armi

PRESA DIRETTA RAI TRE PUNTATE 2021-2022

https://www.raiplay.it/video/2021/10/The-dictatorship-of-Arms—PresaDiretta-6205d94e-cb30-41ea-b5fa-f7730432de49.html
https://www.raiplay.it/video/2021/10/War-on-the-Amazon—PresaDiretta-0958484c-5b91-4724-8649-1515914f1d9f.html
https://www.raiplay.it/video/2021/10/Sars-Cov-2-Anatomy-of-a-Conspiracy—PresaDiretta-38989068-4c54-4ab6-a3af-3da81cd76beb.html
https://www.raiplay.it/video/2020/11/SARS-COV2—Identikit-di-un-Killer-f4b539cc-07ac-41c2-a1a4-1aab862f75ff.html
https://www.raiplay.it/video/2021/09/Nuove-attivita-presso-il-laboratorio-di-Wuhan-in-Cina—PresaDiretta-20092021-8d7a5f90-e9ab-493c-b32a-3c9488a8afc2.html
https://www.raiplay.it/video/2021/11/Presa-Diretta—-Julian-Assange-journalism-under-trial-12ae7ad3-125f-42a6-ab5f-b46453c3ef82.html
https://www.raiplay.it/video/2021/11/Presadiretta—The-Perfect-Virus-18be4db1-28c3-4d94-98b4-2780f531bdc0.html
https://www.raiplay.it/video/2021/11/Presadiretta—Africa-Vaccines-Denied–f30ee49c-70d5-4de4-ba7d-198835da0500.html
https://www.raiplay.it/video/2021/11/Presadiretta—The-Fracking-Boom-In-The-United-States-ec260c87-8e21-4d38-b2fe-bf0c32534593.html
https://www.raiplay.it/video/2021/11/Presadiretta—The-Vaccine-Business-bcd14994-6d25-4f60-a3a9-4f8478c856fe.html
https://www.raiplay.it/video/2021/11/Presadiretta—The-Electrical-Revolution-ff6c3b3c-bdcc-47b8-be12-91c1add6d7a4.html
https://www.raiplay.it/video/2021/12/Presadiretta—The-pebble-in-our-shoe-d99194ae-7bae-4680-bd79-4d4bf2aa193f.html

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, tecnico sportivo CSEN Abruzzo

ALESSIO BRANCACCIO VS BIDEN ED USA SULLA GUERRA IN UCRAINA

“THEY DON’T CARE ABOUT US” “LORO NON HANNO CURA DI NOI” – MICHAEL JACKSON

SICILIA IN ARMI – FULVIO GRIMALDI IN O GREEN O VERDE

https://www.byoblu.com/2022/03/21/sicilia-in-armi-fulvio-grimaldi-in-o-green-o-verde/

Il maltempo bellico che ci investe da trent’anni, tutto di marca USA e NATO, e che ci fischia intorno alle orecchie senza turbarci più di tanto, ora, divenuto russo, viene presentato come ciclone che solleva polveroni neri dietro ai quali si intravvede la fine del mondo.

Noi che siamo stati militarizzati dalle Alpi al Lilibeo, ne portiamo il peso territoriale, ambientale, sociale, culturale. Non abbassiamo la guardia, anzi l’alziamo. Così, tutt’intorno alle circa 90 basi Usa, Nato e perfino nostre, ci si è messi all’erta, pronti ad armarci e a non partire.

Però partono le nostre armi verso l’Ucraina e i nostri sguardi e strumenti sono puntati sul resto del mondo dove, nel tempo della globalizzazione, tutto può accadere per colpa di Putin.

Oggi siamo in Sicilia, centro di interessi per coloro che senza guerre non sanno stare.

E come se l’inquinamento militare non bastasse ce n’è in abbastanza anche di “civile”. Basta per una puntata di O Green o Verde?

Fulvio Grimaldi O Green O Verde

SONDAGGIO EMG-AGORA’, GLI ITALIANI SCONFESSANO MARIO DRAGHI: NO ALLE ARMI IN UCRAINA E ALLE SPESE MILITARI

SONDAGGIO EMG-AGORA’ CHE CHIEDE AGLI ITALIANI SE E’ GIUSTO AUMENTARE I FONDI DA DESTINARE ALLE SPESE MILITARI https://www.iltempo.it/politica/2022/03/24/news/sondaggio-italiani-contrari-invio-armi-ucraina-guerra-russia-aumento-spese-militari-difesa-emg-agora–30951298/

Gli italiani sono fortemente contrari all’aumento della spesa militare che sta portando avanti il governo di Mario Draghi. Il presidente del Consiglio ha parlato di promesse fatte alla Nato da rispettare, ma secondo il sondaggio EMG effettuato per Agorà, programma mattutino di Rai3 condotto da Luisella Costamagna, addirittura il 48% degli intervistati è contrario e dice un no secco. In particolare i più scettici si trovano nell’elettorato di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle, mentre gli elettori di Fratelli d’Italia sono quelli più favorevoli alla corsa agli armamenti, che in generale trova un gradimento del 25% complessivo. Coincidenza tra chi vota Lega e chi vota Partito Democratico: il 37% del bacino di questi due partiti dice sì alle spese per la difesa. In totale preferisce non rispondere il 27% degli intervistati.

Anche l’invio di armi all’Ucraina, che sta fronteggiando la guerra con la Russia, non piace agli italiani. Per il no c’è un 44%, il sì si ferma al 37%, con il 19% degli interpellati che non si esprime. Tra i meno critici ci sono coloro che votano Lega e Pd: appena il 28% e il 26% è contrario, con un picco di sì dei dem del 71%. Spaccato a metà il Movimento 5 Stelle, che ha un 41% contrario ed esattamente un 41% favorevole. Posizione ferma contro le armi da parte di chi vota il partito di Silvio Berlusconi: il 62% non vuole aiuti militari all’Ucraina. 

Vince il partito del no anche alla domanda se la Nato deve intervenire nella guerra attivamente al fianco di Kiev. Il no è al 56% (-6% rispetto ad una settimana fa), il sì è appena al 19% (-4% in sette giorni). Cresce il partito degli indecisi, che sale al 25%. Infine scende leggermente la preoccupazione per l’evoluzione di questi giorni del conflitto tra le due nazioni: il 17 marzo si diceva preoccupati il 96% degli italiani, mentre ora c’è un calo al 92%. Sale di un 3% e si attesta al 5% chi risponde “non sono preoccupato” per la guerra russo-ucraina.

Il Tempo

Dott. Alessio Brancaccio, Università di L’Aquila

COMUNICATO CC 6/2022 NUOVO PCI – 13 MARZO 2022: CACCIARE IL GOVERNO DRAGHI

“Non siamo ancora in economia di guerra perché altrimenti avremmo già il razionamento, ma bisogna essere pronti”- Mario Draghi dalla reggia di Versailles dove il 10 e 11 marzo si è riunito con i suoi compari dell’UE

Altro che “prepararsi all’economia di guerra”

Cacciare il Governo Draghi!

Rendere l’Italia ingovernabile da Draghi e dai vertici della Repubblica Pontificia!

Creare le condizioni per la costituzione di un governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare!

Nessun sacrificio per mandare armi al governo di Kiev! Da giorni i media di regime riempiono le case di milioni di persone con immagini e notizie di città bombardate, di famiglie in fuga, di bambini e anziani disperati, di donne che partoriscono sotto le bombe.Noi non siamo in grado di dire se tutte o solo gran parte delle immagini e notizie sono frutto di manipolazione, intossicazione e diversione, come lo furono quelle diffuse dalle stesse agenzie per altre guerre USA e NATO: durante la guerra contro l’Iraq ciò emerse chiaramente. Certo però è cheognuno di quei bambini, di quelle donne, di quegli anziani è responsabilità delle autorità di Kiev e delle formazione armate che in modi diversi da esse dipendono e sono armate. Esse stanno usando la popolazione ucraina come carne da macello pur di assecondare le manovre di guerra degli imperialisti USA e della NATO contro la Federazione Russa.

A proposito dell’orientamento nazifascista di autorevoli gruppi politici e militari ucraini riportiamo in appendice un articolo di Lev Golinkin, pubblicato il 10 marzo su Nuove Resistenti 820 (www.resistenze.org), che raccoglie informazioni diffuse “non da Mosca, ma da media occidentali, tra cui Radio Free Europe (RFE), finanziata dagli Stati Uniti; organizzazioni ebraiche quali il World Jewish Congress e il Simon Wiesenthal Center; organizzazioni quali Amnesty International, Human Rights Watch e Freedom House…”. L’articolo è del 2019, prima che i media di regime sotto l’egida della NATO intonassero il coro della “santa alleanza” contro Putin e il governo della Federazione Russa, censurassero e scatenassero la “caccia alle streghe” contro docenti, giornalisti e intellettuali rei di non partecipare al coro (per coerenza, rigore e deontologia professionale) … o anche solo di aver programmato un corso universitario su Dostoevskij (è il caso del prof. Paolo Nori dell’università della Bicocca – Milano).

Ma la questione principale non è l’orientamento ideologico di autorevoli dirigenti politici e militari ucraini. All’origine della guerra alla quale il 24 febbraio l’intervento militare in Ucraina delle Forze Armate della Federazione Russa ha dato inizio, vi è la politica aggressiva contro la Federazione Russa che i gruppi imperialisti USA perseguono a partire dallo scioglimento dell’URSS nel 1991 e accentuata dopo la fine del governo Eltsin (1999). A proposito di questa politica aggressiva consigliamo di leggere almeno uno degli articoli L’America sconfigge la Germania per la terza volta in un secolo di Michael Hudson (La Città Futura 378), Il Memorandum di Budapest (1994) o le illuminazioni di Volodymyr (Zelensky) del Bulletin Comaguer n° 465 11 marzo 2022, E anche ‘il manifesto’ si allinea al “ministero della verità” di Manlio Dinucci (Contropiano, 11 marzo 2022) a proposito di Ucraina, era tutto scritto nel piano della Rand Corp del 21 maggio 2019.

Nostro compito è porre fine alla partecipazione dell’Italia alla guerra in corso!

È l’azione più efficace che le masse popolari italiane possono fare a tutela dei propri particolari interessi e per porre fine o almeno ostacolare la continuazione della guerra e quindi venire in aiuto alle popolazioni colpite. Tutti i comunisti e i progressisti devono promuovere la mobilitazione delle masse popolari a questo scopo!

No alla prostituzione del nostro paese alla NATO! Non un uomo, non un soldo, non un’arma, non un lembo di terra per le guerre degli imperialisti USA e della NATO! Dal 1991 (lo documentano anche fonti americane come ad esempio il Servizio di Ricerca del Congresso USA) lo Stato USA ha fornito all’Ucraina assistenza militare per miliardi di dollari. A questi si sono aggiunti miliardi di dollari forniti dal Fondo Fiduciario NATO e direttamente dalla Gran Bretagna e dagli altri paesi NATO. La strategia USA-NATO si è sviluppata ancora di più nei primi mesi del 2022: hanno chiesto all’Ucraina di accentuare il suo impegno militare contro le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk nel Donbass (repubbliche che, per sottrarsi agli attacchi, chiedono da tempo il riconoscimento della loro indipendenza da parte di Mosca e, dunque, una protezione). Il governo italiano ha sistematicamente fatto e sta facendo la parte che la NATO e il governo USA gli hanno chiesto. Bisogna denunciare ogni episodio e organizzare tra le masse popolari e in particolare nelle Forze Armate italiane proteste e sabotaggi contro l’uso delle basi militari, il trasporto di armi, ecc.

Nessun sacrificio per arricchire chi specula sui prezzi del petrolio, del gas e dei minerali! L’aumento dei prezzi delle materie prime e dei beni energetici sta spingendo ad aumenti generalizzati dei prezzi dei beni di consumo e delle tariffe di luce e gas. Le scommesse fatte tramite i titoli derivati (hedge funds) sulle variazioni dei contratti originari incidono sul prezzo dei prodotti energetici. In larga misura sono esse che determinano i prezzi da cui partono i contratti successivi. Quindi è la speculazione che determina i prezzi al consumo più che le dinamiche della domanda e dell’offerta, le rendite degli Stati titolari delle concessioni alle aziende estrattrici e dei costi di trasporto, lavorazione e deposito. In un simile contesto le manovre politiche relative al sistema di relazioni internazionali diventano un fattore di cui le scommesse tengono conto per definire la propria direzione. In estrema sintesi la speculazione si combina con le manovre politiche nel generare la crisi energetica e l’aumento dei prezzi al consumo. Calmierare i prezzi è un dovere del governo, altro che economia di guerra! Denunciare gli aumenti e organizzare la sospensione del pagamento delle tariffe maggiorate. Sostenere ed estendere le proteste degli autotrasportatori, dei pescatori e dei lavoratori autonomi di altri settori.

Nessuna tolleranza e tanto meno contributi pubblici per chi usa la crisi ucraina per espandere il nucleare, le trivellazioni, l’uso del carbone. È dovere del governo incentivare una grande campagna di sviluppo delle energie rinnovabili sotto il controllo dei comitati ambientalisti!

Fare di ogni azienda che i capitalisti vogliono chiudere, delocalizzare o ridurre una centro di mobilitazione contro lo smantellamento dell’apparato produttivo. Per i grandi capitalisti ogni scusa è buona per portare a termine i loro piani, per delocalizzare, darsi alla speculazione finanziaria o spremere soldi pubblici: dai “sindacati ideologici” ai “lavoratori fannulloni”, dalla pandemia ai rincari dell’energia e delle materie prime.

Il governo deve sistematicamente impedire la vendita di aziende italiane a fondi di investimento e multinazionali straniere: già con le leggi attuali è possibile, vedi il caso di Alpi Aviation in questi giorni.

Abolire il reato di immigrazione clandestina. Contro la selezione razzista dei profughi in base al colore della pelle, alla religione, alla lingua e all’etnia, organizzare l’accoglienza di tutti i profughi delle guerre dirette o indirette degli imperialisti USA, della NATO e dei loro complici; requisire non solo le ville e yatch degli oligarchi russi, ma anche le proprietà delle grandi immobiliari e della Chiesa per assegnare un’abitazione; smetterla con le “missioni umanitarie” che devastano e sfruttano i paesi oppressi.

La manifestazione del 26 marzo “per questo, per altro e per tutto” indetta dal Collettivo di Fabbrica e dagli operai della GKN di Campi Bisenzio (FI) è l’occasione per unire a livello dell’intero paese e incentivare le mobilitazioni fino a rendere il paese ingestibile dal governo Draghi e da ogni governo di Larghe Intese dei partiti asserviti ai vertici della Repubblica Pontificia.

L’instaurazione del socialismo in un paese imperialista e per di più sede del Papato qual è l’Italia, anche solo un deciso salto di livello della rivoluzione socialista come la costituzione del Governo di Blocco Popolare, è l’unico modo per spezzare la spirale distruttiva di guerre, epidemie, devastazione ambientale, miseria, abbrutimento in cui il dominio della borghesia imperialista trascina le masse popolari del mondo intero ed è l’aiuto principale che noi comunisti italiani diamo alla rivoluzione negli altri paesi.

Il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità Internazionale degli affaristi, degli speculatori e dei guerrafondai USA, sionisti ed europei darà il via all’incendio che libererà il mondo dal sistema imperialista. Analogamente a come i comunisti russi con l’insurrezione dell’Ottobre 1917 spezzarono il corso delle cose che aveva portato i grandi gruppi imperialisti mondiali a scontrarsi per decidere chi avrebbe dominato e sfruttato il mondo intero e in questo modo diedero inizio alla prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale. Oggi porre fine al sistema imperialista mondiale è diventata una questione di sopravvivenza del pianeta e dell’intera umanità.

Contro le manovre di guerra, contro gli aumenti delle tariffe e dei prezzi, contro la gestione criminale della pandemia, contro la distruzione del sistema pensionistico, dell’istruzione pubblica, del sistema sanitario e degli altri servizi pubblici, contro lo smantellamento del sistema produttivo del nostro paese, contro il ripristino dei licenziamenti e l’aumento della precarietà, contro l’inquinamento e la devastazione dell’ambiente: contro tutto questo l’unica via d’uscita è rendere il paese ingovernabile dal governo dei vertici della Repubblica Pontificia, moltiplicare lotte rivendicative e proteste, creare ovunque organismi operai e popolari e unirli intorno all’obiettivo di cacciare Draghi e instaurare un governo di emergenza popolare.

La rivoluzione socialista è possibile e necessaria!

I tempi dipendono principalmente da noi comunisti: dalla nostra assimilazione del marxismo-leninismo-maoismo e dalla nostra capacità di applicarlo concretamente in ogni situazione tenendo conto delle sue particolarità!

Il partito comunista è il fattore decisivo della vittoria!

Costituire Comitati di Partito clandestini in ogni azienda, scuola, istituzione pubblica e in ogni territorio!

Mettersi in contatto con il Centro del Partito usando il programma di criptazione PGP e il programma per la navigazione anonima TOR

Nuovo PCI Partito Comunista Italiano