Milan

PARTECIPA CON NOI ALL’EVENTO CON YANIS VAROUFAKIS A MILANO L’8 APRILE | JOIN US AT THE EVENT WITH YANIS VAROUFAKIS IN MILAN IN APRIL 8TH

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-il-futuro-delleuropa-guerra-o-pace-876168382217

Ciao Alessio,

Yanis Varoufakis incontra Michele Santoro ed i candidati che MERA25 proporrà, il prossimo 8 Aprile a Milano: dettagli dell’evento.

Con il futuro della pace in bilico persino nel cuore d’Europa, abbiamo formato una coalizione per opporre la cacofonia bellicista, e portare l’attenzione sulle ingiustizie sociali ed economiche che affliggono i cittadini dell’Unione Europea, uniti nel condannare l’interventismo propugnato dai suoi vertici.

Ci stiamo equipaggiando per trasmettere l’evento in diretta, ed i fondi che raccoglieremo saranno destinati ai costi organizzativi: location, attrezzatura e personale per le riprese, e spese sostenute dagli ospiti.

Chi invece potrà essere presente avrà l’occasione di fare conoscenza dei quattro candidati avanzati da MERA25, riuniti per la prima volta.

L’evento svolge l’importante funzione di rinsaldare la coalizione Pace, Terra, Dignità, alla quale dedicheremo presto importanti newsletter con novità sulla raccolta firme ed i candidati.

Grazie! Ci vediamo a Milano!

Carpe DiEM!

Il Coordinamento Nazionale di MERA25 Italia
DiEM25

Dona ora al seguente link: https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=SQSSLAM7YN4AA

Scrivici alla Mail: info@mera25.it

English translate

Hi Alessio,

Yanis Varoufakis meets Michele Santoro and the candidates that MERA25 will put forward next April 8th in Milan: event details.

With the future of peace hanging in the balance even in the heart of Europe, we have formed a coalition to counter the belligerent cacophony, and bring attention to the social and economic injustices facing the citizens of the European Union, who unitedly condemn the interventionism advocated from its top.

We are gearing up to broadcast the event live, and the funds we raise will be used for organisational costs: location, equipment and staff for filming, and expenses incurred by the guests.

Those who can be present will have the opportunity to get to know the four candidates advanced by MERA25, brought together for the first time.

The event carries out the important function of strengthening the Pace, Terra, Dignità coalition, to which we will soon dedicate important newsletters with news on the signature collection and the candidates.

Thank you! See you in Milan!

Carpe Diem!

The National Coordination of MERA25 Italia
DiEM25

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

SMOG, GLI EFFETTI DELLA GUERRA IN UCRAINA: «AUMENTATO L’USO DI STUFE A PELLET, POLVERI PIU’ TOSSICHE»

di Gianni Santucci

Le conseguenze sulla qualità dell’aria a Milano e in Pianura Padana: il potenziale stress ossidativo del PM 2.5 durante la stagione invernale 2022-2023 è più che raddoppiato

L’aumento delle polveri sottili PM2.5 di Milano e nell’intera Pianura Padana dipende anche dall’uso indiscriminato delle stufe a pellet, usate anche nel resto dell’Italia
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/24_marzo_15/smog-gli-effetti-della-guerra-in-ucraina-aumentato-l-uso-di-stufe-a-pellet-polveri-piu-tossiche-cd5d68ed-a7a4-486e-83c3-f1d806883xlk.shtml?refresh_ce

Lo scorso inverno lo smog è stato molto più tossico per la salute. La guerra in Ucraina ha avuto un impatto sull’inquinamento: anche (o soprattutto) a Milano e nella Pianura Padana. Le conseguenze sono indirette. Dopo l’invasione da parte della Russia, a febbraio 2022, l’inverno successivo l’Europa è stata investita dalla crisi del gas, con riduzione degli approvvigionamenti e aumento dei prezzi. Così per il riscaldamento, nell’inverno 2022-2023, molte più famiglie (chi ne ha avuto la possibilità) hanno usato i caminetti e le stufe a pellet, cioè il combustibile di legno pressato. La conseguenze di questo cambiamento sono state indagate, misurate e studiate da un gruppo di ricercatori che appartengono all’Istituto dei tumori, all’Harvard medical school di Boston, al dipartimento di Ingegneria ambientale dell’università dell’Illinois e soprattutto all’analogo dipartimento dell’università della Southern California, guidato da Constantinos Sioutas, fisico e studioso dell’inquinamento atmosferico di fama mondiale. Risultato: al di là delle concentrazioni delle polveri, la tossicità delle nanoparticelle (PM2,5) nello scorso inverno è più che raddoppiata.

Stufe e camini

La ricerca rientra in un filone abbastanza recente e innovativo: dopo una prima fase in di studi che si sono concentrati sulla quantità di polveri nell’aria, da qualche anno alcuni medici e ricercatori milanesi, tra cui lo pneumologo dell’Istituto dei tumori Roberto Boffi e il collaboratore dell’Istituto Ario Ruprecht, hanno iniziato a indagare il versante della composizione chimica delle particelle inquinanti.
È un lavoro che dal 2019 viene fatto in stretta collaborazione proprio con l’università della Southern California. L’importanza dell’analisi qualitativa delle polveri è intuitiva: le particelle di sale marino o di sabbia, in città e Regioni vicino al mare, possono far alzare la quantità di polveri nell’ariama l’impatto sulla salute umana è molto diverso se le fonti delle polveri non sono naturali (i motori diesel delle auto o le combustioni industriali). In Lombardia anche le biomasse hanno un impatto sulla tossicità dello smog. È per questo che i campioni raccolti nell’hinterland di Milano tra 2022 e 2023 sono stati analizzati nei laboratori del professor Sioutas a Los Angeles, e i risultati sono stati poi confrontati con quelli di analoghe analisi negli anni precedenti. Tra le conclusione dello studio appena pubblicato su Nature si legge: «Il potenziale stress ossidativo del PM2.5 durante la stagione invernale 2022-2023 è più che raddoppiato rispetto ai livelli riscontrati in studi precedenti».

Metalli e carbonio

Tradotto: le polveri ultra fini contenevano molto più carbonio, metalli, idrocarburi aromatici policiclici, sostanze cancerogene presenti in concentrazione più che doppia rispetto a prima del conflitto in Ucraina. A confermare che per una parte rilevante si tratta di un incremento legato a un certo tipo di impianti di riscaldamento, gli studiosi hanno avuto un riscontro dalla presenza nelle polveri anche di sostanze considerate marcatori della combustione di biomasse in stufe e caminetti. L’aumento di potenziale infiammatorio e ossidativo ha una correlazione diretta, e ormai fuori di dubbio a livello scientifico, con un maggior rischio di bronchiti, polmoniti, malattie cardio-vascolari, enfisema e, sul lungo periodo, tumori. Lo studio ha indagato il cambiamento nella composizione chimica delle polveri ma, fanno notare i ricercatori, ciò non vuol dire che stufe e caminetti siano gli unici responsabili di un maggior livello di tossicità, a cui contribuiscono in maniera massiccia soprattutto i motori diesel. Riflette Roberto Boffi, responsabile dell’unità di pneumologia dell’Istituto dei tumori: «Un monitoraggio continuo e una conoscenza sempre più approfondita hanno un’importanza decisiva, anche per la formazione di noi medici e pneumologi. Conoscere e mettere a disposizione le competenze è sempre più necessario per la tutela della salute».

Fonte: Milano Corriere

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SMOG, THE EFFECTS OF THE WAR IN UKRAINE: «INCREASED USE OF PELLET STOVES, MORE TOXIC DUST»

by Gianni Santucci

The consequences on air quality in Milan and the Po Valley: the potential oxidative stress of PM 2.5 during the 2022-2023 winter season has more than doubled

The increase in PM2.5 fine particles in Milan and in the entire Po Valley also depends on the indiscriminate use of pellet stoves, also used in the rest of Italy

Last winter the smog was much more toxic to your health. The war in Ukraine has had an impact on pollution: also (or especially) in Milan and the Po Valley. The consequences are indirect. After the invasion by Russia in February 2022, the following winter Europe was hit by the gas crisis, with a reduction in supplies and an increase in prices. Thus, for heating, in the winter of 2022-2023, many more families (those who had the opportunity) used fireplaces and pellet stoves, i.e. pressed wood fuel. The consequences of this change have been investigated, measured and studied by a group of researchers belonging to the Tumor Institute, the Harvard Medical School in Boston, the Environmental Engineering Department of the University of Illinois and above all the similar department of the University of Southern California, led by Constantinos Sioutas, a world-renowned physicist and scholar of air pollution. Result: beyond the dust concentrations, the toxicity of nanoparticles (PM2.5) more than doubled last winter.

Stoves and fireplaces

The research is part of a fairly recent and innovative trend: after a first phase of studies that focused on the quantity of dust in the air, for a few years some Milanese doctors and researchers, including the pulmonologist of the Tumor Institute Roberto Boffi and the Institute collaborator Ario Ruprecht, began to investigate the side of the chemical composition of polluting particles.
It is work that has been done in close collaboration with the University of Southern California since 2019. The importance of the qualitative analysis of dust is intuitive: particles of sea salt or sand, in cities and regions near the sea, can raise the quantity of dust in the air, but the impact on human health is very different if the sources of the dust are not natural (diesel car engines or industrial combustion). In Lombardy biomass also has an impact on the toxicity of smog. This is why the samples collected in the Milan hinterland between 2022 and 2023 were analyzed in Professor Sioutas’ laboratories in Los Angeles, and the results were then compared with those of similar analyzes in previous years. Among the conclusions of the study just published in Nature we read: «The potential oxidative stress of PM2.5 during the 2022-2023 winter season more than doubled compared to the levels found in previous studies».

Metals and carbon

Translated: the ultra-fine dust contained much more carbon, metals, polycyclic aromatic hydrocarbons, carcinogenic substances present in more than double concentrations compared to before the conflict in Ukraine. To confirm that a significant part of this is an increase linked to a certain type of heating system, the researchers also received confirmation from the presence in the dust of substances considered markers of biomass combustion in stoves and fireplaces. The increase in inflammatory and oxidative potential has a direct correlation, and now beyond doubt on a scientific level, with a greater risk of bronchitis, pneumonia, cardiovascular diseases, emphysema and, in the long term, tumors. The study investigated the change in the chemical composition of the dust but, the researchers point out, this does not mean that stoves and fireplaces are the only ones responsible for a greater level of toxicity, to which diesel engines especially contribute massively. Roberto Boffi, head of the pneumology unit of the Tumor Institute, reflects: «Continuous monitoring and increasingly in-depth knowledge are of decisive importance, also for the training of us doctors and pulmonologists. Knowing and making skills available is increasingly necessary for the protection of health.”

Source: Milano Corriere

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

CAMMINA ITALIA, RUBRICA DI RAINEWS PUNTATA DEL 14 FEBBRAIO 2024: ARGOMENTI AUMENTO SMOG NELLE CITTA’, DISINCENTIVAZIONE ALL’USO DELL’AUTO PRIVATA E USO DELLA MOBILITA’ ALTERNATIVA A PIEDI ED IN BICICLETTA

CAMMINA ITALIA, RAINEWS COLUMN EPISODE OF 14 FEBRUARY 2024: TOPICS INCREASING SMOG IN CITIES, DISINCENTIVES FOR THE USE OF PRIVATE CARS AND THE USE OF ALTERNATIVE MOBILITY ON FOOT AND BY BICYCLE

Vasto (CH), lì 20 Febbraio 2024 ore 16.44

Buon pomeriggio a tutti e a tutte, questo articolo lo dedico ad un tema di grandissima attualità trattato dalla trasmissione Cammina Italia di Alfredo di Giovampaolo andata in onda su RaiDue il 14 Febbraio 2024: l’aumento dello smog da nanoparticolato atmosferico (PM10 e PM2.5) nelle maggiori città italiane come Roma, Milano e Torino ma non solo e tutte le misure di mobilità alternativa o sostenibile atte a contrastarlo, ovvero:

  1. introduzione delle Città 30 in tutti i comuni italiani, zone in cui le automobili devono procedere a velocità ridotta e costante sui 30 km/h, per ridurre le sostanze inquinanti nell’aria, migliorare la salute dei cittadini e soprattutto migliorare la sicurezza stradale dei pedoni e dei ciclisti;
  2. disincentivazione all’uso dell’auto privata ed usare maggiormente il trasporto pubblico;
  3. Maggiore uso degli strumenti di mobilità sostenibile, piedi e bicicletta per gli spostamenti quotidiani in città e per recarsi a scuola (Bike to School) e a lavoro (Bike to Work).

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Good afternoon everyone, I dedicate this article to a very topical topic covered by the Cammina Italia program of Alfredo di Giovampaolo broadcast on RaiDue on 14 February 2024: the increase in smog from atmospheric nanoparticles (PM10 and PM2.5) in major Italian cities such as Rome, Milan and Turin but not only and all alternative or sustainable mobility measures aimed at combating it, namely:

  1. introduction of the Cities 30 in all Italian municipalities, areas in which cars must proceed at a reduced and constant speed of 30 km/h, to reduce pollutants in the air, improve the citizens health and above all improve road safety pedestrians and cyclists;
  2. discouraging the use of private cars and using public transport more;
  3. Greater use of sustainable mobility tools, feet and bicycles for daily travel in the city and for going to school (Bike to School) and to work (Bike to Work).
Cammina Italia, reportage lento nel paese reale https://www.rainews.it/rubriche/camminaitalia/video/2024/02/Cammina-Italia-del-14022024-085c3ec5-5d87-4050-b689-b117c8adbba1.html
https://benzinazero.wordpress.com/2024/01/12/la-pioggia-e-il-freddo-per-non-usare-la-bici-o-non-camminare-sono-solo-scuse/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

PM10 ALLE STELLE, DA DOMANI SCATTANO LE PRIME MISURE ANTISMOG IN 9 PROVINCE LOMBARDE SU 12

PM10 AT HIGH LEVEL, FROM TOMORROW THE FIRST ANTI-SMOG MEASURES ARE TAKEN IN 9 OUT OF 12 PROVINCES OF LOMBARDY

PM10 alle stelle, da domani scattano le prime misure antismog in 9 province lombarde su 12_smog https://www.msn.com/it-it/notizie/milano/pm10-alle-stelle-da-domani-scattano-le-prime-misure-antismog-in-9-province-lombarde-su-12/ar-BB1ix0tG

Tornano le misure cosiddette di primo livello (essenzialmente stop ai diesel fino all’Euro 4, ai riscaldamenti a legna e ai liquami zootecnici) in 9 province su 12 della Lombardia: tutte tranne Lecco, Sondrio e Varese, cioè la fascia pedemontana e montana della regione. Palazzo Lombardia ha dovuto alzare bandiera bianca al quarto giorno consecutivo di sforamento delle PM10, le polveri sottili, proprio ieri, domenica 18 febbraio. In estrema sintesi, oltre ai macro divieti su auto e legna, sarà proibito accendere fuochi all’aperto, e quanto ai diesel dovranno stare ferme anche le auto che hanno aderito a Move-in, il dispositivo regionale che consente di circolare anche durante le limitazioni fino a un certo massimo di chilometri. Il Move-in tornerà operativo alla disattivazione delle misure di primo livello. I riscaldamenti non dovranno superare i 19 gradi nelle abitazioni e negli esercizi commerciali, e in tutti i Comuni delle province coinvolte sarà vietato spandere i liquami prodotti negli allevamenti di bestiame.

Nonostante le misure l’assessore regionale all’Ambiente e clima Giorgio Maione si mantiene ottimista e promette “30 milioni di euro per il rinnovamento degli impianti di riscaldamento e dei veicoli circolanti. In cinque anni gli investimenti complessivi legati alla sostenibilità ambientale in Lombardia ammontano a 19 miliardi”. Le misure saranno revocate dopo due giorni consecutivi di PM10 sotto la soglia europea.

Fonte: MSN

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The so-called first level measures are back (essentially a stop to diesel up to Euro 4, wood heating and livestock manure) in 9 out of 12 provinces in Lombardy: all except Lecco, Sondrio and Varese, i.e. the piedmont and mountain areas of the region. Palazzo Lombardia had to raise the white flag on the fourth consecutive day of exceeding PM10 levels, fine particles, just yesterday, sunday 18 February. In a nutshell, in addition to the macro bans on cars and wood, it will be forbidden to light open fires, and as for diesels, cars that have joined Move-in, the regional device that allows circulation even during the restrictions, will also have to stay put. up to a certain maximum of kilometres. The Move-in will return to operation when the first level measures are deactivated. Heating must not exceed 19 degrees in homes and commercial establishments, and in all the municipalities of the provinces involved it will be forbidden to spread the sewage produced on livestock farms.

Despite the measures, the regional councilor for the environment and climate Giorgio Maione remains optimistic and promises “30 million euros for the renewal of heating systems and vehicles in circulation. In five years the overall investments linked to environmental sustainability in Lombardy amount to 19 billion”. The measures will be lifted after two consecutive days of PM10 below the European threshold.

Source: MSN

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

INQUINAMENTO A MILANO, ARRIVA L’ESPOSTO IN PROCURA: “INDAGINI PER DISASTRO AMBIENTALE”

Da 10 giorni la media del PM10 in città è oltre i limiti di legge. Si muove il CODACONS: “Servono scelte coraggiose”

Milano, uno scorcio del Duomo e della Torre Velasca
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/inquinamento-pm10-fbs655fu

Milano – L’inquinamento a Milano continua a preoccupare. In particolare per quanto riguarda le concentrazioni di PM10: negli ultimi 10 giorni la media rilevata dalle centraline in città è stata costantemente intorno agli 80 microgrammi per metro cubo, ben oltre la soglia di 50 mg/mc imposta dalla normativa europea. La punta massima di polveri sottili si è registrata nella giornata di venerdì 26 gennaio con 100 mg/mc

I dati

Nell’ultima rilevazione – relativa alla giornata di giovedì 1 febbraio – di AMAA (Agenzia Mobilità ambiente Territorio), l’organismo del Comune che si occupa della raccolta dei dati, tutte le centraline erano ancora oltre il valore limite. In viale Marche 86 mg/mc, a Città Studi 89 mg/mc, via Senato 90 mg/mc, Verziere 69 mg/mc. 

L’esposto

Proprio sulla situazione dell’inquinamento atmosferico il CODACONS ha annunciato che presenterà alla Procura di Milano un esposto chiedendo che la magistratura indaghi per “disastro ambientale”

Scelte coraggiose

“La situazione relativa all’aria che si respira a Milano – dice l’associazione dei consumatori – rimane molto seria, tanto che negli ultimi giorni nel capoluogo lombardo i dati parlano di concentrazioni di PM10 e NO2 superiori ai limiti di legge, imposti per sicurezza dall’Unione Europea. Il meteo sicuramente ha contribuito alla situazione di questi giorni, ma la verità è che se non abbiamo il coraggio di fare scelte anche impopolari le persone continueranno a morire per l’esposizione all’aria malsana. Quante persone ancora devono morire per decidere di fare qualcosa?”. 

Il video di Giovanni Storti

Sulla questione, che da giorni ormai sta sollevando polemiche soprattutto per l’assenza di misure da parte delle istituzioni, è intervenuto anche Giovanni Storti, del trio Aldo Giovanni e Giacomo, con un ironico video “L’aria più inquinata della galassia” pubblicato su Instagram e visualizzato centinaia di migliaia di volte con circa 60mila mi piace e 2.000 commenti. 

Fonte: Il Giorno

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POLLUTION IN MILAN, THE COMPLAINT ARRIVES IN THE PROSECUTOR’S OFFICE: “INVESTIGATIONS FOR ENVIRONMENTAL DISASTER”

For 10 days the average PM10 in the city has been above the legal limits. Codacons moves: “Courageous choices are needed”

Milan – Pollution in Milan continues to worry. In particular regarding the concentrations of PM10: in the last 10 days the average detected by the control units in the city has constantly been around 80 micrograms per cubic meter, well above the threshold of 50 mg/m3 imposed by European legislation. The maximum peak of fine dust was recorded on Friday 26 January with 100 mg/m3.

The data

In the latest survey – relating to Thursday 1 February – by Amat (Territorial Environment Mobility Agency), the Municipality body responsible for data collection, all the control units were still above the limit value. In viale Marche 86 mg/mc, in Città Studi 89 mg/mc, in via Senato 90 mg/mc, in Verziere 69 mg/mc.

The complaint

Precisely on the situation of air pollution, the Codacons has announced that it will present a complaint to the Milan Prosecutor’s Office asking that the judiciary investigate the “environmental disaster”.

Source: Il Giorno

Ancora aria inquinata e irrespirabile a Milano: “Uscite dalla città e state lontani dalle strade”

L’inquinamento continua a farsi sentire. Ma, entro una settimana, potrebbe esserci un cambiamento di scenario

Alessandro Rovellini 4 febbraio 2024

La qualità dell’aria a Milano e in Lombardia lo scorso 1 febbraio (in porpora le aree più inquinate)
https://amp.milanotoday.it/attualita/inquinamento/smog-milano-4-febbraio.html

Nonostante un lieve miglioramento rispetto alla scorsa settimana, l’aria di Milano continua a essere pessima, complice l’anticiclone che mantiene il ristagno. E letteralmente irrespirabile.

“Andatevene dalla città, state lontani dalle strade”

“Dopo 10 giorni di seguito di superamento della soglia di allarme dello smog (è l’undicesimo) tutti tacciono. Siamo invece in una situazione di estrema pericolosità per la salute delle persone. Visto che nessuno lo fa chiedo che sia la stampa a informare i cittadini di: non fare attività fisiche all’aperto, evitare se possibile incroci e strade trafficate, se possibile fare percorsi che includano i parchi, e chi ne avesse la possibilità vada al mare o in montagna questo week end. Soprattutto per i più fragili, anziani e bimbi piccoli”, sottolinea Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde. 

Secondo i dati di Arpa, nell’ultima settimana il particolato inquinante “fine” pm2,5 è sempre stato vicino e spesso oltre la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo. Idem per il pm10, più grande, che ha superato anche i 100 µg/m³. Ma potrebbe esserci un cambiamento all’orizzonte, anche se non imminente. 

Quando cambierà il tempo

“Proseguirà ancora per alcuni giorni il dominio anticiclonico che sta caratterizzando il tempo sull’Italia con sostanziale stasi meteorologica, ma ci sono importanti novità all’orizzonte”, conferma il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara, “almeno fino a giovedì prossimo (giovedì grasso) poche novità con tempo in larga parte stabile ma non sempre soleggiato: in Pianura Padana torneranno a organizzarsi gradualmente nebbie e nubi basse. Le temperature si manterranno spesso al di sopra delle medie del periodo in particolar modo nelle aree soleggiate, mentre su pianure e vallate dove il cielo sarà sereno o in presenza di nebbia le inversioni termiche favoriranno il ristagno di sacche fredde con gelate notturne possibili”.

“Giungono ulteriori conferme su un importante cambiamento delle condizioni meteo dal 9-10 febbraio”, avverte Ferrara, “quando le perturbazioni atlantiche dovrebbero riuscire finalmente a smantellare l’anticiclone anche sul Mediterraneo, aprendo a una fase più dinamica. È quindi molto probabile che assisteremo al ritorno di piogge più organizzate in primis al Nord e lungo il versante tirrenico, mentre sulle Alpi dovrebbe tornare a nevicare in genere a partire dalle quote medie. Il tutto accompagnato da un generale rinforzo del vento e finalmente una pulizia dell’aria anche in Pianura Padana: insomma una vera boccata d’ossigeno. Successivamente si dovrebbe assistere anche a un calo delle temperature a partire dal Nord Italia, per correnti più fredde settentrionali”.

Fonte: Milano Today

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Still polluted and unbreathable air in Milan: “Leave the city and stay away from the streets”

“After 10 consecutive days of exceeding the smog alarm threshold (it is the eleventh) everyone is silent. Instead, we are in a situation of extreme danger for people’s health. Since no one is doing it, I ask that the press inform the citizens of: do not do physical activities outdoors, avoid intersections and busy roads if possible, if possible take routes that include parks, and those who have the possibility go to the seaside or mountains this weekend. Especially for the most fragile, elderly people and small children”, underlines Carlo Monguzzi, municipal councilor of Europa Verde.

According to Arpa data, in the last week the “fine” polluting particulate matter pm2.5 has always been close to and often exceeded the threshold of 50 micrograms per cubic meter. Ditto for the larger pm10, which even exceeded 100 µg/m³. But there may be a change on the horizon, even if not imminent.

When the weather will change

“The anticyclonic dominance that is characterizing the weather over Italy will continue for a few more days with substantial meteorological stasis, but there are important news on the horizon,” confirms the meteorologist of 3bmeteo.com Edoardo Ferrara, “at least until next Thursday (Thursday fat) little news with largely stable but not always sunny weather: fog and low clouds will gradually return to the Po Valley. Temperatures will often remain above the averages for the period, especially in sunny areas, while on plains and valleys where the sky will be clear or in the presence of fog, temperature inversions will favor the stagnation of cold pockets with possible night-time frosts”.

“Further confirmations are arriving on an important change in weather conditions from 9-10 February”, warns Ferrara, “when the Atlantic disturbances should finally be able to dismantle the anticyclone also on the Mediterranean, opening up to a more dynamic phase. It is therefore very likely that we will see the return of more organized rain, primarily in the North and along the Tyrrhenian side, while in the Alps it should generally snow again starting from the average altitudes. All accompanied by a general strengthening of the wind and finally a cleaning of the air also in the Po Valley: in short, a real breath of fresh air. Subsequently we should also see a drop in temperatures starting from Northern Italy, due to colder northern currents”.

Lo studio EEA conferma: anche quest’anno la regione più inquinata d’Europa si trova in Italia

C’è una regione italiana più inquinata di tutte – biopianeta.it
https://www.biopianeta.it/2024/02/lo-studio-eea-conferma-anche-questanno-la-regione-piu-inquinata-deuropa-si-trova-in-italia/

Un recente studio condotto dall’Agenzia europea dell’ambiente ha confermato che una regione italiana è la più inquinata d’Europa.

Uno dei problemi più importanti della Terra è sicuramente l’inquinamento, il pianeta è infatti invaso prevalentemente dalla microplastica e dai famosi gas serra. Questi ultimi, che riempiono lo strato dell’atmosfera terrestre, provengono sostanzialmente dalle emissioni di CO2 e da alcune fonti naturali. In modo particolare, le attività umane rilasciano nell’aria circa 54 tonnellate di anidride carbonica ogni anno. Questa enorme quantità di gas nocivo influenza ovviamente il clima mondiale, soprattutto perché genera il cosiddetto effetto serra.

Quest’ultimo può essere paragonato ad un gigantesco tappo, che occlude il passaggio del calore dal suolo allo Spazio. Di conseguenza, la temperatura media s’innalza e i ghiacciai iniziano progressivamente a sciogliersi.

La regione italiana più inquinata d’Europa

Il famoso effetto serra genera ovviamente l’innalzamento del livello degli oceani, a causa dello scioglimento dei ghiacciai. Tutto questo crea successivamente una serie di effetti a catena, i quali si susseguono nel corso dei decenni. Gli scienziati sono infatti profondamente preoccupati dal costante innalzamento del livello del mare, poiché questo fenomeno farà gradualmente scomparire tantissime isole del Pacifico e dell’Oceano Indiano. E non solo: la fascia costiera di molti paesi si ridurrà notevolmente.

L’obiettivo principale dei leader mondiale è quindi quello di prevenire le catastrofi riducendo i gas serra, cioè le sostanze inquinanti. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA), molte regioni d’Europa continuano a rilasciare sostanze nocive nell’aria.

La Pianura Padana è la regione più inquinata d’Europa – biopianeta.it

Per la precisione, le ultime analisi affermano che il luogo più inquinato del Vecchio Continente è la Pianura Padana. L’EEA, che è l’organismo incaricato dall’UE per monitorare l’ambiente europeo, ha inoltre dichiarato che la qualità dell’aria della Padania rappresenta ancora una grande minaccia. Tuttavia, gli scienziati hanno notato un leggero miglioramento rispetto al passato, ma non è sufficiente per frenare il cambiamento climatico. Gli studi dimostrano quindi che il 97% della popolazione urbana europea vive completamente esposta alle PM 2,5. Queste ultime sono le polveri sottili più pericolose per la salute, il valore numerico indica infatti le dimensioni delle polveri.

Ebbene, questi ingredienti nocivi superano i limiti massimi consentiti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Per quale motivo allora la Pianura Padana continua ad essere la regione più inquinata d’Europa da decenni? Innanzitutto, si tratta di una pianura alluvionale gigantesca: le sue dimensioni toccano i 47.820 chilometri quadrati. Al suo interno abitano inoltre quasi 15 milioni di persone, suddivise in cinque regioni. Per quanto riguarda il costante inquinamento, questo è sicuramente causato dalla scarsa ventilazione, dalle numerose industrie e dall’alta densità di popolazione.

Bisogna inoltre ricordare che la Pianura Padana è circondata dalle Alpi e dagli Appennini, lo smog prodotto dalle industrie, dalle automobili e dalle abitazioni non ha quindi una via d’uscita. Queste sostanze dannose possono ovviamente causare dei gravi problemi cardiovascolari e respiratori. L’EEA ha inoltre dichiarato che le città più inquinate in assoluto sono Cremona, Padova, Vicenza, Venezia, Brescia, Piacenza, Bergamo, Alessandria, Asti e Verona.

Fonte: Biopianeta

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The EEA study confirms: this year too the most polluted region in Europe is located in Italy

A recent study conducted by the European Environment Agency confirmed that an Italian region is the most polluted in Europe.

One of the most important problems on Earth is certainly pollution, the planet is in fact predominantly invaded by microplastics and the famous greenhouse gases. The latter, which fill the Earth’s atmosphere, essentially come from CO2 emissions and from some natural sources. In particular, human activities release approximately 54 tons of carbon dioxide into the air every year. This enormous quantity of harmful gas obviously influences the world climate, above all because it generates the so-called greenhouse effect.

The latter can be compared to a gigantic plug, which blocks the passage of heat from the ground to Space. As a result, the average temperature rises and the glaciers gradually begin to melt.

The most polluted Italian region in Europe

The famous greenhouse effect obviously generates the rise in ocean levels, due to the melting of glaciers. All this subsequently creates a series of chain effects, which follow one another over the decades. Scientists are in fact deeply concerned by the constant rise in sea levels, as this phenomenon will gradually cause many islands in the Pacific and Indian Ocean to disappear. And not only that: the coastal strip of many countries will shrink significantly.

The main objective of world leaders is therefore to prevent disasters by reducing greenhouse gases, i.e. polluting substances. According to the European Environment Agency (EEA), many regions of Europe continue to release harmful substances into the air.

To be precise, the latest analyzes state that the most polluted place on the Old Continent is the Po Valley. The EEA, which is the body mandated by the EU to monitor the European environment, also stated that the air quality of Padania still represents a major threat. However, scientists have noticed a slight improvement compared to the past, but it is not enough to curb climate change. Studies therefore show that 97% of the European urban population lives completely exposed to PM 2.5. The latter are the most dangerous fine particles for health, the numerical value in fact indicates the size of the dust.

Well, these harmful ingredients exceed the maximum limits allowed by the World Health Organization (WHO). Why then does the Po Valley continue to be the most polluted region in Europe for decades? First of all, it is a gigantic floodplain: its size reaches 47,820 square kilometers. Furthermore, almost 15 million people live within it, divided into five regions. As for the constant pollution, this is certainly caused by poor ventilation, numerous industries and high population density.

It must also be remembered that the Po Valley is surrounded by the Alps and the Apennines, the smog produced by industries, cars and homes therefore has no way out. These harmful substances can obviously cause serious cardiovascular and respiratory problems. The EEA also declared that the most polluted cities of all are Cremona, Padua, Vicenza, Venice, Brescia, Piacenza, Bergamo, Alessandria, Asti and Verona.

Source: Biopianeta

Smog, sono 18 le città italiane fuorilegge per l’inquinamento

Sebbene ci siano stati leggeri miglioramenti, il report Mal’Aria 2024 di Legambiente sottolinea la necessità di azioni urgenti contro l’inquinamento atmosferico

Matteo Paolini Giornalista Verde

Sebbene ci siano stati leggeri miglioramenti, il report Mal’Aria 2024 di Legambiente sottolinea la necessità di azioni urgenti contro l’inquinamento atmosferico
https://quifinanza.it/green/smog-citta-italiane/792245/

Nonostante un leggero calo dell’inquinamento atmosferico nel 2023, le città italiane rimangono ingabbiate nella morsa dello smog. Il nuovo report di Legambiente “Mal Aria di città 2024“, realizzato nell’ambito della Clean Cities Campaign, evidenzia come la lotta contro questo nemico invisibile sia ancora in salita.

Se da un lato i dati del 2023 mostrano una timida discesa dei livelli di inquinanti, dall’altro emerge una preoccupante stasi: i valori si attestano su livelli stabili da anni, seppur in linea con la normativa vigente. Tuttavia, la distanza dai limiti europei previsti per il 2030 e, soprattutto, dai parametri suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è ancora abissale.

Il report di Legambiente suona come un campanello d’allarme: è tempo di accelerare il passo verso un futuro più sostenibile e libero dallo smog. La salute dei cittadini è in gioco e non ammette ulteriori ritardi. Serve un impegno concreto e duraturo da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai cittadini, per attuare misure incisive che favoriscano una mobilità più pulita e un ambiente più sano.

Indice

Miglioramenti nel 2023, ma servono azioni concrete

I dati raccolti mettono in luce un miglioramento rispetto all’anno precedente, principalmente dovuto alle condizioni meteorologiche “favorevoli” che hanno caratterizzato il 2023. Tuttavia, questi risultati incoraggianti non sono tanto il risultato di azioni politiche efficaci nel contrastare l’emergenza smog, quanto piuttosto il frutto di fattori climatici.

Nonostante ciò, le città italiane, dall’estremo Nord al Sud, rimangono indietro rispetto ai parametri più rigorosi proposti dalla revisione della Direttiva europea sulla qualità dell’aria che entrerà in vigore dal 2030 (20 µg/mc per il PM10, 10 µg/mc per il PM2.5 e 20 µg/mc per l’NO2). Questo evidenzia una necessità urgente di rafforzare le politiche e le azioni per affrontare la sfida dell’inquinamento atmosferico.

Smog: 18 città italiane ancora fuorilegge nel 2023

Il recente studio condotto da Legambiente ha esaminato i dati relativi al 2023 nei capoluoghi di provincia, focalizzandosi sui livelli di polveri sottili (PM10, PM2.5) e biossido di azoto (NO2). In sintesi, su 98 città monitorate, ben 18 hanno superato attualmente i limiti normativi per gli sforamenti di PM10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo).

Frosinone (con la centralina di Frosinone Scalo) si posiziona al vertice della classifica con 70 giorni di sforamento, il doppio rispetto ai valori consentiti. Seguono Torino (Grassi) con 66 giorni, Treviso (strada S. Agnese) con 63 e Mantova (via Ariosto), Padova (Arcella) e Venezia (via Beccaria) con 62 giorni di superamento dei limiti. Anche Rovigo (Centro), Verona (B.go Milano) e Vicenza (Ferrovieri), tutte città venete, superano i 50 giorni, rispettivamente 55, 55 e 53.

Milano (Senato) registra 49 giorni, Asti (Baussano) 47, Cremona (P.zza Cadorna) 46, Lodi (V.le Vignati) 43, Brescia (Villaggio Sereno) e Monza (via Machiavelli) 40. Chiudono la lista Alessandria (D’Annunzio) con 39, Napoli (Ospedale Pellerini) e Ferrara (Isonzo) con 36 giorni di sforamento.

Allarme smog: nel 2030 molte città italiane sarebbero fuorilegge

Se i limiti di legge per l’inquinamento atmosferico previsti per il 2030 fossero già in vigore, molte città italiane si troverebbero in una situazione di grave illegalità. Per il PM10, il 69% delle città supererebbe i limiti, con concentrazioni particolarmente elevate a Padova, Verona e Vicenza (32 µg/mc), Cremona e Venezia (31 µg/mc), e Brescia, Cagliari, Mantova, Rovigo, Torino e Treviso (30 µg/mc).

Ancora peggiore la situazione per il PM2.5, con l’84% delle città che non rispetterebbe i nuovi limiti. I valori più alti si registrerebbero a Padova (24 µg/mc), Vicenza (23 µg/mc), Treviso e Cremona (21 µg/mc), Bergamo e Verona (20 µg/mc).

L’NO2 è l’unico inquinante in calo negli ultimi 5 anni, ma il 50% delle città resterebbe comunque fuori legge nel 2030. Le città con i livelli più alti di NO2 sono Napoli (38 µg/mc), Milano (35 µg/mc), Torino (34 µg/mc), Catania e Palermo (33 µg/mc), Bergamo e Roma (32 µg/mc), Como (31 µg/mc), Andria, Firenze, Padova e Trento (29 µg/mc).

L’inquinamento atmosferico nelle città italiane: un problema irrisolto

“Ancora una volta l’obiettivo di garantire un’aria pulita nei centri urbani italiani sembra un miraggio, come evidenziato dalla fotografia scattata dal nostro rapporto ‘Mal’Aria di città’ – afferma Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Le fonti di inquinamento sono conosciute, così come sono note le azioni e le misure per ridurre le emissioni, ma continuiamo a constatare ritardi significativi e ingiustificati nell’adozione di soluzioni trasversali.”

Si rende necessario un cambiamento radicale, con l’attuazione di misure strutturali ed integrate, in grado di influire efficacemente sulle diverse fonti di smog: dal riscaldamento degli edifici, all’industria, all’agricoltura e alla zootecnia, fino alla mobilità. In questo contesto, Zampetti sottolinea che le misure di riduzione del traffico e dell’inquinamento possono armonizzarsi con una maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti, come dimostra l’importante intervento di Bologna, che ha fissato il limite di velocità a 30 km/h, una pratica già adottata con successo in diverse città europee e che Legambiente auspica venga diffusa sempre di più anche in Italia.

Inquinamento atmosferico: le città italiane ancora troppo inquinate

Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, ha spiegato che “”I dati del 2023 ci indicano che il processo di riduzione delle concentrazioni è inesistente o comunque troppo lento. Attualmente, ben 35 città devono intensificare gli sforzi per ridurre le loro concentrazioni di PM10 entro il 2030, con una percentuale di riduzione compresa tra il 20% e il 37%. Per il PM2.5, il numero di città coinvolte sale addirittura a 51, con una riduzione necessaria tra il 20% e il 57%. Anche per l’NO2, la situazione non è migliore: 24 città devono ridurre le emissioni tra il 20% e il 48%”.

Minutolo sottolinea che alla luce degli standard dell’OMS, che suggeriscono valori limite molto più stringenti dei valori di legge attuali, diventa ancora più critica la situazione. È essenziale determinare una svolta a livello nazionale e territoriale per ridurre l’impatto sanitario sulla popolazione italiana, il costo ad esso associato, e il danno agli ambienti naturali.

L’OMS ha aggiornato le linee guida sulla qualità dell’aria, abbassando drasticamente i limiti per proteggere la salute

Nel 2021 l’OMS ha pubblicato nuove linee guida sulla qualità dell’aria, evidenziando come l’inquinamento atmosferico sia un problema di salute pubblica molto più grave di quanto si pensasse in precedenza. I nuovi limiti, drasticamente più bassi rispetto a quelli in vigore in Europa, sono stati stabiliti per proteggere i cittadini da una serie di gravi danni, tra cui malattie cardiache, ictus, cancro e malattie respiratorie.

La Commissione Europea ha proposto una revisione delle direttive sulla qualità dell’aria

Nel 2022 la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di revisione delle direttive sulla qualità dell’aria, recependo le raccomandazioni dell’OMS. La proposta prevede una riduzione graduale delle emissioni di inquinanti atmosferici, con l’obiettivo di raggiungere i nuovi limiti dell’OMS entro il 2030.

Il Parlamento europeo ha votato a favore di una posizione più stringente

A settembre 2023, il Parlamento europeo ha votato a favore di una posizione negoziale più stringente rispetto alla proposta della Commissione. Il Parlamento ha infatti chiesto di allineare completamente i nuovi limiti europei a quelli dell’OMS, senza alcuna proroga.

Il Consiglio europeo ha chiesto una proroga al 2040

Il Consiglio europeo, invece, ha adottato una posizione più flessibile, chiedendo una proroga al 2040 per l’entrata in vigore dei nuovi limiti. A febbraio 2024 si terrà il trilogo, l’ultima fase del processo di revisione della Direttiva europea sulla qualità dell’aria. In questa sede, Commissione Europea, Parlamento europeo e Consiglio europeo dovranno trovare un accordo sui nuovi limiti per gli inquinanti atmosferici.

L’Italia ha una responsabilità importante. Nel nostro Paese, l‘inquinamento atmosferico causa 47.000 decessi prematuri ogni anno, principalmente a causa del PM2.5. È fondamentale, quindi, che il Governo italiano non ostacoli il percorso di revisione della Direttiva, evitando di richiedere deroghe o clausole che potrebbero ritardare il raggiungimento degli obiettivi.

Bambini vittime dell’inquinamento: L’allarme dell’UNICEF

Nel corso del 2019, oltre 5.800 bambini e adolescenti residenti in Europa e Asia centrale hanno tragicamente perso la vita a causa dell’inquinamento dell’aria. Questo dato impressionante rivela che l’85% di questi giovani non è nemmeno riuscito a celebrare il loro primo compleanno, corrispondente a una media di 90 bambini ogni settimana. Queste drammatiche statistiche emergono da un recente studio condotto dall’UNICEF e presentate in un Policy Brief odierno.

Regina de Dominicis, Direttore regionale dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale, ha messo in luce l’impatto devastante dell’inquinamento atmosferico sui più giovani. Ha affermato: “I polmoni dei bambini, essendo più fragili, subiscono le conseguenze più gravi dell’inquinamento atmosferico, causando danni alla loro salute e al loro sviluppo, talvolta costando loro la vita. Ridurre l’inquinamento dell’aria e limitare l’esposizione dei bambini a sostanze tossiche è cruciale per la loro salute, ma anche per la società nel suo complesso. Ciò comporta una diminuzione dei costi sanitari, un miglioramento nell’apprendimento, un aumento della produttività e un ambiente più sicuro e pulito per tutti”.

I bambini, a causa di specifiche caratteristiche fisiche e fisiologiche, risultano maggiormente esposti all’inquinamento atmosferico rispetto agli adulti. Innanzitutto, essi respirano a una velocità due volte superiore rispetto agli adulti e spesso tendono a farlo attraverso la bocca, aumentando così l’assunzione di inquinanti. Inoltre, essi si trovano generalmente più vicini al suolo, dove gli agenti inquinanti si concentrano in maggior misura. Dal punto di vista fisiologico, i bambini sono particolarmente vulnerabili all’inquinamento atmosferico poiché durante un periodo di rapido sviluppo possono subire infiammazioni e danni al cervello, ai polmoni e agli altri organi.

Come combattere l’inquinamento atmosferico in Italia: le proposte di Legambiente

L’inquinamento atmosferico è un problema grave che affligge molte aree del nostro Paese, con conseguenze negative sulla salute e sull’ambiente. Per uscire da questa situazione, Legambiente, l’associazione ambientalista più diffusa in Italia, ha elaborato una serie di proposte concrete e differenziate, tenendo conto delle diverse realtà territoriali e delle diverse fonti di emissioni. Queste proposte si basano su quattro direzioni principali:

  • Muoversi in libertà e sicurezza per le città: per ridurre le emissioni dei trasporti, Legambiente chiede investimenti massicci nel trasporto pubblico locale, incentivi all’uso dei mezzi pubblici, mobilità elettrica condivisa anche nelle periferie, implementazione di zone a traffico limitato, a basse emissioni e a zero emissioni, elettrificazione anche dei veicoli merci, digitalizzazione dei servizi pubblici, promozione del lavoro da casa, ampliamento delle reti ciclo-pedonali e ridisegno dello spazio urbano, a misura di persona con limiti di velocità a “città 30”. L’obiettivo è rendere la mobilità non solo più pulita, ma anche più sicura e realmente inclusiva.
  • Riscaldarsi bene e meglio: per ridurre le emissioni del riscaldamento domestico, Legambiente propone di vietare progressivamente le caldaie e i generatori di calore a biomassa nei territori più inquinati; negli altri invece supportare l’installazione di tecnologie a emissioni “quasi zero”, con sistemi di filtrazione integrati o esterni, o soluzioni ibride. Inoltre, Legambiente promuove l’efficienza energetica degli edifici e l’uso di fonti rinnovabili per il riscaldamento e il raffrescamento.
  • Occuparsi anche delle campagne: per ridurre le emissioni dell’agricoltura e dell’allevamento, Legambiente richiede il rispetto dei regolamenti per lo spandimento e il rapido interramento dei liquami, e promuove investimenti agricoli verso pratiche che riducano le emissioni ammoniacali, come la copertura delle vasche di liquami e la creazione di sistemi di trattamento, soprattutto per la produzione di biometano. Inoltre, Legambiente sostiene la transizione verso un’agricoltura biologica e sostenibile, che tuteli la biodiversità e il paesaggio.
  • Monitorare per la tutela della salute: per garantire il controllo della qualità dell’aria, Legambiente chiede di cambiare la strategia di monitoraggio sinora impiegata, aumentando il numero di centraline di monitoraggio in modo da coprire tutte le principali aree urbane del Paese. Con la prossima adozione di nuovi limiti più allineati con quelli dell’OMS, infatti, molte delle aree che ora sono in regola non lo saranno più e la verifica costante e puntuale della situazione sarà ancora una volta quanto mai necessaria. Oggi sono disponibili sensori a basso costo che si possono affiancare alle centraline tradizionali, rendendo il monitoraggio distribuito, capillare e scientificamente fondato secondo il paradigma delle smart cities.

Città2030: una campagna itinerante per la mobilità sostenibile

Quest’anno, Legambiente lancia la campagna itinerante “Città2030: le città e la sfida del cambiamento”, che si svolgerà dall’8 febbraio al 6 marzo. L’iniziativa, realizzata nell’ambito della Clean Cities Campaign, una coalizione europea di ONG e organizzazioni della società civile, includendo il cigno verde, farà tappa in 18 città italiane per promuovere una mobilità sostenibile e a zero emissioni e per chiedere città più vivibili e sicure.

Le tappe includono Avellino (13/02), Reggio Calabria (14/02), Messina (14/02), Napoli (15/02), Lodi (19/02), Trieste (20/02), Pescara (21-22/02), Bologna (23/02), Padova (24/02), Perugia (24/02), Roma (26/02), Milano (27/02), Latina (28/02), Firenze (29/02-1/03), Torino (1-2/03), Catania (1-2/03), Lecce (3-5/03) e Genova (04-05/03).

Durante le tappe, saranno organizzati incontri con rappresentanti delle amministrazioni locali, esperti e cittadini per discutere delle sfide legate alla mobilità sostenibile nei vari contesti urbani, oltre a iniziative di piazza come flash mob, presidi, e attività di bike to school. Argomenti principali affrontati includeranno Zero Emission, sharing mobility, TPL elettrico e Città30

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Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente