Canis Lupus italicus

DOMANI 16 SETTEMBRE IL CONSIGLIO DI STATO DECIDERA’ LA SORTE DEI LUPI IN TRENTINO

Fermiamo gli ammazzalupi. È un’emergenza: resta poco tempo per salvare gli animali!

Per la prima volta in Italia dopo decenni i lupi sono a rischio uccisione. Animali selvatici che possono essere tenuti lontani, senza ucciderli.

https://www.lav.it/news/bolzano-trento-lupi-abbattimento/domani-consiglio-di-stato

Domani il Consiglio di Stato decide della vita dei lupi trentini

Dopo che Fugatti aveva condannato a morte due lupi a seguito di alcune predazioni avvenute a malga Boldera, nella Lessinia trentina, le associazioni LAV, Lndc Animal Protection e WWF, avevano presentato ricorso al TAR di Trento per bloccare l’esecuzione della condanna.

Il Presidente del TAR aveva però respinto il ricorso, nonostante fosse evidente che le predazioni erano conseguenza, in molti casi, dell’inadeguatezza e della scarsa manutenzione dei recinti elettrificati, rimandando all’udienza collegiale prevista per il 14 settembre.

Si veniva così a creare un paradosso giudiziario per cui il giorno dell’udienza si sarebbe potuto decidere sulla legittimità dell’atto, con i due lupi già uccisi.

Per questo motivo le associazioni avevano presentato appello al Presidente del Consiglio di Stato che, con il suo decreto dell’11 agosto scorso, aveva riconosciuto la validità delle loro argomentazioni, disponendo che l’uccisione doveva essere sospesa fino al 14 settembre, data prevista per l’udienza collegiale dello stesso Consiglio di Stato.  

Domani quindi si decide della vita di due lupi che potrebbero essere uccisi a caso tra quelli che vivono nella zona incriminata già sapendo, per stessa ammissione della provincia di Trento, che le predazioni sono avvenute nella maggior parte dei casi perché i sistemi di protezione non erano stati curati, una situazione quindi che ci fa sperare per una conclusione positiva del procedimento.

Le norme europee, infatti, sono molto chiare e prevedono che i lupi possano essere uccisi in deroga alle norme di protezione, solamente dopo che si sia dimostrata l’inefficacia degli strumenti di prevenzione delle predazioni. Ma nel caso di malga Boldera tali strumenti erano semplicemente non funzionanti, come riportato nella documentazione fornita dalla provincia di Trento. 

Attendiamo quindi con fiducia l’esito dell’udienza di domani al Consiglio di Stato, ribadendo che non c’è alternativa all’adozione di sistemi efficaci di prevenzione delle predazioni e alla loro puntuale manutenzione, in provincia di Trento come in tutto il Paese uccidere i lupi non solo viola le norme nazionali ed europee, non solo non garantisce il contenimento delle predazioni, ma rappresenta una feroce crudeltà. Associazioni

L’udienza prevista al TAR di Trento nella stessa giornata di domani sarà invece rinviata a seguito del deposito, da parte dei legali delle associazioni, di un nuovo ricorso per motivi aggiunti che intende verificare la legittimità del parere espresso da ISPRA circa l’uccisione dei due lupi.

Fonte: Lega Anti Vivisezione (LAV)

https://x.com/LAVonlus/status/1701972932610732174

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

I LUPI SONO ARRIVATI ALLE PORTE DI ROMA, UN NUOVO VIDEO TESTIMONIA L’ULTIMO AVVISTAMENTO IN UNA VIA CHE POTREBBE ESSERE LA TIBERINA. CONFERMATA LA PRESENZA A FORMELLO, CAMPAGNANO, SACROFANO ED AL PARCO DI VEJO

I lupi sono arrivati alle porte di Roma

Un nuovo video testimonia l’ultimo avvistamento in una via che potrebbe essere la Tiberina

di Alberto Ferrigolo

aggiornato alle 13:25 15 aprile 2023

https://www.agi.it/cronaca/news/2023-04-15/roma-video-avvistamento-lupi-20976633/

AGI – Il video è chiaro: inquadra un pezzo di strada e un grande prato verde accanto, dove tre lupi si rincorrono, risalgono a gran velocità verso una collina e poi si fermano di colpo, accovacciandosi. Una voce fuori campo esclama: “Guardali, guardali, stanno andando dai cinghiali là sopra”. Il video risale a tre giorni fa, gira di whatsapp in whatsapp, prima sui cellulari di esperti e cacciatori, nelle ultime ore è diventato virale.

La strada indicata è la Tiberina, altezza Castelnuovo di Porto, ma non c’è assoluta certezza che la zona sia proprio questa. Non ci sono conferme. Ai Vigili urbani del paese tra la Flaminia e la Tiberina non risultano avvistamenti recenti. Dicono però di essere a conoscenza “di un video che circola”, ma di non saperne di più. Chi invece si dice “sicuro che sulla Tiberina i lupi ci sono” è Giacomo Cretti, cacciatore, esperto di fauna selvatica e collaboratore del canale satellitare di Sky “Caccia e Pesca”.

Del caso specifico e del video che gira non sa nulla di preciso, ma sa con certezza che quattro o cinque giorni fa una foto-trappola periscopica notturna ha avvistato un maschio di lupo che andava a passeggio sull’Aurelia, nei pressi di Castel di Selce, a un chilometro dal raccordo anulare. “Il problema è grave – aggiunge – ma non è una novita’, non mi meraviglia che i lupi siano intorno a Roma”.

I numeri del fenomeno

Del resto già l’anno scorso, ai primi di luglio, alcuni esemplari sono stati avvistati alle porte della capitale, nei pressi di Labaro e di Prima Porta. E una quarantina, almeno, tra Formello, Campagnano e Sacrofano, nell’area del Parco di Vejo. Lo studio Ciucci-Boitani, biologi ambientali, stimava in 200-220 gli esemplari di questa specie in Italia dagli anni ’80. Oggi Ispra, l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, “calcola, per difetto, che in Italia abbiamo una presenza minima tra i 3.300 e i 3.600 lupi”, dati che risalgono all’anno scorso, 2022, precisa Cretti.  Un lupo ogni 88,5 chilometri quadrati circa; uno ogni 44 chilometri quadrati, se si considerano soltanto gli areali dove la specie è effettivamente presente, cioè le Alpi e gli Appennini.

“Pero’ alcuni anni fa, un documento poi scomparso, ma che ho avuto modo di vedere, della Regione Toscana affermava che solo in quella regione c’erano 200 branchi segnalati, ciò significa dai 3 a un massimo di 5 lupi per branco”, sottolinea Cretti. I lupi sono più vicini alle città. Attirati dai rifiuti e sempre meno timorosi della presenza dell’uomo. Secondo alcuni esperti sarebbe importante “rispettarli e non scacciarli”, perché possono essere un’occasione per contenere l’avanzata dei cinghiali. 

Fonte: AGI

I lupi a Roma, continuano gli avvistamenti dalla Tiberina a Labaro

15 APRILE 2023

Risalgono a luglio le prime segnalazioni. Secondo gli esperti il numero dei lupi sta aumentando

Corriere Tv / CorriereTv

Ci sarebbero, a quanto pare, almeno una quarantina di lupi  tra Formello, Campagnano, Sacrofano e nell’area del Parco di Vejo.

Fonte: Corriere

Roma, non bastano gli orsi e cinghiali ora tornano i lupi: il video in città

Secondo gli esperti ci sarebbero almeno una quarantina di lupi tra Formello, Campagnano, Sacrofano e nell’area del Parco di Vejo

I lupi tornano a Roma: il video del branco in città 

https://www.affaritaliani.it/cronache/roma-non-bastano-gli-orsi-cinghiali-ora-tornano-i-lupi-il-video-in-citta-850134.html
Foto di un magnifico esemplare di Lupo Appenninico (Canis Lupus italicus)
Loghi As Roma dal 1927 ad oggi
Altra foto stupenda di un esemplare di Lupo Appenninico (Canis Lupus italicus)
“Lì dove l’uomo e la civiltà umana fallisce nel delicato ruolo di riequilibrare gli ecosistemi, ci pensa sempre la Natura a rimettere le cose in ordine al loro posto.” Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila

IO NON HO PAURA DEL LUPO / 1

Lupo, conosciamolo meglio

Risposte chiare e semplici alle domande più comuni per comprendere la vita del lupo e il suo rapporto con noi

Esemplare di Lupo, Canis Lupus italicus https://rivistanatura.com/un-affascinante-viaggio-per-conoscere-piu-da-vicino-il-lupo/

Pubblichiamo a puntate un estratto del piccolo vademecum informativo “Conoscere il lupo” per scoprire come vive il predatore, come si comporta e come relazionarci con esso, realizzato dall’associazione “Io non ho paura del lupo” e scaricabile gratuitamente su www.iononhopauradellupo.it

La presenza del predatore, oggi diffuso in tutto il nostro Paese, genera nelle persone forti emozioni spesso contrapposte, che rendono necessario offrire sia ai cittadini che ai frequentatori di ambienti naturali gli strumenti per imparare a conoscere questo grande carnivoro per relazionarsi con esso in modo consapevole.

Chi è il lupo?

Il lupo, nome scientifico Canis lupus, è un mammifero appartenente alla famiglia dei Canidi così come volpe, coyote, sciacallo e il nostro cane domestico.

È un predatore al vertice della catena alimentare, principalmente carnivoro, che si caratterizza per la grande adattabilità a diversi ambienti. In Italia i lupi hanno un’altezza compresa tra i 50 e i 70 centimetri, una lunghezza di circa 110 centimetri e una coda lunga circa 35 centimetri. Il manto tende al grigio durante l’inverno e al rossiccio durante l’estate. Il peso di un lupo in Italia può arrivare a poco più di 40 chilogrammi, con i maschi più pesanti e grossi delle femmine. Per meglio comprendere le dimensioni di un lupo, possiamo paragonarle a quelle di un cane pastore tedesco.

Cane lupo cecoslovacco, da non confonsere con un lupo. © Pandora666/CC BY-SA 3.0

I cani liberi e incustoditi, specie in ambiente naturale, possono essere scambiati con il lupo. Inoltre alcune razze di cane, come il cane lupo cecoslovacco, sono molto simili nell’aspetto al lupo e possono essere scambiate con il predatore, anche a causa della spiccata tendenza di questi cani ad allontanarsi per periodi prolungati dai propri giardini o dalle proprie aree di custodia. Prima di gridare “al lupo” sarà quindi necessario essere sicuri di non trovarci dinnanzi a un cane.

A cosa serve il lupo?

Il lupo è un elemento fondamentale degli ecosistemi e la sua presenza comporta diversi benefici per l’ambiente.

Il lupo preda principalmente ungulati selvatici come cinghiali, caprioli, cervi e daini e si rivolge alle prede più facili da catturare come animali giovani, debilitati o malati; in questo modo non solo contribuisce a limitare un’eccessiva proliferazione degli ungulati, ma anche a selezionare gli animali più forti a discapito dei più deboli, migliorando così le caratteristiche delle specie che preda.

Il lupo preda principalmente ungulati selvatici come i cinghiali.

Numerosi studi hanno inoltre evidenziato come il lupo sia efficace nel contenere diverse patologie della fauna selvatica che si possono trasmettere anche al bestiame domestico. Inoltre è importante specificare che la presenza del lupo, così come di altri grandi predatori, può generare interesse turistico verso le aree naturali, così come forti conflitti con le attività d’allevamento.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus