Lupa Vasto

LA LEGA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL CANE CRITICA IL SINDACO DI VASTO: «INCONCEPIBILE CHE VOGLIA RIVOLGERSI AI CACCIATORI»

Menna aveva espresso la volontà di far scendere eventualmente in campo dei cacciatori subito dopo la fallita cattura di pochi giorni fa

Un’immagine della lupa tratta da un video amatoriale
https://www.chietitoday.it/attualita/lega-nazionale-difesa-cane-critica-sindaco-vasto-cacciatori.html

Lo ha detto più volte, il sindaco di Vasto Francesco Menna: vuole avere, se necessario, la possibilità di rivolgersi a dei cacciatori per catturare la lupa che da mesi terrorizza la città. E lo ha rimarcato soprattutto dopo la fallita cattura, solo pochi giorni fa, dell’animale che era stato rinchiuso in un’attività privata, cattura saltata a causa della diffida giunta dall’Ente Parco Nazionale della Maiella.

LNDC (Lega nazionale per la difesa del cane) Animal Protection è critica sulla richiesta di Menna e ricorda che i cacciatori non sono qualificati per sparare narcotico e per di più che il lupo è un animale particolarmente protetto da leggi nazionali e comunitarie (Direttiva Habitat 92/43/CEE): «Lo stesso sindaco di Vasto, Francesco Menna, in un intervento al TG3 si è lamentato perché secondo lui è “inconcepibile che un sindaco non possa con i propri uomini di protezione civile e con i cacciatori, avvalendosi insomma di persone di buona volontà, catturare un animale”» si legge in un comunicato a firma di Piera Rosati, presidente di LNDC.

 «Quello che è veramente inconcepibile  – continua Rosati – è che un sindaco voglia rivolgersi ai cacciatori, peraltro definendoli persone di buona volontà, per risolvere un problema che interessa un animale selvatico particolarmente protetto da una serie di norme nazionali e comunitarie. Cosa pensa di fare? Sguinzagliare un gruppo di uomini armati a sparare in giro per il lungomare? (Decreto Spara in Città) Da quello che mi risulta, tra l’altro, i cacciatori non sono qualificati né in grado di sparare narcotico. Non si comprende, pertanto, in che modo possano intervenire in questa situazione, dovendosi escludere l’ipotesi dell’abbattimento dell’animale».

Fonte: Chieti Today

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Lupa di Vasto e aggressioni sulla spiaggia, Boitani: “L’animale va rimosso”. Il timore che si sposti altrove

Intanto la Commissione Ue valuta una modifica allo status di protezione dei lupi. Von der Leyen: “Animali pericolosi in certe aree per il bestiame e potenzialmente per l’uomo”

Vasto, 5 settembre 2023 – Il lupo di Vasto “va rimosso”. Arriva anche la voce decisamente autorevole di Luigi Boitani,  presidente della Large Carnivore Initiative for Europe e padre della conservazione in Italia, a mettere il sigillo alla vicenda che vede da mesi la cittadina abruzzese al centro di aggressioni da parte di un animale che – ha certificato il Dna dell’Ispra – è una lupa pura, niente a che fare con un ibrido. 

Gli attacchi si ripetono da mesi e ormai da settimane si cerca di catturare l’animale. Che negli ultimi video – anche sulla ciclabile della cittadina – appare sfinito e zoppicante.

Lupa di Vasto: cosa temono gli “esperti

Non solo. Appare chiaro, è la riflessione di chi si occupa di grandi carnivori da una vita, che la lupa di Vasto – isolata dal branco – potrebbe ‘disperdersi’ e percorrere migliaia di chilometri, alla ricerca di un territorio libero. Quindi il problema rischia di trasferirsi in un’altra parte d’Italia. Anche per questo, è il ragionamento, occorre fare presto e catturarla.

Lupi: la Commissione Ue vuol rivalutare la protezione dei grandi carnivori, da specie in pericolo a pericolosi https://www.quotidiano.net/cronaca/lupo-vasto-pericoloso-ue-cosa-cambia-luigi-boitani-do8xp6ea

Von der Leyen: “Lupi potenzialmente pericolosi anche per l’uomo”

Proprio in queste ore la Commissione europea sta valutando di modificare lo status di protezione dei lupi.  La presidente dell’esecutivo Ue Ursula von der Leyen è stata molto netta. E per la prima volta ha affacciato un pericolo anche per l’uomo. La concentrazione di lupi in alcune regioni del vecchio continente, ha dichiarato, “è diventata un pericolo reale per il bestiame potenzialmente anche per l’uomo”.

Per la cronaca: un anno fa il lupo GW950m aveva ucciso Dolly, la pony prediletta della Von der Leyen. L’animale è tuttora ricercato. Su di lui pende una sentenza senza appello: da eliminare.

Boitani: “La lupa di Vasto va rimossa”

E la lupa di Vasto, che secondo la ricostruzione di chi indaga sarebbe responsabile di 13 aggressioni? “Va rimossa”, non ha dubbi Boitani. Vuol dire in gabbia o abbattuta? “Tolta dallo stato di libertà in natura”, un modo nobile di dire che va messa in cattività dietro una gabbia.

Nel frattempo nel paese aumenta il conflitto sociale. L’uccisione sciagurata dell’orsa Amarena a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila) ha portato la scorta al 56enne indagato che ha preso l’animale a fucilate. Minacciato di morte come un’ignara cittadina per un problema di numero telefonico. Pare un’isteria collettiva… “Non parlerei di un’isteria collettiva ma di una minoranza”, corregge Boitani.

Pratesi (WWF Italia): “Vasto caso isolato”

Isabella Pratesi, direttrice del Programma Conservazione WWF Italia, annota: “Sicuramente da dopo la pandemia siamo più presenti in natura e così aumentano le interazioni. Il caso della lupa di Vasto mi pare unico, isolato, non da prendere come un trend. Sicuramente è un animale che ha dei problemi”. Ma non è vero anche il contrario, la fauna selvatica ha invaso la ‘tana’ dell’uomo? “Per me siamo noi che entriamo nel loro territorio. Vero poi che in certi casi si stanno inurbando. Ma sono casi di politiche sbagliate, dalla gestione dei rifiuti agli allevamenti. Così questi animali cercano il cibo dove lo trovano. Con la prevenzione si possono fare cose straordinarie”.

Fonte: Quotidiano Nazionale

Il lupo non è più un animale da proteggere secondo l’UE: da specie protetta a specie pericolosa

06/09/2023 – AVV. FILOMENA PAGLIA

https://www.brocardi.it/notizie-giuridiche/lupo-animale-proteggere-secondo-specie-protetta-specie-pericolosa/3372.html

La popolazione dei lupi sta proliferando, l’UE invita enti locali e scienziati a raccogliere dati sull’aumento dei lupi in Europa per valutare l’impatto sulla convivenza con l’uomo ed eventualmente modificare lo status di animale protetto.

Al lupo al lupo! Non è solo la celebre favola di Esopo. La Commissione Europea mostra preoccupazione per la crescita della comunità dei lupi in Europa e sui possibili impatti sulla convivenza dell’animale con l’uomo. Pertanto, l’UE sta valutando di modificare lo status di specie protetta del lupo all’interno dell’Europa.

Per questo motivo, Bruxelles ha invitato enti locali e cittadini, scienziati e a tutte le parti interessate, a monitorare la presenza dei lupi nelle rispettive aree di competenza, tenendo in considerazione il loro impatto rispetto alla convivenza con l’uomo.
Tali dati aggiornati andranno poi comunicati entro il 22 settembre 2023. A tal proposito è stato creato un apposito indirizzo email a cui inviare la documentazione (ec-wolf-data-collection@ec.europa.eu).

Secondo i dati più recenti (gli ultimi risalgono alla fine del 2022) si contano circa 19mila esemplari di lupo in territorio europeo. Il numero salirebbe a 21mila se si considera l’Europa quale continente, quindi inserendo anche i Paesi fuori dall’UE. Da queste stime si prevede un possibile aumento della popolazione dei lupi di circa il 30% nei prossimi anni. Sono proprio questi numeri a destare preoccupazione nella comunità europea.

L’Italia è prima in Europa per numero di esemplari. Infatti, da un monitoraggio nazionale, eseguito tra 2020 e 2021, è stata stimata la presenza di 2945-3608 lupi sul territorio italiano, di cui 2020-2645 nelle regioni dell’Italia peninsulare e 822-1099 nelle regioni alpine. Analizzando i dati, gli stessi riportano una crescita esponenziale della popolazione dei lupi negli ultimi anni, soprattutto nelle regioni alpine .

Questa capacità di adattamento all’ambiente e al clima dell’area geografica che colonizza, unita a quella di specializzarsi nella caccia delle specie-preda più comuni in quella zona, fa sì che il lupo non abbia particolari esigenze ambientali, bensì sia lui ad adattarsi alle caratteristiche dell’area in cui decide di stabilirsi.
Tale situazione desta notevole preoccupazione per la Commissione europea. Difatti, si teme che, un’esponenziale diffusione dell’animale, potrebbe portare a problemi di convivenza con le comunità locali di agricoltori ed allevatori di bestiame, laddove gli stessi non siano ancora attrezzati a prevenire gli attacchi dei lupi.

Fa sapere l’Agi (Agenzia Giornalistica Italiana), riprendendo una nota della Commissione, che “la Commissione deciderà su una proposta volta a modificare, se del caso, lo status di protezione del lupo all’interno dell’Ue; e ad aggiornare il quadro giuridico per introdurre, dove necessario, ulteriore flessibilità, alla luce dell’evoluzione di questa specie”. Il tutto per tenere sotto controllo il diffondersi della specie.

Normativa sul lupo in Italia e in Europa
La Convenzione di Berna del 1979 e la Direttiva Habitat dell’UE del 1992 sulla conservazione degli habitat naturali e della fauna e flora selvatiche, classificano il lupo come una specie protetta e lo tutelano, vietandone la caccia e l’uccisione. Sul piano nazionale, la Legge 11 febbraio 1992 n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, inserisce il lupo tra le specie particolarmente protette.
Solo in casi eccezionali, la normativa vigente permette di derogare allo stato di protezione di questi animali. La soppressione, valutata attentamente caso per caso, avviene solo in caso di animali considerati “problematici” e solo a condizione che venga preservato uno “stato di conservazione soddisfacente“, della specie interessata nella sua area di ripartizione naturale”. E’ l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che si occupa di questo aspetto in Italia.
Pertanto, ad oggi, non ci resta che aspettare cosa deciderà l’Europa.

Fonte: Brocardi Studio Legale

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus