Alimentazione

PERCHE’ GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI INQUINANO?

Roberta Favazzo 25 Ottobre 2023 16:00

Gli allevamenti intensivi inquinano principalmente a causa delle elevate densità di animali, che generano grandi quantità di deiezioni contenenti metano e ammoniaca. La produzione di mangimi richiede vasti terreni e risorse e per questo porta alla deforestazione e all’uso eccessivo di acqua e fertilizzanti. Inoltre, il trasporto di animali e prodotti animali comporta emissioni di carbonio. Tutto ciò contribuisce negativamente all’impatto ambientale sull’aria, l’acqua e il suolo.

https://www.greenstyle.it/perche-allevamenti-intensivi-inquinano-409113.html

Indice

  1. Cosa sono gli allevamenti intensivi?
  2. Perché gli allevamenti intensivi inquinano?
  3. Quanto inquinano gli allevamenti intensivi?

Gli allevamenti intensivi svolgono un ruolo cruciale nell’approvvigionamento di carne, latte e uova in tutto il mondo per soddisfare la crescente domanda alimentare della popolazione globale. Ma non sono privi di “effetti collaterali”: oltre che l’estrema sofferenza e le pessime condizioni nelle quali gli animali sono costretti a vivere, c’è anche la devastante conseguenza dell’impatto ambientale che esercitano. In questo articolo approfondiamo come e perché gli allevamenti intensivi inquinano e perché il loro impatto è rilevante per il cambiamento climatico.

Cosa sono gli allevamenti intensivi?

Prima di entrare nel vivo della questione, è bene approfondire in cosa consistono. Gli allevamenti intensivi costituiscono un metodo di produzione agricola che si caratterizza per l’alta densità di animali o coltivazioni all’interno di uno spazio relativamente ristretto. Si tratta di approccio sviluppato per massimizzare la produzione di prodotti animali, di origine animale o agricoli in genere riducendo al minimo i costi operativi e aumentando l’efficienza.

Proprio per tali caratteristiche, ad essi sono legate sempre più crescenti preoccupazioni relative, oltre al benessere animale e all’impatto ambientale, anche alla salute pubblica. Le condizioni stressanti nelle quali sono mantenuti gli animali possono portare a problemi di salute, e l’uso massiccio degli antibiotici può contribuire alla diffusione di batteri resistenti a questi ultimi. Vediamo come influisce negativamente l’allevamento intensivo sull’ambiente.

Perché gli allevamenti intensivi inquinano?

Cosa provocano gli allevamenti intensivi? Tale modello di produzione comporta una serie di impatti ambientali negativi, ad iniziare dal consumo di risorse idriche. Gli animali richiedono notevoli quantità di acqua per l’abbeveraggio e la pulizia dei locali. Inoltre, producono enormi quantità di rifiuti organici, che spesso finiscono per contaminare le risorse idriche sotterranee e superficiali danneggiando di fatto gli ecosistemi acquatici e minacciando la qualità dell’acqua per l’uso umano.

Non solo: la sempre più massiccia richiesta di terreni per l’allevamento ha portato alla deforestazione di vaste aree di foresta pluviale, causando la perdita di biodiversità e la liberazione di grandi quantità di carbonio nell’atmosfera. Infine, l’emissione di gas nocivi come ammoniaca e metano nell’atmosfera (il sistema digestivo degli animali li produce durante la digestione) contribuiscono all’inquinamento dell’aria.

Quanto inquinano gli allevamenti intensivi?

Quando si valuta l’impatto ambientale degli allevamenti intensivi, sono numerosi i fattori che bisogna tenere in conto e che vanno ben oltre le sole emissioni generate all’interno delle strutture destinate all’allevamento. Questi includono anche la coltivazione e la produzione di mangimi per il bestiame, che a loro volta richiedono terreni agricoli, acqua, fertilizzanti e pesticidi. Processi che portano inevitabilmente a emissioni di gas serra, alla perdita di biodiversità e alla degradazione del suolo. Da non sottovalutare la deforestazione, che contribuisce alle emissioni di carbonio dovute alla perdita di copertura forestale. C’è anche il trasporto degli animali tra le diverse fasi della catena alimentare, che comporta emissioni legate all’uso di veicoli a motore e alla logistica associata. Così come le loro deiezioni, altamente inquinanti, ricche di azoto, fosforo e potassio.

Il settore agricolo, l’allevamento in maniera particolare, sono i principali emettitori di ammoniaca e metano in Europa. Ecco qualche dato in merito alle percentuali riportato sul sito della FAO:

  • Le emissioni totali derivanti dal bestiame a livello globale sarebbero pari a 7,1 gigatonnellate di CO2 equivalenti all’anno, ovvero il 14,5% di tutte le emissioni di gas serra di origine antropica.
  • La produzione e la lavorazione dei mangimi (il 45% delle emissioni totali) e la fermentazione enterica dei ruminanti (39%) sono le due principali fonti di emissioni.
  • Il consumo di combustibili fossili lungo le catene di approvvigionamento rappresenta circa il 20% delle emissioni del settore zootecnico.
  • Le intensità delle emissioni variano da prodotto a prodotto. I valori più elevati riguardano la carne bovina, seguita dalla carne e dal latte di piccoli ruminanti. Intensità di emissione medie globali minori sono quelle determinate dal latte vaccino, dai prodotti a base di pollo e carne di maiale
  • Infine, il 44% circa delle emissioni del bestiame sono sotto forma di metano (CH4). Seguono protossido di azoto (N2O, 29%) e anidride carbonica (CO2, 27%).
https://attivati.greenpeace.it/petizioni/stop-allevamenti-intensivi/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus

I SINTOMI DA CARENZA DI VITAMINA B12 CHE DEVI CONOSCERE

VITAMINA B12, A COSA SERVE E DOVE SI TROVA

Pubblicato il 01/09/2021 – Aggiornato il 05/09/2022

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

Prof.ssa Simona Bertoli
Direttore Centro Ambulatoriale Obesità
Direttore Centro Dieta Chetogenica

CHE COS’È LA VITAMINA B12?

La vitamina B12 o cobalamina è una vitamina idrosolubile (cioè solubile in acqua) che ha un ruolo fondamentale per la salute.

L’organismo umano non è in grado di sintetizzarla, ma può essere ottenuta dall’assunzione di alcuni alimenti o appositi integratori alimentari. L’assorbimento della vitamina B12 avviene in due fasi: viene prima scomposta dall’acido cloridrico nello stomaco e poi si ricombina con una proteina, chiamata fattore intrinseco, che ne consente l’assorbimento nell’ileo.

A CHE COSA SERVE LA VITAMINA B12?

La vitamina B12 è necessaria per lo sviluppo dell’organismo, per la formazione di globuli rossi sani e per la sintesi del DNA e della mielina, la guaina che ricopre e protegge le fibre nervose.

Inoltre, la vitamina B12 è un cofattore di alcuni importanti processi enzimatici ed è indispensabile per il metabolismo degli acidi grassi e degli aminoacidi.

FONTI DELLA VITAMINA B12

La vitamina B12 si trova in un’ampia varietà di alimenti principalmente di origine animale, come carne, pesce, uova, latte e i suoi derivati, ed è resistente alla cottura. In particolare, vongole, fegato e reni sono tra le migliori fonti alimentari di cobalamina.

Inoltre, la vitamina B12 è contenuta in alcuni prodotti alimentari fortificati, come cereali per la colazione, muesli e altri prodotti alimentari.

In caso di necessità può essere somministrata con integratori alimentari o farmaci.

IL FABBISOGNO GIORNALIERO DI VITAMINA B12

Il fabbisogno giornaliero della vitamina B12 è generalmente coperto dalla dieta e dipende dall’età. Per gli adulti è di 2,4 (μg) al giorno. Per la donna in gravidanza e in allattamento è di 2,6 (μg) al giorno secondo i Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti per la Popolazione Generale (LARN ed, 2014).

QUALI SONO I SINTOMI E LE CONSEGUENZE DELLA CARENZA DI VITAMINA B12?

I sintomi della carenza di vitamina B12 possono essere stanchezza, debolezza, pallore, palpitazioni, perdita di appetito, perdita di peso e infertilità.

Gli effetti sul sistema nervoso della carenza possono essere perdita di sensibilità e formicolii a mani e piedi, disturbi dell’equilibrio, disturbi dell’umore, depressione, disturbi della memoria, demenza.

Nei bambini la carenza di vitamina B12 si manifesta con ritardi nello sviluppo, disturbi dell’accrescimento, anemia megaloblastica.

La carenza di vitamina B12 in gravidanza può avere effetti negativi sullo sviluppo del feto.

CHI È A RISCHIO DA CARENZA DI VITAMINA B12?

La carenza di vitamina B12 è rara, perché un’alimentazione varia ed equilibrata consente di assumerne una dose sufficiente.
La carenza può essere causata anche da condizioni che ne limitano l’assorbimento durante i processi digestivi.

Le categorie che sono più a rischio di sviluppare un deficit di vitamina B12 sono:

  • chi soffre di disturbi dello stomaco e dell’intestino tenue, come il morbo di Crohn e la gastrite atrofica;
  • chi soffre di celiachia;
  • chi ha una ridotta secrezione acida nello stomaco, come gli anziani, e chi ha subito un intervento di resezione dello stomaco;
  • chi soffre di anemia perniciosa, una malattia autoimmune che ostacola l’assorbimento della vitamina B12;
  • chi assume regolarmente alcuni farmaci, come gli inibitori della pompa protonica.

IL SERVIZIO DI DIETOLOGIA E NUTRIZIONE CLINICA DI AUXOLOGICO

Il Servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica è presente a livello ambulatoriale sia in Lombardia sia in Piemonte e offre un’assistenza dietologica completa e specialistica: l’approccio è sempre di tipo multidisciplinare con la presenza di figure quali specialista in scienze dell’alimentazione, nutrizionista, dietista, laureato in scienze motorie, ed è finalizzato all’impostazione di un corretto stile di vita attraverso la correzione della dieta e l’adozione di stili di vita sani.

Fonte: Auxologico

https://www.auxologico.it/vitamina-b12#:~:text=FONTI%20DELLA%20VITAMINA%20B12,migliori%20fonti%20alimentari%20di%20cobalamina

Vitamina B12 e alimenti vegetali: quali sono quelli più ricchi

Si identifica con vitamina B12 un gruppo di sostanze organiche chimicamente affini utili all’organismo. Ecco quali alimenti vegetali ne sono più ricchi. 

Vitamina B12: proprietà e funzioni

La vitamina B12, nota anche come cobalamina, è necessaria per la formazione dei globuli rossi e del midollo osseo; gioca un ruolo nel metabolismo degli aminoacidi, degli acidi nucleici, degli acidi grassi e nel funzionamento del sistema nervoso. Come l’acido folico, coadiuva la sintesi del DNA e il normale funzionamento del sistema immunitario. Questa vitamina idrosolubile è indispensabile, ma essendo accumulata solo parzialmente dall’organismo, deve essere assunta attraverso una corretta alimentazione.  

La vitamina B12 è legata alle proteine negli alimenti e deve essere rilasciata per poter essere assorbita dall’organismo. Il processo inizia nella bocca, dove il cibo si mescola alla saliva. La vitamina B12 così rilasciata si lega all’aptocorrina, una proteina presente nella saliva, che rende le molecole della vitamina protette biochimicamente dall’acidità dello stomaco e le trasporta attraverso il piloro nel duodeno. Qui le proteasi prodotte dal pancreas e l’ambiente alcalino scindono i legami della vitamina B12, favorendone la liberazione e consentendole di legarsi con il fattore intrinseco, una proteina prodotta dallo stomaco, che la protegge fino a che non raggiunge l’ileo, l’ultima parte dell’intestino tenue, dove viene assorbita.  

La vitamina B12 viene immagazzinata in grandi quantità, soprattutto nel fegato, fino a quando non viene richiesta dall’organismo.  

Vitamina B12: dove si trova

Le principali fonti di vitamina B12 sono alimenti di origine animale, come: pollame, carne, pesce, yogurt e latticini. La vitamina B12 spesso viene aggiunta ad alcuni cibi, come i cereali per la colazione: in questi casi è già disponibile nella sua forma libera e non deve quindi essere rilasciata. La vitamina B12 è disponibile anche sotto forma di integratori alimentari. La cianocobalamina, in particolare, è una forma di vitamina B12 che può essere somministrata per via orale. 

La maggior parte delle persone assume quantitativi sufficienti di vitamina B12 da un regime alimentare bilanciato; tuttavia gli anziani, le persone che seguono una dieta vegetariana o vegana e coloro che soffrono di condizioni croniche che causano un malassorbimento delle sostanze nutritive (come problemi del tratto digestivo) possono essere soggetti a ridotto introito di vitamina B12 e trarre quindi beneficio dall’utilizzo di supplementi orali.

Un’alimentazione corretta è il primo presupposto per scongiurare eventuali carenze da vitamina B12.

Attualmente non esistono molti cibi vegetali che possano soddisfare il fabbisogno di vitamina B12: i fagioli, la soia e in generale i legumi, la frutta secca, alcune alghe, il lievito di birra, certi alimenti di origine orientale (tempeh, derivato dai semi di soia, e il tè cinese Kombucha) e, in parte, i cereali integrali contengono vitamina B12. 

Sembra che le alghe siano una fonte discreta di vitamina B12 per chi segue una dieta vegana. Si è visto che diverse alghe – come la spirulina, la clorella e la nori – contengono vitamina B12 biologicamente attiva.  

Le microalghe come la clorella riescono ad assorbire e accumulare una forma di vitamina B12 biodisponibile dall’ambiente, ma le alghe possono contenere quantità di vitamina B12 diverse a seconda del luogo di provenienza.  

Gli alimenti vegetali comunque contengono vitamina B12 in minime percentuali, insufficienti per il fabbisogno giornaliero del corpo. 

Vitamina B12: carenza e sintomi

C’è più di una causa possibile per la carenza di vitamina B12: 

  • Apporto insufficiente 

Le persone che non consumano prodotti di origine animale possono sviluppare carenza di vitamina B12.

  • Assorbimento inadeguato 

Vari problemi di assorbimento, possono causare una carenza di vitamina, che si può verificare anche per l’assenza del fattore intrinseco. 

Le persone con ridotta attività gastrica possono comunque assumere e assorbire in modo adeguato la vitamina B12 presente negli integratori vitaminici. 

  • Riserva inadeguata

Poiché la maggior parte della vitamina B12 è immagazzinata nel fegato, i disturbi epatici possono danneggiarne la conservazione.

Altri possibili segni della carenza di vitamina B12 sono: irritabilità, deficit di memoria, mancanza di energie.

Fonte: IBSA

https://vitaminab12ibsa.it/alimentazione/vitamina-b12-e-alimenti-vegetali/

Vitamina B12

La vitamina B12 è vitale! È vitale per la divisione cellulare, la sintesi dei globuli rossi e il funzionamento del sistema nervoso. Ed è impossibile per l’organismo produrla, la deve ottenere dagli alimenti di origine animale. 

La vitamina B12 è vitale! È vitale per la divisione cellulare, la sintesi dei globuli rossi e il funzionamento del sistema nervoso. Ed è impossibile per l’organismo produrla, la deve ottenere dagli alimenti di origine animale.

Le proprietà della vitamina B12

La vitamina B12 viene paragonata a una centrale elettrica, perché è coinvolta nel rilascio di energia nella cellula e il nostro metabolismo non potrebbe funzionale adeguatamente se la vitamina B12 non fosse assunta nelle giuste quantità. Questa vitamina aiuta a produrre il DNA, il nostro sistema nervoso e i globuli rossi, ed è cruciale per mantenere in salute il nostro cervello e il sistema immunitario. Ma la B12 non è come le altre vitamine: si trova solo nei prodotti di origine animale come uova, carne, pesce e frutti di mare, e prodotti lattiero-caseari e si calcola che almeno il 15% delle persone non ottiene abbastanza vitamina B12 a causa di un’alimentazione non adeguata. I più a rischio di carenza sono i vegani, ma anche i vegetariani che non pianificano adeguatamente la loro dieta. I celiaci o in generale chi ha problemi di digestione e assorbimento dei nutrienti può incorrere in carenze di vitamina B12.

L’esercizio fisico aumenta il fabbisogno di alcune vitamine come la vitamina B12 e spesso sono riscontrabili carenze anche a fronte di scelte alimentari onnivore, proprio motivate dall’aumentato fabbisogno nutrizionale degli sportivi.

Dai 60 anni in poi una persona su tre presenta un funzionamento inefficiente delle ghiandole che secernono i succhi gastrici, determinando una minore secrezione acida a livello dello stomaco e provocando diverse conseguenze dal punto di vista nutrizionale, come la riduzione dell’assorbimento della vitamina B12, oltre che del calcio, del ferro e dei folati. Nutrienti fondamentali per gli anziani, basti pensare che la carenza di vitamina B12 è associata alla diminuzione della memoria e dell’udito.

In generale i segni di carenza di vitamina B12 includono spossatezza, tachicardia, confusione mentale e altri sintomi.

Gli alimenti che contengono la vitamina B12

La vitamina B12 si trova naturalmente nei prodotti animali: carne, pesce, latte, formaggio e uova sono tutte fonti alimentari. Quindi, se la dieta è composta in gran parte di alimenti di origine vegetale, come frutta, verdura, fagioli e soia, si è a rischio di carenza. I vegetariani che consumano uova e latticini dovrebbero includere almeno una fonte al giorno da entrambi questi gruppi di alimenti. I vegani, che, per definizione, non consumano prodotti di origine animale, hanno bisogno di ricorrere all’integrazione in pillole per questa vitamina.

Fonte: Findus

https://www.findus.it/nutrizione-curiosita/alimentazione/consigli/vitamina-b12-proprieta-alimenti

Alimenti ricchi di vitamina B12, quali sono

di VALERIA GATTI

Gli alimenti ricchi di vitamina B12, come carne rossa e formaggi, sono una fonte di energia utilie per il corretto funzionamento dell’organismo. Scopriamoli meglio.

>  Proprietà della vitamina B12

>  Alimenti ricchi di vitamina B12

>  Fabbisogno giornaliero

>  Una ricetta ricca di vitamina B12

L’alga spirulina tra gli alimenti ricchi di vitamina B12

Alga spirulina
https://www.cure-naturali.it/enciclopedia-naturale/alimentazione/nutrizione/alimenti-ricchi-viamina-b12.html

Proprietà della vitamina B12

La vitamina B12 o cobalamina è nota anche come la “vitamina dell’energia” per il suo potere energizzante, non può essere prodotta sinteticamente, ma si forma su colonie di batteri o muffe presenti soprattutto sulla carne. Si presenta come una vitamina di colore rosso scuro, tonalità che le viene conferita dal cobalto.

La vitamina B12 è in aggiunta importantissima per la sintesi dell’emoglobina. È necessaria al metabolismo del tessuto nervoso, delle proteine, dei grassi e dei carboidrati; inoltre, la vitamina B12 regola l’assunzione del ferro da parte dell’organismo e fissa la vitamina A nei tessuti.

Una carenza di vitamina B12 comporta seri disturbi neurologici e comportamentali e può portare a forme di anemia. Gravi carenze di vitamina B12 per insufficiente apporto alimentare sono in linea di massima abbastanza rare, tuttavia possono interessare i vegani poco attenti agli alimenti e altre persone con difficoltà nell’assimilarla.

Principali alimenti ricchi di vitamina B12

La vitamina B12 è  indispensabile per l’organismo, si trova soprattutto in fonti di origine animale, come il fegato, la carne rossa, il pesce; in campo vegetariano è contenuta nel rosso d’uovo e, in minore quantità, nei formaggi, stagionati soprattutto.

È fortemente dibattuto se sia contenuta nella forma per noi più utile anche nelle alghe, come nori o spirulina, nella soja e derivati. Nel caso di un vegano, invece, la preoccupazione rispetto alla vitamina B12 diventa concreta e sensata, perché si tratta di una vitamina che le piante non producono.

In realtà, la vitamina B12 proviene dai batteri presenti nel terreno; chi si nutre di soli vegetali, è costretto a lavare gli alimenti in rispetto di norme igieniche indispensabili, precauzioni necessarie che fanno però perdere il contenuto esterno alla pianta e dunque la vitamina B12.

Fonti alternative sono cibi addizionati con vitamine (meglio preferire quelli in cui l’aggiunta è limitata alla B12) o gli integratori (anch’essi solo limitati alla B12, perché le altre vitamine si ottengono da frutta e verdura), vediamo le principali non carnivore.


Formaggi stagionati
Grana e formaggi stagionati, prodotti che seguono un processo di maturazione piuttosto lungo rispetto ad altri, contengono discrete quantità di vitamina B12. Fra questi si ricordano il grana padano, il parmigiano reggiano, il pecolino, il provolone, lo stravecchio e altri. Oltra ala B12, contengono altri nutrienti, quali calcio, il fosforo, proteine, vitamine A e B2. Buona norma è usare per esempio il grana nei primi piatti, ma anche metterlo in salse vegetariane, come ingrediente extra, per esempio nella salsa di ceci, olive taggiasche e grana, appunto.


Prodotti a base di soia
Hamburger vegetariani, polpette di soia o latte di soia e derivati contengono mediamente dai 2 a 2,5 mg di B12 per 100 grammi di prodotto. Bisogna fare attenzione, perché in alcuni casi la vitamina è biologicamente attiva, mentre in altri biologicamente inattiva. Certo è che un consumo settimanale di questi prodotti è consigliato, soprattutto se risultano addizionati e fortificati.


Cereali fortificati
I cereali contengono fra i 4 e i 25 mg di vitamina C, ma la quantità è estremamente variabile. Si parla di flakes integrali come di cereali soffiati al cioccolato o muesli e svariati altri tipi. Sull’etichetta è sempre presente il tipo e la percentuale di vitamina che contengono.


Uova di gallina
Maggiori quantità (fino a 7mg) ne contengono le uova d’oca, ma anche le uova di gallina ne hanno 2mg per 100 grammi. La dieta latte-ovo-vegetariana è quindi ottimale per assicurare un corretto apporto di vitamina B12.


Yogurt, latte, mozzarella
Latticini freschi contengono all’incirca 0,5mg di B12 per 100 grammi. Anche il latte di soia o altri latti vegetali fortificati di vitamina B12 possono essere validi alleati per sopperire ad eventuali carenze.


Alga spirulina
Alcuni cibi vegetali vengono a volte consigliati come fonte di B12, come l’alga spirulina, la klamath e altre alghe di mare. Ma c’è da sottolineare che alcune alghe che possono contenere quantità di vitamina diverse a seconda del luogo di provenienza. Certo è che l’alga spirulina è sempre più nota e consumata come integratore alimentare, vi si trovano anche grassi essenziali, sali minerali (calcio, magnesio, fosforo, ferro, sodio, potassio, manganese, zinco, selenio, tra gli altri), enzimi e proteine.

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Fabbisogno giornaliero 

Il fabbisogno medio giornaliero di vitamina B12, secondo le linee guida italiane, per un uomo e una donna adulti in salute è di circa 1 mcg al giorno, al di sotto per i bambini e adolescenti, misura che aumenta a 1,20 per le gestanti e a 1,50 nel periodo dell’allattamento.

Poiché molti anziani non assorbono la vitamina B12 alimentare in modo efficiente, i soggetti oltre i 50 anni di età dovrebbero consumare alimenti arricchiti o integratori.

Ricetta ricca di vitamina B12

Uova sode ricche di B12
Forse non tutti sanno che c’è un modo comodo e semplice per cucinare le uova sode, senza sprecare il prezioso contenuto di vitamina B12 che se ne va parzialmente con la cottura prolungata.

Questo metodo prevede di mettere le uova nel pentolino direttamente nell’acqua fredda e, appena inizia a bollire, spegnere e lasciare dentro l’uovo ancora un paio di minuti. Si otterrà una cottura sana, un uovo senza il colore verde intorno al tuorlo, più digeribile e decisamente più nutriente.

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Altri articoli sulla vitamina B12:
>  Dove si trova la vitamina B12
>  La vitamina B12 e l’acido folico

>  Alimenti ricchi di vitamine del gruppo B

>  Vitamina B12, quando assumerla e dosaggio

Fonte: Cure Naturali

Vitamina B12 (Cobalamina)

Che cos’è la vitamina B12?

La vitamina B12, o cobalamina, fa parte delle vitamine cosiddette idrosolubili, quelle che non possono essere accumulate nell’organismo, ma devono essere regolarmente assunte attraverso l’alimentazione. La vitamina B12 non subisce l’influsso del calore.

A che cosa serve la vitamina B12?

La vitamina B12 è coinvolta nel metabolismo degli aminoacidi, degli acidi nucleici – alla pari dell’acido folico coadiuva la sintesi del DNA e dell’RNA – e negli acidi grassi. Ricopre un ruolo fondamentale nella produzione dei globuli rossi e nella formazione del midollo osseo.

In quali alimenti è presente la vitamina B12?

La vitamina B12, o cobalamina, è presente in tutti gli alimenti di origine animale, seppur in minima quantità. In particolare, la si trova nella carne, nel pesce, nel fegato, nel latte, nelle uova.

Qual è il fabbisogno giornaliero di vitamina B12?

Il fabbisogno giornaliero di vitamina B12 corrisponde a circa 2-2,4 mcg, quantità in genere assunta seguendo una normale dieta. Le donne in stato di gravidanza devono però assumerne un quantitativo quasi doppio, così da fornire il giusto quantitativo al feto.

Carenza di vitamina B12

È difficile registrare una situazione di carenza di vitamina B12, ma una condizione di questo tipo può presentarsi nei casi di persone che seguano una dieta vegetariana molto stretta, o quando a livello intestinale non funzioni bene il meccanismo di assorbimento.

Le conseguenze della carenza di vitamina B12 sono disturbi del sistema nervoso e una forma di anemia definita “perniciosa”, derivata da una cattiva produzione di cellule del sangue. La carenza di vitamina B12 è da evitare nelle donne in gravidanza, per evitare conseguenze dannose sul nascituro.

Eccesso di vitamina B12

Normalmente gli eccessi di vitamina B12 vengono espulsi con le urine. In rari casi si possono però verificare situazioni di sovradosaggio di questa vitamina, con sintomi che vanno dal tremore a gonfiori, da un eccessivo nervosismo a reazioni allergiche sino al battito cardiaco accelerato.

Un eccesso di vitamina B12 nel sangue, anche in questo caso situazione rara, può provocare problemi ai reni.

È vero che chi segue una dieta vegana incorre nel rischio di carenza di vitamina B12?

In natura non esistono piante o vegetali che contengano quantità di vitamina B12 in grado di soddisfare il fabbisogno dell’uomo. Per questo chi si alimenta solo con cibi di origine vegetale incorre in pericoli per la salute dovuti a una carenza di questa vitamina.

Alcune alghe, il lievito di birra, alcuni cibi non lavati e altri di origine orientale come il tempeh (derivato dai semi di soia) e la Kombucha (the cinese), pur essendo vegetali, contengono vitamina B12 ma in porzioni infinitesimali, inutili per il fabbisogno umano, dal momento che non risultano assimilabili dal nostro organismo.

Fonte: Humanitas

https://www.humanitas.it/enciclopedia/vitamine/vitamina-b12-cobalamina/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

COSÌ L’UE VUOLE PORTARE IN TAVOLA CARNE SINTETICA E INSETTI

Ursula Von Der Leyen è intervenuta recentemente in apertura della “Grand Challenges annual meeting”, evento organizzato dalla fondazione Bill e Melinda Gates per discutere delle sfide globali riguardo la salute.

Nel suo discorso, a parte il consueto elogio ai vaccini ad mRNA, la presidente della Commissione europea ha parlato di programmi alimentari per prevenire le malattie.

I progetti europei che spingono sulla carne sintetica

Nello specifico l’Unione Europea sta portando avanti diversi progetti, come il BECA, per combattere il cancro e il Farm to Fork, per l’agricoltura green. Si tratta di iniziative che, come tradizione europea prevede, suonano bene, ma non significano nulla. Almeno, niente di buono.

Il BECA attacca prodotti come la carne rossa, il vinosalumi e formaggiritenendoli come responsabili maggiori di cancro e tumore.

Nel documento si legge infatti: “Nel 2015, IARC ha classificato il consumo di carne lavorata come cancerogeno per l’uomo e il consumo di carne rossa come probabilmente cancerogeno per l’uomo”.

Il Farm to Fork, invece, prevede una diminuzione della produzione alimentare del 30%. L’idea è che per andare in contro al “green”, sia necessario azzerare gli allevamenti e quindi importare dall’estero o puntare su altre fonti alimentari.

Sentir parlare di tali progetti, di fronte al primo produttore di carne sintetica, Bill Gates, è sicuramente un primo segnale di pericolo.

L’allarme delle associazioni

In molti infatti, fra i più attenti, come Coldiretti Filiera Italia, non si fanno ingannare dai grandi obiettivi dell’Unione Europea. Le parole di Ursula Von Der Leyen annunciano nient’altro che un colpo di stato: alla dieta mediterranea e alle nostre abitudini alimentari.

Luigi Scordamaglia, in una recente intervista su la Verità a firma di Carlo Cambi, ha sottolineato, in quanto consigliere delegato di Filiera Italia, il pericolo prossimo:

“Francamente stupisce che governi, alcune organizzazioni agricole ed industriali, istituzioni europee e anche imprenditori dei settori colpiti non siano consapevoli della gravità del rischio che stiamo correndo. Lo smantellamento della produzione agroalimentare europea, che si evidenzia in proposte normative come quella sui fitofarmaci o sulle emissioni delle stalle equiparate alle industrie e in iniziative come il Nutriscore, che avvantaggiano l’ipertrasformato, è parte di una strategia portata avanti da poche multinazionali che vogliono controllare l’alimentazione globale attraverso il cibo sintetico”.  

Non solo, Scordamaglia parla anche di una sospetta coincidenza. Gli stessi che supportano la resa dell’Europa come “terra improduttiva”, sono quelli che ricevono finanziamenti pubblici e investimenti comunitari per essere in grado di produrre latte e carne sintetica in Europa.

https://www.byoblu.com/2022/11/02/cosi-lue-vuole-portare-in-tavola-carne-sintetica-e-insetti/

Carne sintetica e insetti: ecco il piano per l’Europa di Bill e Ursula

BILL ED URSULA, LA COPPIA CHE STA CERCANDO DI FARCI MANGIARE CARNE SINTETICA ED INSETTI, COME IN ASIA!
https://www.oltre.tv/carne-sintetica-insetti-bill-ursula-video/

Carne sintetica e insetti, ecco il cibo che vorrebbero imporci. Il nuovo business dei potenti avallato dall’Unione Europea.

Ursula e Bill, il nostro destino sembra ormai in mano a questa coppia”. Inizia con queste parole un servizio di Raffaella Regoli mandato in onda ieri sera a Fuori dal coro.

Pochi giorni fa il Presidente della Commissione europea ha partecipato al ‘Grand Challenges Annual Meeting’ organizzato dalla Bill & Melinda Gates Foundation.

Nel suo discorso di apertura ha detto: “Il segreto è essere preparati, siamo sulla strada giusta. Il prossimo mese la commissione europea porterà avanti la strategia della salute globale. È la nostra proposta al mondo”.

Ma di cosa si tratta esattamente? Secondo il giornalista de La Verità, Carlo Cambi, la von der Leyen è andata all’incontro dicendo che intende curare gli europei con una dieta a base di scarafaggi, cibo sintetico, latte fermentato e farina d’insetti.

Nel servizio viene detto che il Presidente avrebbe annunciato un nuovo finanziamento di 2milioni di euro per produrre carne sintetica.

Il business della carne sintetica

Bill Gates è il primo produttore al mondo di carne sintetica” ha detto Cambi. “C’è un ristorante israeliano che serve pollo sintetico ma prima di fartelo mangiare ti fa firmare una liberatoria perché non sanno minimamente quali sono gli effetti sulla salute. Dunque mi pare che ce ne sia abbastanza per avere qualche dubbio sulla missione della baronessa negli Stati Uniti”. 

Raffaella Regoli ha intervistato anche Lorenzo Bazzana, Responsabile economico della Coldiretti.

“Quello che si sta cercando di propagandare è un’unica dieta mondiale in cui il cibo è sempre uguale a se stesso” ha detto. “Non esistono più i sapori, non esistono più le differenziazioni tra i diversi territori. Questo non possiamo accettarlo”.  

Secondo Bazzana dietro questo progetto non ci sarebbe l’intenzione di salvare il pianeta bensì una falsa iniziativa che ha soltanto l’obiettivo di fare soldi.

La giornalista è andata a Trento e ha provato a entrare nell’Università dove una start-up privata sta finanziando la produzione dell’hamburger in provetta. Niente da fare, non le è stato consentito l’accesso.

La Regoli è riuscita comunque a rintracciare l’amministratore, che è anche l’unico finanziatore del progetto con 270mila euro.

Si chiama Stefano Lattanzi e ha detto di puntare soprattutto sul brevetto sperando di poter fare business nel prossimo futuro. Si stima infatti che il business per la sola carne sintetica da qui al 2030 varrà intorno ai 30/50 miliardi di dollari.

https://www.facebook.com/watch/?v=2196340933899449

“Ecco cosa dovrete fare”. Bill Gates incontra Von der Leyen e detta le regole (alimentari) per il futuro (il nostro)

Eccoli di nuovo insieme, felici e sorridenti, con un’unità d’intenti che mette quasi spavento. Bill Gates e Von der Leyen si incontrano di nuovo e stabiliscono insieme le nuove regole alimentari a cui si deve sottostare. Indovinate chi andrebbe a rimetterci? L’Italia ovviamente. Come denuncia La Verità, “in attesa di sapere se lo scambio di sms con la Pfizer sui sieri fosse o no una corrispondenza di amorosi sensi e di capire come mai il marito stia in una società che ha preso 320 milioni dal Pnrr per sviluppare la tecnologia dei vaccini mRna, Ursula von der Leyen va a casa del primo sponsor privato dell’Oms nonché signore dei vaccini per raccontargli quale sarà la strategia sanitaria dell’Unione europea. Che potremmo risolvere in uno slogan: più vaccini e meno panini. Prima di presentarsi al Parlamento di Strasburgo, la presidente della Commissione ha pensato bene di andare ad anticipare al vero dominus della sanità mondiale cosa intende fare. Si è precipitata al Gran Challeng Annual Meeting’s della Bill & Melinda Gates foundation. La baronessa al magnate del vaccino ha raccontato che l’Europa sarà in prima fila per far stare tutti bene”. Come? (Continua a leggere dopo la foto)

BILL GATES (FONDAZIONE GATES) ED URSULA VON DER LEYEN (UE), I NUOVI INSEGNANTI DELLE ABITUDINI ALIMENTARI EUROPEE
https://www.ilparagone.it/attualita/bill-gates-von-der-leyen/

Comprando altri vaccini per alcuni miliardi, stanziando 450 milioni nel fondo per la prevenzione delle pandemie e poi dando 7 miliardi per la biodiversità mondiale e la sicurezza alimentare e ancora innalzando quasi mezzo miliardo il contributo per la lotta all’Aids. Scrive ancora La Verità: “Tutte cose che a Bill Gates fanno piacere. La baronessa tedesca non arretra di un millimetro sulla sua idea che per far stare gli europei in salute bisogna mangiare la carne sintetica che Bill Gates sta producendo e che anche l’Ue nel suo piccolo sostiene con vari contributi a start up che si preoccupano di produrre latte di sintesi e ciccia artificiale. Il fatto che si stimi che questa offensiva alimentare possa valere circa 25 miliardi di dollari da qui al 2030 è faccenda che sembra molto piacere alla von der Leyen”. (Continua a leggere dopo la foto)

“BUFALO BILL” ED “URSULA VON DER CAZZEN”, L’AMICA DI DIABOLIK

È state lei stessa, infatti, a dire: “Ci stiamo concentrando molto sull’alimentazione perché quella è la frontiera della prevenzione”. Suona proprio come una minaccia. “Neanche a farlo apposta, mentre intratteneva i suoi augusti ospiti dal Consiglio dell’Ue è arrivato il via libera al rafforzamento del mandato dell’Edc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Qui c’è la fregatura per l’Italia. Il controllo delle malattie passa anche per due programmi dell’Ue: il Farm to Fork perché la von der Leyen pure in questa occasione ha ripetuto che si punterà a un’alimentazione «compatibile con l’ambiente» che significa fare guerra alla carne, ai salumi, ai formaggi per incoraggiare diete vegetariane e la sostituzione delle proteine da carne con quelle degli insetti, e il Beca che è il programma anticancro che ha dichiarato guerra anche al vino. Il Parlamento europeo si è già espresso: «Si accoglie con favore l’obiettivo della Commissione di ridurre di almeno il 10% il consumo dannoso di alcol entro il 2025» e «si prende atto che il rischio individuale di cancro può essere ridotto con un maggiore consumo di vegetali da produzione sostenibile e alimenti di origine vegetale, quali la frutta e gli ortaggi freschi, cereali integrali e legumi; si sottolinea altresì l’esigenza di far fronte al consumo eccessivo di carne»”. (Continua a leggere dopo la foto)

E mentre Ursula von der Leyen ripeteva che “siamo tutti impegnati per l’equità e la salute globale ma abbiamo ancora molta strada da fare”, Bill Gates cominciava a fare i conti di quanto potrebbe incassare con la nuova alimentazione. Scrive La Verità: “Il 16 novembre, quando la von der Leyen presenterà il suo piano, sarà anche presentata la risoluzione dell’Unione europea sull’etichetta che si vuole apporre obbligatoriamente sui cibi per educare al consumo sano, sostenibile e responsabile. È la battaglia sul Nutriscore. Ma anche se l’etichetta a semaforo non passasse – tra i principali sponsor ha però Stella Kyriakides, commissario alla Salute – è già prevista una forte penalizzazione per i prodotti italiani. E questo in forza di un secondo pilastro della strategia sulla salute dell’Ue, il piano Beca per la lotta contro il cancro”. Torna la proposta di tagliare tutta la promozione a vino, formaggi, carne rossa e salumi prodotti in Italia – per noi sono 45 miliardi di fatturato – per spostare i fondi a vantaggio dei preparati di sintesi e vegetali.

Fonti: Byoblu, Oltre TV, Il Paragone

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“La carne sintetica arriverà anche in Europa”

di Maurizio Tropeano

Dopo la decisione della Food and drug administration americana, interviene l’autorità europea: “Non è più qualcosa di surreale, ma realtà”. In Italia intanto Coldiretti prosegue la campagna per impedirne la distribuzione

https://www.repubblica.it/il-gusto/2022/11/18/news/la_carne_sintetica_arrivera_anche_in_europa-375119115/

INSETTI CIBO DEL FUTURO? COME DIFENDERSI DAL PIANO EUROPEO PER GRILLI E CAVALLETTE IN TAVOLA – CARLO CAMBI

Come possiamo difenderci dalle politiche europee che vogliono imporci insetti e carne sintetica in nome della salvaguardia ambientale?

Secondo Carlo Cambi, giornalista che da tempo si occupa di alimentazione, rimane poco da fare. L’Unione Europea ha ormai liberalizzato il commercio degli insetti ed il business della carne sintetica si sta imponendo sul mercato.

Non bisogna però sottovalutare il potere dei consumatori:

Bisogna comprare esclusivamente italiano, cercando di mantenere la nostra identità alimentare e culturale. Bisogna mantenere la filiera Italia, che è anche il motivo per cui ci attaccano. La nostra filiera mette in moto oltre 560 miliardi di fatturato. Per questo i grandi concorrenti esteri non sopportano l’idea che il mondo mangi italiano e adotti il nostro modello come riferimento.

https://www.byoblu.com/2022/11/17/insetti-cibo-del-futuro-come-difendersi-dal-piano-europeo-per-grilli-e-cavallette-in-tavola-carlo-cambi/

LA CARNE SINTETICA FA MALE, MA BILL GATES LA FINANZIA CON 50 MILIONI

https://www.byoblu.com/2022/02/01/la-carne-sintetica-fa-male-ma-bill-gates-la-finanzia-con-50-milioni/

Recentemente il noto imprenditore statunitense Bill Gates ha investito circa 50 milioni di dollari nella produzione di alimenti sintetici. In un’intervista con il MIT Technology Review, Gates afferma che “tutti i paesi ricchi dovrebbero passare al consumo esclusivo di carne sintetica come mezzo per combattere il cambiamento climatico“. 

Un vero business industriale

Il cibo sintetico andrebbe così a sostituire i prodotti animali con alimenti trasformati e coltivati in laboratorio, come carne finta, latticini finti o uova finte. Tutto questo è reso possibile dalla biologia sintetica, che consente la riconfigurazione del DNA di un organismo per creare qualcosa di completamente nuovo. 

Imprese produttrici di carne a base vegetale, come Beyond Meat e Impossible Foods, utilizzano una sequenza di codifica del DNA di semi di soia o piselli per creare un prodotto che ricordi l’aspetto e il sapore della carne animale. Alcune aziende stanno anche investendo in carne a base di cellule, coltivata da vere cellule animali, ma questa alternativa deve ancora trovare il suo posto all’interno del mercato. 

Sempre più attività sono coinvolte in questo business in rapida crescita. Tra queste la Motif Foodworks che crea alternative a base di carne e latticini a base vegetale, e BioMilq latte materno coltivato in laboratorio. 

Tutte queste società sono supportate da miliardari di alto rango e investitori Big Tech. Bill Gates da solo ha investito 50 milioni di dollari in Impossible Foods e finanzia attivamente Beyond Meat e BioMilq. 

I rischi per la salute

Esistono però diversi rischi rispetto a questa nuovo pratica alimentare. Non solo il cibo sintetico è dannoso per l’ambiente, ma può anche essere dannoso per la salute umana. Non è da escludere infatti che i sostituti a base vegetale possano avere una serie di effetti negativi sulla salute nel lungo periodo, poiché processati in laboratorio e contenenti ingredienti come proteine di piselli isolate e olio di canola. 

Nuovi additivi realizzati anche attraverso la biologia sintetica sono aggiunti a questi prodotti. Ad esempio, per far sembrare che l’Impossible Burger produca sangue esattamente come la carne vera, viene aggiunta una molecola “eme” che deriva dalla leghemoglobina di soia, un colorante prodotto nel lievito geneticamente modificato. 

Secondo il Center for Food Safety, la FDA non ha condotto adeguati test a lungo termine prima di approvare l’additivo colorante nel 2019. Solo pochi mesi fa sono stati rilevati diversi potenziali effetti avversi come cambiamenti nell’aumento di peso, interruzioni del ciclo riproduttivo e possibili segni di anemia. Nonostante queste scoperte, gli impossible burgers sono ancora in commercio e sono approdati da poco anche in Italia per adesso commercializzati da Esselunga e Lidl.

Anche l’intero processo di isolamento delle proteine vegetali può avere conseguenze pericolose per la salute. All’interno della soia si trovano molti antinutrienti che possono produrre disturbi digestivi, squilibri ormonali, malattie autoimmuni, obesità, condizioni neurologiche o reazioni immunologiche. 

Il confronto con i prodotti naturali

Infine, i prodotti animali creati artificialmente mancano di numerosi nutrienti o benefici naturali. Ad esempio, il latte coltivato in laboratorio come quello di BioMilq, non può cambiare in risposta al bisogno del bambino, come invece può fare il vero latte materno. Non contiene ormoni o batteri del bioma materno e, soprattutto, non ha anticorpi, che sono vitali per i bambini. 

Gli investimenti del multimiliardario Bill Gates sembrano quindi andare contro l’interesse del benessere umano. Il cibo biologico è costituito da antiossidanti naturali essenziali; tali sostanze non presentano elevate quantità di metalli pesanti, permettendo così al nostro corpo di prevenire e curare malattie. Processo che non può invece essere sostituito dai prodotti creati in laboratorio.

Coldiretti Calabria: si intensifica la mobilitazione contro il cibo sintetico

Pericolo USA con il via libera a prima “carne” in provetta

https://www.ilfattodicalabria.it/culturaesocieta/2022/11/coldiretti-calabria-si-intensifica-la-mobilitazione-contro-il-cibo-sintetico/

Il cibo Frankestein potrebbe essere tra noi ma, mondo accademico e della scuola, cittadini, rappresentanti delle Istituzioni nazionali e regionali, sindaci e amministratori, rappresentanti del mondo delle imprese e della Chiesa e tante altre categorie in Calabria e in tutta Italia, stanno facendo fronte unico firmando la petizione contro il cibo sintetico promossa da Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica con un deciso “NO”. Intanto proprio a sottolinearne l’importanza e l’urgenza per una corale condivisione in modo da sventare l’incombente minaccia, giunge notizia che per la prima volta negli Stati Uniti è stata autorizzata per il consumo umano la “carne”(per modo di dire!) in provetta. A darne notizia sono Coldiretti e Filiera Italia dopo l’annuncio della Food and Drug Administration (FDA) di aver approvato un prodotto a base di carne ottenuto da cellule animali proposto dalla Upside Foods, un’azienda che produce “pollo” sintetico raccogliendo cellule da animali vivi che vengono moltiplicate in un bioreattore. Si tratta – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia – della prima autorizzazione al consumo umano di cibi in provetta rilasciata dall’Autorità alimentare statunitense che rischia di aprire la strada a scenari preoccupanti e catastrofici per il cibo Made in Italy. Fondata nel 2015 come prima azienda al mondo di carne in provetta Upside Foods, con sede a Berkeley, in California, produce “carne”, “pollame” e “frutti di mare” sintetici ed ha raccolto fondi per un totale di 608 milioni di dollari. L’avvenuta approvazione negli Stati Uniti potrebbe aprire presto la strada – secondo Coldiretti e Filiera Italia – ai “cibi sintetici” nell’Unione Europea dove già ad inizio 2023 potrebbero essere, infatti, introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione UE. Una preoccupante novità contro la quale si schiera oltre il 75% degli italiani che non è disposto a portare a tavola nel piatto la “carne” di Frankestein secondo gli ultimi dati del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi economica. Per questo in Italia prosegue a ritmo intenso la grande mobilitazione di Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica contro il cibo sintetico, con la raccolta di firme su tutto il territorio nazionale per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del cibo Made in Italy. L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla “carne” prodotta in laboratorio al “latte” senza mucche fino al “pesce” senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali. Per quanto riguarda la “carne” da laboratorio la verità che non viene pubblicizzata è che non è carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato, non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti. “Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia che con abili operazioni di marketing che puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione” afferma Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabria “continueremo – rimarca – a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare contrastando con fermezza quelle poche multinazionali globali che pensano che con i loro miliardi di dollari investiti in disinformazione si possa distruggere il nostro lavoro distintivo e di qualità, mentendo sul danno fatto all’ambiente, biodiversità e cittadini-consumatori”.

Parte l’offensiva di Coldiretti contro il “cibo” sintetico

https://torino.coldiretti.it/news/parte-loffensiva-di-coldiretti-contro-il-cibo-sintetico/

Dal Villaggio Coldiretti di Milano parte la battaglia contro la poltiglia proteica da cellule staminali e gli altri “cibi” sintetici creati con fondi delle grandi multinazionali hi-tech.

Coldiretti lancia questa grande vertenza a favore del cibo naturale, salutare, sostenibile, e contro i surrogati biotecnologici spacciati per alimentati che aiutano l’ambiente.

Gli italiani, ancora una volta, stanno dalla parte del cibo vero, quello prodotto dall’antica sapienza contabina.

Infatti, ben 7 italiani su 10 (68%) non si fidano del cibo creato in laboratorio con cellule staminali in provetta. E’ quanto emerge dall’indagine di Coldiretti/Ixè presentata al Villaggio della Coldiretti a Milano (Parco Sempione, ingresso viale Gadio, lato acquario) dove è stata allestita la galleria degli orrori a tavola in occasione dell’avvio della petizione mondiale per fermare lo sbarco a tavola del cibo sintetico, promossa da World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe, Coldiretti e Filiera Italia.

Le multinazionali del cibo in provetta approfittano della crisi – denuncia Coldiretti – per imporre sui mercati “cibi Frankenstein”, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi, che potrebbe presto inondare il mercato europeo poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue mentre entro il primo semestre 2023 negli Usa potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici.

Interrogati sui motivi principali per i quali bocciare il cibo fatto in laboratorio gli italiani – spiega l’analisi Coldiretti/Ixe’ – mettono in cima il fatto di non fidarsi delle cose non naturali (68%, mentre al secondo posto ci sono i consistenti dubbi sul fatto che sia sicuro per la salute (60%). Rilevante anche la considerazione che il cibo artificiale non avrà lo stesso sapore di quello vero (42%) ma c’è anche chi teme per il suo impatto sulla natura (18%).

Una pericolosa deriva degli alimenti creati in laboratorio iniziata – sottolinea Coldiretti – con la carne sintetica della società americana Beyond Meat e sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo per esaltare invece il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento e pesca.

Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto sostenuti da diversi protagonisti del settore hitech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). L’esempio più lampante è quello della carne artificiale dove solo nel 2020 sono stati investiti 366 milioni di dollari, con una crescita del 6000% in 5 anni

Per quanto riguarda la carne da laboratorio – spiega Coldiretti – la verità che non viene pubblicizzata è che:

  • non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche,
  • non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali,
  • non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare,
  • non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore,
  • non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato.

“Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.

Ma non c’è solo la bistecca in provetta. Infatti – evidenzia Coldiretti – la società Remilk vuole poi aprire una fabbrica chimica in Danimarca per la produzione di latte sintetico realizzato in laboratorio senza mucche. Il “prodotto” della start up israeliana usa il gene responsabile della produzione delle proteine del latte nelle mucche, lo mette in coltura dentro un lievito che viene poi inserito nei fermentatori, dove si moltiplica rapidamente e produce proteine del latte che vengono poi combinate con vitamine, minerali, grassi e zuccheri non animali per formare i latticini sintetici.

L’ultima deriva a tavola arriva poi dalla Germania – riferisce Coldiretti – con i bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare. La società tedesca Bluu Seafood impegnata nel progetto promette di ricreare in laboratorio la carne di salmone atlantico, trota iridea e carpa partendo da cellule coltivate e arricchite di proteine vegetali. Per ora in Germania si punta alla realizzazione di prodotti come bastoncini e polpette facendo biopsie ai pesci e creando masse di cellule autoriproduttive da confezionare poi per il consumo umano. Un business non indifferente se si considera che a livello globale – sottolinea Coldiretti – ogni persona consuma oltre 20 chili di pesce vero all’anno, mentre gli italiani ne mangiano circa 28 chili pro capite, sopra la media europea che è di 25 kg.

Ma al lavoro, fra provette e laboratori, non ci sono solo i tedeschi della Bluu Seafood. Negli Stati Uniti – evidenzia Coldiretti – il colosso Nomad Foods, proprietario tra gli altri del marchio Findus Italia, ha firmato un accordo con la start-up californiana BlueNalu per studiare il lancio di pesce da colture cellulari, mentre la Wildtype di San Francisco ha raccolto capitali per 100 milioni di dollari per sviluppare un sushi da salmone coltivato in laboratorio programmando l’eventuale distribuzione tramite accordi con Snowfox, che gestisce una catena di sushi bar con 1.230 punti vendita negli Stati Uniti e con Pokéworks, che gestisce 65 ristoranti di poke, mentre in Corea del Sud la CellMeat sta lavorando sui gamberetti in provetta.

Una firma contro il cibo sintetico: scatta la mobilitazione Coldiretti

E’ partita la grande mobilitazione della Coldiretti contro il cibo sintetico, con il via alla raccolta di firme su tutto il territorio nazionale per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy. La petizione potrà essere sottoscritta negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello nazionale e locale. L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech.

Già ad inizio 2023 potrebbero essere, infatti, introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue, mentre entro il primo semestre 2023 negli Usa potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici.

Una pericolosa deriva degli alimenti creati in laboratorio iniziata con la finta carne della società americana Beyond Meat e sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo per esaltare invece il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento e pesca.

Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto sostenuti da diversi protagonisti del settore hi tech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). L’esempio più lampante è quello della carne artificiale dove solo nel 2020 sono stati investiti 366 milioni di dollari, con una crescita del 6000% in 5 anni

Per quanto riguarda la carne da laboratorio la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore, non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato. Ma non c’è solo la bistecca in provetta. Infatti la società Remilk vuole poi aprire una fabbrica chimica in Danimarca per la produzione di latte sintetico realizzato in laboratorio senza mucche. In Germania si lavora a bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare, mentre negli Usa si stanno buttando anche sul sushi in provetta.

“Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.

https://www.coldiretti.it/economia/una-firma-contro-il-cibo-sintetico-scatta-la-mobilitazione-coldiretti

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Una firma contro il cibo sintetico: scatta la mobilitazione Coldiretti

E’ partita la grande mobilitazione della Coldiretti contro il cibo sintetico, con il via alla raccolta di firme su tutto il territorio nazionale per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy. La petizione potrà essere sottoscritta negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello nazionale e locale. L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech.

Già ad inizio 2023 potrebbero essere, infatti, introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue, mentre entro il primo semestre 2023 negli Usa potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici.

Una pericolosa deriva degli alimenti creati in laboratorio iniziata con la finta carne della società americana Beyond Meat e sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo per esaltare invece il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento e pesca.

Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto sostenuti da diversi protagonisti del settore hi tech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). L’esempio più lampante è quello della carne artificiale dove solo nel 2020 sono stati investiti 366 milioni di dollari, con una crescita del 6000% in 5 anni

Per quanto riguarda la carne da laboratorio la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore, non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato. Ma non c’è solo la bistecca in provetta. Infatti la società Remilk vuole poi aprire una fabbrica chimica in Danimarca per la produzione di latte sintetico realizzato in laboratorio senza mucche. In Germania si lavora a bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare, mentre negli Usa si stanno buttando anche sul sushi in provetta.

“Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.

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    Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo

    ALESSIO BRANCACCIO CONTRARIO ALLA COSTRUZIONE DEL NUOVO MCDONALD’S DI VIA PAUL HARRIS A VASTO

    Vasto (CH), lì 8 Dicembre 2021 ore 17.46

    Amici ed amiche, buonasera a tutti voi.

    In questo articolo vi voglio parlare dell’ultima follia partorita dalla neo riconfermata giunta comunale del sindaco Francesco Menna: riguarda la realizzazione di un nuovo McDonald’s tra Circonvallazione Istoniense e via Paul Harris, zona “massonery” Rotary Club di Vasto di fronte alla GDO di LIDL, una costruzione che a giudizio mio e di mio padre, sta procedendo anche troppo velocemente rispetto alla propria tabella temporale di marcia e soprattutto rispetto a tutte le altre opere pubbliche qui a Vasto, le quali di solito vengono realizzate con molto molto più tempo, basti pensare alla pista ciclopedonale Via Verde Costa dei Trabocchi o altro genere di opere fruibili per l’intera Comunità locale, per cui ci vuole poco in questi casi a fare due più due e a pensare male, soprattutto in un diretto coinvolgimento dell’amministrazione Menna stessa, che molto probabilmente, dovrebbe prenderci un bel gruzzoletto di soldi dal tirare in piedi su una costruzione del genere.

    La nuova sede del nuovo McDonald’s tra Circonvallazione Istoniense e via Paul Harris. La vecchia sede si trovava in Corso Europa vicino al cinema Multisala del Corso

    McDonald’s cambia sede con nuovo ristorante a Vasto: disponibili 42 posti di lavoro

    Ecco dove sorgerà la nuova sede di McDonald’s a Vasto, in via Paul Harris dietro alla Piscina Comunale dei Conti Ricci

    https://www.google.it/maps/@42.1173757,14.7017468,277m/data=!3m1!1e3

    La vecchia sede del McDonald’s Vasto si trovava in Corso Europa, vicino al cinema Multisala del Corso che ha chiuso definitivamente da pochi mesi.

    https://www.primonumero.it/2021/11/chiude-definitivamente-il-cinema-corso-di-vasto-il-bassomolise-resta-senza-un-multisala-vicino/1530695959/

    https://www.google.it/maps/place/McDonald’s+Vasto/@42.1218039,14.706438,17z/data=!3m2!4b1!5s0x1330dc4b808b1d83:0x1301bf41eed2597!4m5!3m4!1s0x1330dc4b80982adf:0x81d14625d5aa3dce!8m2!3d42.1217999!4d14.7086267

    In questo articolo non mi limiterò soltanto ad esprimere la mia più totale contrarietà alla costruzione di una nuova sede di McDonald’s qui a Vasto, che si troverà ad appena 1 km da casa mia, ma chi mi conosce sa bene quante battaglie ho portato avanti contro McDonald’s anche dalla città di provenienza dalla quale sono dovuto scappare come una lepre 9 mesi fà, Avezzano (AQ) nella profonda e mal amministrata Marsica.

    Personalmente ritengo, che in un momento di forte congestione dei consumi come vi era prima dello scoppio della pandemia di COVID19 e ancor di più oggi ancora in piena pandemia, l’amministrazione Menna dovrebbe spendere quei pochi soldi rimasti a disposizione, in maniera molto più oculata ed appropriata, per costruire infrastrutture che possano essere utilizzate a livello ricreativo e sportivo da parte della popolazione vastese e non, ma non per realizzare una nuova sede di una multinazionale americana che propone modelli di alimentazione altamente diseducativi ed insostenibili verso bambini, giovani adolescenti e gli adulti, solo per creare 42 miseri posti di lavoro, tra l’altro miranti alla schiavizzazione e allo sfruttamento neoliberista dell’individuo e, per giunta, ancora in piena pandemia COVID19! E’ evidente che un sindaco incapace ed indegno come Menna, su questa nuova costruzione probabilmente per non dire sicuramente, ci ha già preso diverse mazzette pur di tutelare gli interessi dei potentati economici capitalisti americani rotschildiani dai quali è direttamente sostenuto. I veri amministratori, non Menna e la sua giunta, dovrebbero dare l’esempio alla popolazione usando le mascherine anche all’aperto, a prescindere dalle fregnacce che ha detto ad Aprile scorso, il Sottosegretario alla Salute Sileri. Bisognerebbe impedire ogni forma di assembramento pubblica come ha fatto il civile Sindaco di Bari Antonio Decaro, Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) quando, all’inizio della pandemia, andava ricercando le persone al Parco Due Giugno per invitarle a abbandonare il Parco e recarsi a casa per evitare gli assembramenti pubblici ed invece qui a Vasto, Menna e la sua giunta, va a realizzare una nuova costruzione del genere, che sicuro richiamerà gente non solo da Vasto, ma anche dai paesi limitrofi ed oltre? Menna e la sua giunta di rimpastati, ancora pensano che i vaccinati non trasmettano il contagio da COVID19 come i non vaccinati? Questo Sindaco ci fa pure l’avvocato per ragionare da finto sprovveduto in questo modo? Non si può continuare sempre a predicare bene e a razzolare male! Dei veri degni amministratori devono dare l’esempio alla propria popolazione, altrimenti è bene che si facciano da parte e cedano il posto a persone ben più meritevoli di loro per ricoprire quel ruolo! Continuando a prendere decisioni illogiche di questo tipo, senza prevedere alcuna forma di buon senso a monte, soprattutto in tempi assurdi odierni che stiamo continuando a vivere, sembra proprio che da questa gente dal COVID non ne voglia uscirne più, a giudicare anche dai numerosi assembramenti che si vedono non solo qui a Vasto, ma anche a Lanciano, a 41 km da qui in occasione dei festeggiamenti dell’Immacolata Concezione, cioè qui allora facciamo finta di non voler capire quanto è successo in questi due anni! Veramente questa rischia di diventare la stessa storia relativa alla realizzazione dell’hub Amazon di San Salvo, che dista appena 7 km da Vasto. Cosa vogliamo fare? Trasformare anche Vasto in una piccola città insostenibile anche nei modelli di alimentazione proposti? Ma è veramente una vergogna indecente!!! Menna pensasse alle cose serie, a come poter spendere i soldi per rifare l’intero acquedotto, dato che ogni anno vi è sempre una perdita dai comuni limitrofi e la città nel pieno periodo estivo con 90000 abitanti invece di 41000 causa grosso flusso turistico stagionale, rimane sempre in siccità, pensasse a come migliorare la salvaguardia del Verde Pubblico che io ancora non vedo, pensasse a come mettere in sicurezza dal dissesto idrogeologico San Michele, il quartiere alto della città, pensasse a come rimettere in sicurezza la pista ciclabile del torrente Lebba tra le contrade Maddalena e Torre Sinello, pensasse a come realizzare progetti educativi e sportivi per i giovani soprattutto, per coinvolgerli e tenerli sul proprio territorio, invece di fare in modo che ad essi venga la noia cronica e siano costretti ad alimentare l’esodo di massa all’estero, qui a Vasto il movimento della Podistica Vasto è morto, non si allena più nessuno in giro a parte me e mio padre o qualche altro corridore della domenica, non vi è neanche la pista di atletica leggera di 400 metri a giro per allenarsi, come esiste invece da anni ad Avezzano allo Stadio dei Pini, dove io mi ci allenai dal Giugno del 1997 al 2009! Cosa devo cominciare a pensare che da dove provengo, esistono politici del PD di maggiore potere mafioso che consente loro di prendere i soldi su ogni infrastruttura pubblica sportiva che fanno realizzare e qui a Vasto no? Allora faccio bene a dire sempre che Vasto è una città a misura di vecchi e non per i giovani!!! Appena venuto qui 9 mesi fà la città mi ha fatto veramente una brutta impressione, il primo impatto con essa, non è stato per niente positivo per me! Voglio sperare che si tratti soltanto di una mia sensazione passeggera e che sia destinata a scomparire nel prossimo futuro, dopo l’attuale pandemia di COVID19, ma a giudicare dalla qualità che ha la giunta Menna e considerando tutto quello che non ha fatto per la tutela dell’ambiente, dello sport pubblico e della mobilità sostenibile durante il primo mandato, periodo nel quale ancora io non vivevo qui a Vasto ma ad Avezzano e comunque mi informavo anche su quanto accadesse qui avendo preso casa a Settembre 2017 e ne avevo tutto l’interesse di farlo, dubito che questa sensazione mi passi presto, speriamo non sarò costretto a dover ricambiare città dopo la pandemia, anche perché a 37 anni, comincio a rompermi veramente il cazzo di dover sempre cambiare città come fossi un gitano: negli ultimi 30 anni ho dovuto cambiare la bellezza di nove case e sti cazzi non me stanno per niente bene!!!

    Da ambientalista no global e sportivo convintissimo, da sempre promotore di un modello di sana alimentazione mediterranea e contro ogni forma di alimentazione scorretta tipica dei fast food americani, qui di seguito andrò a mostrarvi un documentario educativo, integrale, che mi propose di vedere l’ultima mia ex-compagna di Bari, a casa sua, la nutrizionista Dott.ssa Antonella Triggiani: si tratta di un documentario realizzato da Morgan Spurlock che mostra tutta le formule di marketing pubblicitario della McDonald’s per convincere, fare il lavaggio del cervello soprattutto ai bambini dei Paesi del Terzo Mondo o in via di sviluppo, ad alimentarsi secondo il modello diseducativo capitalista e globalizzato portato avanti dalla multinazionale americana, si tratta di “Supersize Me“, realizzato nel 2004:

    Supersize Me, documentario realizzato nel 2004 da Morgan Spurlock che mostra tutto il modello insostenibile dell’alimentazione proposta dalla catena di fast food McDonald’s
    Supersize Me 2: Morgan Spurlock torna a combattere contro l’industria americana McDonald’s, ma stavolta scende in campo aprendo il suo primo fast food

    Vi consiglio vivamente di vedere bene questo documentario e, una volta visto, siete ancora sicuri di recarvi volentieri da McDonald’s, non solo qui a Vasto?

    Notizia redazione Chieti Today 29 Settembre 2021

    Nuovo McDonald’s a Vasto, Forum Ecologista: “Una sconfitta per il territorio”

    Nella nota diffusa dagli ambientalisti viene criticata l’amministrazione comunale.

    on è piaciuto al Forum civico ecologico l’annuncio da parte del Comune di Vasto relativo all’apertura di McDonald’s in città. Nella nota gli ambientalisti si dicono “impressionati dalla capacità attraverso cui queste scelte vengono fatte passare senza alcun minimo coinvolgimento territoriale e in totale sordina; eppure, da come leggiamo, spasmodiche euforie e trionfanti ovazioni sono state espresse dall’amministrazione comunale e dal sindaco Francesco Menna: ci saremmo quanto meno aspettati che risultati del genere avessero la partecipazione che meritano, e invece no”.

    L’amministrazione comunale si era detta “molto orgogliosa di questa nuova apertura”, e aveva espresso “esprime grande soddisfazione per la scelta di McDonald’s che ha voluto a Vasto l’apertura di un altro ristorante”.

    Per il Forum “l’arrivo di un nuovo McDonald’s a Vasto è accolto con toni trionfalistici, quasi una liberazione dall’oppressione della monotonia. Noi a questo punto proponiamo di istituire il giorno della futura apertura come ricorrenza celebrativa da festeggiare con canti, balli e feste. E invece no, diamo la giusta interpretazione a ciò che accade. Prima di ogni altra cosa sgombriamo il campo da ogni equivoco: se quel luogo, da come dice il sindaco, è nel degrado, il compito di rinnovarlo e portarlo ad una giusta socialità e vivibilità non spetta ad una multinazionale del fast food, ma all’Amministrazione comunale: da che mondo è mondo il territorio comunale è di competenza del Comune e non di una multinazionale privata. Se un’amministrazione comunale non riesce a fare uscire dal degrado una zona della città che amministra, la responsabilità è proprio dell’amministrazione stessa e il fallimento è tutta di sua responsabilità. Inoltre, se un’Amministrazione comunale, per fare uscire dal degrado – almeno stando a quanto leggiamo dai comunicati – una parte del proprio territorio, ha bisogno dell’arrivo di una multinazionale del fast food, vuol dire che quell’amministrazione è fallimentare e denota tutta la sua incapacità di produrre rinnovamento e valorizzazione sociale, culturale, ambientale ed economica attraverso la propria azione politica pubblica. Anzi, proprio questi atti sono quelli che impoveriscono i territori e li degradano, costringendoli a spogliarsi della capacità di valorizzare tutte le sue ricchezze, immiserendo e depauperando quelle capacità del territorio di produrre ricchezza e dinamismo culturale, sociale, economico ed ambientale”.

    Anche sulla zona in cui sorgerà il nuovo ristorante il Forum è in disaccordo. “Il McDonald’s  – si legge nella nota – aprirà a pochi passa da scuole primarie, secondarie inferiori e superiori, nonché a pochissima distanza dal terminal bus: in sostanza si tratta di una zona altamente frequentata da giovani e bambini. A questo punto ci chiediamo a cosa servono tutti gli sforzi che quotidianamente affrontano genitori, docenti e dirigenti scolastici per arricchire la consapevolezza alimentare delle giovani generazioni che passa attraverso il consumo di cibi sani, stagionali e territoriali. Quel fast food, inoltre, andrà a concorrere con i numerosi ristoratori che decidono di proporre cibi freschi e a chilometro zero, i quali certamente non potranno competere con i prezzi stracciati (da cui emerge con chiarezza la qualità dei cibi somministrati) di quella multinazionale la quale, inoltre, non è famosa per sostenere politiche ambientali ed ecologiche sostenibili. Cosa pensano le associazioni di categoria sull’apertura di un fast food che entrerà in piena concorrenza con i ristoratori cittadini?
    Si parla di posti di lavoro, gettando fumo negli occhi e giocando con le necessità delle persone. Ma quale tipo di lavoro può garantire una multinazionale del fast food? Noi siamo per un lavoro di qualità, e questo certamente non passa per un McDonald’s, certamente non passa per l’alternanza scuola-lavoro degli studenti medi o nei tirocini formativi in un fast food. In ogni modo non possiamo accettare che un territorio venga regalato alle multinazionali del fast food con la falsa giustificazione del lavoro: sia l’Amministrazione ad attirare investimenti sani per il territorio attraverso le Università, i centri di ricerca, la cultura, la tutela ambientale e una filiera del cibo sano e territoriale. Questo farebbe un’Amministrazione oculata che pone al centro la salvaguardia territoriale”.

    https://www.chietitoday.it/attualita/nuovo-mcdonald-vasto-forum-ecologista-sconfitta-territorio.html

    Foto McDonald’s Via Paul Harris Vasto (CH) domenica 13 Marzo 2022

    Il nuovo, ampliato McDonald’s di via Paul Harris costruito guarda caso vicino una sede del Massonian Rotary Club, una costruzione dove si aggregano decine e decine di ragazzi che escono dalle scuole per andare a mangiare in un luogo che non propone certo modelli corretti di alimentazione, una costruzione realizzata nel bel mezzo della pandemia di COVID19 e sempre per fare gli interessi dei soliti potentati economici capitalisti americani rotschildiani, con giunta comunale Menna che sicuramente da tempo, su questi progetti ci sta prendendo delle belle mazzette!

    Dott. Alessio Brancaccio, Università di L’Aquila, Fratelli d’Italia Vasto