Mobile User Objective System

IL TAR DELLA SICILIA DICHIARA ILLEGALE IL SISTEMA SATELLITARE USA MUOS DI NISCEMI (CT)

https://www.lindipendente.online/2022/11/23/muos-il-tar-dichiara-illegale-il-sistema-satellitare-usa-in-sicilia/

MUOS: il TAR dichiara illegale il sistema satellitare USA in Sicilia

La base MUOS italiana di Niscemi non doveva essere costruita: così ha decretato il Tar di Palermo, pronunciandosi in merito a un ricorso presentato dal Comune di Niscemi. L’impianto di difesa statunitense, la cui costruzione è già stata ultimata, è stato infatti realizzato all’interno di un’area protetta senza che fossero rispettate le norme edilizie e senza che fossero stati ascoltati tutti i pareri nel corso della conferenza dei servizi che diede il via libera ai lavori.

Il ricorso è stato presentato contro il ministero della Difesa e gli assessorati che parteciparono alla conferenza la quale, secondo i giudici amministrativi, non avrebbe potuto essere conclusa “dando per acquisito a tale data il silenzio assenso del Comune“, il quale aveva chiesto del tempo per potersi pronunciare sulla questione. Il MUOS (Mobile User Objective System) è un gigantesco impianto gestito dal Dipartimento della Difesa statunitense che integra forze navali, aeree e terrestri degli Stati Uniti nel mondo, di fondamentale importanza per lo svolgersi di missioni che utilizzino droni. Il sistema, concepito dall’amministrazione di George W. Bush nel 2004, consta di quattro basi terrestri, delle quali una è stata costruita nella Sughereta di Niscemi (Caltanissetta, a circa 80 km da Sigonella), all’interno della quale vi sono specie vegetali protette e vi nidificano diverse specie di uccelli. Le restanti basi MUOS sono divise tra Australia, stato della Virgina (USA) e Hawaii.

Il Comitato No MUOS, il quale da oltre un decennio lotta contro l’opera sostenendone l’illegittimità, ha dichiarato come “Questa sentenza, per quanto inefficace nella sua sostanza, a meno che il Comune di Niscemi non richieda la demolizione delle opere costruite, ci dice una cosa chiara: all’interno della riserva, e della base NRTF-MUOS degli Stati Uniti d’America, sussistono opere abusive dichiarate illegittime da una sentenza del Tar e non è poi tanto vero che si possa far ricorso al regime derogatorio delle norme ordinarie in casi come questi”.

Nel frattempo, tuttavia, il tribunale di Gela ha emesso 17 condanne a 2 anni di reclusione per altrettanti attivisti del movimento (tra i quali alcuni minorenni all’epoca dei fatti) per quanto accaduto nel corso di una manifestazione svoltasi il 1° marzo 2014. In questa data il corteo, composto da oltre 5 mila persone provenienti da tutta Italia, “violava le prescrizioni della questura per attraversare quel pezzo di territorio da troppo tempo ormai sottratto per gli interessi militari USA” scrive il Comitato in una nota. I manifestanti deviarono infatti dal percorso concordato con la Questura attraverso la Sughereta e riuscirono a forzare il cordone di agenti in tenuta antisommossa per raggiungere il cancello n.4 del MUOS, dal quale sono visibili le tre antenne.

[di Valeria Casolaro]

Fonte: L’Indipendente

Il Tar di Palermo boccia il Muos: “Illegittimo il via libera al super-radar Usa”

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2022/11/21/news/muos_niscemi_abusivo_tar_palermo-375451483/

di Claudio Reale

Condannato il ministero della Difesa. Ma l’opera è già stata ultimata. Il tribunale di Gela infligge 2 anni ciascuno ai manifestanti finiti sotto accusa nel 2014

La parte italiana del Muos, il super-sistema di difesa voluto dagli Stati Uniti e installato a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, è stata costruita senza rispettare le norme edilizie. La nuova grana per il ministro della Difesa Guido Crosetto arriva dal Tar di Palermo, che si è pronunciato su un ricorso del Comune di Niscemi: secondo il tribunale amministrativo nel 2018 il suo dicastero “non avrebbe potuto concludere la conferenza di servizi disponendo l’approvazione dei progetti in parola, dando per acquisito a tale data il silenzio assenso del Comune”.

La storia del Muos e la mobilitazione per stopparlo si trascinano da anni. Il sistema di difesa satellitare è stato concepito durante l’amministrazione Usa di George W. Bush e annunciato nel 2004: prevede quattro radar in tutto il mondo, con basi terrestri oltre che a Niscemi in Australia, nello stato americano della Virginia e alle Hawaii. Il punto è che l’impianto siciliano si trova all’interno di una riserva naturale orientata, la Sughereta: qui, oltre a 30 specie di orchidee, viene tutelata la zona di nidicazione di poiana, colombaccio, cuculo, ghiandaia, barbagianni, gruccione e upupa.

Torri e antenne fino a 150 metri: il Muos è ultimato

Il MUOS, l’installazione satellitare USA sita a Niscemi (CT) in Sicilia, Italia

Proprio da questo hanno preso spunto la sfida davanti al Tar. Se infatti contro l’opera c’è stata una grande mobilitazione pacifista, l’appiglio legale per contrastarla è stato fornito dalle questioni ambientali: il principale dei ricorsi, portato avanti da Legambiente, è stato però bocciato dal Consiglio di giustizia amministrativa, l’organo che in Sicilia prende il posto del Consiglio di Stato e si pronuncia dunque in secondo grado sui contenziosi amministrativi.

Il corteo diventa una festa, duemila in piazza per lo stop ai lavori del Muos

Quella sentenza, però, è arrivata all’inizio di gennaio del 2019, pochissimi giorni dopo i fatti che il Comune contesta al ministero della Difesa: tanto che per il Tar le due pronunce sono sganciate, vista “la non coincidenza tra i lavori di quel giudizio e quelli oggetto del presente”.

No Muos, attivisti sulle antenne: persa una battaglia, non la guerra

Si tengono stretti alle antenne cercando di non cadere. Sono alcuni attivisti no Muos che da un paio di giorni hanno varcato la recinzione militare americana per protestare contro il Muos, il sistema satellitare della Marina Usa che entro quest’anno entrerà in funzione. Il corteo ha visto soltanto un migliaio di partecipanti, con il sostegno del Movimento 5 Stelle, Tsipras e Sel. “Abbiamo perso la battaglia, non la guerra” è il grido di battaglia degli attivisti e del sindaco Francesco La Rosa che ha sostenuto i niscemesi durante il corteo. (Testo e foto di Alessandro Puglia)

Questa volta, infatti, il Comune contesta l’ultimo via libera alle opere, quello dato a dicembre del 2018. Il ministero aveva presunto il silenzio-assenso dell’amministrazione, che però pochi giorni prima aveva messo nero su bianco la richiesta di aspettare: “A tutt’oggi – si legge in quella nota – non sono pervenuti i pareri dell’ente gestore della riserva e della soprintendenza ai Beni culturali di Caltanissetta”. Il ministero tirò dritto, concedendo l’ultimo via libera a un’opera che adesso è completa: cosa si debba fare adesso sarà una questione da risolvere nei prossimi giorni.

Intanto, però, 17 manifestanti No Muos sono stati condannati a due anni ciascuno per la manifestazione dell’1 marzo 2014. Alcuni di loro erano minorenni. “Non ci stupisce affatto – commenta il Movimento No Muos – dato il clima generale, per cui leggi, misure preventive e sentenze sproporzionate vengono applicate con l’intento di gestire e reprimere il dissenso”.

Fonte: Repubblica

In merito all’eroica resistenza dei siciliani contro il MUOS USA, si è espresso anche il grande filosofo Diego Fusaro

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo