Area faunistica

CATTURATA LA LUPA DI VASTO: NON VERRA’ ABBATTUTA, MA FINIRA’ IN UN’AREA FAUNISTICA

di Redazione La Zampa

Catturata la “lupa” di Vasto dai tecnici del monitoraggio ambientale del Parco Nazionale della Maiella https://www.lastampa.it/la-zampa/2023/09/23/news/catturata_la_lupa_di_san_salvo_probabile_autrice_attacchi_a_uomini_non_sara_abbattuta_ma_finira_in_unarea_faunistica-415517774/

23 Settembre 2023 alle 12:41

Da Maggio scorso sono stati almeno una decina i casi di aggressione di un animale selvatico a persone a spasso sul litorale abruzzese tra Vasto e San Salvo (Chieti), una zona dove si aggirano sia lupi sia cani vaganti. Dopo mesi di monitoraggio, appurato che si trattava senz’altro di un animale problematico, questa notte è stato catturato in contrada Marinelle di San Salvo (Chieti), dallo staff di veterinari e biologi del Parco Nazionale della Maiella, un lupo femmina adulto, probabile responsabile delle aggressioni. Saranno le indagini genetiche a confermare l’identità dell’animale catturato per attribuirne la correlazione con quello aggressore.

La lupa sarà trasferita nell’area faunistica di Pretoro (Chieti). L’operazione è frutto di un sistema qualificato ed efficace per assicurare la complessa operazione di cattura, a garanzia dei cittadini dei due comuni della costa, che tecnici del Parco, con esperienza pluriennale nella rimozione di individui problematici in ambito urbano anche in altre regioni, hanno messo in piedi riuscendo a monitorare i movimenti dell’animale, identificarlo e distinguerlo da altri lupi presenti a Vasto e San Salvo.

La complessa operazione, svolta per oltre due mesi dallo staff, fa sapere il Parco, ha visto la compartecipazione di Enti e istituzioni, in primis Regione Abruzzo, che esercitando, la propria specifica competenza in tema di gestione faunistica e tutela degli animali protetti dalla Direttiva Habitat e dal Dpr 357/97, sin dalle prime segnalazioni provenienti dal Comune di Vasto, ha organizzato e coordinato il funzionamento di un tavolo tecnico che riunisce tutte le competenze istituzionali necessarie per risolvere il problema del presunto lupo di Vasto che ha manifestato comportamenti aggressivi nei confronti dell’uomo.

Che cosa fare e non fare nella aree con la presenza di lupi
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), ricordando anzitutto che il lupo è una specie protetta dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea e quindi non può essere cacciato né ucciso, da tempo ha elaborato un vademecum sul comportamento da usare per evitare problemi in territori dove il lupo è molto presente. 

Alcune regole da seguire: non tenere i cani a catena, come anche previsto dalla legislazione di molte Regioni; evitare di lasciare cibo alla fauna selvatica; tenere di notte gli animali domestici in locali chiusi; evitare di lasciare resti di animali accanto alle case; non lasciare rifiuti organici (placente, carcasse) nelle letamaie e nelle vicinanze di stalle; non lasciare cibo avanzato nelle colonie feline.

Nel caso di un incontro ravvicinato con un lupo si consiglia di parlare ad alta voce e agitare le braccia per allontanarlo; se il lupo è lontano, restare in silenzio e non interferire; non seguire le sue tracce e non disturbarlo; se si è in escursione con il proprio cane, tenerlo al guinzaglio; comportamento da tenere sempre quando si è in un territorio popolato da fauna selvatica. In particolare, il lupo potrebbe attaccare alla vista del cane, considerandolo un avversario.

Fonte: La Stampa

Catturata la #lupa di #Vasto probabile autrice degli attacchi a uomini. Non sarà abbattuta ma finirà in un’ #areafaunistica #LaStampa

https://x.com/bralex84/status/1705869350970769704

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

TRENTO, RINVIATA LA DECISIONE SULL’ORSA JJ4. PROTESTA ANIMALISTA AL TAR: «FUGATTI VATTENE»

di Dafne Roat e Renato Piva

Giudici riuniti per decidere sulla sospensiva dell’ordinanza di abbattimento di Jj4, l’animale che ha ucciso il runner Andrea Papi: 24 ore per la sentenza. Manifestanti davanti al tribunale: slogan, cartelli e zona presidiata

https://corrieredeltrentino.corriere.it/notizie/cronaca/23_maggio_25/trento-si-decide-sulla-soppressione-dell-orsa-jj4-protesta-animalisti-di-fronte-al-tar-fugatti-vattene-ac79a562-90c1-45b7-a0f1-db6047dc0xlk.shtml

Si dovrà attendere ancora per conoscere la sorte dell’orsa Jj4. I giudici del Tar di Trento, salvo inattese sorprese in coda, nella camera di consiglio riunita da stamane, giovedì 25 maggio, completeranno l’esame dei ricorsi contro l’ordinanza di abbattimento dell’animale e contro quella – firmata, come la prima, dal presidente della Provincia, Maurio Fugatti, che dispone la cattura dell’altro orso, Mj5, tutt’ora libero nei boschi trentini. La decisione finale sarà comunicata domani: altre 24 ore, quindi, prima di chiudere il cerchio che si è aperto con la morte del 26enne runner Andrea Papi, sbranato da Jj4 il 5 aprile scorso, nei boschi sopra Caldes. I ricorsi sono otto, perché ai due principali presentati da Lav, Lega anti vivisezione, se ne sono sommati altri di associazioni animaliste, che si sono accodate alle iniziative principali.  

L’ottimismo degli animalisti 

Il presidente di Lav, a Trento nel giorno criciuale per tutti quelli che, da fronti opposti, attendono una soluzione alla «questione orsi», ha dispensato ottimismo. «I periti di parte che abbiamo schierato – le parole di Gianluca Felicetti – sono studiosi di fama internazionale, che, in passato, hanno completato anche studi tecnico-giuridici sul tema e qui hanno firmato relazioni di cui, ne siamo convinti, il Tar non potrà non tenere conto». Felicetti ha ribadito la posizione dell’associazione: «Quegli animali non sono pericolosi. Quanto a Mj5, noi speriamo che non venga mai catturato e che il decreto di uccisione per Jj4 venga cancellato dalla decisone della giustizia amministrativa…». Quanto alla sorte dell’orsa Jj4, «se non ci sarà la possibilità di restituirla alla natura, l’alternativa, che abbiamo indicato fin dal primo momento, può essere l’ospitalità in Germania, in Romania o in Giordania, con l’associazione austriaca che gestisce una struttura in quel Paese… Qualsiasi luogo che non sia il Casteller (il centro vivaistico forestale in zona Trento Sud, da sempre criticato dagli animalisti, ndr) dove ancora marcisce uno deglio orsi catturati anni fa dalla proviancia… Tutti dati di fatto di cui i giudici non potranno che tener conto. Siamo fiduciosi». 

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La protesa

Fin dal primo mattino, una cinquantina di persone, tutte o prevalentemente appartenenti ad associazioni animalisteha manifestato con cartelli e striscioni di fronte alle sede del Tar. «Vogliamo buon senso e giustizia. Gli orsi fanno gli orsi e non sono criminali», lo slogan vergato in nero su striscione a fondo giallo. Tra le richieste degli animalisti c’erano anche le dimissioni immediate del presidente della Provincia e dell’assessore alla Caccia e pesca, Giulia Zanotelli. I più accesi, magari con una punta di scherzo, si sono spinti alla richiesta di carcere per Fugatti. Via Calepina, dove ha sede il Tribunale amministrativo, era presidiata da forze di polizia in tenuta antisommossa e anche l’accesso al tribunale amministrativo era stato vietato. La manifestazione, comunque, si è chiusa verso le 13 senza eccessive asperità.

Fonte: Corriere del Trentino

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus