Villalago

“UNA FORESTA PER AMARENA”, IL PROGETTO DI UNA COPPIA PESCARESE PER PIANTARE ALBERI DA FRUTTO A VILLALAGO

Alberi di mele, pere, ciliegie e cespugli di more e sorbo saranno acquistati e piantati per arricchire l’ecosistema del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise con l’obiettivo di garantire la nutrizione degli orsi e di altre specie protette.

Eugenia Salvatore e Giovanni Casadei
https://www.ilpescara.it/green/life/foresta-amarena-progetto-piantumazione-alberi-frutto-a-villalago.html

Il ricordo dell’orsa Amarena non deve sbiadire, così come il suo “sacrificio” deve essere da monito per il futuro. Anche per tali ragioni merita attenzione l’iniziativa benefica “Una foresta per Amarena”, promossa da Giovanni Casadei ed Eugenia Salvatore, amministratori della pagina Facebook “Le montagne dell’orso”. Un progetto che la coppia pescarese, amante della natura e degli animali, sta organizzando sul territorio di Villalago insieme agli abitanti del posto.
Alberi di mele, pere, ciliegie e cespugli di more e sorbo saranno acquistati e piantati nei terreni concessi dal Comune di Villalago per arricchire l’ecosistema del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: l’obiettivo è quello di garantire la nutrizione degli orsi e di altre specie protette presenti in quella zona. L’orsa Amarena era divenuta popolare ed era benvoluta dagli abitanti del posto. In seguito alla sua uccisione, i due promotori si sono subito dati da fare per creare un comitato che fosse in grado di salvaguardare i pochi esemplari di plantigradi rimasti nel parco: nel giro di pochi giorni, Giovanni ed Eugenia hanno attivato un gruppo Facebook per informare della loro iniziativa.
E oggi la community de “Le Montagne dell’Orso” ha già raccolto circa 1.500 iscritti, rivelandosi un successo. Un tam tam che si diffonde sempre più e che è arrivato anche sui banchi dell’amministrazione comunale di Villalago. Proprio il sindaco del piccolo centro montano, Fernando Gatta, ha voluto incontrare i due ragazzi e il comitato locale, sostenendoli nella messa a dimora degli arbusti con la partecipazione dell’associazione culturale “Antico borgo” che, tramite l’editore e scrittore Jacopo Lupi, delvolverà parte dei ricavati della vendita del libro “La favola di Amarena e dei suoi cuccioli” a sostegno dell’iniziativa.
Le nuove piantagioni da frutto verranno acquistate con il contributo spontaneo dei sostenitori. La raccolta fondi, come ci spiega Giovanni Casadei, avverrà tramite un numero IBAN; intanto è già stata individuata l’area selvatica dove in futuro verranno piantumati gli alberi da frutto. È prevista inoltre l’organizzazione di alcuni incontri con esperti naturalisti per sensibilizzare anche la popolazione civile riguardo a queste tematiche.

Fonte: Il Pescara

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https://x.com/bralex84/status/1708165841374630293

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

ORSI, ABBATTIMENTO O TRASFERIMENTO? OGGI LA DECISIONE DEL TAR SU JJ4 E MJ5. INTANTO IN ABRUZZO UN SINDACO VUOLE DARE IL TITOLO DI “CITTADINA ONORARIA” ALL’ORSA AMARENA

Si attende la decisione da parte del Tar di Trento sul destino dell’orsa JJ4 e dell’orso MJ5. Intanto in Abruzzo, nel comune di Villalago è tornata a farsi vedere l’orsa Amarena con due cuccioli. Il sindaco ha adottato immediatamente un’ordinanza per la sua salvaguardia: “O si decide di protestare o di convivere, noi abbiamo fatto questa seconda scelta e siamo contenti, speriamo che Amarena rimanga con noi per diverso tempo”

https://www.ildolomiti.it/cronaca/2023/orsi-abbattimento-o-trasferimento-oggi-la-decisione-del-tar-su-jj4-e-mj5-intanto-in-abruzzo-un-sindaco-vuole-dare-il-titolo-di-cittadina-onoraria-allorsa-amarena

TRENTO. Da un lato la Provincia di Trento in guerra con gli orsi dall’altro un piccolo comune dell’Abruzzo che è pronto a dare la cittadinanza onoraria a Amarena, l’orsa mamma del più famoso Juan Carrito, il plantigrado morto negli scorsi mesi investito da un’auto. 

In questi giorni Amarena è tornata a farsi vedere e non è sola. A seguirla, infatti, ci sono due orsetti. Un ritorno gradito quello di mamma orsa che viene comunque monitorato, alla luce dei più recenti accadimenti, per rafforzare la convivenza tra plantigrado e popolazione.  

A poche ore dai primi avvistamenti il sindaco di Villalago (L’Aquila) ha deciso di far scattare immediatamente un’ordinanza.  Con il provvedimento si stabilisce il divieto di transito assoluto, sia veicolare che pedonale, su alcune zone ad esclusione dei residenti e delle ditte autorizzate per lavoro. Accanto a questo anche il divieto di avvicinarsi agli esemplari di fauna protetta di qualsiasi specie a piedi, in auto o con qualunque mezzo, a distanze inferiori di 300 metri. Vietato illuminarli se non per attività di dissuasione che devono essere svolte, eventualmente, da personale autorizzato. C’è ovviamente il divieto di dare da mangiare a questi animali ed è prevista una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro.

“C’è la proposta e spero di portarla già nel prossimo consiglio comunale per far diventare Amarena nostra cittadina onoraria” spiega a il Dolomiti il sindaco di Villalago, Fernando Gatta, contento di poter salutare nuovamente l’arrivo di Amarena che già in passato era stata presente sul territorio.  “Nel 2020 – ci spiega – era arrivata con 4 cuccioli. Noi già all’epoca abbiamo adottato immediatamente tutti i provvedimenti per cercare di tutelare la sua presenza. Nessuno ha mai pensato di allontanarla e abbiamo cercato di disturbarla il meno possibile. Possiamo dire che ci ha anche aiutato a farci conoscere”.  

Fino ad oggi Amarena, spiega sempre il primo cittadino di Villalago, non ha mai dato alcun problema e dalla popolazione non sono mai arrivate particolari critiche. “Quando ci si trova in queste situazioni – spiega Gatta – o si decide di protestare oppure si decide di conviverci. Noi abbiamo scelto la seconda strada perseguendo il bene di tutti e non ci sono problemi”. Una presenza che , addirittura, il sindaco si augura rimanga diverso tempo. “Sostanzialmente – ci spiega – siamo contenti se rimane”. 

ORSO MARSICANO E ORSO BRUNO
Amarena è un orso marsicano mentre la specie che è presente in Trentino è quella dell’orso bruno. Ma quali sono le differenze? Non vi sono studi che confermano il fatto che l’orso marsicano  sia biologicamente più tranquillo e mansueto dell’orso bruno.  Differenze si possono trovare dal punto di vista fisico ma per il resto non ci sono certezze. Non ci sono aggressioni accertate da parte della specie marsicana. 

“Sono orsi tutte e due e gran parte del comportamento è simile” ci spiega Luigi Boitani, professore ordinario di Zoologia alla Sapienza di Roma ma anche Presidente della Large Carnivore Initiative for Europe ed è considerato il padre della conservazione in Italia. “Ci sono alcune differenze fisiche, l’orso marsicano è leggermente più piccolo e la forma del cranio è un po’ diversa”.

Per quanto riguarda il comportamento è bene chiarire che non ci sono stati studi che confermano in modo scientifico la maggiore aggressività di una specie o dell’altra. “Forse quello marsicano – spiega a il Dolomiti – è meno propenso alle aggressioni ma per una selezione avvenuta nei secoli. Qualche anno fa è stato pubblicato uno studio di un’analisi genomica che ipotizza, ma non conclude,  che vi siano dei geni in quello marsicano che indicherebbero una maggiore propensione alla non aggressione e a sfuggire”.

LA DECISIONE DEL TAR
A partire dalle 9 di questa mattina si attende la decisione da parte del Tar di Trento sul destino dell’orsa JJ4 e dell’orso MJ5.  Via libera all’abbattimento oppure il trasferimento? Bisognerà attendere la decisione della sezione unica del Tribunale amministrativo per capire cosa accadrà.

L’orsa JJ4 è ritenuta la responsabile dell’aggressione mortale nei confronti di Andrea Papi nel pomeriggio del 5 aprile scorso nei boschi di Caldes in Val di Non. In questo caso sono due i decreti di abbattimento firmati dal governatore Maurizio Fugatti e che, a seguito del ricorso della associazioni animaliste, sono state sospese (QUI L’ARTICOLO).  Sull’ipotesi di trasferimento dei plantigradi sta lavorando anche il ministero prendendo in considerazione le proposte arrivate da enti e associazioni. 

Il secondo orso al centro della decisione del Tar è invece MJ5. Si tratta in questo caso di un plantigrado considerato ‘problematico’ perché nel marzo scorso ha ferito un escursionista in Val di Rabbi.

Quello che verrà deciso questa mattina, però, potrebbe non mettere la parola fine alla vicenda essendo previsto anche il ricorso. 

Fonte: Il Dolomiti

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus