Le dichiarazioni del leader iraniano non sorprendono mentre spiazza la presa di posizione del presidente turco che ha cancellato la visita prevista in Israele
25/10/2023 Antonella Alba
https://www.rainews.it/articoli/2023/10/erdogan-a-gaza-crimini-contro-lumanita-il-mondo-faccia-pressione-su-netanyahu-4b330266-7fc9-4f68-84a0-2a5d66644c94.html
“Israele commette crimini contro l’umanità, un massacro che sta raggiungendo le dimensioni di un genocidio”. Parole pesanti come pietre quelle del presidente turco pronunciate al parlamento di Ankara, che aprono uno squarcio inevitabile tra i paesi impegnati in un difficile lavoro diplomatico che cerca di mettere pace tra Israele e i palestinesi dopo l’atroce attacco del 7 ottobre. E soprattutto dopo il gelo causato dalle parole del segretario generale dell’Onu Guterres pronunciate ieri al Consiglio di sicurezza.
Erdogan spiega: “circa la metà delle vittime degli attacchi israeliani su Gaza sono bambini, persino questo dato dimostra che l’obiettivo è un’atrocità, prova che i crimini contro l’umanità sono premeditati”. Lo dice rivolgendosi al gruppo parlamentare dell’Akp, la base di matrice islamista e conservatore in cui risiede il suo elettorato. “Nessun problema con lo Stato di Israele ma non abbiamo mai approvato le atrocità commesse e il suo modo di agire, simile a un’organizzazione più che uno Stato”. La nota della presidenza di Ankara seppellisce anni di tentativi di conciliazione con lo Stato ebraico. Intanto Hamas fa sapere che le vittime civili sono arrivate a quasi 6000, di cui 2360 bambini, mentre nella Striscia manca tutto: beni alimentari, medicinali, carburante. Il disastro umanitario è già cominciato.
Di conseguenza il presidente turco annuncia la cancellazione della visita prevista in Israele. “Il silenzio dei paesi occidentali ha portato la crisi umanitaria a Gaza a livelli incontrollabili”, ha detto ieri al telefono a Vladimir Putin, ribadendo i suoi sforzi per cercare di riportare tranquillità nella regione squassata dall’attacco che ha cambiato per sempre i già fragili equilibri del Medio Oriente. In molti sono scesi in strada in diversi paesi islamici, da Istanbul ad Ankara, da Teheran a Rabat, fino all’Indonesia. Gli arabi, sunniti e sciiti, sono col popolo palestinese e anche con Hamas i cui leader sono esuli in Qatar. I suoi militanti sono dei “liberatori” che combattono per la loro terra e “non dei terroristi”, ha affermato il leader anatolico, secondo quanto riferisce al Arabiya.
Mentre Erdogan parla ai suoi, altri attori dietro, accusati di “guerra per procura” dagli alleati occidentali, vedono “in questi crimini, le mani dell’America piene di sangue, il sangue degli oppressi”, ha detto da Teheran la Guida suprema Ali Khamenei. Gli Stati Uniti sono “i complici certi” delle “atrocità commesse dal regime sionista a Gaza”, ha affermato il grande ayatollah che appoggia la versione divisiva di Erdogan: “alcuni paesi definiscono il movimento islamico di Hamas terrorista, ma il movimento cerca semplicemente di difendere la sua madrepatria”. L’Iran da anni finanzia l’Hezbollah sciita libanese concentrata a dar fastidio a Israele al confine a Nord.
Prima di concludere, il difensore di Hamas ha chiesto di avviare un “meccanismo di garanzia per la risoluzione del conflitto” anche aprendo “una conferenza tra Palestina e Israele”. Che venga dichiarato un immediato cessate il fuoco: “il valico di Rafah (tra Egitto e Gaza) dovrebbe essere tenuto aperto per motivi umanitari”, ha affermato esprimendo ancora una volta il desiderio di indossare la veste di mediatore, così come è avvenuto per la guerra tra Russia e Ucraina.
Poi l’affondo: “Siamo profondamente rattristati dallo stato di impotenza in cui sono decadute le Nazioni Unite. Chiedo a tutti i paesi con mente e coscienza di fare pressione sul governo di Netanyahu affinché lo Stato di Israele abbia un po’ di buon senso”, si legge ancora nella nota ufficiale.
“Israele respinge pienamente le parole del presidente turco: Hamas è una spregevole organizzazione terroristica peggiore dell’Isis che uccide brutalmente e intenzionalmente neonati, bambini, donne e anziani, prende in ostaggio civili e usa la propria gente come scudi umani”, scrive Lior Haiat, portavoce del ministero degli esteri, su X.
Fonte: Rainews
English translate
ERDOGAN: “THE HAMAS MILITIANS ARE LIBERATORS”. KHAMENEI: “THE HANDS OF THE USA ARE DIRTY WITH BLOOD”
The Iranian leader’s statements are not surprising while they displace the position of the Turkish president who canceled the planned visit to Israel
“Israel commits crimes against humanity, a massacre that is reaching the dimensions of a genocide”. Those words of the Turkish president pronounced at the parliament in Ankara were as heavy as stones, opening an inevitable rift between the countries engaged in a difficult diplomatic work that seeks to make peace between Israel and the Palestinians after the atrocious attack on October 7th And especially after the frost caused by the words of the UN Secretary General Guterres pronounced yesterday at the Security Council.
Erdogan explains: “about half of the victims of Israeli attacks on Gaza are children, even this figure shows that the goal is an atrocity, proof that crimes against humanity are premeditated.” He says this while addressing the AKP parliamentary group, the Islamist and conservative base in which his electorate resides. “No problem with the State of Israel but we have never approved the atrocities committed and its way of acting, similar to an organization rather than a State.” The note from the Ankara presidency buries years of attempts at conciliation with the Jewish state. Meanwhile, Hamas reports that civilian victims have reached almost 6,000, including 2,360 children, while everything is missing in the Strip: food, medicines, fuel. The humanitarian disaster has already begun.
As a result, the Turkish president announces the cancellation of his planned visit to Israel. “The silence of Western countries has brought the humanitarian crisis in Gaza to uncontrollable levels,” he told Vladimir Putin yesterday on the phone, reiterating his efforts to try to restore tranquility to the region shaken by the attack which has forever changed the already fragile balances of the Middle East. Many took to the streets in various Islamic countries, from Istanbul to Ankara, from Tehran to Rabat, up to Indonesia. The Arabs, Sunni and Shiite, are with the Palestinian people and also with Hamas whose leaders are exiles in Qatar. Its militants are “liberators” fighting for their land and “not terrorists”, the Anatolian leader said, as reported by al Arabiya.
While Erdogan speaks to his men, other actors behind, accused of “proxy war” by Western allies, see “in these crimes, America’s hands full of blood, the blood of the oppressed”, Supreme Leader Ali said from Tehran Khamenei. The United States is “the certain accomplices” of the “atrocities committed by the Zionist regime in Gaza”, said the Grand Ayatollah who supports Erdogan’s divisive version: “some countries define the Islamic movement of Hamas as terrorists, but the movement simply seeks to defend his homeland.” For years, Iran has been financing the Lebanese Shiite Hezbollah focused on annoying Israel on the northern border.
Before concluding, the Hamas defender asked to launch a “guarantee mechanism for the resolution of the conflict” including by opening “a conference between Palestine and Israel”. That an immediate ceasefire be declared: “the Rafah crossing (between Egypt and Gaza) should be kept open for humanitarian reasons”, he said, once again expressing his desire to wear the role of mediator, as was the case for the war between Russia and Ukraine.
Then the thrust: “We are deeply saddened by the state of impotence into which the United Nations has fallen. I ask all countries with mind and conscience to put pressure on Netanyahu’s government so that the State of Israel has some common sense” , we still read in the official note.
“Israel fully rejects the words of the Turkish president: Hamas is a despicable terrorist organization worse than ISIS that brutally and intentionally kills infants, children, women and the elderly, takes civilians hostage and uses its own people as human shields,” writes Lior Haiat , spokesperson for the Foreign Ministry, on X.
Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario della Fondazione Michele Scarponi Onlus, membro ed ideologo del movimento di Liberazione ambientalista Ultima Generazione Rete A22 e collaboratore esterno di Al-Rahma Charity Association Khan Younis, Striscia di Gaza
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