Mi rivolgo al popolo di Byoblu. Siete milioni. Una ricerca di un importante istituto di statistica, a fine dicembre, ha stabilito che almeno il 10% degli italiani segue la TV dei Cittadini. Un anno fa avete fatto una colletta e vi siete comprati un canale sul digitale terrestre, il 262. E da questo mese siete anche su Tivùsat, al canale 462. E dal 21 aprile saremo anche su Sky, al canale 816.
Siamo l’unica televisione a vivere solo grazie ai contributi dal basso: le vostre donazioni. Probabilmente l’unica nel mondo ad avere una linea editoriale vicina ai cittadini e non alle élite. Per questo la paghiamo cara. Oltre alle vostre donazioni, piccole o grandi che siano, tutte elencate sotto ad ogni post, in maniera trasparente, non abbiamo nient’altro. Google ha il monopolio della pubblicità sul web, e ci impedisce di ricavare un solo centesimo dalle oltre 17 milioni di pagine viste al mese del nostro sito. Se esistesse davvero il libero mercato, non avremmo bisogno di nient’altro. Prima o poi ci rivolgeremo all’antitrust. E il mercato pubblicitario televisivo? Quello è appannaggio dei soliti noti: viene concesso a chi piega la testa e negato a chi la alza. I fondi pubblici? Non prendiamo un centesimo. E allora come viviamo? Vorrei che una cosa fosse chiara: se non la finanziate voi, tutti insieme, la televisione dei cittadini resterà il più bel tentativo del popolo di giocare al tavolo dei potenti, ma verrà archiviato come una bella utopia. A me le utopie non sono mai piaciute: i sogni mi piace realizzarli. Questo mondo non ha bisogno di favole, ma di concretezza.
E allora siamo concreti.
La TV dei Cittadini in numeri
Tra gennaio e metà aprile abbiamo prodotto 155 edizioni del TG, 820 articoli, 102 interviste e 50 reportage dalle piazze italiane. Siamo ogni giorno in Donbass per raccontarvi l’altra campana con il nostro inviato Rangeloni, abbiamo mandato i nostri corrispondenti direttamente sul posto a Bruxelles, a Parigi, in Polonia, in India e presto saremo anche a Mosca. Oltre ai film d’autore che vi facciamo vedere ogni settimana (perché la cultura deve tornare di moda), oltre a Satyricom, il geniale format di satira vicina ai cittadini che ogni domenica sera ci tiene compagnia, e a tutti gli altri programmi che ogni giorno potete vedere sulla vostra tv e che sono troppi da ricordare (citiamo solo Pensare Altrimenti di Fusaro, Sottotraccia della redazione di Byoblu, Sotto l’Iceberg di Carraro, Zona Blu con Irene Colombo, il Sandro Torella show, La rivoluzione della coscienza di Scardovelli, Pangea Grandangolo di Manlio Dinucci, Photo chi scatta di Enrico Scaglia, La Salute che viene, il mitico ByoBlob, Democrazia in Corso che racconta tutti i vostri eventi etc… ve l’avevo detto che erano troppi), a maggio ne arriveranno di nuovi: “La crisi dell’Europa“, a cura dello storico Carlo Scopelliti, con cui ripercorreremo il racconto della Prima e della Seconda Guerra mondiale per imparare dalla storia come nascono le guerre, e fare un raffronto con la crisi ucraina; “Vezzi e Malvezzi economici“, insieme all’amatissimo Valerio Malvezzi, per guardare all’economia da una prospettiva totalmente nuova, lontana delle convenzioni dei luoghi comuni; “La parola che parla“, con l’ormai mitico professor Pietro Ratto, che ogni volta sceglierà una parola per mostrarvi cosa significa e come viene usata oggi, in collegamento alle questioni di attualità. E molto, molto altro: perfino il meteo, perché i cittadini devono stare sempre sulla loro tv, e non lasciarla per andare a cercare informazioni altrove.
A distanza di un anno Byoblu, la TV dei cittadini, sta diventando un progetto maturo, visibile ormai ovunque (digitale terrestre, satellite e Sky), pronto per sferzare un altro duro colpo alla narrazione del mainstream.
E vogliamo parlare della radio? il 25 aprile, quando faremo esattamente un anno di vita, partirà “Byoblu Radio: libera e indipendente“, dove potrete restare informati in H24, ascoltare le rubriche dei protagonisti dell’informazione indipendente in Italia e, tra un’intervista e un tg, godervi un po’ di buona musica. E a giorni arriverà anche una App per ascoltare non solo la radio ma anche per leggere tutti gli articoli di Byoblu!
Come siamo messi con i soldi
Siamo cresciuti tanto, ma sono cresciute molto anche le spese. Certo, non sono che una cellula dell’unghia del mignolo di quel Golia chiamato mainstream. Ma per noi, che viviamo solo di donazioni (non potendo ancora vivere di pubblicità, come le altre televisioni, perché ce lo impediscono), iniziano ad essere veramente tanti soldi. Facciamo i conti.
Da qui alla fine del mese, per il solo mese di aprile (inclusi due mesi di emissione, cioè i costi di trasmissione per il digitale terrestre e per il satellite sia di maggio che di giugno) abbiamo speso 348 mila euro.
146 mila euro li abbiamo già pagati. Di quelli che dobbiamo tirare fuori entro fine aprile, invece, ci sono 50 mila euro di emissione anticipata sulle trasmissioni di giugno, 46 mila euro di stipendi, 35 mila euro di collaboratori, 38 mila euro di tasse, e poi 5 mila di servizi digitali (server vari, posta elettronica, social, notifiche, software etc), 6 mila euro di attrezzature, materiale da ufficio etc, 2.500 di spese varie e così via a scendere…
Di contro, i soldi che sono già entrati o che sono sicuramente in arrivo sono 127.073 €, di cui 91.542 € di donazioni (inclusa una parte residuale di marzo pervenuta ad aprile), 5.531 € di entrate pubblicitarie (questo la dice lunga, vero?) e 30 mila € della vecchia app DavveroTv mai riscossi.
Fatti i conti, se vogliamo mantenere un piccolo fondo cassa per ogni evenienza, da qui al 30 aprile devono entrare ancora 75 mila euro.
Pollice su o pollice verso.
Come sempre, non essendoci nessuno dietro a Byoblu oltre a voi, è a voi che mi rivolgo perché diate il vostro responso. Se è vero che siamo milioni di persone a seguire Byoblu, non dovrebbe essere un grande problema. Se siamo stati capaci di rispondere ai vostri bisogni, anche solo in parte (considerando che stiamo crescendo e che nessuno qui aveva l’esperienza o le decine di milioni di euro che servono per fare una televisione), allora alzate il pollice al cielo e fate una donazione, grande o piccola che sia, per compensare quei 75 mila euro.
Se invece pensate che non siamo stati in grado di aiutarvi, allora abbassate quel pollice, fate entrare i leoni nell’arena e abbandonateci i al nostro destino.
Come dico sempre, comunque vada sarà un successo, perché una cosa come Byoblu, una cosa come una tv dei cittadini, nel mondo, non c’è mai stata, e forse non ci sarà mai più.
Vi abbraccio tutti.
Come sostenere la TV dei cittadini
Per sostenere la tua televisione, puoi fare una donazione mediante bonifico a queste coordinate:
Conto intestato a: BYOBLU EDIZIONI SRLS
IBAN: IT53F3609201600249883168619
Codice Bic/Swift: QNTOITM2XXX
Causale: Donazione libera per la Tv dei Cittadini
Importo: libero.
Oppure puoi usare il modulo qui sotto per donare con carta di credito, con PayPal, su carta PostePay, attraverso Bitcoin o perfino con Dash.
Grazie!
Claudio Messora
Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila