Avezzano, lì 26 Novembre 2016 ore 20.26
Cari amici ed amiche, compagni e compagne,
nella notte di ieri 25 Novembre 2016 alle ore 23.20 a Santiago de Cuba abbiamo perso il nostro caro compagno e Lìder Maximo Fidel Castro di anni 90, uno dei protagonisti indiscussi ed indelebili del Novecento. Era nato a Mayarí a Cuba il 13 Agosto del 1926. Per le nuove generazioni che non conoscessero l’alone di grandezza di questo immenso personaggio nel panorama politico internazionale, desidero ripercorrere assieme a voi alcune salienti tappe del suo percorso rivoluzionario dei “Barbados” che lo portò al potere come Capo del Governo dell’isola di Cuba il 16 Febbraio del 1959, divenendo a tutti gli effetti uno dei massimi simboli della rivoluzione comunista nel Paese.
La militanza studentesca
Iscrittosi all’università dell’Avana nel 1945, partecipò dapprima alla vita politica dell’ateneo, nelle file dell’ala più ortodossa del Partito del Popolo Cubano. La militanza studentesca si esprimeva spesso attraverso la lotta per bande, in scontri fra “gruppi di azione” di segno opposto che non di rado degeneravano in sparatorie. Fra il 1944 e il 1952, per esempio, si registrarono un centinaio di attentati.
Gli anni ’50
Ad ogni modo, Fidel Castro nel 1950 si laurea in legge e, dopo il colpo di stato di Fulgencio Batista del 1952, si arruola in un movimento intenzionato a dare l’assalto alla caserma Moncada a Santiago de Cuba. In breve ne diventa il capo e poi, il 26 luglio 1953, organizza il piano. Fallita l’azione, a causa dello scarso coordinamento fra i vari gruppi che componevano il commando, viene imprigionato dal regime.
Dei suoi compagni, alcuni caddero combattendo, ma la maggior parte fu giustiziata dopo essere stata fatta prigioniera. Solo l’intervento di personaggi di spicco, fra cui l’arcivescovo di Santiago, impedì che nei giorni successivi il massacro continuasse.
Al processo, si difese autonomamente, in particolare attraverso un allegato in cui denunciava i mali che affliggevano la società cubana. La sua arringa fu un vero e proprio attacco al potere, che lo trasformò da imputato ad accusatore. Questo documento è poi diventato famoso con il titolo “La storia mi assolverà“, anche per il fatto che all’interno vi è in pratica delineato il suo programma politico, lo stesso che avrebbe poi sviluppato (se non superato), nei quarant’anni che lo videro protagonista prima della Rivoluzione poi dell’esercizio del potere.
Il programma politico di Fidel Castro
Ma cosa prevedeva, in concreto, questo programma? Vi si parlava, tra le altre cose, della distribuzione delle terre dei latifondisti dietro indennizzo, la confisca dei beni ottenuti illegalmente dai membri dei passati governi, la nazionalizzazione dell’energia elettrica e dei telefoni, misure per l’industrializzazione, cooperative agricole e dimezzamento dei canoni d’affitto urbani e così via. Insomma, un perfetto programma comunista.
In quel momento, comunque, Castro soffrì la prigione e poi l’esilio (da cui però preparò l’insurrezione armata). Infatti, nel maggio 1955 Batista decise, anche per problemi di immagine presso il governo di Washington, di concedere l’amnistia ai rivoltosi, molti dei quali accompagnarono, meno di sei mesi dopo, Fidel Castro nel suo esilio in Messico.
Castro e Che Guevara
Il 9 luglio di quello stesso anno Fidel Castro incontra di sera Ernesto Guevara, e per tutta la notte discutono sul continente sud americano sfruttato dagli yankee. Il 2 dicembre 1956, torna a Cuba con una forza di 82 uomini, deciso a rovesciare la dittatura, cosa che avvenne dopo una sequenza interminabile di lotte intestine.
Castro al potere
L’ Esercito Ribelle prese infine il potere nel 1959. Le decisioni iniziali, prese dal nuovo governo di Fidel, furono inizialmente di componente etica: chiusura delle case da gioco e di tolleranza, lotta senza quartiere al traffico di droga, liberalizzazione degli accessi agli alberghi, spiagge, locali sino ad allora riservati a circoli esclusivi. Tutto questo affascinò la maggioranza della popolazione e il nuovo governo ebbe grande consenso.
Nel marzo del 1959 fu imposta una diminuzione dei canoni d’affitto del 30-50% accompagnata da una riduzione del prezzo di medicinali, libri scolastici, tariffe elettriche, telefoniche e dei trasporti urbani. Dopo aver ridotto gli affitti, si varò una riforma che mirava a trasformare gli inquilini in veri e propri proprietari attraverso il pagamento degli alloggi con rate mensili proporzionali al reddito.
La riforma agraria
Ma le proteste interne iniziarono dopo l’emanazione, nel maggio 1959, della prima riforma agraria, che fissava per le tenute agricole un limite massimo di 402 ettari. La superficie coltivabile veniva assegnata a cooperative oppure distribuita a proprietà individuali di un minimo di 27 ettari. Il governo, per impedire il minifondo, proibiva la vendita delle vendite delle terre ricevute e il loro frazionamento.
Con la nuova riforma agraria fu istituito l’INRA (Istituto nazionale di riforma agraria).
La riforma agraria suscitò forti reazioni nelle campagne ma anche presso le classi alte e i ceti medi urbani. Le manifestazioni più clamorose di dissenso furono rappresentate dalla fuga, negli Stati Uniti, del comandante delle Forze armate Pedro Diaz Lanz, e dall’ arresto di Huber Matos, governatore della provincia di Camarguey, accusato di cospirazione per essersi opposto alla riforma agraria.
In tempi moderni Cuba, e con lei il suo simbolo supremo, cioè Castro, si è impegnata a fronteggiare gli Stati Uniti, in una lotta che l’ha opposta al blocco economico – il cosiddetto – embargo – durato diversi decenni, fino al 2015, quando il presidente Obama lo annullò, facendo inoltre visita a Cuba – primo presidente USA dopo 88 anni.
“Non abbiamo bisogno di regali dall’impero” – Fidel Castro, in occasione della visita di Obama
Gli ultimi anni
A partire dal mese di dicembre del 2006 si fanno sempre più presenti i problemi di salute. Il 19 febbraio 2008, al potere da quasi 50 anni, Fidel annuncia il suo ritiro dalle cariche presidenziali lasciando tutti i poteri al fratello Raul Castro Ruz. “Non vi dico addio. Spero di combattere come un soldato delle idee“, ha dichiarato il lider maximo cubano, facendo intendere la volontà di continuare ad esprimersi dalle colonne della stampa ufficiale.
Oggi molte persone si sono divise dopo la sua morte: alcuni a Cuba, in Russia, in Venezuela ed in tutte le altri parti del mondo lo hanno pianto, tutti tranne gli esiliati cubani che trovarono asilo politico negli anni ’60 in USA, l’odiato nemico, il “Grande Satana” promotore di capitalismo e globalizzazione, atti che ancora oggi mirano ad allargare sempre di più la differenza tra i diversi ceti sociali e ad allontanare sempre di più tra loro le Nazioni del mondo.
Fidel Castro biografieonline.it
L’annuncio in diretta televisiva della morte del compagno Fidel Castro Ruz arriva dal fratello Raul:
Ripercorriamo insieme la sua storia attraverso questi video reporter:
Fidel Castro con Ernesto Guevara detto “El Che”, i promotori della Rivoluzione comunista cubana:
BBC news
Io voglio ricordarlo così, durante l’assemblea delle Nazioni Unite del 1960:
La vergogna andata in atto a Miami in Florida (USA) alla notizia della morte del Lìder Maximo:
Ed ora le reazioni della stampa mondiale.
ANSA.IT
E’ morto Fidel Castro, Papa Francesco: ‘Una triste notizia’. Obama: ‘Tendiamo mano a popolo cubano’
Morto Fidel Castro: da Putin a Hollande, il cordoglio del mondo
Gorbaciov, il leader russo della Perestrojka ha dichiarato alla sua morte: “Ha lasciato una traccia indelebile nel Mondo”
CORRIERE.IT
È morto Fidel Castro, il rivoluzionario cubano che sfidò gli Stati Uniti
IL FATTO QUOTIDIANO.IT
Parole di cordoglio espresse da Papa Bergoglio, Francesco I fanno da “contraltare” alle assurde e vergognose dichiarazioni del neo-Presidente repubblicano capitalista miliardario xenofobo Donald Trump:
Fidel Castro morto, Donald Trump: “Oggi il mondo segna la scomparsa di un dittatore brutale”
REPUBBLICA.IT
È morto Fidel Castro, portò la rivoluzione a Cuba. Il sogno con il Che, la dittatura, la malattia
LA STAMPA.IT
È morto Fidel Castro, leader della rivoluzione di Cuba
ILSOLE24ORE.COM
Fidel Castro è morto, l’annuncio del fratello Raul
RAINEWS.IT
Maradona piange la morte dell’amico Fidel: “Un secondo padre. Mi fa male il cuore perché il mondo perde il più saggio di tutti”. Come non dargli ragione…
Maradona piange la morte di Fidel Castro:”Un secondo padre”
ILSECOLOXIX.IT
È morto Fidel Castro, leader della rivoluzione di Cuba
TGCOM24
Da compagno, oggi rigorosamente a lutto, vorrei esprimere due parole di affetto verso Fidel Castro: “il 25 Novembre 2016, lo stesso giorno in cui mio nonno materno avrebbe compiuto l’86 esimo compleanno, è venuto a mancare uno dei leader che per me è stato uno dei più carismatici e rappresentativi di tutto il Novecento, che ha saputo trascinare e far progredire la propria Nazione nell’ordine e nel progresso, portando avanti con coraggio e determinazione gli ideali della rivoluzione marxista, del socialismo contro ogni pericolo capitalista. Assieme al compagno rivoluzionario Ernesto Guevara si sono distinti per la volontà di vedere il proprio Paese cambiare davvero, un esempio dal quale dovrebbero prendere spunto tutti i Governi del Mondo, ma so già anche che in questa vita non sarà possibile, considerati i livelli diffusi di menefreghismo imposti da canoni stereotipati della Società Contemporanea e basati sull’esasperazione del concetto di proprietà privata. Con il compagno Fidel abbiamo perso non un uomo qualunque, ma uno degli uomini più saggi rimasti sulla Terra assieme al Dalai Lama ed al Papa. Voglio ricordare in questa sede che gli uomini passano, ma gli ideali comunisti resteranno per sempre e cammineranno nelle nostre gambe, contro ogni ignobile tentativo odierno di essere discriminati, calpestati o distrutti. Resta in pace e goditi il meritato riposo, compagno Fidel.”
ALESSIO BRANCACCIO, MEMBRO RIFONDAZIONE COMUNISTA ABRUZZO, NOME DI BATTAGLIA “SIRIO B”