Trento

ORSO M90 UCCISO IN TRENTINO DALL’ENNESIMO EDITTO FIRMATO DAL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TRENTO MAURIZIO FUGATTI

Salviamo Sonny e gli orsi del Trentino!

Associazione Meta Parma Parma, Italia

6 Febbraio 2024

Strage di orsi nel Trentino! Ora vogliono uccidere M90 l’orso Sonny, accusato di aver inseguito non-non-si-sa-chi. Sonny il fratello orso che non è andato in letargo, Sonny il fratello orso che va in giro come un sonnambulo, Sonny il fratello orso che vogliono addormentare per sempre… Vogliono ucciderlo! Il Trentino ha dichiarato che non perderanno tempo, che saranno rapidi e lo uccideranno. Ritrovati morti tutti gli altri orsi che erano nel mirino di Fugatti! M62 l’orso Amir è stato ritrovato morto, F36 l’orsa Fiona ritrovata morta, MJ5 l’orso Johnny ritrovato morto… tutti morti! Intanto JJ4 l’orsa Gaia è ancora rinchiusa nel Casteller e non vogliono lasciarla andare via, hanno rifiutato tutte le richieste di trasferimento. È strage di orsi in Trentino! 

PETIZIONE SALVIAMO SONNY www.change.org/salviamosonny 

MANIFESTAZIONI NAZIONALI ORSI LIBERI! PER GAIA, PER SONNY, PER TUTTI! 

Sabato 10 febbraio ore 14 Piazza Dante, Trento.

Domenica 17 marzo ore 13.00 Piazza Dante, Malè, Val di Sole in Trentino.

https://www.change.org/p/salviamo-sonny-l-orso-m90

Giustizia per Sonny! Justice for Sonny!

Associazione Meta Parma Parma, Italia

7 Febbraio 2024

L’orso M90 in Trentino sulla lista degli orsi “confidenti” da abbattere
https://www.change.org/p/salviamo-ri%C3%B9-il-gorilla-triste/u/32321524

Sonny l’orso M90 è stato ucciso! 
Mentre si cercava ancora di salvarlo, Sonny era già stato ucciso. Fugatti ha firmato il decreto per l’uccisione immediata del povero orso e dopo poche ore Sonny era stato già raggiunto e ucciso. Accusato, condannato e giustiziato alla velocità della luce, Sonny è stato fucilato, come una vera e propria esecuzione capitale. No non è successo in Cina, succede in Italia, in Trentino! Sonny è stato giustiziato il 6 febbraio 2024 mentre ancora tantissimi cittadini speravano di poterlo salvare. L’ennesimo dolore per chi ama gli animali… 

Giustizia per Sonny e tutti gli orsi del Trentino!
Petizione:
https://chng.it/qhBWRpGMWw

Sonny the M90 ​​Bear has been killed!
While they were still trying to save him, Sonny had already been killed. Fugatti signed the decree for the immediate killing of the poor bear and after a few hours Sonny had already been reached and killed. Accused, convicted and executed at the speed of light, Sonny was shot, like a real capital execution. No it didn’t happen in China, it happens in Italy, in Trentino! Sonny was executed on February 6, 2024 while many citizens still hoped to be able to save him. Yet another pain for those who love animals…

Justice for Sonny and all the bears of Trentino!
Petition:
https://chng.it/qhBWRpGMWw

La Provincia di Trento firma il decreto: «L’orso M90 deve essere immediatamente ucciso»

di Marika Giovannini

La decisione di Fugatti, dopo il parere positivo dell’INSPA: troppi avvicinamenti e tentativi falliti di dissuasione

https://corrieredeltrentino.corriere.it/notizie/cronaca/24_febbraio_06/la-provincia-di-trento-firma-il-decreto-l-orso-m90-deve-essere-immediatamente-ucciso-5c90744d-25c3-4c15-9a2e-22a8b15cexlk.shtml

L’orso M90, che a fine gennaio aveva seguito due fidanzati in val di Sole, dovrà essere “immediatamente ucciso”. Lo dispone il decreto del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, firmato questa mattina. Una fine annunciata, quella del plantigrado: dopo aver ricevuto il parere favorevole di Ispra, l’assessore provinciale Roberto Failoni aveva indicato infatti senza indugi l’obiettivo dell’abbattimento dell’esemplare.

La firma: «Troppi episodi»

Nel decreto, Fugatti elenca gli episodi che hanno coinvolto M90, rendendo l’orso – secondo la Provincia – pericoloso: «Dalla notte tra il 14 settembre 2023 e il 15 settembre, nella quale l’esemplare è stato radiocollarato a seguito della sua eccessiva confidenza e frequentazione delle aree urbane e periurbane, e fino al 28 gennaio è stato possibile documentare gli atteggiamenti di M90 per i quali il Pacobace suggerisce la rimozione». Nel dettaglio, in 12 casi l’orso è stato «ripetutamente segnalato in centro residenziale o nelle immediate vicinanze di abitazioni stabilmente in uso». Mentre in tre casi ha «seguito intenzionalmente delle persone». In questi mesi, prosegue il documento, sono state effettuate «20 azioni di dissuasione sul plantigrado, sia con cani che con munizioni di gomma, dardi esplodenti, luci e rumori, senza che ciò abbia prodotto di fatto alcun risultato significativo».

L’autorizzazione immediata

Ad aver però convinto la Provincia a intervenire è stato l’episodio di fine gennaio. Con la decisione di chiedere il parere a Ispra (secondo il quale «M90 può ritenersi un esemplare ad alto rischio», con il via libera
all’abbattimento) e di prepararsi all’uccisione del plantigrado. Perché, prosegue il governatore, «il possibile, concreto e latente rischio rappresentato dal permanere di M90 in natura appare evitabile solo con la sua rapida rimozione dall’ambiente naturale». Il decreto, dunque, autorizza «il prelievo dell’orso bruno M90 tramite uccisione». Con azione diretta:
«L’esemplare, quando identificato come M90 mediante osservazione del radiocollare o delle marche auricolari sia immediatamente ucciso».

Fonte: Corriere del Trentino

Trento, abbattuto l’orso M90. La protesta dell’Oipa: “Condannato a morte dal presidente Fugatti”

Orsi “confidenti” in Trentino sempre più in pericolo grazie alle scellerate politiche del Presidente della Provincia di Trento. il leghista Maurizio Fugatti
https://www.repubblica.it/cronaca/2024/02/06/news/abbattuto_orso_m90_trentino-422070889/

di Gianfranco Piccoli

Pichetto Fratin: “Soppressione deve essere soluzione estrema”. Lav: “Carabine già fumanti mentre veniva firmato il decreto”

06 FEBBRAIO 2024 AGGIORNATO ALLE 20:30

L’orso M90 è stato abbattuto dal Corpo forestale del Trentino, dando così seguito al decreto firmato dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. La decisione di uccidere il plantigrado è arrivata dopo un episodio avvenuto nei giorni scorsi in val di Sole: M90, infatti, aveva seguito due fidanzati che stavano passeggiando su una strada forestale a Menàs, nel comune di Mezzana. L’orso era arrivato ad una decina di metri di distanza dai due, per poi allontanarsi.

Le successive analisi genetiche hanno permesso di chiarire che si tratta appunto dell’orso M90, un animale ritenuto “pericoloso” alla luce dell’eccessiva confidenza che aveva più volte mostrato in passato, oltre ad una frequentazione delle strade urbane e periurbane. Da qui la richiesta di abbattimento della Provincia che ha incassato la “non contrarietà” dell’Ispra.

Poche ore fa Fugatti ha firmato il decreto di abbattimento, che è stato eseguito poco dopo dal Corpo forestale, che ha raggiunto M90 grazie al radiocollare di cui era dotato. L’animale è stato raggiunto nella bassa Val di Sole e abbattuto.

Mezzana si trova a pochi chilometri da Caldes, il paese dove nell’aprile dello scorso anno l’orsa Jj4 ha aggredito e ferito a morte il ventiseienne Andrea Papi.

Pichetto: “Soppressione non può essere l’unica alternativa”

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha commentato l’abbattimento dichiarando che “la soppressione non può essere l’unica alternativa”, ma piuttosto “una soluzione estrema”.

Il ministro ha dichiarato di aver “mobilitato tutte le strutture che fanno capo al ministero per definire una strategia tempestiva”, così che in futuro si possano individuare soluzioni che garantiscano “una convivenza pacifica nei territori”.

Oipa: “Trento è nemica degli animali”

“Quella della Provincia Autonoma di Trento è una politica miope e nemica degli animali, che non tutela la biodiversità. Il presidente Fugatti è sordo anche alle istanze dell’opinione pubblica che vorrebbe un Trentino amico degli animali”. Lo sostengono i vertici dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che annunciano l’intenzione di presentare una richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli della vicenda “perchè nella scarna nota della Provincia non viene spiegato come abbiano eseguito la sentenza, se con armi da fuoco o con l’intervento di un veterinario”.

La denuncia arriva anche da Lav (Lega anti-vivisezione): “Mentre pubblicavano il decreto di uccisione erano già pronti con le carabine per impedirci di difendere l’orso”. Una “caccia all’orso”, l’ha definita Massimo Vitturi, responsabile area animali selvatici dell’associazione, iniziata con “una vera e propria esecuzione”.

I tempi ristretti tra pubblicazione del decreto e la notizia di esecuzione della condanna “ci fanno pensare che mentre Fugatti firmava l’uccisione, le carabine erano già fumanti – commenta Vitturi –. Tutto questo è stato studiato a tavolino per impedirci di intervenire in difesa di M90, un giovane orso di appena 3 anni, da poco indipendente dalla madre”.

Fonte: Repubblica

Come è stato ucciso l’orso M90: la caccia con il radiocollare e il colpo di fucile

di Giacomo Costa

L’animale sarebbe stato inseguito da una squadra di forestali e abbattuto con un colpo di fucile calibro 300

L’ennesimo orso fatto abbattere in Trentino da Maurizio Fugatti è Sonny, M90
https://corrieredeltrentino.corriere.it/notizie/cronaca/24_febbraio_07/come-e-stato-ucciso-l-orso-m90-la-caccia-con-il-radiocollare-e-il-colpo-di-fucile-4097c0ad-a80f-4116-90ce-eb894529cxlk.shtml

Era un «maschio giovane» e perciò «molto mobile», ma soprattutto «attivo anche d’inverno», quindi con meno necessità di cibarsi di quanto si penserebbe visto che, letargo o meno, in realtà nella stagione fredda tutti gli esemplari riducono il loro fabbisogno energetico. Insomma, la caccia a M90 non è stata una passeggiata per i forestali trentini, che non hanno potuto ricorrere a esche o trappole e che si sono trovati a tenere sotto controllo un territorio potenzialmente molto vasto. A giocare a loro favore, invece, il radiocollare: l’orso abbattuto martedì pomeriggio, infatti, era tracciato a livello satellitare; non in tempo reale -non è così che funzionano i dispositivi – ma con un segnale di risposta che indicava la sua posizione ogni sessanta minuti. È stato così  possibile individuarlo in tempi brevi, tanto che tra la firma del decreto di abbattimento e il colpo di fucile fatale non sono passate neppure otto ore.

«Orso confidente e pericoloso»

L’orso M90 (ma per gli animalisti era «Sonny») era definito esemplare «confidente e pericoloso», secondo tutti i criteri previsti nel Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace) e la sua «rimozione» era stata decisa dopo i diversi episodi che l’avevano visto protagonista, l’ultimo domenica 28 gennaio, quando ha seguito per quasi 800 metri una coppia di 30enni nei boschi sopra l’abitato di Ortisè, nel Comune di Mezzana, in val di Sole. Seguito, non inseguito: significa che con ogni probabilità cercava immondizia e resti di cibo sul percorso dei due fidanzati, non che li aveva rincorsi con intenzioni ostili; un comportamento tipico degli animali abituati al contatto con l’uomo, difficile da scardinare. Prima del decreto di abbattimento, una ventina di tentativi di dissuasione avevano interessato M90, tutti poco riusciti. «Quest’orso andava senza dubbio abbattuto, ormai, così come si fa in ogni Paese del mondo in questi casi – sospira Alessandro De Guelmi, ex veterinario della Provincia di Trento – Ma continuiamo a inseguire il problema e a prenderlo per la coda, invece che per la testa: bisogna fare tutto il possibile proprio per evitare che questi animali diventino “confidenti”, con informazione, educazione, prevenzione, ciclo rifiuti sicuro. Invece si è fatto troppo poco, troppo tardi». 

La squadra di 2 uomini e il colpo di fucile

E sempre in val di Sole M90 è stato rintracciato martedì, dalla coppia degli uomini della forestale; la squadra che l’ha individuato e abbattuto era infatti composta da due uomini, seguendo lo stesso schema che usano storicamente le squadre di cecchini militari: uno imbraccia il fucile e spara, l’altro funge da avvistatore e, eventualmente, esplode il secondo colpo, nel caso in cui il primo fallisca, di modo che tra i due proiettili passi il minor tempo possibile, per evitare che l’animale si dia alla fuga. Un orso spaventato o, peggio ancora, ferito, è un’eventualità da scongiurare in ogni modo, visto che sarebbe una garanzia di maggiore aggressività; per questo stesso motivo i forestali mirano al cuore, sparando subito sotto la scapola (un tiro molto più semplice rispetto a quello alla testa), e usano un proiettile calibro 300, ad espansione. In pratica si usano gli stessi fucili che da sempre vengono imbracciati dai cacciatori americani che si dedicano alle grandi prede, montandoci munizioni che «esplodono» dentro il corpo (e che per questo sono vietatissime in ambito militare, ma sono favorite nella caccia perché garantiscono l’abbattimento e riducono i fori d’uscita).

La distanza

I forestali avevano l’ordine di mantenersi alla massima distanza utile – circa 300 metri – appostandosi da fermi, con appoggio delle armi per limitare ogni possibilità di errore. Questo, combinato con la necessità di una traiettoria completamente libera, limitava le possibilità di azione, anche tenuto conto del fatto che esche, trappole narcotiche, lacci e trappole-tubo non erano dell’equazione; non solo M90 sarebbe potuto risultare poco interessato al cibo che gli fosse stato eventualmente presentato (quindi niente trappole tubo), ma i suoi percorsi particolarmente erratici in questa stagione avrebbero reso improbabile indovinare dove piazzare i lacci per immobilizzarlo. Va anche detto che l’eventuale cattura dell’esemplare avrebbe presentato gli stessi impedimenti burocratici che hanno riguardato Jj4, l’orsa che lo scorso anno ha ucciso Andrea Papi: un plantigrado posto in cattività non rappresenta più un «pericolo immediato», e quindi la sua uccisone non è più subito giustificabile. 

Fonte: Corriere del Trentino

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

GLI ANIMALISTI AL CASTELLER: “NO ALLA CATTURA ED ALL’ABBATTIMENTO DEGLI ORSI”

Militanti incatenati al Casteller nel pomeriggio di lunedì 25 settembre: sono intervenuti gli agenti della Digos, la polizia e i pompieri. I dimostranti sono tornati a protestare contro la politica sui grandi carnivori portata avanti da Fugatti. La manifestazione è stata organizzata dall’associazione ambientalista Centopercentoanimalisti.

Fonte: L’Adige https://www.ladige.it/foto/gli-animalisti-al-casteller-no-alla-cattura-e-all-abbattimento-degli-orsi-1.3588402#1

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

ORSA F36, ANIMALISTI SEMPRE PIU’ CONVINTI DELL’IPOTESI BRACCONAGGIO

Fugatti non commenta. Nel frattempo i dubbi delle associazioni diventano sempre più insistenti

Gli animalisti a Trento il 16 settembre, un orso e il presidente Maurizio Fugatti https://www.trentotoday.it/attualita/f36-animalisti-bracconaggio.html

Acirca ventiquattro ore di distanza dalla nota con cui la Provincia ha annunciato il ritrovamento della carcassa dell’orsa F36, sono ancora tanti i nodi da sciogliere sulla questione, a partire dalla causa del decesso.

Si fa largo l’ipotesi bracconaggio  

Così, da parte delle sigle animaliste, diventano sempre più insistenti le richieste di chiarezza sull’accaduto, ma anche i sospetti e le ipotesi di responsabilità umane nella morte del plantigrado. Il Tar aveva sospeso la discussa ordinanza firmata dalla giunta e disposto invece la cattura dell’animale: questo significa che, anche se il presidente della Provincia Maurizio Fugatti pare fosse intenzionato a presentare ricorso al Consiglio di Stato, prima di una nuova sentenza F36 non poteva essere abbattuta. Se quindi fosse accertato un decesso per cause non naturali, il responsabile si troverebbe a rispondere dell’accusa di bracconaggio.

Lav, Wwf, Leidaa: tutte le reazioni alla notizia  

Le associazioni animaliste, pur lasciando un minimo spazio anche al dubbio, sembrano però avere le idee chiare a riguardo. Massimo Vitturi, esponente Lav, dichiara esplicitamente che “Non crediamo alle coincidenze”; Leal parla di “morte quasi annunciata” che “non può essere ritenuta casuale”; il Pae annuncia il sit-in a Trento per il prossimo 12 ottobre accusando Fugatti di “strizzare l’occhio ai bracconieri alimentando l’odio sociale”; Leidaa, Oipa e Animalisti Italiani hanno invece già promesso battaglia in tribunale; infine c’è anche il gruppo Centopercentoanimalisti, che a Sella Giudicarie, dove è stato trovata la carcassa, appende uno striscione eloquente: “Il suo sangue ricadrà su di voi”

L’ultimo striscione di Centopercentoanimalisti

Oltre a quelli di chiarimenti, sono tante le richieste di monitorare il cucciolo di F36 rimasto orfano (non ancora individuato dopo il ritrovamento) e di poter assistere all’autopsia sull’animale con periti e veterinari di fiducia delle diverse associazioni. Lav invoca anche il coinvolgimento del Centro nazionale di Referenza del Ministero della Salute per la Medicina Forense Veterinaria. 

Fugatti non commenta (per ora)

Nel frattempo, da piazza Dante non arrivano dichiarazioni. Il presidente Fugatti, candidato per il centrodestra anche alle elezioni provinciali del prossimo 22 ottobre, si è limitato finora a condividere sui social il testo della nota stampa da cui si sono scatenate le proteste. 

Fonte: Trento Today

Morte dell’#orsa #F36. #Animalisti: “È stato un atto di #bracconaggio#TrentoToday

https://x.com/bralex84/status/1708045760682471751

Ricordo al Presidente della Provincia Autonoma di Trento #MaurizioFugatti, il “Nazista priebkiano degli #orsi” che chi #tace è #complice di #morte.

https://x.com/bralex84/status/1708134636709130286

I remind the President of #Trento Autonomous Province #MaurizioFugatti, the “Priebkian Nazi of the #bears” that whoever #is silent is #accomplice to #death.

https://x.com/bralex84/status/1708135007015834015

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

GLI ORSI JJ4 e MJ5 NON SARANNO ABBATTUTI, IL CONSIGLIO DI STATO LI SALVA: LA SENTENZA

La notizia sulla sentenza del Consiglio di Stato è arrivata nel pomeriggio di oggi: gli orsi del trentino JJ4 e MJ5 non saranno abbattuti.

https://www.fanpage.it/attualita/gli-orsi-jj4-e-mj5-non-saranno-abbattuti-il-consiglio-di-stato-li-salva-la-sentenza/

Gli orsi JJ4 e MJ5 non saranno abbattuti. È questa la decisione del Consiglio di Stato sui due orsi al centro di una lunga disputa legale tra animalisti e Provincia Di Trento dopo un provvedimento di abbattimento emesso dall’Ente locale a seguito della morte del runner Andrea Papi, ucciso dall’orsa Jj4 lungo un sentiero nei boschi sopra l’abitato di Caldes nell’aprile scorso. Lo ha annunciato la Lav.

Una decisione attesa da tempo dopo la sospensiva dell’ordinanza di abbattimento dei due animali disposta dal Presidente della III sezione del Consiglio di Stato del giugno scorso. La sentenza di oggi è arrivata dopo l’udienza collegiale del Consiglio di Stato che si è svolta giovedì a Roma durante la quale i rappresentanti delle parti in causa hanno ribadito le loro richieste e le motivazioni per bocca dei rispettivi legali.

L’ordinanza sarà ora trasmessa al Tar per la fissazione dell’udienza di merito. Secondo i giudici “il provvedimento che dispone l’abbattimento dell’animale appare sproporzionato e non coerente con le normative sovrannazionali e nazionali che impongono l’adeguata valutazione di misure intermedie, ferma restando la disposta captivazione a tutela della sicurezza pubblica, va sospeso l’ordine di abbattimento dell’animale”.

Nel provvedimento si legge inoltre che “il quadro normativo sovranazionale impone che la misura dell’abbattimento rappresenti l’extrema ratio e che possano essere autorizzate deroghe ai divieti di uccisione delle specie protette ‘a condizione che non esista un’altra soluzione valida’ e nei soli limiti derivanti dai vincoli europei e internazionali”.

LAV: “Trasferiamoli in Romania”

“Cosa dobbiamo ancora attendere per poter trasferire JJ4 nel sicuro e autorizzato rifugio in Romania? – ha commentato Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – ora che anche il più alto grado di giudizio amministrativo ha deciso di salvare la vita di JJ4 e Mj5, Fugatti non ha più giustificazioni di sorta”.

Il Consiglio di Stato, si legge nell’ordinanza, chiede al TAR di modificare la data dell’udienza di merito prevista per il 14 dicembre. Questa secondo Lav è un’ulteriore motivazione che dovrebbe spingere la Provincia Autonoma di Trento ad accogliere subito la proposta di trasferimento di JJ4 in Romania.

Il provvedimento di abbattimento dei due orsi JJ4 e MJ5

I provvedimenti di abbattimento dell’orsa JJ4, già catturata e ora rinchiusa nel centro di Casteller, e di MJ5, ancora in libertà nei boschi trentini, sono stati emessi dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti che li ha motivati con la presunta pericolosità dei due orsi. Una decisione contro la quale però hanno fatto ricorso a più livelli e a più riprese diverse associazioni animaliste e ambientaliste.

Ricorsi che hanno portato a diverse decisioni del Tar e poi del Consiglio di stato che il mese scorso infine ha sospeso l’abbattimento in attesa della decisione collegiale di oggi. Giovedì i giudici hanno ascoltato, nell’ultima audizione, proprio i rappresentanti delle associazioni promotrici di questo ricorso tra cui Leal, Lav, Lega nazionale difesa del cane e Oipa che nella giornata di giovedì hanno organizzato un doppio presidio: uno a Roma, presso la sede del Consiglio di Stato, un altro davanti all’ingresso del Casteller a Trento.

La motivazione degli animalisti

“Il Consiglio di stato ha dimostrato di avere una grandissima attenzione per questa materia e da parte nostra giovedì è stato possibile articolare tutte le difese. Ci hanno ascoltato con molta attenzione per quanto riguarda le assolute carenze istruttorie di questi provvedimenti” ha spiegato Valentina Stefutti, avvocato di Enpa Oipa e Leidaa. “La provincia vuole abbattere solo perché vuole abbattere ma non ha argomenti perché la ricostruzione dei loro stessi uffici porta a ritenere che nessuno dei due orsi sia pericolo, né JJ4 né MJ5” ha aggiunto.

Fonte: FanPage

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

TROVATO UN ORSO MORTO AL CASTELLER. INTANTO L’OIPA PRESENTA LA PROPOSTA DI TRASFERIMENTO IN ROMANIA PER L’ORSA JJ4

La ormai famosa orsa JJ4, presunta responsabile dell’uccisione del runner Andrea Papi in Trentino
https://www.repubblica.it/cronaca/2023/06/02/news/orsi_trentino_trasferimento_rifugio_romania_oipa-402901953/

a cura della redazione Cronaca

L’Organizzazione internazionale protezione animali sta presentando una denuncia querela contro ignoti per uccisione di animali. Altre associazioni animaliste hanno aderito alla proposta dell’OIPA di trasferire l’orsa JJ4 al Liberarty Bear Sanctuary Zarnesti in Romania.

02 GIUGNO 2023 ALLE 15:02

Una carcassa di orso adulto è stata rinvenuta ieri sera nella zona del Monte Peller dal personale del Corpo forestale Trentino. Lo stato di decomposizione molto avanzato non permette ad oggi di formulare ipotesi attendibili sulle cause del decesso. Sono stati raccolti reperti che saranno inviati in laboratorio per determinare l’identificazione genetica dell’orso.

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) invierà subito una richiesta di accesso agli atti per avere tutti i particolari della vicenda e fa notare che si tratta del secondo orso trovato morto in pochi giorni, dopo M62.  L’Ufficio legale dell’associazione depositerà inoltre alla Procura della Repubblica di Trento anche per questo orso una denuncia querela contro ignoti per uccisione di animale.

“Speriamo non si tratti un’altra puntata della caccia alle streghe che anche alcune dichiarazioni di esponenti politici alimentano”, dice il presidente dell’Oipa Massimo Comparotto. “È di mercoledì 10 maggio, per esempio, una dichiarazione preoccupante del consigliere trentino Ivano Job che, durante la discussione sulle risoluzioni collegate alla comunicazione sulla gestione degli orsi del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, ha affermato che “se non ci sarà una risposta di buon senso, ponendo prima le persone e poi gli animali, i trentini non subiranno ancora”.

Sempre Oipa fa sapere che si sta profilando una proposta unitaria per il trasferimento dell’orsa JJ4, ritenuta responsabile dell’aggressione al runner Andrea Papi. L’Oipa già dal 12 maggio ha informato il Ministero dell’Ambiente sulla possibilità di trasferire JJ4, nel caso non possa essere liberata in natura, nel Santuario Liberarty Bear Sanctuary Zarnesti, in Romania, gestito dall’associazione Millions of Friends, lega membro di Oipa International.

La proposta Oipa sarà inviata con ulteriori dettagli entro il 27 giugno, data fissata dal Tar di Trento, alla Provincia autonoma di Trento, al Ministero dell’Ambiente e allo stesso Tribunale regionale di giustizia amministrativa. L’importante novità sta nella circostanza che ora anche altre associazioni animaliste hanno sposato la proposta dell’Oipa.

“Non dimentichiamo però che chiuso nel Casteller da anni c’è M49, detto anche “Papillon” per i suoi tentativi di evasione, e rischia di finirci anche MJ5, se catturato. Anche quest’ultimo, come JJ4, è oggetto dei decreti di abbattimento del presidente Maurizio Fugatti”, ricorda Comparotto. “Speriamo in un lieto fine per JJ4 e per tutti gli altri. Noi come Oipa ci siamo e ci saremo sempre per essere la loro voce, fuori e dentro le aule dei Tribunali”.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

GIUSEPPE CRUCIANI DE “LA ZANZARA” IN VISITA ALL’AREA FAUNISTICA DEL CASTELLER A TRENTO: “ORSA JJ4 MEGLIO MORTA CHE IN GABBIA.”

Intanto c’è stato un nuovo blitz degli animalisti al centro faunistico

Un frame del video di Cruciani al Casteller https://www.trentotoday.it/cronaca/cruciani-casteller-jj4.html

Protagonista in piazza Cesare Battisti con il live show della Zanzara per il Festival dell’Economia, lo speaker e conduttore di Radio 24 Giuseppe Cruciani è stato anche al centro di un video diffuso sul canale Instagram ufficiale de La Zanzara in cui lo si vede davanti al cancello del Casteller.

Lo speaker, nel video, ha ribadito la sua linea, confermata anche nell’intervista che aveva rilasciato a Trentotoday: “Qui è dove è rinchiusa JJ4. Quest’orsa sta qui dentro da un sacco di giorni. Mi domando: perché rinchiusa e sedata e non soppressa? Sarebbe meglio morta che sedata; questo non è il suo ambiente non c’è dubbio”. Migliaia le visualizzazioni e migliaia anche i like generati dal post.

Nuovo blitz di Centopercentoanimalisti

Il Casteller è stato poi al centro anche del nuovo blitz degli attivisti di Centipercentoanimalisti. Il tutto è avvenuto, fanno sapere i militanti, nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 30 maggio, con il collettivo che ha apposto uno striscione sulla recinzione con la scritta: “11 – 6 – 2023 assedio x la liberazione degli orsi”.

L’immagine dello striscione affisso al Casteller

L’11 Giugno prossimo è la data in cui Centopercentoanimalisti ha organizzato un presidio davanti al Casteller, aggiungendo poi: “La primavera sta per terminare ed è giunta l’ora di far capire ai diretti interessati che la liberazione degli orsi del Casteller è un dovere per noi animalisti, stanchi di farci prendere in giro dalla burocrazia”.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

UCCIDERE GLI ORSI PROBLEMATICI NON E’ LA SOLUZIONE: LA LAV PRESENTA DUE NUOVI RICORSI AL TAR

Uccidere gli orsi problematici non è una soluzione. Per questo la Lega Anti Vivisezione (LAV) ha presentato due nuovi ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Trento per contrastare le linee guida provinciali per la gestione degli orsi e il documento ISPRA-MUSE sugli orsi etichettati come “problematici”, quando in realtà l’unico essere veramente problematico è l’essere umano con i suoi comportamenti scriteriati, quando si avvicina eccessivamente ad un animale selvatico.

https://www.kodami.it/uccidere-gli-orsi-problematici-non-e-la-soluzione-la-lav-presenta-due-nuovi-ricorsi-al-tar/

Uccidere gli orsi problematici non è una soluzione. Ne è certa la Lav che per questo ha presentato due nuovi ricorsi al Tar di Trento per contrastare le Linee guida provinciali per la gestione degli orsi e il documento Ispra-Muse sugli orsi etichettati come “problematici”.

«Avevamo presentato già nell’agosto 2021 il ricorso al Tar per richiedere l’annullamento delle Linee guida provinciali per la gestione degli orsi mediante uccisione – ha spiegato Massimo Vitturi, responsabile area Animali selvatici della Lav – perché mancanti di qualsiasi riferimento alla programmazione delle misure di prevenzione, si tratta quindi di mere linee guida che nella loro genericità costituiscono la base per nuovi incidenti, per la creazione di fatto di orsi “problematici” e le conseguenti Ordinanze di uccisione degli orsi. Inoltre, nessun cenno alle misure non cruente in caso di orsi problematici essendo di fatto prevista sempre e soltanto l’uccisione degli animali».

Il Tar nel 2022 aveva però giudicato inammissibile il ricorso e quindi l’associazione si è rivolta al Consiglio di Stato. In attesa della decisione, però ha fatto sapere che proporrà ancora un nuovo ricorso su questi aspetti.

La discussione sulla gestione dei grandi carnivori del Trentino si è riaccesa a seguito della vicenda dell’orsa Gaia, nota come JJ4, ritenuta responsabile della morte del 26enne Andrea Papi, la prima aggressione mortale di un orso ai danni di un essere umano in oltre 150 anni di storia italiana.

Quando gli esperti della Fondazione Edmund Mach hanno isolato il profilo genetico dell’orsa è partita una vera e propria caccia da parte dei Forestali trentini, culminata con la cattura di Gaia. Oggi l’orsa, dopo essere stata separata dai suoi 3 cuccioli, si trova rinchiusa all’interno del Centro faunistico di Casteller, ancora in attesa della sentenza del Tar, che potrebbe salvarla accogliendo i ricorsi presentati dalle associazioni di tutela animale.

Fin da subito, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha fatto sapere di voler abbattere l’animale, e insieme a lei tutti gli orsi problematici del Trentino. Insieme a Gaia, infatti, dovrà essere catturato anche Johnny, conosciuto come Mj5, l’orso che ha aggredito un uomo in Val di Rabbi poche settimane prima della vicenda di Andrea Papi. L’uomo in quel caso se l’era cavata con qualche ferita ed era stato dimesso dall’ospedale dopo tre giorni.

Stessa sorte di Gaia e Johnny sarebbe toccata anche a M62, se non fosse stato ucciso da un maschio adulto alla fine di aprile. M62 era un giovane individuo che non si era mai mostrato aggressivo e che era considerato problematico perché aveva l’abitudine di entrare nei centri abitati, e mostrare una confidenza eccessiva nei riguardi di alcune persone. Come aveva spiegato a Kodami l’esperta di orsi e coautrice del progetto di divulgazione “L’orso e la formica”Elisabetta Tosoni, sono soprattutto le femmine e gli individui giovani ad avere la tendenza a entrare in contatto con zone abitate, allo scopo di fuggire dai maschi adulti.

Gaia, Johnny e M62 sono individui diversi, che hanno agito in contesti diversi, ma ai quali la Provincia autonoma di Trento vuole somministrare la medesima medicina: la morte. A rischio quindi sono tutti gli animali con atteggiamento considerato non conforme. Una ipotesi alla quale la Lav si oppone strenuamente: «Ottenere la tutela della vita di Jj4 ci permetterà di creare un precedente giudiziario per salvare la vita di tutti gli orsi», ha aggiunto Vitturi.

Nel frattempo per Gaia arrivano i primi segni di speranza: «La sola possibilità di salvare la vita di JJ4 attraverso il suo trasferimento in un rifugio straniero già rappresenta una svolta, perché effettivamente le linee guida incredibilmente non prendono neanche in considerazione questa possibilità essendo molto più facile uccidere che trasferire. Le nostre energie e le nostre attività politiche, legali, di rapporti istituzionali, sono interamente dedicate alla sorte dell’orsa non solo perché per LAV ogni vita ha valore e deve essere rispettata, ma perché alla sorte di Jj4 e dell’ancora non catturato MJ5 è legato il destino di vita o di morte per gli altri 100 orsi trentini in natura», ha concluso Vitturi.

Fonte: Kodami

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

TRENTO, RINVIATA LA DECISIONE SULL’ORSA JJ4. PROTESTA ANIMALISTA AL TAR: «FUGATTI VATTENE»

di Dafne Roat e Renato Piva

Giudici riuniti per decidere sulla sospensiva dell’ordinanza di abbattimento di Jj4, l’animale che ha ucciso il runner Andrea Papi: 24 ore per la sentenza. Manifestanti davanti al tribunale: slogan, cartelli e zona presidiata

https://corrieredeltrentino.corriere.it/notizie/cronaca/23_maggio_25/trento-si-decide-sulla-soppressione-dell-orsa-jj4-protesta-animalisti-di-fronte-al-tar-fugatti-vattene-ac79a562-90c1-45b7-a0f1-db6047dc0xlk.shtml

Si dovrà attendere ancora per conoscere la sorte dell’orsa Jj4. I giudici del Tar di Trento, salvo inattese sorprese in coda, nella camera di consiglio riunita da stamane, giovedì 25 maggio, completeranno l’esame dei ricorsi contro l’ordinanza di abbattimento dell’animale e contro quella – firmata, come la prima, dal presidente della Provincia, Maurio Fugatti, che dispone la cattura dell’altro orso, Mj5, tutt’ora libero nei boschi trentini. La decisione finale sarà comunicata domani: altre 24 ore, quindi, prima di chiudere il cerchio che si è aperto con la morte del 26enne runner Andrea Papi, sbranato da Jj4 il 5 aprile scorso, nei boschi sopra Caldes. I ricorsi sono otto, perché ai due principali presentati da Lav, Lega anti vivisezione, se ne sono sommati altri di associazioni animaliste, che si sono accodate alle iniziative principali.  

L’ottimismo degli animalisti 

Il presidente di Lav, a Trento nel giorno criciuale per tutti quelli che, da fronti opposti, attendono una soluzione alla «questione orsi», ha dispensato ottimismo. «I periti di parte che abbiamo schierato – le parole di Gianluca Felicetti – sono studiosi di fama internazionale, che, in passato, hanno completato anche studi tecnico-giuridici sul tema e qui hanno firmato relazioni di cui, ne siamo convinti, il Tar non potrà non tenere conto». Felicetti ha ribadito la posizione dell’associazione: «Quegli animali non sono pericolosi. Quanto a Mj5, noi speriamo che non venga mai catturato e che il decreto di uccisione per Jj4 venga cancellato dalla decisone della giustizia amministrativa…». Quanto alla sorte dell’orsa Jj4, «se non ci sarà la possibilità di restituirla alla natura, l’alternativa, che abbiamo indicato fin dal primo momento, può essere l’ospitalità in Germania, in Romania o in Giordania, con l’associazione austriaca che gestisce una struttura in quel Paese… Qualsiasi luogo che non sia il Casteller (il centro vivaistico forestale in zona Trento Sud, da sempre criticato dagli animalisti, ndr) dove ancora marcisce uno deglio orsi catturati anni fa dalla proviancia… Tutti dati di fatto di cui i giudici non potranno che tener conto. Siamo fiduciosi». 

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La protesa

Fin dal primo mattino, una cinquantina di persone, tutte o prevalentemente appartenenti ad associazioni animalisteha manifestato con cartelli e striscioni di fronte alle sede del Tar. «Vogliamo buon senso e giustizia. Gli orsi fanno gli orsi e non sono criminali», lo slogan vergato in nero su striscione a fondo giallo. Tra le richieste degli animalisti c’erano anche le dimissioni immediate del presidente della Provincia e dell’assessore alla Caccia e pesca, Giulia Zanotelli. I più accesi, magari con una punta di scherzo, si sono spinti alla richiesta di carcere per Fugatti. Via Calepina, dove ha sede il Tribunale amministrativo, era presidiata da forze di polizia in tenuta antisommossa e anche l’accesso al tribunale amministrativo era stato vietato. La manifestazione, comunque, si è chiusa verso le 13 senza eccessive asperità.

Fonte: Corriere del Trentino

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

“ORSI LIBERI, FUGATTI DIMETTITI”: LA CONTRO-MANIFESTAZIONE A TRENTO A SOSTEGNO DEI GRANDI CARNIVORI

Dopo l’iniziativa organizzata ieri in Piazza Dante per dire “no” alla presenza di orsi e lupi sul territorio provinciale, le associazioni animaliste sono scese in strada oggi puntando il dito contro la Giunta Fugatti

https://www.ildolomiti.it/cronaca/2023/orsi-liberi-fugatti-dimettiti-la-contro-manifestazione-a-trento-a-sostegno-dei-grandi-carnivori-foto-e-video

Di Filippo Schwachtje – 21 maggio 2023 – 16:16

TRENTO. Dopo la manifestazione organizzata ieri per dire ‘no‘ alla presenza di orsi lupi sul territorio provinciale (Qui Articolo), sono moltissimi i cittadini scesi oggi (21 maggio) per le strade di Trento per un’iniziativa a sostegno dei grandi carnivori organizzata dalle associazioni animaliste. Iniziativa alla quale hanno preso parte trentini non (qualcuno, come sottolineato in un cartello apparso nel corteo, è arrivato addirittura da Napoli) e nel corso della quale si è in definitiva puntato il dito contro la gestione dei grandi carnivori da parte della Giunta Fugatti.

“Ieri a Trento c’è stata una manifestazione contro orsi e lupi – è stato detto in piazza Duomo, dove si è diretto il corteo dopo la partenza da piazza Dante – noi però non facciamo la guerra al diverso, all’altro. Ieri siamo andati ad assistere all’evento ed i contenuti espressi sono stati più grotteschi di ogni nostra peggiore previsione. C’è un altro Trentino, ed è qua con noi oggi”. Molti i cartelli e gli striscioni apparsi per le vie del centro della città capoluogo: “L’unico confine che dobbiamo mantenere è quello che ci separa dagli oppressori, orsi liberiFugatti al Casteller” poi ancora “dal Trentino contro le bugie della Pat”, “ogni vita è sacra”, “io sto con gli orsi”, “Fugatti dimettiti” e ancora “trentini, il territorio è di tutti gli italiani che pagano le tasse“.

“Fugatti dimettiti!”

In Piazza Duomo non sono poi mancati gli interrogativi rivolti direttamente al presidente della Provincia: “Fugatti – è stato detto durante la manifestazione – deve rispondere, invece di ripetere slogan fake news, su cosa ha fatto per i cittadini di Caldes quando a soli 4 chilometri da dove c’è stato il tremendo incidente a giugno Jj4 si era scontrata con un ciclista, come mai non ha chiuso l’areale dove Jj4 era solita stare con i cuccioli, che la Pat stessa aveva reso noto lo scorso anno”.

Parlando proprio di Jj4, gli organizzatori del corteo hanno poi chiesto al presidente della Pat: “Perché se Jj4 era considerata un’orsa pericolosissima non le era stato sostituito il radiocollare. Cosa ha rivelato poi l’autopsia di M62? E come è possibile che i cassonetti antiorso arriveranno solo nel 2028, quando dovevano esserci già 20 anni fa?”.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

IL PARTITO ANIMALISTA EUROPEO DENUNCIA FUGATTI PER ABUSO D’UFFICIO: “ORSI ATTIRATI DALLE MANGIATOIE PER GLI UNGULATI”

“È illegale il foraggiamento artificiale dei cervi e caprioli”

17 Maggio 2023

https://www.altoadige.it/cronaca/il-partito-animalista-europeo-denuncia-fugatti-per-abuso-d-ufficio-orsi-attirati-dalle-mangiatoie-per-gli-ungulati-1.3501964

TRENTO. Il Partito animalista europeo annuncia di aver depositato atto formale di querela, alla Procura di Trento nei confronti del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, per il reato di abuso d’ufficio.

Secondo l’associazione animalista “il tema dell’antropizzazione degli habitat naturali registra la presenza di grandi carnivori a ridosso dei paesi del Trentino principalmente a causa della pratica illegale del foraggiamento artificiale degli ungulati, benché abbia ricevuto il parere negativo dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, è una pratica molto diffusa in Trentino. Le mangiatoie infatti, posizionate dai cacciatori e bracconieri, anche in modo sconsiderato vicino a case e strade, per consentire agli animali di mangiare ed attirarli per ucciderli, attirano anche lupi ed orsi di cui M6 e M2 che sono stati uccisi dai bracconieri rispettivamente nel 2015 e nel 2013, stessa sorte che potrebbe aver colpito altri tre orsi tra cui M62 il mese scorso”, sostiene ancora il Partito animalista.

Fonte: Alto Adige.it

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus