https://twitter.com/bralex84/status/1780308418076516802
Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM americana
Vasto (CH), lì 14 Novembre 2023 ore 17.11
Buonasera a tutti e a tutte, in questo articolo voglio parlarvi di un progetto stupendo avviato dall’Instituto Ayrton Senna, il “Progeto Acelera” che ha portato alla realizzazione di un braccialetto con i colori del casco di Ayrton Senna contenente uno speciale videomessaggio in realtà aumentata per tutti gli atleti brasiliani che parteciparono alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016, un messaggio speciale visibile solo dopo aver apposto il proprio smartphone Android sopra il casco disegnato sul braccialetto: il messaggio che contiene è riferito al Gran Premio di Interlagos del 1991, il gran premio memorabile che Ayrton Senna vinse a bordo della Mclaren Honda MP4/6 a casa sua e davanti alla sua gente, dopo anni di tentativi andati sempre a vuoto per colpa di problemi meccanici alla sua Mclaren, ma nonostante anche nell’edizione del 1991 ebbe problemi dapprima alle gomme e poi al cambio, prima degli ultimi giri andarono fuori uso sia la terza che la quinta marcia e per poter terminare la gara di casa, dovette guidare con la mano sinistra sul volante e con l’altra, la destra, dovette tenere la leva del cambio innestata sulla sesta marcia per evitare che si sfilasse e ritirarsi per problemi al cambio, per cui Ayrton dovette richiedere uno sforzo sovrumano al proprio corpo attraverso la spalla ed il braccio solo per mantenere la mano sul cambio inchiodato sulla sesta marcia e sfido chiunque oggi a riuscire a guidare con una vettura di F1 di quei tempi bloccata in sesta marcia, a rischio che nelle curve lente si potesse spegnere il motore! Ayrton sapeva che vincendo finalmente il gran premio di San Paolo del Brasile a casa sua sarebbe stata la vittoria più importante di tutta la sua carriera di pilota di F1 e così è stato! Egli dimostrò di saper vincere comunque quel gran premio con la testa, grazie alla sua immensa forza mentale, costruita nel tempo con gli allenamenti specifici di corsa in pista, di yoga e meditazione per accelerare il suo recupero e seguiti con il suo storico fisioterapista personale Nuno Cobra, ma dimostrò anche che con la sola forza di volontà, unita a tanta classe, si può ottenere qualsiasi tipo di risultato, a prescindere dalle avversità che il destino ci lancia contro ed è per questo che io resterò per sempre un suo seguace convinto, proprio per queste due caratteristiche che ho anch’io e che permettono alle persone di distinguersi ed emergere dal resto della massa sempre, in ogni condizione.
Il Gran Premio del Brasile del 1991 a San Paolo per tutti i seguaci di Senna come me resterà per sempre scolpita nella nostra mente come una storia di resilienza, perseveranza, motivazione e dedizione completa allo sport che ha reso il nostro campione Ayrton famoso in tutto il Mondo ed immortale, una storia altamente educativa che torna fortemente e riporta alla ribalta oggi il mito di Senna, specialmente in questi tempi in cui è incerto sia il presente che il futuro dell’intera nostra Umanità. Ayrton Senna è stato prima di tutto una persona umana speciale e poi anche un pilota speciale, diverso da tutti gli altri, al punto che dalle persone comuni veniva considerato una divinità aliena che aveva molto di extraterrestre e poco di terrestre, ma in realtà era un semplice uomo che amava leggere la Bibbia cristiana e che si è costruito da solo grazie al suo immenso talento, al di là delle grandi possibilità economiche di cui disponeva la sua famiglia cristiana benestante. Ayrton inseguiva i suoi sogni, i suoi obiettivi che si poneva e li otteneva con la sua forza di volontà, dedizione e perseveranza, per queste caratteristiche ancora oggi la sua storia merita di essere riscoperta e raccontata non solo negli Istituti scolastici brasiliani, come continua a raccontare da quasi 30 anni l’Instituto Ayrton Senna, dal 20 Novembre del 1994 ad oggi, attraverso la Presidentessa Viviane Senna e sua figlia Bianca Lalli, la nipote di Ayrton, ma anche negli Istituti Scolastici di tutto il Mondo, perché oggi come non mai, abbiamo bisogno ancora di eroi dagli altissimi valori umani per formare sempre più gli uomini e le donne di domani che vivranno nell’Era della Resilienza per ricostruire le nostre società dalle macerie arrecate dal mondo globalizzato e capitalista portato nella sua forma più estrema. Ayrton ci ha dimostrato con il suo esempio che se lo vogliamo veramente, il cambiamento….siamo noi stessi!
Tempo di lasciare l’Italia entro i prossimi 5-10 anni al massimo, partire per il Portogallo, imparare la lingua e poi trasferirmi in Brasile dai 50 anni in poi, così io ed Ayrton resteremo uniti per sempre, nellamia nuova vita in Brasile ed anche dopo la mia morte.
Good evening everyone, in this article I want to talk to you about a wonderful project started by the Ayrton Senna Institute, the “Acelera Project” which led to the creation of a bracelet with the colors of Ayrton Senna’s helmet containing a special video message in augmented reality for all the Brazilian athletes who participated in the Rio de Janeiro 2016 Olympics and Paralympics, a special message visible only after placing your Android smartphone over the helmet drawn on the bracelet: the message it contains refers to the 1991 Interlagos Grand Prix, the memorable grand prix that Ayrton Senna won aboard the Mclaren Honda MP4/6 at his home and in front of his people, after years of unsuccessful attempts due to mechanical problems with his Mclaren, but also in the 1991 edition he had problems first with the tires and then with the gearbox, before the last laps both the third and fifth gears went out of order and in order to finish the home race, he had to drive with his left hand on the steering wheel and with the other, his right, he had to keep the gear lever engaged in sixth gear to prevent it from slipping and retire due to gearbox problems, so Ayrton had to require a superhuman effort from his body through his shoulder and arm just to keep his hand on the gearbox stuck in sixth gear and I challenge anyone today to be able to drive an F1 car of those times stuck in sixth gear, at the risk of the engine cutting out in slow corners! Ayrton knew that finally winning the Sao Paulo Grand Prix at home would be the most important victory of his entire career as an F1 driver and so it was! He demonstrated that he knew how to win that grand prize with his head anyway, thanks to his immense mental strength, built over time with specific track running, yoga and meditation training to speed up his recovery and followed up with his historic personal physiotherapist Nuno Cobra, but he also demonstrated that with willpower alone, combined with a lot of class, any type of result can be achieved, regardless of the adversities that fate throws at us and this is why I will forever remain a convinced follower of his, precisely because of these two characteristics that I also have and which allow people to stand out and emerge from the rest of the crowd always, in every condition.
The 1991 Brazilian Grand Prix in Sao Paulo for all Senna followers like me will forever remain engraved in our minds as a story of resilience, perseverance, motivation and complete dedication to the sport that made our champion Ayrton famous throughout the world. World and immortal, a highly educational story that strongly returns and brings the myth of Senna back to the fore today, especially in these times in which both the present and the future of our entire humanity are uncertain. Ayrton Senna was first of all a special human person and then also a special driver, different from all the others, to the point that by ordinary people he was considered an alien divinity who had much that was extraterrestrial and little that was terrestrial, but in reality he was a simple man who loved reading the Christian Bible and who built himself thanks to his immense talent, beyond the great economic possibilities available to his wealthy Christian family. Ayrton chased his dreams, his goals that he set for himself and obtained them with his willpower, dedication and perseverance, for these characteristics even today his story deserves to be rediscovered and told not only in Brazilian educational institutions, as he continues to telling about the Ayrton Senna Institute for almost 30 years, from 20 November 1994 to today, through President Viviane Senna and her daughter Bianca Lalli, Ayrton’s granddaughter, but also in educational institutions all over the world, because today more than ever , we still need heroes with the highest human values to increasingly train the men and women of tomorrow who will live in the Era of Resilience to rebuild our societies from the rubble caused by the globalized and capitalist world brought to its most extreme form. Ayrton showed us with his example that if we really want change…. it is ourselves! Time to leave Italy within the next 5-10 years at most, leave for Portugal, learn the language and then move to Brazil from the age of 50 onwards, so Ayrton and I will remain united forever, in my new life in Brazil and even after my death.
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Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto
Conclusa la ricerca storica che conferma il dato. Una mozione propone intitolazioni e gemellaggi
di Redazione – 02 Agosto 2023 – 9:49
“I bisnonni di Ayrton Senna da Silva erano porcaresi”. Ad affermarlo è il gruppo La Porcari che Vogliamo, per bocca del consigliere Massimo della Nina, che continua: “Circa tre mesi fa sono stato informato da un amico, che l’Enciclopedia online Wikipedia riportava tra le note biografiche del compianto pluricampione del mondo di Formula 1, il fatto che i bisnonni di parte materna, erano di origine porcarese. Un dato molto generico, senza nessun nome o data ma ciò mi ha molto incuriosito e grazie all’aiuto di mio padre, Giampiero Della Nina, apprezzato conoscitore di storia locale, abbiamo iniziato a ricostruire il lato italiano dell’albero genealogico della famiglia Senna. Con l’ aiuto fornitoci da ambienti diplomatici brasiliani e ad informazioni raccolte dalle banche date Genetica e My Heritage, abbiamo proceduto ad incrociare le notizie ottenute con quelle presenti negli archivi parrocchiali del nostro paese, riscontrando la veridicità dei fatti. A tal proposito ci tengo a ringraziare anche il parroco di Porcari Don Americo Marsili, per la gentile collaborazione dimostrata. Dalla ricerca risulta quindi che tale Raffaele Di Santoro, nato a Porcari nel 1862, emigrò in Brasile nel 1892 dove sposò Maria Servilia Di Santoro, anche lei nata a Porcari, nel 1875. Dalla loro unione nacque nel 1909 la signora Marcelina Di Santoro, ossia la nonna materna di Ayrton”.
Il consigliere continua: “La ricerca di Giampiero Della Nina, data la necessità di andare a ricercare informazioni perse nel tempo e oltretutto complicata dal fatto di dover intrecciare notizie tra due paesi divisi tra loro da un oceano, è stata molto difficile. Per questo motivo, potete immaginare la nostra soddisfazione, ma anche la grande emozione, quando alla fine tutte le tessere del mosaico si sono incastrate tra di loro. Abbiamo quindi ritenuto giusto procedere ad informare tutto il paese della nostra clamorosa scoperta. Tramite una mozione consiliare, abbiamo chiesto anche l’avvio dell’iter amministrativo di alcune iniziative che, vista la celebrità del personaggio, riteniamo doverose. L’intitolazione di una importante opera pubblica, la concessione della cittadinanza onoraria post mortem, l’avvio delle procedure per il gemellaggio del nostro paese con San Paolo in Brasile dove Ayrton è nato nel 1960 e anche con Siculiana, in provincia di Agrigento, da dove arrivavano l’altra bisnonna italiana”.
Il consigliere Della Nina conclude: “Ayrton Senna Da Silva è stato un grandissimo pilota di Formula 1, divenendo campione del mondo nel 1988, 1990 e 1991. Ma la leggenda di Ayrton trascende i seppur innegabili successi sportivi. Ancora oggi a quasi trent’anni dalla sua prematura scomparsa avvenuta in seguito ad un incidente di corsa a Imola, Ayrton è testimonial di valori che sono molto avvertiti dalla nostra gente. La passione per la vita, l’impegno nella professione e nello sport, la correttezza e la fede ne fanno un esempio anche per le nuove generazioni. Per tutte queste motivazioni, unite al prestigio di aver dato i natali ai bisnonni di un personaggio tanto illustre, auspichiamo che la nostra amministrazione comunale raccolga il nostro invito ad una serie di iniziative che lo ricordino come merita”.
Fonte: Lucca in diretta
Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus
Vasto (CH), lì 29 Maggio ore 19.10
Buonasera a tutti amici ed amiche sostenitori e sostenitrici della mobilità sostenibile, qui è Alessio Brancaccio, “l’Ayrton Senna italiano, the Italian Senna“. In questo articolo andremo alla scoperta della pista ciclabile ideata, costruita e dedicata alla memoria di Ayrton Senna da Silva, la Ciclovia Ayrton Senna, un’infrastruttura ciclabile di circa 30 km che si snoda tutta all’interno del Parque Ecologico Varzeas do Tiete nella città di San Paolo del Brasile, la città che ha dato i natali e dove ha vissuto il nostro immenso ed immortale campione nella F1 come nella vita di tutti i giorni.
Ecco a voi le prime immagini della ciclovia Senna che collega i quartieri di Penha e Itaquaquecetuba per circa 27 km complessivi:
Ciclovia Ayrton Senna 23 km, Parque Varzeas do Tiete, San Paolo del Brasile, Brasile
https://www.saopaulo.sp.gov.br/ultimas-noticias/parque-varzeas-do-tiete-recebe-8-km-de-ciclovia-1/ https://viatrolebus.com.br/2013/03/parque-ecologico-do-tiete-ganhara-ciclovia-de-23-km/
Il Parco Várzeas do Tietê riceve 8 km di pista ciclabile | Governo dello Stato di San Paolo https://www.saopaulo.sp.gov.br/ultimas-noticias/parque-varzeas-do-tiete-recebe-8-km-de-ciclovia-1/ https://g1.globo.com/sao-paulo/noticia/2013/08/rio-tiete-tera-23-km-de-ciclovia-entre-penha-e-itaquaquecetuba.html
Mountain Bike (I migliori percorsi di Mountain Bike in Brasile → São Paulo → Sapopemba )
Giro ad anello
Distanza: 51,09 Km totali (con partenza da casa del nostro amico ciclista che ha effettuato il giro)
Quota di partenza: 778 m.s.l.m.
Quota di arrivo: 778 m.s.l.m.
Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus
Avezzano (AQ), lì 23 Marzo 2020 ore 22.05
Cari amici e care amiche,
dedico questo articolo ai primi 60 anni compiuti dal nostro immenso Campione Ayrton Senna da Silva che man mano passa il tempo da Leggenda è passato allo status di Immortale nell’immaginario collettivo dei suoi tifosi sparsi per il tutto il Globo.
Ecco a come è stato ricordato sia da me Alessio Brancaccio, il “Senna Italiano”, che da molti altri fans sparsi nel Mondo:
Sulle note di “Ayrton” componimento dedicato ad uno dei suoi più grandi ammiratori in musica: Lucio Dalla!
#GiovannaAmati #F1 #AyrtonSenna
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La storia CONTINUA! Tutti i fans sparsi nel Mondo si ritroveranno sempre tutti gli anni a celebrare l’idolo delle nostre esistenze nel nome del suo, il nostro Brasile, in attesa possa conoscere tempi migliori anch’esso. Il potere dell’educazione alle volte è in grado di compiere autentici miracoli ben più che scomodare a tutti i costi Dio, nel quale il nostro Ayrton credeva in maniera profonda, dichiarandolo apertamente più volte in molte sue interviste. Ayrton da oggi è il nostro Campione Immortale, sarai sempre nei nostri cuori, sarai sempre speciale per noi. Grazie semplicemente di essere esistito, anima nostra!
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