Università La Sapienza

LA SAPIENZA ROMA: OCCUPATA LA FACOLTA’ DI FISICA, STUDENTI CONTRO LE AZIENDE FOSSILI: “CHIEDIAMO LO STOP DEGLI ACCORDI”

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/23_novembre_20/sapienza-occupata-la-facolta-di-fisica-studenti-contro-le-aziende-fossili-chiediamo-lo-stop-degli-accordi-adafd2ce-879d-44c1-950e-0a9f5d989xlk.shtml

MENO POLVERI SOTTILI, PIU’ NANOPARTICELLE: POLMONI A RISCHIO

Fonte: CNR-ISAC

 mputsylo/iStock 

Uno studio, coordinato dal CNR-ISAC e svolto in collaborazione con l’Università ‘Sapienza’ di Roma e le Università ‘Bicocca’ e ‘La Statale’ di Milano, dimostra che l’esposizione a nanoparticelle da traffico veicolare in ambiente urbano può generare risposte pro-infiammatorie nell’epitelio polmonare anche a basse concentrazioni di materiale particolato fine, le cosiddette polveri sottili (PM10 e PM2.5). Lo studio è pubblicato su Scientific Reports.

L’esposizione a nanoparticelle di origine urbana, anche a bassi valori di materiale particolato fine (PM2.5), può generare risposte pro-ossidative ed infiammatorie, alla base dello sviluppo di malattie polmonari. È quanto emerge da uno studio, condotto e coordinato dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISAC), in collaborazione con le Università ‘Bicocca’ e ‘La Statale’ di Milano, l’Università ‘Sapienza’ di Roma, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, pubblicato su Scientific Reports (Nature).
“La metodologia, da noi messa a punto nel 2017 per la prima volta, si basa sull’esposizione diretta di cellule bronchiali umane in campo (laddove è possibile caratterizzare online il PM2.5, in questo caso in Pianura Padana), ed è stata sviluppata per studiare gli impatti sulla salute alle basse concentrazioni di particolato fine”, spiega Francesca Costabile, ricercatrice Cnr-Isac.
I risultati indicano che esiste una significativa probabilità che le risposte pro-ossidative e infiammatorie possano essere alte (aumentando, quindi, il rischio di malattie polmonari) a concentrazioni molto basse di PM2.5 se queste sono accompagnate da alte concentrazioni di nanoparticelle e composti tossici.
“Significa che, se ci sono particelle ‘grandi’, come quelle delle polveri sottili che hanno un diametro maggiore di quelle delle nanoparticelle, eventuali molecole tossiche in aria tendono a condensare su di esse. In tal modo, diminuisce la probabilità di penetrazione nel polmone e quindi nel circolo sanguigno, poiché più piccole sono le particelle, maggiore è la loro probabilità di penetrazione nel polmone”, chiarisce la ricercatrice. “Invece, un ridotto numero di particelle di grandi dimensioni può favorire l’arricchimento di composti tossici, come alcuni metalli ed alcune molecole organiche, in nanoparticelle. In tali condizioni, la risposta pro-infiammatoria può essere ben più forte rispetto al caso di un loro arricchimento in particelle di dimensioni più grandi; ciò grazie alla notevole mobilità, efficienza di deposizione polmonare e capacità di attraversare le membrane cellulari delle nanoparticelle. Quindi, a basse concentrazioni di PM2.5, le nanoparticelle possono fungere ‘da cavallo di Troia’ nel polmone per alcuni composti tossici e, di conseguenza, aumentare la probabilità di malattie polmonari.”
Ma quali sono le situazioni che attivano tale meccanismo? “Sicuramente in inverno, durante le ore di punta del traffico veicolare in aree urbane, subito dopo una forte pioggia che, solitamente, tende a ripulire l’aria dalle particelle ‘grandi’, e ad abbassare, quindi, la concentrazione di PM2.5”, prosegue Costabile. “Così, aumentando la probabilità che le nanoparticelle generate dalle automobili si arricchiscano delle sostanze tossiche che altrimenti andrebbero su particelle più grosse, aumenta anche la probabilità che tali sostanze tossiche possano penetrare nel polmone e all’interno del circolo sanguigno”.
Lo studio propone raccomandazioni per nuove linee guida sul PM2.5, che potranno essere di supporto alla stesura della nuova normativa sulla qualità dell’aria. “Il nostro studio si unisce ad altri studi precedenti che richiedono di andare oltre la misura della concentrazione in massa di PM2.5. È fondamentale considerare come il potenziale ossidativo ed i composti potenzialmente tossici del PM2.5 si distribuiscano fra nanoparticelle e particelle di dimensioni maggiori”, conclude Costabile.

Fonte: Le Scienze

English translate

A study, coordinated by the CNR-ISAC and carried out in collaboration with the ‘Sapienza’ University of Rome and the ‘Bicocca’ and ‘La Statale’ Universities of Milan, demonstrates that exposure to nanoparticles from vehicular traffic in an urban environment can generate pro-inflammatory responses in the lung epithelium even at low concentrations of fine particulate matter, the so-called fine particles (PM10 and PM2.5). The study is published in Scientific Reports.

Exposure to nanoparticles of urban origin, even at low values ​​of fine particulate matter (PM2.5), can generate pro-oxidative and inflammatory responses, underlying the development of lung diseases. This is what emerges from a study, conducted and coordinated by the Institute of Atmospheric and Climate Sciences of the National Research Council (CNR-ISAC), in collaboration with the ‘Bicocca’ and ‘La Statale’ Universities of Milan, the ‘Sapienza’ University of Rome, the National Institute of Nuclear Physics, published in Scientific Reports (Nature).

“The methodology, developed by us for the first time in 2017, is based on the direct exposure of human bronchial cells in the field (where it is possible to characterize PM2.5 online, in this case in the Pianura Padana Po river Valley), and was developed to study the impacts on health at low concentrations of fine particulate matter”, explains Francesca Costabile, Cnr-Isac researcher. The results indicate that there is a significant likelihood that pro-oxidative and inflammatory responses may be high (thereby increasing the risk of lung disease) at very low concentrations of PM2.5 if these are accompanied by high concentrations of nanoparticles and toxic compounds. “It means that, if there are ‘large’ particles, such as those of fine dust which have a larger diameter than those of nanoparticles, any toxic molecules in the air tend to condense on them. In this way, the probability of penetration into the lung and therefore into the blood circulation decreases, since the smaller the particles, the greater their probability of penetrating the lung”, clarifies the researcher. “Instead, a small number of large particles can favor the enrichment of toxic compounds, such as some metals and some organic molecules, into nanoparticles. In these conditions, the pro-inflammatory response can be much stronger than in the case of their enrichment in larger particles; this is thanks to the remarkable mobility, efficiency of pulmonary deposition and ability to cross cell membranes of the nanoparticles. Thus, at low concentrations of PM2.5, nanoparticles may act as a ‘Trojan horse’ in the lung for some toxic compounds and, consequently, increase the likelihood of lung disease.”

But what are the situations that activate this mechanism? “Certainly in winter, during the peak hours of vehicular traffic in urban areas, immediately after a heavy rain which usually tends to clean the air of ‘large’ particles, and therefore lower the concentration of PM2.5 ”, continues Costabile. “Thus, by increasing the likelihood that nanoparticles generated by cars will be enriched with toxic substances that would otherwise go onto larger particles, it also increases the likelihood that these toxic substances can penetrate the lung and into the bloodstream.” The study proposes recommendations for new guidelines on PM2.5, which could support the drafting of the new legislation on air quality. “Our study joins other previous studies that require going beyond measuring the mass concentration of PM2.5. It is essential to consider how the oxidative potential and potentially toxic compounds of PM2.5 are distributed among nanoparticles and larger particles”, concludes Costabile.

Source: Le Scienze

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

SCIENZA ED INCOSCIENZA: IL MINISTRO ALLA SALUTE SCHILLACI A IL MANIFESTO DICHIARA: “MI SONO FIDATO DEGLI ESPERTI”

Il Ministro alla Salute Orazio Schillaci, in data 14 Settembre 2023, ha dichiarato alla redazione giornalistica de Il Manifesto di essersi fidato di almeno otto pubblicazioni scientifiche redatte dal suo team di “esperti”.

https://x.com/ilmanifesto/status/1702080966955499669

Io inviai due mail PEC al signor Ministro della Salute #Schillaci, una a Marzo ed un’altra ad Aprile scorsi dove chiedevo la reintroduzione dell’obbligo all’uso delle #mascherine e dall’URP della sua Segreteria mi venne risposto solo: “si trasmette nota del Dott. #Brancaccio

https://x.com/bralex84/status/1702407680571166825

I sent two PEC emails to the Minister of Health #Schillaci, one in March and another last April where I asked for the reintroduction of the obligation to use #masks in close sites and from his Secretariat URP I only received a reply: “We transmits note from Dr. #Brancaccio

https://x.com/bralex84/status/1702441374803546179

Massa di incompetenti ed in malafede

https://x.com/AnnaMar08591206/status/1702243142207000996

Sono soltanto in malafede, non sono incompetenti. Ci fanno credere di essere tali, ma non lo sono, sanno benissimo quello che fanno, fa tutto parte di un disegno a monte molto ben studiato.

https://x.com/bralex84/status/1702646101054980138

They are just in bad faith, they are not incompetent. They make us believe they are such, but they are not, they know very well what they are doing, it is all part of a very well-studied plan.

https://x.com/bralex84/status/1702647314769203509

Fa tutto parte di un sapiente disegno architettato a monte dalle società elitarie che gestiscono l’apparato economico mondiale e che abbiamo imparato a conoscere sulla nostra pelle. La teoria della convivenza con il #coronavirus #COVID19 si è rivelata un fallimento totale.

https://x.com/bralex84/status/1702649138330935356

It’s all part of a clever plan architected upstream by the elite companies that manage the world economic system and that we have learned about first hand. The “coexistence theory” with the #coronavirus #COVID19 has turned out to be a total failure.

https://x.com/bralex84/status/1702649433316323587

“Nei Paesi normali, gli #Schillaci si dimetterebbero all’istante.” #AlessioBrancaccio#UniversitàdegliStudidiLAquila#FondazioneMicheleScarponiOnlus#UltimaGenerazione#Italia #SchillaciDimettiti

https://x.com/bralex84/status/1702694084966519290

“In normal countries, the #Schillaci‘s would resign instantly.” #AlessioBrancaccio#UniversitàdegliStudidiLAquila#FondazioneMicheleScarponiOnlus#UltimaGenerazione#Italy #SchillaciDimettiti

https://x.com/bralex84/status/1702694746555089388

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/pagina.jsp?p=144&s=1&r=Nazionale&idmenumain=6&submit=VAI&pagetocall=pagina.jsp

Situazione #COVID19#Italia in costante peggioramento: #COVID, 30777 #casi in 7 giorni, aumento del 44% secondo ultimo monitoraggio #ISS, 21309 i casi nella settimana precedente. #Incidenza di casi più che raddoppiata. #televideo#rai pag.144

https://x.com/bralex84/status/1703008883311005792

#COVID19#Italy, situation constantly worsening: #COVID, 30777 #cases in 7 days, 44% increase according to latest #ISS monitoring, 21309 cases in the previous week. #Incidence of cases more than doubled. #televideo#rai page 144

https://x.com/bralex84/status/1703009232977588374

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

CONTRO IL CARO AFFITTI GLI STUDENTI MONTANO LE TENDE ALL’UNIVERSITA’ LA SAPIENZA DI ROMA

Sulla scia della protesta di una studentessa del Politecnico di Milano, Sinistra Universitaria ha deciso di lanciare l’allarme: “Non si possono pagare 500 euro per una stanza”

La protesta degli studenti universitari di fronte al Rettorato dell’Università La Sapienza di Roma (da Instagram) https://www.romatoday.it/attualita/caro-affitti-protesta-studenti-sapienza.html

Fino a 500 euro per una stanza, bollette escluse. Per una studentessa o uno studente fuori sede che viene a Roma, trovare un posto letto a prezzi abbordabili è diventato sempre più difficile. Magari non come a Milano, ma quasi. E così un gruppo di iscritti alla Sapienza, appartenenti a Sinistra Universitaria, ha deciso di protestare e piantare le tende di fronte al Rettorato, proprio sotto la statua della Minerva.

Studenti della Sapienza contro il caro affitti

La protesta è in stile Ilaria Lamera, studentessa del Politecnico di Milano che ha deciso di vivere nel prato dell’ateneo meneghino perché non riesce a pagare un affitto in città. Nel giro di pochi giorni sono diventate 12 le tende, un vero e proprio villaggio che fa scoppiare il bubbone dell’emergenza abitativa. E lo stesso sta accadendo in Sapienza, all’interno della città universitaria, da dove SU apre un dibattito sullo stesso tema: “La casa è diventata un privilegio – scrivono sui social – e Roma è la seconda città per prezzo medio di una stanza, intorno ai 500 euro. E l’Italia è uno degli ultimi Paesi europei per tasso di copertura di fuorisede tramite residenze pubbliche”.

Studenti in protesta contro il caro affitti sotto la Minerva

40.000 fuori sede a Roma e 2.800 posti letto su tutto il Lazio

Secondo i dati pubblicati da DiSco Lazio, l’ente regionale per il diritto allo studio e alla conoscenza, l’ultimo bando 2022/2023 per un posto letto nelle residenze studentesche ha visto 2.159 vincitori, con i posti a disposizione per tutto il Lazio attualmente pari a 2.800. Secondo i dati più aggiornati, a Roma la popolazione universitaria è di oltre 200.000 persone e circa 40.000 sono gli studenti che vengono da fuori. 

“Il diritto alla casa e diritto allo studio”

“Vogliamo che sia garantita la casa a ogni studente – continua Sinistra Universitaria – attraverso interventi pubblici che tutelino la comunità studentesca da un mercato immobiliare selvaggio e fuori controllo. Il diritto alla casa è diritto allo studio e deve essere garantito. La nostra protesta non si fermerà, invitiamo studenti, studentesse e realtà studentesche a unirsi a noi e a montare una tenda sotto la Minerva”.

Fonte: RomaToday

 

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus