO ALL’EMILIA ROMAGNA E PROTETTO DALLA LEGA ITALIANA PROTEZIONE UCCELLI (LIPU) http://www.lipu.it E DALLA DIRETTIVA EUROPEA UCCELLI 147/2009 https://www.mite.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/biodiversita/Direttiva_uccelli_2009.pdf

Il comunicato del Wwf relativo al ritrovamento di un nido di Fratino rischia di essere fuorviante in quanto per il Wwf sarebbe un ritorno della specie nel vastese a seguito di “tentativi” di nidificazione nel passato “non andati a buon fine”. L’informazione è semplicemente non corretta, in quanto tra 2021 e 2022 siamo a cinque nidi tra Vasto e San Salvo, con due schiuse e il sicuro involo di giovani almeno per il nido a San Salvo nel 2021″.

È critica la Stazione Ornitologica Abruzzese, con il Gruppo Fratino Vasto e Dune Bene Comune ricorda di aver inviato agli enti “un Report dei dati 2021 per l’Abruzzo, contenenti sia i dati dei nidi trovati da queste associazioni (il 61% del totale pari a 35 nidi), sia quelli trovati dal WWF – progetto “Salvafratino” (il 37% pari a 21 nidi) e quelli trovati da terzi (parì al 2%, 1 nido). 1)l’anno scorso, 2021, SOA e Gruppo Fratino Vasto hanno trovato tre nidi nel vastese, di cui due a Vasto marina e uno a San Salvo. Due su tre sono giunti certamente alla schiusa (uno a Vasto marina e uno a San Salvo), superando quindi lo stato del nido segnalato ieri dal Wwf. Quello di San Salvo, con i pulcini pure inanellati da inanellatore Ispra, ha visto anche l’involo di un giovane. Il terzo nido, a Fosso Marino, è invece fallito”.

La Stazione Ornitologica Abruzzese aggiunge inoltre che “visto che il Wwf ha dimenticato di farlo, ai fini della gestione della specie, gioverà ricordare che due nidi su cinque sono nell’area che dovrebbe ospitare il concerto del Jova Beach Party, evento, tra l’altro, appoggiato dal WWF e su cui hanno espresso forti critiche  lo stesso Coordinamento Nazionale Fratino, ricercatori e la stragrande parte delle associazioni ambientaliste nazionali. Ci uniamo, quindi, all’entusiasmo dell’associazione del Panda per aver trovato un nido ma ciò non può portare a stravolgere i dati di fatto, segnalati tra l’altro per tempo a tutti gli enti, perché queste informazioni sono, o meglio, dovrebbero essere fondamentali per la gestione della specie e degli habitat. La localizzazione esatta dei nidi, il loro esito ecc. sono elementi fondamentali per la conservazione di questa specie e per evitare errori come appunto l’intervento del comune a Fosso Marino e la programmazione di un mega-evento come il Jova Beach Party in aree di riproduzione della specie”.

Stazione Ornitologica Abruzzese (SOA) Pescara

https://soabruzzo.wixsite.com/soaonlus

https://it-it.facebook.com/soaonlus/

https://www.chietitoday.it/attualita/fratino-stazione-ornitologica-contro-wwf.html

UN PICCOLO ESEMPLARE DI FRATINO (CHARADRIUS ALEXANDRINUS) FOTOGRAFATO DA ALESSIO BRANCACCIO IL 26 APRILE 2022 ALL’ALTEZZA DELL’EX-STABILIMENTO BALNEARE NUMERO 41 MAREMAJE A VASTO MARINA (CH) ABRUZZO. LA ZONA E’ STATA DELIMITATA DAL SOA A PROTEZIONE DEL SUO NIDO
UN PICCOLO ESEMPLARE DI FRATINO (CHARADRIUS ALEXANDRINUS) FOTOGRAFATO DA ALESSIO BRANCACCIO ALL’ALTEZZA DELL’EX-STABILIMENTO BALNEARE NUMERO 41 MAREMAJE A VASTO MARINA (CH) ABRUZZO, ESCE DALLA ZONA DELIMITATA DAL SOA A PROTEZIONE DEL SUO NIDO. SULLO SFONDO E’ VISIBILE IL PONTILE
FRATINO CHARADRIUS ALEXANDRINUS INCONTRATO LUNGO LA SPIAGGIA DI VASTO MARINA, 2 MAGGIO 2022
FRATINO CHARADRIUS ALEXANDRINUS INCONTRATO LUNGO LA SPIAGGIA DI VASTO MARINA, 2 MAGGIO 2022

Dott. Alessio Brancaccio, ambientalista laureato presso Università di L’Aquila e tecnico sportivo del Comitato Sportivo Educativo Nazionale Abruzzo

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