irregolarità calendario venatorio Abruzzo

PREAPERTURA DELLA CACCIA SEGNATA DALLE POLEMICHE: IL WWF DIFFIDA LA REGIONE ABRUZZO

L’Ufficio Legale dell’associazione ambientalista elenca le irregolarità del calendario venatorio in Abruzzo e chiede l’immediata modifica prima del via ufficiale fissato ad Ottobre.

di Lorenzo Colantonio

Caccia in Abruzzo: il WWF Italia diffida la Regione Abruzzo sul calendario venatorio approvato
https://www.ilcentro.it/pescara/preapertura-della-caccia-segnata-dalle-polemiche-il-wwf-diffida-la-regione-1.3189401

PESCARA. Caccia, polemiche, diffide e carte bollate nei giorni della preapertura. L’Ufficio Legale del WWF Italia ha infatti messo in mora la Regione Abruzzo sul calendario venatorio 2023-2024. “Chiediamo all’amministrazione regionale di prendere atto di tutte le criticità rilevate, alcune delle quali in evidente contrasto con quanto indicato nel parere ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)” esordisce l’associazione ambientalista che chiede anche “di procedere con urgenza ad una rettifica del calendario”. Il tempo per farlo non è scaduto, perché dopo questa prima fase anticipata della stagione venatoria, dal 14 Settembre ad oggi, oltre 10 mila doppiette torneranno in azione ad Ottobre, con il via ufficiale della caccia. Ecco alcuni dei punti contestati dal WWF:

  1. No al posticipo della chiusura della caccia al colombaccio al 10 Febbraio 2024, in quanto l’ISPRA sostiene che può essere “consentito solamente alle realtà territoriali dove sia garantita un’adeguata vigilanza venatoria, in grado di prevenire eventuali illeciti”, cosa non assicurata in Abruzzo, tanto più che nel calendario venatorio non vi è alcun riferimento alla vigilanza venatoria ed il posticipo della caccia al colombaccio è esteso a tutto il territorio regionale senza discriminante alcuna.
  2. No alla caccia dell’allodola, specie in stato di conservazione sfavorevole con un calo della popolazione in Europa. Il WWF, anche in questo caso, evidenza quanto sottolineato dall’ISPRA che, nel suo parere sul calendario venatorio, fa un richiamo esplicito al “Piano di Gestione Nazionale per l’allodola” ed all’inottemperanza della Regione Abruzzo nella trasmissione di “alcuna informazione riguardo ad attività svolte per il primo obiettivo del Piano di Gestione”, ossia il miglioramento dell’habitat della specie negli agroecosistemi che, al momento sembra quindi inattuato.
  3. No anche alla chiusura della caccia alla beccaccia il 20 Gennaio, e non il 31 Dicembre, perché oltre a quanto indicato dall’ISPRA.
  4. Mancato rispetto delle prescrizioni per l’attività venatoria nell’area contigua del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (PNALM). Nel parere ISPRA, scrive il WWF nell’esposto, viene chiaramente richiesto che nel calendario venatorio si forniscano “indicazioni sulle modalità di esercizio dell’attività venatoria nelle Aree Contigue dei Parchi Nazionali”. In tali ambiti la caccia dovrebbe essere riservata ai soli residenti dei comuni delle aree naturali protette e delle aree contigue e dovrebbe essere gestita in forma “controllata”, mentre nel calendario approvato dalla Regione non si fa riferimento alcuno alla riserva di caccia ai soli residenti.
  5. “Limitazioni all’utilizzo di munizionamento a pallini di piombo”, il calendario approvato prevede una mera raccomandazione all’utilizzo di munizioni spezzate prive di piombo e non un divieto, così come segnalato nel parere ISPRA.
  6. Mancato inserimento del divieto di caccia nelle aree percorse da incendi, come peraltro ricordato dal WWF Italia in una nota inviata a tutte le Regioni. Nel calendario approvato però non è presente alcun accenno alla questione incendi. Ma la delegata regionale del WWF, Filomena Ricci, tende la mano al Vicepresidente della Giunta e delegato alla caccia, Emanuele Imprudente: “Rettificare il calendario venatorio e non accogliere solo le richieste dei cacciatori”, dice, “sarebbe un segnale positivo rispetto alla tutela della fauna regionale che, si ricorda, è patrimonio comune di tutti i cittadini: gli amministratori regionali”, conclude il WWF “non possono ignorarlo”.

Fonte: Il Centro Abruzzo

https://x.com/bralex84/status/1704431351024275632

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network