Costi guerra alla Russia

IL GOVERNO SPOSTA IL RIGASSIFICATORE A VADO LIGURE: LA POPOLAZIONE LOCALE INSORGE

5 Settembre 2023 Michele Crudelini

https://www.byoblu.com/2023/09/05/il-governo-sposta-il-rigassificatore-a-vado-ligure-la-popolazione-locale-insorge/

La scelta dei Governi Draghi e Meloni di partecipare attivamente al conflitto contro la Russia sta togliendo soldi dalle tasche dei cittadini, ma non solo.

Il costo della guerra alla Russia

Fin dall’inizio della guerra vi abbiamo infatti raccontato come la scelta di rinunciare al gas della Russia, nostro principale fornitore, abbia avuto un effetto diretto sul costo di questa materia prima. I proclami iniziali sulla ricerca dell’indipendenza energetica si sono poi nel tempo trasformati nella semplice ricerca di un cambio di fornitore.

Il nostro Paese oggi non dipende più da Mosca, ma in misura ancora maggiore dall’Algeria e dagli immancabili Stati Uniti d’America. Mentre per il paese nordafricano viene utilizzato il gasdotto già esistente per il trasporto della materia prima, il gas americano deve essere invece trasportato via nave in forma liquida per poi essere rigassificato in prossimità della costa italiana, da dove poi verrà reimmesso all’interno delle tubature.

I problemi ambientali del rigassificatore

In questo la volontà politica di emanciparsi dalla Russia comporta un secondo problema del tutto a carico dei cittadini: il gas liquefatto americano non solo costa di più, ma l’infrastruttura per la conversione ha un impatto ambientale non indifferente per la popolazione locale. Aveva fatto discutere nei mesi scorsi per esempio l’attivazione del rigassificatore di Piombino. Si trattava nello specifico della nave Golar Tundra della lunghezza di 292,5 metri.

Su Byoblu avevamo sottolineato come il Governo avesse snobbato la questione ambientale di questa infrastruttura: di solito infatti i rigassificatori rimangono lontani dalla costa, mentre in questo caso la nave era stata posta nel porto di Piombino per risparmiare tempo e costi di produzione. Inoltre non è stata autorizzata nessuna valutazione sull’impatto ambientale. Nonostante l’atteggiamento del Governo, la cittadinanza locale insieme allo stesso sindaco di Piombino Francesco Ferrari si sono mobilitati contro questa grande opera che è comunque entrata in funzione nel maggio scorso.

Il rigassificatore naviga verso Vado Ligure

E oltre a Piombino il Governo sembra aver designato un’altra vittima della russofobia: il comune di Vado Ligure. Nei piani dell’esecutivo c’è infatti la volontà di trasferire entro il 2026 il rigassificatore di Piombino dalla località Toscana lungo la costa del comune di Vado Ligure. Insomma un modo per alleviare i malumori toscani e trasferirli in un altro luogo.

Una prospettiva che non è stata però digerita anche in questo caso dalla cittadinanza locale che, come nel caso di Piombino, non è stata per nulla coinvolta dal Governo. C’è infatti una raccolta firme che ha già raggiunto oltre 5mile sottoscrizioni ed è prevista una manifestazione a Savona per questo fine settimana: una catena umana in spiaggia contro il mostro del gas.

Un’altra iniziativa di protesta interessante arriva poi da un istituto scolastico del comune di Quiliano, luogo dove dovrebbero essere posati diversi chilometri di tubature proprio per il rigassificatore. Bene, la dirigente scolastica e il gruppo docenti hanno approvato una delibera: con questa la scuola diserterà “qualsiasi proposta di educazione ambientale, civica e di salute che pervenga dalla Regione Liguria o dagli enti ad essa collegati ritenendo ipocrita la richiesta di formare le coscienze degli studenti a valori che nella realtà vengono disattesi e calpestati”.

Insomma l’educazione ambientale di potere viene dipinta finalmente per quello che è: una grande operazione di ipocrisia imposta per altro con la forza della legge. La coraggiosa ribellione della scuola non è però andata giù alla Regione Liguria che ha risposto con toni decisamente aggressivi: “Con questo atto, la dirigente dell’istituto insieme a tutti i firmatari è andata contro un principio costituzionale. La Regione informerà il ministro Valditara per chiedere chiarimenti e, successivamente, provvedimenti volti a restituire alla scuola la totale libertà di apprendimento dei suoi studenti”.

La vicenda del rigassificatore rappresenta così in maniera plastica quello che è oggi il potere in Italia: un leone rabbioso contro i cittadini pronto a trasformarsi in un timido agnellino nei consessi internazionali che impongono all’Italia scelte dannose.

Fonte: Byoblu, la TV libera dei cittadini, canale 262 del Digitale Terrestre

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network