Day: 4 dicembre 2023

CARLO AMETRANO: “IL SENNA DAY 2024 SARA’ SCOPPIETTANTE”

Carlo Ametrano, giornalista e scrittore stabiese, si prepara per il Senna Day 2024 e assicura che sarà spettacolare

Di Redazione Sportiva

Carlo Ametrano, Presidente dell’Ayrton Senna Fan Club Italia
https://vivicentro.it/motori/carlo-ametrano-il-senna-day-2024-sara-scoppiettante/

In attesa dell’Ayrton Senna Day del prossimo anno, il giornalista e scrittore Carlo Ametrano è intervenuto in esclusiva ai microfoni di ViViCentro per avvicinarsi sempre di più al trentennale in programma il prossimo 30 aprile. Di seguito le sue dichiarazioni.

Carlo Ametrano in vista del Senna Day

Parliamo di F1: siamo reduci al trittico americano. Quali sono i risultati che trai dall’ultime tripletta della stagione?

“Dimostrazione che la Red Bull e Verstappen hanno sempre quel qualcosa in più. Vorrei, però, sottolineare anche i grandi passi avanti fatti da McLaren: unica vera squadra che poteva insidiare la Red Bull in queste ultime gare. Diverso il discorso di Mercedes e Ferrari: grandi delusioni”.

Come valuti la Ferrari?

“È stato scandaloso vedere Leclerc non partire: siamo alla frutta. Ho sempre detto che Vasseur non dimostra di essere da Ferrari. Non riesce a far stare bene i due piloti: c’è troppa confusione nel box”.

E su Mercedes che mi dici?

“Avevano portato aggiornamenti in pista dagli USA. Inizialmente mi sembrava che stessero crescendo, invece non è così. Devono fare così: ha ragione Hamilton che dice che la testa è già all’anno prossimo. Hanno 20 punti su Ferrari a 2 gare dalla fine, quindi credo che alla fine perlomeno conquisteranno la seconda piazza nei costruttori”.

Prossima tappa è Las Vegas, ti piace?

“È una novità pazzesca. Hanno speso davvero tanti soldi. C’è un problema a livello di temperatura: dovremmo vedere come risponderà Pirelli. Credo che però possa esserci una gara pazza: parliamo di un circuito nuovo in cui nessuno ha mai corso. Credo che chi sarà più fortunato alla fine vincerà. Fare pronostici è praticamente impossibile”.

In vista del Senna Day del prossimo anno, il 30 aprile, siamo già a lavoro?

“Già ci sono molte basi gettate in vista del prossimo anno. TI posso garantire che sarà un trentennale faraonico: sentendo anche Augusto Zuffa posso assicurare che ci saranno tante sorprese, alcune anche dal Brasile! Arriveranno davvero in tanti: il 30 sera ci saranno delle manifestazioni, mentre successivamente ci saranno anche ricordi al circuito. Non posso aggiungere altro: credo che sarà un Senna Day davvero faraonico”.

Autore: Carlo Ametrano, Presidente Ayrton Senna Fan Club Italia

Fonte: Vivicentro.it

Per prenotazioni chiamare il numero 3336810902.

Senna Day 2024, Cantine Zuffa Imola Emilia Romagna, Italia 30 Aprile 2024
https://www.facebook.com/events/s/senna-day-2024/369593778796382/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto al Cambiamento Climatico in atto

ESCLUSIVA – LEONARDO SENNA: «NESSUNO HA PAGATO PER LA MORTE DI AYRTON»

La statua in bronzo di Ayrton Senna posta dietro la curva del Tamburello nel circuito di Imola a San Marino, dove Ayrton morì il 1 Maggio del 1994
Nei giorni scorsi abbiamo avuto l’onore ed il piacere di trascorrere del tempo con Leonardo Senna, fratello minore di Ayrton. Basterebbe già questo a tradurre la nostra emozione, senza bisogno di altra spiegazione. Tanti gli argomenti affrontati…
https://www.formula1.it/news/17413/1/esclusiva-leonardo-senna-nessuno-ha-pagato-per-la-morte-di-ayrton

By: Daniele Muscarella 04/12/2023 07:00:00

Nei giorni scorsi abbiamo avuto l’onore ed il piacere di trascorrere del tempo con Leonardo Sennafratello minore di Ayrton. Basterebbe già questo a tradurre la nostra emozione, senza bisogno di altra spiegazione.

Non possiamo che continuare a ringraziare Leonardo per averci poi concesso un’emozionante intervista, esclusiva, in cui abbiamo affrontato tanti argomenti, dall’Ayrton pilota, pluri-campione e idolo di un Paese intero; all’Ayrton uomo, soprattutto: amorevole fratello, figlio e zio, uomo di casa che a casa non poteva essere spesso, ma che colmava d’amore gli spazi d’intimità concessi.

Non potevano mancare le schegge di dolore; quel 1° maggio maledetto col suo strascico di amplificata sofferenza dato dal processo che ancora oggi, a quasi trent’anni di distanza, lascia dei dubbi che pesano come macigni sulle cause e le responsabilità della morte di Ayrton.

Ci sono momenti che in modo molto particolare segnano la vita di tutti noi, istanti indelebili stranamente incisi in una memoria tanto affaticata dai ritmi frenetici della vita moderna. Eppure, se provaste a domandare, qualsiasi appassionato di motorsport riuscirà a descrivere con dovizia di particolari dove si trovava e cosa stava facendo quel maledetto 1° maggio, nel momento in cui la Williams FW16 si andava a schiantare violentemente contro il durissimo muro della curva del Tamburello e in tutti gli interminabili minuti successivi, fino al comunicato della morte di Ayrton, e questo vale anche per i non appassionati, massima testimonianza della sua grandezza.

Cosa è successo? E’ forse la domanda a cui ancora oggi si fa molta fatica a rispondere, nonostante i tre livelli di giudizio e le tante testimonianze e ricostruzioni. Sappiamo con relativa certezza cosa causò la morte, la decelerazione all’impatto e un braccetto delle sospensioni che trafisse da sotto in su il casco giallo del campione brasiliano. Abbiamo meno certezze su cosa provocò l’uscita di pista e soprattutto se quel piantone spezzato, con ancora attaccato il volante e adagiato dai soccorsi accanto alla Williams, si sia rotto dopo l’impatto o come sembra prima, per una non perfetta saldatura effettuata a poche ore dalla gara.

In ogni caso, come avrà modo di dirci Leonardo, con la voce spezzata e un nodo alla gola, nessuno ha poi pagato davvero per la morte di suo fratello.

Tante le ipotesi di responsabilità, che fanno principalmente capo alla Williams, nelle persone dell’allora direttore tecnico Patrick Head e del progettista Adrian Newey, ma in tanti puntano il dito anche verso gli organizzatori del Gran Premio, rei di aver lasciato “nudo” quel muro a destra di una curva velocissima che già in passato aveva visto bruttissimi incidenti.

Il processo

Nella sentenza del secondo processo di appello, la Corte d’Appello di Bologna giudica il tecnico aerodinamico Adrian Newey innocente “per non aver commesso il fatto” e stabilisce il “non doversi procedere” per Patrick Head, “per essere il reato a lui ascritto estinto per prescrizione“.

Una sentenza che di fatto riconosce la tesi dell’accusa e indica come causa dell’incidente mortale il cedimento del piantone dello sterzo, come ipotizzò fin dal giorno dopo Autosprint, pubblicando lo scatto di Angelo Orsi dello sterzo rotto accanto ai soccorritori. Altri scatti Angelo li tenne per sé, rinunciando ai guadagni che a fatica potreste immaginare; per questo gli appassionati di tutto il mondo non dovrebbero mai smettere di essergli grati.

Il volante e il piantone dello sterzo insolitamente poggiati per terra – Credit autosprint.corrieredellosport.it – Photo Angelo Orsi

Nell’ultimo grado di giudizio, la terza sezione penale della Corte di Cassazione rigetta la richiesta di assoluzione piena per Patrick Head e conferma la sentenza e la prescrizione, ribadendo chiaramente le modalità e le responsabilità dell’incidente. Un lunghissimo procedimento giudiziario giunge così a conclusione dando un responsabile in pasto ai media, ma nessuno ha di fatto scontato una pena. E’ questo, forse, l’aspetto che più addolora Leonardo quando ce ne parla e ricorda quel maledetto weekend di gara dove, va ricordato, il giorno prima perse la vita anche Roland Ratzenberger.

Leonardo, che era solito accompagnare il fratello in tutte le gare fin dalle categorie inferiori, era con lui anche in quel weekend: “Io ed Ayrton stavamo nello stesso hotel, e siamo andati insieme in pista la mattina. Era molto teso quel giorno, con uno stato d’animo che gli pesava come un macigno, e anche nei primi giri c’era molta tensione. Io ero lì quando c’è stato l’incidente ed è stato portato all’ospedale, subito dopo è arrivata la notizia della sua morte”.

Le immagini di repertorio di quella domenica e del sabato precedente immortalano un Ayrton molto cupo, ovviamente pesantemente scosso per la morte di Roland, ma anche per l’incidente del venerdì dal quale uscì quasi miracolosamente indenne Rubens Barrichello. E’ in una tale atmosfera che si corre il Gran Premio di Imola del 1994, atmosfera che in qualche modo sedimenterà al punto tale da non scomparire nemmeno dopo l’ultimo grado di giudizio.

Quando chiedo a Leonardo se la sua famiglia abbia mai accettato quella sentenza, mi risponde così: “È un po’ complicato, non possiamo essere sicuri di ciò che è successo, ma c’è stato un problema, una rottura dello sterzo. Hanno fatto alcuni interventi nella scatola dello sterzo e infelicemente c’è stata questa rottura che ha causato l’incidente. Sfortunatamente non c’è stata una sanzione per nessuno, ma non avevamo più altri tentativi da fare“.

Ancora oggi in tanti non accettano l’esito di quelle indagini, anche perché la sequenza di eventi collegati e ricollegabili all’incidente è talmente lunga da risalire fino alla probabile bassa qualità della lega usata per saldare il piantone dello sterzo, a sua volta accorciato su richiesta di Ayrton che su quella Williams progettata da Newey proprio non ci entrava, tanto che lui, magro com’era, aveva paura di aumentare anche di un solo chilogrammo il suo peso corporeo.

In ogni caso quell’incidente e la tragica morte di Ayrton cambiarono la Formula Uno per sempre, per certi versi in meglio, grazie a nuovi standard di sicurezza tra cui l’obbligo di protezioni in tutti i muretti in prossimità delle curve, con barriere in grado di assorbire gli urti, controlli molto più severi e nuovi crash test sulle monoposto e l’obbligo di salvaguardare maggiormente la testa del pilota. La Federazione comprese poi che la repentina eliminazione dei drive-aid e delle sospensioni attive, avvenuta l’anno prima, aveva causato uno squilibrio in quelle potentissime e contemporaneamente divenute instabili monoposto. Per questo motivo si intervenne parzializzando la potenza dei motori (a quei tempi di 3500cc), riducendo l’effetto suolo alzando le vetture da terra e aggiungendo la skid block in legno sul fondo, limitandone i consumi.

Anche se quel giorno ci portò via il Campione e la sua possibilità di continuare a scrivere la storia della Formula Uno, coinvolgendo peraltro sempre di più le masse popolari, quella stessa storia e Ayrton sono legati per sempre: avremo modo di parlarne nei prossimi articoli dedicati all’emozionante intervista a Leonardo Senna, in esclusiva formula.it

Fonte: Formula1.it

Ayrton Senna nei video di famiglia, girati in Brasile da suo fratello Leonardo

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

A VASTO IL SINDACO FRANCESCO MENNA SI PRENDE GIOCO DEI CITTADINI: INSERITA LA SUA FACCIA SUL NUOVO AUTOVELOX “ARANCINO” DI VIALE PAUL HARRIS!

Vasto lì 4 Dicembre 2023 ore 13.30

Buongiorno a tutti e a tutte. Il presente articolo è riferito alla nuova cafonata, guasconata partorita dal Sindaco di Vasto Francesco Menna, il quale è sempre più preda di deliri da manie di protagonismo che vanno riportati nelle sedi istituzionali opportune. Entro subito nel merito delle questione, perché il mio modus operandi è quello di affrontare sempre le problematiche di petto, come un vero amministratore politico e tecnico dovrebbero fare nelle loro città, se si ha spiccato senso civico che qui a Vasto vedo trasparire a ben poche persone. Il soggetto in questione ha fatto piazzare diversi autovelox o box speed control, che in città sono stati battezzati chiamati “arancini” per il loro spiccato colore arancione e la notizia sulla stampa non è per me passata inosservata https://chiaroquotidiano.it/2023/12/02/a-vasto-installato-il-primo-box-speed-control-servira-a-rieducare-chi-corre-troppo/: uno di questi “box speed control” è stato installato nella discesa di Viale Paul Harris e non so ancora se è stato reso operativo o meno, perché non ho visto le luci accese intermittenti che ne testimoniano il suo funzionamento. Scrivo questo perché stamattina, tornando da Vasto Marina, sceso dalla macchina per scattare le foto relative all’inopportuno e ridicolo autovelox in questione, io e mio padre abbiamo notato una vistosa infrazione al Codice della Strada, commessa proprio davanti allo strumento di rilevazione della velocità e per la precisione si è trattato di un vero e proprio sorpasso in discesa prima del semaforo, come se l’automobilista irrispettoso di turno ignorasse il fatto che fosse operativo. Ribadisco che non si sa ancora se l’autovelox installato in questo punto sia operativo o meno, ma nel dubbio è meglio comunque procedere al di sotto del limite orario dei 50 km/h, come previsto dalla relativa normativa di legge.

Di seguito elenco i due aspetti che contesto di questo autovelox e che per me come è stato inserito andrà al più presto rimosso:

  1. dal momento che la strada è in discesa e vi è già la presenza di un impianto semaforico che regola il traffico veicolare, piazzare un autovelox in quel punto è assolutamente fuori luogo. Un altro di questi arancini è stato piazzato a via di Sant’Onofrio, ma se proprio il sindaco vuole far cassa con questi sistemi, li piazzasse più in zona centrale a Corso Mazzini ed un altro lungo Circonvallazione Histoniense, tra via Incoronata e Viale Perth dove realmente le autovetture guidate da automobilisti scriteriati procedono troppo velocemente;
  2. Per quanto mi riguarda, il sindaco Menna si sta macchiando sempre più di grottesco, ridicolo, ma soprattutto manca di rispetto verso i propri cittadini, poiché nell’autovelox di viale Paul Harris ha fatto inserire la propria faccia da pesce lesso al di sotto del simbolo del vigile urbano, come a dire: “State attenti perché sono potente adesso che sono sia Sindaco di Vasto che Presidente delle Provincia di Chieti, faccio tutto io, non me ne curo del mio conflitto di interessi e quindi mi permetto di controllare tutto quello che fate in città!”. Secondo me è soltanto una pagliacciata, una gaglioffata, una cafonata da un Sindaco che si permette di fare il guascone, bontempone con gente ridicola come lui, ma con me e la mia famiglia non può permettersi di farlo. Con questo indegno sistema, lui pensa di far ridere tutti, ma con il suo spirito da buccia di patata non fa ridere proprio nessuno, tantomeno quando si tratta di strumenti adottati in città per la sicurezza stradale. Personalmente, proveniendo da una città come Avezzano, che non è assolutamente amministrata meglio di Vasto, in 21 anni che ci ho abitato non ho mai visto compiere una cafonata del genere nemmeno dal Sindaco Gianni Di Pangrazio, che è del PD come Menna, quindi molto simile a lui soprattutto per il modo poco serio, ridicolo ed indegno di amministrare la propria città. Tutto questo goffo quadro, porta al decadimento amministrativo non soltanto della città di Avezzano, ma anche della città del Vasto e me ne sono accorto da quando misi piede qui la prima volta il 16 Marzo 2021, la città mi ha fatto veramente una bruttissima, sinistra impressione dal modo inopportuno di essere amministrata. L’installazione dell’autovelox di via Harris con la faccia del sindaco apposta sullo stesso rappresenta, oltre ad un modo puerile di schernire, sbeffeggiare i propri cittadini in città, anche un abuso di potere che Menna sta commettendo nei riguardi dell’intera cittadinanza vastese, quindi anche nei miei riguardi e della mia famiglia, visto siamo residenti qui a Vasto dal 16 Marzo 2021 e noi tre a casa detestiamo particolarmente le persone ridicole e poco serie che si permettono di offendere la dignità dei propri cittadini ed il Sindaco è senz’altro una di queste, pertanto ci sarebbe veramente da costituirsi parte civile portando avanti la disobbedienza civile non violenta da membro di Ultima Generazione, perché non resta nient’altro da fare con un ridicolo pagliaccio di corte ad amministrare una città che per quanto è stupenda paesaggisticamente parlando, meriterebbe senz’altro un Sindaco ben più serio e competente di lui, propongo come Sindaco al suo posto uno tra mio padre Massimo Brancaccio o, ancora meglio, il mio amico vastese Luigi Di Lello, l’attuale Presidente dell’Accademia della Ventricina di Scerni, le problematiche che ha Vasto più di lui non le conosce nessuno!

Di seguito ecco le quattro fotografe che ho scattato stamattina al nuovo inopportuno autovelox arancino installato nella discesa che da viale Paul Harris porta al viadotto Istonia:

Il nuovo autovelox “arancino” installato nella discesa di viale Paul Harris dall’altro lato della strada rispetto al cimitero della città
Particolare laterale del nuovo autovelox “arancino” di Viale Paul Harris con il simbolo del vigile urbano e fin qui tutto ok, direte voi!
La foto indegna che non ti aspetti e che ti rimpone la giornata: ecco comparire la faccia da pesce lesso del sindaco Francesco Menna
Viale Paul Harris, il punto vicino al Cimitero in cui è stato inserito uno dei nuovi autovelox “arancini” in città
https://www.google.com/maps/place/Viale+Paul+Harris,+66054+Vasto+CH/@42.1164073,14.7063786,555m/data=!3m2!1e3!4b1!4m6!3m5!1s0x1330ddad9bae055b:0x6c67480b4fbd58a9!8m2!3d42.1164073!4d14.7063786!16s%2Fg%2F1pw3y6z_0?hl=it&entry=ttu

In conclusione, se qui a Vasto la maggior parte delle persone è ridicola come il Sindaco Menna, come lo sono molte altre persone nel resto d’Abruzzo e d’Italia, allora penso che siamo veramente messi male, dal momento che siamo in presenza di un amministratore che si prende gioco dei propri cittadini e prende la vita come una burla, esattamente come faceva il Marchese del Grillo, partorendo dalla sua mente certe carnevalate da circo delle pulci, quando svolgere il ruolo che si è chiamati ad adempiere invece implica maggiore autorità, consapevolezza di sè, serietà ed integerrimità, ribadisco con fermezza e forza in tale sede che io e la mia famiglia non abbiamo nessuna intenzione di essere amministrati da un bontempone del genere fino al prossimo e lontano 2026, per cui da oggi in poi mi farò carico io personalmente di creare tutte le condizioni politiche ideali prendendo contatti con l’opposizione di FDI già da oggi stesso per detronizzare il Sindaco Menna, azzerargli completamente la sua giunta comunale e far eleggere al suo posto una persona competente che prenda le cose un pò più sul serio la risoluzione dei tanti problemi che ha da anni Vasto e che Menna non ha alcuna volontà di risolvere, lo dimostra lo stato indegno del verde pubblico di determinate infrastrutture cittadine come il laghetto del Parco delle Rimembranze che ha l’acqua sempre gialla, sporca, la pista ciclabile di Lebba di 3622 metri che è stata chiusa, interdetta al pubblico per impraticabilità legata ad asfalto assente in più punti ed ai canneti rigogliosi che non vengono mai sfrondati e tolti dalla ditta privata Pulchra Spa, un’infrastruttura “cattedrale nel deserto” che non è mai stata messa a posto apposta per non essere mantenuta aperta, un’infrastruttura per me vitale per i ciclisti urbani e sportivi locali, da ricollegare all’asse viario principale ciclabile della Via Verde Costa dei Trabocchi, che passa anche per Vasto Marina nei 5 km che collegano l’ex-stazione ferroviaria di Piazza Fiume e località Vignola, ma a Menna che è un avvocato tutto questo non interessa, va in giro sempre con la macchina, a lui non interessa sviluppare le tematiche della mobilità sostenibile in città, perché non è un ciclista praticante, com’era invece il suo predecessore Presidente della Provincia di Chieti, il Primario di Diabetologia dell’Ospedale Renzetti e Sindaco di Lanciano, il Dott. Mario Pupillo, con il quale io stesso avevo creato un canale diplomatico il 2 Maggio 2019 a Chieti proprio per sapere quando sarebbero stati ultimati i lavori di completamento della Via Verde, nonché le problematiche prioritarie della mancanza di acqua ogni estate a molti residenti ed ai ben quattro blackouts di energia elettrica che abbiamo avuto al 19 al 21 Luglio di quest’anno, a causa sia delle intense tempeste magnetiche solari di quei giorni che a causa di eccessiva domanda di energia elettrica derivante dall’uso degli impianti di condizionamento dei turisti che si riversano in massa negli alberghi d Vasto Marina, da Giugno ad Agosto di ogni anno, per non parlare della goffa gestione dell’ “emergenza lupa”, che da Maggio a Settembre scorso, ha spaventato molte persone, tra residenti e turisti a Vasto Marina, come io stesso ho riportato già più volte ai giornali locali Zonalocale e Vastoweb.

Considerando con chi ho purtroppo a che fare da Marzo 2021, ricordo a voi tutti sempre i seguenti due proverbi: “chi va con lo zoppo impara a zoppicare” e “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei!”. Io non mi occupo di psichiatria, ma adesso scendo in campo da ambientalista granitico e per come sono gestite malissimo le emergenze ambientali presenti in città, tra rifiuti presenti in gran numero nelle nostre campagne, ciclabili chiuse, popolazioni di cinghiali sempre numeros e proliferanti, nonostante il Decreto Spara in Città, un’altra perversione partorita dall’amministrazione regionale stavolta di destra che permette di fare il bello e cattivo tempo ai cacciatori della Federcaccia, poiché è molto facile qui a Vasto in campagna ma quasi in pieno centro abitato, di ritrovarsi a tu per tu con cacciatori con le doppiette in mano, il che non è una cosa molto normale da vedersi, neanche fossimo nel Far West dove le armi sono legalizzate, non siamo mica negli Stati Uniti d’America!

Entrambi i proverbi li dedico di cuore sia alla Vice Sindaca Felicia Fioravante, persona poco seria quanto Menna se non peggio per il fatto che ogni volta le scrivo via mail non mobilita mai il Dipartimento dei Lavori Pubblici del comune per risolvere alcune problematiche stradali di Circonvallazione Histoniense che le pongo, dato ho un acuto spirito di osservazione e abito a soli 50 metri dalla chiesa di San Marco Evangelista e poi i due proverbi glieli dedico molto volentieri anche per aver dato di nuovo la disponibilità a Trident Srl, società organizzatrice del concerto Jova Beach Party che si tiene d’estate in alcune spiagge italiane da Nord a Sud Italia, ad organizzare un eventuale secondo doppio concerto di Jovanotti a Vasto per la seconda volta anche per Agosto 2024, dopo la pagliacciata inopportuna organizzata sulla spiaggia a Fosso Marino di Vasto Marina dei giorni 19-20 Agosto 2022, dove l’amministrazione comunale Menna decise di tombare un corso d’acqua spendendo 80 mila euro per realizzarci sopra una pista da ballo in cemento per farci ballare sopra gli smidollati mai cresciuti come l’amico di Menna, Jovanotti vestito da pirata con la sua ciurma di giovani pagliacci degenerati, per cui la dedica dei due proverbi va sia alla Fioravante, attuale Vice Sindaca e Sindaca facente funzioni di Menna quando lui sta a Corso Marrucino a Chieti ad esercitare la funzione di Presidente della nostra Provincia, che all’intera attuale ridicola amministrazione comunale di Vasto, poco importa se è del PD, io guardo prima all’efficienza delle persone, perché è la qualità delle persone che determina la qualità dei partiti che ci dovrebbero rappresentare come cittadini e non è mai vero il contrario!

Un caro saluto ed un abbraccio da orsacchiotto a tutti quei miei pochi concittadini vastesi che si riconosceranno nel mio modo di ragionare esposto finora, perché condividono con me, anche se a distanza, le stesse disgrazie arrecate da un Sindaco che paradossalmente è stato eletto proprio dai cittadini vastesi, ma per come amministra malissimo la città, sembra più sia stato eletto da certi circuiti massonici elitari sionisti e non aggiungo altro, che è meglio! Confido in quei pochi cittadini rimasti fedeli al loro buon senso, senso civico per eleggere un Sindaco che sia veramente degno di amministrare questa bellissima città quale è Vasto, per me la più bella di tutto l’Abruzzo a livello architettonico e paesaggistico, le bellezze che ha non sono presenti in nessun’altra città abruzzese, non a caso Vasto è di origine romana, il suo nome antico era Histonium ed io, da discendente dei gladiatori di Roma nell’arena di 2000 anni fà, non posso che essere fiero ed orgoglioso di poter vivere in un’antica colonia romana.

AGGIORNAMENTO 28 GENNAIO 2024

Informo tutta la cittadinanza di Vasto che in base alla nota del Ministero dei Trasporti emanata il 22 Ottobre 2012, sono vietati tutti gli autovelox fissi posizionati su tutte le strade che non siano extraurbane e quindi, dopo i segnali di inizio centro abitato e nelle strade nelle quali sono presenti intersezioni a raso, accessi privati, attraversamenti pedonali protetti e divieto di circolazione per i pedoni, pertanto tutti quei sindaci che posizionano autovelox all’interno del centro abitato per fare cassa, come ha fatto Francesco Menna qui a Vasto in viale Paul Harris, l’autovelox arancino posizionato in Viale Paul Harris, prima di scendere verso il Viadotto Istonia va rimosso immediatamente.

Fonte: Avvocato Domenico Esposito
http://www.avvocatodomenicoesposito.com/Pagine/Circolazione%20stradale/Autovelox%20fissi%20vietati%20nei%20centri%20urbani.html#:~:text=IL%20MINISTERO%20DEI%20TRASPORTI%2C%20CON,ATTRAVERSAMENTI%20PEDONALI%20PROTETTI%20E%20DIVIETO

Grazie per la vostra gentile attenzione, continuerò a svolgere la mia funzione di pragmatico rompipalle amministratore modello con gli amministratori di turno, esattamente come faceva mio nonno materno Carmine quando si recava dall’allora Vice Sindaco di Alleanza Nazionale, Pompeo Curini nel suo ufficio al comune di Scurcola Marsicana (AQ), dal longobardo Excubiae, “Fortezza”, paese di 2000 anime nei Piani Palentini, in cui il 23 Agosto 1268 venne combattuta la Battaglia omonima tra l’esercito angioino francese guelfo papale di Carlo I D’Angiò e l’esercito svevo tedesco, ghibellino imperiale di Corradino di Svevia, il nipote di Federico II Barbarossa, della dinastia degli Hohenstaufen.

Mio nonno materno Carmine Palermo, nato a Contrada Porcini in Scurcola Marsicana (AQ) il 25 Novembre 1930 e deceduto per cancro a Pescina, il 30 Gennaio 2015
http://www.infinitamemoria.it/cimiteri/abruzzo/l-aquila/scurcola-marsicana/cimitero-comunale-di-scurcola-marsicana/memorial/carmine-palermo

Pompeo Curini, Vice Sindaco di Scurcola Marsicana (AQ), storico esponente della destra scurcolana, è deceduto dopo una lunga malattia il 6 Ottobre 2019
https://marsicalive.it/scurcola-marsicana-in-lutto-si-e-spento-lex-vicensindaco-e-storico-esponente-della-destra-pompeo-curini/
Panorama Scurcola Marsicana (AQ), paese longobardo di 2000 abitanti nei Piani Palentini
https://comune.scurcolamarsicana.aq.it

Aggiornamento 6 Dicembre 2023

“Oggi 6 Dicembre 2023, passando in viale Paul Harris, tornando dal mio allenamento in spiaggia a Vasto Marina, sono sollevato di aver notato che la faccia del Sindaco Francesco Menna è stata tolta dall’autovelox, ma non basta, il dispositivo va rimosso da lì!”

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

“NO PONTE” SULLO STRETTO DI MESSINA: MANIFESTAZIONE NAZIONALE 2 DICEMBRE 2023

https://www.ilpartitocomunistaitaliano.it/2023/12/01/no-ponte-manifestazione-nazionale-2-dicembre-2023/

Il Partito Comunista Italiano, condividendone  i contenuti, parteciperà alla manifestazione nazionale “No Ponte” che si terrà a Messina il prossimo Sabato 2 Dicembre. Come sottolineato nella piattaforma posta alla base della stessa è in gioco il futuro delle due regioni interessate, del Mezzogiorno, più in generale del Paese. Ciò che serve è un’altra idea di sviluppo, ecocompatibile, ecosostenibile, non asservita alla mera logica del profitto, che risponda ai bisogni reali, all’interesse generale e non a quello di parte, dei soliti noti. La scelta del “ponte sullo stretto” è sbagliata e dannosa. Serve voltare pagina, ed il PCI c’è. 

Fonte: Nuovo Partito Comunista Italiano

“Lo Stretto non si tocca”, adesioni da tutta Italia per la grande manifestazione No Ponte

A palazzo Zanca la conferenza stampa di presentazione del Corteo che si terrà il 2 dicembre. Così le ragioni e il percorso

https://www.messinatoday.it/cronaca/corteo-no-ponte-percorsi-adesioni-presentazione-2-dicembre-2023.html

Si è tenuta a Palazzo Zanca la conferenza stampa di presentazione del Corteo No Ponte del 2 dicembre a Messina con partenza da piazza Cairoli alle ore 15.30. Mariella Valbruzzi (comitato No Ponte Capo Peloro) e Laura Giuffrida (Invece del Ponte) hanno illustrato, a nome del “Coordinamento Corteo No Ponte 2 dicembre”, le ragioni della manifestazione e le adesioni ricevute da tutta Italia. “Il corteo del 2 dicembre è nazionale perché la tutela dello stretto di Messina contro la costruzione del ponte è questione nazionale e perché abbiamo coinvolto ed abbiamo ricevuto le adesioni da tutta Italia” ha detto la Valbruzzi che ha ricordato come dal corteo di Torre Faro del 17 giugno scorso si è avviato un  percorso costellato da iniziative, convegni, assemblee, che ha portato un variegato coordinamento di forze associative, partitiche e sindacali all’appuntamento del 2 dicembre.

Laura Giuffrida, nell’evidenziare i temi del corteo riguardanti l’inutilità del ponte, lo spreco di risorse, la devastazione che causerebbe di un patrimonio unico ed identitario come lo Stretto di Messina, ha dato lettura del lungo elenco di oltre 60 sigle locali e nazionali che hanno garantito la loro presenza al corteo, oltre a ricordare le attestazioni di solidarietà ricevute da persone impegnate socialmente e politicamente come Luigi De Magistris, Alex Zanotelli, Salvatore Borsellino, Giovanni Impastato con Casa Memoria, Mario Tozzi, Pino Incudine, Nichi Vendola, Mimmo Lucano.

Sono poi intervenuti Aura Notarianni (WWF), e Guido Signorino (Invece del Ponte) che hanno approfondito alcuni aspetti tecnici riguardanti l’impatto ambientale del ponte su tutte le matrici ambientali e sul territorio, le violazioni di legge del progetto, le analisi costi/benefici che fanno del ponte un’opera anti-economica.

A conclusione è stato reso noto il nuovo percorso del corteo del 2 Dicembre che sarà il seguente: partenza da piazza Cairoli ore 15.30, viale San Martino, via S.Cecilia, via Cesare Battisti, via 1° Settembre, piazza Duomo dove si terranno gli interventi finali.

Fonte: Messina Today

Messina, Ponte sullo Stretto: Rifondazione Comunista parteciperà alla manifestazione “No Ponte” del 2 Dicembre

https://www.ilgiornaledipantelleria.it/messina-ponte-sullo-stretto-rifondazione-comunista-sicilia-partecipera-alla-manifestazione-no-ponte-del-2-dicembre/

Granata alla manifestazione contro il Ponte: “Meloni tolga il giocattolo a Salvini prima che il suo sogno diventi incubo”

Il fondatore di Futuro e Libertà tra gli oltre diecimila partecipanti al corteo contro la realizzazione dell’infrastruttura “ciclopica, devastante e destinata a rimanere incompiuta”. Ribadita la necessità di inserire lo Stretto nella lista del patrimonio Unesco.

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“Alla manifestazione contro il Ponte sullo Stretto di Messina ho ribadito la richiesta di inserimento dello Stretto nella W.H.L. Unesco come Patrimonio ambientale, paesaggistico, geologico e geomorfologico dell’Umanità. La Convenzione Unesco per il Patrimonio Mondiale stabilisce che beni culturali e naturali siti in varie parti del mondo e d’importanza universale debbano essere conservati e preservati quali patrimonio di tutta l’umanità. Lo Stretto deve essere iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale per la sua bellezza e unicità paesaggistica, geologica e geomorfologica”.

Fabio Granata, avvocato tra i fondatori di Futuro e Libertà e attualmente assessore alla Cultura della Città di Siracusa indica la strada maestra contro l’infrastruttura e per uno sviluppo sostenibile dopo la partecipazione ieri alla mega manifestazione che ha visto scendere in piazza migliaia di persone contro “un fantomatico progetto” (nononostante decenni di studi e soldi macinati non c’è un progetto esecutivo, ndr)  che servirebbe “solo a impiegare enormi risorse in chiave propagandistica e clientelare, somme invece indispensabili per affrontare problemi e limiti drammatici che tra la Sicilia e la Calabria restano immutati e irrisolti da sempre”.  

“L’inserimento nella World Heritage List – spiega Granata – costituirà  un riconoscimento straordinario e implicherà un forte impegno e una chiara assunzione di responsabilità in merito alla protezione di questo Luogo dell’Anima e del Mito. Inconcepibile e gravissimo proporre di devastare la magnificenza dello Stretto e il tessuto urbano già compromesso di Sicilia e Calabria con la ricorrente Idea del Ponte, struttura inutile e irrealizzabile, priva di un vero progetto esecutivo. Una proposta arrogante finalizzata solo a tenere in vita e rilanciare un enorme carrozzone clientelare e propagandistico. Abbiamo dimostrato in queste settimane di mobilitazione che la tutela dello Stretto e la promozione di un Modello per la sua Area, supera gli steccati politici e fa incontrare le persone ben al di là delle appartenenze di schieramento, nel nome della ragionevolezza”.

Una mobilitazione che ieri ha visto l’adesione di oltre diecimila persone (duemila alla partenza secondo la Questura) con presenze che sono andate ben oltre le sigle che da sempre mettono in guardia su quello che viene visto solo come un’opera “buffa”, un azzardo sulla pelle dei cittadini, con una montagna di soldi spesi che non sono bastati nemmeno per arrivare ancora alla fine di un progetto che lascia aperti se e ma in maniera più che catastrofica. I milioni spesi fino a oggi  in studi e in progettazione sono serviti solo a spiegarci che molto del lavoro è ancora tutto da fare.

“Il sostegno “ideologico”  al Ponte sembra esser diventata l’unica idea per il sud di chi non ha mai avuto una sola Idea per il sud e per la Sicilia – insiste Granata – Il Ponte peraltro non ha progetto esecutivo e quindi non può avere copertura finanziaria da parte del Governo. La manovra consiste allora nel tentare di impiegare enormi  risorse in chiave propagandistica e clientelare, somme invece indispensabili per affrontare  problemi e limiti  drammatici che tra la Sicilia e la Calabria restano immutati e irrisolti da sempre. Rammendare il territorio e il degrado urbano, agire sul dissesto idrogeologico, contrastare e prevenire gli incendi che distruggono ogni estate enormi quote di biodiversità e paesaggio, collegare con strade e ferrovie degne di questo nome le Città della Calabria e della Sicilia sono la vera priorità invece del Ponte. Non tutti hanno un prezzo e le tante zone grigie di una borghesia amorale attratta solo dalla gestione delle risorse da investire sull’immaginifico progetto del Ponte e dai remuneratissimi incarichi professionali da affidare senza tetto di spesa e controlli sulle modalità di selezione, rappresentano oggi il nemico principale da contrastare”.

Ma sullo sfondo restano anche i profondi dubbi di costituzionalità sull’iter seguito. “Lascia sgomenti la  mancanza di un vero dibattito pubblico che coinvolga la popolazione anche attraverso un Referendum consultivo – conclude Granata –  Riconoscimento Unesco dello Stretto e Referendum Consultivo saranno la nuova frontiera di un impegno per bloccare sul nascere questa follia. Giorgia Meloni ci ascolti e tolga il “giocattolo” dalle mani di Salvini e lo faccia prima che il suo richiamo al sogno diventi l’incubo della ennesima, ciclopica e devastante, incompiuta”.

Fonte: Messina Today

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Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto