“META’ DEI TRENTINI E’ CONTRO L’UCCISIONE DEGLI ORSI”, IL SONDAGGIO DELLA LAV: “LA MAGGIORANZA PENSA CHE LA PAT SI SIA IMPEGNATA POCO PER FARE INFORMAZIONE”

La Lav ha presentato il sondaggio anche per smentire Fugatti: “Hanno usato gli orsi come attrattiva turistica per poi decidere di portarli al patibolo ma la metà dei trentini è contro l’uccisione di questi animali”

L’orsa JJ4 ritratta con i suoi tre cuccioli: la prima è ancora rinchiusa nel carcere fortezza dell’Area Faunistica del Casteller a Trento, mentre i secondi tre orsetti sono da soli senza madre accanto a vagare nei boschi del Trentino a rischio di costante predazione
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Di T.G. – 24 Maggio 2023 – 15:10

TRENTO. La metà dei trentini è contro l’uccisione degli orsi Jj4 e Mj5, questo quanto emerge dal sondaggio presentato oggi dalla Lav. Il dato riguarda sia gli abitanti del capoluogo (57%) sia coloro che vivono nelle vallate e nei piccoli centri (47%), e si tratta di un’indagine demoscopica condotta da Doxa attraverso 500 interviste su un campione rappresentativo di residenti a Trento (22%) e provincia (78%), fra l’11 e il 17 maggio. Peraltro Doxa è la stessa società a cui la Provincia si era affidata per l’indagine conoscitiva effettuata nel 1997 e ripetuta nel 2003.

Questa, precisano dall’associazione, vuole essere una risposta a quanto affermato dal presidente della provincia di Trento: “Al contrario di quanto afferma Fugatti fra i trentini non c’è una maggioranza schiacciante schierata a favore dell’uccisione degli orsi”. Insomma per gli animalisti “una ragione in più, oltre a quelle etiche e scientifiche, della quale la politica locale deve tener conto” prima di prendere una decisione.

Simone Stefani, responsabile Lav Trentino e vicepresidente nazionale dell’associazione animalista, fa notare come il 53% dei trentini ritenga che la Provincia, dopo aver riportato gli orsi sul territorio, si sia impegnata ‘poco o per nulla’ per fornire ai cittadini tutte le informazioni necessarie a prevenire gli incontri e come comportarsi con gli orsi. Percentuale che fuori Trento città arriva al 55%. “Questo – commenta Stefani – dimostra le gravi mancanze delle Giunte che governano da più di vent’anni la Provincia, riguardo quindi alla possibilità di evitare la tragedia di Andrea Papi a Piazza Dante c’è chi dovrebbe farsi un esame di coscienza”.

Dal sondaggio emerge anche una maggioranza di trentini, fra il 53% e il 69%, che vuole che si realizzino i corridoi ecologici per la dispersione dei plantigradi. “Azione sbeffeggiata dall’assessora Zanotelli, così come l’immediata sostituzione dei cassonetti dei rifiuti con quelli ‘anti-orso’ e la sterilizzazione di alcuni orsi, come avrebbe dovuto esserlo Jj4 secondo quanto autorizzato dall’Ispra, cioè le attività incruente necessarie secondo il mondo scientifico ignorato dalla Provincia”, afferma Massimo Vitturi, responsabile nazionale Lav animali selvatici.

Secondo Gianluca Felicetti, presidente nazionale Lav, quella portata avanti dall’associazione è tutt’altro che una battaglia ideologica: “È una battaglia dall’approccio scientifico e morale sulla possibilità e la necessità di una convivenza umani-animali selvatici non fondata sulle doppiette e sul sangue di una vittima umana, morte causata più che altro dalle mancanze della Provincia”. Il Trentino, dice sempre Felicetti, ha diritto a vivere senza paure sulle quali invece soffiano dei “professionisti degli scontri e delle divisioni che sono smentiti dai numeri”.

Per questo dalla Lav chiedono più serietà da parte di chi “ha usato gli orsi come attrattiva turistica per poi decidere di portarli al patibolo, di prendere soldi dall’Europa per il progetto di reintroduzione degli orsi e poi ha tolto la competenza sulle attività a Parchi ed esperti per affidarla a un sistema emergenziale, che ha cancellato la prevenzione e le misure sulla convivenza in favore solo di ergastolo o morte, da parte di chi sbandiera contro gli orsi la prevalenza della incolumità e della sicurezza pubblica e sempre nei boschi favorisce l’estensione della caccia che tutti gli anni in tutta Italia provoca decine e decine di morti e feriti umani”, conclude Felicetti.

Fonte: Il Dolomiti

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

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