Rete Integrata Mobilità Sostenibile Bari

MOBILITA’ SOSTENIBILE, A BARI MENO SPAZIO ALLE AUTO IN FAVORE DI PEDONI E CICLISTI

Bari punta con decisione sulla mobilità sostenibile © Donato Fasano/Getty Images
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18 aprile 2023, di Dario Zerbi

Intervista a Giuseppe Galasso, assessore alla mobilità del Comune di Bari: “Puntiamo su pedonalizzazioni, trasporto pubblico e mezzi in sharing”.

Le città italiane e la mobilità sostenibile. Continua il viaggio di Lifegate alla scoperta delle strategie che i principali centri dello stivale stanno mettendo in campo per ridurre il traffico e migliorare la qualità di vita dei cittadini. Dopo Torino, Milano, Verona, Bologna, Firenze e Roma, Bari rappresenta la prima “tappa” del Sud. Abbiamo parlato del nuovo corso del capoluogo pugliese con Giuseppe Galasso, assessore del Comune con deleghe alle infrastrutture, lavori pubblici e servizi connessi, viabilità, urbanizzazione e verde pubblico.

Giuseppe Galasso, assessore con deleghe alle infrastrutture, lavori pubblici, viabilità, urbanizzazione e verde pubblico © Comune di Bari

Bari è la decima città italiana per ore perse dai cittadini nel traffico. Negli ultimi mesi è stato messo in atto un piano sulla mobilità per togliere lo spazio urbano alle auto e restituirlo alle persone. Lungo quali direttrici si sviluppa?
Siamo partiti dalle direttrici centrali. Penso a Corso Vittorio Emanuele che è passato da quattro a due corsie, il che ci ha permesso di realizzare due ciclabili monodirezionali. Oppure a Viale Bruno Buozzi, uno dei principali assi di penetrazione della città, che in alcuni tratti era a quattro corsie e in altri a due: lo abbiamo reso omogeneo a due corsie, allargando i marciapiedi e realizzando una pista ciclabile. Stiamo seguendo la stessa linea anche in alcune zone del lungomare. È il caso della riqualificazione del tratto accanto al faro di San Cataldo, dove procederemo a un’importante pedonalizzazione, o al lungomare Cristoforo Colombo a Santo Spirito, dove abbiamo creato spazio per i ciclisti e per le attività commerciali, trattandosi della principale stazione balneare a nord della città.

Riguardo all’istituzione delle “zone 30” Bari è stata una delle città pioniere, anticipando anche Milano. È vero che volete estendere le “zone 20” attualmente in vigore nella città vecchia anche ad alcune periferie?
Attualmente la fotografia delle strade cittadine è la seguente: abbiamo 1,8 chilometri di “zone 10”, 12 chilometri di “zone 20” e 36 chilometri di “zone 30”. Ma vogliamo andare oltre: in alcuni quartieri periferici estenderemo le zone con limiti di velocità a 20 e 30 chilometri orari; al termine di questi interventi puntiamo ad avere rispettivamente 40 chilometri di “zone 20” e 52 chilometri di “zone 30”. L’idea di base è la seguente: laddove ci sono strade strette con piccoli marciapiedi non si potranno superare i 30 all’ora di velocità, mentre il limite scenderà a 20 chilometri all’ora laddove i marciapiedi – soprattutto nelle zone centrali – sono del tutto assenti.

Pedonalizzazioni e zone con stringenti limiti di velocità sono due degli asset fondamentali della nuova mobilità cittadina © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

Come state procedendo sul fronte delle pedonalizzazioni, in particolar modo delle zone più centrali?
Stiamo procedendo spediti seguendo l’esempio del sindaco Decaro che nel 2006, quando era assessore, decise di pedonalizzare la centralissima via Argiro. Abbiamo messo in campo importanti interventi di riqualificazione e pedonalizzazione in piazza Redentore e abbiamo pedonalizzato i due isolati estremi di via Roberto da Bari. Con il progetto “Nodo Verde” per la riqualificazione della stazione ferroviaria abbiamo previsto un parco, 350 nuove alberature ad alto fusto e percorsi pedonali e ciclabili.

Fonte: Lifegate

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus