25 Agosto 2015

LA MORTE DELLA DEMOCRAZIA IN DIRETTA: 25 AGOSTO 2015 VISITA NON UFFICIALE MATTEO RENZI A L’AQUILA

Vasto (CH) lì 20 Ottobre 2021 ore 21.03

Amici ed amiche, buonasera a voi.

In questo articolo desidero ripercorrere con voi una giornata di assoluta follia che ho vissuto il 25 Agosto 2015 a L’Aquila da membro del Coordinamento No Ombrina Mare assieme al suo Coordinatore Alessandro Lanci di Frisa (CH), che salutai appena arrivai nel capoluogo abruzzese, una giornata dove assistetti in diretta alla morte della democrazia, perché in uno Stato che si definisce civile e di diritto, non dovrebbe essere consentito ai reparti della Polizia Celere di attaccare un inerme comitato di manifestanti che si stava opponendo fermamente alla vista non ufficiale in città dell’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi, colui che nel 2012 disse a Enrico Letta: “Stai sereno!” e gli sfilò da sotto il naso lo scettro imperiale di Imperatore del Governo Italiano, per cui già da allora presi le distanze verso le leggi che regolano uno Stato di cui non sento più da anni di farne parte, semplicemente perché non mi rappresenta. La visita di Renzi che è venuto in elicottero a L’Aquila, consisteva nel visitare la città per definire la delicata e spinosa questione della ricostruzione post-sisma dopo il terremoto del 6 Aprile 2009 e che di fatto, non è mai avvenuta da parte del Governo, complice anche il fatto che gli aquilani, invece di rimboccarsi le maniche e partire intanto da soli nella ricostruzione della città, stanno aspettando arrivino gli aiuti economici da parte di uno Stato che ad oggi ha un debito pubblico alle stelle e che sta aspettando come una manna dal cielo i fondi europei legati al PNRR, ma per il momento non si è visto ancora un centesimo in Abruzzo, figuriamoci al tempo dei fatti narrati! Quel 25 Agosto 2015 era un martedì e quindi i membri del Comitato “di accoglienza” a Renzi erano appena in 120, perché si trattava di una visita pianificata apposta in una giornata lavorativa normale e non d sabato, altrimenti saremmo stati presenti in numero decisamente maggiore! Quel giorno vi erano dislocati circa 2000 tra poliziotti e carabinieri in città a tutela della sicurezza pubblica, ma a mio modo di vedere, non serviva assolutamente dotare i poliziotti di manganelli e di equipaggiarli in assetto antisommossa, per il motivo che eravamo in pochi e si trattava di una manifestazione pacifica, anche se non autorizzata dal Prefetto di L’Aquila. Alle ore 12 io mi trovavo alla Fontana Luminosa assieme a tutti gli altri membri del Coordinamento No Ombrina Mare che in quel periodo stava lottando per impedire al Governo che, attraverso l’allora Ministro all’Ambiente Gianluca Galletti, proprio in quel periodo, aveva partorito l’indegna misura del Decreto SbloccaItalia, che di fatto concedeva il permesso alle multinazionali di poter sfruttare ancora le energie non rinnovabili, petrolio gas e carbone, permettendo ad esse di poter lucrare e speculare sui territori che periodicamente, tenta di concedere loro i vari Governi politici e/o tecnici, che si avvicendano alla guida dell’Italia e quindi, d’accordo con tutti gli altri membri del Coordinamento, decidemmo di fare visita anche noi al Presidente del Consiglio a L’Aquila proprio affinché potessimo sapere le sue intenzioni sulle sorti della regione Abruzzo, visto egli e tutto il suo entourage, avevano intenzione di concedere il nostro territorio alla multinazionale inglese Rockhopper Exploration Inc, che già gestisce centinaia di impianti di trivellazione di petrolio al largo delle Isole Falkland, di proprietà dell’Inghilterra, ma geograficamente si trovano a pochi km dalle coste dell’Argentina.

https://rockhopperexploration.co.uk

Quando ho saputo che la Rockhopper aveva l’intenzione di dislocare una nave petroliera raffinatrice di petrolio lunga ben 330 metri chiamata FPSO a 6,5 km dal largo delle coste di Vasto Marina, dove attualmente vi è uno dei mari più belli d’Italia, ne sono diretto testimone visto che vivo a Vasto ormai da 8 mesi, dal 16 Marzo scorso, e sicuramente lo avrebbe inquinato con tutti gli incidenti legati agli sversamenti di petrolio in mare che si sarebbero potuti determinare e dal momento che al tempo non avevo ancora casa a Vasto, ma i miei genitori avevano intenzione di prendere casa lì nell’immediato futuro, mi incazzai come una Tigre feroce e chiesi al mio Responsabile della Federazione della Coldiretti L’Aquila ad Avezzano (AQ) sig. Berardino Meschieri di Pescina, di poter prendere un permesso dal mio servizio di Tirocinante Tecnico Archivista di domande PAC nell’ambito del PSR Abruzzo 2014-2020 presso il Centro Assistenza Agricola della Coldiretti di Avezzano, sito in Piazza Castello 12/B e partecipare a questa manifestazione contro l’attecchimento del progetto Ombrina Mare e ovviamente, contro la visita non ufficiale di Renzi a L’Aquila, che è stata una conseguenza, ma l’intento mio principale era quello di non permettere al Governo Renzi di svendere il Mare Adriatico alla Rockhopper. Tendo a specificare in questa sede che la stessa Coldiretti non si è mai dichiarata né a favore né contraria al progetto Ombrina Mare, sono sempre stati neutrali, perché sono una massa di pesci in barile che difendono soltanto gli interessi degli agricoltori facenti parte al loro circuito con Impresa Verde Abruzzo Srl e se ne fregano sia della cultura al rispetto dell’ambiente che della salute delle Comunità Locali che vivono all’interno dei loro territori e ovviamente, trattandosi di una questione riguardante un potenziale inquinamento di un territorio situato nella provincia di Chieti, loro stando nella provincia di L’Aquila se ne sono ampiamente fregati, dimostrando una dose di menefreghismo, indifferenza ed omertà in stile mafioso senza pari! A me non è fregato un cazzo lo stesso, piglia e sono partito alla volta di L’Aquila assieme al mio allora compagno di partito locale di Rifondazione Comunista Marsica, Ciro Sabatino, che al tempo era in cassa integrazione alla Clean Room, un impianto industriale sito nel Nucleo Industriale di Avezzano nato dalle ceneri della Micron: anche Ciro condivise il mio punto di vista ed insieme decidemmo di recarci in macchina a L’Aquila dove arrivammo poco prima delle 12 e da lì in poi ho iniziato a girare dei video, per mostrare il numero effettivo dei partecipanti alla manifestazione contro il progetto di petrolizzazione del Mare Adriatico Ombrina Mare che mostro qui di seguito:

Questo è tutto il materiale video in mio possesso in merito a quella giornata di straordinaria follia, ecco a voi altri video realizzati dalle testate giornalistiche locali abruzzesi:

RENZI, RENZI, FUORI DALL’ABRUZZO!!!” IL GRIDO DI BATTAGLIA DEI MANIFESTANTI DEL COORDINAMENTO NO OMBRINA MARE A L’AQUILA IL 25 AGOSTO 2015

https://www.ilgiornale.it/news/politica/proteste-e-scontri-allaquila-renzi-annulla-tappa-1163298.html

In merito a quest’ultimo video, desidero fare una importante precisazione: Matteo Renzi si mostrò solidale con una Soprintendente di Polizia che ebbe spaccato il setto nasale, gli organi principali di stampa hanno fatto credere agli italiani che fosse stata aggredita selvaggiamente da dei manifestanti pacifici del Coordinamento No Ombrina, quando in realtà, lei davanti alle scale della Basilica di San Bernardino da Siena, durante il fuggi fuggi generale dei manifestanti dispersi dalla prima carica dei celerini al nostro corteo, inciampò in un masso di porfido, cadde e si fracassò il setto nasale da sola, come è stato riportato da diverse testimonianze di manifestanti e semplici passanti, seguenti ai fatti avvenuti nel capoluogo abruzzese. Io quel giorno mi trovai in terza fila nel corteo dei manifestanti, in seconda fila davanti a me vi era Maurizio Acerbo, al tempo Segretario Regionale del Partito della Rifondazione Comunista oggi Segretario Nazionale del partito e accanto a lui, Alessandro Lanci. La prima carica dei poliziotti in assetto antisommossa, avvenne in via Panfilo Tedeschi, una via stretta come un budello che collega i Quattro Cantoni alla Basilica di San Bernardino da Siena e lì venne ferito con una manganellata, un anziano signore che si trovava in prima fila e che rischiò un infarto miocardico fulmineo, quando vide i poliziotti caricare tutta la prima fila del corteo e crollare sotto i colpi dei poliziotti, mentre il resto del corteo dalla seconda fila, alla terza dov’ero io in poi venne disperso e dovette temporaneamente arretrare, ma quel giorno ricordo che non cedemmo di un centimetro, perché non volevamo che il nostro territorio venisse svenduto ad una multinazionale del petrolio che avrebbe senz’altro inquinato uno dei mari più belli di tutta Italia. Dopo la prima carica subita in via Tedeschi, decidemmo di non andare ad intercettare subito il Premier lungo Corso Vittorio Emanuele II, per cui tornammo indietro verso il Castello, prendemmo la salita di Costa Masciarelli e andammo verso la Villa Comunale dove si stavano dirigendo Renzi, la senatrice aquilana del PD Stefania Pezzopane e l’allora Presidente della Giunta Regionale PD, Luciano D’Alfonso il quale, a mio parere e non sono il solo a dirlo qui in Abruzzo, è stato il peggior Presidente che abbia mai avuto la Regione nella sua storia amministrativa, pari quasi al collelonghese Ottaviano Del Turco, il Presidente PD che nel 2005 divenne famoso per l’inchiesta gudiziaria di Sanitopoli, assieme ad Angelini delle cliniche private nel pescarese. Arrivammo tutti davanti la sede del Gran Sasso Institute, il Centro Studi Gran Sasso dove vi erano dentro Renzi, Pezzopane, D’Alfonso e la gioventù pdina piena di giovani incravattati e indoppiopettati, gioventù che io la equiparo da sempre a quella hitleriana, per il modo di guardare le persone dall’alto in basso, soprattutto semplici manifestanti come noi che stavano lottando per avere il diritto a mantenere la propria terra intatta dall’inquinamento ambientale. Faccio ulteriormente presente che la senatrice Pezzopane definì il nostro Coordinamento: “Un gruppo di quattro gatti violenti facinorosi che hanno lanciato pietre contro le Forze dell’Ordine!” A me non risulta proprio, essendo stato all’interno del corteo, non ho visto alcun manifestante prendere in mano pietre, bottiglie o altri oggetti che avrebbero potuto mettere a repentaglio l’incolumità dei poliziotti o dei carabinieri. In realtà vi erano alcuni ragazzi simpatizzanti del Movimento 5 Stelle infiltratisi nel corteo dei manifestanti che avevano in mano delle uova rigorosamente biologiche che ad un certo punto, sono state da essi lanciate verso le Forze dell’Ordine, le uova a contatto con le divise si sono rotte, le hanno imbrattate, i poliziotti non c’hanno visto più e lo hanno preso come pretesto per caricarci non una, ma per ben due volte, è bene che la Pezzopane sia correttamente informata dello svolgersi dei fatti, non raccontare verità di comodo atte a screditare in tutti i modi possibili, anche i più scorretti e sleali, una manifestazione che fu pacifica dall’inizio alla fine con me all’interno, tanto è vero che quando ho visto questi ragazzi prendere in mano le uova dissi ripetutamente: “Fermi, fermi, che cazzo tirate le uova? Non serve a niente, se gliele tirate questi ci attaccano!!! Stanno in assetto antisommossa, ci prendono a manganellate!” e così è stato! Io mi sono salvato perché uso il cervello: come ho visto i poliziotti caricarci una seconda volta alla Villa Comunale davanti al Centro Studi Gran Sasso, mi sono andato a mettere a lato della strada sul marciapiede ed ho scongiurato il peggio, ma il rischio fu comunque altissimo e per tutti, non soltanto per me. Voglio raccontare un altro aneddoto che fa trasparire l’assoluto dispotismo dei sostenitori del PD anche qui in Abruzzo: ad un certo punto della contestazione, davanti al Gran Sasso Institute, quando i manifestanti hanno visto assieme Renzi, Pezzopane, D’Alfonso ed il suo Vice Giovanni Lolli ricordo che il compagno Sabatino gli disse di tutto: “Lolli, come ti permetti di svendere la nostra terra alle multinazionali? L’Abruzzo, è sacro, non si tocca!” Io gli dissi: “Cì zitto che qua c’arestano!” Lui: “Non me ne frega un cazzo, m’hanno messo pure in cassa integrazione, mi hanno distrutto il diritto di lavorare, la mia dignità non è in vendita ai soliti politicanti di turno!” e aveva ragione, capì che dovevo stargli vicino e l’ho fatto in quel frangente. Ricordo che l’allora Sindaco di Pratola Peligna (AQ), sempre del PD, si diresse verso un manifestante mentre urlava dal megafono: “No Ombrina! Renzi, Renzi fuori dall’Abruzzo!” gli strappò il megafono dalle mani e non glielo volle dare indietro, il manifestante si inalberò e ne nacque un parapiglia che poi venne sedato ridando il maltolto al povero manifestante che stava semplicemente esprimendo una forma di dissenso popolare. Quando assistetti alle due cariche dei celerini della Polizia di Stato a dei manifestanti inermi e pacifici, in quel preciso istante capì che la libertà e la democrazia sono state uccise, ecco perché da quel giorno vissuto a L’Aquila, realtà che conosco molto bene perché ci ho studiato all’Università per anni dal 2003 al 2009, sono stati violati i Diritti Fondamentali dell’Uomo.

Di seguito inserisco l’intervista fatta da Radio Radicale all’allora Segretario Regionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, intervistato sui fatti di L’Aquila:

https://www.radioradicale.it/scheda/451429/intervista-a-maurizio-acerbo-sulle-contestazioni-al-premier-matteo-renzi-in-visita-a?i=3449774

Posto di seguito degli articoli della stampa in merito al progetto Ombrina Mare ed il pericolo che per diversi anni, ha rappresentato per la vita delle specie vegetali, animali e delle comunità locali che vivono non soltanto nel territorio chietino, ma nell’intera Regione:

http://www.nuovosensocivico.it/ombrina-mare/

http://www.chietinuova3febbraio.it/sito/index.php

http://www.aknews.it/il-progetto-ombrina-mare-trivellazione-al-largo-delle-coste-abruzzesi-e-partito-ma-allitalia-tutto-questo-serve/

Via Panfilo Tedeschi, L’Aquila: la prima carica dei poliziotti della Celere in assetto antisommossa ai danni dei manifestanti pacifici del Coordinamento No Ombrina Mare stretti a collo di bottiglia tra i poliziotti provenienti dai Quattro Cantoni e la Basilica di San Bernardino da Siena dietro
Via Francesco Crispi, fronte Villa Comunale L’Aquila: la seconda carica dei poliziotti della Celere in assetto antisommossa ai danni degli inermi manifestanti del Coordinamento No Ombrina Mare

Di seguito i cartelloni da me realizzati e che mi ero portato alla manifestazione, ma non sono stati usati tutti:

Di seguito, eccomi ritratto con la bandiera No Ombrina del Coordinamento No Ombrina Mare e le mie scritte apposte sull’asta della bandiera, la stessa bandiera che sventolai durante la manifestazione No Ombrina, “la carica dei 60000” a Lanciano (CH) il 23 Maggio 2015:

ECCOMI CON IN MANO LA MIA BANDIERA NO OMBRINA MARE CHE SVENTOLAI ALLA MANIFESTAZIONE DI LANCIANO (CH) DEL 23 MAGGIO 2015
BANDIERA NO OMBRINA CON SCRITTA “RENZI, FUORI DALL’ABRUZZO” SULL’ASTA!
SCRITTA NO OMBRINA SULL’ASTA DELLA BANDIERA!
“RENZI, FUORI DALL’ABRUZZO” SCRITTA SULL’ASTA DELLA BANDIERA, DA VERO CONDOTTIERO!
“RENZI, FUORI DALL’ABRUZZO!” SCRITTA SU ASTA MIA BANDIERA NO OMBRINA

https://www.fattodiritto.it/ombrina-mare-il-progetto-della-piattaforma-al-largo-della-costa-abruzzese-tra-favoritismi-e-proteste/

https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/09/trivellazioni-abruzzo-non-accolta-richiesta-sospensione-di-ombrina-mare-regione-ricorreremo-al-tar/2204821/

http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2013/04/labruzzo-e-il-progetto-petrolifero-ombrina-mare/

Nel 2016, il Popolo abruzzese, grazie ai comitati cittadini che tutelano l’ambiente sul territorio Nuovo Senso Civico di Alessandro Lanci, il Forum H2O per l’Acqua Pubblica Augusto de Sanctis, le associazioni ambientaliste Legambiente, WWF Abruzzo e Italia Nostra, vinse questa battaglia ed il progetto di petrolizzazione del Mare Adriatico Ombrina Mare è stato momentaneamente scongiurato, nella viva speranza che in futuro le multinazionali delle energie non rinnovabili tornino ad avanzare delle proposte bestiali non compatibili con lo Sviluppo Sostenibile e con tutti gli altri obiettivi di Agenda 2030 dell’UE.

https://ilmanifesto.it/vittoria-degli-ambientalisti-chiude-la-piattaforma-ombrina/

Dott. Alessio Brancaccio