diossine

ROMA, INCENDIO DISCARICA MALAGROTTA: ALTA COLONNA DI FUMO ED ODORE ACRE. LA PROTEZIONE CIVILE: «CHIUDETE LE FINESTRE»

di Redazione Roma

Nessun ferito ma il rogo è esteso e l’alta colonna di fumo potrebbe essere tossica. Diramata raccomandazione alla popolazione: «Condizionatori e finestre chiusi». I numeri verdi per l’emergenza: 800 854 854; 06.67109200

L’impianto di  smaltimento rifiuti a Malagrotta in fiamme
https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/23_dicembre_24/malagrotta-incendio-nel-sito-della-discarica-vigili-del-fuoco-in-azione-2af49788-583b-4542-b914-746e58542xlk.shtml

A fuoco la discarica di Malagrotta. Un densa colonna di fumo, dalle 15.30 di domenica 24 dicembre, si è alzata sul sito di stoccaggio. Sei le squadre dei vigili del fuoco in azione. Non si registrano feriti ma l’incendio, che intorno alle 19 è rientrato sotto controllo, rimane molto esteso. E la nube scura, che potrebbe condurre diossina, si sta spostando verso le zone abitate. Intanto, in attesa delle rilevazioni di Arpa sulla qualità dell’aria la raccomandazione diramata della protezione civile alla popolazione presente nel raggio di un chilometro dalla zona del rogo è di «tenere chiuse le finestre a titolo precauzionale, di non sostare nei pressi dell’area interessata dall’incendio; mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti; non utilizzare al momento i condizionatori d’aria; in caso di emergenza contattare il numero unico emergenze 112 o la Sala operativa h24 della Protezione civile di Roma Capitale al numero verde 800 854 854 o al numero 06.67109200». Intanto si teme per un’emergenza rifiuti – proprio nei giorni già critici delle festività di Natale – in quanto l’impianto andato a fuoco trattava e differenziava fino a 600 tonnellate di rifiuti al giorno, provenienti dal quadrante sud-est della Capitale. 

Maxi operazione dei vigili del fuoco

La sala operativa del comando di Roma ha inviato in via di Malagrotta n. 257 sei squadre dei vigili del fuoco con al seguito due autobotti, un’autoscala, il carro schiuma, il carro autoprotettori. L’impianto interessato è il Tmb 1: si tratta dell’impianto che si era salvato nel maxi incendio che aveva colpito la discarica a giugno del 2022.  Sul posto, oltre a 40 vigili del fuoco con 13 automezzi, anche gli agenti di polizia e del commissariato dei carabinieri di Monteverde, i sanitari del 118. È stato richiesto inoltre alla direzione regionale dei vigili del fuoco del Lazio l’invio di personale Gos-Gruppo operativo speciale con i mezzi di movimento terra. Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso. Secondo quanto si apprende, ci vorrà tempo perché le fiamme siano domate del tutto. «L’intervento – spiega Adriano De Acutis comandante provinciale dei vigili del fuoco di Roma – è piuttosto importante perché le temperature all’interno sono elevatissime. Quindi dobbiamo intervenire dall’esterno. Per domare l’incendio spero si tratti di ore però purtroppo se l’accumulo del materiale all’interno è vasto potrebbe essere necessario più tempo. Siamo in contatto con Arpa Lazio. E consigliamo ai cittadini di chiudere le finestre per evitare che possano entrare fumi nelle abitazioni».

Le indagini

Ancora al vaglio le cause del rogo, su cui indaga la polizia. Non si esclude un atto doloso e si va largo pure l’ipotesi che le fiamme possano essere partite da un silos. Ma sono in corso anche verifiche sul funzionamento dell’impianto antincendio e per individuare il punto di innesco delle fiamme. Al vaglio anche i filmati delle telecamere di vigilanza interni ed esterni al complesso. Negli ultimi anni episodi analoghi si sono verificati non soltanto a Malagrotta ma anche in altri impianti capitolini di Trattamento meccanico biologico. L’11 dicembre 2018 era andato a fuoco il Tmb di via Salaria e a marzo 2019 un rogo colpì quello di Rocca Cencia. I vigili del fuoco hanno installato Malagrotta un posto di comando avanzato per gestire le operazioni di soccorso ed intervento in maniera più rapida. Non si esclude che già nelle prossime ore possono essere sentiti i responsabili del deposito insieme con gli operai che erano di turno nel pomeriggio di domenica per capire se siano state rispettate le misure di sicurezza sul lavoro e se siano entrati in funzione tutti gli apparati di sicurezza installati per evitare eventi del genere.

Incognita sostanze tossiche

Alle operazioni di spegnimento partecipano anche squadre specializzate dei vigili del fuoco nella rilevazione di sostanze tossiche nell’aria. E si attende l’intervento degli operatori dell’Arpa Lazio con il posizionamento di centraline per capire se la nube che si è sprigionata dall’incendio e che copre una vasta area sopra la discarica contenga sostanze nocive e soprattutto la direzione dei venti per scongiurare il rischio che le esalazioni possano raggiungere zone abitate. Al momento non si registrano feriti né intossicati.  Il sindaco Roberto Gualtieri ha sentito il prefetto Lamberto Giannini e i comandanti nazionale e provinciale dei vigili del fuoco in merito all’incendio di Malagrotta. Sul posto sono arrivati l’assessora ai Rifiuti Sabrina Alfonsi, il dg di Ama Alessandro Filippi e i presidenti dei Municipi Gianluca Lanzi (XI) e Elio Tomassetti (XII). Il sindaco è in costante contatto e segue la vicenda tenendosi in aggiornamento continuo.

Alfonsi: «Incendio grave, rifiuti a rischio»

L’Assessora Sabrina Alfonsi ha dichiarato: «Siamo in attesa di conoscere l’entità dei danni, anche se sembra certo che l’impianto non potrà essere operativo per un tempo non breve da stabilire. Si tratta del secondo impianto in ordine di importanza per il trattamento dei rifiuti di Roma, presso il quale Ama conferisce ogni giorno circa 650 tonnellate di rifiuti, per un totale di 200 mila tonnellate all’anno. Certamente si tratta di un evento non privo di conseguenze sul regolare svolgimento dell’attività di gestione dei rifiuti, in un periodo in cui la produzione aumenta». L’assessora si è  subito attivata «con l’azienda per minimizzare l’impatto di questo evento, individuando sbocchi alternativi per mettere in sicurezza il conferimento dei rifiuti nei prossimi giorni. In corso anche le valutazioni sugli eventuali interventi da adottare per la salvaguardia della salute dei cittadini».

Le testimonianze social

«È preoccupante, soprattutto per chi abita nei dintorni e potrebbe respirare le particelle che arrivano dalle correnti». Lo scrive, in un post sui social, Mariagrazia M., una cittadina che abita a Malagrotta, a pochi metri dal luogo dove oggi pomeriggio intorno alle 15 si è sviluppato un incendio nell’impianto di trattamento dei rifiuti di Roma e provincia. Un’altra donna, che ha immortalato la scena in un video, non ha nascosto lo spavento: «Ci sono fiamme altissime».

Riunione Centro operativo comunale su ulteriori restrizioni

«Appena appresa la notizia insieme all’assessora capitolina Sabrina Alfonsi e al direttore generale di Ama Alessandro Filippi ci siamo recati presso l’impianto di Malagrotta. L’incendio che ha coinvolto il Tmb 1, grazie all’intervento dei vigili del fuoco, della Protezione Civile e delle forze dell’ordine, al momento è sotto controllo. Tuttavia, alle ore 20 si aprirà il Centro Operativo Comunale presso la Protezione civile di Roma Capitale e si valuteranno eventuali ulteriori restrizioni», dichiarano i presidenti del municipio XI e XII, Gianluca Lanzi ed Elio Tomassetti. E nelle prossime ore alla Procura di Roma si attende una prima informativa di polizia e carabinieri in relazione all’incendio. I pm apriranno quindi un fascicolo di indagine. Nei prossimi giorni, sono attesi anche gli esiti degli accertamenti dei vigili del fuoco.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

ROGHI TOSSICI E RIFIUTI NEI TERRENI AGRICOLI: “INCURIA DELLE AZIENDE E SCARSI CONTROLLI, LE CAUSE”

Un’estate, in campo agricolo, caratterizzata da diversi incendi (provocati dagli stessi agricoltori) e dallo sversamento di rifiuti – quasi sempre provenienti dalla Campania – sversati illegalmente di notte.

Decine di roghi, anche quest’anno, hanno caratterizzato l’estate in campo agricolo. Roghi provocati dagli stessi agricoltori, in teoria, per evitare di smaltire i rifiuti prodotti dalla coltivazione. ‘In teoria’, perché in realtà i tubicini utilizzati per l’irrigazione vengono ritirati gratuitamente da ditte di riciclo della plastica. La stessa sorte toccherebbe anche ai contenitori di polistirolo delle piantine. Ma molti agricoltori preferiscono inquinare il proprio terreno, la propria falda acquifere, l’aria circostante piuttosto che stipare e consegnare alle ditte preposte al ritrito, il materiale di scarto. 

Negli ultimi anni molti imprenditori agricoli hanno preferito l’utilizzo di tubicini di irrigazione riutilizzabili i quali, già dopo il terzo riutilizzo, apportano un risparmio notevole all’azienda. Ad oggi i tubi ‘usa e getta’ hanno un costo di circa 300€/ettaro contro i 1000€/ettaro dei riutilizzabili che durano anche 10 anni. Altro fattore a sfavore dei dispositivi ‘usa e getta’ sta nella fragilità degli stessi che, molto spesso vengono bucati dai gabbiani o addirittura da alcuni tipi di insetti, procurando un dispendio energetico e idrico, non indifferente.

A questo, si aggiunge il fenomeno dello sversamento di rifiuti provenienti dalla Campania e scaricati nottetempo in terreni incolti: “È inaccettabile che le aree rurali vengano utilizzate come discariche a cielo aperto – denuncia Coldiretti Puglia – depauperando un territorio curato e produttivo, inquinando la terra e il sottosuolo, arrecando un danno ingente all’imprenditore agricolo che spesso è chiamato a rimuovere i rifiuti sversati da altri, se non riesce a dimostrare di non averli prodotti” dichiara Coldiretti Puglia. 

Ma, come spiega ai microfoni di Foggiatoday, Donato Del Mastro, dirigente Coldiretti Foggia, basterebbero più controlli ai caselli (nello specifico a Foggia, sarebbero i caselli di Candela e di Cerignola, uniche uscite per chi proviene dalla Campania) per arginare il fenomeno. 

Fonte: Foggia Today

https://www.foggiatoday.it/economia/roghi-campi-rifiuti-aree-rurali-coldiretti.html
https://www.ilmattino.it/napoli/area_metropolitana/roghi_agricoli_polveri_sottili_ischia_rischio_la_qualita_aria-7694207.html

Incendio in una rimessa agricola di Vasto

Sul posto la squadra locale dei vigili del fuoco, ancora ignote le cause

https://www.zonalocale.it/2022/11/02/incendio-in-una-rimessa-agricola-di-vasto/

VASTO – Rimessa agricola a fuoco stamane a Vastoin località Villa nei pressi di via Maddalena.

Le cause del rogo sono ancora da accertare. I residenti si sono accorti dell’incendio dalla grossa nube di fumo che si è levata in cielo e il forte odore di bruciato entrato dalle finestre.

Al lavoro i vigili del fuoco che hanno ricevuto la richiesta d’intervento intorno alle 10:30 circa.

Fonte: Zonalocale

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus

INCENDIO IN UN IMPIANTO DI SMALTIMENTO PER I RIFIUTI A CIAMPINO, ROMA

L’incendio a Ciampino. Diossina ancora a livelli preoccupanti in 8 comuni

I dati forniti dall’Arpa relativi a domenica scorsa mostrano una situazione a rischio per chi vive nei pressi del sito. Tavolo tecnico in Regione. Si indaga per capire se ci fossero più rifiuti rispetto a quelli consentiti

a buona notizia è che dopo 5 giorni il rogo nell’area conferimento rifiuti di Ciampino sembra essere domato. Oggi il tavolo tecnico in Regione è servito per cercare soluzioni per fare fronte ai livelli di diossina che superano ancora più di 100 volte quelli indicati dall’Oms.

Al momento si chiede di tenere porte e finestre chiuse, limitare gli spostamenti allo stretto necessario, limitare l’uso di impianti di climatizzazione, lavare frutta e verdura. Si sta monitorando l’evoluzione per verificare l’andamento della dispersione dell’aria.

Otto i comuni interessati dalle misure: Oltre a Ciampino, Grottaferrata, Marino, Albano, Ariccia, Lanuvio, Castelgandolfo, Frascati.

La Procura ha aperto un fascicolo. Ancora non si conoscono i nomi di eventuali indagati.

I dati sulla qualità dell’aria

Dopo l’incendio che ha colpito sabato l’impianto di trattamento dei rifiuti i valori della qualità dell’aria continuano ad essere oltre i limiti, in particolare per la presenza di diossina e di benzopirene: il primo salito da 37 a 42, mentre il secondo sceso da 94 a 11 volte oltre i limiti, all’interno dell’impianto. È quanto emerge dalle ultime rilevazioni effettuate da Arpa Lazio, che ha installato due campionatori ad alto volume, strumenti necessari per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, Pcb e diossine: il primo nell’area interessata dall’incendio ed il secondo a circa 600 metri dal rogo. All’interno dello
stabilimento la diossina ha raggiunto un valore di 42 pg/m3, oltre il limite suggerito dall’Oms di 0,1-0,3. Mentre il valore del benzopirene è pari a 11 ng/m3, quando il limite
è 1. Quindi, dati ancora “superiori ai valori di riferimento”. 

A 600 metri dal rogo, invece, il valore delle diossine è salito a 4 da 3,3 pg/m3, mentre quello del benzopirene è sceso a 0,1 da 0,3 ng/m3. In particolare, per quanto riguarda le diossine “non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. Concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) in ambiente urbano di diossine e furani sono stati stimati (dati World health organization Who nel documento Air quality guidelines for Europe 2000) pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona – rileva Arpa -. Mentre concentrazioni in aria di 0,3 pg/m3 o superiori indicano la presenza di fonti di emissione localizzate. I valori dei campioni del 29 e 30 luglio (sito 1 e 2) sono superiori al valore di riferimento”. Tra gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) normalmente rilevabili il benzoapirene, è l’unico composto per il quale la legge prevede un valore limite pari a 1 ng/m3 come concentrazione media annua. “Il valore dei campioni del 29 e 30 luglio misurato presso il sito 1 sono superiori al valore di riferimento. I valori dei campione del 29 e 30 luglio misurati presso il sito 2 sono inferiore al valore di riferimento”. 

Fonte: Rainews

https://www.rainews.it/tgr/lazio/articoli/2023/08/lincendio-a-ciampino-diossina-ancora-a-livelli-preoccupanti-a766cc39-9260-414c-9d52-59441614c106.html

Nube tossica a Ciampino, diossina in aumento: i nuovi dati Arpa. Prescrizioni in 8 Comuni: “Tenete porte e finestre chiuse”

Le misure di sicurezza per ora non riguardano Roma. Il livello di diossina è cresciuto da 37 a 42 in 24 ore, il limite dell’Oms è di 0,3

Rogo Ciampino: la colonna di fumo nero e denso sollevata nell’aria https://www.quotidiano.net/roma/incendio-discarica-ciampino-diossina-f8klnc8h

oma, 2 agosto 2023 – L’allarme diossine non cala, l’aria di Ciampino è sempre più inquinata. E oggi sono state diramante le prescrizioni di tenere porte e finestre chiuse per otto Comuni alle porte di Roma, compreso Ciampino dove sabato si è sviluppato un incendio in un impianto di stoccaggio di rifiuti. Le misure non riguardano per ora Roma.

Porte e finestre chiuse in 8 Comuni

A Ciampino, Marino, Albano, Grottaferrata, Castel Gandolfo, Ariccia, Lanuvio, Frascati si prescrive di tenere chiuse porte e finestre, limitare spostamenti e uso del condizionatore, lavare frutta e verdura. È quanto ha reso noto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, al termine della cabina di regia convocata a fine mattina per gestire le conseguenze dell’incendio nella discarica vicino all’aeroporto di Ciampino a cui hanno partecipato i sindaci del territorio e i tecnici di Regione con Asl e Arpa.

Rocca: “Non ci sono zone rosse, ma serve prudenza”

“Non c’è mai stato un diniego della vendita di alimenti – ha detto il presidente Rocca -. Rimane la richiesta di accuratezza dei lavaggi di frutta e verdura. Altrimenti sarebbe stata emanata un’ordinanza che sarebbe andata in una direzione differente”. Rocca ha invitato a “essere prudenti”, sottolineando che si tratta di “uno stato di attenzione e monitoraggio: se si seguono pedissequamente le prescrizioni impartite dalla Asl si protegge la comunità”.

Rocca ha chiarito che “non esistono zone rosse”, ma laddove sia visibile il fumo e l’odore dovesse essere intenso è necessario seguire le prescrizioni di prudenza indicate.

++ ‘Finestre e porte chiuse’,prescrizioni dopo rogo Ciampino ++

I livelli di diossina e inquinanti nell’aria

Il livello delle diossine nell’aria registrato dai rilevatori di Arpa Lazio è arrivato a 42, con un aumento di cinque punti in sole 24 ore. Un limite che spaventa, visto che i lavori massimi di tolleranza indicati dell’Oms sono tra lo 0,1 e lo 0,3. Anche i valori di benzopirene 94 volte oltre limiti a causa dell’incendio scoppiato lo scorso 29 luglio all’impianto di stoccaggio di rifiuti ‘Eco Logica 2000’.

“Abbiamo chiesto ad Arpa di implementare la presenza delle centraline – spiega la sindaca di Ciampino, Emanuela Colella – a nome di tutti i cittadini interessati, abbiamo chiesto di velocizzare i risultati delle analisi e di effettuare una mappatura delle sostanze inquinanti presenti in tutti i territori coinvolti”. Intanto la discarica continua a bruciare.

I cittadini: “Disastro ambientale”

Incendio di proporzioni gigantesche, un vero disastro ambientale”, sottolineano i comitati locali che venerdì faranno il punto della situazione in una conferenza stampa. “L’aria irrespirabile per l’odore acre del fumo ha coinvolto anche i residenti dei comuni dei Castelli Romani, sino a spingersi sulle zone del litorale. Le operazioni di spegnimento dei vigili del fuoco sono ancora in corso: cresce la rabbia dei cittadini, sollecitati a stare chiusi in casa e preoccupati di conseguenze gravi sulla salute”, dicono gli ambientalisti.

Aria irrespirabile: cosa dicono gli ultimi dati Arpa

Aumentano le diossine a Ciampino. Il sito di stoccaggio di rifiuti è costantemente monitorato attraverso le stazioni mobili installate dopo lo scoppio dell’incendio alle porte di Roma. Nell’ultimo aggiornamento del report di Arpa Lazio viene riportato che i valori dei campioni del 29 e del 30 luglio (sito 1 e 2) sono superiori al limite. Le diossine per il campione all’interno del sito, nella giornata del 30, sono infatti salite da 37 a 42 pg/m3, mentre la seconda centralina, che si trova a circa 600 metri in linea d’aria dall’impianto, è passata da 3.3 del 29 luglio ai 4pg/m3 del giorno successivo, sforando quindi il valore limite di 0,1-0,3 suggerito dall’Oms.

Rimane alto anche valore anche il benzopirene. Nel campionatore di riferimento della prima centralina è pari a 11, quando il valore limite è 1, scendendo comunque di molto rispetto pari a 94 ng/m3 rilevati nella prima giornata. Sale anche il valore del Pcb (policlorobifenili), che passa da mille a 6.700. “Per quanto riguarda i Pcb, non esistono limiti normativi o valori di riferimento”, precisano da Arpa.

Ma in base all’esperienza maturata dall’Arpa Lazio in occasione degli incendi più rilevanti avvenuti negli ultimi anni sul territorio regionale – da Eco X Pomezia 2017 a Tmb SalarioRoma 2018, Mecoris Frosinone 2019, Loas Aprilia 2020 – “i valori di Pcb misurati possono rientrare in un range molto ampio, che oscilla da meno di 200 a oltre 2.000 pg/m3”, sottolineano i tecnici regionali.

Fonte: Quotidiano Nazionale

Incendio a Ciampino, valori inquinanti ancora sopra i limiti | Finestre e porte chiuse in otto Comuni

Alti i livelli di benzopirene e diossine nell’aria secondo Arpa Lazio. Il presidente della Regione Rocca invita i cittadini a “essere prudenti”

https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lazio/incendio-ciampino-finestre-chiuse_67923042-202302k.shtml

Dopo l’incendio scoppiato in un impianto di stoccaggio di rifiuti a Ciampino (Roma), la Regione Lazio raccomanda ai residenti di otto Comuni della zona (Marino, Albano, Grottaferrata, Castel Gandolfo, Ariccia, Lanuvio, Frascati oltre allo stesso Ciampino) di tenere porte e finestre chiuse, di limitare gli spostamenti e l’uso del condizionatore, nonché di lavare frutta e verdura. Secondo le analisi dell’Arpa Lazio, i livelli di benzopirene, diossine e altri inquinanti sono ancora sopra i limiti.

Le misure di sicurezza sono state annunciate dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca in una conferenza stampa dopo la Cabina di regia, convocata dopo l’incendio. Le prescrizioni non riguardano la città di Roma ma sette comuni della Asl Rm 6, oltre a Ciampino. “Non c’è mai stato un diniego della vendita di alimenti – ha sottolineato Rocca -. Rimane la richiesta di accuratezza dei lavaggi di frutta e verdura. Altrimenti sarebbe stata emanata un’ordinanza che sarebbe andata in una direzione differente”.

I valori inquinanti – I dati raccolti domenica 30 luglio da Arpa Lazio fissano il benzopirene a 11 ng/m3, 11 volte sopra il valore medio annuale. Le diossine salgono a 42 pg/m3, a fronte del limite 0.3 suggerito dall’OMS. I valori degli inquinanti (Pcb) si attestano su 6.700 pg/m3. Il presidente Rocca invita quindi i cittadini a “essere prudenti, seguire le prescrizioni e fare tutto per proteggere la salute della comunità”.

L’indagine e il controllo dell’aria – È la procura di Velletri a indagare sull’incendio. Nel fascicolo, a carico di ignoti, si ipotizza il reato di disastro ambientale colposo. Per monitorare l’area, l’Arpa ha installato due campionatori ad alto volume necessari a verificare i livelli nell’aria di alcune sostanze: il primo a breve distanza dall’area interessata dall’incendio e il secondo a circa 600 metri in linea d’aria, posizionato in base alla direzione prevalente del vento durante la fase più attiva dell’incendio.

Fonte: Tgcom24

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus