ricorrenze

HIROSHIMA, CERIMONIA PER IL 78ESIMO ANNIVERSARIO DELLO SGANCIO DELLA BOMBA ATOMICA

06 ago 2023 – 09:52

https://tg24.sky.it/mondo/2023/08/06/hiroshima-bomba-atomica

A pochi mesi dal G7 la città giapponese ha ricordato il bombardamento subito la mattina del 6 agosto 1945 ad opera degli Stati Uniti. Presente anche il premier Fumio Kishida

Hiroshima, città giapponese che ha subito il bombardamento atomico da parte degli Stati Uniti nel 1945, si è svolta la consueta cerimonia di commemorazione in occasione del 78esimo anniversario dello sgancio dell’ordigno nucleare

La cerimonia si è svolta, come da tradizione, all’interno del parco che ospita il Memoriale della Pace, al centro della città. Alle 8:15, orario esatto in cui fu sganciata la bomba, il rintocco della campana ha scandito l’inizio del minuto di silenzio

Al centro dell’intervento del sindaco della città, Kazumi Matsui, il G7 che si è svolto a maggio proprio a Hiroshima. Il vertice ha prodotto il primo documento congiunto sul disarmo nucleare, intitolato ‘Visione di Hiroshima’, in cui il Trattato di non proliferazione nucleare viene definito come “la pietra miliare” e la “base” per il disarmo

Il primo cittadino ha elogiato la storica visita avvenuta a maggio, esortando i leader delle principali economie mondiali ad abbandonare l’idea che le armi nucleari siano un deterrente per la guerra

“Il mondo deve confrontarsi con l’idea che le minacce nucleari attualmente espresse da alcuni governanti rivelano la follia della teoria del possesso di ordigni atomici“, ha detto Matsui sottolineando che “occorre immediatamente intraprendere misure concrete per allontanarci dall’attuale pericolo e incamminarsi verso il nostro mondo ideale”

Sul trattato sono però stati espressi pareri contrastanti. La sua accoglienza da parte dei sopravvissuti della bomba atomica, conosciuti come hibakusha, è stata mista: un sondaggio dell’agenzia Kyodo ha mostrato come il 51,7% degli intervistati consideri negativamente la dichiarazione

Presente alla commemorazione anche il primo ministro giapponese Fumio Kishida, originario e membro del collegio elettorale della città nel sudovest dell’arcipelago e principale artefice della realizzazione del G7 a Hiroshima

Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti di 111 paesi e dell’Unione europea, il numero più alto mai registrato. Come già avvenuto lo scorso anno, la Russia e la Bielorussia non sono state invitate a causa del conflitto in Ucraina ( aggiungo io altra bella stronzata, la stessa di chi dall’alto della sua russofobia continua a discriminare gli atleti sportivi russi che partecipano ad ogni manifestazione internazionale, togliendo loro la bandiera russa dalle sovrimpressioni in televisione! Molti atleti sportivi russi non sono d’accordo con la decisione di Putin di invadere l’Ucraina a difesa del suo onore nei riguardi degli imperialisti neoliberisti guerrafondai USA e della NATO, pertanto non vedo un motivo sufficientemente valido per condannare gli atleti e la loro Federazione, dato che lo sport esula sempre dalla politica!)

Settantotto anni fa l’ordigno atomico fu sganciato su Hiroshima dal bombardiere B29 statunitense Enola Gay, causando la morte di circa 140.000 residenti. Una seconda bomba venne lanciata su Nagasaki il 9 agosto, decretando di fatto la fine della Seconda guerra mondiale sei giorni dopo con la resa incondizionata del Giappone

Secondo le cifre diffuse dal governo giapponese, alla fine di marzo c’erano 113.649 sopravvissuti a entrambi gli attacchi ufficialmente riconosciuti, con un’età media vicina agli 85 anni

Il Giappone, pur essendo l’unico Paese vittima di un attacco atomico, non ha aderito al trattato entrato in vigore nel marzo del 1970 che vieta l’uso di armamenti nucleari, sebbene continui a sostenere l’accordo sulla non proliferazione

Fonte: Sky TG 24

HIROSHIMA 78 ANNI DOPO: QUANDO GLI STATI UNITI “ESPORTARONO LA DEMOCRAZIA” PER LA PRIMA VOLTA

6 Agosto 2023 Michele Crudelini

https://www.byoblu.com/2023/08/06/hiroshima-78-anni-dopo-quando-gli-stati-uniti-esportarono-la-democrazia-per-la-prima-volta/

6 agosto 2023sono passati 78 anni dal bombardamento atomico della città giapponese di Hiroshima. Il penultimo ordigno atomico usato nella storia dell’uomo, l’ultimo è stato infatti impiegato tre giorni dopo a Nagasaki, entrambi portavano la firma degli Stati Uniti.

Oltre alla doverosa memoria di 200mila civili polverizzati dall’esplosione e poi deceduti a causa delle radiazioni, la distruzione di Hiroshima deve essere il punto di partenza per una riflessione sul sistema di diritto internazionale creato dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Il peccato originale dell’ordine mondiale americano

Perché quel bombardamento è stato il peccato originale, l’anticamera di tutto quello che è venuto dopo: un ordine mondiale autoreferenziale, arrogante e basato esclusivamente sul rapporto di forza impari tra le potenze uscite vincitrici dal conflitto e il resto del mondo. In quest’ottica il cosiddetto diritto internazionale non è stato altro che uno strumento preso e deformato a seconda dell’occorrenza per gli interessi di Stati Uniti e Unione Sovietica prima, e della sola Washington poi.

Nella storia di Hiroshima tutto questo è stato condensato in poco tempo: la pretesa di imporre una resa senza condizioni al nemico, la volontà di mettere la propria bandierina sul Giappone prima che lo facesse l’Unione Sovietica, l’utilizzo spregiudicato di armamenti contro la popolazione civile, il tutto condito da un’assoluta impunità.

La propaganda statunitense

Per anni gli Stati Uniti hanno divulgato la loro verità sui fatti: le bombe nucleari su Hiroshima e Nagasaki erano necessarie per evitare il prolungamento della guerra e nuovi morti. Una narrazione già priva di fondamento senza nemmeno l’onere della prova storica: quale senso può avere infatti provocare con certezza 200mila morti subito per evitarne invece un numero ignoto in un futuro incerto?

Nemmeno la storia è poi riuscita a giustificare la propaganda americana. Dalle conversazioni rese pubbliche tra l’allora Presidente americano Harry Truman e il suo ministro della guerra Harry Stimson risulta come la scelta di utilizzare l’ordigno atomico fosse dettata sostanzialmente dalla volontà di dimostrare la propria forza all’Unione Sovietica. Non solo. Il fatto che il 9 agosto Stalin abbia dato inizio all’invasione della Manciuria giapponese, dimostra come gli Stati Uniti avessero fretta di prendersi il Giappone prima dell’arrivo dell’Armata Rossa. Le stesse dinamiche che qualche mese prima si erano viste intorno a Berlino.

L’indifferenza verso la sorte dei civili

Dagli stessi documenti emerge poi come tra Presidente e Ministro non ci fosse alcun interesse sugli effetti della bomba sulla popolazione civile. Già nel ’45 per la politica americana le morti civili erano classificate come danni collaterali, accettabili ai fini dell’obiettivo. La stessa brutalità asettica testimoniata diversi decenni dopo nel materiale divulgato da Julian Assange, che vede protagonisti di massacri di civili sempre loro: gli Stati Uniti.

“Se i tedeschi avessero gettato bombe atomiche sulle città al posto nostro, avremmo definito lo sgancio di bombe atomiche sulle città come un crimine di guerra e avremmo condannato a morte i tedeschi colpevoli di questo crimine a Norimberga e li avremmo impiccati”, ebbe a dichiarare Leó Szilárd, fisico americano collega di Einstein all’interno del progetto Manhattan.

Impunità totale

E infatti come nel consueto stile a stelle e strisce al crimine conclamato non è mai stata corrisposta alcuna pena. Truman e Stimson, i principali sponsor dell’atomica su Hiroshima, sono morti da eroi e addirittura nella pagina Wikipedia di quest’ultimo si può leggere che: “dimostrò tutto il suo valore ed ebbe una parte importante nell’andamento delle operazioni”.

Per non farsi mancare nulla il pilota dell’aereo che sganciò la bomba su Hiroshima, Paul Tibbets, venne persino promosso dopo la guerra, morendo poi alla veneranda età di 92 anni. “Abbiamo i sentimenti, ma dobbiamo metterli da parte. Sapevamo che avremmo ucciso persone a destra e a manca, ma il mio unico interesse era di fare il migliore lavoro possibile”, questo il pensiero di Tibbets, parole perfettamente sovrapponibili alle tante confessioni rilasciate dai gerarchi nazisti durante il processo di Norimberga.

E ancora oggi Washington guarda con estremo distacco la ricorrenza della distruzione di Hiroshima. Con molta calma, solo nel 2016, per la prima volta un Presidente americano, in quel caso Obama, si è recato in Giappone in occasione della commemorazione. Una visita prettamente turistica visto che Obama non fece alcun mea culpa, come se la bomba nucleare fosse arrivata così per caso dal cielo.

Quello che è stato il peccato originale americano ne è poi diventato il tratto distintivo in tutti i teatri di guerra aperti fino ad oggi: Corea, Vietnam, America Latina, Iraq, Somalia, Serbia, Afghanistan, Libia, Siria. L’unica speranza che può arrivare dalle ceneri di Hiroshima è quella di un nuovo ordine senza più il suo ingombrante padrone.

Fonte: Byoblu, la TV libera dei cittadini canale 262 DTV

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

12 GIUGNO 1922 – 12 GIUGNO 2023: L’ASTROFISICA DOTTORESSA MARGHERITA HACK AVREBBE COMPIUTO 101 ANNI!

Life timelapse of Margherita Hack

Una giovanissima Margherita Hack ai Campionati Universitari di Atletica Leggera, specialità salto in alto!
Margherita Hack nel gesto dell’osservazione delle sue amate stelle con il telescopio astronomico
Margherita Hack e la sua eterna passione per la bicicletta: a 80 anni fu in grado di percorrere la Trieste-Grado andata e ritorno per 100 km, intramontabile!
13 Giugno 2022: la statua di Margherita Hack “Sguardo Fisico” viene installata ed inaugurata davanti all’Università Statale di Milano a Largo Richini
Statua “Sguardo Fisico” Largo Richini, Giardino Camilla Cederna, nei pressi dell’Università Statale di Milano
https://www.google.it/maps/place/”Sguardo+fisico”+-+Monumento+a+Margherita+Hack/@45.4601613,9.1908675,525m/data=!3m2!1e3!4b1!4m6!3m5!1s0x4786c7daa8ffa671:0x2499a72d305a85b8!8m2!3d45.4601576!4d9.1934424!16s%2Fg%2F11t2tzmjyf?entry=ttu
https://www.lifegate.it/video/margherita-hack-statua-milano
“La mia vita in bicicletta”, Margherita Hack Ediciclo Editore 2017 con Prefazione di Patrizio Roversi https://www.lafeltrinelli.it/mia-vita-in-bicicletta-libro-margherita-hack/e/9788865492406

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus