omicidio stradale

GARBAGNATE, UBRIACO E SENZA PATENTE INVESTE COL FURGONE DUE RAGAZZINI: SERAFINO VALENTINO COLIA MUORE A 15 ANNI. GRAVE L’AMICA

Via Kennedy, la vittima, trovata dai soccorritori in arresto cardiaco, è deceduta poco dopo in ospedale. Arrestato per omicidio stradale Pasca Bodgan, 32enne romeno, con tasso alcolemico due volte oltre il limite, denunciato più volte.

Incidente Garbagnate, il furgone che ha investito la bici dei due 15enni (foto carabinieri) https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/incidente-garbagnate-morto-b5cj8j67

Serafino Valentino Colia, avrebbe compiuto 16 anni il 10 ottobre prossimo, ma la sua giovane vita si è spezzata la notte scorsa su un ciglio di strada a Garbagnate Milanese. Il ragazzino è stato travolto poco dopo le 22,30, assieme a un’amica, pure lei 15enne (ora ricoverata in prognosi riservata), mentre stavano attraversando via Kennedy, sulle strisce pedonali in sella a una bicicletta. Alla guida del furgone che li ha falciati c’era Pasca Bodgan, un 32enne rumeno risultato positivo all’alcoltest e privo di patente di guida. L’uomo, che aveva un tasso alcolemico di 1,1 grammi/litro, il doppio del limite consentito, è stato arrestato in flagranza per omicidio stradale dai carabinieri della locale stazione, intervenuti sul posto insieme a quelli di Solaro e di Rho.

I soccorsi

Serafino Valentino Colia  e l’amica, entrambi residenti in zona, sono stati trasportati in codice rosso rispettivamente all’ospedale ”San Gerardo” di Monza e al ”Niguarda” di Milano. Serafino è stato trovato in arresto cardiaco dai soccorritori del 118, intervenuti con due ambulanze, automedica ed elisoccorso. E’ deceduto poco dopo l’arrivo in ospedale, mentre l’amica  è ricoverata in prognosi riservata, nell’impatto ha riportato un trauma cranico e fratture multiple. Le sue condizioni sono ritenute molto critiche. Assieme ai due 15enni c’era un’altra coppia di amici, rimasti illesi. Anche loro erano in bici e hanno assistito all’incidente

I precedenti

L’autista Pasca Bodgan, residente a Milano, dove lavora come operaio per una ditta, guidava il furgone dell’azienda, regolarmente assicurato. Era già stato denunciato diverse volte per guida senza patente, guida in stato di ubriachezza e rifiuto di sottoporsi all’alcol test. Il primo controllo, a cui era seguita una denuncia per la violazione del codice della strada, risale al 2016. Era già stato fermato anche nel 2017 e nel 2020, sempre trovato senza patente. Nel 2020 guidava anche in stato di ebbrezza. L’uomo, in base agli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Rho, non ha mai conseguito la patente in Italia e non risulterebbe in possesso neanche di una romena. Ha precedenti anche per lesioni, maltrattamenti, minacce, ricettazione e stupefacenti.

Pasca Bogdan era in affidamento in prova (provvedimento scattato dopo i reati di maltrattamenti e lesioni) e poteva uscire di casa dalle 6 alle 23. Ora si trova nel carcere milanese di San Vittore. Nelle prossime ore il pm di turno di Milano Mauro Clerici chiederà al gip la convalida dell’arresto e l’applicazione della misura cautelare in carcere. L’autorità giudiziaria ha disposto l’esame autoptico sulla salma del 15enne morto.

Chi era Valentino Colia, il ragazzo ucciso da un furgone a Garbagnate: l’amore per il basket e la passione per la meccanica

Il15enne frequentava il centro professionale Salesiani di Arese e giocava a pallacanestro nella Puntoebasket di Lainate. Il suo allenatore: “Sempre presente agli allenamenti e rispettoso delle regole”

Garbagnate Milanese (Milano), 18 luglio 2023 – Frequentava il corso di meccanica al centro di formazione professionale Salesiani di Arese, a settembre avrebbe iniziato la terza.  Giocava a basket da quando era ragazzino, prima nell’Osl Garbagnate e ora nell’associazione Puntoebasket di Lainate, Valentino Serafino Coliail 15enne travolto e ucciso di un furgone, lunedì sera a Garbagnate Milanese, in viale Kennedy.

Nel tondo rosso la vittima, Valentino Serafino Colia

Il minorenne in sella alla sua bici stava attraversando la strada sulle strisce pedonali insieme ad altri tre amici quando il furgone ha travolto lui e una coetanea di 15 anni, ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Niguarda di Milano.

“Ho saputo della sua morte questa notte, intorno alle due, mi ha scritto uno degli amici che era con lui, era sconvolto – racconta il suo coach, Francesco Fabrizio – Vale era un bravo ragazzo, sempre presente agli allenamenti e rispettoso delle regole. L’ho visto l’ultima volta qualche settimana fa”.

Sulla pagina Facebook della società sportiva è stato pubblicato un post. “Questo momento di profonda tristezza e lutto per la perdita di Valentino, Puntoebasket si stringe attorno alla famiglia e ai suoi cari. Vogliamo ricordarlo come il ragazzo che abbiamo imparato a conoscere in palestra, con una vita piena di speranze e sogni e che amava giocare a basket con i suoi compagni delle giovanili. Non ci sono parole che possano lenire il dolore che state provando, ma speriamo che il sostegno e l’amore delle persone intorno a voi vi diano la forza necessaria per superare questo momento difficile”.

Tanti i commenti di cordoglio di chi lo aveva conosciuto sul parquet dei campi di basket e giocava con lui. Intanto in viale Kennedy, sul luogo dell’incidente, qualcuno ha portato un mazzo di fiori con un biglietto per ricordare Valentino.

Fonte: Il Giorno

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

ARRESTATO IL CAMIONISTA CHE UCCISE REBELLIN MENTRE SI ALLENAVA IN BICI: “IL CERCHIO SI E’ CHIUSO”

Novità importanti nella triste vicenda relativa alla morte di Davide Rebellin, il ciclista italiano morto in un tremendo incidente stradale nello scorso 30 Novembre.

https://www.fanpage.it/sport/ciclismo/arrestato-il-camionista-che-travolse-e-uccise-davide-rebellin-mentre-si-allenava-in-bici/

Sviluppi importanti nella triste vicenda relativa alla morte di Davide Rebellin. La colonna del ciclismo italiano perse la vita per le conseguenze di un tremendo incidente stradale il 30 novembre 2022 a Montebello Vicentino (Vicenza). È stato arrestato il conducente del mezzo pesante accusato di aver investito l’atleta che era a bordo della sua bici e poi fatto perdere le proprie tracce. Una svolta importante dunque nelle indagini sullo schianto mortale. Ai microfoni di fanpage, il Magg. Stefano Bortone, Comandante del Nucleo Investigativo di Vicenza ha parlato di “cerchio che si chiude”.

Rebellin ha lasciato un segno importante nella storia del nostro ciclismo, confermandosi nella sua lunga carriera uno specialista delle Classiche. Al suo attivo un’edizione dell’Amstel Gold Race (nel 2004), tre della Freccia Vallone (nel 2004, 2007 e 2009) e una della Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2004), oltre a una tappa al Giro d’Italia. Professionista molto stimato e apprezzato per la sua correttezza e il suo atteggiamento, non aveva perso la passione per le due ruote e si allenava costantemente anche dopo il ritiro. Purtroppo però un’uscita gli è stata fatale.

Rebellin si trovava durante una sessione di allenamento nei pressi del parcheggio del ristorante “La Padana”, a Montebello Vicentino quando fu travolto da un camion. Un impatto molto forte nei pressi di una rotatoria, a giudicare già dalle immagini della sua bicicletta accartocciata. Grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona fu possibile ricostruire la dinamica dell’incidente, e con l’ausilio delle testimonianze dei presenti fu possibile individuare il responsabile.

A quanto pare Rieke stando alle ricostruzioni era inizialmente sceso dal mezzo avvicinandosi alla vittima e subito dopo era tornato a bordo dell’autoarticolato, allontanandosi. Alcuni presenti però sono riusciti a fotografarlo, particolare fondamentale nelle indagini. Gli approfondimenti hanno consentito di accertare che il mezzo era di proprietà di un’impresa di spedizioni tedesca con sede in Recke (Germania) identificando appunto l’uomo. Rieke era giunto in Italia lo stesso giorno per un carico di merce.

Gli accertamenti delle autorità tedesche che sono poi risalite al mezzo hanno riscontrato che alla motrice non risultava più collegato il rimorchio presente al momento dello schianto, ma un altro di colore diverso. A gennaio i carabinieri di Vicenza e il consulente tecnico portatisi presso l’esercizio dove il mezzo era custodito in seguito al sequestro hanno trovato particolari che confermavano il coinvolgimento nell’incidente. L’autopsia ha accertato che la morte di Rebellin è stata causata da un gravissimo politrauma da schiacciamento e gravissime lesioni viscerali ed emorragiche.

Lo stesso era ancora a piede libero, fino alle scorse ore quando è stato arrestato per omicidio stradale ed omissione di soccorso. Il cittadino tedesco Wolfang Rieke è stato fermato dagli agenti di polizia teutonici che hanno dato mandato di arresto europeo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza. Il mandato è stato emesso in seguito all’ordinanza con la quale lo stesso giudice su richiesta della procura di Vicenza aveva disposto nei confronti dell’autista la misura cautelare della custodia in carcere.

Il camion che ha travolto e ucciso Rebellin

Ai microfoni di fanpage, il Magg. Stefano Bortone, Comandante del Nucleo Investigativo di Vicenza ha dichiarato sulla vicenda: “Il cerchio si è chiuso, dal punto di vista investigativo e giudiziario. Poi chiaramente subentrerà eventualmente il processo se e quando ci sarà ma quello è un altro discorso, un altro capitolo. Il soggetto non ha posto resistenza, sostanzialmente la polizia tedesca è andata presso l’abitazione dell’indagato e l’ha tratto in arresto sul mandato europeo. Non ci sono stati tentativi di fuga. Rebellin non tornerà indietro ma giustizia è stata fatta”.

Le dichiarazioni del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Vicenza, Col. Giuseppe Moscati: “È stata pienamente riconosciuta la validità dell’attività investigativa svolta dai Carabinieri di Vicenza e la conseguente richiesta di giustizia in Germania. I Carabinieri, sotto la guida della locale Procura della Repubblica, hanno infatti, nell’immediatezza, identificato l’indagato per poi ricostruire le ritenute responsabilità nell’investimento della vittima e nella repentina fuga dopo che aveva chiaramente constatato da vicino le drammatiche condizioni del ciclista. Siamo profondamente vicini alla famiglia di Davide Rebellin e, in generale, a tutti coloro i quali hanno sofferto il grande dolore per la perdita di una persona cara, vittima di omicidio stradale. Dallo scorso 30 novembre, i Carabinieri hanno lavorato incessantemente per arrivare a questo risultato, sempre sostenuti dalla comunità vicentina, che ci ha chiesto di fare piena luce su questa tragica scomparsa. Lo dedichiamo anche a loro”

Fonte: Fanpage

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

SICUREZZA STRADALE: INCIDENTE A CASAL PALOCCO A ROMA, MUORE UN BAMBINO DI 5 ANNI DOPO ESSERE STATO INVESTITO DA UN SUV LAMBORGHINI URUS DA 700 CV NOLEGGIATO DA 5 YOUTUBER IMPEGNATI IN UNA “CHALLENGE” SUI SOCIAL MEDIA

TheBorderline, chi sono gli youtuber alla guida della Lamborghini che ha causato l’incidente e la morte di un bimbo di 5 anni a Roma

Nell’ultimo video postato su TikTok prima dello schianto uno di loro spiegava: “Daje, sono il protagonista di Fast and Furious 27”

di Emanuele Corbo | 15 GIUGNO 2023

“Non siamo ricchi ma ci piace spendere per farvi divertire a voi!”. Non c’è niente da ridere nelle gesta dei TheBorderline. L‘ultima sfida degli youtuber romani ha causato la morte di Manuel, 5 anni. La tragedia è avvenuta dopo che la Lamborghini noleggiata dal quartetto si è schiantata contro la Smart su cui viaggiava la famiglia Proietti. Doveva essere una delle loro tante, discutibili, challenge, ovvero imprese da portare a compimento nonostante i pericoli per fornire nuovi contenuti ai follower (600mila iscritti su YouTube, oltre 88mila follower su Instagram). L’esito, invece, è stato dei più drammatici.

CHI SONO I THEBORDERLINE – Vito Loiacono, Matteo Di Pietro, Marco Ciaffaroni, Giulia Giannandrea: ci sono loro dietro il progetto TheBorderline. Quattro youtuber poco più che ventenni che il 14 giugno, dopo essersi alternati per 50 ore alla guida di una Lamborghini, hanno concluso la loro folle corsa contro la vettura su cui viaggiavano Manuel Proietti, 5 anni, unica vittima dell’incidente, la mamma e la sorellina di 3 anni. La macchina di lusso è stata noleggiata presso l’autosalone SkyLimit di Roma, e da quel momento è iniziata la maratona al volante. Alle 15.45 di mercoledì 14 giugno, poi, lo schianto contro la Smart dei Proietti.

LE SFIDE DEI THE BORDERLINE – “Tutto quello che facciamo si basa su di voi, più supporto ci date più contenuti costosi e divertenti porteremo, tra sfide, challenge e scherzi di ogni tipo cercheremo di strapparvi una risata in ogni momento” si legge nella descrizione del loro canale YouTube. “Ogni singolo euro guadagnato su YouTube verrà speso per portare video assurdi e unici”. Assurdi, appunto. Come lo stare 24 ore su una ruota panoramica senza scendere, sopravvivere 50 ore in isolamento o in una prigione di massima sicurezza. Il quartetto andava fiero di rifarsi a MrBeast“che in America ha costruito un impero attraverso questo tipo di video” e si diceva orgoglioso di portare in Italia per la prima volta contenuti simili. Il leader della formazione è Matteo Di Pietro, detto Dp, Ciaffa quello più schivo, Leo sarebbe il più brillante, che ora studia alla Bocconi di Milano. Come riporta Il Messaggero, un’ora prima dell’incidente su TikTok veniva caricato un video intitolato “Come si comportano i ragazzini di ora con una macchina di lusso” nel quale Vito Loiacono pronunciava le seguenti parole: “Sta macchina va più veloce di Saetta McQueen […] Mi sembra di cavalcare un drago. Daje, sono il protagonista di Fast and Furious 27”. Poi il commento quasi profetico: “Ma questo con la Smart che sta facendo? Abbello, la macchina tua costa 300 euro usata al Conad, la mia costa un miliardo. Vale quanto Amazon”.

LA RABBIA DEGLI UTENTI – Tutto quel che resta, ora, sono gli insulti degli utenti riversatisi sui loro profili dopo l’incidente: “Vergognatevi, tutti. Non esistono parole per quello che avete combinato. Sti social stanno veramente portando l’umanità alla deriva” scrive qualcuno. “Al posto vostro toglierei ogni account, avete tolto una vita a un bambino, col sorrisino in faccia, per le vostre challenge, per i vostri 4 soldini dati dalle vostre famiglie invece di insegnarvi i valori: nessuno dovrà seguirvi dopo oggi” è il commento di qualcun altro.

Bambino morto nell’incidente a Roma, indagato Matteo Di Pietro, lo youtuber alla guida del suv. Uno degli altri: “Trauma indescrivibile, vicino alla famiglia della vittima”

di Marco Carta, Andrea Ossino, Giuseppe Scarpa

È accusato di omicidio stradale. Gli altri quattro che erano con lui nella vettura rischiano l’accusa di concorso se verrà accertato che nelle fasi precedenti allo schianto stessero girando un video incitando il ragazzo alla guida.

E’ indagato per omicidio stradale Matteo Di Pietro il 20enne che mercoledì pomeriggio era alla guida del SUV Lamborghini Urus coinvolto nell’indicente di via Aristonico di Alessandria, a Casal Palocco in Roma, che ha causato la morte di Manuel, un bimbo di soli 5 anni e il ferimento di sua mamma Elena, 28 anni, e della sorellina di soli 3 anni.

https://www.la7.it/intanto/video/roma-incidente-casal-palocco-spunta-il-video-dello-youtuber-poche-ore-prima-15-06-2023-490418

Roma, incidente Casal Palocco: spunta il video dello YouTuber poche ore prima

15/06/2023

L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di ieri a RomaCasal Palocco, dove una Lamborghini Urus si è schiantata su una Smart. A seguito dell’incidente ha perso la vita un bambino di 5 anni, gravi la mamma e la sorellina. Sui social è spuntato un video dello YouTuber poche ore prima dell’incidente con la Lamborghini.  

Fonte: La7

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

AUTOMOBILE INVESTE DUE BICI NEL FERRARESE: MUORE UN RAGAZZO 16 ENNE CALCIATORE DEL PADOVA CALCIO, GRAVE UN 17 ENNE

L’automobilista si era allontanato, poi si è presentato alla Polizia municipale

Ferrara, via Pomposa
https://www.rainews.it/articoli/2022/12/auto-investe-due-bici-muore-ragazzo-di-17-anni-un-altro-grave-c0657842-7ffd-417c-9a04-ff63455cd53c.html

Travolti da un’auto mentre erano in bici. Nell’impatto è morto un ragazzo di 16 anni e l’altro di 17 anni è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Cona. 

L’incidente la notte scorsa a Ferrara, vicino alla frazione di Codrea, in Via Pomposa. L’automobilista, che inizialmente non si era fermato, in seguito si è presentato alla Polizia municipale. E’ un ferrarese di 37 anni.

Nell’impatto una bicicletta si è schiantata contro un platano a lato della strada, l’altra è stata proiettata al centro della via. 

Il giovane giocava a calcio nelle giovanili del Padova. Si chiamava Manuel Lorenzo Ntube. La società veneta esprime cordoglio per il giovane difensore, tesserato per la formazione under 17: “L’intera società biancoscudata con i propri tifosi partecipa commossa al dolore e si stringe attorno ai familiari ed agli amici di Manuel”. 

“Piangiamo la morte di un giovane, il dolore è straziante per quanto accaduto ieri sera. Esprimo la mia vicinanza ai genitori. Siamo a disposizione, insieme alla polizia locale, che ho già contattato, per fornire il nostro supporto ai familiari e per dare il nostro contributo affinché sia fatta giustizia e siano accertate le responsabilità”, dice il sindaco di Ferrara Alan Fabbri.  “Siamo in grande apprensione: ci stringiamo anche ai familiari dell’altro ragazzo coinvolto”, aggiunge. Il sindaco ha chiamato i familiari di entrambi i ragazzi. Ai genitori ha manifestato “da parte del Comune, il massimo sostegno e massimo supporto, nell’infinito dolore che ha colpito la nostra comunità”. 

Ferrara, auto investe due bici: muore un 17enne

L’automobilista, che inizialmente non si era fermato, poco dopo si sarebbe presentato sul luogo dell’incidente. Un altro giovane è rimasto ferito

Investiti da un’auto mentre erano in bici: un ragazzo di 17 anni è morto e un altro giovane è rimasto ferito in modo grave ieri sera a Ferrara, vicino alla frazione di Codrea, in via Pomposa. L’automobilista, che inizialmente non si era fermato, poco dopo si sarebbe presentato sul luogo dell’incidente. Sul posto, il 118 e la Polizia locale, che ha avviato accertamenti per ricostruire la dinamica dello scontro che è avvenuto intorno alle 22, il ferito è stato trasportato all’ospedale di Cona.

https://tg24.sky.it/cronaca/2022/12/01/ferrara-auto-investe-bici

Fonti: Rai news, Sky TG24

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo