CCiclAT

LIBRO IN LETTURA: “I TURISMI IN BICICLETTA COME STRUMENTI DI SVILUPPO DEL TERRITORIO”

Vasto (CH), lì 9 Settembre 2023 ore 15.52

Amici ed amiche che seguite il mio blog, buon pomeriggio a tutti. Questo articolo lo dedico alla mia nuova lettura a tema mobilità sostenibile oggetto della mia attenzione: si tratta del libro “I turismi in bicicletta come strumenti di sviluppo del territorio” scritto da Raffaele Di Marcello, Responsabile del Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano (CiClAT) e membro del Centro Studi FIAB, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta Onlus, libro edito da HB.

https://www.ibs.it/turismi-in-bicicletta-come-strumenti-libro-raffaele-di-marcello/e/9788898969760 https://fiabitalia.it/turismi-in-bicicletta/
https://scholar.google.it/citations?user=fkfleSAAAAAJ&hl=en

Sto leggendo questa interessantissima pubblicazione di Raffaele da qualche tempo, il quale tra l’altro è colui che è venuto a farmi la parte teorica nel corso per Istruttore di Cicloturismo Sportivo che seguì con la Dott.ssa Daniela Montalbano, la Responsabile allo sviluppo del cicloturismo sportivo in CSEN Abruzzo presso la Palestra CSEN dell’Outlet Village di Città Sant’Angelo (PE), nel periodo Maggio-Giugno 2018. Questo interessantissimo libro mi è stato concesso gratuitamente dall’autore, proprio in sede di lavori. Io personalmente avrei dovuto lavorare in questo settore proprio assieme alla Montalbano per occuparci di far adeguare infrastrutturalmente tutte le strutture alberghiero-ricettive dell’Abruzzo e renderle Bike Friendly, amiche della bicicletta, attraverso Albergabici, https://www.albergabici.it/it/ progetto lanciato dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB), ma non mi è stato ancora possibile, in quanto mi è stato richiesto dalla Montalbano stessa di aprirmi una Partita IVA, cosa che sono impossibilitato a fare sia per una questione economica personale avversa che mi impedisce di farlo, dato dovrei pagare 3000-4000€ all’anno per mantenerla aperta e poi il volume di affari nel settore del cicloturismo qui in Abruzzo è irrisorio e per poter prendere 1200€ lavorando in full-time, dovrei farlo per 16 ore al giorno, riunendo due giornate lavorative in una, cosa che non voglio fare perché non voglio impazzire come tutti gli altri, non ho la stessa capacità degli altri di reggere allo stress e finisce il discorso, è inutile che aggiungo altro su questa faccenda, se non soltanto il fatto che chi si forma in un determinato settore, come ho fatto io, dovrebbe sempre essere messo nella possibilità di poter poi esercitare la professione in cui ci si è formati, ciò non è stato possibile, vorrà dire che eserciterò questa professione in un’altra regione o all’estero, tanto semplice!

In questo momento sono arrivato a leggere il capitolo relativo a: “Il turismo in bicicletta in Europa ed in Italia” pagina 99. Ricordo a tutti i lettori e le lettrici di questa pagina che in Europa si sta lavorando da anni alla creazione di un sistema di piste ciclabili chiamate Vie Verdi, le Green Ways, collegamenti ciclabili che permettono di mantenere uniti tra loro tutti i paesi europei, attraverso la rete Eurovelo, un sistema di 12 vie verdi che connettono l’Europa da Nord a Sud, pensato e creato dalla European Cyclist Federation (ECF) di Bruxelles in Belgio, paese che come sapete da sempre ha la mentalità giusta per sviluppare il turismo sostenibile attraverso la mobilità sostenibile, un Paese che vive e respira bicicletta sin da quando si è bambini, quello che dovremo essere in grado di fare un giorno anche in Italia.

In lettura il libro #ITurismiinBiciclettacomestrumentidisviluppodelterritorio, Analisi e Prospettive in #Europa e in #Italia, libro scritto dal teramano #RaffaeleDiMarcello del #CentroStudiFIAB della #FIAB. Capitolo 3 Il #turismo in #bicicletta e in #Italia

https://x.com/bralex84/status/1703555900198326415

In lettura il libro #ITurismiinBiciclettacomestrumentidisviluppodelterritorio, Analisi e Prospettive in #Europa e in #Italia, libro scritto dal teramano #RaffaeleDiMarcello del #CentroStudiFIAB della #FIAB. Capitolo 3 Il #turismo in #bicicletta e in #Italia, Rete #Eurovelo.

https://x.com/bralex84/status/1703556513564905522

https://en.eurovelo.com
https://en.eurovelo.com/news/2021-05-12_first-ever-eurovelo-route-development-report-is-published

In Italia, la European Cyclist Federation e la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta stanno lavorando congiuntamente alla costruzione della rete integrata di piste ciclabili denominata Bicitalia, che collega il paese da Nord a Sud e da Ovest ad Est con un sistema di 20 sentieri ciclabili.

https://www.bicitalia.org/it/

In lettura il libro #ITurismiinBiciclettacomestrumentidisviluppodelterritorio, Analisi e Prospettive in #Europa e in #Italia, libro scritto dal teramano #RaffaeleDiMarcello del #CentroStudiFIAB della #FIAB. Paragrafo 3.1 #Reticiclabili europee

https://x.com/bralex84/status/1710048785529709032

https://sustrans.org.uk #NationalCycleNetwork #UK

Cyclopaths #Sustrans

https://www.viasverdes.com/itinerarios/principal.asp

#ViasVerdes#Espana itinerarios.

adfc.de Rete #percorsiciclabili#Dnetz#RepubblicaFederaleTedesca#adfc#Germania

schweizmobil.ch/it/estate Rete #percorsiciclabili#SvizzerainBici#SchweizMobil#Svizzera

https://www.youtube.com/@stiftungschweizmobil5551/

https://af3v.org #AssociationNationaleUsagers (#Velos, #Rollers, #PMR…) #Reticiclabili francesi

#Af3v

https://www.consiglio.marche.it/banche_dati_e_documentazione/leggi/cronologico.php?arc=sto&anno=1996#:~:text=LEGGE%20REGIONALE%2029%20aprile%201996%2C%20n.,-16&text=Interventi%20per%20incentivare%20l’uso,creazione%20di%20percorsi%20pedonali%20sicuri

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

IL GIUBBINO RIFLETTENTE QUESTO SCONOSCIUTO

MEMBRI DI FIAB IN BICICLETTA A PIAZZA DUOMO A MILANO
https://fiabitalia.it/riflettente-questo-sconosciuto/

Obbligatorio dal 12 ottobre 2010, il giubbino (o le bretelle) riflettente è previsto dall’art. 182, comma 9 bis, del Codice della Strada che, testualmente, dispone:  Il conducente di velocipede che circola fuori dai centri abitati da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere e il conducente di velocipede che circola nelle gallerie hanno l’obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità, di cui al comma 4-ter dell’articolo 162.

Un obbligo teso a migliorare la visibilità “passiva” di chi va sulle due ruote, visibilità che dovrebbe essere già assicurata dalla presenza di luci sulla bicicletta ma che, di fatto, in ambienti poco illuminati, ha bisogno di qualche ausilio in più.

Quindi ben venga l’utilizzo di abbigliamento riflettente, e in particolare di quello previsto dal comma 4ter dell’art. 162 del codice, che, è qui occorre fare attenzione, è il classico gilet o brettella riflettente, già obbligatorio per l’automobilista che scende dal proprio mezzo.

Le caratteristiche tecniche dei giubbotti e delle bretelle retro-riflettenti ad alta visibilità sono state stabilite con Decreto Legge, emanato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 30 dicembre 2003. Il D.L. fissa le norme che stabiliscono l’omologazione di questi strumenti di sicurezza stradale.

I fabbricanti devono produrre indumenti ad alta visibilità dotati di attestato di conformità, certificato da un organismo di controllo autorizzato. Il colore può essere arancione, rosso o giallo; l’importante è che sull’etichetta sia riportato il marchio “CE” insieme a quello “UNI EN 471” (la sigla CE da sola potrebbe significare “China export”!).

Non basta, quindi, indossare un qualsiasi indumento ad alta visibilità (se ne trovano tanti, anche molto belli, nei negozi sportivi, proprio dedicati ai ciclisti), ma occorre che l’abbigliametno riflettente sia conforme alla norma UNI sopra indicata.

Inutile dire che l’eventuale “fastidio” che si dovesse provare nel dover indossare un capo non proprio tecnico passa in secondo piano rispetto alla sicurezza e, facendo attenzione all’etichetta, si possono trovare capi comodi (dalle semplici bretelle a giubbini tecnici) conformi alla norma.

Certo, la sicurezza della strada passa anche, e soprattutto, attraverso il comportamento responsabile di tutti gli utenti, automobilisti in primis. A scanso di equivoci FIAB ha deliberato che la sicurezza attiva debba essere considerata prioritaria rispetto a quella passiva che vale solo a completamento della precedente.

Tuttavia ogni ausilio, anche minimo, che possa migliorare le condizioni di utilizzo sono ben accette.

Allora tutti con il giubbino riflettente, magari personalizzato con il nome della propria associazione, ricordandosi di installare luci adeguate sulla propria bicicletta e, come sempre, pedalare con prudenza. Perché, al di là delle sanzioni (il mancato utilizzo del giubbotto o delle bretelle retroriflettenti nei casi previsti, comporta una sanzione da un minimo di euro 24 ad un massimo di euro 98) ne va della nostra sicurezza.

di Raffaele di Marcello, Coordinatore del Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano (CCiclAT)

Fonte: FIAB Italia

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo