Day: 2 giugno 2024

MAFIE: NICOLA GRATTERI: “TUTTI I SUPERMERCATI NELL’HINTERLAND DI MILANO E TUTTI I LOCALI VIP DEL CENTRO SONO IN MANO ALLA ‘NDRANGHETA”

di Gisella Ruccia | 29 MAGGIO 2024

Nicola Gratteri, attuale Procuratore di Napoli, è stato per anni a capo della Procura di Catanzaro in Calabria che ha dato la caccia agli affiliati della Mafia calabra, meglio nota come ‘Ndrangheta
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/05/29/gratteri-tutti-i-supermercati-dellhinterland-di-milano-e-tutti-i-locali-vip-del-centro-sono-in-mano-alla-ndrangheta/7567382/

“Oggi noi abbiamo tutti i supermercati nella cintura milanese che sono in mano alla ‘Ndrangheta della JonicaTutti i locali pubblici di divertimento, del centro di Milano, dove vanno calciatori e attori, sono in mano alla ‘ndrangheta”. È l’allarme lanciato dal procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, nel corso del suo intervento nel convegno “Le rotte e le logiche del traffico internazionale di stupefacenti e le evoluzioni della criminalità organizzata transnazionale”, tenutosi qualche giorno fa nel Palazzo di Giustizia di Palermo e organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura, dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, con il Programma Falcone Borsellino del ministero degli Affari Esteri.

Il magistrato ricostruisce la storia dell’evoluzione della ‘Ndrangheta, che da diversi decenni ha concentrato i suoi interessi sul traffico di droga e sulla grande distribuzione al Nord. E si toglie, al contempo, qualche sassolino dalla scarpa citando proprio gli anni in cui fu messo sotto scorta, nonché colleghi e addirittura istituzioni che minimizzavano il suo rinomato lavoro sulle cosche calabresi: “Ho iniziato nell’89 a fare questo tipo di indagini sulla droga, all’epoca ero già in Venezuela e in Colombia. In Italia i puristi, i grandi magistrati, storcevano il naso e dicevano: ‘Gratteri si occupa solo di droga’. Ci fu un presidente di Commissione Antimafia che a Reggio Calabria, nelle serate d’estate, ridacchiando e non avendo il coraggio di fare il mio nome, disse che la droga non gli interessava – continua – Ma anche Procure importanti del Nord Italia hanno fatto una strategia dicendo che non erano importanti le indagini di droga, e in 7 anni a Milano, statistiche alla mano, sono diminuiti del 70% i sequestri e gli arresti per droga, ma anche le indagini per il 74 DPR 309/90 (articolo del codice penale che racchiude le disposizioni per contrastare il narcotraffico e che punisce il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, ndr)”.

Tutto parte dal 1969, come spiega Gratteri ricordando la “rivoluzione” interna alla ’ndrangheta con la creazione della Santa, che sancì la possibilità per un boss della ’Ndrangheta di essere affiliato alla massoneria deviata e quindi di entrare nei quadri della pubblica amministrazione: “Questo è stato il grande salto di qualità della ‘Ndrangheta perché all’interno delle logge massoniche deviate c’erano la classe dirigente italiana, le istituzioni, uomini delle forze dell’ordine e anche alcuni magistrati. A Locri nel 1970 si celebrò un importante processo che riconobbe anche questo tratto distintivo della ‘Ndrangheta ma l’anno dopo la Corte d’Appello di Reggio Calabria cassò la sentenza. Tra l’altro – continua – allora non esisteva nemmeno il reato di associazione di tipo mafioso, prevista dal 416 bis ma solo il 416, cioè l’associazione per delinquere. E quindi per 40 anni magistrati, giornalisti, forze dell’ordine, storici, professori universitari hanno continuato a parlare di una ‘ndrangheta stracciona o al massimo di sequestri di persona, che vanno dal ’73 all’89”.

Il magistrato aggiunge: “Sono stati circa 380 i sequestri di persona, ognuno dei quali ha fruttato un miliardo e mezzo di lire. Allora le misure di prevenzione non erano evolute come oggi, quindi all’epoca c’erano case intere piene di banconote, addirittura vi erano sotto terra bidoni dell’olio contenenti contanti. Con tutte quelle banconote fruttate dai sequestri di persona poi la ‘ndrangheta decise di investire nel narcotraffico grazie a due coincidenze favorevoli”.

E spiega la prima coincidenza propizia per la ‘ndrangheta calabrese, cioè l’impegno esclusivo dello Stato contro la mafia siciliana: “Negli anni ’90 Cosa Nostra decise per lo stragismo e per la guerra contro lo Stato, che quindi fu costretto a reagire e a mandare in Sicilia di tutto e di più. In questo Riina, secondo me, era un cretino dal punto di vista della strategia militare perché non ha avuto una visione da condottiero. Come mi disse successivamente un latitante ‘ndranghetista che catturai, se il coraggio fosse sangue il mare sarebbe rosso, vale a dire: non ammazziamo non perché non abbiamo coraggio, ma perché non ci conviene”.

Il secondo fatto cruciale che indusse la ‘ndrangheta al reinvestimento dei soldi nel traffico di droga fu la forte richiesta di cocaina negli anni ’90. “È l’epoca della piena omologazione di gusti, usi e consumi nella cultura occidentale – sottolinea Gratteri – Negli anni ’70 chi era di sinistra usava prevalentemente eroina, chi era di destra preferiva la cocaina. In quegli anni ci si riconosceva anche per come ci si vestiva o per gli ascolti musicali. Se eri di sinistra, ti piaceva Francesco Guccini; se eri di destra, ti piaceva Lucio Battisti (“stronzata anche questa, Battisti è stato sempre un antifascista, traspariva sempre nelle sue canzoni” Dott. Alessio Brancaccio uno dei suoi maggiori fans di sinistra in Italia, ma soprattutto amante della sua musica e stile innovativo per la sua epoca). Negli anni ’90, invece, iniziò l’omologazione dei gusti e quindi tutti cominciarono a preferire la cocaina. E la ‘ndrangheta cosa fa? – conclude – Manda in Colombia e in Bolivia decine di giovani broker a comprare la droga a prezzi più bassi. Ancora oggi alcune organizzazioni vendono alla ‘Ndrangheta la cocaina a 1000 euro al chilo”.
Da lì la svolta definitiva della ‘Ndrangheta verso i traffici di droga e le attività di riciclaggio fuori dai confini calabresi.

English translate

MAFIAS: NICOLA GRATTERI: “ALL THE SUPERMARKETS IN THE HINTERLAND OF MILAN AND ALL THE VIP LOCATIONS IN THE CENTER ARE IN THE HAND OF THE ‘NDRANGHETA”

Nicola Gratteri, current Prosecutor of Naples, was for years head of the Catanzaro Prosecutor’s Office in Calabria which hunted down affiliates of the Calabrian Mafia, better known as ‘Ndrangheta
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“Today we have all the supermarkets in the Milan area that are in the hands of the Jonica ‘Ndrangheta. All the public entertainment venues in the center of Milan, where footballers and actors go, are in the hands of the ‘ndrangheta”. This is the alarm raised by the chief prosecutor of Naples, Nicola Gratteri, during his speech at the conference “The routes and logics of international drug trafficking and the evolution of transnational organized crime”, held a few days ago in the Palace of Justice of Palermo and organized by the Higher School of the Magistracy, by the National Anti-Mafia and Anti-Terrorism Directorate, with the Falcone Borsellino Programme of the Ministry of Foreign Affairs.

The magistrate reconstructs the history of the evolution of the ‘Ndrangheta, which for several decades has concentrated its interests on drug trafficking and large-scale distribution in the North. And at the same time he takes a few pebbles out of his shoe by citing the years in which he was placed under guard, as well as colleagues and even institutions that minimized his renowned work on the Calabrian gangs: “I started in ’89 to do this type of investigation on the drugs, at the time I was already in Venezuela and Colombia. In Italy the purists, the great magistrates, turned up their noses and said: ‘Gratteri only deals with drugs’. There was a president of the Anti-Mafia Commission who in Reggio Calabria, on summer evenings, giggling and not having the courage to mention my name, said that he wasn’t interested in drugs – he continues – But also important prosecutors in Northern Italy made a strategy by saying that drug investigations were not important, and in 7 years in Milan, statistics in hand, seizures and arrests for drugs have decreased by 70%, but also investigations for 74 Presidential Decree 309/90 (article of the code criminal law which contains the provisions to combat drug trafficking and which punishes the crime of association aimed at illicit trafficking of narcotic or psychotropic substances, ed.).

It all starts in 1969, as Gratteri explains, recalling the “revolution” within the ‘Ndrangheta with the creation of the Santa, which sanctioned the possibility for a ‘Ndrangheta boss to be affiliated with the deviant Freemasonry and therefore to enter the public administration cadres: ” This was the great leap in quality of the ‘Ndrangheta because inside the deviant Masonic lodges there were the Italian ruling class, the institutions, men from the police forces and even some magistrates. In Locri in 1970 an important trial was held which also recognized this distinctive trait of the ‘ndrangheta but the following year the Court of Appeal of Reggio Calabria overturned the sentence. Among other things – he continues – then the crime of mafia-type association, foreseen by article 416 bis, did not even exist but only article 416, i.e. criminal association. And so for 40 years magistrates, journalists, police forces, historians, university professors have continued to talk about a ragged ‘Ndrangheta or at most kidnappings, ranging from ’73 to ’89”.

The magistrate adds: “There were around 380 kidnappings, each of which brought in a billion and a half lire. Back then, prevention measures were not as advanced as they are today, so at the time there were entire houses full of banknotes, there were even oil drums containing cash underground. With all those banknotes yielded by kidnappings, the ‘ndrangheta then decided to invest in drug trafficking thanks to two favorable coincidences”.

And it explains the first favorable coincidence for the Calabrian ‘ndrangheta, that is, the exclusive commitment of the State against the Sicilian mafia: “In the 1990s, Cosa Nostra decided for massacres and for war against the State, which was therefore forced to react and send everything and more to Sicily. In this Riina, in my opinion, was an idiot from the point of view of military strategy because he didn’t have the vision of a leader. As a fugitive ‘Ndrangheta member I captured later told me, if courage were blood the sea would be red, that is to say: we don’t kill not because we don’t have courage, but because it doesn’t suit us.”

The second crucial fact that induced the ‘Ndrangheta to reinvest money in drug trafficking was the strong demand for cocaine in the 1990s. “It is the era of full homologation of tastes, uses and consumption in Western culture – underlines Gratteri – In the 1970s, those on the left mainly used heroin, while those on the right preferred cocaine. In those years we also recognized each other by how we dressed or how we listened to music. If you were left-wing, you liked Francesco Guccini; if you were right-wing, you liked Lucio Battisti (“this is also bullshit, Battisti was always an anti-fascist, it always shone through in his songs” phrase of Dr. Alessio Brancaccio one of his biggest left-wing fans in Italy, but above all a lover of his music and innovative style for his era). In the 90s, however, the standardization of tastes began and therefore everyone began to prefer cocaine. And what does the ‘Ndrangheta do? – he concludes – Send dozens of young brokers to Colombia and Bolivia to buy drugs at lower prices. Even today some organizations sell cocaine to the ‘ndrangheta for 1000 euros per kilo”.
From there the definitive turn of the ‘Ndrangheta towards drug trafficking and money laundering activities outside the Calabrian borders.

Source: Il Fatto Quotidiano

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM

IN MIGLIAIA GLI STUDENTI IN CORTEO A ROMA DA PIAZZA VITTORIO A PORTA PIA CONTRO IL GOVERNO MELONI E PRO-PALESTINA

Roma, scontri al corteo «contro il governo e pro-Palestina». Tensione polizia-universitari, lancio di bombe carta

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/24_giugno_01/roma-migliaia-al-corteo-da-piazza-vittorio-a-porta-pia-contro-il-governo-e-pro-palestina-4a5f3068-8fce-4599-bfe2-163ac5838xlk_amp.shtml

di Rinaldo Frignani

1 Giugno 2024

Organizzato da Potere al Popolo, partecipano centri sociali, collettivi studenteschi, movimenti e sindacati di base. Gli universitari: «Siamo tutti antisionisti»

Momenti di tensione, con lancio di lacrimogeni bombe carta, al corteo contro il governo e contro la guerra organizzato a Roma oggi, sabato 1 giugno. Protagonisti dei tafferugli circa 200 manifestanti partiti dalla Sapienza che avrebbero inizialmente cercato di unirsi al gruppo in marcia e che invece sarebbero stati respinti dai manifestanti. A quel punto, all’altezza di Castro Pretorio (via Vicenza), dietro scudi di plexiglass foderati di bandiere pro Palestina gli universitari hanno tentato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine. E ne sono nati gli scontri.

L’inizio della manifestazione

«Pagherete caro pagherete tutto». È lo slogan con cui si è aperta la manifestazione organizzata da Potere al Popolo al quale partecipano anche i centri socialicollettivi studenteschimovimenti pro Palestina, sindacati di base ma anche gruppi di disoccupati provenienti da tutta Italia, in particolare del Sud.

Circa 5 mila persone si sono date appuntamento in piazza Vittorio per prendere parte al corteo che si snoda per le strade dell’Esquilino, del Tiburtino e di San Lorenzo per poi arrivare a Porta Pia, proprio di fronte al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e accanto all’ambasciata britannica.

Roma, il video degli scontri polizia-studenti al corteo anti-governo Meloni

Il corteo

Tutte le zone toccate dal percorso sono presidiate dalle forze dell’ordine che blindano i quartieri interessati con agenti nelle strade di accesso. Tutta l’area è stata bonificata già dalla serata di venerdì. Controlli anche ai caselli autostradali per l’arrivo di numerosi pullman da altre regioni carichi di manifestanti.

In testa al corteo un tir-palco blu dal quale proviene musica rap a tutto volume. C’è molta attenzione soprattutto per la concomitanza con la conclusione della campagna elettorale di Fratelli d’Italia a piazza del popolo con la partecipazione della premier Giorgia Meloni.

La protesta di studenti e operai

Al corteo prendono parte circa un migliaio di giovani studenti appartenenti ai movimenti Cambiare Rotta e Osa, ma altri settori della manifestazione comprendono lavoratori stranieri sotto le bandiere dell’Unione sindacale di base. Presenti anche operai dell’Ilva di Taranto, manifestanti dei Carc e del Pci. «Fuori l’Italia dalla Nato, fuori la Nato dall’Italia», è un altro degli slogan lanciati dai megafoni durante la manifestazione intervallata da tre furgoni usati come palchi mobili.

Studenti pro Palestina alla Sapienza

Davanti all’università Sapienza in piazzale Aldo Moro un altro gruppo nutrito composto da circa 300-400 giovani pro Palestina attende l’arrivo del corteo principale per unirsi alla manifestazione e raggiungere Porta Pia. Tutta l’area di fronte all’ateneo isolata e transennata, rimossi tutti i veicoli. I blindati della polizia circondano la zona per impedire che il percorso del corteo possa essere deviato verso obiettivi sensibili. Un elicottero sorvola la zona.

Tensione con i cameramen

Qualche momento di tensione con i fotografi e i cameramen invitati ad allontanarsi mentre la parte di studenti pro Palestina che si sono uniti al corteo sono passati accanto alle mura del ministero dell’Aeronautica. Prima di loro qualcuno ha bruciato in aereo di cartone che era stato mostrato già nel corso dell’iniziativa di protesta. Un elicottero della polizia ha continuato a sorvolare tutta la zona della Sapienza e di Castro Pretorio.

Vernice contro il ministero

Durante il percorso, alcuni manifestanti hanno lanciato palloncini pieni di vernice rossa contro il ministero dell’Aeronautica, colpendo il muro di cinta. Mentre tra gli studenti che si sono uniti alla protesta alla Sapienza ci sono anche una cinquantina di incappucciati vestiti di nero.

Tafferugli e lancio di lacrimogeni

A un certo punto, intorno alle 17, la parte del corteo partito dalla Sapienza e legato alle tendopoli universitarie ha proseguito su un tracciato non autorizzato, in via Vicenza, vicino a Castro Pretorio. Ne sono nati tafferugli, tra studenti universitari e polizia, con lancio di bombe carta e lacrimogeni. Gli agenti erano in netta minoranza, poche decine a fronteggiare circa 300 manifestanti.

Cori contro la polizia: «Vergogna»

La tensione è continuata anche nelle fasi successive del percorso. Mentre il corteo contro il governo è giunto come previsto a Porta Pia, gli studenti dei collettivi hanno ripreso le loro azioni di disturbo fermandosi davanti alla vicina sede delle Ferrovie dello Stato. Anche in precedenza, le forze dell’ordine avevano fronteggiato i manifestanti con gli scudi per impedire loro di modificare il percorso previsto. «Vergogna, vergogna, vergogna», intonano i manifestanti dei collettivi – che hanno dato vita al contro-corteo davanti alla sede delle Ferrovie – contro la polizia, in tenuta antisommossa, schierati in questo momento a protezione della struttura.

«Siamo tutti antisionisti»

«Siamo tutti antisionisti, siamo tutti antisionisti»: con questi cori il contro-corteo dei collettivi è ripartito da piazza della Croce Rossa, davanti alla sede di Ferrovie dello Stato, per tornare all’università La Sapienza.

Fonte: Roma Corriere

THOUSANDS OF STUDENTS IN PROCESSION IN ROME FROM PIAZZA VITTORIO TO PORTA PIA AGAINST THE MELONI GOVERNMENT AND PRO-PALESTINE

Rome, clashes at the march “against the government and pro-Palestine”. Police-university tension, throwing of paper bombs

by Rinaldo Frignani

June 1, 2024

Organized by Potere al Popolo, social centers, student collectives, grassroots movements and unions participate. University students: «We are all anti-Zionists»

Moments of tension, with the throwing of tear gas and paper bombs, at the demonstration against the government and against the war organised in Rome today, Saturday 1 June. The protagonists of the scuffles were around 200 demonstrators who had initially tried to join the marching group and who were instead rejected by the demonstrators. At that point, near Castro Pretorio (via Vicenza), behind plexiglass shields lined with pro-Palestine flags, the university students attempted to break through the police cordon. And the clashes arose.

The beginning of the event

«You will pay dearly you will pay for everything». It is the slogan with which the demonstration organised by Potere al Popolo opened, in which the social centres, student collectives, pro-Palestine movements, basic trade unions but also groups of unemployed people from all over Italy, particularly from the South, also participated.

Around 5 thousand people meeted in Piazza Vittorio to take part in the procession which winds through the streets of Esquilino, Tiburtino and San Lorenzo and then arrives at Porta Pia, right in front of the Ministry of Infrastructure and Transport and next to the British Embassy.

Rome, the video of the police-student clashes at the Meloni anti-government march

The Parade

All the areas touched by the route are supervised by the police who lock down the neighborhoods involved with agents on the access roads. The entire area has been cleared as early as Friday evening. Checks also at motorway toll booths for the arrival of numerous buses from other regions full of demonstrators.

At the head of the procession is a blue stage truck from which rap music is blaring. There is a lot of attention especially due to the concomitance with the conclusion of the Electoral campaign of Fratelli d’Italia in Piazza del Popolo with the participation of Prime Minister Giorgia Meloni.

The protest of students and workers

About a thousand young students belonging to the Cambiare Rotta and Osa movements take part in the procession, but other sectors of the demonstration include foreign workers under the flags of the grassroots trade union union. Also present were workers from Ilva of Taranto, protesters from the Carc and the PCI. «Italy out of NATO, Nato out of Italy», is another of the slogans launched from megaphones during the demonstration interspersed with three vans used as mobile stages.

Pro-Palestine students at Sapienza University

In front of the Sapienza university in Piazzale Aldo Moro, another large group made up of around 300-400 pro-Palestine young people are waiting for the arrival of the main procession to join the demonstration and reach Porta Pia. The entire area in front of the university isolated and cordoned off, all vehicles removed. Police armored vehicles surround the area to prevent the march’s route from being diverted towards sensitive targets. A helicopter flies over the area.

Tension with the cameramen

A few moments of tension with the photographers and cameramen invited to move away while the part of pro-Palestine students who joined the procession passed by the walls of the Air Ministry. Before them, someone burned a cardboard plane that had already been shown during the protest initiative. A police helicopter continued to fly over the entire Sapienza and Castro Pretorio area.

Paint against the Ministry

Along the way, some protesters threw balloons filled with red paint at the Ministry of Aviation, hitting the surrounding wall. While among the students who joined the protest at Sapienza there are also around fifty hooded men dressed in black.

Scuffles and throwing of tear gas

At a certain point, around 5pm, the part of the procession that started from Sapienza and linked to the university tent cities continued along an unauthorized route, in Via Vicenza, near Castro Pretorio. This resulted in scuffles between university students and the police, with paper bombs and tear gas being thrown. The agents were in a clear minority, a few dozen facing around 300 protesters.

Chants against the police: «Shame»

The tension also continued in the subsequent stages of the journey. While the anti-government march arrived as expected at Porta Pia, the students of the collectives resumed their disturbance actions by stopping in front of the nearby headquarters of the State Railways. Previously, the police had faced the demonstrators with shields to prevent them from changing the planned route. «Shame, shame, shame», chant the collective demonstrators – who started the counter-procession in front of the railway headquarters – against the police, in riot gear, currently deployed to protect the structure.

«We are all anti-Zionists»

«We are all anti-Zionists, we are all anti-Zionists»: with these chants the counter-procession of the collectives set off from Piazza della Croce Rossa, in front of the Ferrovie dello Stato headquarters, to return to La Sapienza University.

Source: Roma Corriere

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM

CON I REFERENDUM CGIL E’ POSSIBILE MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI LAVORO DI MIGLIAIA DI LAVORATORI: VIENI ANCHE TU A FIRMARE AI NOSTRI TAVOLI, OPPURE FIRMA ONLINE

https://www.cgilrimini.it/2024/04/24/referendum-rimini/

PROSSIMI TAVOLI RACCOLTA FIRME – PER FIRMARE TI BASTA PORTARE CON TE CARTA D’IDENTITÀ O PATENTE O PASSAPORTO

  • RICCIONE: mercato settimanale (Riccione Paese, piazza Giacomo Matteotti) ogni venerdì dalle ore 9 alle ore 12;
  • RICCIONE: Concerto dei Modena City Ramblers (Riccione piazzale Roma) sabato 1 giugno dalle ore 19 alle ore 23;
  • RIMINI: mercati settimanali del mercoledì e del sabato mattina, dall’8 maggio al 29 giugno, dalle ore 9 alle ore 12 in piazza Tre Martiri (lato Tempio dei Paolotti);
  • RIMINI: davanti alle Poste Centrali in corso d’Augusto, 8. Dal 3 giugno al 5 giugno, dalle ore 9 alle ore 18;
  • BELLARIA-IGEA MARINA: mercato settimanale del mercoledì mattina dalle ore 9 alle ore 12, dall’8 maggio al 26 giugno;
  • CORIANO: mercato settimanale del lunedì, nel centro storico cittadino, dalle ore 9 alle ore 12;
  • CATTOLICA (dal 15 giugno): mercato settimanale del sabato, zona via Viole/tabaccheria, dalle ore 9 alle ore 12;
  • SANTARCANGELO DI ROMAGNA (da venerdì 17 giugno): mercato settimanale del venerdì, centro storico, dalle ore 9 alle ore 12;
  • VERUCCHIO (dal 1 giugno): mercato settimanale del sabato, piazza Europa, dalle ore 9 alle ore 12;
  • NOVAFELTRIA: mercato settimanale del lunedì, piazza Santa Marina, dalle ore 9 alle ore 12;
  • VISERBA DI RIMINI: mercato settimanale del lunedì, via Egisto Morri (Parcheggio Zavattini), dalle ore 9 alle ore 12;

Anche in tutte le sedi della Camera del Lavoro della Provincia di Rimini, oltre che nelle specifiche assemblee sindacali organizzate nelle aziende, è possibile informarsi e firmare.

REFERENDUM 2025, DI COSA SI TRATTA?

Il Segretario Generale della Confederazione Generale Italiana dei Lavoratori (CGIL) Maurizio Landini

Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, insieme a una delegazione sindacale, ha depositato il 12 aprile scorso in Corte di Cassazione quattro quesiti referendari. Il via libera alla campagna referendaria era stato dato dall’Assemblea generale CGIL lo scorso 26 marzo, che aveva espresso la necessità di una strategia complessiva di mobilitazione per promuovere un lavoro stabile e di qualità, migliorare le condizioni salariali e pensionistiche, e difendere il sistema sanitario nazionale. I quesiti referendari sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale n. 87 dello scorso 13 aprile, ora il via alle firme. L’obiettivo CGIL è quello di concludere la raccolta firme entro l’estate per portare i cittadini al voto nella primavera 2025.

L’iniziativa CGIL per superare quota 500.000 firme su ogni quesito

Saranno promosse assemblee, iniziative territoriali e nazionali al fine di raggiungere il numero necessario di 500mila firme per ciascun quesito e consentire il voto popolare nella prossima primavera.

Anche in provincia di Rimini la campagna di raccolta firme inizierà ufficialmente giovedì 25 aprile, dalle ore 14 alle ore 18 presso il Parco XXV Aprile a Rimini, all’interno della Festa Balla la Liberazione promossa dalla Cooperativa Cento Fiori a Rimini in via Galliano n.19. Ci sarà un tavolo CGIL dedicato ad informare la cittadinanza ed a raccogliere le firme. Si replicherà poi domenica 28 aprile, nello stesso luogo, dalle ore 11.30 alle ore 19. Per poter firmare sarà sufficiente avere a disposizione un documento di riconoscimento (carta d’identità o patente di guida). Sul sito Internet www.cgilrimini.it saranno periodicamente indicati i luoghi e le occasioni di raccolta su tutta la provincia di Rimini.

Quattro quesiti per restituire dignità al lavoro

I referendum proposti dalla CGIL mirano a contrastare le leggi che hanno contribuito alla precarizzazione del lavoro in Italia e che hanno ridotto le tutele per i lavoratori. Attraverso questi quesiti referendari, la CGIL si impegna a promuovere una riforma legislativa che ponga al centro il lavoro e la persona.

I quattro quesiti presentati dalla CGIL riguardano:

  • Abrogazione del Jobs Act: CGIL chiede l’eliminazione del decreto legislativo 23 del 2015, noto come Jobs Act, al fine di contrastare la precarizzazione del lavoro e ripristinare tutele per i lavoratori;
  • Abrogazione del tetto all’indennizzo per i licenziamenti illegittimi: si propone di rimuovere il limite massimo all’indennizzo per i lavoratori licenziati illegittimamente, al fine di aumentare la deterrenza contro gli abusi e garantire una giusta compensazione in caso di licenziamento ingiustificato;
  • Abrogazione dell’abuso del contratto a termine: si intende eliminare le norme che hanno liberalizzato l’uso del contratto a termine da parte delle aziende, contribuendo alla precarizzazione del lavoro (tema particolarmente impattante in provincia di Rimini);
  • Abrogazione della de responsabilizzazione delle aziende negli appalti: si propone di rendere le aziende committenti responsabili in caso di infortunio o malattia professionale dei lavoratori impiegati negli appalti, al fine di promuovere la sicurezza sul lavoro. In Italia si susseguono stragi sul lavoro, da Firenze a Suviana solo per citare i casi che hanno suscitato più clamore, mentre aumenta la conta quotidiana dei morti; se il quesito CGIL fosse approvato dal voto popolare, a pagare sarebbero anche i committenti Esselunga ed Enel, per restare a questi episodi.

La CGIL invita tutta la cittadinanza a sostenere questa iniziativa di cambiamento ed a partecipare attivamente alla raccolta delle firme per garantire un futuro migliore per il mondo del lavoro in Italia.

Per ulteriori informazioni e per partecipare alla raccolta firme, è possibile visitare il sito web della CGIL (www.cgil.it) o contattare CGIL Rimini allo 0541-779946. Per firmare online visitare www.cgil.it/referendum

Rimini, 22/4/2024

Camera del Lavoro Territoriale – CGIL Rimini

English translate

WITH THE CGIL REFERENDUMS IT IS POSSIBLE TO IMPROVE THE WORKING CONDITIONS OF THOUSANDS OF WORKERS: YOU TOO COME AND SIGN AT OUR TABLES, OR SIGN ONLINE

https://www.cgilrimini.it/2024/04/24/referendum-rimini/

NEXT SIGNATURE COLLECTION TABLES – TO SIGN YOU JUST BRING WITH YOU AN ID CARD OR DRIVING LICENSE OR PASSPORT

RICCIONE: weekly market (Riccione Paese, Piazza Giacomo Matteotti) every Friday from 9am to 12pm;

RICCIONE: Concert by the Modena City Ramblers (Riccione piazzale Roma) Saturday 1 June from 7pm to 11pm;

RIMINI: weekly markets on Wednesday and Saturday mornings, from 8 May to 29 June, from 9am to 12pm in Piazza Tre Martiri (Tempio dei Paolotti side);

RIMINI: in front of the Central Post Office in Corso d’Augusto, 8. From 3 June to 5 June, from 9am to 6pm;

BELLARIA-IGEA MARINA: weekly market on Wednesday morning from 9 am to 12 pm, from 8 May to 26 June;

CORIANO: weekly market on Monday, in the historic city centre, from 9am to 12pm;

CATTOLICA (from 15 June): weekly market on Saturday, via Viole/tobacconist area, from 9am to 12pm;

SANTARCANGELO DI ROMAGNA (from Friday 17 June): weekly market on Friday, historic centre, from 9am to 12pm;

VERUCCHIO (from 1 June): weekly market on Saturday, Piazza Europa, from 9am to 12pm;

NOVAFELTRIA: weekly market on Monday, Piazza Santa Marina, from 9am to 12pm;

VISERBA DI RIMINI: weekly market on Monday, via Egisto Morri (Zavattini car park), from 9am to 12pm;

It is also possible to obtain information and sign in all the offices of the Chamber of Labor of the Province of Rimini, as well as in the specific trade union meetings organized in the companies.

REFERENDUM 2025, DI COSA SI TRATTA?

The General Secretary of the Italian General Confederation of Workers (CGIL) Maurizio Landini

The general secretary of the CGIL, Maurizio Landini, together with a trade union delegation, filed four referendum questions in the Court of Cassation on 12 April. The green light for the referendum campaign was given by the CGIL General Assembly last March 26, which expressed the need for an overall mobilization strategy to promote stable and quality work, improve salary and pension conditions, and defend the system national healthcare. The referendum questions were published in the Official Journal n. 87 of last April 13th, now the signatures are underway. The CGIL objective is to conclude the collection of signatures by the summer to bring citizens to the vote in spring 2025.

The CGIL initiative to exceed 500,000 signatures on each question

Assemblies, territorial and national initiatives will be promoted in order to reach the necessary number of 500 thousand signatures for each question and allow the popular vote next spring.

Also in the province of Rimini the signature collection campaign will officially begin on Thursday 25 April, from 2pm to 6pm at the XXV Aprile Park in Rimini, as part of the Balla la Liberazione festival promoted by the Cooperativa Cento Fiori in Rimini in via Galliano n. 19. There will be a CGIL table dedicated to informing citizens and collecting signatures. It will then be repeated on Sunday 28 April, in the same place, from 11.30am to 7pm. To be able to sign, all you need is an identification document (identity card or driving licence). On the website www.cgilrimini.it the collection locations and opportunities throughout the province of Rimini will be periodically indicated.

Four questions to restore dignity to work

The referendums proposed by the CGIL aim to counteract the laws that have contributed to the precariousness of work in Italy and which have reduced protection for workers. Through these referendum questions, the CGIL is committed to promoting a legislative reform that places work and the person at the centre.

The four questions presented by the CGIL concern:

Repeal of the Jobs Act: CGIL calls for the elimination of Legislative Decree 23 of 2015, known as the Jobs Act, in order to counter the precarization of work and restore protections for workers;

Repeal of the cap on compensation for illegitimate dismissals: it is proposed to remove the maximum limit on compensation for workers dismissed illegitimately, in order to increase the deterrence against abuse and guarantee fair compensation in the event of unjustified dismissal;

Repeal of the abuse of fixed-term contracts: the intention is to eliminate the rules that have liberalized the use of fixed-term contracts by companies, contributing to the precarization of work (a particularly impactful issue in the province of Rimini);

Repeal of the de-responsibility of companies in procurement: it is proposed to make client companies responsible in the event of injury or professional illness of workers employed in procurement, in order to promote safety at work. In Italy there is a succession of massacres at work, from Florence to Suviana just to mention the cases that have caused the most outcry, while the daily death toll increases; if the CGIL question were approved by the popular vote, the clients Esselunga and Enel would also pay, to stay with these episodes.

The CGIL invites all citizens to support this change initiative and to actively participate in the collection of signatures to guarantee a better future for the world of work in Italy.

For further information and to participate in the signature collection, you can visit the CGIL website (www.cgil.it) or contact CGIL Rimini on 0541-779946. To sign online visit www.cgil.it/referendum

Rimini, 4/22/2024

Territorial Chamber of Labor – CGIL Rimini

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