Day: 16 giugno 2024

SOS CINGHIALI, SCATTA LA MOBILITAZIONE DI COLDIRETTI IL 18 GIUGNO IN TUTTE LE PIAZZE ITALIANE: IL PARERE DEL TECNICO AMBIENTALISTA ALESSIO BRANCACCIO SULLE LORO CAGLIOFFATE

Sos cinghiali, scatta la mobilitazione

14 Giugno 2024 pubblicato in: ECONOMIA

Scatta la mobilitazione della Coldiretti con blitz in tutta Italia per fermare l’invasione dei cinghiali e degli altri animali selvatici. Una emergenza non solo per le aziende agricole ma per tutta la comunità. I danni provocati dagli animali selvatici nelle campagne ammontano a 200 milioni di euro all’anno con una popolazione verificata di più di 2,3 milioni di cinghiali in tutta Italia ma a rischio c’è l’intero comparto suinicolo per la diffusione della peste suina africana (Psa).

Servono interventi rapidi e piani regionali straordinari di contenimento per garantire la sicurezza nelle campagne e nelle città. Campi devastati, raccolti falcidiati, e infrastrutture danneggiate ma la presenza dei cinghiali rappresenta un grave pericolo anche per la sicurezza pubblica.

Numerosi incidenti stradali, alcuni dei quali anche mortali, come l’ultimo che si è verificato alle porte di Roma, sono causati dagli animali selvatici che attraversano le strade urbane e rurali. Nel 2023 l’Osservatorio Asaps ha registrato 193 incidenti rilevanti (il report considera solo ed esclusivamente quelli con persone ferite o decedute) col coinvolgimento di animali in aumento 7,8% rispetto all’anno precedente.

Negli incidenti dello scorso anno hanno perso la vita 11 persone. In 170 casi l’incidente è stato causato da un animale selvatico (88%) e solo in 23 con un animale domestico (12%). Viene peraltro sottolineato da ASAPS che gli incidenti con danni ai soli mezzi e non alle persone sono parecchie migliaia ogni anno ma è difficile fare un calcolo perché in molti casi gli automobilisti coinvolti non denunciano il sinistro sapendo che difficilmente verranno poi rimborsati i danni.

Fonte: Coldiretti Italia

English translate

SOS WILD BOARS, THE MOBILIZATION OF COLDIRETTI STARTS ON 18 JUNE IN ALL ITALIAN SQUARES: THE OPINION OF THE ENVIRONMENTAL TECHNICIAN ALESSIO BRANCACCIO ON THEIR CAGLIOFFATES

SOS wild boars, mobilization begins

June 14, 2024 published in: ECONOMY

Coldiretti mobilizes with raids throughout Italy to stop the invasion of wild boars and other wild animals. An emergency not only for farms but for the entire community. The damage caused by wild animals in the countryside amounts to 200 million euros per year with a verified population of more than 2.3 million wild boars throughout Italy but the entire pig sector is at risk due to the spread of swine fever African (Psa).

Rapid interventions and extraordinary regional containment plans are needed to guarantee safety in the countryside and cities. Fields devastated, crops mowed down, and infrastructure damaged but the presence of wild boars also represents a serious danger to public safety.

Numerous road accidents, some of which are even fatal, such as the latest one which occurred on the outskirts of Rome, are caused by wild animals crossing urban and rural roads. In 2023 the Asaps Observatory recorded 193 significant accidents (the report considers only and exclusively those involving injured or deceased people) involving animals, up 7.8% compared to the previous year.

11 people lost their lives in accidents last year. In 170 cases the accident was caused by a wild animal (88%) and only in 23 by a domestic animal (12%). It is also underlined by ASAPS that accidents with damage only to vehicles and not to people number several thousand every year but it is difficult to make a calculation because in many cases the motorists involved do not report the accident knowing that it is unlikely that the damages will be reimbursed.

Source: Coldiretti Italy

https://www.ilpuntocoldiretti.it/attualita/economia/sos-cinghiali-scatta-la-mobilitazione/
L’ex-assessore regionale all’Agricoltura ed al Cicloturismo Dino Pepe del Partito Democratico nella giunta regionale del suo Presidente Luciano D’Alfonso, il predecessore dell’attuale Presidente Marco Marsilio di Fratelli d’Italia
The former regional councilor for Agriculture and Cycle Tourism Dino Pepe of the Democratic Party in the regional council of its President Luciano D’Alfonso, the predecessor of the current President Marco Marsilio of Fratelli d’Italia

Resto personalmente dell’avviso che i problemi ambientali, più o meno seri che siano, andrebbero sempre affidati a tecnici ambientali che hanno studiato come gestire gli ecosistemi nel loro percorsi di studi universitari, rispetto a politici che si sono formati nel settore umanistico e che non capiscono nulla di come si gestisce un ecosistema naturale o di come gestire la fauna selvatica invasiva nelle campagne e nelle città. Riporto di seguiti la frase di una signora che ho avuto modo di apprezzare il suointervento durante una videoconferenza su Zoom indetta da Ultima Generazione, noto movimento ambientalista italiano che anch’io rappresento ed immeritatamente inviso a molte persone in Italia: “E’ inutile che in Europa continuano ad andarci i soliti politici che non hanno alcuna volontà di affrontare le emergenze ambientali perché non saprebbero dove andare a mettere le mani, abbiamo bisogno di proporre le candidadture di veri tecnici ambientali che possano cambiare l’Europa dal proprio interno e migliorare la situazione politica dei Governi europei appartenenti all’Eurozona” e non appena finì l’esposizione della sua considerazione, mi venne spontaneo alzare la mano, ma non sono l’unico ad essere un tecnico ambientale in Ultima Generazione, sono il più grande di età ma abbiamo anche laureati magistrali come Ismaela ed altri militanti che assieme a me stanno cercando di cambiare lo status quo attuale per rimettere al centro delle agende programmatiche dei Governi politiche volte al contrasto degli attuali cambiamenti climatici, la gestione e tutela razionale e sostenibile delle risorse naturali floristiche, nonché la gestione e tutela razionale e consapevole delle risorse faunistiche e degli ecosistemi nei quali queste risorse vivono, per fare in modo che esse possano essere usufruibili anche dalle future generazioni, altrimenti rischiamo di essere l’ultima, continuando a portare avanti le attuali politiche sempre più distanti dalle esigenze dei cittadini ed esse non porteranno a niente di buono nei prossimi anni, per cui bisogna fare in modo di controvertire la tendenza ORA in Europa o sarà troppo tardi!

https://www.ilpuntocoldiretti.it/attualita/economia/sos-cinghiali-scatta-la-mobilitazione/

I personally remain of the opinion that environmental problems, whether more or less serious, should always be entrusted to environmental technicians who have studied how to manage ecosystems during their university studies, compared to politicians who were trained in the humanities sector and who do not they understand nothing about how to manage a natural ecosystem or how to manage invasive wildlife in the countryside and cities. I report below the sentence of a lady who I had the opportunity to appreciate her speech during a video conference on Zoom called by Ultima Generazione, a well-known Italian environmentalist movement of A22 Network that I also represent and undeservedly disliked by many people in Italy: “It’s useless that in Europe the usual politicians who have no will to face environmental emergencies because they wouldn’t know where to go to put their hands, we need to propose the candidatures of real environmental technicians who can change Europe from within and improve the political situation of the European governments belonging to the Eurozone” and as soon as he finished expounding his consideration, I spontaneously raised my hand, but I’m not the only one to be a Ultima Generazione environmental technician, I’m the oldest in the group but we also have master’s graduates like Ismaela and other militants who, together with me, are trying to change the current status quo to put policies aimed at combating current climate changes, the rational and sustainable management and protection of natural floristic resources, as well as the management and protection of rational and aware of the wildlife resources and ecosystems in which these resources live, to ensure that they can also be used by future generations, otherwise we risk being the last, continuing to carry forward current policies that are increasingly distant from the needs of citizens and they will not lead to anything good in the coming years, so we must make sure to reverse the trend NOW in Europe or it will be too late!

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM

WHAT IS YOUR REDLINE BEFORE YOU RESIGN FROM GENOCIDE?

https://actionnetwork.org/letters/tell-state-department-staffers-quit-genocide?source=MC

Dear Alessio,

We are witnessing a pivotal moment in our fight to end the ongoing genocide in Gaza. Eight officials from across the U.S. government have publicly resigned in protest of Biden’s role in Israel’s war crimes, and many more have quietly left. 

These resignations are making waves in Washington, exposing the cracks within the administration and acting as a powerful rebuke of Biden’s policies.

As of this writing, Israel has murdered more than 37,000 Palestinians in Gaza with the full military, financial, and political backing of the U.S. We must keep pushing to end our government’s complicity. 

Take action now to call on officials at the U.S. State Department to join their former colleagues and resign publicly.

Earlier this year, we put out a call to more than 200 Biden administration staffers to resign. Together, we sent four million emails demanding they quit genocide. The growing dissent we are seeing within his administration is no coincidence. Your actions are making a difference.

Now is the time to keep pushing.

We are now calling on State Department staff working under Secretary of State Antony Blinken — one of the main enablers of Israel’s genocide — to resign. 

Demand that U.S. State Department officials resign in protest of the administration’s active role in the genocide in Gaza.

What we are doing is working, and it’s crucial to double down on our efforts. 

Our new tool allows you to directly email more than 100 State Department officials and staffers, urging them to join their colleagues and resign in protest.

The administration’s genocidal policies can only be executed with the help of staffers within the State Department and other agencies, who are ultimately tasked with promoting and advancing U.S. foreign policy – whether they agree with it or not. 

By publicly resigning, they can escalate pressure on Biden and Blinken to stop enabling the genocide in Gaza and send a strong message that they refuse to carry water for a genocidal administration.

Write to over 100 staffers directly now.

For a free Palestine,

Alia El-Assar
Director of Media Organizing
Adalah Justice Project

Traduzione in italiano

QUAL È LA TUA LINEA ROSSA PRIMA DI DIMISSIONARTI DAL GENOCIDIO?

https://actionnetwork.org/letters/tell-state-department-staffers-quit-genocide?source=MC

Caro Alessio,

Stiamo assistendo a un momento cruciale nella nostra lotta per porre fine al genocidio in corso a Gaza. Otto funzionari di tutto il governo degli Stati Uniti si sono dimessi pubblicamente per protestare contro il ruolo di Biden nei crimini di guerra di Israele, e molti altri se ne sono andati silenziosamente. 

Queste dimissioni stanno facendo scalpore a Washington, mettendo in luce le crepe all’interno dell’amministrazione e agendo come un potente rimprovero alle politiche di Biden.

Al momento in cui scrivo, Israele ha ucciso più di 37.000 palestinesi a Gaza con il pieno sostegno militare, finanziario e politico degli Stati Uniti. Dobbiamo continuare a spingere per porre fine alla complicità del nostro governo. 

Agire ora per invitare i funzionari del Dipartimento di Stato americano a unirsi ai loro ex colleghi e a dimettersi pubblicamente.

All’inizio di quest’anno abbiamo lanciato un appello a più di 200 membri dello staff dell’amministrazione Biden affinché si dimettessero. Insieme, abbiamo inviato quattro milioni di email chiedendo loro di abbandonare il genocidio. Il crescente dissenso a cui stiamo assistendo all’interno della sua amministrazione non è una coincidenza. Le tue azioni stanno facendo la differenza.

Ora è il momento di continuare a spingere.

Chiediamo ora al personale del Dipartimento di Stato che lavora sotto il Segretario di Stato Antony Blinken – uno dei principali responsabili del genocidio di Israele – di dimettersi. 

Chiedere che i funzionari del Dipartimento di Stato americano si dimettano per protestare contro il ruolo attivo dell’amministrazione nel genocidio di Gaza.

Ciò che stiamo facendo sta funzionando ed è fondamentale raddoppiare i nostri sforzi. 

Il nostro nuovo strumento ti consente di inviare direttamente un’e-mail a più di 100 funzionari e membri dello staff del Dipartimento di Stato, esortandoli a unirsi ai loro colleghi e a dimettersi in segno di protesta.

Le politiche genocide dell’amministrazione possono essere attuate solo con l’aiuto del personale del Dipartimento di Stato e di altre agenzie, che hanno il compito ultimo di promuovere e far avanzare la politica estera degli Stati Uniti, che siano d’accordo o meno. 

Dimettendosi pubblicamente, possono aumentare la pressione su Biden e Blinken affinché smettano di consentire il genocidio a Gaza e inviare un messaggio forte che si rifiutano di portare acqua per un’amministrazione genocida.

Scrivi direttamente a oltre 100 membri dello staff adesso.

Per una Palestina libera,

Alia El-Assar
Direttore dell’organizzazione dei media
Progetto Giustizia Adalah

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM