Alaska

E’ UFFICIALE: I FORTI TERREMOTI SONO PROVOCATI DALLE ARMI IONOSFERICHE

Lunedì 27 Novembre 2023

Il progetto USA di manipolazione artificiale del clima HAARP (High Auroral Active Research Program) attraverso l’uso di onde elettromagnetiche sparate nella ionosfera, lo strato più esterno della nostra atmosfera per generare calore, innalzarla fisicamente di diversi km e sfruttarla come scudo spaziale a fini militari, è perfettamente in grado di creare forti terremoti indotti
http://www.tankerenemy.com/2023/11/e-ufficiale-i-forti-terremoti-sono.html?m=1

Un prestigioso studio, che indaga l’origine di taluni terremoti e reso pubblico nell’ormai lontano mese di maggio del 2011 sul portale della Cornell University (QUI), è passato del tutto inosservato. Ne possiamo benissimo intuire i motivi, visto che i ricercatori imputano ai riscaldatori ionosferici i sismi. La ricerca, firmata dagli scienziati Dimitar Ouzounov, Sergey Pulinets, Alexey Romanov, Alexander Romanov, Konstantin Tsybulya, Dimitri Davidenko, Menas Kafatos, Patrick Taylor, determina, sulla base di granitici elementi probanti, che una buona parte dei recenti sommovimenti tellurici di magnitudo elevata (sopra i 7 gradi della scala Richter) è da ascrivere alle sperimentazioni che interessano la ionosfera, per mezzo dell’emissione di basse frequenze (onde ELF – Extreme Low Frequency). Ci vengono in mente le stazioni di H.A.A.R.P., in Alaska, e Tromsø, in Norvegia, che sono tra i più noti “riscaldatori ionosferici”, anche se ne esistono molti altri (almeno venti), ubicati in varie parti del mondo (Galles, Pine Gap Australia o Area 52, MUOS di Niscemi in Sicilia, solo per citarne alcuni altri).

Lo studio, censurato dai media ufficiali, è dirompente, in quanto mette a tacere, una volta per tutte, i negazionisti di regime che, di norma, tacciano di “complottismo” le voci fuori dal coro che accusano i Governi di provocare i terremoti. Ora ne abbiamo le prove certificate.
Di seguito il report della ricerca che, in formato PDF, potete visionare e scaricare (QUI) dai nostri server.

L’atmosfera sopra il Giappone si riscaldò rapidamente prima del terremoto di magnitudo 9.0 Richter. Secondo gli scienziati, le emissioni infrarosse sopra l’epicentro erano aumentate drammaticamente nei giorni precedenti il ​​devastante sisma che colpì le isole nipponiche.

I geologi si sono interrogati a lungo sui resoconti di strani fenomeni atmosferici avvenuti nei giorni precedenti i rovinosi terremoti, ma è stato difficile ottenere buoni dati a sostegno di questi rapporti.

Negli ultimi anni, tuttavia, diversi gruppi di ricerca hanno allestito stazioni di monitoraggio atmosferico nelle zone sismiche, usufruendo dei satelliti che inviano informazioni sullo stato dell’alta atmosfera e della ionosfera durante un evento tellurico. Nel 2010 furono esaminati alcuni dati, provenienti dalla sonda spaziale DEMETER: essi mostravano un aumento significativo dei segnali radio a frequenza ultrabassa, prima del terremoto di magnitudo 7.0, scossa che colpì Haiti il 12 Gennaio 2010.

http://www.blueplanetheart.it/2020/01/12-gennaio-2010-8-anni-lo-spaventoso-terremoto-haiti-causo-oltre-200-000-morti/

Dimitar Ouzounov del Goddard Space Flight Center della NASA nel Maryland e alcuni collaboratori analizzarono le caratteristiche del disastroso terremoto di Tohoku e Fukushima (Giappone) verificatosi il giorno 11 Marzo 2011. I loro risultati, anche se preliminari, aprono gli occhi.

Fu accertato che prima del sommovimento di magnitudo 9.0, il contenuto totale di elettroni, presenti nella ionosfera, era aumentato notevolmente sopra l’epicentro, raggiungendo il culmine tre giorni prima del cataclisma. Allo stesso tempo, le osservazioni satellitari evidenziarono un forte incremento delle emissioni infrarosse sopra l’epicentro: esse toccarono il picco nelle ore immediatamente precedenti il ​​terremoto. In altre parole, l’atmosfera si era riscaldata. Queste osservazioni sono coerenti con un’idea definita “meccanismo di accoppiamento litosfera-atmosfera-ionosfera”. L’idea è che nei giorni che precedono un sisma, le forti sollecitazioni di una faglia sul punto di cedere provocano il rilascio di grandi quantità di radon. Questa dichiarazione rende giustizia e memoria eterna al ricercatore aquilano Giampaolo Giuliani, tecnico dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario distaccato presso i Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso a L’Aquila in Abruzzo, Italia, uno studioso che era molto legato al gas radon e come le sue variazioni in concentrazione erano in grado di poter prevedere i terremoti nel raggio di 120-150 km da dove partono le onde primarie e secondarie dal punto epicentrale, ma soltanto grazie ad una sofisticata strumentazione, i rilevatori gamma, al tempo non in possesso ai tecnici e ricercatori del governativo Istituto di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

Giampaolo Giuliani, 11 Maggio 1947 – 26 Febbraio 2022 tecnico dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario distaccato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso a L’Aquila divenuto famoso per l’avviso di garanzia che gli venne recapitato ingiustamente dal Governo Berlusconi attraverso la Commissione Grandi Rischi per “procurato allarme”, in merito ad una previsione di terremoto per Sulmona in Abruzzo, Italia ad Aprile 2009 e che lui non ha mai emanato.

La radioattività di questo gas ionizza l’aria su larga scala e ciò provoca una serie di effetti a catena. Poiché le molecole d’acqua, caricate negativamente, sono attratte dagli ioni positivi presenti nell’aria, si innesca un fenomeno di condensazione su larga scala dell’acqua, ma tale processo sprigiona anche energia termica (calore) ed è questo che provoca le emissioni infrarosse. “I nostri primi risultati mostrano che il giorno 8 Marzo del 2011 è stato osservato un picco della radiazione infrarossa rilevata dai satelliti”, affermano Ouzounov e colleghi. Queste emissioni influisconio sulla ionosfera e sul contenuto totale di elettroni. È evidente che la troposfera e la ionosfera sono strattamente collegate, tanto che, quando uno strato è perturbato, le alterazioni si riverberano sulle altre falde atmosferiche, in base al modello fisico atmosferico del Doppio Strato o Dual Layer.

https://www.atmos.albany.edu/facstaff/brose/classes/ATM623_Spring2015/Notes/Lectures/Lecture06%20–%20Elementary%20greenhouse%20models.html

Fonte: Rosario Marcianò, Presidente Comitato Tankerenemy di Sanremo, Liguria Italia

English translate

IT’S OFFICIAL: STRONG EARTHQUAKES ARE CAUSED BY IONOSPHERIC WEAPONS

The US project for artificial climate manipulation HAARP (High Auroral Active Research Program) through the use of electromagnetic waves fired into the ionosphere, the outermost layer of our atmosphere to generate heat, physically raise it by several km and exploit it as a space shield for purposes military, is perfectly capable of creating strong induced earthquakes

A prestigious study, which investigates the origin of certain earthquakes and made public in the now distant month of May 2011 on the Cornell University portal (HERE), has gone completely unnoticed. We can very well understand the reasons, given that researchers attribute the earthquakes to ionospheric heaters. The research, signed by scientists Dimitar Ouzounov, Sergey Pulinets, Alexey Romanov, Alexander Romanov, Konstantin Tsybulya, Dimitri Davidenko, Menas Kafatos, Patrick Taylor, determines, on the basis of granitic evidence, that a good part of the recent earthquakes of high magnitude (above 7 degrees on the Richter scale) is to be ascribed to experiments involving the ionosphere, through the emission of low frequencies. The stations of H.A.A.R.P., in Alaska, and Tromsø, in Norway, come to mind, which are among the best known “ionospheric heaters”, although there are many others (at least twenty), located in various parts of the world (Galles, Pine Gap Australia or Area 52, MUOS a Niscemi in Sicilia, only for mentioning some other).

The study, censored by the official media, is disruptive, as it silences, once and for all, the regime’s deniers who, as a rule, accuse the outliers who accuse governments of causing earthquakes of “conspiracy theory”. Now we have certified proof of this.
Below is the research report which, in PDF format, you can view and download (HERE) from our servers.

The atmosphere over Japan warmed rapidly before the 9.0 Richter earthquake. According to scientists, infrared emissions above the epicenter had increased dramatically in the days preceding the devastating earthquake that struck the Japanese islands.

Geologists have long wondered about reports of strange atmospheric phenomena in the days before the devastating earthquakes, but it has been difficult to obtain good data to support these reports.

In recent years, however, several research groups have set up atmospheric monitoring stations in seismic areas, taking advantage of satellites that send information on the state of the upper atmosphere and ionosphere during a telluric event. In 2010, some data from the DEMETER space probe were examined: they showed a significant increase in ultra-low frequency radio signals, before the 7.0 magnitude earthquake that struck Haiti on January 12, 2010.

Dimitar Ouzounov of NASA’s Goddard Space Flight Center in Maryland and some collaborators analyzed the characteristics of the disastrous Tohoku and Fukushima (Japan) earthquake that occurred on March 11, 2011. Their results, although preliminary, are eye-opening.

It was ascertained that before the magnitude 9.0 earthquake, the total content of electrons present in the ionosphere had increased significantly above the epicenter, reaching its peak three days before the cataclysm. At the same time, satellite observations highlighted a strong increase in infrared emissions above the epicenter: they peaked in the hours immediately preceding the earthquake. In other words, the atmosphere had warmed. These observations are consistent with an idea called the “lithosphere-atmosphere-ionosphere coupling mechanism”. The idea is that in the days before an earthquake, the strong stresses of a fault about to fail cause the release of large quantities of radon. This statement does justice and eternal memory to the L’Aquila researcher Giampaolo Giuliani, technician of the Institute of Physics of Interplanetary Space seconded to the Gran Sasso Nuclear Physics Laboratories in L’Aquila in Abruzzo, Italy, a scholar who was very close to radon gas and how its variations in concentration were able to predict earthquakes within a radius of 120-150 km from where the primary and secondary waves start from the epicentral point, but only thanks to sophisticated instrumentation, gamma detectors, not available at the time possession of the technicians and researchers of the government Institute of Geophysics and Volcanology (INGV).

Giampaolo Giuliani, 11 May 1947 – 26 February 2022 technician of the Institute of Physics of Interplanetary Space seconded to the Gran Sasso National Laboratories in L’Aquila who became famous for the notice of guarantee that was unjustly sent to him by the Berlusconi Government through the Commission Great Risks for “procuring alarm”, regarding an earthquake forecast for Sulmona, Abruzzo Italy in April 2009 which he never issued.

The radioactivity of this gas ionizes the air on a large scale and this causes a series of knock-on effects. Since the negatively charged water molecules are attracted by the positive ions present in the air, a large-scale condensation phenomenon of the water is triggered, but this process also releases thermal energy (heat) and this is what causes the emissions infrared. “Our first results show that a peak in infrared radiation detected by satellites was observed on March 8, 2011,” say Ouzounov and colleagues. These emissions affect the ionosphere and the total electron content. It’s evident that the troposphere and the ionosphere are closely connected, so much so that, when one layer is disturbed, the alterations reverberate on the other atmospheric layers, based on the atmospheric physical model of the Dual Layer.

La radioattività di questo gas ionizza l’aria su larga scala e ciò provoca una serie di effetti a catena. Poiché le molecole d’acqua, caricate negativamente, sono attratte dagli ioni positivi presenti nell’aria, si innesca un fenomeno di condensazione su larga scala dell’acqua, ma tale processo sprigiona anche energia termica (calore) ed è questo che provoca le emissioni infrarosse. “I nostri primi risultati mostrano che il giorno 8 Marzo del 2011 è stato osservato un picco della radiazione infrarossa rilevata dai satelliti”, affermano Ouzounov e colleghi. Queste emissioni influisconio sulla ionosfera e sul contenuto totale di elettroni. È evidente che la troposfera e la ionosfera sono strattamente collegate, tanto che, quando uno strato è perturbato, le alterazioni si riverberano sulle altre falde atmosferiche, in base al modello fisico atmosferico del Doppio Strato o Dual Layer.

https://www.atmos.albany.edu/facstaff/brose/classes/ATM623_Spring2015/Notes/Lectures/Lecture06%20–%20Elementary%20greenhouse%20models.html

Source: Rosario Marcianò, Tankerenemy Committee President in Sanremo, Liguria Italy

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM

L’AURORA BOREALE VISTA DA PUNTA ADERCI A VASTO, COSTA DEI TRABOCCHI IN ABRUZZO A CAUSA DI UNA FORTE TEMPESTA GEOMAGNETICA CHE HA GENERATO IL SOLE

Foto scattata da Lorenzo Ilari a Punta Aderci di Vasto, Costa dei Trabocchi in Abruzzo all’alba del 5 Novembre 2023
https://www.ilcentro.it/abruzzo/l-aurora-boreale-dalla-costa-dei-trabocchi-1.3215031

Una forte tempesta magnetica prodotta dal Sole ha reso possibile vedere il cielo colorarsi anche alle nostre latitudini.

7 Novembre 2023

L’aurora boreale ha colorato di rosa anche il cielo italiano in un fenomeno rarissimo dovuto, dicono gli esperti di Fisica delle Relazioni Sole-Terra, ad una forte tempesta geomagnetica. A Vasto in provincia di Chieti è stata vista e fotografata da Punta Aderci, lungo la Costa dei Trabocchi: si tratta di un fenomeno raro perché le aurore sono visibili quasi esclusivamente nelle regioni polari, dove è più intensa l’interazione tra il campo magnetico terrestre e lo sciame di particelle elettricamente cariche generate dal Sole e che compongono il vento solare. In questi giorni, però, le aurore hanno colorato il cielo anche in Italia, con straordinarie sfumature di rosa osservate e fotografate in tutto il Paese.

Lo spettacolo del cielo colorato è stato avvistato soprattutto a Nord e Nord-Est, dal Veneto a Ravenna, ma è arrivato fino alla Puglia, Abruzzo compreso.

Fonte: Il Centro Abruzzo

https://www.ilcentro.it/abruzzo/l-aurora-boreale-dalla-costa-dei-trabocchi-1.3215031

La Terra entra in un flusso di vento solare, allerta tempeste geomagnetiche e aurore boreali oggi e domani

Il nostro pianeta “immerso” in un flusso di vento solare.

di Filomena Fotia 8 Nov 2023 | 06:33

Credit: Atmospheric Imaging Assembly (AIA) for the Solar Dynamics Observatory (SDO)

Tempeste geomagnetiche classe G1 sono possibili tra oggi e domani8 e 9 novembre, in quanto la Terra sta entrando in un flusso di vento solare in rapido movimento. “Il materiale gassoso è stato proiettato nello Spazio da un buco coronale nell’atmosfera del Sole,” spiega l’astrofisico Tony Phillips su SpaceWeather.com https://spaceweather.com. “Gli skywatcher ad alta latitudine dovrebbero fare attenzione alle aurore“.

Cos’è un buco coronale

Un buco coronale è un’area nell’atmosfera del Sole dove il campo magnetico arretra e consente ai gas di sfuggire: si tratta di un vero e proprio “squarcio” che appare sulla superficie della nostra stella in media una o due volte al mese. Sono regioni che appaiono più scure perché emettono meno radiazioni X e ultraviolette UV e si tratta in genere di fenomeni estesi e di lunga durata: sono in grado di produrre raffiche veloci di vento solare che, se raggiungono la Terra, possono innescare aurore polari, tempeste geomagnetiche e interferenze nelle comunicazioni radio.

Cos’è il vento solare

I venti solari sono flussi di particelle cariche che fuoriescono dal Sole, dirigendosi nello Spazio. La NASA stima che questi eventi, in media, possono raggiungere velocità di circa 1,6 milioni di km/h. Provenendo dalla corona del Sole, l’atmosfera interna, i venti possono mescolarsi con il campo magnetico della Terra e innescare una serie di fenomeni, tra cui tempeste geomagnetiche, cioè disturbi della magnetosfera terrestre.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle (vento solare) viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

Fonte: Meteoweb

https://www.meteoweb.eu/2023/11/terra-vento-solare-tempeste-geomagnetiche-aurore-boreali-oggi-domani/1001323665/

Aurora boreale, l’Italia come Norvegia e Alaska: un evento rarissimo, cause e precedenti

Focus sulla rara e storica aurora avvistata anche in Italia: le cause del fenomeno e i precedenti nel nostro Paese e nel Mondo

di Filomena Fotia 6 Nov 2023 | 10:47

https://www.meteoweb.eu/2023/11/aurora-boreale-italia-cause-precedenti/1001322840/

Ieri, 5 Novembre, un fenomeno straordinario ha affascinato gli abitanti di numerosi Paesi, dalla Russia, agli USA, fino all’Italia. L’aurora boreale, con le sue suggestive sfumature di rossoviola e verde, ha regalato un’esperienza mozzafiato a milioni di persone. Questo spettacolo celeste è stato reso possibile da una tempesta geomagnetica di classe G3, caratterizzata da una notevole intensità.

Ciò che ha reso questa aurora boreale particolarmente straordinaria è stata la sua visibilità in zone geografiche insolite. A causa dell’eccezionale forza di questa tempesta geomagnetica, l’aurora si è spinta molto più a Sud rispetto alla sua posizione solita. Di conseguenza, anche i cieli d’Italia si sono tinti di colori incantevoli. Addirittura, alcuni fortunati hanno potuto ammirare questo fenomeno anche nel Sud della penisola, in Puglia.

Questo evento ha catturato l’immaginazione di molti, regalando loro un’esperienza unica e indimenticabile, accompagnata da tante domande: cosa è accaduto in dettaglio? Cos’è una tempesta geomagnetica? Come nascono le aurore? Ci sono precedenti storici in Italia? Ecco, di seguito, un approfondimento con tante curiosità sul fenomeno.

Cos’è accaduto il 5 Novembre 2023

Espulsioni di Massa Coronale (CME) hanno colpito la Terra durante il fine settimana: una sabato 4 novembre, un’altra ieri, domenica 5 novembre, raggiungendo il picco nel tardo pomeriggio ora italiana. Il “doppio colpo” ha scatenato una forte tempesta geomagnetica classe G3 con aurore dagli USA all’Italia. La tempesta si sta ora attenuando, con effetti residui anche nelle prossime ore.

Cos’è una tempesta geomagnetica e come nascono le aurore?

Una tempesta geomagnetica è un disturbo temporaneo del campo magnetico della Terra, causato da variazioni nella densità del vento solare e nell’attività del Sole. Queste tempeste possono influenzare l’ambiente magnetico terrestre e provocare fenomeni come le auroreParticelle cariche proiettate nello Spazio dal Sole, in occasione di eventi come espulsioni di massa coronale (CME) possono raggiungere il nostro pianeta e interagire con il campo magnetico terrestre. Quando le particelle colpiscono la magnetosfera terrestre, possono causare perturbazioni che influenzano la dinamica delle particelle cariche nell’alta atmosfera.

La classificazione delle tempeste geomagnetiche utilizza la scala da G1 a G5:

  • Le tempeste G1 sono le più deboli. Possono causare leggere interferenze con i sistemi di navigazione e comunicazione, ma raramente comportano danni significativi;
  • Le tempeste G2 possono causare interruzioni nelle comunicazioni satellitari, nei sistemi GPS e nei sistemi di alimentazione elettrica su lunghe distanze;
  • Le tempeste G3 possono causare blackout su larga scala e interferenze significative nei sistemi di comunicazione e navigazione;
  • Le tempeste G4 rappresentano un serio rischio per i sistemi di trasmissione elettrica e possono causare blackout su vasta scala, oltre a interferire con i satelliti e i sistemi di posizionamento;
  • Le tempeste G5 sono le più gravi. Possono causare danni catastrofici ai sistemi di trasmissione elettrica, ai satelliti, ai sistemi di navigazione e alle reti di comunicazione, con effetti significativi su scala globale.

Le aurore, come l’aurora boreale nell’emisfero settentrionale e l’aurora australe nell’emisfero meridionale, si verificano quando le particelle cariche provenienti dal Sole interagiscono con gli atomi e le molecole dell’atmosfera terrestre. Questa interazione emette luce, producendo spettacolari effetti visibili nei cieli notturni. Le aurore si manifestano con colori come il verde, il viola e il rosso a seconda del tipo di gas atmosferico coinvolto. Durante le tempeste geomagnetiche, l’aumento delle interazioni tra le particelle cariche di origine solare e la magnetosfera terrestre può intensificare e spingere più a Sud la visibilità delle aurore, creando spettacoli celesti straordinari in luoghi solitamente meno comuni.

L’aurora è più comunemente osservabile in regioni vicine ai poli geografici. Tra le località più favorevoli per osservare questo fenomeno spiccano NorvegiaSveziaFinlandiaIslandaCanadaAlaska e Groenlandia. Questi Paesi offrono cieli scuri, incontaminate aree naturali e condizioni climatiche ideali per vedere l’aurora boreale, rendendoli meta di viaggi per gli amanti dell’astronomia e della bellezza naturale. In queste regioni, le luci danzanti dell’aurora boreale regalano spettacoli mozzafiato, attirando visitatori da tutto il mondo.

Tempeste geomagnetiche storiche

Due storiche tempeste geomagnetiche che hanno lasciato un segno indelebile nella storia: la tempesta Carrington del 1859 e l’evento Carrington del 1989.

La tempesta Carrington del 1859, denominata così in onore dell’astronomo britannico Richard Carrington, è stata una delle più intense tempeste solari mai registrate. Durante questa tempesta, una massiccia esplosione solare ha inviato una grande quantità di particelle elettriche cariche verso la Terra, causando disturbi significativi nelle reti telegrafiche dell’epoca e producendo aurore boreali visibili persino nei tropici.

L’evento Carrington del 1989 è stato anch’esso notevole. Durante questa tempesta, una potente esplosione solare ha colpito il campo magnetico terrestre, provocando un blackout nell’intero Québec, Canada, e causando problemi nelle reti elettriche e di comunicazione a livello globale.

Le aurore in Italia

Nonostante sia raro, possiamo citare diversi avvistamenti di aurora boreale in Italia nella storia:

  • 1621: un resoconto di un avvistamento di aurora boreale in Italia è stato pubblicato nel 1621 dal filosofo e astronomo italiano Galileo Galilei. Galileo ha osservato l’aurora boreale a Firenze, in Toscana, e l’ha descritta come un grande arco di luce che si estendeva da Nord a Sud. Il resoconto è stato pubblicato nel libro “Sidereus Nuncius”;
  • 1780: un altro avvistamento di aurora boreale in Italia è stato registrato nel 1780. Questa volta, l’aurora boreale è stata vista a Roma e in altre parti dell’Italia centrale. Gli avvistamenti sono stati così intensi che alcuni testimoni hanno riferito di aver visto la luce riflessa sui muri delle case. Le segnalazioni sono state riportate da diversi giornali dell’epoca;
  • 1859: un’enorme tempesta solare ha causato un’aurora boreale particolarmente intensa che è stata visibile in tutto il mondo, anche in Italia;
  • 1909: l’aurora boreale è stata vista a Torino, in Piemonte. E’ stata così luminosa che ha attirato folle di persone nelle strade per ammirarla;
  • 2023: lo scorso 25 Settembre 2023, l’aurora boreale è stata avvistata in diverse parti dell’Italia, tra cui le Alpi, il Nord Italia e persino la Sicilia.

Questi sono solo alcuni degli avvistamenti di aurora boreale in Italia nella storia. È un fenomeno raro, ma non impossibile, che può essere visto in Italia quando le condizioni sono giuste.

Fonte Meteoweb

https://www.meteoweb.eu/2023/11/aurora-boreale-italia-cause-precedenti/1001322840/

A southern hemisphere coronal hole is facing Earth. Enhanced solar wind could arrive in ~3 days
Moderate M1.83 flare
Moderate M1.7 flare
https://x.com/bralex84/status/1722369126172086704

L’aurora boreale sulle Dolomiti e la campagna di ricerca HAARP (High Auroral Active Research Program) sulla ionosfera dal 4 al 7 Novembre 2023

Scritto da redazione 8 Novembre 2023

Aurora boreale Belluno (foto tedi_heartbreath)
https://www.bellunopress.it/2023/11/08/laurora-boreale-sulle-dolomiti-e-la-campagna-di-ricerca-haarp-sulla-ionosfera-dal-4-al-7-novembre/

In questi giorni abbiamo visto immagini meravigliose dell’aurora boreale sulle Dolomiti e letto autorevoli spiegazioni del fenomeno. Si tratta infatti dell’interazione del vento solare col campo magnetico terrestre e l’atmosfera.

Ma c’è una curiosa coincidenza, peraltro annunciata, che ha a che fare con quanto è successo. HAARP (High-frequency Active Auroral Research Program) infatti, ossia il progetto di ricerca statunitense finanziato da diverse organizzazioni militari (US Air Force, US Navy e DARPA, Defense Advanced Research Projects Agency) e dall’Università dell’Alaska dove si costruì il primo impianto HAARP a Gakona venti anni fà nel 2003 e che consiste in duecento antenne che producono onde elettromagnetiche ELF diffuse verso la ionosfera, la parte più esterna dell’atmosfera terrestre usata come una sorta di scudo spaziale dagli americani per motivi di difesa militare aerea, è un programma di ricerca che si occupa di studiare le proprietà della ionosfera per poter così migliorare i sistemi di posizionamento GPS e di comunicazione civili e militari lo aveva annunciato nel suo sito ufficiale.

Ecco infatti il testo tradotto dal sito ufficiale Haarp:

Haarp annuncia una nuova campagna di ricerca, dal 4 al 7 Novembre 2023

Il Programma di Ricerca Aurorale Attiva ad alta frequenza (HAARP) condurrà una campagna di ricerca dal 4 al 7 novembre per studiare il bagliore aereo artificiale e le onde radio a frequenza molto bassa/frequenza estremamente bassa (VLF/ELF). Gli obiettivi principali di questa campagna di ricerca sono comprendere meglio i meccanismi nella ionosfera che producono emissioni ottiche ed indagare se determinati tipi di onde nella ionosfera possono amplificare le onde VLF/ELF. Ulteriori esperimenti cercano di determinare se i satelliti possono utilizzare le onde del plasma nella ionosfera per rilevare ed evitare collisioni.
Gli operatori radioamatori possono trovare qui una copia dell’avviso di trasmissione HAARP di Novembre 2023; questo documento include informazioni sugli orari e sulle frequenze di trasmissione attualmente programmati, nonché altre informazioni che potrebbero interessare gli osservatori radioamatori e il pubblico in generale.

Secondo il sito https://www.chpdb.it/ invece, non era nemmeno un’aurora boreale, ma un fenomeno cosiddetto Sar un segno di energia termica che si disperde nell’atmosfera superiore dal sistema di correnti ad anello della Terra, un circuito a forma di ciambella (toroide) che trasporta milioni di ampere attorno al nostro Pianeta.

Fonte: Bellunopress

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

L’ULTIMO CICLOVIAGGIO IN TERRA BULGARA DI DOMENICO MANCINELLI, COMITATO MOBILITA’ SOSTENIBILE MARSICANA ONLUS AVEZZANO

Vasto (CH), lì 24 Giugno 2023 ore 22.18

Buonasera a tutti e a tutte coloro che simpatizzano o amano la mobilità sostenibile. In questo articolo torno a parlare di cicloturismo, pratica della quale sono Istruttore CSEN Abruzzo qualificato da Giugno 2018, ma non posso esercitarla da Luglio 2018 per la mia impossibilità di aprirmi una regolare Partita IVA. Questa sera vi voglio parlare della mia ricostruzione in Komoot, un pianificatore GPS tramite Tour Planner, di un cicloviaggio in solitaria di 963 km in terra bulgara, da Veliko Tarnovo a Silistra, ideato ed organizzato nei giorni 10 e 18 Settembre 2016 da Domenico Mancinelli, umile ed onesto lavoratore che esercitava la mansione di tecnico dell’Università degli Studi di L’Aquila, nato ad Avezzano (AQ) il 4 Luglio 1958 ed è stato anche un membro storico del Comitato Mobilità Sostenibile Marsicana Onlus, associazione di ciclisti urbani nata nel capoluogo marsicano nel 2009 e che nel 2012 contava circa 200 iscritti. Un cicloviaggio molto suggestivo a livello paesagistico che Domenico avrebbe completato il 18 Settembre prima con il ritorno a Sofia, la capitale della Bulgaria e poi avrebbe preso l’aereo per atterrare a Fiumicino a Roma e poi tornare a Avezzano, ma purtroppo così non fu, perché Domenico ci lascò a causa di un infarto miocardico avuto mentre era a letto a leggere dei libri di poesie bulgare, in una stanza di albergo a Ruse, sabato 17 Settembre 2016. Andando a rivedere soprattuto l’altimetria del cicloviaggio di 963 km da compiere in appena una settimana, ho fatto caso che era di 9860 metri di dislivello complessivo, valore non da poco, nonostante il fatto Mancinelli fosse abituato a viaggiare in bicicletta in solitaria: qualche anno prima, Mimmo riuscì a percorrere un cicloviaggio da Fairbanks in Alaska nel Nord America fino a Ushuaia nella Terra del Fuoco, nel Sudamerica con una bici reclinata, che permette di pedalare da sdraiati all’indietro anziché da seduti, come nelle comuni biciclette, per cui Domenico è stato anche uno dei precursori, pionieri di questa particolare tipologia di biciclette. Nonostante il cicloviaggio bulgaro fosse decisamente più corto nel chilometraggio, ma comunque molto impegnativo dal punto di vista fisico, forse Domenico è stato vittima di un attacco cardiaco nel sonno proprio a causa della fatica che gli si è acumulata nell’organismo e che non riuscì a smaltire, vista anche la sua età, escludendo il fattore congenito. Domenico è ricordato molto affettuosamente ancora oggi da tutti noi componenti del Comitato MSM Onlus di Avezzano soprattutto per le sue idee rivoluzionarie per sviluppare le piste ciclabili nel capoluogo marsicano: ad esempio, non tutti sanno ancora che Domenico è stato colui che ha dato l’idea di realizzare l’anello ciclabile del Quadrilatero, un anello in pianura che si snoda tutto all’internod ella città di Avezzano tra via Roma, resa ciclabile nel 2018, via XX Settembre, che sta per essere resa ciclabile dall’attuale giunta comunale e dove si trova il Dipartimento Prevezione Sanitaria della ASL 1 Abruzzo Avezzano-Sulmona-L’Aquila, via Montello, unico piccolo tratto i salita che porta verso Piazza Matteotti dove c’è la stazione ferroviaria della città e via Monte Velino, dove si trova il Distretto Sanitario di Base della ASL 1 Abruzzo. Questo progetto oggi sta per essere ripreso dalla giunta comunale a guida Giovanni Di Pangrazio, ma è doveroso verso la memoria di un caro amico come Domenico Mancinelli, bene specificare in questa sede che il progetto depositato al Comune di Avezzano e che oggi porta avanti il sindaco non è una sua idea, ma quella di un uomo lungimirante che è stato tra i fondatori del Comitato Mobilità Sostenibile Marsicana Onlus e che amava alla follia la sua comunità avezzanese, per il modo in cui voleva trasfomarla, cercando di renderla un modello di mobilità alternativa alla quale molte altre città in Abruzzo ed in Italia avrebbero dovuto fare riferimento.

Con i dati in mio possesso, emersi dal segnalibro che mi è stato donato dopo la sua morte, dove sono riportate tutte le mete di partenza, intermedie e finale che lui aveva visitato o in programma di visitare durante quel cicloviaggio in Bulgaria, qui di seguito ho cercato di ricostruire su Komoot tutto il percorso di 963 km che aveva percorso e che purtroppo è stato anche il suo ultimo della sua breve vita.

https://www.komoot.com/tour/1182636790
https://www.google.it/maps/place/Fairbanks,+Alaska,+Stati+Uniti/@64.8284192,-147.8338075,20362m/data=!3m2!1e3!4b1!4m6!3m5!1s0x5132454f67fd65a9:0xb3d805e009fef73a!8m2!3d64.8400511!4d-147.7199757!16zL20vMHFmNXA?entry=ttu
https://www.google.it/maps/place/Ushuaia,+Terra+del+Fuoco,+Argentina/@-54.8067363,-68.3852038,13795m/data=!3m2!1e3!4b1!4m6!3m5!1s0xbc4c22b5bad109bf:0x5498473dba43ebfc!8m2!3d-54.8019121!4d-68.3029511!16zL20vMDF6ZG5z?entry=ttu
Domenico Mancinelli, 58 anni storico membro del Comitato Mobilità Sostenbile Marsicana Onlus di Avezzano (AQ) in Abruzzo, tra i padri fondatori di quest’associazione di ciclisti urbani nata nel 2009

Domenico Mancinelli muore in una camera di hotel in Bulgaria, il ricordo del Comitato Mobilità Sostenibile Marsicana Onlus

di Redazione Attualità 21 Settembre 2016

Domenico Mancinelli, 58 anni storico membro del Comitato Mobilità Sostenibile Marsicana Onlus https://marsicalive.it/muore-in-una-camera-di-hotel-in-bulgaria-domenico-mancinelli-il-ricordo-del-comitato-mobilita/

Avezzano. E’ a 58 anni durante un viaggio in bicicletta in Bulgaria Domenico Mancinelli. Storico membro del comitato mobilità sostenibile Marsicana era partito da solo per questa nuova avventura. Nei giorni scorsi il dipendente dell’Università dell’Aquila aveva contattato la famiglia annunciando il rientro in Italia domenica. In realtà da venerdì nessuno lo ha più sentito fino a quando non è arrivava la telefonata che annunciava la sua morte. “Un amico innanzitutto, che grazie alle sue idee e passioni ha contribuito a portare nella Marsica una visione più civile e sostenibile della vita quotidiana”, hanno scritto i ragazzi del comitato mobilità sostenibile, “tu, che aiutavi i più deboli per un futuro migliore, lasci una profonda tristezza nei tuoi compagni di viaggio, certi di non ritrovare più quella bella e insostituibile persona che eri. Sei stato per noi un… visionario, umile e propositivo amico, che ci ha permesso di vivere i momenti migliori della nostra vita associativa. È grazie a te che il Comitato è nato ed è grazie ai tuoi insegnamenti che è nata in noi la volontà di cercare un futuro migliore per le nuove generazioni. Porteremo avanti le tue idee che son proprie del Comitato, ricorderemo le tue gesta. Ti ringraziamo, ovunque tu sia, ci mancherai Domenico”.

Fonte: Il Centro Abruzzo

Al dramma terribile per tutti noi membri del Comitato vissuto il 17 Settembre 2016, si è aggiunto il dolore della mamma Maria Pasqua Meogrossi 91 anni, che morì di dolore per la tragica scomparsa del figlio appena pochi giorni più tardi, il 2 Ottobre dello stesso anno:

https://www.ilcentro.it/l-aquila/maestra-perde-il-figlio-e-muore-di-dolore-1.201655

Fonte: Il Centro Abruzzo

Anche se l’uomo è passato, lo spirito di Domenico Mancinelli “Mimmo” per gli amici del Comitato Mobilità Sostenibile Marsicana Onlus, ci guida ancora per rendere Avezzano una città esempio per tutte le altre città dell’Abruzzo da cui ripartire per pianificare e trovare modelli di vita sempre più ecosostenibili, attraverso la pianificazione di nuovi percorsi ciclabili, com’era stato già pianificato da lui stesso, dall’alto della sua lungimiranza. Ounque si trovi in questo momento, resterà sempre nei nostri cuori! Ciao Mimmo che la terra ti sia leggera, sempre.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

“CRISP IN A SEARCH OF A SHARED LAND” IL DOCUMENTARIO CICLOTURISTICO CHE NARRA L’IMPRESA DI AUSILIA VISTARINI E SEBASTIANO FAVARO LUNGO L’IDITAROD DA ANCHORAGE A NOME IN ALASKA

Vasto (CH), lì 13 Dicembre 2021 ore 17.32

Amici e amiche della mobilità sostenibile, buonasera a tutti e a tutte voi.

In questo articolo vi parlerò di una impresa cicloturistica di 1770 km realizzata in fat bike ed in bikepacking, da una coppia di empatiche persone: Ausilia Vistarini e suo marito Sebastiano Favaro lungo le strade gelide dell’Iditarod in Alaska, una strada che collega le città di Anchorage e Nome.

In questo documentario, la protagonista parte a narrare dai ricordi di quando era bambina e da alcune vecchie immagini dell’Iditarod in Alaska, Ausilia spiega cosa la porta a partire per mettersi alla prova, affrontare le sue paure e condividere emozioni ed esperienze con il compagno di vita Sebastiano Favaro.

Come recita il sottotitolo “In search of a shared land” il film è anche l’occasione di indagare il rapporto che intercorre tra lo spirito contadino e artigianale dell’identità di una provincia italiana e le avventure in luoghi remoti del pianeta.

https://www.cinemaitaliano.info/crisp

https://filmfreeway.com/crisp

http://www.fiabpavia.it/event/crisp-limpresa-aurelia-vistarini/

https://www.facebook.com/Crisp.Insearchofasharedland/

Dott. Alessio Brancaccio, Università di L’Aquila