Associazione Meta Parma

ORSO M90 UCCISO IN TRENTINO DALL’ENNESIMO EDITTO FIRMATO DAL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TRENTO MAURIZIO FUGATTI

Salviamo Sonny e gli orsi del Trentino!

Associazione Meta Parma Parma, Italia

6 Febbraio 2024

Strage di orsi nel Trentino! Ora vogliono uccidere M90 l’orso Sonny, accusato di aver inseguito non-non-si-sa-chi. Sonny il fratello orso che non è andato in letargo, Sonny il fratello orso che va in giro come un sonnambulo, Sonny il fratello orso che vogliono addormentare per sempre… Vogliono ucciderlo! Il Trentino ha dichiarato che non perderanno tempo, che saranno rapidi e lo uccideranno. Ritrovati morti tutti gli altri orsi che erano nel mirino di Fugatti! M62 l’orso Amir è stato ritrovato morto, F36 l’orsa Fiona ritrovata morta, MJ5 l’orso Johnny ritrovato morto… tutti morti! Intanto JJ4 l’orsa Gaia è ancora rinchiusa nel Casteller e non vogliono lasciarla andare via, hanno rifiutato tutte le richieste di trasferimento. È strage di orsi in Trentino! 

PETIZIONE SALVIAMO SONNY www.change.org/salviamosonny 

MANIFESTAZIONI NAZIONALI ORSI LIBERI! PER GAIA, PER SONNY, PER TUTTI! 

Sabato 10 febbraio ore 14 Piazza Dante, Trento.

Domenica 17 marzo ore 13.00 Piazza Dante, Malè, Val di Sole in Trentino.

https://www.change.org/p/salviamo-sonny-l-orso-m90

Giustizia per Sonny! Justice for Sonny!

Associazione Meta Parma Parma, Italia

7 Febbraio 2024

L’orso M90 in Trentino sulla lista degli orsi “confidenti” da abbattere
https://www.change.org/p/salviamo-ri%C3%B9-il-gorilla-triste/u/32321524

Sonny l’orso M90 è stato ucciso! 
Mentre si cercava ancora di salvarlo, Sonny era già stato ucciso. Fugatti ha firmato il decreto per l’uccisione immediata del povero orso e dopo poche ore Sonny era stato già raggiunto e ucciso. Accusato, condannato e giustiziato alla velocità della luce, Sonny è stato fucilato, come una vera e propria esecuzione capitale. No non è successo in Cina, succede in Italia, in Trentino! Sonny è stato giustiziato il 6 febbraio 2024 mentre ancora tantissimi cittadini speravano di poterlo salvare. L’ennesimo dolore per chi ama gli animali… 

Giustizia per Sonny e tutti gli orsi del Trentino!
Petizione:
https://chng.it/qhBWRpGMWw

Sonny the M90 ​​Bear has been killed!
While they were still trying to save him, Sonny had already been killed. Fugatti signed the decree for the immediate killing of the poor bear and after a few hours Sonny had already been reached and killed. Accused, convicted and executed at the speed of light, Sonny was shot, like a real capital execution. No it didn’t happen in China, it happens in Italy, in Trentino! Sonny was executed on February 6, 2024 while many citizens still hoped to be able to save him. Yet another pain for those who love animals…

Justice for Sonny and all the bears of Trentino!
Petition:
https://chng.it/qhBWRpGMWw

La Provincia di Trento firma il decreto: «L’orso M90 deve essere immediatamente ucciso»

di Marika Giovannini

La decisione di Fugatti, dopo il parere positivo dell’INSPA: troppi avvicinamenti e tentativi falliti di dissuasione

https://corrieredeltrentino.corriere.it/notizie/cronaca/24_febbraio_06/la-provincia-di-trento-firma-il-decreto-l-orso-m90-deve-essere-immediatamente-ucciso-5c90744d-25c3-4c15-9a2e-22a8b15cexlk.shtml

L’orso M90, che a fine gennaio aveva seguito due fidanzati in val di Sole, dovrà essere “immediatamente ucciso”. Lo dispone il decreto del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, firmato questa mattina. Una fine annunciata, quella del plantigrado: dopo aver ricevuto il parere favorevole di Ispra, l’assessore provinciale Roberto Failoni aveva indicato infatti senza indugi l’obiettivo dell’abbattimento dell’esemplare.

La firma: «Troppi episodi»

Nel decreto, Fugatti elenca gli episodi che hanno coinvolto M90, rendendo l’orso – secondo la Provincia – pericoloso: «Dalla notte tra il 14 settembre 2023 e il 15 settembre, nella quale l’esemplare è stato radiocollarato a seguito della sua eccessiva confidenza e frequentazione delle aree urbane e periurbane, e fino al 28 gennaio è stato possibile documentare gli atteggiamenti di M90 per i quali il Pacobace suggerisce la rimozione». Nel dettaglio, in 12 casi l’orso è stato «ripetutamente segnalato in centro residenziale o nelle immediate vicinanze di abitazioni stabilmente in uso». Mentre in tre casi ha «seguito intenzionalmente delle persone». In questi mesi, prosegue il documento, sono state effettuate «20 azioni di dissuasione sul plantigrado, sia con cani che con munizioni di gomma, dardi esplodenti, luci e rumori, senza che ciò abbia prodotto di fatto alcun risultato significativo».

L’autorizzazione immediata

Ad aver però convinto la Provincia a intervenire è stato l’episodio di fine gennaio. Con la decisione di chiedere il parere a Ispra (secondo il quale «M90 può ritenersi un esemplare ad alto rischio», con il via libera
all’abbattimento) e di prepararsi all’uccisione del plantigrado. Perché, prosegue il governatore, «il possibile, concreto e latente rischio rappresentato dal permanere di M90 in natura appare evitabile solo con la sua rapida rimozione dall’ambiente naturale». Il decreto, dunque, autorizza «il prelievo dell’orso bruno M90 tramite uccisione». Con azione diretta:
«L’esemplare, quando identificato come M90 mediante osservazione del radiocollare o delle marche auricolari sia immediatamente ucciso».

Fonte: Corriere del Trentino

Trento, abbattuto l’orso M90. La protesta dell’Oipa: “Condannato a morte dal presidente Fugatti”

Orsi “confidenti” in Trentino sempre più in pericolo grazie alle scellerate politiche del Presidente della Provincia di Trento. il leghista Maurizio Fugatti
https://www.repubblica.it/cronaca/2024/02/06/news/abbattuto_orso_m90_trentino-422070889/

di Gianfranco Piccoli

Pichetto Fratin: “Soppressione deve essere soluzione estrema”. Lav: “Carabine già fumanti mentre veniva firmato il decreto”

06 FEBBRAIO 2024 AGGIORNATO ALLE 20:30

L’orso M90 è stato abbattuto dal Corpo forestale del Trentino, dando così seguito al decreto firmato dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. La decisione di uccidere il plantigrado è arrivata dopo un episodio avvenuto nei giorni scorsi in val di Sole: M90, infatti, aveva seguito due fidanzati che stavano passeggiando su una strada forestale a Menàs, nel comune di Mezzana. L’orso era arrivato ad una decina di metri di distanza dai due, per poi allontanarsi.

Le successive analisi genetiche hanno permesso di chiarire che si tratta appunto dell’orso M90, un animale ritenuto “pericoloso” alla luce dell’eccessiva confidenza che aveva più volte mostrato in passato, oltre ad una frequentazione delle strade urbane e periurbane. Da qui la richiesta di abbattimento della Provincia che ha incassato la “non contrarietà” dell’Ispra.

Poche ore fa Fugatti ha firmato il decreto di abbattimento, che è stato eseguito poco dopo dal Corpo forestale, che ha raggiunto M90 grazie al radiocollare di cui era dotato. L’animale è stato raggiunto nella bassa Val di Sole e abbattuto.

Mezzana si trova a pochi chilometri da Caldes, il paese dove nell’aprile dello scorso anno l’orsa Jj4 ha aggredito e ferito a morte il ventiseienne Andrea Papi.

Pichetto: “Soppressione non può essere l’unica alternativa”

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha commentato l’abbattimento dichiarando che “la soppressione non può essere l’unica alternativa”, ma piuttosto “una soluzione estrema”.

Il ministro ha dichiarato di aver “mobilitato tutte le strutture che fanno capo al ministero per definire una strategia tempestiva”, così che in futuro si possano individuare soluzioni che garantiscano “una convivenza pacifica nei territori”.

Oipa: “Trento è nemica degli animali”

“Quella della Provincia Autonoma di Trento è una politica miope e nemica degli animali, che non tutela la biodiversità. Il presidente Fugatti è sordo anche alle istanze dell’opinione pubblica che vorrebbe un Trentino amico degli animali”. Lo sostengono i vertici dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che annunciano l’intenzione di presentare una richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli della vicenda “perchè nella scarna nota della Provincia non viene spiegato come abbiano eseguito la sentenza, se con armi da fuoco o con l’intervento di un veterinario”.

La denuncia arriva anche da Lav (Lega anti-vivisezione): “Mentre pubblicavano il decreto di uccisione erano già pronti con le carabine per impedirci di difendere l’orso”. Una “caccia all’orso”, l’ha definita Massimo Vitturi, responsabile area animali selvatici dell’associazione, iniziata con “una vera e propria esecuzione”.

I tempi ristretti tra pubblicazione del decreto e la notizia di esecuzione della condanna “ci fanno pensare che mentre Fugatti firmava l’uccisione, le carabine erano già fumanti – commenta Vitturi –. Tutto questo è stato studiato a tavolino per impedirci di intervenire in difesa di M90, un giovane orso di appena 3 anni, da poco indipendente dalla madre”.

Fonte: Repubblica

Come è stato ucciso l’orso M90: la caccia con il radiocollare e il colpo di fucile

di Giacomo Costa

L’animale sarebbe stato inseguito da una squadra di forestali e abbattuto con un colpo di fucile calibro 300

L’ennesimo orso fatto abbattere in Trentino da Maurizio Fugatti è Sonny, M90
https://corrieredeltrentino.corriere.it/notizie/cronaca/24_febbraio_07/come-e-stato-ucciso-l-orso-m90-la-caccia-con-il-radiocollare-e-il-colpo-di-fucile-4097c0ad-a80f-4116-90ce-eb894529cxlk.shtml

Era un «maschio giovane» e perciò «molto mobile», ma soprattutto «attivo anche d’inverno», quindi con meno necessità di cibarsi di quanto si penserebbe visto che, letargo o meno, in realtà nella stagione fredda tutti gli esemplari riducono il loro fabbisogno energetico. Insomma, la caccia a M90 non è stata una passeggiata per i forestali trentini, che non hanno potuto ricorrere a esche o trappole e che si sono trovati a tenere sotto controllo un territorio potenzialmente molto vasto. A giocare a loro favore, invece, il radiocollare: l’orso abbattuto martedì pomeriggio, infatti, era tracciato a livello satellitare; non in tempo reale -non è così che funzionano i dispositivi – ma con un segnale di risposta che indicava la sua posizione ogni sessanta minuti. È stato così  possibile individuarlo in tempi brevi, tanto che tra la firma del decreto di abbattimento e il colpo di fucile fatale non sono passate neppure otto ore.

«Orso confidente e pericoloso»

L’orso M90 (ma per gli animalisti era «Sonny») era definito esemplare «confidente e pericoloso», secondo tutti i criteri previsti nel Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace) e la sua «rimozione» era stata decisa dopo i diversi episodi che l’avevano visto protagonista, l’ultimo domenica 28 gennaio, quando ha seguito per quasi 800 metri una coppia di 30enni nei boschi sopra l’abitato di Ortisè, nel Comune di Mezzana, in val di Sole. Seguito, non inseguito: significa che con ogni probabilità cercava immondizia e resti di cibo sul percorso dei due fidanzati, non che li aveva rincorsi con intenzioni ostili; un comportamento tipico degli animali abituati al contatto con l’uomo, difficile da scardinare. Prima del decreto di abbattimento, una ventina di tentativi di dissuasione avevano interessato M90, tutti poco riusciti. «Quest’orso andava senza dubbio abbattuto, ormai, così come si fa in ogni Paese del mondo in questi casi – sospira Alessandro De Guelmi, ex veterinario della Provincia di Trento – Ma continuiamo a inseguire il problema e a prenderlo per la coda, invece che per la testa: bisogna fare tutto il possibile proprio per evitare che questi animali diventino “confidenti”, con informazione, educazione, prevenzione, ciclo rifiuti sicuro. Invece si è fatto troppo poco, troppo tardi». 

La squadra di 2 uomini e il colpo di fucile

E sempre in val di Sole M90 è stato rintracciato martedì, dalla coppia degli uomini della forestale; la squadra che l’ha individuato e abbattuto era infatti composta da due uomini, seguendo lo stesso schema che usano storicamente le squadre di cecchini militari: uno imbraccia il fucile e spara, l’altro funge da avvistatore e, eventualmente, esplode il secondo colpo, nel caso in cui il primo fallisca, di modo che tra i due proiettili passi il minor tempo possibile, per evitare che l’animale si dia alla fuga. Un orso spaventato o, peggio ancora, ferito, è un’eventualità da scongiurare in ogni modo, visto che sarebbe una garanzia di maggiore aggressività; per questo stesso motivo i forestali mirano al cuore, sparando subito sotto la scapola (un tiro molto più semplice rispetto a quello alla testa), e usano un proiettile calibro 300, ad espansione. In pratica si usano gli stessi fucili che da sempre vengono imbracciati dai cacciatori americani che si dedicano alle grandi prede, montandoci munizioni che «esplodono» dentro il corpo (e che per questo sono vietatissime in ambito militare, ma sono favorite nella caccia perché garantiscono l’abbattimento e riducono i fori d’uscita).

La distanza

I forestali avevano l’ordine di mantenersi alla massima distanza utile – circa 300 metri – appostandosi da fermi, con appoggio delle armi per limitare ogni possibilità di errore. Questo, combinato con la necessità di una traiettoria completamente libera, limitava le possibilità di azione, anche tenuto conto del fatto che esche, trappole narcotiche, lacci e trappole-tubo non erano dell’equazione; non solo M90 sarebbe potuto risultare poco interessato al cibo che gli fosse stato eventualmente presentato (quindi niente trappole tubo), ma i suoi percorsi particolarmente erratici in questa stagione avrebbero reso improbabile indovinare dove piazzare i lacci per immobilizzarlo. Va anche detto che l’eventuale cattura dell’esemplare avrebbe presentato gli stessi impedimenti burocratici che hanno riguardato Jj4, l’orsa che lo scorso anno ha ucciso Andrea Papi: un plantigrado posto in cattività non rappresenta più un «pericolo immediato», e quindi la sua uccisone non è più subito giustificabile. 

Fonte: Corriere del Trentino

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente