Il Giornale

SMOG, ALLERTA A ROMA: “RESTATE A CASA, DA TIBURTINA A CORSO FRANCIA, POLVERI SOTTILI ALLE STELLE”

La mappa dell’inquinamento a Roma per allerta smog da nanoparticolato PM10
https://www.ilmessaggero.it/schede/smog_roma_allerta_quartieri_piu_inquinati_dove_tiburtina_corso_francia_prenestina_mappa-7848137.html

“State a casa”: è allarme smog a Roma

3 Gennaio 2024 – 11:20

A Roma si fa sempre più difficile la condizione legata alla qualità dell’aria con lo smog alle stelle: ecco la nota del Campidoglio, i comportamenti da adottare e la situazione prevista nelle prossime ore

Alessandro Ferro

https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-locale/state-casa-allarme-campidoglio-sullo-smog-roma-2263476.html

Tabella dei contenuti

La qualità dell’aria è pessima e la salute di milioni di cittadini che vivono nella Capitale è a rischio: la situazione smog a Roma non è delle migliori, anzi. I livelli di PM10, ossia le polveri sottili sulla concentrazione del particolato superano di gran lunga la soglia massima consentita sin dal 1° gennaio quando le stazioni distribuite nei vari quartieri della città hanno registrato valori superiori di 50 mg per metro cubo come media giornaliera di polveri inalabili.

La nota del Campidoglio

Per correre subito ai ripari, ecco che nelle scorse ore è stato adottato il provvedimento per il contenimento atmosferico da PM10 dal Dipartimento Ciclo dei Rifiuti, Prevenzione e Risanamento dagli Inquinamenti. Sulla determinazione dirigenziale pubblicata dal Comune di Roma si legge che come registrato dall’ARPA Lazio nelle stazioni di riferimento collocate nei quartieri Preneste, Francia e Tiburtina, le previsioni modellistiche prevedono il perdurare della situazione almeno per altre 48-72 ore a partire da oggi.

Per queste ragioni “i soggetti a rischio è opportuno che evitino di esporsi prolungatamente alle alte concentrazioni di inquinanti” con particolare riferimento ai bambini, alle donne in gravidanza, ai cardiopatici e “più in generale, soggetti con patologie respiratorie nonché coloro che sono soggetti a prolungate esposizioni”. Insomma, l’invito è a rimanere a casa e, anche se non espressamente specificato, utilizzare le mascherine se si è costretti a stare per tanto tempo in strada e fuori casa.

Le misure da adottare

Nella determina si invita la popolazione a “utilizzare modalità di mobilità sostenibile” come il trasporto pubblico e privato (car sharing) così da ridurre auto e moto ma anche la preferenza di veicoli elettrici o ibridi. Un altro consiglio per chi guida è la moderazione della velocità per consumare e inquinare di meno ma anche “limitare ulteriormente gli orari di accensione degli impianti termici e ridurre la temperatura massima dell’aria negli edifici”.

Le criticità delle prossime ore

Le previsioni dell’ARPA, come accennato, sono ancora pessime: anche a causa di un mancato ricambio dell’aria a causa delle condizioni meteorologiche, le mappe sulla qualità dell’aria parlano chiaro. Per la giornata odierna, 3 gennaio, le aree dove si toccheranno livelli più elevati di smog sono i quartieri a est della Capitale mentre domani, giovedì 4 gennaio, è previsto un peggioramento generalizzato con il colore rosso fuoco (che indica la soglia di superamento del PM10) praticamente su tutta la città di Roma e anche ben oltre i confini del Grande Raccordo Anulare. Un miglioramento dovrebbe avvenire soltanto da venerdì 5 gennaio.

Quali sono i rischi

“L’inquinamento atmosferico fa male alla salute, ma non si ha una reale percezione di questo rischio”, ha spiegato al Messaggero il prof. Prisco Piscitelli, medico epidemiologo e vicepresidente della SIMA, Società Italiana di Medicina Ambientale – In Italia ci sono ancora 66 mila morti premature evitabili riducendo lo smog, come dimostra l’ultimo report annuale della qualità dell’aria dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (European Environmental Agency EEA)”.

Recentemente, sul Giornale.it abbiamo visto i risultati di uno studio italiano condotto proprio a Roma tra il 2011 e 2019 che ha messo in luce gli effetti dannosi, a lungo termine, dello smog che può causare anche disturbi mentali oltre alle già note malattie cardiovascolari, del metabolismo e respiratorie. Il prof. Piscitelli ha spiegato che un altro studio chiamato Escape (che ha preso in esame anche Torino) “stima che per ogni aumento nella media annuale di esposizione a particolato (PM10) di 10 microgrammi per metrocubo c’è un aumento del rischio di attacchi cardiaci del 12%”. Il dato è ampiamente confermato da quello esclusivo su Roma “che documentò un aumento del 10% del rischio di attacchi cardiaci per le esposizioni a lungo termine per aumenti di 10 microgrammi per metro cubo di PM 2.5, oltre che per mortalità generale e cardio-respiratoria”.

Fonte: Il Giornale

English translate

"Stay at home": there is a smog alarm in Rome

In Rome, the condition linked to air quality is becoming increasingly difficult with skyrocketing smog: here is the note from the Capitol, the behaviors to be adopted and the situation expected in the next few hours.

Table of contents

- The note from the Capitol

- The measures to be taken

- The critical issues of the next few hours

- What are the risks

The air quality is terrible and the health of millions of citizens living in the capital is at risk: the smog situation in Rome is not the best, on the contrary. The levels of Pm10, i.e. fine particles on the concentration of particulate matter, far exceed the maximum threshold allowed since January 1st when the stations distributed in the various neighborhoods of the city recorded values ​​higher than 50 mg per cubic meter as a daily average of dust inhalable.

The note from the Capitol

To take immediate action, the measure for the atmospheric containment of PM 10 was adopted in the last few hours by the Waste Cycle, Pollution Prevention and Remediation Department. On the managerial determination published by the Municipality of Rome we read that as recorded by Arpa Lazio in the reference stations located in the Preneste, Francia and Tiburtina districts, the modeling forecasts foresee the situation continuing for at least another 48-72 hours starting today.

For these reasons "subjects at risk should avoid prolonged exposure to high concentrations of pollutants" with particular reference to children, pregnant women, heart patients and "more generally, subjects with respiratory pathologies as well as those who are subject to prolonged exposures". In short, the invitation is to stay at home and, even if not expressly specified, use masks if you are forced to stay on the street and outside the house for a long time.

The measures to be taken

The decision invites the population to "use sustainable mobility methods" such as public and private transport (car sharing) so as to reduce cars and motorbikes but also the preference for electric or hybrid vehicles. Another piece of advice for drivers is to moderate speed to consume and pollute less but also "further limit the switching times of heating systems and reduce the maximum air temperature in buildings".

The critical issues of the next few hours

The ARPA forecasts, as mentioned, are still very bad: also due to a lack of air exchange due to weather conditions, the air quality maps speak clearly. For today, January 3, the areas where the highest levels of smog will be reached are the neighborhoods to the east of the capital while tomorrow, Thursday January 4, a general worsening is expected with the color fiery red (which indicates the threshold for exceeding the Pm 10) practically throughout the city of Rome and also well beyond the borders of the ring road. An improvement should only occur from Friday 5 January.

What are the risks

"Air pollution is bad for your health, but there is no real perception of this risk", Professor Prisco Priscitelli explained to the Messaggero. Prisco Piscitelli, medical epidemiologist and vice-president of SIMA, the Italian Society of Environmental Medicine - In Italy there are still 66 thousand premature deaths that can be avoided by reducing smog, as demonstrated by the latest annual air quality report from the European Environment Agency (EEA)".

Recently, on Giornale.it we saw the results of an Italian study conducted in Rome between 2011 and 2019 which highlighted the harmful long-term effects of smog which can also cause mental disorders in addition to the already known cardiovascular diseases, metabolism and respiratory. The Professor Piscitelli explained that another study called Escape (which also examined Turin) "estimates that for every increase in the average annual exposure to Particulate Matter (PM10) of 10 micrograms per cubic meter there is an increase in the risk of heart attacks in the 12%". The data is widely confirmed by the exclusive one on Rome "which documented a 10% increase in the risk of heart attacks for long-term exposures for increases of 10 micrograms per cubic meter of PM 2.5, as well as for general and cardio-respiratory mortality".

Source: Il Giornale

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto al Cambiamento Climatico in atto

CAMMINARE ALL’INDIETRO PORTA BENEFICI: GLI STUDI

Storia di Alessandro Ferro 

Camminare all’indietro porta benefici: gli studi. Fornito da Il Giornale
https://www.msn.com/it-it/salute/other/camminare-all-indietro-porta-benefici-gli-studi/ar-AA1mabVq?ocid=msedgntp&cvid=38acb6b788bd40edb11d134c7211e9c2&ei=25

Le persone che abitualmente vanno in palestra o amano fare joggin all’area aperta avranno visto chi, allenandosi, preferisce camminare all’indietro: non si tratta di un vezzo per farsi notare né di un eccesso di sicurezza ma quel tipo di attività cela numerosi benefici, messi in mostra da alcune ricerche condotte negli ultimi anni.

Gli studi

Una delle più recenti in materia è quella pubblicata nel 2021 sul National Library of Medicine che ha valutato l’effetto della camminata all’indietro su un tapis roulant prendendo in esame dei pazienti con ictus cronico: tutti quanti sono stati sottoposti a una terapia fisica tradizionale di 30 minuti da eseguire tre volte a settimana per quattro settimane. Il gruppo sperimentale è stato sottoposto ad ulteriori 30 minuti di camminata all’indietro su un tapis roulant. Ebbene, i risultati hanno mostrato notevoli miglioramenti sull’equilibrio, sul ritmo della camminata e benefici anche in ambito polmonare con test specifici.

Un’altra ricerca che prendiamo in esame è pubblicata sull’International Journal of Sports Medicine ed ha avuto come target “l’effetto dell’allenamento della locomozione all’indietro sulla composizione corporea e sull’idoneità cardiorespiratoria delle giovani donne” secondo il titolo del lavoro: 26 studentesse universitarie sane di età compresa fra 18 e 23 anni hanno preso parte ad alcuni test di base e divisi in due gruppi: 13 di loro hanno sperimentato un programma di allenamento di corsa/camminata all’indietro di sei settimane. I risultati hanno messo in mostra che quest’ultimo gruppo ha avuto miglioramenti cardiorespiratori sia per gli esercizi in avanti che per quelli all’indietro oltre a “provocare cambiamenti significativi nella composizione corporea nelle giovani donne”.

I benefici

Se tre indizi forniscono una prova, ecco che altri studi hanno messo in luce notevoli miglioramenti a problematiche che riguardano il ginocchio: soprattutto in chi soffre di osteoatrosi ha riscontrato un riduzione del dolore e una migliore capacità funzionale. Camminare all’indietro spesso è terapeutico anche per il mal di schiena migliorando l’equilibrio e la propria andatura. Alcuni esperti sostengono che i benefici arrivino anche al cervello che è necessariamente più attento quando il modo di camminare, in qualche modo, viene “snaturato”, sviluppando così maggiore attenzione. Sono numerosi gli atleti che nei loro riscaldamenti utilizzano questo tipo di approccio.

Per quanto riguarda la muscolatura, questo tipo di attività è utile perché specialmente i muscoli posteriori delle cosce vengono sollecitati maggiormente e in maniera diversa rispetto alla normale camminata o a quando vengono allenati in palestra con notevoli benefici proprio per questa maniera atipica. Gli esperti spiegano che, pur allenando lo stesso gruppo muscolare, quando gli esercizi si diversificano il nostro corpo ne trae beneficio.

Come abituarsi a questo tipo di allenamento

Chi non ha mai camminato all’indietro non deve mettersi in testa che diventi automatico al primo tentativo ma, come per tutte le cose nuove, il processo è bene che sia graduale: gli esperti in materia consigliano innanzitutto una leggera camminata di pochi minuti per capire come muoversi e come vanno prese le distanze. Il secondo step, una volta che il corpo inizia ad abituarsi, è quello di provare a forzare un po’ aumentando durata e velocità per compiere movimenti più impegnativi. Oltre alla palestra, tra gli ambienti migliori per questo tipo di allenamento figurano gli spazi all’aperto (parchi, ville) controllando sempre che il corpo si muova in posizione eretta e cercando di non girarsi continuamente per essere sicuri di cosa si ha alle spalle perché questo movimento può far perdere equilibrio. Soltanto i più esperti possono passare al tapis roulant dove la velocità deve essere tenuta bassa per evitare di cadere.

Fonti: MSN, Il Giornale

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

ALTRI DUE PEDONI UCCISI A MILANO: SONO SETTE MORTI IN TUTTO DA INIZIO 2023

Investito fuori da un locale a Milano28enne ucciso da un pirata della strada

17 Settembre 2023 – 10:29

Il giovane stava attraversando la strada a pochi metri dalle strisce pedonale. Inutili le manovre per rianimarlo. Si tratta del sesto pedone falciato a Milano da inizio anno.

Filippo Jacopo Carpani

https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-locale/tragedia-nella-notte-milano-28enne-ucciso-pirata-strada-2211944.html

Un ragazzo di 28 anni è morto a Milano nella notte tra il 16 e il 17 settembre, dopo essere stato travolto da un’auto che non si è fermata a prestare soccorso. Il conducente è scappato, lasciando il giovane a terra. L’incidente è avvenuto poco dopo le 4 in viale Jenner. La vittima è un italiano di origine bulgara, residente con la famiglia a Settimo Milanese. Era da poco uscito dalla discoteca Alcatraz assieme ad alcuni amici.

Secondo le prime ricostruzioni, il giovane stava attraversando la strada a pochi metri dalle strisce pedonali quando un veicolo, proveniente da via Livigno e diretta verso piazza Maciachini, lo ha travolto. Il ragazzo è stato soccorso da un’ambulanza e da un’auto medica del 118. I paramedici lo hanno trasportato in codice rosso all’ospedale Niguarda in arresto cardiocircolatorio. Le manovre per rianimarlo si sono rivelate inutili e i dottori hanno dovuto constatarne il decesso poco dopo l’arrivo. Gli agenti della polizia locale stanno indagando su quanto avvenuto e hanno effettuato tutti i rilievi del caso. Al momento mancano informazioni precise sulla dinamica dell’incidente, ma le immagini delle telecamere di sorveglianza potrebbero permettere di rintracciare il pirata della strada alla guida della macchina.

“Milano come Parigi? Serve coraggio politico”. Non è una città per biciclette

Dall’inizio del 2023 sono 11 le persone travolte e uccise da un mezzo motorizzato a Milano: cinque ciclisti, altrettanti pedoni e un monopattinista. Nel tentativo di arginare questo problema, la polizia locale ha organizzato delle campagne informative e di sensibilizzazione, per promuovere una maggior sicurezza sulle strade e sollecitare comportamenti corretti. Un esempio è l’iniziativa #LascialiPassare, pubblicizzata durante i giorni della festa patronale di Buccinasco (11-18 settembre) con grandi manifesti appesi in città.

In tutto il territorio nazionale sono 125 i ciclisti e 263 i pedoni morti da inizio anno al 27 agosto. A rivelarlo è il rapporto dell’Asaps (Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale). La Lombardia è la regione con il maggior numero di decessi tra gli utilizzatori di biciclette (27), mentre il Lazio è al primo posto per pedoni investiti e uccisi (43). Per quanto riguarda il capoluogo lombardo, già ad agosto il sindaco Beppe Sala si è detto intenzionato a rivolgersi al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, per trovare un modo di potenziare la sicurezza di coloro che ha definito “i soggetti deboli della strada”.

Fonte: Il Giornale

https://x.com/bralex84/status/1704069224321167601

Incidente a Milano, anziana travolta e uccisa da un camion dei rifiuti in via Trasimeno: addio a Nina Pansini

La 75enne sarebbe stata agganciata dalla parte posteriore del mezzo Amsa. Trasportata in arresto cardiocircolatorio al San Raffaele di Milano, non ce l’ha fatta

Milano, 18 settembre 2023 – Ennesimo tragico investimento di pedone a Milano. Un’anziana di 75 anni è morta dopo essere stata agganciata dalla parte posteriore di un mezzo compattatore Amsa e trascinata per decine di metri, in via Trasimeno 8, a pochi passi da via Adriano, poco prima delle 11 di questa mattina. Si chiamava Antonia Pansini, detta Nina, ed era nata il 6 gennaio 1948 a Molfetta. Dopo l’incidente è stata trasportata in ospedale in arresto cardiocircolatorio, ma non ce l’ha fatta.

Donna travolta e trascinata da mezzo pesante Amsa in via Trasimeno
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/incidente-via-trasimeno-f6x394ht

Sul posto sono in corso i rilievi a cura della polizia locale. A soccorrere la donna sono intervenute due ambulanze e un’automedica. 

L’Amsa ha espresso, in una nota, “profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia della cittadina coinvolta. Amsa, in attesa di conoscere gli esiti degli accertamenti in corso, si è immediatamente messa a disposizione delle Autorità competenti per contribuire a chiarire ogni aspetto dell’accaduto”.

La 75enne sarebbe stata agganciata dalla parte posteriore del mezzo Amsa. Trasportata in arresto cardiocircolatorio al San Raffaele di Milano, non ce l’ha fatta

Quarto pedone investito in 24 ore

Ed è il quarto pedone investito in 24 ore tra Milano e hinterland: domenica all’alba è morto in viale Jenner il 28enne Vassil Facchetti, falciato da una Mercedes nera scappata dopo l’impatto (il conducente si è costituito nelle ore successive, dopo aver in un primo momento sostenuto che l’auto gli fosse stata sottratta).

Poi ci sono stati stati altri due incidenti nel giro di un’ora: alle 19 in via Alemanni, a Cusano Milanino, due anziani, un uomo e una donna di 82 anni, sono stati travolti da un’auto. Lei è stata trasportata in codice rosso al Niguarda; lui in giallo al San Raffaele. L’autista, di 58 anni, si è fermato a prestare soccorso. Sono in corso le indagini a cura dei carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni.

Mentre alle 20, una Kawasaki ha preso in pieno una trentasettenne che stava attraversando via Emilio De Marchi a Milanoin zona Greco, fuori dalle strisce: la donna è finita in ospedale in condizioni ritenute molto preoccupanti. L’omicidio stradale del ventottenne Vassil Facchetti ha fatto salire a 7 il drammatico conto dei pedoni uccisi nel 2023.

Fonte: Il Giorno

https://x.com/bralex84/status/1704069737729208715

Milano, cresce l’allarme mobilità: un ciclista urbano su cinque abbandona la bici

18 Settembre 2023 

Allarme mobilità a Milano: un ciclista urbano su cinque rinuncia a pedalare sulle strade della città. Questo, in estrema sintesi, il dato più significativo che emerge dalla ricerca condotta da un gruppo di ricerca guidato dal docente Mario Abis dello IULM, che ha rivelato un calo significativo del 20 per cento “nell’intenzione di utilizzare la bicicletta tra coloro che la usavano abitualmente a Milano nei sei mesi successivi a una serie di incidenti mortali”. Questi episodi includevano anche la morte l’8 novembre 2022 di Luca Marengoniinvestito mentre andava a scuola in bicicletta, e sei persone in bicicletta decedute per violenza stradale nei mesi successivi, fino a oggi. La ricerca coinvolge un campione di 2.300 milanesi tra i 15 e i 70 anni.

Un ciclista urbano su cinque abbandona la bici: allarme mobilità a Milano
https://www.bikeitalia.it/2023/09/18/milano-cresce-allarme-mobilita-un-ciclista-urbano-su-cinque-abbandona-la-bici/

Crescente paura associata alla bicicletta

Secondo Abis – come riporta il Corriere della Sera – sempre più persone stanno tornando a utilizzare altri mezzi di trasporto, come autobus, metropolitana e auto, a causa della crescente paura associata alla bicicletta. Questo fenomeno coinvolge soprattutto coloro che avevano iniziato a utilizzare la bicicletta quotidianamente per spostamenti veloci, come per andare al lavoro, e giovani studenti che ora sono dissuasi dai loro genitori a utilizzare la bicicletta per andare a scuola.

La notizia è stata pubblicata in apertura della Settimana Europea della Mobilità: manifestazione internazionale a cui anche Milano aderisce con una serie di iniziative, ma la situazione sulle strade della città non è certo delle migliori. L’Istat indica che nel 2022 a Milano ci sono state 44 vittime di incidenti stradali, con conseguenze umane e familiari devastanti. Gli esperti stanno cercando di comprendere le ricadute psicologiche di questi gravissimi incidenti sulle abitudini di mobilità dei milanesi. Il calo dell’efficienza della mobilità a Milano è stato uno dei risultati chiave emersi dalla ricerca di Abis. Questo è particolarmente preoccupante in un contesto in cui la città mira a promuovere la mobilità sostenibile e l’uso della bicicletta come parte di un approccio integrato per spostamenti urbani meno inquinanti.

Allarme mobilità a Milano: e la sicurezza stradale?

Paolo Bozzuto, docente del Politecnico, sottolinea l’importanza di aumentare i livelli di sicurezza stradale per preservare le conseguenze dirette sulle vittime e le loro famiglie. E l’incidentalità ciclistica in crescita a Milano rischia di rallentare o invertire la tendenza positiva verso una maggiore adozione della bicicletta come mezzo di trasporto nella città, come appunto certifica la ricerca IULM.

Inoltre, il tema delle biciclette è strettamente legato a quello dei pedoni, che rappresentano circa un terzo delle vittime degli incidenti stradali. La percezione diffusa di scarsa sicurezza per gli utenti fragili della strada influisce sulle scelte di mobilità quotidiana, secondo Bozzuto, e il suo gruppo di ricerca sta lavorando su come quantificare in modo attendibile questo impatto sulla mobilità ciclistica attuale.

I milanesi che abbandonano la bici

Il Corriere della Sera, a corollario dell’articolo principale sul tema, riporta anche alcune storie in merito alla crescente preoccupazione che scosso la comunità ciclistica e ha portato molti milanesi a rinunciare alla bicicletta come mezzo di trasporto a causa della crescente percezione di pericolo sulle strade di Milano.

Le storie raccolte sono emblematiche: c’è una giovane giornalista che dopo essere rimasta ferita in un incidente ha deciso di abbandonare la bicicletta e ora utilizza il car sharing per spostarsi; c’è il grafico amico di Veronica D’Inca (investita e uccisa in bicicletta a Milano) che dopo l’episodio che lo ha colpito da vicino ha rinunciato alla bici e oggi si sposta in metropolitana e a piedi, allungando il suo percorso. E altre persone che sono ritornate a usare l’auto di proprietà perché non si sentono sicure a pedalare nel traffico di Milano.

Questi racconti illustrano la crescente paura tra i ciclisti milanesi e la necessità di migliorare la sicurezza delle strade e delle infrastrutture ciclabili nella città. Molte persone stanno rinunciando alla bicicletta come mezzo di trasporto a causa di queste preoccupazioni: quali azioni concrete porterà avanti l’Amministrazione di Milano per rendere le strade più sicure e convincere i suoi concittadini-ciclisti a tornare in sella?

Leggi anche: Settimana Europea della Mobilità: se la politica promette ma non mantiene

Fonte: Bike Italia

https://x.com/bralex84/status/1704092814689046800

A Milano sarà paralisi totale del traffico: ecco quando

19 Settembre 2023 

La situazione a Milano è completamente fuori controllo: mentre ormai non si contano più i morti e i feriti sulle strade che riempiono le pagine dei giornali ormai quotidianamente, l’assessore alla sicurezza si pavoneggia per aver sventato il furto di un cellulare in centro e la responsabile della mobilità non si sa neppure che lavoro faccia davvero.

L’esasperazione dei Milanesi è alta e prima o poi doveva accadere che qualcuno si appellasse all’antico adagio “a mali estremi, estremi rimedi”. Il primo episodio della protesta, pacifica e non violenta, contro l’inazione del Comune di Milano sulla sicurezza stradale avrà luogo giovedì 21 settembre, ovvero in piena settimana della moda, quando il capoluogo milanese è già un groviglio di automobili.

La forma scelta di protesta promette di garantire la paralisi totale della circolazione a Milano: un flusso ininterrotto di persone percorrerà a piedi e senza sosta gli attraversamenti pedonali sula cerchia dei bastioni in prossimità dei nodi chiave della viabilità cittadina.

I 4 nodi della protesta
https://www.bikeitalia.it/2023/09/19/a-milano-sara-paralisi-totale-del-traffico-ecco-quando/

Giovedì 21 Settembre 2023 a partire dalle 18:45 e fino alle 20:30, centinaia di cittadini pretenderanno di attraversare la strada nei seguenti punti cardinali:

Considerando la struttura della città di Milano (a cerchi concentrici) Il blocco di questi quattro nodi per un’ora e mezza avrebbe ripercussioni sulla circolazione stradale per tutta la notte e potrebbe compromettere seriamente lo svolgimento delle sfilate in programma nella serata.

Le richieste al sindaco Beppe Sala sono chiare:

  • città a 30 km/h subito;
  • strade scolastiche in ogni scuola;
  • una città ciclabile dappertutto e per tutte le capacità;
  • stop alla tolleranza del parcheggio selvaggio;
  • ripristino immediato delle domeniche a piedi.

I cittadini milanesi siano quindi allertati e organizzino i propri spostamenti in modo conseguente.

Sarà un autunno caldo a Milano e non solo a causa del cambiamento climatico.

Fonte: Bike Italia

https://x.com/bralex84/status/1704093619865387192

A Milano sensori obbligatori sui camion per proteggere ciclisti e pedoni dall’angolo cieco

Da Alessandro Di Stefano – 4 Ottobre 2023

Come funzionano i sensori che avvisano della presenza di ciclisti o pedoni negli angoli ciechi.
https://www.rivistabc.com/a-milano-sensori-e-adesivi-obbligatori-sui-camion-per-proteggere-ciclisti-e-pedoni-dal-rischio-angolo-cieco/

Da pochi giorni a Milano è attivo l’obbligo per camion e mezzi pesanti di dotarsi di sensori che avvertano il conducente della presenza di ciclisti o pedoni vicino al mezzo, soprattutto nelle situazioni di angolo cieco, quando in curva si possono verificare situazioni di rischio. La decisione è stata presa alla luce di quanto sta accadendo a Milano da diversi mesi: ci riferiamo agli incidenti mortali in cui le vittime sono state gli utenti attivi della strada. Come ha riportato una ricerca condotta dall’Università IULM, a Milano gli spostamenti in bicicletta sarebbero diminuiti del 20%. Cosa è cambiato e cambierà dunque nei prossimi mesi per quanto riguarda i mezzi pesanti a Milano?

A Milano l’area interessata dall’obbligo di sensori e adesivi sui camion è la Area B, che copre buona parte del territorio urbano. Si tratta di un’estesa zona a traffico limitato a cui è proibito l’accesso ai mezzi più inquinanti. Tutti i camion che circolano in queste vie dovranno anzitutto esporre un adesivo ad altezza ciclisti e pedoni, che avverta questi ultimi del pericolo angolo cieco. Per quanto riguarda i sensori c’è una precisazione da fare: sono sì obbligatori, ma per ora basterà dimostrare di averli ordinati e poter circolare senza fino a dicembre 2024.

“Per la prima volta in Italia Milano introduce l’obbligo di installazione del sensore per l’angolo cieco per i mezzi pesanti a protezione dei pedoni, dei ciclisti e di tutti gli utenti più deboli sulla carreggiata”, ha commentato l’assessora alla Mobilità Arianna Censi. In città più volte le associazioni e i cittadini sono scesi in piazza per chiedere maggiore sicurezza (ricordiamo il flash mob a febbraio 2023 in Piazzale Loreto). Nei piani del comune resta l’intenzione di trasformare Milano in una città 30 sul modello di Parigi, con progetti ambiziosi portati avanti. Ma per ora i dati sugli incidenti rallentano questa transizione verso un modello acquisito di mobilità davvero dolce.

Fonte: Rivista BC

A #Milano sensori e adesivi obbligatori sui #camion per proteggere #ciclisti e #pedoni dal rischio angolo cieco. #rivistabc

https://x.com/bralex84/status/1710350205055349234

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network