Gino Bartali Right between Nations

ALESSIO BRANCACCIO RICORDA AL PRIMO MINISTRO ISRAELIANO BENYAMIN NETANYAHU DI QUANTO LAVORANO SEMPRE BENE I CICLISTI ITALIANI PER FAR CONSEGUIRE LA PACE TRA I DIVERSI POPOLI NEL MONDO

Gino Bartali

Yad Vashem riconosce l’italiano Gino Bartali tra i Giusti tra le Nazioni

Gerusalemme, 23 Settembre 2013

Gino Bartali (Ponte a Ema, 18 luglio 1914 – Firenze, 5 maggio 2000), vincitore di tre Giri d’Italia 1936, 1937 e 1946, vincitore del Tour de France nel 1948

Il Museo Yad Vashem ha riconosciuto Gino Bartali come Giusto tra le Nazioni; tale riconoscimento giunge postumo.

Bartali fu un campione di ciclismo (vinse tre Giri d’Italia e due Tour de France) ed una figura pubblica molto amata; durante l’occupazione nazista dell’Italia (iniziata nel settembre 1943) lui , devoto cattolico, fece parte di una organizzazione per il salvataggio di Ebrei organizzata dal Rabbino Nathan Cassuto e dall’Arcivescovo di Firenze cardinale Elia Angelo della Costa (che era già stato riconosciuto Giusto tra le Nazioni). Questa rete ebraico-cristiana nata in seguito all’occupazione Tedesca e all’inizio della deportazione degli Ebrei, salvò centinaia di Ebrei Italiani ed Ebrei rifugiati giunti da territori che erano stati posti sotto il controllo italiano, soprattutto dalla Francia e dalla Jugoslavia.

Gino Bartali nell’organizzazione aveva il ruolo del corriere, nascondendo documenti e carte nella sua bicicletta e trasportandoli tra una città e l’altra, mentre si allenava.

Consapevole di rischiare la vita per salvare Ebrei, Bartali consegnò documenti falsi a molte persone, tra cui il Rabbino Cassuto.

Una cerimonia sarà tenuta in Italia in data da determinarsi.

https://www.yadvashem.org/education/other-languages/italian/about-righteous/bartali.html

GIRO D’ITALIA: BARTALI CELEBRATO, IL SUO NOME SUL MURO D’ONORE NEL GIARDINO DEI GIUSTI

Andrea, il figlio dell’indimenticato campione vincitore di tre edizioni della Corsa Rosa, ha svelato oggi la targa commemorativa e sarà starter d’eccezione della prima edizione della Gran Fondo Giro d’Italia Gerusalemme

Andrea Bartali, figlio di Gino indica il nome del padre sul Muro d’Onore. Yad Vashem

Questa mattina, presso il Mausoleo della Memoria Yad Vashem a Gerusalemme, il nome di Gino Bartali è stato impresso sul Muro d’Onore nel Giardino dei Giusti. Il figlio Andrea, ospite della Gran Fondo Giro d’Italia Gerusalemme assieme a Gianni Bugno, ha svelato la targa commemorativa riportante in nome del grande Gino, e si è detto molto commosso per il grande onore. “Sono orgoglioso di essere qui oggi: mio padre ha sempre pensato che il ciclismo fosse una scuola di vita e questa è la dimostrazione che ci vedeva giusto. Credo inoltre che la Gran Fondo Giro d’Italia Gerusalemme rappresenti in maniera perfetta mio padre che fu campione al Giro d’Italia (vinse 3 edizioni) e nella vita, motivo per cui è stato scritto oggi il suo nome sul Muro d’onore” ha commentato.

Le autorità — Una cerimonia a cui ha partecipato anche l’ambasciatore italiano in Israele, Francesco Maria Talò, che ha dichiarato: “Credo sia giusto e doveroso celebrare Gino Bartali perché ha dimostrato che si può essere campioni nello sport ma anche nella vita. In questa missione la bicicletta è lo strumento perfetto perché ci insegna che bisogna sempre guardare avanti senza mai smettere di pedalare per poter mantenere l’equilibrio. Gino Bartali lo ha fatto”.

Gran Fondo Gerusalemme — Alla cerimonia erano presenti Dorit Novak, direttore generale del Museo dell’Olocausto, Giulia Donati Baquis e Giorgio Goldenberg, sopravvissuti all’Olocausto grazie ai falsi documenti forniti da Gino Bartali, e Renzo Ventura, in rappresentanza dei familiari, anche loro sopravvissuti grazie a Gino. Il figlio Andrea sarà domani starter d’eccezione della prima edizione della Gran Fondo Giro d’Italia Gerusalemme. La manifestazione amatoriale, che vedrà al via centinaia di appassionati lungo le strade della città israeliana, fa parte delle Gran Fondo Giro d’Italia che stanno diffondendo nel mondo il nome e il fascino della Corsa Rosa.

Gino Bartali sarà cittadino onorario di Israele. Salvò centinaia di ebrei

Il Museo della Shoah di Gerusalemme, lo Yad Vashem, ha annunciato il riconoscimento postumo al grande ciclista

Gino Bartali

Gerusalemme, 22 aprile 2018 – Gino Bartali sarà cittadino onorario di Israele. Ad annunciare l’onore postumo al grande ciclista italiano è stato lo Yad Vashem, il museo della Shoah di Gerusalemme, che già nel 2013 nominò Bartali ‘Giusto tra le nazioni’ per aver contribuito a salvare centinaia di ebrei durante l’occupazione nazista.

Sotto il sellino della sua bici, in apparenti allenamenti su è giù per l’Italia centrale, Bartali d’accordo con la Curia di Firenze, guidata dall’arcivescovo Elia Dalla Costa, nascondeva documenti essenziali per gli ebrei nascosti.

 All’uomo «campione nello sport» la nomina di cittadino onorario dello stato ebraico sarà consegnata il 2 maggio prossimo in una cerimonia allo Yad Vashem, a due giorni dalla partenza del Giro di Italia 2018 in programma il 4 maggio da Gerusalemme. «La legge sui Giusti tra le Nazioni – ha spiegato il portavoce del Museo, Simmy Allen confermando l’anticipazione del sito ‘Pagine ebraiche’ – consente a Yad Vashem la prerogativa di conferire anche, in casi particolari, una cittadinanza onoraria di Israele a chi fosse ancora in vita, oppure postuma ai suoi congiunti». Si tratta – ha aggiunto – di una procedura «molto rara» e che «viene usata con il contagocce».

L’ultimo caso che si ricorda a Yad Vashem risale al 2007, undici anni fa. La cerimonia – organizzata secondo Allen insieme all’Ambasciata italiana in Israele e a cui parteciperà anche un rappresentante della famiglia di Bartali – vedrà anche un’esibizione dei ciclisti che parteciperanno al Giro di Italia e subito dopo ci sarà il conferimento della cittadinanza onoraria postuma. Due giorni dopo al via il Giro, dedicato a Bartali: la prima tappa sarà una corsa a cronometro in città, la seconda da Tel Aviv a Haifa e ritorno, la terza fino alla punta estrema di Israele, Eilat, dopo aver percorso il deserto.

https://www.lanazione.it/firenze/sport/gino-bartali-cittadino-israele-1.3866582
A sinistra: Gino Bartali, fiorentino di Firenze soprannominato “Ginettaccio” per il suo carattere burbero e schivo, ma sempre generoso con chi soffriva. Vincitore di tre Giri d’Italia (1936,1937,1946) e del Tour de France (1948). A destra: Alessio Brancaccio, romano di Roma soprannominato sportivamente il “Levriero d’Abruzzo” per il suo ottimo passato giovanile nell’atletica leggera sulle distanze di 800 e 1500 metri in pista e nelle corse campestri regionali in Abruzzo di 2, 4 e 6 km, ha scoperto tardi la bicicletta da corsa, a 24 anni nel 2008 ad Avezzano nella Marsica in provincia di L’Aquila: è l’ideatore e l’organizzatore della prima edizione del “Cicloviaggio Battisti” da Avezzano a Poggio Bustone in provincia di Rieti, il paese natale del cantante Lucio Battisti nei giorni 8 e 9 Settembre 2018, in occasione della ricorrenza dei 20 anni della morte del cantautore bustonese

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus