NO2

SMOG, SONO 18 LE CITTA’ ITALIANE FUORILEGGE PER L’INQUINAMENTO

Sebbene ci siano stati leggeri miglioramenti, il report Mal’Aria 2024 di Legambiente sottolinea la necessità di azioni urgenti contro l’inquinamento atmosferico

Matteo Paolini Giornalista Verde

Sebbene ci siano stati leggeri miglioramenti, il report Mal’Aria 2024 di Legambiente sottolinea la necessità di azioni urgenti contro l’inquinamento atmosferico
https://quifinanza.it/green/smog-citta-italiane/792245/

Nonostante un leggero calo dell’inquinamento atmosferico nel 2023, le città italiane rimangono ingabbiate nella morsa dello smog. Il nuovo report di Legambiente “Mal Aria di città 2024“, realizzato nell’ambito della Clean City Campaigns https://cleancitiescampaign.org/, evidenzia come la lotta contro questo nemico invisibile sia ancora in salita.

Se da un lato i dati del 2023 mostrano una timida discesa dei livelli di inquinanti, dall’altro emerge una preoccupante stasi: i valori si attestano su livelli stabili da anni, seppur in linea con la normativa vigente. Tuttavia, la distanza dai limiti europei previsti per il 2030 e, soprattutto, dai parametri suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è ancora abissale.

Il report di Legambiente suona come un campanello d’allarme: è tempo di accelerare il passo verso un futuro più sostenibile e libero dallo smog. La salute dei cittadini è in gioco e non ammette ulteriori ritardi. Serve un impegno concreto e duraturo da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai cittadini, per attuare misure incisive che favoriscano una mobilità più pulita e un ambiente più sano.

Indice

Miglioramenti nel 2023, ma servono azioni concrete

I dati raccolti mettono in luce un miglioramento rispetto all’anno precedente, principalmente dovuto alle condizioni meteorologiche “favorevoli” che hanno caratterizzato il 2023. Tuttavia, questi risultati incoraggianti non sono tanto il risultato di azioni politiche efficaci nel contrastare l’emergenza smog, quanto piuttosto il frutto di fattori climatici.

Nonostante ciò, le città italiane, dall’estremo Nord al Sud, rimangono indietro rispetto ai parametri più rigorosi proposti dalla revisione della Direttiva europea sulla qualità dell’aria che entrerà in vigore dal 2030 (20 µg/mc per il PM10, 10 µg/mc per il PM2.5 e 20 µg/mc per l’NO2). Questo evidenzia una necessità urgente di rafforzare le politiche e le azioni per affrontare la sfida dell’inquinamento atmosferico.

Smog: 18 città italiane ancora fuorilegge nel 2023

Il recente studio condotto da Legambiente ha esaminato i dati relativi al 2023 nei capoluoghi di provincia, focalizzandosi sui livelli di polveri sottili (PM10, PM2.5) e biossido di azoto (NO2). In sintesi, su 98 città monitorate, ben 18 hanno superato attualmente i limiti normativi per gli sforamenti di PM10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo).

Frosinone (con la centralina di Frosinone Scalo) si posiziona al vertice della classifica con 70 giorni di sforamento, il doppio rispetto ai valori consentiti. Seguono Torino (Grassi) con 66 giorni, Treviso (strada S. Agnese) con 63 e Mantova (via Ariosto), Padova (Arcella) e Venezia (via Beccaria) con 62 giorni di superamento dei limiti. Anche Rovigo (Centro), Verona (B.go Milano) e Vicenza (Ferrovieri), tutte città venete, superano i 50 giorni, rispettivamente 55, 55 e 53.

Milano (Senato) registra 49 giorni, Asti (Baussano) 47, Cremona (P.zza Cadorna) 46, Lodi (V.le Vignati) 43, Brescia (Villaggio Sereno) e Monza (via Machiavelli) 40. Chiudono la lista Alessandria (D’Annunzio) con 39, Napoli (Ospedale Pellerini) e Ferrara (Isonzo) con 36 giorni di sforamento.

Allarme smog: nel 2030 molte città italiane sarebbero fuorilegge

Se i limiti di legge per l’inquinamento atmosferico previsti per il 2030 fossero già in vigore, molte città italiane si troverebbero in una situazione di grave illegalità. Per il PM10, il 69% delle città supererebbe i limiti, con concentrazioni particolarmente elevate a Padova, Verona e Vicenza (32 µg/mc), Cremona e Venezia (31 µg/mc), e Brescia, Cagliari, Mantova, Rovigo, Torino e Treviso (30 µg/mc).

Ancora peggiore la situazione per il PM2.5, con l’84% delle città che non rispetterebbe i nuovi limiti. I valori più alti si registrerebbero a Padova (24 µg/mc), Vicenza (23 µg/mc), Treviso e Cremona (21 µg/mc), Bergamo e Verona (20 µg/mc).

L’NO2 è l’unico inquinante in calo negli ultimi 5 anni, ma il 50% delle città resterebbe comunque fuori legge nel 2030. Le città con i livelli più alti di NO2 sono Napoli (38 µg/mc), Milano (35 µg/mc), Torino (34 µg/mc), Catania e Palermo (33 µg/mc), Bergamo e Roma (32 µg/mc), Como (31 µg/mc), Andria, Firenze, Padova e Trento (29 µg/mc).

L’inquinamento atmosferico nelle città italiane: un problema irrisolto

“Ancora una volta l’obiettivo di garantire un’aria pulita nei centri urbani italiani sembra un miraggio, come evidenziato dalla fotografia scattata dal nostro rapporto ‘Mal’Aria di città’ – afferma Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Le fonti di inquinamento sono conosciute, così come sono note le azioni e le misure per ridurre le emissioni, ma continuiamo a constatare ritardi significativi e ingiustificati nell’adozione di soluzioni trasversali.”

Si rende necessario un cambiamento radicale, con l’attuazione di misure strutturali ed integrate, in grado di influire efficacemente sulle diverse fonti di smog: dal riscaldamento degli edifici, all’industria, all’agricoltura e alla zootecnia, fino alla mobilità. In questo contesto, Zampetti sottolinea che le misure di riduzione del traffico e dell’inquinamento possono armonizzarsi con una maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti, come dimostra l’importante intervento di Bologna, che ha fissato il limite di velocità a 30 km/h, una pratica già adottata con successo in diverse città europee e che Legambiente auspica venga diffusa sempre di più anche in Italia.

Inquinamento atmosferico: le città italiane ancora troppo inquinate

Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, ha spiegato che “I dati del 2023 ci indicano che il processo di riduzione delle concentrazioni è inesistente o comunque troppo lento. Attualmente, ben 35 città devono intensificare gli sforzi per ridurre le loro concentrazioni di PM10 entro il 2030, con una percentuale di riduzione compresa tra il 20% e il 37%. Per il PM2.5, il numero di città coinvolte sale addirittura a 51, con una riduzione necessaria tra il 20% e il 57%. Anche per l’NO2, la situazione non è migliore: 24 città devono ridurre le emissioni tra il 20% e il 48%”.

Minutolo sottolinea che alla luce degli standard dell’OMS, che suggeriscono valori limite molto più stringenti dei valori di legge attuali, diventa ancora più critica la situazione. È essenziale determinare una svolta a livello nazionale e territoriale per ridurre l’impatto sanitario sulla popolazione italiana, il costo ad esso associato, e il danno agli ambienti naturali.

L’OMS ha aggiornato le linee guida sulla qualità dell’aria, abbassando drasticamente i limiti per proteggere la salute

Nel 2021 l’OMS ha pubblicato nuove linee guida sulla qualità dell’aria, evidenziando come l’inquinamento atmosferico sia un problema di salute pubblica molto più grave di quanto si pensasse in precedenza. I nuovi limiti, drasticamente più bassi rispetto a quelli in vigore in Europa, sono stati stabiliti per proteggere i cittadini da una serie di gravi danni, tra cui malattie cardiache, ictus, cancro e malattie respiratorie.

La Commissione Europea ha proposto una revisione delle direttive sulla qualità dell’aria

Nel 2022 la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di revisione delle direttive sulla qualità dell’aria, recependo le raccomandazioni dell’OMS. La proposta prevede una riduzione graduale delle emissioni di inquinanti atmosferici, con l’obiettivo di raggiungere i nuovi limiti dell’OMS entro il 2030.

Il Parlamento europeo ha votato a favore di una posizione più stringente

A settembre 2023, il Parlamento europeo ha votato a favore di una posizione negoziale più stringente rispetto alla proposta della Commissione. Il Parlamento ha infatti chiesto di allineare completamente i nuovi limiti europei a quelli dell’OMS, senza alcuna proroga.

Il Consiglio europeo ha chiesto una proroga al 2040

Il Consiglio europeo, invece, ha adottato una posizione più flessibile, chiedendo una proroga al 2040 per l’entrata in vigore dei nuovi limiti. A febbraio 2024 si terrà il trilogo, l’ultima fase del processo di revisione della Direttiva europea sulla qualità dell’aria. In questa sede, Commissione Europea, Parlamento europeo e Consiglio europeo dovranno trovare un accordo sui nuovi limiti per gli inquinanti atmosferici.

L’Italia ha una responsabilità importante. Nel nostro Paese, l‘inquinamento atmosferico causa 47.000 decessi prematuri ogni anno, principalmente a causa del PM2.5. È fondamentale, quindi, che il Governo italiano non ostacoli il percorso di revisione della Direttiva, evitando di richiedere deroghe o clausole che potrebbero ritardare il raggiungimento degli obiettivi.

Bambini vittime dell’inquinamento: L’allarme dell’UNICEF

Nel corso del 2019, oltre 5.800 bambini e adolescenti residenti in Europa e Asia centrale hanno tragicamente perso la vita a causa dell’inquinamento dell’aria. Questo dato impressionante rivela che l’85% di questi giovani non è nemmeno riuscito a celebrare il loro primo compleanno, corrispondente a una media di 90 bambini ogni settimana. Queste drammatiche statistiche emergono da un recente studio condotto dall’UNICEF e presentate in un Policy Brief odierno.

Regina de Dominicis, Direttore regionale dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale, ha messo in luce l’impatto devastante dell’inquinamento atmosferico sui più giovani. Ha affermato: “I polmoni dei bambini, essendo più fragili, subiscono le conseguenze più gravi dell’inquinamento atmosferico, causando danni alla loro salute e al loro sviluppo, talvolta costando loro la vita. Ridurre l’inquinamento dell’aria e limitare l’esposizione dei bambini a sostanze tossiche è cruciale per la loro salute, ma anche per la società nel suo complesso. Ciò comporta una diminuzione dei costi sanitari, un miglioramento nell’apprendimento, un aumento della produttività e un ambiente più sicuro e pulito per tutti”.

I bambini, a causa di specifiche caratteristiche fisiche e fisiologiche, risultano maggiormente esposti all’inquinamento atmosferico rispetto agli adulti. Innanzitutto, essi respirano a una velocità due volte superiore rispetto agli adulti e spesso tendono a farlo attraverso la bocca, aumentando così l’assunzione di inquinanti. Inoltre, essi si trovano generalmente più vicini al suolo, dove gli agenti inquinanti si concentrano in maggior misura. Dal punto di vista fisiologico, i bambini sono particolarmente vulnerabili all’inquinamento atmosferico poiché durante un periodo di rapido sviluppo possono subire infiammazioni e danni al cervello, ai polmoni e agli altri organi.

Come combattere l’inquinamento atmosferico in Italia: le proposte di Legambiente

L’inquinamento atmosferico è un problema grave che affligge molte aree del nostro Paese, con conseguenze negative sulla salute e sull’ambiente. Per uscire da questa situazione, Legambiente, l’associazione ambientalista più diffusa in Italia, ha elaborato una serie di proposte concrete e differenziate, tenendo conto delle diverse realtà territoriali e delle diverse fonti di emissioni. Queste proposte si basano su quattro direzioni principali:

  • Muoversi in libertà e sicurezza per le città: per ridurre le emissioni dei trasporti, Legambiente chiede investimenti massicci nel trasporto pubblico locale, incentivi all’uso dei mezzi pubblici, mobilità elettrica condivisa anche nelle periferie, implementazione di zone a traffico limitato (ZTL), a basse emissioni e a zero emissioni, elettrificazione anche dei veicoli merci, digitalizzazione dei servizi pubblici, promozione del lavoro da casa, ampliamento delle reti ciclo-pedonali e ridisegno dello spazio urbano, a misura di persona con limiti di velocità a “città 30”. L’obiettivo è rendere la mobilità non solo più pulita, ma anche più sicura e realmente inclusiva.
  • Riscaldarsi bene e meglio: per ridurre le emissioni del riscaldamento domestico, Legambiente propone di vietare progressivamente le caldaie e i generatori di calore a biomassa nei territori più inquinati; negli altri invece supportare l’installazione di tecnologie a emissioni “quasi zero”, con sistemi di filtrazione integrati o esterni, o soluzioni ibride. Inoltre, Legambiente promuove l’efficienza energetica degli edifici e l’uso di fonti rinnovabili per il riscaldamento e il raffrescamento.
  • Occuparsi anche delle campagne: per ridurre le emissioni dell’agricoltura e dell’allevamento, Legambiente richiede il rispetto dei regolamenti per lo spandimento e il rapido interramento dei liquami, e promuove investimenti agricoli verso pratiche che riducano le emissioni ammoniacali da ione ammonio (NH4+), come la copertura delle vasche di liquami e la creazione di sistemi di trattamento, soprattutto per la produzione di biometano. Inoltre, Legambiente sostiene la transizione verso un’agricoltura biologica e sostenibile, che tuteli la biodiversità e il paesaggio.
  • Monitorare per la tutela della salute: per garantire il controllo della qualità dell’aria, Legambiente chiede di cambiare la strategia di monitoraggio sinora impiegata, aumentando il numero di centraline di monitoraggio in modo da coprire tutte le principali aree urbane del Paese. Con la prossima adozione di nuovi limiti più allineati con quelli dell’OMS, infatti, molte delle aree che ora sono in regola non lo saranno più e la verifica costante e puntuale della situazione sarà ancora una volta quanto mai necessaria. Oggi sono disponibili sensori a basso costo che si possono affiancare alle centraline tradizionali, rendendo il monitoraggio distribuito, capillare e scientificamente fondato secondo il paradigma delle città intelligenti (smart cities).

Città2030: una campagna itinerante per la mobilità sostenibile

Quest’anno, Legambiente lancia la campagna itinerante “Città2030: le città e la sfida del cambiamento”, che si svolgerà dall’8 Febbraio al 6 Marzo. L’iniziativa, realizzata nell’ambito della Clean Cities Campaign, una coalizione europea di ONG e organizzazioni della società civile, includendo il cigno verde, farà tappa in 18 città italiane per promuovere una mobilità sostenibile e a zero emissioni e per chiedere città più vivibili e sicure.

Le tappe includono Avellino (13/02), Reggio Calabria (14/02), Messina (14/02), Napoli (15/02), Lodi (19/02), Trieste (20/02), Pescara (21-22/02), Bologna (23/02), Padova (24/02), Perugia (24/02), Roma (26/02), Milano (27/02), Latina (28/02), Firenze (29/02-1/03), Torino (1-2/03), Catania (1-2/03), Lecce (3-5/03) e Genova (04-05/03).

Durante le tappe, saranno organizzati incontri con rappresentanti delle amministrazioni locali, esperti e cittadini per discutere delle sfide legate alla mobilità sostenibile nei vari contesti urbani, oltre a iniziative di piazza come flash mob, presidi, e attività di bike to school. Argomenti principali affrontati includeranno Zero Emission, sharing mobility, Trasporto Pubblico Locale (TPL) elettrico e Città30.

Leggi anche

Fonte: Qui Finanza

English translate

Although there have been slight improvements, Legambiente‘s Mal’Aria 2024 report highlights the need for urgent action against air pollution

Despite a slight drop in air pollution in 2023, Italian cities remain trapped in the grip of smog. The new Legambiente report “Mal Aria di città 2024”, created as part of the Clean Cities Campaign, highlights how the fight against this invisible enemy is still uphill.

If on the one hand the 2023 data show a timid decrease in pollutant levels, on the other hand a worrying stasis emerges: the values ​​have remained at stable levels for years, albeit in line with current legislation. However, the distance from the European limits expected for 2030 and, above all, from the parameters suggested by the World Health Organization is still abysmal.

The Legambiente report sounds like an alarm bell: it is time to accelerate the pace towards a more sustainable and smog-free future. The health of citizens is at stake and does not allow further delays. We need a concrete and lasting commitment from all the actors involved, from institutions to citizens, to implement incisive measures that promote cleaner mobility and a healthier environment.

Index

  • Improvements in 2023, but concrete actions are needed
  • Smog: 18 Italian cities still outlawed in 2023
  • Smog alert: in 2030 many Italian cities would be outlawed
  • Air pollution in Italian cities: an unsolved problem
  • Air pollution: Italian cities still too polluted
  • WHO has updated air quality guidelines, dramatically lowering limits to protect health
  • The European Commission has proposed a revision of the air quality directives
  • The European Parliament voted in favor of a more stringent position
  • The European Council has asked for an extension to 2040
  • Children victims of pollution: UNICEF warns
  • How to fight air pollution in Italy: Legambiente’s proposals
  • Città2030: a traveling campaign for sustainable mobility

Improvements in 2023, but concrete actions are needed

The data collected highlights an improvement compared to the previous year, mainly due to the “favorable” weather conditions that characterized 2023. However, these encouraging results are not so much the result of effective political actions in combating the smog emergency, but rather the result of climatic factors.

Despite this, Italian cities, from the far North to the South, remain behind the more rigorous parameters proposed by the revision of the European Air Quality Directive which will come into force from 2030 (20 µg/m3 for PM10, 10 µg/ mc for PM2.5 and 20 µg/mc for NO2). This highlights an urgent need to strengthen policies and actions to address the challenge of air pollution.

Smog: 18 Italian cities still outlawed in 2023

The recent study conducted by Legambiente examined the data relating to 2023 in the provincial capitals, focusing on the levels of fine particles (PM10, PM2.5) and nitrogen dioxide (NO2). In summary, out of 98 cities monitored, 18 have currently exceeded the regulatory limits for PM10 exceedances (35 days a year with a daily average above 50 micrograms/cubic meter).

Frosinone (with the Frosinone Scalo control unit) is positioned at the top of the ranking with 70 days of overrun, double the allowed values. This is followed by Turin (Grassi) with 66 days, Treviso (strada S. Agnese) with 63 and Mantua (via Ariosto), Padua (Arcella) and Venice (via Beccaria) with 62 days of exceeding the limits. Even Rovigo (Centre), Verona (B.go Milano) and Vicenza (Ferrovieri), all Venetian cities, exceed 50 days, 55, 55 and 53 respectively.

Milan (Senate) records 49 days, Asti (Baussano) 47, Cremona (P.zza Cadorna) 46, Lodi (V.le Vignati) 43, Brescia (Villaggio Sereno) and Monza (via Machiavelli) 40. Closing the list are Alessandria (D’Annunzio) with 39, Naples (Pellerini Hospital) and Ferrara (Isonzo) with 36 days of overrun.

Smog alert: in 2030 many Italian cities would be outlawed

If the legal limits for air pollution foreseen for 2030 were already in force, many Italian cities would find themselves in a situation of serious illegality. For PM10, 69% of cities would exceed the limits, with particularly high concentrations in Padua, Verona and Vicenza (32 µg/m3), Cremona and Venice (31 µg/m3), and Brescia, Cagliari, Mantua, Rovigo, Turin and Treviso (30 µg/m3).

The situation is even worse for PM2.5, with 84% of cities not respecting the new limits. The highest values ​​would be recorded in Padua (24 µg/m3), Vicenza (23 µg/m3), Treviso and Cremona (21 µg/m3), Bergamo and Verona (20 µg/m3).

NO2 is the only pollutant that has decreased in the last 5 years, but 50% of cities would still remain outlawed in 2030. The cities with the highest levels of NO2 are Naples (38 µg/m3), Milan (35 µg /m3), Turin (34 µg/m3), Catania and Palermo (33 µg/m3), Bergamo and Rome (32 µg/m3), Como (31 µg/m3), Andria, Florence, Padua and Trento (29 µg /mc).

Air pollution in Italian cities: an unsolved problem

“Once again the objective of guaranteeing clean air in Italian urban centers seems like a mirage, as highlighted by the photograph taken by our report ‘Mal’Aria di città’ – says Giorgio Zampetti, general director of Legambiente – The sources of pollution are known, as are the actions and measures to reduce emissions, but we continue to see significant and unjustified delays in the adoption of transversal solutions.”

A radical change is necessary, with the implementation of structural and integrated measures, capable of effectively influencing the various sources of smog: from building heating, to industry, agriculture and livestock, up to mobility. In this context, Zampetti underlines that traffic and pollution reduction measures can be harmonized with greater safety for pedestrians and cyclists, as demonstrated by the important intervention of Bologna, which set the speed limit at 30 km/h, a practice already successfully adopted in several European cities and which Legambiente hopes will be increasingly spread in Italy too.

Air pollution: Italian cities still too polluted

Andrea Minutolo, scientific manager of Legambiente, explained that “”The 2023 data show us that the process of reducing concentrations is non-existent or in any case too slow. Currently, as many as 35 cities need to step up efforts to reduce their PM10 concentrations by 2030, with a reduction rate of between 20% and 37%. For PM2.5, the number of cities involved even rises to 51, with a reduction needed between 20% and 57%. Even for NO2, the situation is no better: 24 cities must reduce emissions by between 20% and 48%.”

Minutolo underlines that in light of the WHO standards, which suggest much more stringent limit values ​​than the current legal values, the situation becomes even more critical. It is essential to determine a turning point at a national and territorial level to reduce the health impact on the Italian population, the cost associated with it, and the damage to natural environments.

WHO has updated air quality guidelines, dramatically lowering limits to protect health

In 2021, the WHO published new guidelines on air quality, highlighting how air pollution is a much more serious public health problem than previously thought. The new limits, drastically lower than those in place in Europe, were set to protect citizens from a range of serious harms, including heart disease, stroke, cancer and respiratory diseases.

The European Commission has proposed a revision of the air quality directives

In 2022, the European Commission published a proposal to revise the air quality directives, implementing the WHO recommendations. The proposal provides for a gradual reduction in emissions of air pollutants, with the aim of reaching the new WHO limits by 2030.

The European Parliament voted in favor of a more stringent position

In September 2023, the European Parliament voted in favor of a more stringent negotiating position than the Commission’s proposal. Parliament has in fact asked for the new European limits to be completely aligned with those of the WHO, without any extension.

The European Council has asked for an extension to 2040

The European Council, however, adopted a more flexible position, asking for an extension to 2040 for the new limits to come into force. The trilogue will be held in February 2024, the last phase of the revision process of the European Air Quality Directive. Here, the European Commission, the European Parliament and the European Council will have to find an agreement on new limits for air pollutants.

Italy has an important responsibility. In our country, air pollution causes 47,000 premature deaths every year, mainly due to PM2.5. It is essential, therefore, that the Italian Government does not hinder the process of reviewing the Directive, avoiding requesting exemptions or clauses that could delay the achievement of the objectives.

Children victims of pollution: UNICEF warns

During 2019, over 5,800 children and adolescents living in Europe and Central Asia tragically lost their lives due to air pollution. This impressive figure reveals that 85% of these young people did not even manage to celebrate their first birthday, corresponding to an average of 90 children every week. These dramatic statistics emerge from a recent study conducted by UNICEF and presented in today’s Policy Brief.

Regina de Dominicis, UNICEF Regional Director for Europe and Central Asia, highlighted the devastating impact of air pollution on young people. She said: “Children’s lungs, being more fragile, suffer the most serious consequences of air pollution, causing damage to their health and development, sometimes costing them their lives. Reducing air pollution and limiting children’s exposure to toxic substances is crucial for their health, but also for society as a whole. This leads to decreased healthcare costs, improved learning, increased productivity and a safer and cleaner environment for all.”

Children, due to specific physical and physiological characteristics, are more exposed to air pollution than adults. First, they breathe twice as fast as adults and often tend to do so through their mouths, thus increasing their intake of pollutants. Furthermore, they are generally located closer to the ground, where pollutants are concentrated to a greater extent. From a physiological point of view, children are particularly vulnerable to air pollution because during a period of rapid development they can suffer inflammation and damage to the brain, lungs and other organs.

How to fight air pollution in Italy: Legambiente’s proposals

Air pollution is a serious problem that affects many areas of our country, with negative consequences on health and the environment. To get out of this situation, Legambiente, the most widespread environmental association in Italy, has developed a series of concrete and differentiated proposals, taking into account the different territorial realities and the different sources of emissions. These proposals are based on four main directions:

  • Moving freely and safely for cities: to reduce transport emissions, Legambiente calls for massive investments in local public transport, incentives for the use of public transport, shared electric mobility even in the suburbs, implementation of limited traffic, low-emission zones and zero emissions, electrification of freight vehicles too, digitalisation of public services, promotion of working from home, expansion of cycle-pedestrian networks and redesign of urban space, tailored to people with “city 30” speed limits. The goal is to make mobility not only cleaner, but also safer and truly inclusive.
  • Heating well and better: to reduce emissions from domestic heating, Legambiente proposes to progressively ban biomass boilers and heat generators in the most polluted areas; in others, instead supporting the installation of “nearly zero” emissions technologies, with integrated or external filtration systems, or hybrid solutions. Furthermore, Legambiente promotes the energy efficiency of buildings and the use of renewable sources for heating and cooling.
  • Also take care of the countryside: to reduce emissions from agriculture and livestock farming, Legambiente requires compliance with the regulations for the spreading and rapid burial of sewage, and promotes agricultural investments towards practices that reduce ammonia emissions, such as covering tanks of sewage and the creation of treatment systems, especially for the production of biomethane. Furthermore, Legambiente supports the transition towards organic and sustainable agriculture, which protects biodiversity and the landscape.
  • Monitoring for health protection: to guarantee control of air quality, Legambiente asks to change the monitoring strategy used so far, increasing the number of monitoring stations in order to cover all the main urban areas of the country. In fact, with the forthcoming adoption of new limits more aligned with those of the WHO, many of the areas that are now in compliance will no longer be so and constant and timely verification of the situation will once again be more necessary than ever. Today, low-cost sensors are available that can be combined with traditional control units, making monitoring distributed, widespread and scientifically based according to the smart cities paradigm.

Città2030: a traveling campaign for sustainable mobility

This year, Legambiente launches the traveling campaign “Città2030: cities and the challenge of change”, which will take place from 8 February to 6 March. The initiative, carried out within the Clean Cities Campaign, a European coalition of NGOs and civil society organisations, including the green swan, will stop in 18 Italian cities to promote sustainable and zero-emission mobility and to ask for more livable cities and safe.

Stops include Avellino (13/02), Reggio Calabria (14/02), Messina (14/02), Naples (15/02), Lodi (19/02), Trieste (20/02), Pescara (21- 22/02), Bologna (23/02), Padua (24/02), Perugia (24/02), Rome (26/02), Milan (27/02), Latina (28/02), Florence (29 /02-1/03), Turin (1-2/03), Catania (1-2/03), Lecce (3-5/03) and Genoa (04-05/03).

During the stages, meetings will be organized with representatives of local administrations, experts and citizens to discuss the challenges related to sustainable mobility in various urban contexts, as well as street initiatives such as flash mobs, demonstrations, and bike to school activities. Main topics addressed will include Zero Emission, sharing mobility, electric LPT and Città30.

Source: Qui Finanza

https://www.msn.com/it-it/notizie/milano/pm10-alle-stelle-da-domani-scattano-le-prime-misure-antismog-in-9-province-lombarde-su-12/ar-BB1ix0tG

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

DAL 28 AL 30 LUGLIO ARRIVA A VASTO GOLETTA VERDE

IL PROGRAMMA gio 27 luglio 2023

ATTUALITÀ di La Redazione

Dal 28 al 30 Luglio arriva a Vasto Goletta Verde ©Messaggero Veneto
https://www.vastoweb.com/news/attualita/1126248/dal-28-al-30-luglio-arriva-a-vasto-goletta-verde

VASTO. Dal 28 al 30 luglio Goletta Verde di Legambiente sbarca in Abruzzo, prima a Vasto, in provincia di Chieti, e poi a Giulianova, in provincia di Teramo. La storica imbarcazione di Legambiente, che monitora lo stato di salute delle acque marine e delle coste, sarà presente con un ricco programma di eventi. Si inizierà domani venerdì 28 luglio a Vasto con l’iniziativa Visit Costa dei Trabocchi: turismo sostenibile, accessibile e digitale, a seguire la presentazione della Summer School Internazionale 2023 e poi l’aperitivo BioDiverso per i 25 anni della Riserva regionale di Punta Aderci dal titolo “La tutela di specie e habitat a rischio: minacce, opportunità e strumenti per raggiungere gli obiettivi europei sulla biodiversità al 2030”, durante il quale verrà trasmesso il documentario “Life DELFI”: un conflitto da risolvere”, dedicato al tema del complesso rapporto tra delfini e pescatori professionali e narrato dal divulgatore scientifico Barbascura X.

Sempre a Vasto la mattinata del 29 luglio si aprirà con il tavolo di lavoro “I cantieri della transizione ecologica” con al centro le sfide del territorio: dalle green community, alle energie rinnovabili, aree industriali sostenibili, tutela della biodiversità e lotta ai cambiamenti climatici.

Il tavolo di lavoro si parirà con la firma dell’accordo tra INWIT e Legambiente per includere la riserva naturale di Punta Aderci nel progetto per il monitoraggio ambientale e della biodiversità presentato la scorsa settimana a Pescara. Il progetto quindi, oltre i sei comuni montani dell’Appennino centrale – Pescasseroli (AQ), Picinisco (FR), Caramanico Terme (PE), Roccaraso (AQ), Cappadocia (AQ), Pettorano sul Gizio (AQ), i due parchi nazionali (Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise e Parco Nazionale della Maiella), le due riserve naturali (Riserva Naturale Zompo lo Schioppo e Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio), si arricchisce di un’altra Riserva Naturale Regionale, quella di “Punta Aderci”. Tra i parametri ambientali monitorati l’anidride carbonica (CO2), il biossido di azoto (NO2) e le polveri sottili (PM10 E PM2.5).

Nel pomeriggio del 29 luglio ci sarà il Flash Mob Photo opportunity, Legambiente porta in spiaggia una cartolina…dal futuro!, durante il quale gli attivisti e le attiviste di Goletta Verde inviteranno bagnanti e cittadini/e a constatare con i propri occhi come si vede un impianto eolico offshore a largo della costa.

In contemporanea si svolgerà un laboratorio dedicato all’educazione ambientale, realizzato grazie ai progetti Life Delfi e Life Elife, durante il quale i volontari e le volontarie di Goletta Verde racconteranno tante curiosità sugli squali e cercheranno di sfatare alcuni luoghi comuni su questi interessantissimi animali. A seguire si terrà Laboratorio #GenerAzioneMare, curato dal WWF.

Il 30 luglio Goletta Verde attraccherà a Giulianova, dove durante la mattinata si terrà la Conferenza stampa di presentazione dei dati dei monitoraggi di Goletta Verde lungo le coste abruzzesi. La tappa si concluderà con la Premiazione dei sindaci delle località insignite dalle 5 vele di Legambiente e Touring Club italiano.

Giunta alla 37esima edizione, Goletta Verde è realizzata con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia. A seguire il programma completo e dettagliato degli eventi dal 28 al 30 luglio. Programma di Goletta Verde in Abruzzo

Venerdì 28 luglio, Vasto

Ore 18:00| Punta Aderci

Riserva naturale regionale di Punta Aderci

VISIT COSTA DEI TRABOCCHI: TURISMO SOSTENIBILE, ACCESSIBILE E DIGITALE

Natura, Bike to Coast for Everyone, Rete IAT, DMS

Saluti:

Francesco Menna, Sindaco di Vasto e Presidente Provincia di Chieti

Sindaci della Costa dei Trabocchi

Mattia Lolli, Portavoce Goletta Verde e Segreteria Nazionale Legambiente

Intervengono:

Gabriele Barisano, Assessore all’Ambiente Comune di Vasto

Licia Fioravante, Assessore al Turismo Comune di Vasto

Fernando Di Fabrizio, Presidente Cooperativa Cogecstre

Marcello Squicciarini, Direttore DMC Costa dei Trabocchi e Polo Innovatur Turismo

Daniele D’Amario, Assessore regionale al Turismo

Modera:

Giuseppe Di Marco, Presidente Legambiente Abruzzo

a seguire

LAND AND SEA IN TRANSITION

Presentazione della Summer School Internazionale 2023

a cura dell’Università G.d’A., Legambiente, Regione Abruzzo, Polo Inoltra, Camera di Commercio Chieti Pescara, DMC e GAL Costa dei Trabocchi

Presenta:

Matteo di Venosa, Prof. di Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli

Studi G. d’Annunzio di Chieti-Pescara

Modera:

Silvia Tauro, Responsabile Legambiente Abruzzo Youth4Planet

con

Aperitivo biodiverso per i 25 anni della Riserva di Punta Aderci

La tutela di specie e habitat a rischio: minacce, opportunità e strumenti per raggiungere gli

obiettivi europei sulla biodiversità al 2030.

– Durante l’incontro verrà trasmesso in anteprima il documentario “Life DELFI: un conflitto da risolvere”, realizzato nell’ambito del progetto europeo Life Delfi nel quale si racconta, grazie alle voci degli stessi protagonisti, il difficile rapporto tra delfini e pescatori professionali e le soluzioni innovative proposte per evitare le catture accidentali dei tursiopi. Il documentario è narrato dal divulgatore scientifico Barbascura X.

– L’aperitivo sarà realizzato con la linea EVA PATCH progetto di BIO Cantina Orsogna con Dafne Onlus a supporto dell’autonomia e del reinserimento delle donne in uscita da vissuti di violenza di genere

Sabato 29 luglio, Vasto

Ore 10.30| presso Punta Penna

Grotta del Saraceno

Tavolo di lavoro: I CANTIERI DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA

con la Firma accordo Legambiente – INWIT per il monitoraggio della qualità dell’aria a Punta Penna

Saluti:

Francesco Menna, Sindaco di Vasto e Presidente Provincia di Chieti

Stefano Varone, Comandante della Guardia Costiera di Vasto

Mattia Lolli, Portavoce Goletta Verde e Segreteria Nazionale Legambiente

Fernando Di Fabrizio, Presidente Cooperativa Cogecstre

Filomena Ricci, Delegata Wwf Abruzzo

Lucio Zazzara, Presidente del Parco Nazionale Maiella

Tommaso Navarra, Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Fabiano Aretusi, Presidente Area Marina Protetta Torre del Cerrano

Emanuele Imprudente, Vicepresidente Regione Abruzzo

Intervengono:

Gennaro Strever, Presidente Camera di Commercio Chieti Pescara

Mauro Miccio, Commissario Straordinario del Governo della ZES Abruzzo

Giuseppe Savini, Presidente Azienda Regionale Attività Produttive

Alfonso Di Fonzo, Presidente Polo Inoltra Logistica e Trasporti

Luigi Sammartino, Direttore Tecnico CIVETA

Giuseppe La Rana, Presidente patto Trigno – Sinello

Federico Fioriti, Direttore Casa delle Tecnologie emergenti dell’Aquila e Presidente Innovalley Cube

Sandro Scollato, Amministratore AzzeroCO2

Katuscia Eroe, Responsabile Nazionale Energia Legambiente

Nicola Campitelli, Assessore regionale all’Urbanistica e territorio, Energia e Rifiuti

Maurizio Dionisio, Direttore ARTA Abruzzo

Francesco Colangelo, Direzione Commerciale di INWIT

Daniele D’Amario, Assessore regionale al Turismo e Attività produttive

Modera:

Giuseppe Di Marco, Presidente Legambiente Abruzzo

Ore 17.00 |Riserve naturali regionali di Punta Aderci e Marina di Vasto

Flash Mob – Photo opportunity, Legambiente porta in spiaggia una cartolina…dal futuro!

Gli attivisti e le attiviste di Goletta Verde invitano bagnanti e cittadini/e a vedere con i propri occhi il

panorama del prossimo impianto eolico offshore a largo della costa.

In contemporanea

Ore 17 | A bordo di Goletta Verde, porto di Vasto

Laboratori didattici “Alla scoperta del mare”

Anche quest’anno la Goletta Verde ospita i laboratori di educazione ambientale per ragazzi e ragazze, bambini e bambine. Salite a bordo per un viaggio alla scoperta del nostro mare, delle specie chevi

abitano e dei rischi per la biodiversità. Grazie ai progetti Life Delfi e Life Elife impareremo come comunicano i delfini tra di loro, perché non dobbiamo avere paura degli squali, come evitare che restino impigliati nelle reti e tante altre curiosità sulla vita di questi meravigliosi animali. I laboratori

sono gratuiti e aperti a tutti e tutte!

A seguire

Laboratorio #GenerAzioneMare

a cura del WWF

Domenica 30 luglio, Giulianova

Ore 10:30 | A bordo di Goletta Verde, ormeggiata presso Porto di Giulianova

Conferenza stampa di presentazione dei dati dei monitoraggi di Goletta Verde lungo le costea bruzzesi

Saluti:

Jwan Costantini, Sindaco di Giulianova

Camillo D’Angelo, Presidente Provincia di Teramo

Alessio Fiorentino, Comandante della Guardia Costiera di Giulianova

Fabrizio Valentino Ferrante, Presidente dell’Ente Porto Giulianova

Intervengono:

Mattia Lolli, Portavoce Goletta Verde e Segreteria Nazionale Legambiente

Marco Paolilli, Responsabile CONOU Coordinamento Area Centro-Sud

Maurizio Dionisio, Direttore ARTA Abruzzo

Giampiero Costantini, Comandante regionale Carabinieri Forestale Abruzzo e Molise

Mauro Casinghini, Direttore dell’Agenzia regionale di Protezione Civile

Emanuele Imprudente, Vicepresidente Regione Abruzzo

Luigi D’Eramo, Sottosegretario di Stato all’Agricoltura

Modera:

Giuseppe Di Marco, Presidente Legambiente Abruzzo

a seguire

LE VELE DI LEGAMBIENTE E TOURING CLUB “IL MARE PIU’ BELLO” Premiazione dei sindaci delle località insignite dalle 5 vele di Legambiente e Touring Club italiano

Intervengono:

Sindaci della Costa teramana

Consegna:

Donatella Pavone, Presidente Legambiente Costa Teramana

Elio Torlontano, Console del Touring Club Italiano

“Mare inquinato in due punti nella provincia di Chieti”: i dati diffusi da Legambiente

Presentati da Goletta Verde i risultati delle analisi. “Fortemente inquinato” alla foce del fiume Alento, a Francavilla al Mare, e “inquinato” alla foce del fiume Feltrino, a San Vito Chietino

https://www.chietitoday.it/attualita/mare-inquinato-provincia-chieti-legambiente.html

Presentato il bilancio finale che emerge dai monitoraggi effettuati da Legambiente in Abruzzo sull’inquinamento del mare. In Abruzzo su 8 punti campionati da Goletta Verde di Legambiente lungo le coste e le foci dei fiumi sono 2 quelli giudicati fuori dai limiti di legge e si trovano entrambi in provincia di Chieti.

Uno è stato giudicato come “Fortemente inquinato”, quello preso alla foce del fiume Alento, a Francavilla al Mare, l’altro è risultato “inquinato” ed è quello alla foce del fiume Feltrino, presso la Marina di San Vito Chietino. Entrambi i punti risultano fuori dai limiti alle analisi della Goletta Verde negli ultimi 6 e 7 anni.

Confortanti, invece i dati sugli altri campionamenti effettuati nelle zone limitrofe, in provincia di Teramo e Pescara, tutti risultati entro i limiti di legge insieme ad un altro punto in provincia di Chieti.  

È questo in estrema sintesi il bilancio finale che emerge dai monitoraggi effettuati da Legambiente in Abruzzo, dove si registrano anche dei miglioramenti rispetto ai bollettini degli anni passati come quello riguardante la foce del fiume Vibrata in provincia di Teramo i cui valori dopo anni sono rientrati nei limiti di legge. Bene anche i risultati per due new entry: la foce del fiume Tordino tra Giulianova e Roseto degli Abruzzi e la foce del Vomano tra Roseto degli Abruzzi e Pineto, campionati quest’anno per la prima volta.

Degli 8 campioni d’acqua al centro del monitoraggio, prelevati dai volontari e le volontarie il 17 luglio 2023, 6 sono stati presi in foce di fiumi o canali e 2 a mare.  

I punti monitorati risultati entro i limiti di legge: In provincia di Teramo la foce del fiume Vibrata, al confine tra Martinsicuro e Alba Adriatica, rientrato entro i limiti dopo diversi anni, in cui era stato rilevato inquinamento fecale; la foce del fiume Tordino tra Giulianova e Roseto degli Abruzzi e la foce del Vomano, tra Roseto degli Abruzzi e Pineto, entrambi campionati per la prima volta quest’anno. 

In provincia di Pescara sono stati prelevati campioni in spiaggia, presso la traversa IV a 100 metri a sud del fiume Saline, a Montesilvano, e presso la spiaggia della Madonnina a Pescara, anche quest’ultimo punto monitorato per la prima volta quest’anno. Infine, entro i limiti anche il terzo punto del chietino, quello alla foce del fiume Sinello presso il lido di Casalbordino. 

Assenti i cartelli, obbligatori per legge, sulla qualità delle acque di balneazione su tutti i punti visitati dai tecnici della Goletta, mentre i cartelli di divieto di balneazione sono stati trovati solo sul Vibrata e sul Tordino, in provincia di Teramo. 

I dati sono stati presentati questa mattina a bordo di Goletta Verde, ormeggiata al porto di Giulianova, banchina di riva. Hanno partecipato Jwan Costantini, sindaco di Giulianova; Camillo D’Angelo, Presidente Provincia di Teramo; Alessio Fiorentino, Comandante della Guardia Costiera di Giulianova; Fabrizio Valentino Ferrante, presidente dell’ente porto Giulianova; Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo; Mattia Lolli, portavoce Goletta Verde e segreteria nazionale Legambiente; Marco Paolilli, responsabile Conou coordinamento area centrosud; Maurizio Dionisio, direttore Arta Abruzzo; Giampiero Costantini, comandante regionale carabinieri forestali Abruzzo e Molise; Mauro Casinghini, direttore dell’agenzia regionale di Protezione civile; Emanuele Imprudente, vicepresidente Regione Abruzzo e Luigi D’Eramo, sottosegretario di stato all’Agricoltura. 

“Il fatto che almeno due punti su tre nella stessa provincia, quella di Chieti, hanno ricevuto un giudizio negativo, non può far altro che alzare ancor di più l’asticella dell’attenzione sullo stato dei mari che bagnano le nostre coste – commenta Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo – In particolare occorre migliorare il livello di depurazione dei reflui che dalle foci dei fiumi e dei torrenti sfociano in mare. Il mare e il turismo sono degli asset fondamentali per tutto l’Abruzzo e dobbiamo necessariamente accelerare sul miglioramento della depurazione e sistemazione dei nostri impianti in modo da fare il salto di qualità richiesto”. 

“Il lavoro che facciamo ogni anno con Goletta Verde non vuole sostituirsi a quello delle autorità competenti ma denunciare una situazione di ritardo cronico del nostro Paese sul fronte della depurazione dei reflui – dichiara Mattia Lolli, Portavoce di Goletta Verde e Segreteria Nazionale Legambiente – Il nostro mare è la principale vittima sacrificale della mancata depurazione sulla terra ferma, ossia di adeguati sistemi di trattamento dei reflui, sia urbani che industriali. Uno dei tanti mali italiani con conseguenze gravi soprattutto per lo stato di salute delle acque marine. L’Italia rimane sempre un Paese con grandi problemi di depurazione che, nella maggior delle volte come in questo caso, hanno conseguenze nei corpi fluviali. Luoghi troppo spesso abbandonati e sottovalutati per importanza sociale e ambientale. Fiumi e foci devono tornare a essere sicuri e balneabili, restituendo pezzi di territorio straordinari alla cittadinanza”. 

Fonte: Chieti Today

 

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus