Presidenza della Provincia Autonoma di Trento

GLI ANIMALISTI AL CASTELLER: “NO ALLA CATTURA ED ALL’ABBATTIMENTO DEGLI ORSI”

Militanti incatenati al Casteller nel pomeriggio di lunedì 25 settembre: sono intervenuti gli agenti della Digos, la polizia e i pompieri. I dimostranti sono tornati a protestare contro la politica sui grandi carnivori portata avanti da Fugatti. La manifestazione è stata organizzata dall’associazione ambientalista Centopercentoanimalisti.

Fonte: L’Adige https://www.ladige.it/foto/gli-animalisti-al-casteller-no-alla-cattura-e-all-abbattimento-degli-orsi-1.3588402#1

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

ORSA F36, ANIMALISTI SEMPRE PIU’ CONVINTI DELL’IPOTESI BRACCONAGGIO

Fugatti non commenta. Nel frattempo i dubbi delle associazioni diventano sempre più insistenti

Gli animalisti a Trento il 16 settembre, un orso e il presidente Maurizio Fugatti https://www.trentotoday.it/attualita/f36-animalisti-bracconaggio.html

Acirca ventiquattro ore di distanza dalla nota con cui la Provincia ha annunciato il ritrovamento della carcassa dell’orsa F36, sono ancora tanti i nodi da sciogliere sulla questione, a partire dalla causa del decesso.

Si fa largo l’ipotesi bracconaggio  

Così, da parte delle sigle animaliste, diventano sempre più insistenti le richieste di chiarezza sull’accaduto, ma anche i sospetti e le ipotesi di responsabilità umane nella morte del plantigrado. Il Tar aveva sospeso la discussa ordinanza firmata dalla giunta e disposto invece la cattura dell’animale: questo significa che, anche se il presidente della Provincia Maurizio Fugatti pare fosse intenzionato a presentare ricorso al Consiglio di Stato, prima di una nuova sentenza F36 non poteva essere abbattuta. Se quindi fosse accertato un decesso per cause non naturali, il responsabile si troverebbe a rispondere dell’accusa di bracconaggio.

Lav, Wwf, Leidaa: tutte le reazioni alla notizia  

Le associazioni animaliste, pur lasciando un minimo spazio anche al dubbio, sembrano però avere le idee chiare a riguardo. Massimo Vitturi, esponente Lav, dichiara esplicitamente che “Non crediamo alle coincidenze”; Leal parla di “morte quasi annunciata” che “non può essere ritenuta casuale”; il Pae annuncia il sit-in a Trento per il prossimo 12 ottobre accusando Fugatti di “strizzare l’occhio ai bracconieri alimentando l’odio sociale”; Leidaa, Oipa e Animalisti Italiani hanno invece già promesso battaglia in tribunale; infine c’è anche il gruppo Centopercentoanimalisti, che a Sella Giudicarie, dove è stato trovata la carcassa, appende uno striscione eloquente: “Il suo sangue ricadrà su di voi”

L’ultimo striscione di Centopercentoanimalisti

Oltre a quelli di chiarimenti, sono tante le richieste di monitorare il cucciolo di F36 rimasto orfano (non ancora individuato dopo il ritrovamento) e di poter assistere all’autopsia sull’animale con periti e veterinari di fiducia delle diverse associazioni. Lav invoca anche il coinvolgimento del Centro nazionale di Referenza del Ministero della Salute per la Medicina Forense Veterinaria. 

Fugatti non commenta (per ora)

Nel frattempo, da piazza Dante non arrivano dichiarazioni. Il presidente Fugatti, candidato per il centrodestra anche alle elezioni provinciali del prossimo 22 ottobre, si è limitato finora a condividere sui social il testo della nota stampa da cui si sono scatenate le proteste. 

Fonte: Trento Today

Morte dell’#orsa #F36. #Animalisti: “È stato un atto di #bracconaggio#TrentoToday

https://x.com/bralex84/status/1708045760682471751

Ricordo al Presidente della Provincia Autonoma di Trento #MaurizioFugatti, il “Nazista priebkiano degli #orsi” che chi #tace è #complice di #morte.

https://x.com/bralex84/status/1708134636709130286

I remind the President of #Trento Autonomous Province #MaurizioFugatti, the “Priebkian Nazi of the #bears” that whoever #is silent is #accomplice to #death.

https://x.com/bralex84/status/1708135007015834015

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

TROVATA MORTA IN TRENTINO MAMMA ORSA F36

LAV ONLUS SU X

+++ TROVATA MORTA MAMMA ORSA F36 +++ Che strano! E’ il secondo orso nel giro di appena 6 mesi che dopo decreto uccisione di @MaurizioFugatti viene trovato senza vita. Chiediamo che autopsia sia resa pubblica e azioni a tutela del cucciolo che ora sarà in grande difficoltà!

https://x.com/LAVonlus/status/1707341670906212370

Conoscendo l’uomo mangia orsi importati dalla vicina Slovenia, giuro sul mio onore che se riuscirò a svincolarmi dall’#Abruzzo entro i prossimi due anni e a trasferirmi in #Trentino dove veramente ci sarà bisogno di ambientalisti carismatici come me, lo sistemo io il gerarca.

https://x.com/bralex84/status/1707510492195913927

Knowing the man who eats bears imported from nearby Slovenia, I swear on my honor that if I manage to free myself from #Abruzzo within the next two years and I’l can move to #Trentino where there will really be a need for charismatic environmentalists like me, I will fix him.

https://x.com/bralex84/status/1707510879988666845

Orsa F36, gli animalisti furiosi: “Ci tengono all’oscuro sull’autopsia”

Oipa e Leal sul piede di guerra contro Provincia e Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Non si esclude la denuncia per uccisione di animali

https://www.trentotoday.it/cronaca/autopsia-orsa-f36-oipa-leal.html

“Aoggi non siamo stati informati né della possibilità o meno di essere presenti con un nostro perito di parte, né abbiamo notizia se l’autopsia sia stata fatta o meno”: a parlare sono Oipa e Leal, con riferimento all’autopsia dell’orsa F36, puntando il mirino contro la Provincia di Trento e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

Le due associazioni animaliste spiegano che la richiesta di partecipare all’autopsia con un proprio consulente di parte, la dottoressa Cristina Marchetti, medico veterinario, anatomopatologa ed esperta in materia, è stata inviata lo scorso 28 settembre, senza ricevere alcuna risposta.

Accesso agli atti

Lunedì 2 ottobre, l’ufficio legale di Oipa ha fatto una richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli della morte di F36. Sulla base dei documenti che saranno forniti, l’associazione valuterà se procedere con una denuncia per uccisione di animale ai sensi dell’articolo 544 bis del Codice penale.

“Vogliamo chiarezza e vogliamo essere presenti all’esame autoptico dell’orsa. Finora non siamo stati informati né della possibilità o meno di essere presenti con un nostro perito di parte, né abbiamo notizia se l’autopsia sia stata fatta o meno. Attendiamo una risposta dalla Provincia e dall’Istituto sperando che si aprano alla corretta condivisione di atti e operazioni con noi, che rappresentiamo l’interesse della fauna e di chi la ama” concludono Leal e Oipa.

Fonte: Trento Today

#Orsa #F36, gli #animalisti furiosi: “Ci tengono all’oscuro sull’#autopsia#Oipa e #Leal sul piede di guerra contro #Provincia e #IstitutoZooprofilatticoSperimentaledelleVenezie. Non si esclude la #denuncia per #uccisione di #animali. #TrentoToday

Autopsia dell’orsa F36 trovata morta in Trentino: «Escluso il perito delle associazioni»

Le associazioni di tutela animale sono state ignorate dalla provincia di Trento nella richiesta di essere informate dell’autopsia sull’orsa F36. Lo denunciano Oipa e Leal.

https://www.kodami.it/autopsia-dellorsa-f36-trovata-morta-in-trentino-escluso-il-perito-delle-associazioni/

Le associazioni di tutela animale sono state ignorate dalla provincia di Trento nella richiesta di partecipare all‘autopsia sull’orsa F36trovata morta in val Bondone, nel comune di Sella Giudicarie, nella serata di mercoledì 27 settembre. Lo hanno fatto sapere Oipa e Leal che hanno anche sottolineato l’esclusione del proprio perito al momento dell’esame necroscopico sull’animale.

«Vogliamo chiarezza e vogliamo essere presenti all’esame autoptico della povera orsa. A oggi non siamo stati informati né della possibilità o meno di essere presenti con un nostro perito di parte, né abbiamo notizia se l’autopsia sia stata fatta o meno – dichiarano le associazioni Leal e Oipa – Attendiamo una risposta dalla Provincia e dall’Istituto sperando che, nel rispetto della trasparenza che dovrebbe caratterizzare la Pubblica Amministrazione, si aprano alla corretta condivisione di atti e operazioni con noi, che rappresentiamo l’interesse della fauna, bene indisponibile dello Stato, e di chi la ama».

. L’accertamento è stato fatto dagli uomini del Corpo Forestale Trentino che si sono mossi in seguito all’attivazione del sensore di mortalità di cui é dotato il radiocollare dell’orsa.

Come da prassi, il corpo è stato subito consegnato all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie per gli accertamenti del caso. Da un primo esame esterno, ha fatto sapere la Provincia Autonoma di Trento, «non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte».

F36 non era un’orsa qualsiasi: è l’ultima ad essere stata iscritta nella lista nera di orsi problematici del presidente della Provincia Maurizio Fugatti l’8 settembre. Su di lei pendeva infatti un’ordinanza di abbattimentosubito sospesa dal Tar di Trento. In ragione di questa tempistica, a sole poche settimane di distanza dalla richiesta di abbattimento alla morte dell’orsa, Le associazioni hanno chiesto di partecipare all’autopsia con un proprio consulente di parte individuato nella dottoressa Cristina Marchetti, medico veterinario, anatomopatologa ed esperta in materia.

Questa richiesta, fanno sapere Oipa e Leal, è stata inviata giovedì 28 settembre all’Izs, al presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e al Servizio Foreste trentino. Per ora, però, ancora nessuna risposta.

F36 è il secondo orso a morire dopo essere finito nella lista degli individui problematici individuati da Fuguatti. Il primo è stato M62, trovato da un gruppo di escursionisti che stava passeggiando tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, a Sud Est del massiccio delle Dolomiti di Brenta. Anche in quell’occasione, serpeggiò tra volontari e associazioni il timore che l’animale fosse stato ucciso dai bracconieri. In risposta, la Provincia Autonoma di Trento sottolineò immediatamente che sul corpo dell’animale erano state rinvenute ferite compatibili a uno scontro con un altro maschio: «L’ipotesi è avanzata dal Corpo forestale trentino e potrà trovare conferma nei prossimi giorni dalle analisi – e aggiungono – Gli scontri tra plantigradi possono avvenire durante l’intero arco dell’anno e nella stagione degli amori, che è già iniziata, questo rischio aumenta». Ipotesi successivamente confermata dall’autopsia eseguita anche in quel caso dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie.

Su F36 c’è il medesimo timore che potrà essere fugato solo dopo l’esame autoptico.

Autore: Maria Neve Iervolino

Fonte: Kodami

#Autopsia dell’#orsa #F36 trovata morta in #Trentino: «Escluso il #perito delle #associazioni» Le associazioni di #tutelaanimale sono state ignorate dalla #ProvinciadiTrento nella richiesta di essere informate dell’autopsia sull’orsa F36. #Kodami

https://x.com/bralex84/status/1709998781280694684

Trentino: “Anche se orfano, il cucciolo dell’orsa F36 può farcela”

3 Ottobre 2023 Guido Minciotti

Trentino: “Anche se orfano, il cucciolo dell’orsa F36 può farcela”
https://guidominciotti.blog.ilsole24ore.com/2023/10/03/trentino-anche-se-orfano-il-cucciolo-dellorsa-f36-puo-farcela/

“Il piccolo dell’orsa F36 ha ora circa otto mesi di età. In base alla bibliografia scientifica, relativa ai tassi di sopravvivenza dei piccoli di orso orfani di madre, hanno, quando hanno superato i sei mesi di età, sostanzialmente le stesse probabilità di sopravvivenza dei piccoli accompagnati. I piccoli vanno lasciati in pace nel loro ambiente, non vanno avvicinati, non va mai offerto loro alcun cibo ed eventuali osservazioni vanno comunicate tempestivamente al Corpo forestale trentino”. Lo comunica la Provincia di Trento, attraverso il proprio sito dedicato ai grandi carnivori, in merito alle condizioni di salute del cucciolo dell’orsa F36, trovata morta il 27 settembre prima che il Tar si esprimesse sul decreto di cattura e abbattimento firmato dal governatore Maurizio Fugatti a seguito di due ‘falsi attacchi’ ai danni di 4 escursionisti. “La cosa più importante è che tali esemplari conservino la loro selvaticità e rimangano lontani dall’uomo – si legge nella nota -. Da questo punto di vista il piccolo di F36 non si è finora fatto vedere e ciò costituisce un primo segnale positivo”.

NESSUNA RISPOSTA ALLA RICHIESTA DEGLI ANIMALISTI DI PARTECIPARE ALL’AUTOPSIA DI F36

Nel frattempo, gli animalisti di Oipa e Leal si lamentano del fatto che “la Provincia autonoma di Trento e l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie non rispondono ancora alla richiesta di partecipare all’esame autoptico dell’orsa F36” trovata morta lo scorso 27 settembre. “La richiesta di partecipare all’autopsia con un proprio consulente di parte, individuato nella dottoressa Cristina Marchetti, medico veterinario, anatomopatologa ed esperta in materia, è stata inviata giovedì 28 settembre al presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e al Servizio foreste trentino. Nessuna risposta, almeno per ora”. (foto d’archivio)

Fonte: Il Sole 24 Ore

#Trentino: “Anche se #orfano, il #cucciolo dell’#orsa #F36 può farcela” #GuidoMinciotti #IlSole24Ore

https://x.com/bralex84/status/1710000850515513372

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

DOMANI 16 SETTEMBRE IL CONSIGLIO DI STATO DECIDERA’ LA SORTE DEI LUPI IN TRENTINO

Fermiamo gli ammazzalupi. È un’emergenza: resta poco tempo per salvare gli animali!

Per la prima volta in Italia dopo decenni i lupi sono a rischio uccisione. Animali selvatici che possono essere tenuti lontani, senza ucciderli.

https://www.lav.it/news/bolzano-trento-lupi-abbattimento/domani-consiglio-di-stato

Domani il Consiglio di Stato decide della vita dei lupi trentini

Dopo che Fugatti aveva condannato a morte due lupi a seguito di alcune predazioni avvenute a malga Boldera, nella Lessinia trentina, le associazioni LAV, Lndc Animal Protection e WWF, avevano presentato ricorso al TAR di Trento per bloccare l’esecuzione della condanna.

Il Presidente del TAR aveva però respinto il ricorso, nonostante fosse evidente che le predazioni erano conseguenza, in molti casi, dell’inadeguatezza e della scarsa manutenzione dei recinti elettrificati, rimandando all’udienza collegiale prevista per il 14 settembre.

Si veniva così a creare un paradosso giudiziario per cui il giorno dell’udienza si sarebbe potuto decidere sulla legittimità dell’atto, con i due lupi già uccisi.

Per questo motivo le associazioni avevano presentato appello al Presidente del Consiglio di Stato che, con il suo decreto dell’11 agosto scorso, aveva riconosciuto la validità delle loro argomentazioni, disponendo che l’uccisione doveva essere sospesa fino al 14 settembre, data prevista per l’udienza collegiale dello stesso Consiglio di Stato.  

Domani quindi si decide della vita di due lupi che potrebbero essere uccisi a caso tra quelli che vivono nella zona incriminata già sapendo, per stessa ammissione della provincia di Trento, che le predazioni sono avvenute nella maggior parte dei casi perché i sistemi di protezione non erano stati curati, una situazione quindi che ci fa sperare per una conclusione positiva del procedimento.

Le norme europee, infatti, sono molto chiare e prevedono che i lupi possano essere uccisi in deroga alle norme di protezione, solamente dopo che si sia dimostrata l’inefficacia degli strumenti di prevenzione delle predazioni. Ma nel caso di malga Boldera tali strumenti erano semplicemente non funzionanti, come riportato nella documentazione fornita dalla provincia di Trento. 

Attendiamo quindi con fiducia l’esito dell’udienza di domani al Consiglio di Stato, ribadendo che non c’è alternativa all’adozione di sistemi efficaci di prevenzione delle predazioni e alla loro puntuale manutenzione, in provincia di Trento come in tutto il Paese uccidere i lupi non solo viola le norme nazionali ed europee, non solo non garantisce il contenimento delle predazioni, ma rappresenta una feroce crudeltà. Associazioni

L’udienza prevista al TAR di Trento nella stessa giornata di domani sarà invece rinviata a seguito del deposito, da parte dei legali delle associazioni, di un nuovo ricorso per motivi aggiunti che intende verificare la legittimità del parere espresso da ISPRA circa l’uccisione dei due lupi.

Fonte: Lega Anti Vivisezione (LAV)

https://x.com/LAVonlus/status/1701972932610732174

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

TROVATO UN ORSO MORTO AL CASTELLER. INTANTO L’OIPA PRESENTA LA PROPOSTA DI TRASFERIMENTO IN ROMANIA PER L’ORSA JJ4

La ormai famosa orsa JJ4, presunta responsabile dell’uccisione del runner Andrea Papi in Trentino
https://www.repubblica.it/cronaca/2023/06/02/news/orsi_trentino_trasferimento_rifugio_romania_oipa-402901953/

a cura della redazione Cronaca

L’Organizzazione internazionale protezione animali sta presentando una denuncia querela contro ignoti per uccisione di animali. Altre associazioni animaliste hanno aderito alla proposta dell’OIPA di trasferire l’orsa JJ4 al Liberarty Bear Sanctuary Zarnesti in Romania.

02 GIUGNO 2023 ALLE 15:02

Una carcassa di orso adulto è stata rinvenuta ieri sera nella zona del Monte Peller dal personale del Corpo forestale Trentino. Lo stato di decomposizione molto avanzato non permette ad oggi di formulare ipotesi attendibili sulle cause del decesso. Sono stati raccolti reperti che saranno inviati in laboratorio per determinare l’identificazione genetica dell’orso.

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) invierà subito una richiesta di accesso agli atti per avere tutti i particolari della vicenda e fa notare che si tratta del secondo orso trovato morto in pochi giorni, dopo M62.  L’Ufficio legale dell’associazione depositerà inoltre alla Procura della Repubblica di Trento anche per questo orso una denuncia querela contro ignoti per uccisione di animale.

“Speriamo non si tratti un’altra puntata della caccia alle streghe che anche alcune dichiarazioni di esponenti politici alimentano”, dice il presidente dell’Oipa Massimo Comparotto. “È di mercoledì 10 maggio, per esempio, una dichiarazione preoccupante del consigliere trentino Ivano Job che, durante la discussione sulle risoluzioni collegate alla comunicazione sulla gestione degli orsi del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, ha affermato che “se non ci sarà una risposta di buon senso, ponendo prima le persone e poi gli animali, i trentini non subiranno ancora”.

Sempre Oipa fa sapere che si sta profilando una proposta unitaria per il trasferimento dell’orsa JJ4, ritenuta responsabile dell’aggressione al runner Andrea Papi. L’Oipa già dal 12 maggio ha informato il Ministero dell’Ambiente sulla possibilità di trasferire JJ4, nel caso non possa essere liberata in natura, nel Santuario Liberarty Bear Sanctuary Zarnesti, in Romania, gestito dall’associazione Millions of Friends, lega membro di Oipa International.

La proposta Oipa sarà inviata con ulteriori dettagli entro il 27 giugno, data fissata dal Tar di Trento, alla Provincia autonoma di Trento, al Ministero dell’Ambiente e allo stesso Tribunale regionale di giustizia amministrativa. L’importante novità sta nella circostanza che ora anche altre associazioni animaliste hanno sposato la proposta dell’Oipa.

“Non dimentichiamo però che chiuso nel Casteller da anni c’è M49, detto anche “Papillon” per i suoi tentativi di evasione, e rischia di finirci anche MJ5, se catturato. Anche quest’ultimo, come JJ4, è oggetto dei decreti di abbattimento del presidente Maurizio Fugatti”, ricorda Comparotto. “Speriamo in un lieto fine per JJ4 e per tutti gli altri. Noi come Oipa ci siamo e ci saremo sempre per essere la loro voce, fuori e dentro le aule dei Tribunali”.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

“META’ DEI TRENTINI E’ CONTRO L’UCCISIONE DEGLI ORSI”, IL SONDAGGIO DELLA LAV: “LA MAGGIORANZA PENSA CHE LA PAT SI SIA IMPEGNATA POCO PER FARE INFORMAZIONE”

La Lav ha presentato il sondaggio anche per smentire Fugatti: “Hanno usato gli orsi come attrattiva turistica per poi decidere di portarli al patibolo ma la metà dei trentini è contro l’uccisione di questi animali”

L’orsa JJ4 ritratta con i suoi tre cuccioli: la prima è ancora rinchiusa nel carcere fortezza dell’Area Faunistica del Casteller a Trento, mentre i secondi tre orsetti sono da soli senza madre accanto a vagare nei boschi del Trentino a rischio di costante predazione
https://www.ildolomiti.it/ambiente/2023/meta-dei-trentini-e-contro-luccisione-degli-orsi-il-sondaggio-della-lav-la-maggioranza-pensa-che-la-pat-si-sia-impegnata-poco-per-fare-informazione

Di T.G. – 24 Maggio 2023 – 15:10

TRENTO. La metà dei trentini è contro l’uccisione degli orsi Jj4 e Mj5, questo quanto emerge dal sondaggio presentato oggi dalla Lav. Il dato riguarda sia gli abitanti del capoluogo (57%) sia coloro che vivono nelle vallate e nei piccoli centri (47%), e si tratta di un’indagine demoscopica condotta da Doxa attraverso 500 interviste su un campione rappresentativo di residenti a Trento (22%) e provincia (78%), fra l’11 e il 17 maggio. Peraltro Doxa è la stessa società a cui la Provincia si era affidata per l’indagine conoscitiva effettuata nel 1997 e ripetuta nel 2003.

Questa, precisano dall’associazione, vuole essere una risposta a quanto affermato dal presidente della provincia di Trento: “Al contrario di quanto afferma Fugatti fra i trentini non c’è una maggioranza schiacciante schierata a favore dell’uccisione degli orsi”. Insomma per gli animalisti “una ragione in più, oltre a quelle etiche e scientifiche, della quale la politica locale deve tener conto” prima di prendere una decisione.

Simone Stefani, responsabile Lav Trentino e vicepresidente nazionale dell’associazione animalista, fa notare come il 53% dei trentini ritenga che la Provincia, dopo aver riportato gli orsi sul territorio, si sia impegnata ‘poco o per nulla’ per fornire ai cittadini tutte le informazioni necessarie a prevenire gli incontri e come comportarsi con gli orsi. Percentuale che fuori Trento città arriva al 55%. “Questo – commenta Stefani – dimostra le gravi mancanze delle Giunte che governano da più di vent’anni la Provincia, riguardo quindi alla possibilità di evitare la tragedia di Andrea Papi a Piazza Dante c’è chi dovrebbe farsi un esame di coscienza”.

Dal sondaggio emerge anche una maggioranza di trentini, fra il 53% e il 69%, che vuole che si realizzino i corridoi ecologici per la dispersione dei plantigradi. “Azione sbeffeggiata dall’assessora Zanotelli, così come l’immediata sostituzione dei cassonetti dei rifiuti con quelli ‘anti-orso’ e la sterilizzazione di alcuni orsi, come avrebbe dovuto esserlo Jj4 secondo quanto autorizzato dall’Ispra, cioè le attività incruente necessarie secondo il mondo scientifico ignorato dalla Provincia”, afferma Massimo Vitturi, responsabile nazionale Lav animali selvatici.

Secondo Gianluca Felicetti, presidente nazionale Lav, quella portata avanti dall’associazione è tutt’altro che una battaglia ideologica: “È una battaglia dall’approccio scientifico e morale sulla possibilità e la necessità di una convivenza umani-animali selvatici non fondata sulle doppiette e sul sangue di una vittima umana, morte causata più che altro dalle mancanze della Provincia”. Il Trentino, dice sempre Felicetti, ha diritto a vivere senza paure sulle quali invece soffiano dei “professionisti degli scontri e delle divisioni che sono smentiti dai numeri”.

Per questo dalla Lav chiedono più serietà da parte di chi “ha usato gli orsi come attrattiva turistica per poi decidere di portarli al patibolo, di prendere soldi dall’Europa per il progetto di reintroduzione degli orsi e poi ha tolto la competenza sulle attività a Parchi ed esperti per affidarla a un sistema emergenziale, che ha cancellato la prevenzione e le misure sulla convivenza in favore solo di ergastolo o morte, da parte di chi sbandiera contro gli orsi la prevalenza della incolumità e della sicurezza pubblica e sempre nei boschi favorisce l’estensione della caccia che tutti gli anni in tutta Italia provoca decine e decine di morti e feriti umani”, conclude Felicetti.

Fonte: Il Dolomiti

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

UCCIDERE GLI ORSI PROBLEMATICI NON E’ LA SOLUZIONE: LA LAV PRESENTA DUE NUOVI RICORSI AL TAR

Uccidere gli orsi problematici non è una soluzione. Per questo la Lega Anti Vivisezione (LAV) ha presentato due nuovi ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Trento per contrastare le linee guida provinciali per la gestione degli orsi e il documento ISPRA-MUSE sugli orsi etichettati come “problematici”, quando in realtà l’unico essere veramente problematico è l’essere umano con i suoi comportamenti scriteriati, quando si avvicina eccessivamente ad un animale selvatico.

https://www.kodami.it/uccidere-gli-orsi-problematici-non-e-la-soluzione-la-lav-presenta-due-nuovi-ricorsi-al-tar/

Uccidere gli orsi problematici non è una soluzione. Ne è certa la Lav che per questo ha presentato due nuovi ricorsi al Tar di Trento per contrastare le Linee guida provinciali per la gestione degli orsi e il documento Ispra-Muse sugli orsi etichettati come “problematici”.

«Avevamo presentato già nell’agosto 2021 il ricorso al Tar per richiedere l’annullamento delle Linee guida provinciali per la gestione degli orsi mediante uccisione – ha spiegato Massimo Vitturi, responsabile area Animali selvatici della Lav – perché mancanti di qualsiasi riferimento alla programmazione delle misure di prevenzione, si tratta quindi di mere linee guida che nella loro genericità costituiscono la base per nuovi incidenti, per la creazione di fatto di orsi “problematici” e le conseguenti Ordinanze di uccisione degli orsi. Inoltre, nessun cenno alle misure non cruente in caso di orsi problematici essendo di fatto prevista sempre e soltanto l’uccisione degli animali».

Il Tar nel 2022 aveva però giudicato inammissibile il ricorso e quindi l’associazione si è rivolta al Consiglio di Stato. In attesa della decisione, però ha fatto sapere che proporrà ancora un nuovo ricorso su questi aspetti.

La discussione sulla gestione dei grandi carnivori del Trentino si è riaccesa a seguito della vicenda dell’orsa Gaia, nota come JJ4, ritenuta responsabile della morte del 26enne Andrea Papi, la prima aggressione mortale di un orso ai danni di un essere umano in oltre 150 anni di storia italiana.

Quando gli esperti della Fondazione Edmund Mach hanno isolato il profilo genetico dell’orsa è partita una vera e propria caccia da parte dei Forestali trentini, culminata con la cattura di Gaia. Oggi l’orsa, dopo essere stata separata dai suoi 3 cuccioli, si trova rinchiusa all’interno del Centro faunistico di Casteller, ancora in attesa della sentenza del Tar, che potrebbe salvarla accogliendo i ricorsi presentati dalle associazioni di tutela animale.

Fin da subito, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha fatto sapere di voler abbattere l’animale, e insieme a lei tutti gli orsi problematici del Trentino. Insieme a Gaia, infatti, dovrà essere catturato anche Johnny, conosciuto come Mj5, l’orso che ha aggredito un uomo in Val di Rabbi poche settimane prima della vicenda di Andrea Papi. L’uomo in quel caso se l’era cavata con qualche ferita ed era stato dimesso dall’ospedale dopo tre giorni.

Stessa sorte di Gaia e Johnny sarebbe toccata anche a M62, se non fosse stato ucciso da un maschio adulto alla fine di aprile. M62 era un giovane individuo che non si era mai mostrato aggressivo e che era considerato problematico perché aveva l’abitudine di entrare nei centri abitati, e mostrare una confidenza eccessiva nei riguardi di alcune persone. Come aveva spiegato a Kodami l’esperta di orsi e coautrice del progetto di divulgazione “L’orso e la formica”Elisabetta Tosoni, sono soprattutto le femmine e gli individui giovani ad avere la tendenza a entrare in contatto con zone abitate, allo scopo di fuggire dai maschi adulti.

Gaia, Johnny e M62 sono individui diversi, che hanno agito in contesti diversi, ma ai quali la Provincia autonoma di Trento vuole somministrare la medesima medicina: la morte. A rischio quindi sono tutti gli animali con atteggiamento considerato non conforme. Una ipotesi alla quale la Lav si oppone strenuamente: «Ottenere la tutela della vita di Jj4 ci permetterà di creare un precedente giudiziario per salvare la vita di tutti gli orsi», ha aggiunto Vitturi.

Nel frattempo per Gaia arrivano i primi segni di speranza: «La sola possibilità di salvare la vita di JJ4 attraverso il suo trasferimento in un rifugio straniero già rappresenta una svolta, perché effettivamente le linee guida incredibilmente non prendono neanche in considerazione questa possibilità essendo molto più facile uccidere che trasferire. Le nostre energie e le nostre attività politiche, legali, di rapporti istituzionali, sono interamente dedicate alla sorte dell’orsa non solo perché per LAV ogni vita ha valore e deve essere rispettata, ma perché alla sorte di Jj4 e dell’ancora non catturato MJ5 è legato il destino di vita o di morte per gli altri 100 orsi trentini in natura», ha concluso Vitturi.

Fonte: Kodami

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

“ORSI LIBERI, FUGATTI DIMETTITI”: LA CONTRO-MANIFESTAZIONE A TRENTO A SOSTEGNO DEI GRANDI CARNIVORI

Dopo l’iniziativa organizzata ieri in Piazza Dante per dire “no” alla presenza di orsi e lupi sul territorio provinciale, le associazioni animaliste sono scese in strada oggi puntando il dito contro la Giunta Fugatti

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Di Filippo Schwachtje – 21 maggio 2023 – 16:16

TRENTO. Dopo la manifestazione organizzata ieri per dire ‘no‘ alla presenza di orsi lupi sul territorio provinciale (Qui Articolo), sono moltissimi i cittadini scesi oggi (21 maggio) per le strade di Trento per un’iniziativa a sostegno dei grandi carnivori organizzata dalle associazioni animaliste. Iniziativa alla quale hanno preso parte trentini non (qualcuno, come sottolineato in un cartello apparso nel corteo, è arrivato addirittura da Napoli) e nel corso della quale si è in definitiva puntato il dito contro la gestione dei grandi carnivori da parte della Giunta Fugatti.

“Ieri a Trento c’è stata una manifestazione contro orsi e lupi – è stato detto in piazza Duomo, dove si è diretto il corteo dopo la partenza da piazza Dante – noi però non facciamo la guerra al diverso, all’altro. Ieri siamo andati ad assistere all’evento ed i contenuti espressi sono stati più grotteschi di ogni nostra peggiore previsione. C’è un altro Trentino, ed è qua con noi oggi”. Molti i cartelli e gli striscioni apparsi per le vie del centro della città capoluogo: “L’unico confine che dobbiamo mantenere è quello che ci separa dagli oppressori, orsi liberiFugatti al Casteller” poi ancora “dal Trentino contro le bugie della Pat”, “ogni vita è sacra”, “io sto con gli orsi”, “Fugatti dimettiti” e ancora “trentini, il territorio è di tutti gli italiani che pagano le tasse“.

“Fugatti dimettiti!”

In Piazza Duomo non sono poi mancati gli interrogativi rivolti direttamente al presidente della Provincia: “Fugatti – è stato detto durante la manifestazione – deve rispondere, invece di ripetere slogan fake news, su cosa ha fatto per i cittadini di Caldes quando a soli 4 chilometri da dove c’è stato il tremendo incidente a giugno Jj4 si era scontrata con un ciclista, come mai non ha chiuso l’areale dove Jj4 era solita stare con i cuccioli, che la Pat stessa aveva reso noto lo scorso anno”.

Parlando proprio di Jj4, gli organizzatori del corteo hanno poi chiesto al presidente della Pat: “Perché se Jj4 era considerata un’orsa pericolosissima non le era stato sostituito il radiocollare. Cosa ha rivelato poi l’autopsia di M62? E come è possibile che i cassonetti antiorso arriveranno solo nel 2028, quando dovevano esserci già 20 anni fa?”.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

ORSI, LA LAV: ”IL CONSIGLIERE JOB IN AULA FA CAPIRE CHE SUL TERRITORIO C’E’ CHI E’ PRONTO A UCCISIONI “FAI DA TE”? DICHIARAZIONE TRASMESSA AI CARABINIERI

La Lega anti vivisezione ha seguito il dibattito in Consiglio provinciale in materia grandi carnivori: “Nulla di nuovo. Stigmatizziamo la risoluzione di CIA, si continua a parlare di uccisioni”. E l’associazione trasmette ai carabinieri anche la dichiarazione di Job 

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Di L.A. – 12 maggio 2023 – 09:35

TRENTO. La Lav ha deciso di trasmettere ai carabinieri la dichiarazione di Ivano Job secondo il quale “se non ci saranno azioni forti – spiega l’associazione animalista – ci saranno brutte situazioni superando le regole, cioè uccisioni ‘fai da te’ di orsi”. 

La Lega anti vivisezione ha seguito i lavori in Consiglio provinciale, “ben tre giorni di discussione tra la relazione del presidente Maurizio Fugatti, il dibattito generale, le interruzioni richieste dall’assessora Giulia Zanotelli, confronto su diverse proposte di risoluzione, l’approvazione di alcuni documenti che ripetono sostanzialmente quanto già approvato da piazza Dante due anni fa, dimostrano che ad aver fallito è la Provincia nel non aver adempiuto in tanti anni agli obblighi che aveva sottoscritto con il suo ripopolamento del territorio con gli orsi, primo tra i quali l’informazione alla popolazione e la realizzazione delle azioni per evitare i più possibile gli incontri con i plantigradi”.

Nel mirino dell’associazione animalista, in particolare, la risoluzione a prima firma Claudio Cia (Fratelli d’Italia). “Stigmatizziamo che si continui a parlare di uccisioni necessarie degli orsi, di dati sbagliati sul numero massimo di plantigradi sul territorio”. 

La Lav commenta anche le parole di Ivano Job (gruppo misto, ex Lega). “E’ gravissima la dichiarazione di voto del consigliere il quale ha informato che se non ci saranno provvedimenti contro gli orsi, ci saranno brutte situazioni sul territorio perché chi lo abita qualche volta supera anche le regole e lo deve fare per il diritto stesso di chi abita la montagna, presagendo quindi uccisioni ‘fai da te‘ degli esemplari”.

Per questo la Lav, associazione firmataria di un protocollo d’intesa con i carabinieri a tutela delle norme sugli animali, ha inviato la registrazione dell’intervento del consigliere Job al Comando provinciale dell’Arma per chiedere “la verifica di eventuali responsabilità alla luce di tale dichiarazione nonché l’aumento del monitoraggio del territorio con l’obiettivo di prevenire violazioni dell’articolo 544 bis del Codice penale che prevede fino a due anni di reclusione per autori e mandanti di un animalicidio“. 

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

«ORSA JJ4 CHIUSA IN UNA “CELLA” E SEDATA»: GLI ANIMALISTI DELL’AIDAA DENUNCIANO FUGATTI ED I GESTORI DEL CENTRO

NORD EST > PRIMO PIANO

Mercoledì 10 Maggio 2023

https://www.ilgazzettino.it/nordest/primopiano/orsi_trentino_jj4_animalisti_denunciano_maurizio_fugatti_gestori_centro_casteller-7393328.html

TRENTO – Una nuova denuncia è stata inviata per posta raccomandata questa mattina alla Procura della repubblica di Trento dall’Associazione italiana difesa animali ed ambiente, dopo che in un video trasmesso in televisione – comunica Aidaa in una nota – «sono state di fatto rese note le condizioni inaccettabili in cui è costretta l’orsa JJ4 (Mamma Orsa Gaia) rinchiusa in gabbia di alcuni metri quadrati e probabilmente quotidianamente sedata».

Gli animalisti hanno denunciato sia il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che i gestori della struttura del Casteller dove è tenuta l’orsa in attesa della definitiva pronuncia sul suo futuro, per il reato di maltrattamento di animali ai sensi dell’articolo 544 ter del codice penale aggravato dalla tortura e dalla somministrazione di farmaci, si legge ancora nella nota.

Fonte: Il Gazzettino

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus