caro bollette

“SAN SALVO ED IL VASTESE PREDA IN QUESTI GIORNI DI CONTINUI FURTI NELLE ABITAZIONI,‘SPEGNERE’ LA CITTA’ VUOL DIRE CREARE ANCORA PIU’ PAURA TRA I CITTADINI”

La nota dei consiglieri comunali Travaglini, Bolognese, Tascone, Boschetti, Argirò e Mariotti

https://www.zonalocale.it/2022/11/20/san-salvo-e-il-vastese-preda-in-questi-giorni-di-continui-furti-nelle-abitazioni-spegnere-la-citta-vuol-dire-creare-ancor-piu-paura-tra-i-cittadini/

SAN SALVO – “Da qualche giorno riceviamo centinaia di segnalazioni di cittadini preoccupati per la decisione di accensione posticipata della pubblica illuminazione a San Salvo, che lascia la città al buio in orario di punta e con seri rischi per la sicurezza. “Non si “sperimenta” sulla sicurezza della città e sull’incolumità dei cittadini quando tra l’altro l’Amministrazione comunale di centrodestra ha anche sottoscritto più di un anno fa una convenzione con una multinazionale francese per la gestione “chiavi in mano” e “full risk” della pubblica illuminazione per 15 anni e al costo, per le casse comunali, di quasi 500mila euro l’anno. E accodarsi poi ad una decisione presa di concerto con gli altri sindaci, che probabilmente non hanno stipulato una simile convenzione, non solo denota come ancora una volta l’amministrazione di centrodestra addossi le responsabilità ad altri, ma anche e soprattutto una scarsa se non addirittura assente conoscenza della propria città”.

A parlare sono i consiglieri comunali Fabio Travaglini, Marika Bolognese, Emanuela Tascone, Antonio Boschetti, Nicola Argirò e Gianni Mariotti sulla decisione dell’amministrazione comunale di ritardare di un’ora l’accensione della pubblica illuminazione e di anticipare di un’ora lo spegnimento della stessa.

Sono state numerose le segnalazioni e molteplici le preoccupazioni che ci sono state sollevate in queste ultime ore dai cittadini di San Salvo per chiederci di intervenire sulla decisione presa dall’Amministrazione. Tra l’altro i cittadini ci hanno segnalato molte incongruenze sull’accensione, visto che nei quartieri al buio si spreca poi energia lasciando per ore le luci accese di mattina, segno di inefficienza e mancati controlli.
Non possiamo che raccogliere le loro preoccupazioni esprimendo allo stesso tempo anche il nostro totale disappunto in merito. Spegnere seppur di una sola ora San Salvo alle 17 del pomeriggio è pericoloso e deleterio per l’immagine della città“, continuano i consiglieri Travaglini, Bolognese, Tascone, Boschetti, Argirò e Mariotti nel sottolineare che “non sono queste le azioni da mettere in campo per ridurre il consumo di energia e calmierare così la spesa pubblica”.

“Chiediamo pertanto – proseguono i consiglieri – un’analisi seria ed urgente sul bilancio per capire come risparmiare senza gravare sulla vita dei cittadini, a cominciare dalla verifica del contratto di project financing.
Assicuriamo inoltre alla maggioranza che se vorrà affrontare il tema energetico in modo serio e con proposte condivise faremo la nostra parte in Consiglio Comunale”.

“Infine – concludono i consiglieri di minoranza – San Salvo e il Vastese sono preda in questi ultimi giorni di continui e ripetuti furti nelle abitazioni. “Spegnere” la città vuol dire creare ancor più paura tra i cittadini e incentivare la microcriminalità. Si risparmi altrove…si “accenda” invece la città!”.

San Salvo, pubblica illuminazione al risparmio

Il Comune ha predisposto l’accensione ritardata di sera e lo spegnimento anticipato al mattino dei lampioni lungo le vie della città

https://www.zonalocale.it/2022/11/19/san-salvo-pubblica-illuminazione-al-risparmio/

SAN SALVO – Diventano operative le azioni messe in campo dal Comune di San Salvo per il risparmio energetico così come imposto dal governo nazionale. Lo fa sapere con una nota l’amministrazione.


“Con apposita delibera di giunta – si legge – è stata predisposta l’accensione ritardata di sera e lo spegnimento anticipato al mattino delle luci della pubblica illuminazione. Pertanto si chiede la comprensione e la collaborazione dei cittadini per un’emergenza che ci costringe a risparmiare a causa dell’aumento esponenziale dei costi elettrici“.

Fonte: Zonalocale Vasto

Dott. Alessio Brancaccio tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

DECRETO AIUTI TER: IN ARRIVO A NOVEMBRE UN BONUS DA 150 EURO; VEDIAMO A CHI SPETTA

Stanziati 9,6 miliardi di euro per aiutare i cittadini

Firmato il nuovo decreto
https://www.ilmeteo.it/notizie/decreto-aiuti-ter-in-arrivo-a-novembre-un-bonus-da-150-euro-vediamo-a-chi-spetta-085741

Via libera da parte del Consiglio dei ministri al decreto Aiuti ter. Il governo, come riportato da SKyTg24, ha destinato 9,6 miliardi di euro per aiutare i cittadini italiani che sono in difficoltà a causa dei rincari dell’energia e quindi dell’aumento del prezzo delle bollette.

Nella bozza del decreto legge aiuti ter è contenuto un pacchetto di interventi che, attraverso il credito d’imposta, compensa tra il 30% e il 40% delle spese sostenute dalle aziende che hanno subito rincari superiori al 30% nel terzo trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019. Tra le novità del provvedimento, c’è un bonus, una tantum, di 150 euro per chi percepisce redditi inferiori a 20 mila euro lordi annui. Si tratta, come si legge anche su Skytg24, di un bonus che interesserà una platea di 22 milioni di persone, compresi anche i pensionati. A confermare tutto ciò è stato il premier Mario Draghi nel corso della conferenza stampa, dopo il Consiglio dei ministri.

“Ai lavoratori dipendenti, con esclusione di quelli con rapporto di lavoro domestico, aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro” è riconosciuta “per il tramite dei datori di lavoro, nella retribuzione erogata nella competenza del mese di novembre 2022, una somma a titolo di indennità una tantum di importo pari a 150 euro”, si legge nella bozza del decreto.

Sempre per i lavoratori dipendenti che rientrano nei requisiti l’erogazione del bonus sarà automatica, ma il lavoratore dovrà presentare la dichiarazione in cui afferma di non essere percettore di altre prestazioni incompatibili. L’indennità, inoltre, si può ricevere una volta sola, anche si hanno più rapporti di lavoro, e non costituisce reddito.

Fonte: IlMeteo

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

DECRETO CARO BOLLETTE FIAB E CICLOATTIVISTI: “GLI 8 MILIARDI DESTINATI ALL’AUTOMOTIVE SIANO DESTINATI A TRANSIZIONI VERSO MOBILITA’ A ZERO EMISSIONI”

Nel Consiglio dei Ministri del 18 Febbraio è stato approvato il decreto-legge c.d. “Caro-bollette”, all’interno del quale si prevede lo stanziamento di un miliardo di euro all’anno fino al 2030 a sostegno del settore automotive. In risposta a quello che rischia di essere l’ennesimo atto di greenwashing da parte del governo Draghi e dei ministri Giorgetti e Cingolani, le associazioni ambientaliste e i movimenti per la mobilità attiva e sostenibile (v. elenco firmatari) dichiarano quanto segue:

“Ancora una volta i ministri Giorgetti e Cingolani dimostrano di non avere ben chiaro quali dovrebbero essere le priorità dell’Italia in tema di trasporti e transizione ecologica”.

L’Italia, firmataria dell’accordo di Parigi e co-host dell’ultima conferenza sul clima, non sta facendo abbastanza per ridurre rapidamente le emissioni di gas effetto serra. I fondi del PNRR per la transizione ecologica sono pochi e male allocati. 

Il decreto caro-bollette risponde all’aumento dei prezzi del gas non riducendo, ma incrementando la dipendenza dell’Italia dalle fonti fossili, proprio nel momento in cui questa dipendenza ci rende geopoliticamente vulnerabili, come evidenziato dall’indisponibilità dell’Italia a sanzionare la Russia tagliando le importazioni di gas. La stessa logica sottende le misure relative al settore dei trasporti incluse nel decreto legge. 

Gli 8 miliardi di euro stanziati dal decreto caro-bollette equivalgono al totale dei fondi destinati nel PNRR al settore della mobilità sostenibile: secondo un’analisi di Kyoto Club e Transport & Environmentsarebbero state necessarie risorse cinque volte maggiori. Se ci fossero ulteriori risorse da investire sui trasporti dovrebbero essere prioritariamente destinate a una profonda e rapida decarbonizzazione del settore, promuovendo modalità di trasporto che ci allontanino progressivamente dalla centralità dell’automobile e del motore endotermico: ciclabilità, pedonalità, trasporto pubblico elettrico locale su gomma e rotaia, sharing mobility elettrica.

Malgrado gli alti livelli di congestione, l’aria avvelenata delle nostre città e il budget di CO2 sforato da tempo, continuiamo a parlare di incentivi per le auto endotermiche. Il ministro Giorgetti ha dichiarato che il MISE vorrebbe far accedere agli eco-incentivi anche le auto fino a 135gCO2/km: questo vuol dire destinare i soldi dei contribuenti a tecnologie  obsolete e inquinanti come le “mild hybrid” e le auto a diesel e a benzina.

Se si vuole discutere seriamente di “riconversione e riqualificazione” del comparto automotive, e soprattutto di transizione ecologica, il governo italiano deve invece: 

1) Aumentare in modo sostanziale gli investimenti in infrastrutture e politiche per la mobilità attiva (bici, piedi) e condivisa (TPL, sharing mobility), prima ancora di intervenire sul comparto automotive.

2) Fissare come obiettivo quello di abbattere in modo rapido il tasso di motorizzazione (almeno dimezzandolo nel medio termine), accompagnando l’industria italiana verso una mobilità adatta al 21° secolo e che risponda all’emergenza climatica e a quella dell’inquinamento dell’aria.

3) Destinare le risorse ora pensate  per gli eco-incentivi a sostenere invece lo shift modale nelle città italiane: il governo potrebbe istituire un fondo presso il MITE o il MIMS al quale le amministrazioni comunali e regionali possano accedere per finanziare programmi di riduzione del tasso di motorizzazione. Ad esempio, incentivando chi, rottamando un’auto inquinante, la sostituisce con altro mezzo di trasporto sostenibile (cargo bike, e-bike) o accetta in cambio un pacchetto di abbonamenti pluriennali al trasporto pubblico e ai servizi di sharing per il proprio nucleo familiare.”

Coordinamento Associazioni e Movimenti Cicloattivisti e Ambientalisti

FIRMATARI (in ordine alfabetico): 

  • Bike4City Aps
  • Bikeitalia.it
  • Bike to school Asd
  • Ciclostile – ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno di Trento
  • Cittadini per l’aria onlus
  • Clean Cities Campaign
  • Consulta della Mobilità Ciclistica e Moderazione del Traffico di Torino
  • Consulta sicurezza stradale, mobilità dolce, sostenibilità di Roma Capitale
  • Ecoborgo Campidoglio Aps Torino
  • FIAB Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta
  • Fondazione Michele Scarponi Onlus
  • Genitori AntiSmog
  • Greenpeace Italia
  • hub.MAT APS
  • Kyoto Club
  • Legambici APS, Milano
  • Legambiente 
  • Massa Marmocchi – In bici a scuola Milano 
  • Milano Bicycle Coalition ASD
  • Rete Vivinstrada
  • Salvaiciclisti-Bologna APS
  • Salvaiciclisti Roma – Sic Roma Aps ETS