Corrado Zunino

ORSI UCCISI E CONFINI RISTRETTI: IL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO NON E’ PIU’ UN MODELLO

di Corrado Zunino

L’orsa Amarena in una foto di Valerio Minato scattata il 30 giugno 2023 (Ansa)
https://www.repubblica.it/cronaca/2023/09/04/news/orsi_uccisi_e_confini_ristretti_parco_dabruzzo_non_e_piu_modello-413262446/

Sono 153 i marsicani bruni morti dal 1970, l’80 per cento per colpa dell’uomo. L’area resta in bilico tra protezione e sviluppo anti-ambientale. Il direttore Sammarone: “Dove è stata uccisa Amarena troppe catapecchie e pollai abusivi”

04 SETTEMBRE 2023 AGGIORNATO ALLE 16:51

ROMA – Lo sparo che ha bucato il polmone di Orsa Amarena ha lacerato la fama del modello Abruzzo, il Parco in armoniosa sintonia con la popolazione della Marsica. I cervi superstar sulle passeggiate di Villetta Barrea, i grifoni che volano a centinaia nei tramonti del Velino, sono stati reintrodotti trent’anni fa dopo essere scomparsi da tutto l’Appennino centrale. Quindi gli orsi bruni marsicani, che a partire da Amarena, la più bella, e i suoi due cuccioli avevano trovato nel Comune di Villalago, quattrocento abitanti poggiati sulle Gole del Sagittario, un luogo sicuro per scendere dal Monte Argatone… 

https://x.com/bralex84/status/1704503176848720344

Orsi uccisi e confini ristretti, il Parco d’Abruzzo non è più un modello

L’orsa Amarena ed i suoi cuccioli attraversano la strada il 30 Giugno 2023
https://www.informazione.it/a/F803F49F-ABEC-42A7-ACC0-200BB504E417/Orsi-uccisi-e-confini-ristretti-il-Parco-d-Abruzzo-non-e-piu-un-modello

04/09/2023

ROMA – Lo sparo che ha bucato il polmone di Orsa Amarena ha lacerato la fama del modello Abruzzo, il Parco in armoniosa sintonia con la popolazione della Marsica. I cervi superstar sulle passeggiate di Villetta Barrea, i grifoni che volano a centinaia nei tramonti del Velino, sono stati reintrodotti trent’anni fa dopo essere scomparsi da tutto l’Appennino centrale. Quindi… (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

“Dopo 4 giorni di ricerche ininterrotte abbiamo la consapevolezza che i cuccioli dovrebbero essere entrambi ancora vivi e che si sono separati”, si legge in una nota pubblicata su Facebook dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. (la Repubblica)

Ebbene, tanto per essere chiari, mettendo i puntini sulle i, lo sciagurato uccisore dell’orsa Amarena è un “ex” cacciatore, uno che, per l’esattezza, non ha più la licenza di caccia da oltre 15 anni. (BigHunter)

I due cuccioli di Amarena si sono separati. È quanto emerge dal bollettino odierno del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise sulla ricerca e i tentativi di cattura dei due piccoli orsi marsicani. (La Stampa).

Minacce online all’uomo che ha ucciso l’orsa Amarena: sporge denuncia
Un corteo dedicato a mamma orsa Amarena: sabato nove ettembre, ore 15.30 in Piazza della Pace a Parma. Il corteo è stato organizzato per protestare contro la sperimentazione sui macachi, ma le associazioni animaliste hanno deciso di dedicarlo all’orsa simbolo dell’Abruzzo, con lo slogan “siamo tutti Amarena”. (Sardegna Reporter)

«Dopo 4 giorni di ricerche ininterrotte abbiamo la consapevolezza che i cuccioli dovrebbero essere entrambi ancora vivi e che si sono separati». Così in una nota pubblicata su Facebook il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise riferendosi ai piccoli d’orso bruno marsicano — di circa 8 mesi — fuggiti dopo la morte della mamma Amarena, uccisa con una fucilata, nella radura di San Benedetto dei Marsi, nell’aquilano. (Corriere della Sera)
Sono state inviate minacce di morte all’uomo che ha sparato e ucciso l’orsa Amarena nella notte del 31 agosto 2023. (Kodami)

Fonte: Informazione.it

https://x.com/bralex84/status/1704570817235833034

Ricordo che l’attuale Vice Presidente della Giunta Regionale #Abruzzo #EmanueleImprudente, di cognome e di fatto, è delegato alla #caccia che ha fatto tagliare 10 mila ettari dalla superficie protetta di 70 mila ettari che componevano il #ParcoRegionaleSirenteVelino.

https://x.com/bralex84/status/1704576206274785517

I remember that the current Vice President of the #Abruzzo Regional Council #EmanueleImprudente, in surname and in fact, is delegated to the #hunting who cut 10 thousand hectares cut from the protected area of ​​70 thousand hectares that made up the #SirenteVelinoRegionalPark.

https://x.com/bralex84/status/1704576567978889560

Sirente-Velino, un taglio fuori dalla realtà

STORIE. La Regione Abruzzo motiva il taglio di 10 mila ettari di Parco naturale per presunti «disagi socio-economici e demografici dei comuni inclusi nell’area protetta». Ma sindaci e associazioni denunciano altri interessi

Serena Giannico

Disagi socio-economici e conseguentemente demografici, lamentati nei territori, come diretta conseguenza della loro totale inclusione nel perimetro dell’area protetta».

È LA MOTIVAZIONE con cui la Regione Abruzzo – con ok della maggioranza di centrodestra del Consiglio regionale lo scorso 18 maggio – ha adottato la «Nuova disciplina del Parco naturale regionale Sirente – Velino con revisione dei confini». Una leggina che ha tagliato circa 10mila dei complessivi 54.361,22 ettari del Parco, nato nel 1989 e che annovera Zone speciali di conservazione (Zsc), una Zona di protezione (Zps) e diversi Siti di interesse comunitario (Sic), istituiti dall’Unione Europea. La riperimetrazione, arrivata in barba alle 125 mila firme raccolte dagli ecologisti e ai 18 mila e più emendamenti presentati dai gruppi di opposizione (5Stelle con Giorgio Fedele e Pd con Pierpaolo Pietrucci), era già stata approvata dalla Giunta il 15 giugno dell’anno passato, in piena pandemia da Covid-19, su proposta del vice presidente della Regione, il leghista Emanuele Imprudente, con deleghe ad Ambiente e Parchi e Riserve Naturali, ma pure alla Caccia.

ALLA SUA STESURA HA LAVORATO Igino Chiuchiarelli, agronomo di Ovindoli (AQ), funzionario della Regione, di cui è responsabile dell’Ufficio Parchi e Riserve. Ma lui è anche commissario del Parco Sirente-Velino e, si vocifera, prossimo direttore del Parco. Una leggina il cui testo, almeno quello portato in aula, appare a tratti vago, non definendo neppure l’esatta misura dei tagli. Voluti – a detta di Imprudente – dai Comuni del Parco, sia quelli della Valle Subequana che dell’Alto Aterno, ai quali viene addossata la scelta dell’operazione, che è, nelle intenzioni di chi l’ha avallata, «una revisione dell’apparato normativo a seguito delle mutate esigenze» della realtà; «dell’emergenza dei danni alla fauna selvatica, soprattutto cinghiali, che hanno generato situazioni di conflitto e rilevanti problemi» e «delle difficoltà connesse alla ricostruzione post terremoto che trova rallentamenti procedurali».

INSOMMA I MALI DEL TERRITORIO generati dal Parco: dallo spopolamento, agli assalti degli ungulati; ai centri abitati che, a 12 anni dal sisma del 2009, faticano a ritrovare una propria identità e a rimettersi in piedi, infognate in una stagnazione a causa della burocrazia made in Italy. E allora via, meglio dargli una ridimensionata, per renderlo, come è stato evidenziato, «più funzionale alle esigenze delle comunità locali ed espressione della volontà popolare». Da qui l’accettata che si è abbattuta sulle montagne marsicane, con polemiche fiorite in ogni dove. E col presidente della Regione, Marco Marsilio, che respinge «la presunzione di qualche borghese radical chic che sta nei salotti dei Parioli e pretende di dire a chi vive sul Velino come deve farlo, se può fare una staccionata o se deve adibire un posto a pascolo». «Frase priva di fondamento – ribatte il Wwf – e pronunciata da uno che con l’Abruzzo c’entra come gli arrosticini cotti in padella» (il Presidente della Regione è un tecnico romano “paracadutato” da Giorgia Meloni qui in Abruzzo).

PARTITI, MOVIMENTI E ASSOCIAZIONI contestano la riforma, promettono battaglia e gridano allo scandalo parlando, con l’eliminazione dei vincoli, di «via libera a doppiette, speculatori e disboscamento». La questione è approdata anche in Parlamento con la deputata del Movimento Cinque Stelle Patrizia Terzoni e col segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni che, come sollecitato pure da Legambiente, chiedono al ministro della Transizione ecologica e a quello degli Affari regionali «l’impugnativa davanti alla Corte Costituzionale della norma appena sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale» e comunque «quali iniziative il Governo intende assumere».

IN MEZZO, CON LE LORO RAGIONI, ci sono i sindaci dei borghi del Parco ai quali viene addebitata la responsabilità dell’accaduto. Ma non tutti sono per la sforbiciata. L’ex primo cittadino di Acciano (AQ) e consigliere regionale Americo Di Benedetto non l’ha votata, astenendosi: «È un’operazione che interessa una porzione di territorio con equilibri e criticità particolarmente delicati. Occorre quindi che vi sia la piena consapevolezza di ciò che si sta facendo e di quali siano le conseguenze. Prima di qualsiasi modifica serve una valutazione tecnico-scientifica». A Ocre, 23 chilometri quadrati e circa mille residenti, il sindaco, Gianmatteo Riocci, ha invece sollecitato, come fatto anche dal suo predecessore, Fausto Fracassi, l’ampliamento della porzione di territorio ricadente nel Parco. «Vogliamo – fa presente – che la frazione di San Panfilo, il capoluogo, dove ha sede il municipio, e quella di San Martino, già salvaguardati, entrino nel Parco. Siamo convinti della necessità di un futuro ecocompatibile e sostenibile, legato al turismo». E racconta, Riocci, dei sentieri escursionistici, per passeggiate, anche in bici, delle doline, del convento di Sant’Angelo, del monastero di Santo Spirito, delle antiche rovine del castello. Mettiamo in campo la valorizzazione di questo patrimonio che ci è stato donato». Ma nella riforma appena attuata, la richiesta del suo Comune, di includere nel Parco il 40% in più del territorio, è stata dimenticata. O depennata. Sparita, inghiottita tra le scartoffie. «C’era il nulla osta delle varie Commissioni, ma in Consiglio è stato stabilito altro. Mi dovranno spiegare che è successo», chiude Riocci. «I Comuni ascoltati a senso unico…», tuona ancora il Wwf. «L’aspetto amministrativo indecente – rileva Enrico Perilli, della segreteria regionale di Sinistra italiana – è che i Comuni che si sono battuti contro il Parco, hanno però lasciato una piccola parte di territorio al suo interno, al fine di prendere finanziamenti e partecipare alla governance. La Regione ha generato confusione, perché per effettuare interventi nei Sic sarà comunque necessario espletare le procedure di VINCA (Valutazione di INCidenza Ambientale) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica), ma senza più i previsti vantaggi in termini di promozione e compensazione dello stare all’interno di un Parco».

POI CI SONO LE PECULIARITÀ ambientali. Ci sono i luoghi di riproduzione del lupo, i corridoi del passaggio dell’orso bruno marsicano, a rischio estinzione; i siti con nidi dell’aquila reale e del gufo reale, gli habitat di chirotteri rarissimi. «Allo stato attuale – riprende Perilli – l’orsa Amarena potrebbe transitare in posti esclusi dal Parco e finire in una braccata al cinghiale, tecnica venatoria aggressiva, ed essere uccisa o separata dai cuccioli (Ha previsto lui la morte di Amarena il 31 Agosto 2023?). È inaccettabile che la Regione, firmataria di protocolli a protezione di questa specie, citiamo ad esempio il PATOM (Piano d’Azione nazionale per la Tutela dell’Orso bruno Marsicano), continui a predicare bene e a razzolare male». Tra l’altro sono stati allentati i divieti in zone dove il bracconaggio non manca. «È di qualche settimana fa – racconta Perilli – il ritrovamento di una cerva stretta in un laccio d’acciaio, pratica primitiva e violenta». Intervenuti Asl e carabinieri forestali. L’animale è stato salvato.

Fonte: Il Manifesto, Quotidiano Comunista

#Extraterrestre #ParcoRegionaleSirenteVelino, un #taglio fuori dalla realtà #IlManifesto 27 Maggio 2021

https://x.com/bralex84/status/1704578349878620417

Personalmente, propongo l’introduzione di due misure urgenti da tenere in forte considerazione per evitare che possano accadere di nuovo simili attentati minanti la vita della fauna selvatica in Abruzzo:

  1. dotare di radiocollari GPS soltanto quegli esemplari che tendono spesso ad uscire dai confini del territorio protetto e l’orsa Amarena era una di questi, avendo sconfinato più volte: tendo a ricordare in tale sede che non esiste la nomenclatura di orso “confidente” o “problematico”, come coniato dal nazista priebkiano Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, di problematici esistono soltanto quegli esseri umani che non conoscono il modus comportamentalis da adottare quando avvistano o entrano in contatto diretto con un orso e questo aspetto necessita da parte del Parco il dovere di potenziare le proprie campagne di sensibilizzazione ed informazione della popolazione miranti al rispetto della fauna selvatica, ma anche di lanciare moniti ad agricoltori e a cacciatori di non creare trappole con esche per attirare la fauna selvatica, trasformarla in confidente attirandola a sé per poi ucciderla, come sta succedendo già da mesi in alcuni Parchi del Nord Italia, perché questo è un modo di comportarsi subdolo, meschino, riprovevole e tipico dei criminali da malavita organizzata, non da persone civili e rispettose della vita animale: https://www.055firenze.it/art/203621/Campi-trappole-ed-esche-avvelenate-per-catturare-istrici-denunciato-un-uomo https://twitter.com/bralex84/status/1697602763289465024;
  2. costruire recinti elettrificati attorno ai suoli agricoli ricadenti all’interno del territorio protetto dal Parco a spese del servizio tecnico del Parco stesso, per impedire alla fauna selvatica di entrare nei suoli, di cibarsi dei raccolti agricoli degli agricoltori e doverli indennizzare ogni anno.
https://www.wwf.it/pandanews/ambiente/abruzzo-corte-costituzionale-stop-legge-taglia-parco/#:~:text=La%20Corte%20Costituzione%20dichiara%20illegittima%20la%20Legge%20Regionale%20che%20voleva,del%20Parco%20Regionale%20Sirente%20Velino.&text=La%20Corte%20Costituzionale%20si%20è,regionale%20Sirente%20Velino%20è%20illegittimo!

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network