Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus
L’Ecorunning è una nuova disciplina ecosportiva che consiste nel camminare, correre su di un sentiero natura omologato Mountain Fitness all’interno di aree verdi pubbliche urbane o all’interno di un’area protetta, una disciplina della quale sono Istruttore CSEN Abruzzo qualificato da Ottobre 2007: essa può essere individuale o a coppie (famiglie-amici o conoscenti) e consiste in una prova che si svolge su di un sentiero natura di massimo 12 km lungo il quale vengono piazzati dei checkpoint, punti di rilevazione in cui ci si deve fermare a scattare delle fotografie naturalistiche a piante, animali, al paesaggio che poi risulteranno utili a fine gara, una volta giunti al traguardo, i giudici di gara daranno a tutti i partecipanti all’evento, delle schede di valutazione in cui per ogni sezione si attribuirà un punteggio, per cui per vincere la gara, non è importante soltanto arrivare al traguardo con il minor tempo possibile, ma anche compilare al meglio la scheda ambientale data dai giudici di gara: la media tra il tempo percorso ed il punteggio assegnato nella scheda ambientale determinerà il vincitore della prova.
Trailrunning
Il Trailrunning viene definito, semplicemente, come la pratica della corsa nella natura praticata al di sotto dei 2000 metri di altitudine. È uno sport molto completo, praticato fuori dalle piste di atletica, che sollecita le gambe, ovviamente, ma anche la parte superiore del corpo. Infine, richiede concentrazione e prudenza.
Non c’è bisogno di essere in alta montagna per fare trail. Basta essere nella natura.
Il trail comprende salite e discese
Il trail non si pratica solo in alta montagna, ma i rilievi accidentati e il dislivello positivo fanno parte di questo sport. Inoltre, nel trail non c’è solo corsa.
Nelle salite, si alternano camminata e corsa. Talvolta, nelle sezioni più ripide, si utilizzano i bastoncini o si spinge appoggiando le mani sulle gambe.
Nelle discese, occorre fare attenzione all’appoggio del piede, cercando di scaricare il peso sull’avampiede per ammortizzare l’impatto con il terreno. Ci si aiuta molto con le braccia per mantenere l’equilibrio. Non lasciarti intimorire dalla discesa, corri rilassato e divertiti sul terreno!
Perché il trail è diverso dalla corsa su asfalto?
A differenza della corsa su strada, nel trail il terreno cambia continuamente. Si corre sui sentieri, sulle pietre, nel fango, nell’erba e… perché no, anche sulla neve se si partecipa a un trail invernale. Anche un trail urbano o un city trail favorirà la diversificazione del percorso.
Oltre al fatto di correre nella natura, esiste anche uno spirito trail. Aprire i sensi, porsi all’ascolto del proprio corpo e delle proprie sensazioni, sentirsi bene e apprezzare l’ambiente in cui si corre. Tutte emozioni diverse che ti permetteranno di praticare questo sport in armonia con il contesto naturale.
Concentrandoti su ogni passo, penserai meno e potrai porti all’ascolto delle tue emozioni. Questa sensibilità ti farà provare piacere anche nella fatica, oltre al piacere di stare all’aria aperta.
E LE PERFORMANCE NEL TRAIL?
Praticare il trail significa anche iscriversi a una gara e prepararsi. Partecipare all’Ultra Trail del Monte Bianco, dei Templiers, di una gara in montagna o di un trail notturno con tanto di lampada frontale è soprattutto un’esperienza elettrizzante, indipendentemente dalla distanza percorsa.
Stabilisci un piano di allenamento vario, che comprenda, ad esempio, sessioni di frazionato, fartlek e chilometro verticale. Adatta l’alimentazione, idratati bene e non dimenticare il riscaldamento e lo stretching. Se segui una buona preparazione fisica, avrai tutte le probabilità di affrontare al meglio la gara.
Ma anche indossando un pettorale, arrivare primo o ultimo ha poca importanza. Così come hanno poca importanza la distanza scelta, il tempo di percorrenza o la classifica. Nel trail si corre al proprio ritmo e si ascoltano le sensazioni del proprio corpo prima ancora di guardare l’orologio GPS. Non partire troppo veloce e approfitta dei punti di ristoro!
Tagliare il traguardo, arrivare in fondo all’avventura e condividere emozioni forti: questa è l’anima del trail running.
Questo spirito singolare è ciò che definisce davvero il trail. Ed è sicuramente la ragione per cui questo sport praticato nella natura è in costante crescita.
Lo Skyrunning, letteralmente la “Corsa del cielo”, è la pratica di corsa tecnica in montagna praticata al di sopra dei 2000 metri di altitudine. E’ una prova altamente tecnica che consiste in numerose salite e discese, con passaggi tecnici lungo creste delle montagne, arrampicate su parete rocciosa, corsa su ghiacciai.
SkyRace
Quota minima di transito e/o arrivo superiore ai 2.000 m. s.l.m.
distanze comprese tra 20 e 30 km (tolleranza +/- 5%)
tempo per il vincitore entro le 3 ore
unicamente nelle aree geografiche che non presentano rilievi che raggiungono i 2.000 metri. di quota, possono essere considerate SkyRace le competizioni su percorsi Skyrunning con più di 1.300 metri. di dislivello positivo che presentano caratteristiche e difficoltà tipiche dello Skyrunning
Salomon Ring Of Steall SkyRace, 29 Km 2500 metri di dislivello Scozia
Vischongo SkyRace, Reserva Natural de Ayacucho, Perù
SkyMarathon
Quota minima di transito e/o arrivo superiore ai 2.000 m. s.l.m.
distanze che con una tolleranza +/- 5% superano i 50 km
tempo per il vincitore entro le 12 ore – tempo limite 16 ore
unicamente nelle aree geografiche che non presentano rilievi che raggiungono i 2.000 metri di quota, possono essere considerate Ultra SkyMarathon le competizioni su percorsi Skyrunning con più di 2.500 metri di dislivello positivo che presentano caratteristiche e difficoltà tipiche dello Skyrunning
Vertical Kilometer
distanza massima 5km (tolleranza +/- 5%)
dislivello positivo 1.000 metri
tre tipologie di altitudine di arrivo: 1.000 metri/2.000 metri/3.000 metri (tolleranza +/- 5% )
SkySpeed
percorsi con pendenza superiore al 33%
sviluppo circa 100 metri
la versione indoor è rappresentata dallo Skyscraper-running
SkyScraper – Running
versione indoor dello Skyspeed si disputa salendo le scale dei grattacieli
pendenza media oltre 45% (nei grattacieli)
SkyTrail
Gare su sentieri e tracce, che non possiedono tutte le caratteristiche delle discipline Skyrunning
distanza minima 15 km
massimo 10% su asfalto
Skysnow
Gare su neve (almeno 70%) con utilizzo di micro-ramponi
Vertical : meno di 5 km con un minimo di pendenza del 15%
Classic: oltre 9 km con un’inclinazione media di almeno il 3%, con sezioni oltre il 10%. Per le categorie Youth massimo 5 km con dislivello massimo di 200 metri
Amici ed amiche, semplici sostenitori o appassionati di sport outdoor, buonasera a tutti voi. Questa sera andremo alla scoperta di un nuovo modo di praticare lo sport all’aria aperta che può contribuire anche a salvaguardare l’ambiente in cui si corre e di tutte quelle discipline più importanti del mondo della corsa in montagna, il tutto atto a ristabilire quel rapporto di armonia tra l’Uomo e la Natura che la globalizzazione capitalistica spinta all’estremo, ci ha fatto perdere e che soltanto in tempi di pandemia stiamo riscoprendo quella voglia interiore di tornare a praticare sport all’aria aperta.
Per la promozione degli Sport Outdoor nel Centro-Sud Italia se ne occupa il Movimento Ecosportivo Sportchallengers(MES) attraverso il Presidente Carlo Ferrari, che d anni organizza eventi a tema nel Parco Nazionale del Vesuvio, vicino Napoli.
Ecosport: quando lo sport fa bene anche all’ambiente
Ecosport è un progetto per lo “sport al naturale”, un modo nuovo di intendere lo sport che valorizza la conoscenza della Natura e gli aspetti salutistici. Sport, ambiente e salute diventano veicolo di formazione e promozione delle tematiche ambientali, sportive e sociali.
Cosa vuol dire EcoSport
Il MES è il Movimento Eco Sport, e ha come obiettivo principale quello di promuovere lo sport che aiuti la salvaguardia della natura. Quello che il MES si propone di fare è promuovere e realizzare una serie di attività sportive pensate proprio per essere Sostenibili. Non dobbiamo però pensare a queste attività sportive come a un insieme di passeggiate noiose. Il MES opera principalmente in aree protette, ambienti naturali e luoghi di interesse storico. Dunque assieme alla possibilità di fare sport c’è anche quella di godere di posti splendidi.
Cosa fa l’EcoSport
Le iniziative del MES sono notevoli. Vediamole nel dettaglio: Giro dei Parchi d’Italia: si tratta di un insieme di attività che prevedono la partecipazione a eventi come sagre, degustazioni, visite culturali. In pratica un tour gastrosportivo! Queste visite si svolgono all’interno di aree protette e centri culturali. Un’iniziativa molto interessante associata a questo evento è il fatto che il MES registra dei DVD didattici di questi eventi che poi distribuisce gratuitamente nelle scuole. Manuale Sport & Ambiente: il MES realizza un manuale di linee guida da seguire per l’organizzazione e la realizzazione di eventi nelle Aree Protette. EcoCampus: l’EcoCampus è una sorta di palestra naturale. Si tratta di aree attrezzate permanenti all’interno delle aree protette che sono destinate principalmente agli studenti. Il coinvolgimento dei ragazzi in queste iniziative è infatti il punto forte del MES. Sentieri Mountain Fitness: per chi vuole percorrere splendidi sentieri facendo sport e ammirando le meraviglie naturali nasce questa iniziativa: il progetto è patrocinato dall’Università di Ginevra, a riprova del fatto che l’EcoSport è un fenomeno mondiale. Ecorunning: infine il MES ha un occhio di particolare riguardo per la ricerca. Trovare nuove aree delle quali catalogare gli elementi naturali e allestirci dei percorsi di corsa può avere infatti un duplice obiettivo: mantenersi in forma e insegnare ad amare e rispettare la natura. Lo Sport per il Sociale: si tratta di corsi sperimentali per aiutare i giovani che per un motivo o l’altro si trovino in condizioni di svantaggio sociale. Un’iniziativa davvero meritevole. Il MES è vincitore del premio EcologicaNapoli 2011.
Riferimenti Utili Movimento EcoSportivo Sportchallengers Vico Vasto a Chiaia, 28 Napoli telefono 081.2474698
Il Trofeo Ecosport è istituito per collegare e promuovere gli eventi sportivi ecocompatibili che si organizzano nelle Aree Protette. Le tappe del Giro dei Parchi d’Italia ed il Water Raid Adventure fungono da base, assieme alle gare selezionate nel calendario Ecosport, per le future “Olimpiadi dell’Ambiente”.
Il Giro dei Parchi d’Italia è la naturale continuazione del progetto nato nel 2004 dalla collaborazione tra il Movimento Ecosportivo Sportchallengers (MES), la Federation for Sport at Altitude (FSA) e la partecipazione della Federparchi e del Ministero dell’Ambiente. Il Giro dei Parchi d’Italia è costituito da un circuito di gare di corsa, a piedi e di skyrunning che si svolgono in diversi Parchi italiani, dalla Sicilia alle Alpi.
Il Water Raid Adventure è un evento multisport lanciato nel 2002 dal Movimento Ecosportivo Sportchallengers, che si è via via affermato come gara innovativa a tutto campo, dalle aree marine alle metropoli, dai mari fino alle vette dei vulcani. La manifestazione ha l’appoggio della Federation for Sport at Altitude e della Federazione Italiana Survival Sportivo e Sperimentale e di numerose istituzioni.
Il Surviving Day è un’avventura sportiva che riconosce nello sport uno strumento di promozione del territorio e del turismo sostenibile, un evento da vivere a stretto contatto con la Natura ospitante. Il “survival”, legiferato dalla FISSS fondata nel 1986, è considerato dal CONI uno sport di estrema sicurezza, in quanto insegna l’auto protezione.
Gli sport ecocompatibili sono molteplici, dallo skyrunning al trailrunning alle ecomaratone nel campo della corsa, a cui si aggiungono le discipline multisport, l’orienteering e l’ecorunning.
Movimento Ecosportivo Sportchallengers Associazione Nazionale di Protezione dell’Ambiente riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente i cui valori fondanti sono: l’amore e il rispetto per l’ambiente, un nuovo modo di intendere lo sport il desiderio di migliorare il proprio rapporto con la Natura, la predisposizione all’accrescimento della conoscenza e della socializzazione. L’Associazione propone un’attività sportiva outdoor e multidisciplinare legata alla conoscenza della Natura e all’educazione di una corretta fruizione dell’ambiente, con forti risvolti dedicati alla promozione dell’ecoturismo ed alla valorizzazione delle aree protette e dei centri storici.
Il MES entra nel mondo delle Associazioni Ambientaliste come rappresentante dei “Naturalmente Ambientalisti”, amanti degli sport outdoor e dell’avventura, della vita all’aria aperta, gente che da sempre vive a stretto contatto con la Natura e che la rispetta. Vogliono dare il loro contributo per la salvaguardia dell’ambiente attraverso la reintroduzione dell’animale UOMO nei parchi e nelle aree protette, facendo sì che i parchi non siano soltanto una foto da vedere sui libri di geografia, ma un luogo fruibile in cui svolgere un’attività a basso impatto ambientale ed a basso prezzo, un contributo da utilizzare per il mantenimento del parco e che implica la creazione di nuovi posti di lavoro. L’attività sportiva despecializzata che prevede soprattutto l’accrescimento della conoscenza da parte del fruitore/atleta è il mezzo che hanno scelto e che propongono per il raggiungimento dell’obiettivo.
Federation for Sport at Altitude Federazione internazionale che promuove attività sportive in alta quota, ricerche scientifiche e progetti scolastici legati allo sviluppo e promozione della montagna e dell’ambiente. Attività organizzate in 10 anni: realizzazione di 80 nuovi eventi ad alta quota e nei parchi di quattro continenti; 23 record mondiali; ricerche su centinaia di atleti e numerose pubblicazioni scientifiche internazionali; ideazione scientifica del progetto salutistico Mountain Fitness e della disciplina Ecorunning, collegata anche alla certificazione ambientale.
Associazione di Promozione Sociale e Sportiva ERCI Team Onlus E’ un’Organizzazione di promozione sociale, ambientale e sportiva nata ad Avezzano (AQ) in Abruzzo nel 1990, opera da allora in sinergia con altri Enti in vari progetti sportivi, ambientali e culturali di cooperazione plurilaterale in Italia e all’estero. Ha sviluppato specifica conoscenza nelle tematiche dello Sviluppo Sostenibile, sulla certificazione degli eventi sportivi, maturata anche con lo studio e l’applicazione delle tematiche ambientali nell’ambito dello sport. La stesura del progetto “Codice di Sviluppo Sostenibile nello Sport” Agenda 21 Parchi e aree protette e sviluppo del Manuale Sport per l’Ambiente è frutto di queste conoscenze della collaborazione tecnica con la Federation for Sport at Altitude (FSA).
Mountain Fitness Dal settore scientifico della FSA, è nato il progetto salutistico basato sui costi calorici in salita. Promuove la montagna come palestra naturale e fonte di salute, come i SentieriMountain Fitness, indirizzati a camminatori e sedentari nei parchi e in montagna. Una apposita brochure fornisce i tempi di percorrenza e le calorie consumate per ciascuna categoria, nazioni alimentari e informazioni per autotest.
Alcune discipline più importanti degli Sport Outdoor sono note a tutti, altre solo agli atleti che le praticano ai lavori e da qui nasce l’esigenza di farle conoscere anche alle persone comuni per poter poi creare un movimento ecosportivo che possa far riscoprire alle persone l’importanza della pratica regolare di uno sport all’aria aperta per migliorare il loro stato di salute, essere più forti a livello di sistema immunitario ed evitare così di andare a gravare troppo sul Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Gli sport outdoor più importanti, sono:
Escursionismo (Camminata semplice lungo sentieri di montagna)
Camminata Nordica o Nordic Walking (Camminata a passo veloce con l’ausilio di bastoncini)
Orienteering (Manifestazione individuale o di squadra in cui bisogna orientarsi lungo un percorso naturale)
Ecorunning (Abbina la pratica della corsa e della camminata assieme su un sentieri Mountain Fitness)
Trailrunning (Corsa in montagna al di sotto dei 2000 metri di quota)
Skyrunning (Corsa in montagna al di sopra dei 2000 metri di quota)
ESCURSIONISMO
Guida all’escursionismo – Camminare in montagna in sicurezza
L’aria fresca, il profumo dei prati alpini, il suono dei campanacci in lontananza e una vista mozzafiato su montagne e valli: ecco cosa ti aspetta durante un’escursione in montagna! L’esercizio in alta quota aiuta a mantenersi in forma, rafforza il sistema immunitario ed è una gioia per tutti i sensi. Se hai già in programma la tua prossima escursione o se ti appresti ad organizzarne una per la prima volta, questa guida è ciò che fa per te: abbiamo raccolto tutte le informazioni più importanti sulle regole di sicurezza in montagna e su come pianificare alla perfezione l’itinerario. Infine, ti forniamo consigli utili per organizzare un’escursione con i bambini.
Escursionismo e trekking – Informazioni e requisiti
Ogni escursione offre l’occasione di incontrare altri appassionati della montagna e dello sport all’aria aperta, con cui condividere consigli ed esperienze e magari organizzare la prossima uscita insieme. Se invece hai bisogno di staccare la spina, un’escursione in solitaria è il modo perfetto per godersi la bellezza della montagna in tranquillità e completamente immersi nella natura.
All’interno di questo sport, esistono diversi tipi di escursionismo che si differenziano per gli obiettivi sportivi e per la lunghezza dei percorsi:
Escursioni turistiche: si tratta di camminate in pianura e negli altopiani di difficoltà poco elevata, prevalentemente per scopi culturali e paesaggistici.
Escursioni in montagna: svolte soprattutto ad alta quota. Occorre avere un passo sicuro e una buona preparazione fisica.
Escursioni a lunga distanza: escursioni che coprono distanze più lunghe e che possono durare diversi giorni.
Il trekking è uno sport alla portata di tutti e rispetto ad altri sport di montagna come l’arrampicata e il bouldering o l’alpinismorichiede conoscenze tecnichedi base e un’attrezzaturapiuttostosemplice.
Per poter fare una camminata in alta montagna in tutta sicurezza è comunque fondamentale rispondere ai seguenti requisiti fisici:
Assenza di vertigini: i sentieri ad alta quota sono spesso stretti e costeggiati da ripidi pendii. Per evitare di spaventarsi e perdere l’equilibrio, è importante assicurarsi di non soffrire di vertigini.
Passo sicuro: in genere, i sentieri di montagna sono coperti di ciottoli e pietraie ed è dunque indispensabile non solo essere muniti di buoni scarponi da trekking, ma anche avere un passo sicuro ed essere in grado di reagire prontamente in caso di scivolamento.
Buone condizioni fisiche: salite e discese richiedono molta forza nelle gambe e una buona resistenza. Valuta con attenzione le tue condizioni fisiche e scegli un percorso adatto alle tue capacità.
Senso dell’orientamento e capacità di leggere le mappe: in montagna la ricezione del cellulare è molto debole se non nulla. Per potersi orientare ed eventualmente trovare dei percorsi alternativi, è indispensabile disporre di un buon senso dell’orientamento e saper leggere correttamente le mappe escursionistiche.
Se non sei ancora allenato alle camminate in montagna dovresti iniziare con percorsi facili e aumentare gradualmente la difficoltà. Per imparare le basi e conoscere i consigli degli esperti, ti consigliamo di frequentare un corso di escursionismo, come quelli offerti dai CAI locali, dalle scuole di escursionismo o dalle associazioni sportive.
Trekking in montagna – L’importanza della giusta attrezzatura
Come per tutti gli sport outdoor, durante le escursioni in montagna bisogna essere preparati ad affrontare abilmente qualsiasi situazione imprevista. Prima di un’escursione, è importante informarsi in anticipo sulle condizioni meteorologiche, sul percorso che si intende eseguire ed acquisire nozioni di base sul primo soccorso.
Per poter portare con sé l’attrezzatura da escursionismo necessaria bisogna munirsi di uno zaino comodo e capiente, dotato di cinghie di fissaggio e che si adatti perfettamente alla schiena. Se stai progettando un’escursione in montagna più lunga e impegnativa dovrai aggiungere alla lista anche le seguenti attrezzature:
Scarponi da trekkingrobusti e impermeabili, con suola antiscivolo e un buon grip
Abbigliamento resistente alle intemperie, preferibilmente a strati, che include una maglietta leggera, una giacca in pile sottile e una giacca a vento impermeabile
Biancheria di ricambio, utile per i percorsi più lunghi
Calzini con soletta rinforzata
Cibo e acqua a sufficienza (min. 2 l al giorno per persona)
Kit di pronto soccorso, inclusi coperta isotermica e cellulare di emergenza
Crema solare ad alta protezione
Torcia elettrica e coltello tascabile
Sacco a pelo per le escursioni plurigiornaliere
Il modo corretto per preparare lo zaino è quello di riporre l’attrezzatura che userai meno frequentemente nella parte inferiore, mentre le provviste e il kit di pronto soccorso vanno in cima, in modo da averli sempre a portata di mano. Assicurati inoltre di mettere gli oggetti più pesanti nella parte dello zaino più vicina alla schiena.
Pianificare l’itinerario di un’escursione
Pianificare attentamente l’itinerario, prevedendo soste e pernottamenti nel caso di escursioni di più giorni, ti eviterà brutte sorprese durante la gita. Prima di incamminarti dovresti sempre controllareil profilo altimetrico, esaminare bene la lunghezza del sentiero e cercare dei possibili alloggi per il pernottamento (rifugi montani, baite, casere, ecc.). Nel calcolare la tabella di marcia, tieni conto delle pause da alternare ai tempi di percorrenza e pianifica l’orario di partenza e di rientro in modo da non ritrovarti a camminare al buio.
I siti turistici locali e i portali di sport outdoor come Trekkingitalia.org o Trekking.it ti aiuteranno a scoprire nuovi itinerari per il trekking e l’escursionismo, dai percorsi più semplici a quelli della durata di più giorni. In alternativa puoi anche acquistare una classica guida escursionistica o chiedere consigli e suggerimenti alla gente del posto.
Escursionismo – L’abc della sicurezza in montagna
Per trascorrere una giornata in totale sicurezza e per non incorrere in inutili pericoli, è necessario rispettare alcune importanti regole quando si cammina ad alta quota. In montagna, la sicurezza va di pari passo con un’attenta pianificazione dell’escursione e con un’attrezzatura di qualità resistente alle intemperie. Se vuoi goderti una camminata in montagna senza pensieri, informati con largo anticipo sulle caratteristiche del terreno, i bollettini meteo e valuta realisticamente le tue condizioni psicofisiche.
Per maggiore chiarezza, i sentieri escursionistici sono segnalati in base al loro grado di difficoltà: questo ti aiuterà a valutare se il percorso fa per te o se è meglio sceglierne un altro. In Italia i sentieri escursionistici sono stati catalogati in cinque livelli di difficoltà[1]:
T = Turistico: itinerario su sentieri comodi, stradine o mulattiere ben tracciate, solitamente al di sotto dei 2000 m di altezza, che non richiede particolare esperienza o preparazione fisica.
E = Escursionistico: itinerario su sentieri o tracce di passaggio ben visibili su terreni vari (pascoli, detriti, pietraie, ghiaioni), generalmente segnalato. Sono necessari una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata e un equipaggiamento adeguato.
EE = per Escursionisti Esperti: itinerario non sempre segnalato, che richiede una buona preparazione e capacità di muoversi su terreni di montagna di vario tipo, come tratti impervi o infidi, tratti rocciosi con lievi difficoltà tecniche (es. tratti attrezzati), pendii ripidi e scivolosi.
EEA = per Escursionisti Esperti con Attrezzatura (via ferrata): itinerario che richiede l’uso di attrezzatura da ferrata.
EAI = Escursionismo in Ambiente Innevato: itinerario in ambiente innevato, con percorsi evidenti, poco esposti e senza grandi pendenze e per cui è necessario l’utilizzo di racchette da neve.
Ricorda che questa classificazione riguarda esclusivamente l’Italia. Se stai pianificando un’escursione all’estero, informati in anticipo sulle scale e sulla segnaletica utilizzata per indicare il grado di difficoltà degli itinerari.
Altri consigli di sicurezza che è sempre bene tenere a mente sono:
Prima di partire assicurati di essere perfettamente in forma e in salute.
Porta sempre con te una mappa aggiornata con i sentieri della zona. Anche se preferisci utilizzare una mappa digitale, è sempre più sicuro avere nello zaino una versione cartacea, nel caso in cui il tuo dispositivo GPS dovesse perdersi o fosse necessario trovare un percorso alternativo.
Informa i tuoi familiari ed eventualmente la struttura in cui alloggi sul tuo itinerario e sull’orario in cui prevedi di rientrare e tienili aggiornati in caso di eventuali cambiamenti di percorso. In questo modo, se non dovessero avere tue notizie per lungo tempo, potranno reagire prontamente e segnalare la tua posizione approssimativa. Il numero di emergenza europeo per allertare il soccorso alpino è il 112.
Presta attenzione al sentiero, soprattutto se è molto stretto, e non abbandonare mai i percorsi segnalati.
Se ti capita di incontrare un animale selvatico, mantieni la calma e allontanati lentamente.
Man mano che si sale in quota, l’aria diventa più rarefatta e la luce del sole sempre più intensa. È dunque meglio abituarsi lentamente al clima di montagna e assicurarsi di avere nello zaino tutto il necessario per ripararsi dal sole: berretto, occhiali da sole con protezione UV e naturalmente una buona crema solare.
Durante un’escursione in montagna potrebbe essere necessario attraversare dei pascoli: fai attenzione a non spaventare gli animali e ricordati di richiudere il recinto, in modo che il bestiame non possa uscire.
In montagna con i bambini – Consigli per un’escursione in tutta sicurezza
La montagna è un vero toccasana per i bambini: le escursioni offrono ai più piccoli la possibilità di trascorrere una fantastica giornata a contatto con la natura e di fare del sano esercizio fisico nell’aria fresca e pulita di montagna. Se decidi di portare i bambini con te durante l’escursione, naturalmente dovrai pianificare il percorso con cura e prendere i dovuti accorgimenti, in modo che ognuno possa godersi al massimo questa esperienza.
A seconda dell’età del tuo bambino, dovresti pianificare pause e tempi di gioco sufficienti per permettere a tutti di riprendere il fiato. Scegli unpercorso adattoalle capacità del tuo piccolo e se necessario modificalo in base alle sue esigenze. Se hai dei dubbi su quali percorsi il tuo bambino sia in grado di affrontare, puoi basarti sulle seguenti linee guida:
1-3 anni: i piccoli possono essere trasportati con gli appositi zaini porta bimbo, facendo delle pause di tanto in tanto per lasciarli muovere liberamente
2-4 anni: possono camminare fino a 2 km con soste ogni 10/15 minuti
5-7 anni: possono percorrere fino a 5-7 km al giorno con soste ogni 30/40 minuti
8-9 anni: possono affrontare sentieri lunghi fino a 10-12 km ad andatura tranquilla
Ricorda che queste sono soltanto delle raccomandazioni generali e che solo tu puoi valutare realisticamente la preparazione fisica e le capacità del tuo bambino. Come regola generale, è sempre meglio iniziare con delle escursioni più semplici e aumentare gradualmente la difficoltà e la lunghezza del percorso. Se invece ti senti abbastanza sicuro da portarlo nelle escursioni più impegnative, spiega a tuo figlio il corretto sistema di assicurazione per l’arrampicata su roccia, affinché possa affrontare in modo sicuro i brevi tratti di scalata.
Ecco alcune regole da seguire per garantire la sicurezza tua e del tuo bambino lungo il percorso:
Prima di partire spiega al tuo bambino gli eventuali pericoli che si possono incontrare e il corretto comportamento da tenere in montagna. Se necessario, ricordaglielo nuovamente durante le pause.
Lascia i bambini procedere autonomamente soltanto nei tratti più facili e sicuri.
Nei tratti in salita rimani dietro al tuo bambino e aiutalo in caso di bisogno.
Accompagna tuo figlio per mano durante la discesa.
Affronta per primo i passaggi più difficili e poi presta assistenza al tuo bambino.
Lungo i sentieri più difficili, assicura il tuo bambino con una corda (lunga ca. 10 m).
Di tanto in tanto fate una pausa per ammirare la natura: in questo modo non solo potrete riprendere fiato ma anche ammirare più da vicino la bellezza della montagna scoprendo insieme le sue piante e i suoi animali caratteristici. Spiega al tuo piccolo che non bisogna fare troppo rumore per non disturbare gli animali e che è importante mantenere un comportamento rispettoso nei confronti della natura.
Conclusioni
L’escursionismo è uno sport completo che permette di allenare tutto il corpo e fare del sano esercizio all’aria aperta tra natura e panorami incontaminati. Prima di intraprendere un’escursione in montagna è necessario informarsi con cura sui percorsi e portare con sé l’equipaggiamento adeguato. Se decidi di portare con te i tuoi bambini, scegli un sentiero sicuro e adatto alle condizioni fisiche dei più piccoli e includi molte pause e momenti di gioco. Se vuoi che la tua prossima escursione in montagna sia un successo, devi pianificare attentamente ogni dettaglio!
CAMMINATA SPORTIVA O NORDIC WALKING
Vuoi iniziare a praticare il nordic walking? Vuoi sapere quali sono i benefici per la tua salute? Vuoi capire passo dopo passo cosa ti serve e come si pratica questo sport?
Ho pensato che servisse ricapitolare in un unico articolo tutto ciò che è necessario sapere per praticare il nordic walking, sia per chi parte da zero, sia per chi fa questo sport da tempo e desidera approfondire l’argomento.
L’articolo è suddiviso in due parti…
1. Nella prima parte vedremo cos’è il nordic walking, la tecnica per praticarlo correttamente e quali benefici porta al tuo benessere e alla tua salute. 2. Nella seconda parte vedremo cosa ti serve per praticare il nordic walking, l’attrezzatura, l’abbigliamento, gli accessori e a chi rivolgersi.
Bene, ora possiamo iniziare con la prima parte dell’articolo, quella che ti permetterà di capire in modo più approfondito in cosa consiste questo sport e perché dovresti iniziare a praticarlo.
COS’È IL NORDIC WALKING?
Il Nordic Walking, o in italiano camminata nordica, è stata definita dal suo ideatore, Marko Kantaneva, il più efficiente e piacevole allenamento al mondo, un modo per aumentare la propria vigorosità fisica, migliorare nel complesso la propria salute e vitalità mentale.
In pratica, si tratta di una camminata in cui le braccia spingono in modo opposto ed alternato rispetto ai piedi con l’aiuto di appositi bastoni. Durante l’allenamento i movimenti interessano fino al 90% dei muscoli del corpo.
Il Nordic Walking era inizialmente usato come forma di allenamento estivo dai fondisti, in quanto permetteva loro di simulare le tecniche di sci di fondo anche in mancanza di neve. L’anno ufficiale di nascita della camminata nordica è il 1997 grazie al suo inventore, Marko Kantaneva.
Attualmente la pratica del Nordic Walking si è diffusa in molti Paesi e svolge un ruolo considerevole nel mantenimento di una buona salute tra le persone di tutte le età in tutto il mondo.
Chi si approccia per la prima volta al nordic walking può pensare che sia uguale e che abbia gli stessi benefici di una camminata normale. In realtà, questo sport comporta un
notevole aumento del consumo di ossigeno, accelera la frequenza cardiaca e ilconsumo di energia di circa il 20% rispetto a una camminata senza bastonciniallo stesso ritmo
anche se la sensazione di stanchezza a fine allenamento è la stessa per entrambe le forme di allenamento.
Ad esempio, alcune ricerche, dimostrano che il consumo totale di energia durante una sessione di allenamento di nordic walking di 30 minuti è significativamente più alto (174 vs 141 kcal) rispetto ad una normale camminata. Sorprendentemente, la sensazione di stanchezza è la stessa.
Inoltre, non è necessario concentrarsi sull’apprendimento di movimenti complicati. Basta camminare con la giusta postura.
Ma ora vediamo un breve elenco che riassume le principali differenze del nordic walkingrispetto ad una normale camminata:
✓ aumenta la capacità di resistenza, rafforza e tonifica maggiormente i muscoli ed in generale la forma fisica ✓ migliora e mantiene la salute del sistema respiratorio e cardiovascolare anche a velocità inferiori a quelli della normale deambulazione ✓ riduce i sintomi di dolore al collo e delle spalle, e può anche essere utilizzato durante la riabilitazione ✓ come detto prima, aumenta il consumo di energia del 20% rispetto alla normale camminata ✓ aumenta la frequenza cardiaca di 10 – 15 battiti / min rispetto alla normale camminata ✓ contribuisce a migliorare la postura del corpo ✓ riduce i carichi che interessano le articolazioni del ginocchio.
QUAL È LA TECNICA PER PRATICARLO CORRETTAMENTE?
È importante imparare a praticare il nordic walking con il giusto ritmo e la tecnica corretta fin dall’inizio, in modo da assicurare i migliori effetti dell’allenamento e ottenere fin da subito benefici.
Prima di praticare il nordic walking bisognerebbe concentrarsi sulla camminata normale.
Camminare è l’azione fondamentale del nordic walking. Tuttavia, nella nostra vita quotidiana spesso tendiamo a dimenticare le nostre posizioni naturali e i movimenti che mantengono il nostro corpo sano.
Bisognerebbe infatti stare in piedi mantenendo il bacino e la schiena dritta. Inoltre, spesso, non riusciamo a seguire i movimenti naturali dei piedi e la torsione del bacino. Infatti, in una camminata corretta, un passo inizia con il contatto del tallone e finisce con una spinta sulla punta, la cosiddetta rullata. Inoltre, il movimento delle spalle e del bacino crea una contro-torsione che fa lavorare attivamente i muscoli della parte centrale del corpo.
Le braccia e i piedi vengono mossi avanti e indietro in alternanza, rispettivamente la gamba sinistra e il braccio destro, la gamba destra e il braccio sinistro. Le mani eseguono movimenti rettilinei in avanti. Grazie all’utilizzo dei bastoncini, l’ampiezza del passo aumenta. La mano, quando il braccio viene portato indietro, va aperta per rilasciare il bastoncino.
Ecco le cose che bisogna tenere a mente per una pratica corretta del nordic walking:
• la rullata del piede dal tallone alla punta • l’intensità della camminata è aumentata dall’intensità della spinta del braccio • il corpo èeretto e leggermente flesso in avanti. • l’alternanza del movimento di braccia e piedi • l’apertura e chiusura della mano
Il Nordic Walking può essere praticato ovunque e in qualsiasi momento. Quando si cammina, i grandi gruppi muscolari delle gambe, del bacino, del tronco e arti superiori operano ininterrottamente.
Ma ecco 4 buoni motivi per cui dovresti praticare questo sport:
1. puoi praticarlo dove vuoi e ogni volta che lo desideri, sulle strade, nei parchi, in spiaggia, nei boschi 2. i movimenti che devi fare sono completamente naturali. Infatti, sono gli stessi di quelli di una normale camminata 3. è uno sport adatto a tutti 4. i bastoncini ti aiuteranno nell’esecuzione dei movimenti facendoti sentire più forte e agile.
Ma quali benefici porta la pratica del Nordic Walking?
Bisogna fin da subito sottolineare che oltre al miglioramento del benessere fisico, la camminata nordica offre agli appassionati molto di più. Ha infatti un impatto positivo sull’umore.
Inoltre, gli effetti si noteranno fin dai primi passi. Ma vediamo brevemente quali sono:
✓ migliora la condizione di diversi gruppi muscolari come quelli delle braccia, schiena, addome, glutei e piedi, coinvolgendo fino al 90% di tutti i muscoli del corpo ✓ permette un consumo energetico superiore del 20% rispetto ad una normale camminata senza bastoncini ✓ migliora le condizioni dell’apparato respiratorio e del sistema cardiovascolare ✓ scioglie le contrazioni dei muscoli della zona cervicale (spalle e collo) ✓ migliora la flessibilità delle articolazioni ✓ aumenta la resistenza fisica ✓ migliora la postura ✓ riduce i carichi che interessano le articolazioni del ginocchio.
I benefici ed effetti derivanti dalla pratica del nordic walking ti aiuteranno a migliorare in breve tempo il benessere fisico e ad allontanare lo stress in modo da affrontare più tranquillamente le preoccupazioni quotidiane. Ovviamente dovrai allenarti regolarmente e correttamente. L’esercizio fisico dev’essere accompagnato da un’alimentazione equilibrata.
QUANTO TEMPO SI DOVREBBE DEDICARE AL NORDIC WALKING PER OTTENERE BENEFICI?
Per ottenere dei benefici dalla pratica del nordic walking bisognerebbe allenarsi almeno 1-2 volte alla settimana per almeno 30 minuti. Camminando regolarmente e correttamente, in media, la forma fisica migliora del 10% in tre mesi.
Con quale frequenza allenarsi?
La regola dice che allenandoti una volta a settimana, con intensità lieve, per circa 30 minuti o più alla volta, manterrai la tua attuale forma fisica. Due allenamenti a settimana miglioreranno la tua forma fisica. Tre allenamenti a settimana miglioreranno considerevolmente la forma fisica.
Quanto dovrebbe durare un allenamento?
30 minuti potrebbe essere considerata la durata base di una sessione di allenamento. Se si include il tempo speso per gli esercizi di riscaldamento e stretching prima e dopo la camminata, il tempo totale sarebbe di circa 45 minuti per volta. Per migliorare il livello di allenamento, si potrebbero fare più camminate a settimana della durata di circa 1-1,5 ore. Per chi si allena frequentemente la sessione di allenamento potrebbe anche durare 2 – 3 ore.
Passiamo ora alla seconda parte dell’articolo in cui vedremo passo dopo passo di cosa hai bisogno per iniziare a praticare questo sport o migliorare la tua tecnica e rendere le tue camminate più confortevoli e salutari. Vedremo dunque qual è l’attrezzatura necessaria, l’abbigliamento più adatto, gli accessori e a chi rivolgersi.
ATTREZZATURA
Quando si decide di praticare nordic walking, dovrai inevitabilmente affrontare la sfida di acquistare l’attrezzatura adeguata. Solo un’attrezzatura buona e di alta qualità ti garantisce un allenamento piacevole ed efficace. Questa sezione ti aiuterà passo dopo passo nella scelta dell’attrezzatura più adatta.
BASTONCINI NORDIC WALKING
I bastoncini sono gli strumenti più importanti. Senza di loro, non si può praticare il nordic walking. Dal momento che i bastoncini da nordic walking se opportunamente selezionati possono essere utilizzati per un lungo periodo, l’investimento dovrebbe essere fatto con una prospettiva a lungo termine, acquistando bastoncini di qualità. Bisogna considerare inoltre che è possibile sostituire alcune parti di consumo, come pad, guanti, impugnatura.
La regola principale da seguire nell’acquisto dei bastoncini da nordic walking riguarda la formula per scegliere quelli con la lunghezza corretta in base alla tua altezza:
0,70 x propria altezza
Ad esempio una donna di 170 cm di altezza deve utilizzare bastoncini di 120 cm di lunghezza (170 x 0,7 = 119 cm)
Oltre alla corretta lunghezza, nella scelta dei bastoncini da nordic walking è importante prendere in considerazione la flessibilità delle articolazioni, proporzioni degli arti, il terreno in cui si andrà a praticare, le competenze tecniche e altri fattori importanti.
COME SCEGLIERE L’ABBIGLIAMENTO PIÚ ADATTO
La scelta corretta dell’abbigliamento sarà fondamentale per garantirti allenamenti confortevoli e per non limitare la fluidità dei movimenti. L’outfit ovviamente sarà diverso in base alla stagione.
Ecco come scegliere l’abbigliamento da nordic walking più adatto.
ABBIGLIAMENTO ESTIVO
Con il caldo sicuramente l’outfit comprende: – T-shirt per proteggere la parte superiore del corpo dal sole – Pantaloncini o altri indumenti sportivi adatti a camminare o fare jogging – Un cappello con frontino o un copricapo simile per proteggere la testa dal sole
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ABBIGLIAMENTO INVERNALE
Durante il periodo invernale è fondamentale utilizzare indumenti di qualità per ripararsi dal freddo, dal vento, dalla pioggia e per rendere l’allenamento di nordic walking confortevole. Consigliamo dunque di indossare: – Buona giacca da corsa antipioggia – Maglia termica o comunque capi di abbigliamento aderenti in modo da diminuire la quantità d’aria tra pelle e tessuto – Guanti da nordic walking spessi per proteggere le mani dal freddo – Pantaloni da running invernali – Berretto di lana o comunque un copricapo per proteggere la testa, orecchie e fronte. Esistono anche delle fasce da running che svolgono la stessa funzione. Ricorda che oltre il 30% del calore viene disperso proprio attraverso la testa.
Abbiamo scritto un’articolo che ti aiuterà a scegliere l’abbigliamento più adatto per praticare nordic walking. Clicca qui per leggerlo.
ABBIGLIAMENTO A STRATI PER PRIMAVERA/AUTUNNO
Nel periodo primaverile e autunnale un’ottima soluzione è sicuramente quella di vestirsi a strati. L’idea di base sta nell’indossare diversi strati di indumenti uno sopra l’altro sulla base delle condizioni meteo così come del calore generato dal corpo durante l’allenamento di nordic walking.
Lo scopo dello strato inferiore è di trasportare l’umidità generata dal corpo verso gli strati esterni, mantenendo così una sensazione di asciutto sulla pelle. L’aria tra i singoli strati di vestiti forma un microclima isolando il corpo dal freddo. Lo strato superiore protegge dalla pioggia e vento, ma deve tuttavia “respirare” per rendere l’allenamento all’aperto un’esperienza piacevole.
COME SCEGLIERE LE SCARPE DA NORDIC WALKING
Le scarpe svolgono un ruolo fondamentale durante l’allenamento di nordic walking. Scarpe di qualità e della misura corretta possono migliorare notevolmente la qualità delle tue camminate, oltre a dare un maggiore comfort.
Per esempio, l’utilizzo di scarpe ad hoc per fare nordic walking aiuta il piede nella rullata oltre ad assistere i muscoli del corpo durante l’allenamento. Anche la morbidezza/rigidità del materiale sono fattori da tenere in considerazione. Quando si acquistano delle scarpe da nordic walking bisogna inoltre verificare che ci sia spazio sufficiente per il piede e scegliere la suola in base al terreno in cui si cammina.
Ricorda che durante l’allenamento ogni passo deve supportare un peso che arriva fino a 1,5 volte il tuo peso corporeo dunque indossare le scarpe più adatte è molto importante.
Durante gli allenamenti di nordic walking diversi accessori potrebbero esserti utili.
Ecco un elenco di alcuni accessori che potrebbero rendere i tuoi allenamenti più confortevoli, sicuri ed efficaci: – torce e led per aumentare la tua sicurezza – zaino, porta borraccia, marsupio, porta cellulare per portare oggetti personali con il massimo comfort – app, contapassi, orologio, cronometro, gps per tenere traccia del percorso, della tua attività fisica, cardiaca e delle tue prestazioni.
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PERCHÉ FARE IL CORSO E A CHI RIVOLGERSI
Praticare nordic walking utilizzando la tecnica corretta è fondamentale per godere di tutti i benefici che l’esercizio di questo sport comporta. Per questo è necessario rivolgersi ad istruttori preparati, aggiornati e con comprovata esperienza.
In Italia esistono ormai numerose associazioni e organizzazioni che promuovono la camminata nordica.
L’orienteering è uno sport che premia chi riesce a esplorare con sicurezza un territorio sconosciuto. È caratterizzato da una gara a cronometro dove i partecipanti usano una mappa dettagliata per raggiungere i punti di controllo scegliendo il percorso migliore. Questo sport si può praticare sia in bosco che in città, sia a livello amatoriale (come se fosse un’escursione fuori porta), sia a livello agonistico. La disciplina più praticata è la corsa (C-O) ma esistono anche le varianti in mountain-bike (MTB-O), con gli sci da fondo (SCI-O) e la versione paralimpica (TRAIL-O) dove non conta la velocità ma la precisione.
Un percorso classico consiste in una partenza, una serie di punti di controlli da visitare nell’ordine indicato e un arrivo. Sul terreno ogni punto di controllo è segnalato con una bandiera bianca e arancione, nel gergo chiamata lanterna. Per registrare il proprio passaggio l’atleta deve punzonare il cartellino testimone oppure inserire il chip elettronico nell’apposita stazione. Vince il partecipante che trova tutti i punti di controllo nell’esatto ordine e che ci ha impiegato il minor tempo.
La mappa che si usa per l’orienteering ha una simbologia specifica ed è estremamente dettagliata: a seconda della gara la scala può variare da 1:15.000 a 1:5000 (1 cm sulla mappa equivale a 150/50 m sul terreno). I colori e i simboli utilizzati sono uguali in tutto il mondo e si adattano a uno standard definito dalla federazione interazionale (IOF).
L’orienteering negli ultimi anni è sempre più praticato anche dalle aziende come attività di team building. Una giornata di questo sport può migliorare la coesione di un gruppo di lavoro che potrà tornare in azienda più produttivo di prima.
ECORUNNING
E’ lo Sport Outdoor nato più di recente del quale io stesso sono Istruttore Nazionale CSEN Abruzzo:
è uno sport altamente rivoluzionario, perché si tratta della disciplina sportiva più ecologica e fatta a misura per essere praticata all’interno dei Parchi naturali italiani e mondiali. Come suggerisce il nome in inglese “ecorunning” è una disciplina che combina assieme la corsa alla camminata sportiva nella Natura, ma trovando il tempo di guardarsi intorno, osservare l’ambiente, raccogliere informazioni sulla flora, fauna e sulla tipologia di ambienti in cui si tiene l’evento e, magari, anche vincere una gara! Una prova di ecorunning può essere disputata come atleti singoli o anche in gruppi di amici o famiglie. La prova consiste nel percorrere un sentiero omologato Mountain Fitness, facile come grado di difficoltà, avente un dislivello massimo di 200 metri, in modo che possa essere percorso da tutte le persone di ogni categorie, dai 2 agli 80 anni di età. Prima che parta l’evento, viene distribuita ad ogni partecipante una scheda ambientale da compilare in tutte le sue parti riportando il percorso da affrontare, quota minima, quota massima, tempo impiegato a percorrere la prova, stima lunghezza, flora, fauna, tipologie di ambienti incontrati lungo il percorso, elementi fisici del paesaggio in cui ci si trova, elementi antropici, descrizione ecosistemi, elenco di tutte le attività che si ritengono non compatibili con la corretta fruizione di un’area protetta: ad ogni sezione compilata viene assegnato un punteggio ed il totale va da un minimo di 50 ad un massimo di 200 punti e per vincere la gara, non occorre soltanto impiegare il minor tempo possibile, occorre aver sviluppata una profonda conoscenza degli ambienti che vengono attraversati durante la prova. Durante la fase itinerante del percorso, vengono istituiti degli appositi checkpoint o punti intermedi in cui ci si ferma, si prende la macchina fotografica e si scattano delle foto relative all’ambiente attraversato, specie di piante ed alberi rinvenute, tracce di animali. A fine gara dei giudici assegnano i punteggi, facendo una media tra la correttezza della compilazione della scheda ambientale ed il tempo impiegato dal singolo atleta o dalle squadre che hanno preso parte alla manifestazione ecosportiva. L’idea nasce non solo per promuovere le straordinarie ricchezze naturali racchiuse nei territori delle aree naturali, ma per incentivare l’ecoturismo e la conoscenza dell’ambiente.
Questo tipo di evento si può organizzare sia all’interno di aree protette, sia all’interno di riserve periurbane, poste a pochi km dalla città, oppure anche nelle città metropolitane: un esempio è dato dalla Green Race, evento di ecorunning che si tiene ogni anno al Parco delle Cave di Milano:
Hai deciso di cimentarti nel trail running ma hai l’impressione che sia uno sport difficile, tecnico o addirittura pericoloso? Pensi che si pratichi solo in alta montagna su lunghe distanze? Ma di fatto, cos’è il trail running?
Definizione di trail running: correre nella natura
Il trail running viene definito, semplicemente, come la pratica della corsa nella natura. È uno sport molto completo, praticato fuori dalle piste di atletica, che sollecita le gambe, ovviamente, ma anche la parte superiore del corpo. Infine, richiede concentrazione e prudenza.
Non c’è bisogno di essere in alta montagna per fare trail. Basta essere nella natura.
Il trail comprende salite e discese
Il trail non si pratica solo in alta montagna, ma i rilievi accidentati e il dislivello positivo fanno parte di questo sport. Inoltre, nel trail non c’è solo corsa.
Nelle salite, si alternano camminata e corsa. Talvolta, nelle sezioni più ripide, si utilizzano i bastoncini o si spinge appoggiando le mani sulle gambe.
Nelle discese, occorre fare attenzione all’appoggio del piede, cercando di scaricare il peso sull’avampiede per ammortizzare l’impatto con il terreno. Ci si aiuta molto con le braccia per mantenere l’equilibrio. Non lasciarti intimorire dalla discesa, corri rilassato e divertiti sul terreno!
Perché il trail è diverso dalla corsa su asfalto?
A differenza della corsa su strada, nel trail il terreno cambia continuamente. Si corre sui sentieri, sulle pietre, nel fango, nell’erba e… perché no, anche sulla neve se si partecipa a un trail invernale. Anche un trail urbano o un city trail favorirà la diversificazione del percorso.
Il trail al di là dello sforzo fisico
Oltre al fatto di correre nella natura, esiste anche uno spirito trail. Aprire i sensi, porsi all’ascolto del proprio corpo e delle proprie sensazioni, sentirsi bene e apprezzare l’ambiente in cui si corre. Tutte emozioni diverse che ti permetteranno di praticare questo sport in armonia con il contesto naturale.
Concentrandoti su ogni passo, penserai meno e potrai porti all’ascolto delle tue emozioni. Questa sensibilità ti farà provare piacere anche nella fatica, oltre al piacere di stare all’aria aperta.
E le performance nel trail?
Praticare il trail significa anche iscriversi a una gara e prepararsi. Partecipare all’Ultra Trail del Monte Bianco, dei Templiers, di una gara in montagna o di un trail notturno con tanto di lampada frontale è soprattutto un’esperienza elettrizzante, indipendentemente dalla distanza percorsa.
Stabilisci un piano di allenamento vario, che comprenda, ad esempio, sessioni di frazionato, fartlek e chilometro verticale. Adatta l’alimentazione, idratati bene e non dimenticare il riscaldamento e lo stretching. Se segui una buona preparazione fisica, avrai tutte le probabilità di affrontare al meglio la gara.
Ma anche indossando un pettorale, arrivare primo o ultimo ha poca importanza. Così come hanno poca importanza la distanza scelta, il tempo di percorrenza o la classifica. Nel trail si corre al proprio ritmo e si ascoltano le sensazioni del proprio corpo prima ancora di guardare l’orologio GPS. Non partire troppo veloce e approfitta dei punti di ristoro!
Tagliare il traguardo, arrivare in fondo all’avventura e condividere emozioni forti: questa è l’anima del trail running.
Questo spirito singolare è ciò che definisce davvero il trail. Ed è sicuramente la ragione per cui questo sport praticato nella natura è in costante crescita.
Lo skyrunning è uno sport di corsa (running) verso il cielo (sky), che si pratica in ambiente montano, in genere toccando almeno i 2000 m di quota, su percorsi vari, con difficoltà alpinistiche non superiori al 2° grado e tratti con pendenza maggiore del 30%. L’obiettivo dello skyrunner è raggiungere il punto più alto, per esempio una vetta o un valico, posti ad un’altitudine superiore a 2000 m, partendo da un paese o anche da una città del fondovalle, e tornare al punto di partenza o di arrivo su un altro versante della montagna, nel più breve tempo possibile.
Lo skyrunner utilizza come tecnica di locomozione la corsa sia in salita che in discesa, ma spesso si trova a dover camminare, con l’eventuale uso dei bastoncini, o progredire con l’appoggio delle mani, in dipendenza dalle difficoltà del percorso, che può prevedere tratti attrezzati con corde fisse. Caratteristiche dello skyrunning sono quindi la velocità di progressione, l’utilizzo in alcuni tratti della tecnica alpinistica e l’acclimatazione a quote maggiori di 2000 m, dove è tipicamente presente la possibilità di mal di montagna acuto.
Lo skyrunning è stato definito come disciplina sportiva ed organizzato a partire dal 1992 da Marino Giacometti, considerato universalmente il “padre” dello skyrunning ed attuale presidente della ISF.
In Italia, lo skyrunning è gestito dalla Federazione Italiana Skyrunning (F.I.Sky.), costituita a Cervinia, il 7 luglio 2001.
IL SUO AMBIENTE DI RIFERIMENTO È L’ALTA QUOTA, LA SUA ASPIRAZIONE È LA CORSA NEL CIELO.
Con queste parole, Marino Giacometti, in un’intervista a Mountain Blog, definisce lo skyrunning. Per chi non lo sapesse, Giacometti è il padre di questa disciplina che fa della corsa in altura il suo tratto distintivo. Tanto sterrato, tanta roccia e poco asfalto: percorsi e terreni diversi, tra valli e versanti montani ad altezze che possono superare i 4.000 metri. Ma è soprattutto l’affascinante esperienza di correre in cornici naturali suggestive che fa sopportare lo sforzo di un’attività che mette a dura prova muscoli e resistenza.
Le Alpi, i Pirenei, la riserva di Yading in Cina o le montagne sui fiordi di Trømso in Norvegia sono solo alcune delle location che ospiteranno le tappe delle World Series 2019, una sorta di campionato del mondo di skyrunning. Ma facciamo un passo indietro e torniamo alle origini di questo sport.
Come è nato lo skyrunning?
È il 1992 quando l’alpinista italiano matura l’idea di far diventare lo skyrunning una vera e propria disciplina, incasellando in regole definite questa corsa nel cielo. Organizza le prime gare, che si svolgono sul Monte Rosa e sul Monte Bianco, e successivamente, grazie al supporto di un noto marchio di abbigliamento sportivo, dà vita a un circuito mondiale di skyrunning che tocca l’Himalaya, le Montagne Rocciose, i vulcani del Messico e le alture del Kenya. È il 1993, e questo è il primo segnale che la strada intrapresa da Giacometti è quella corretta: lo skyrunning diventa, anno dopo anno, sempre più apprezzato, tanto che nel 1995 nasce una vera federazione, la FSA (Federation for Sport at Altitude). Il dado è tratto e da allora non ha più smesso di rotolare. Nel 2008 la FSA viene sostituita dalla ISF (International Skyrunning Federation) e lo skyrunning esce dalla nicchia degli alpinisti con la passione per la corsa e diventa uno sport riconosciuto a tutti i livelli.
Skyrunning o trail running?
A poco a poco lo skyrunning si definisce e, nel tempo, assume una fisionomia chiara prendendo le distanze da altre discipline affini: la corsa in montagna e il trail running. La prima si svolge in ambienti montani e i percorsi, che per regolamento non superano quota 3.000 metri, possono includere brevi tratti asfaltati, ma non superiori al 20% della lunghezza complessiva, mentre la pendenza media deve essere compresa tra il 5 e il 20%. Diversamente, il trail running viene praticato su sentieri e strade sterrate non esclusivamente montani e le sue gare si caratterizzano per chilometraggi elevati e dislivelli che possono toccare anche i 5.000 metri.
Lo skyrunning, come la corsa in montagna, ha luogo esclusivamente in ambienti montani, con tratti asfaltati che devono rimanere entro il 15% della lunghezza totale. I percorsi, però, sono più tecnici e impegnativi e possono inglobare tratti da superare con l’ausilio di corde o catene, mentre, per affrontare i tratti in discesa più insidiosi, agli atleti è concesso l’uso di bastoncini simili a quelli utilizzati nell’alpinismo. D’altra parte la quota d’altezza raggiungibile può anche superare i 4.000 metri. Le gare sono divise in quattro raggruppamenti che mettono a dura prova anche l’atleta più allenato: Vertical, Skyrace, Ultra ed Extreme.
Come prepararsi allo skyrunning
Lo skyrunning è la disciplina giusta per chi ama praticare sport che richiedono un grande impegno fisico ma non vuole perdersi il piacere di un’esperienza di totale immersione nella natura, la sensazione di esserne parte, completamente integrato in paesaggi che solo dalle cime delle montagne si possono godere.
Prepararsi a questa specialità non è una passeggiata, ma con determinazione e costanza l’impresa non è proibitiva. Prima di cimentarsi nello skyrunning è importante focalizzarsi attentamente sulla preparazione fisica, correndo molto – così da sviluppare un’eccellente resistenza – ma dedicando tempo anche all’allenamento indoor, con esercizi di tonificazione che mirino a rinforzare la muscolatura corporea. In questo sport, infatti, la resistenza da sola non basta: forza fisica e agilità sono fondamentali per comporre un trittico di qualità, propulsore ideale per raggiungere le vette più alte, correndo verso il cielo.
Come correre in modo corretto Correre e camminare sono due azioni naturali per il nostro corpo, e sicuramente tra gli esercizi che permettono di bruciare più calorie e grassi. Correre nel modo giusto è importante per non rischiare di incorrere in effetti negativi su muscoli ed articolazioni. Come riconoscere però se lo stiamo facendo nel modo giusto? Ci sono alcuni aspetti da considerare prima di approcciarsi allo skyrunning o alla corsa in generale. La postura Mantenere una postura corretta è importante per evitare lesioni ma soprattutto perché genera una perdita di energia che potrebbe essere sfruttata per migliorare nella corsa ed in particolare sulla velocità o distanza. La testa deve essere alta, in modo da mantenere la nuca allineata con la colonna vertebrale, con lo sguardo fisso in avanti e non rivolto ai piedi. La falcata Quando ci si riferisce alla falcata durante la corsa si parla della distanza percorsa dal piede nel momento in cui stacca da terra al momento in cui appoggia successivamente. La falcata ideale è corta e veloce cercando di mantenere il ginocchio in linea con le caviglie ed il piede a terra più indietro del ginocchio.
Correlata alla falcata c’è l’andatura che se sostenuta facilita falcate corte e veloci oltre ad un corretto appoggio del piede sul terreno. L’aumento della falcata deve essere graduale e seguire le possibilità delle nostre gambe senza eccedere e causare lesioni o sforzi. Un modo per riconoscere la propria andatura è contare per un minuto durante la corsa, il numero di volte in cui il piede destro tocca il terreno. Un altro aspetto da considerare è la posizione del piede: è importante appoggiare l’avampiede e non tallone o punta per evitare di lesionare polpacci e tendine d’Achille.
Lo skyrunning si divide in tre sotto discipline altamente spettacolari, che si differenziano tra loro per modalità e durata della prova da percorrere:
Skyrace
SkyMarathon
UltraSkyMarathon
Vertical Kilometer (Chilometro Verticale)
SkySpeed
Skybike
Una Skyrace è una competizione che si svolge tra i 2000 ed i 4000 metri di quota. La lunghezza minima del percorso deve essere superiore ai 20 km (tolleranza -10%), ma non deve oltrepassare i 30 km (tolleranza ammessa 5%).
Una SkyMarathon è una competizione che si svolge ad una quota almeno di 4000 metri, oppure supera i 2000 metri di altitudine con una distanza di 42,195 metri. Sono definite SkyMarathon anche le gare che prevedono un dislivello complessivo di almeno 2000 metri e che abbiano una lunghezza superiore ai 20 km, nonché le gare che si svolgono su percorsi pianeggianti (+/- 250 metri) ad una quota uguale o superiore a 4000 metri e sulla distanza di 42,195 metri.
Una UltraSkyMarathon è una competizione simile alla SkyMarathon, ma che supera di oltre il 5% i parametri della Skymarathon.
Il Vertical Kilometer è una competizione che prevede 1000 metri di dislivello tra partenza ed arrivo: la lunghezza del percorso non supera i 5 km. Sono previsti tre livelli di altitudine: da 0 a 1000 metri, da 1000 a 2000 metri, da 2000 a 3000 metri, la tolleranza prevista è del 5%.
Una Skyspeed è una competizione con 100 o più metri di dislivello ed una pendenza superiore al 33%.
Lo Skybike è una disciplina che prevede l’utilizzo di una bicicletta da corsa, o di una mountain bike, su un Vertical Kilometer.
Vischongo Ecomarathon SkyRace, 42 km Ayacucho, Riserva di Titankayocc Perù
La Vischongo Ecomarathon Skyrace è un evento organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale, Ambientale e Sportiva ERCI Team Il SalvianoOnlus, nata nel 1990 ad Avezzano (AQ) e che si occupa di istituire dei progetti per sviluppare lo sport outdoor come il trailrunning all’interno di aree protette come la Riserva Naturale Guidata del Monte Salviano ad Avezzano e all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (PNALM) nella zona di Pescasseroli (AQ). L’associazione opera anche in Sud America attraverso un Centro di Educazione Ambientale, il Centro Naturaleza Andina Antonio Raimondi, sito all’interno della Riserva Naturale di Titankayocc ad Ayacucho, in Perù: qui si organizzano attività di educazione ambientale ed eventi sportivi outdoor di skyrunning aventi la funzione di informare e sensibilizzare la comunità locale povera dei Campesinos che vive con meno di un dollaro al giorno, a convivere armonicamente con una pianta endemica della famiglia delle Bromeliacee che si rinviene soltanto da queste parti: si tratta dalla Puya Raimondi, scoperta dal biologo naturalista italiano Antonio Raimondi, che venne qui in Perù a studiarla nel 1922, pianta che la comunità campesina locale chiama “Titanka“, una pianta che rischia costantemente l’estinzione e che è stata inserita da anni, nella lista rossa (red list) dell’International Union for Conservation Nature (IUCN). Proprio per scongiurare il peggio per la Titanka ed impedire che le comunità andine locali possano essere messe in pericolo dallo sfruttamento eccessivo dei pascoli, il Presidente di ERCI Team Sergio Rozzi si è impegnato con le comunità locali, ad organizzare un evento specifico a tema chiamato Vischongo Ecomarathon di 7 km non competitiva e due eventi competitivi nella stessa giornata di 21 km (mezza maratona) e di 42 km (maratona).
PRINCIPALI BRAND PRODUTTORI DI ABBIGLIAMENTO E SCARPE DI TRAILRUNNING E SKYRUNNING
SALOMON (Marchio francese istituito ad Annecy in Francia)
HOKA ONE ONE (Marchio francese istituito ad Annecy in Francia)
INOV 8 (Marchio inglese istituito in un villaggio del British Lake District National Park)
LA SPORTIVA (Marchio italiano istituito a Ziano di Fiemme (TN), Italia)
SCOTT (Marchio svizzero istituito a Givisiez, Svizzera)
THE NORTH FACE (Marchio americano istituito a Calameda, California, USA)
ALTRI SPORT OUTDOOR TERRESTRI
Altri sport outdoor importanti da menzionare sono:
Ciclismo su strada
Mountain Bike
Ciclocross
Il ciclismo su strada è uno sport che prevede l’utilizzo di una bicicletta da corsa e viene praticato su strade aperte al traffico veicolare quotidiano.
La mountain bike è uno sport outdoor che si pratica su sentieri sterrati, lontani dal traffico veicolare ed in ambiente naturale, all’interno campagne fuori città o di aree protette: viene praticato con una bicicletta apposita
ci sono fondamentalmente tre tipi di rider, chi preferisce la salita, chi la discesa e chi cerca un buon compromesso tra i due estremi. Per soddisfare le esigenze di ogni rider, il mercato offre tante tipologie di bike, spesso molto diverse tra loro. Se da un lato avere a disposizione una vasta scelta è un vantaggio, spesso ci si trova spiazzati davanti a scelte tra una bici da all mountain, una da enduro, una da freeride ed una DH? La mountain bike ha le seguenti discipline:
Xc
Trail
All Mountain
Enduro
Freeride
Downhill
XC (cross country)
Il termine XC indica una specialità agonistica riconosciuta dall’UCI. Sono gare ad anello su percorsi brevi ma da ripetere più volte. Sono caratterizzati da salite e discese tecniche.
Solitamente front suspended e raramente bi-ammortizzate. Sono mezzi ottimizzati per salire forte, a ritmi estremamente intensi. L’escursione è solitamente limitata a 100mm.
Le trasmissioni che vengono montate sono generalmente gruppi 2×10, nei quali la scelta delle corone viene fatta in base alla tipologia del percorso. Con l’uscita dei gruppi 1×11, si sono visti sempre più riders utilizzare questa soluzione perchè, scegliendolo in maniera adeguata, 11 rapporti sono sufficienti per una gara.
Le ruote sono per lo più da 29 e qualche 27,5. Le vecchie 26 non vengono più utilizzate.
Le geometrie sono “race”, posizione in sella distesa e molto caricata in avanti. Angolo sterzo chiuso, movimento centrale basso ed angolo sella verticale. I telai sono quasi sempre rigidi per trasferire il 100% della forza dai pedali alla ruota.
Trail
Con le trail bike arriviamo ad una bici pensata ad un utilizzo ricreativo. Escursione di circa 130-140mm anteriore-posteriore. Le geometrie sono molto più rilassati e discesistiche delle precedenti. Angolo sella più disteso e sterzo più aperto per rendere più comoda la bici in salita e più performante in discesa, nonostante la limitata escursione.
Come trasmissione in genere si trovano gruppi 2×10, gruppi caratterizzati da un’ampia gamma di rapporti adatti sia alle ripide salite montane che eventuali trasferimenti su asfalto.
Il formato ruote predominante è il 27,5″ o il 29″, a seconda delle caratteristiche che il progettista ha voluto dare alla bicicletta. Importante è la pedalabilità e la maneggevolezza, caratteristiche fondamentali.
All Mountain
Con questo termine si intendono due aspetti della mountain bike. Da un lato con all mountain/enduro, che altro non è che il girare in montagna con la propria bicicletta ed è ciò che la maggior parte dei riders fa ogni weekend: uscire con gli amici alla ricerca dei sentieri più belli.
Le bici da all mountain hanno un’escursione attorno ai 140-150mme sono più orientate alla discesa rispetto alle trail bike. Gli angoli e le geometrie sono più adatti alle discese e la forcella in genere utilizza steli da 32mm.
Il formato ruote predominante di questa categoria è il 27,5″, anche se non mancano i modelli da 29″. Pochi i 26″ rimasti.
L’allestimento è pensato per mantenere buone doti di pedalabilità. Praticamente obbligatorio il reggisella telescopico, quasi sempre di serie.
La trasmissione è in genere una doppia, ma con rapporti più corti rispetto alle categorie precedenti. Dato che queste bici non sono pensate per lunghi trasferimenti, una valida soluzione è costituita anche da un gruppo 1×11.
La trasmissione è in genere una doppia, ma con rapporti più corti rispetto alle categorie precedenti. Dato che queste bici non sono pensate per lunghi trasferimenti, una valida soluzione è costituita anche da un gruppo 1×11.
Enduro
La disciplina del momento, le bici da enduro non sono solo adatte alle gare, ma sono ottimi mezzi per pedalare e divertirsi sui più tecnici single-track. Le bici da enduro, utilizzano un telaio full suspended con escursione, normalmente, sui 150-170mm e forcelle con steli che vanno da 34 a 36mm. Il formato ruota predominante è stato per molto tempo il 26″, ma da ormai qualche anno si utilizzano sempre più modelli da 27,5″.
L’allestimento è orientato all’affidabilità e deve essere robusto, in grado insomma di sopportare le forti sollecitazioni di una discesa a tutta velocità su sentieri ricchi di ogni tipo di ostacoli. Si montano manubri, freni o altri pezzi provenienti dalla DH, e anche qui immancabile il reggisella telescopico.
Le bici da enduro sono i mezzi ideali per partecipare ad eventi e gare di enduro, gare gravity in cui si alternano risalite pedalate non cronometrate a prove speciali (cronometrate) prevalentemente in discesa. Le bici da enduro sono adatte anche alle freeride marathon, gare in cui centinaia di concorrenti si sfidano, partendo in massa, su interminabili discese di migliaia di metri di dislivello.
Al di fuori dell’ambito race, è una bici maneggevole, agile, sicura sul ripido e sullo sconnesso, pedalabile e permette di arrivare in cima con le proprie forze. La bici da enduro scende forte, infonde sicurezza alle alte velocità e si pedala anche bene. Questo è il motivo per cui moltissimi riders scelgono abitualmente questo tipo di bici per i propri giri.
Freeride
Le bici da freeride hanno circa 180-200mm di escursione, sono dei mezzi difficilmente pedalabili. Le sospensioni sono prevalentemente a molla e la forcella è in genere monopiastra.
L’allestimento di queste bici è pensato per resistere agli abusi, visto che una bici da freeride nasce per gli utilizzi più estremi.
Le ruote sono pesanti ma resistenti, in genere con cerchi massicci (in grado di ospitare gomme fino a 2,7″). Il peso è elevato, ma non essendo bici da pedalare questo non è un problema.
La trasmissione è in genere mono-corona 10v con tendicatena e dispositivi anti deragliamento.
La destinazione d’uso tipica di una bici da freeride è il bike park. Dropponi, salti di ogni tipo, sponde e paraboliche sono il suo terreno. Difficilmente si pedala una bici da freeride, visto che si tratta di un mezzo concepito per scendere, a meno di montaggi particolarmente leggeri.
La bici da freeride è insomma il mezzo ideale per chi vuole divertirsi in park, puntando allo stile e al tempo di discesa.
Downhill
Le bici da DH hanno un’escursione attorno ai 200mm ed è ottimizzata per la discesa. Passo lungo, angolo di sterzo aperto e piantone sella disteso: tutto è ottimizzato per le elevate velocità che si raggiungono in questa specialità.
Le DH montano forcelle a doppia piastra da 200mm e steli fino a 40mm. In genere si adottano sospensioni a molla. L’allestimento di una DH non è a prova di bomba, ma è un buon compromesso tra resistenza e peso. Le gomme e le ruote sono robuste ed affidabili. La trasmissione è in genere 1×10, con corone anteriori grosse (38-40T) e pacchi pignone da strada, con rapporti ravvicinati.
Naturalmente una bici da DH non è pedalabile.
Dott. Alessio Brancaccio ex-Collaboratore Tecnico Associazione di Promozione Sociale, Ambientale e Sportiva ERCI Team Il Salviano Onlus Avezzano (AQ) 2005-2017, Università di L’Aquila, Fratelli d’Italia Vasto