Cina

CHINA TELLS ICJ JUSTICE “MUST NOT BE DENIED” TO PALESTINIANS

Representatives from Ireland, Japan, and Jordan present their arguments at the ICJ hearing on Israel’s occupation of the Palestinian territories.

A man waves a Palestinian flag as people protest on the day of a public hearing held by the International Court of Justice (ICJ), in The Hague, Netherlands, February 21, 2024 [Piroschka van de Wouw/Reuters]
https://www.aljazeera.com/news/2024/2/22/china-tells-icj-justice-must-not-be-denied-to-palestinians

China has told the International Court of Justice (ICJ) that the Palestinians “must not be denied” justice at a hearing on the Israeli occupation of the Palestinian territories.

“Justice has been long delayed, but it must not be denied,” China’s Foreign Ministry’s legal adviser Ma Xinmin told the court in The Hague in the Netherlands on Thursday.

“Fifty-seven years have passed since Israel began its occupation of the OPT (Occupied Palestinian Territories). The unlawful nature of the occupation and sovereignty over the occupied territories remain unchanged,” he said.

Al Jazeera’s Step Vaessen, reporting from The Hague, said China used its time at the ICJ to counter the United States’ argument on Wednesday that Israel should not be ordered to unconditionally withdraw from the occupied territories without security guarantees.

“The US said the United Nations and the ICJ should stay out of a bilateral issue between Israel and Palestine. According to China, it was definitely a matter for the UN to talk about the self-determination of the Palestinian people,” Vaessen said.

“The Chinese representative said Israel is a foreign nation occupying Palestine, so the right to self-defence lies more with the Palestinians than with the Israelis.”

On Thursday, representatives from the Republic of Ireland, Japan, and Jordan also presented their arguments at the ICJ.

Ireland said it concluded that “Israel has committed serious breaches of a number of peremptory norms of general international law”.

The Irish representative added that Israel had also breached the basic rules of international humanitarian law.

The legal adviser for Japan’s Foreign Ministry, Tomohiro Mikanagi, also told the ICJ that his country believes a “two-state solution where Israel and the future independent Palestinian state live side by side in peace and dignity remains the only viable path for both peoples”.

For Jordan, Michael Wood said that “the only way for the [Palestinian] right to self-determination to be exercised is for the [Israeli] occupation to come to an end”.

Al Jazeera’s Hamdah Salhut, reporting from occupied east Jerusalem, said Jordan holds a “key position” at the ICJ hearing as it is one of the most prominent critics of the occupation and is also the custodian of the Al-Aqsa Mosque compound in Jerusalem.

“While they have been not only critics of the occupation, they’ve been critics of Israel’s war on Gaza, so their role within the region is quite crucial for aiding the Palestinians in any sort of conversations,” she said.

A woman with a sign reading ‘Israel = Lawless’ and ‘I am Jewish’, and a man with a Palestinian flag at The Hague, Netherlands, Wednesday, February 21, 2024 [Peter Dejong/AP]

The ICJ is hearing from about 50 countries on their opinion about the occupation and is part of a push by Palestinians to get international legal institutions to examine Israeli policy.

On Monday, Palestinian representatives asked the judges to declare Israel’s occupation of their territory illegal and said its opinion could help reach a two-state solution.

In the occupied West Bank, tensions between illegal settlers and Palestinians intensified significantly due to Israel’s war on Gaza.

On October 7, a Hamas attack killed 1,139 Israelis, according to Al Jazeera’s tally of Israeli figures. In response, Israel’s deadly offensive on Gaza has killed about 29,000 Palestinians.

Israel, which is not participating in the hearings, said in written comments that the court’s involvement could harm achieving a negotiated settlement.

The judges are expected to take roughly six months to issue an opinion.

SOURCE: AL JAZEERA AND NEWS AGENCIES

Traduzione in italiano

La Cina dice alla Corte Internazionale di Giustizia che la giustizia “non deve essere negata” ai palestinesi

Rappresentanti di Irlanda, Giappone e Giordania presentano le loro argomentazioni all’udienza della Corte Internazionale di Giustizia sull’occupazione israeliana dei territori palestinesi.

La Cina ha dichiarato alla Corte internazionale di giustizia (ICJ) che ai palestinesi “non deve essere negata” la giustizia in un’udienza sull’occupazione israeliana dei territori palestinesi.

“La giustizia è stata ritardata a lungo, ma non deve essere negata”, ha detto giovedì il consigliere legale del ministero degli Esteri cinese Ma Xinmin alla corte dell’Aia, nei Paesi Bassi.

“Sono passati cinquantasette anni da quando Israele ha iniziato l’occupazione dei Territori Palestinesi Occupati (OPT). La natura illegale dell’occupazione e della sovranità sui territori occupati rimane invariata”, ha affermato.

Step Vaessen di Al Jazeera, riferendo dall’Aia, ha affermato che la Cina ha utilizzato il suo tempo presso l’ICJ per contrastare la tesi degli Stati Uniti mercoledì secondo cui non dovrebbe essere ordinato a Israele di ritirarsi incondizionatamente dai territori occupati senza garanzie di sicurezza.

“Gli Stati Uniti hanno affermato che le Nazioni Unite e l’ICJ dovrebbero restare fuori da una questione bilaterale tra Israele e Palestina. Secondo la Cina spettava sicuramente all’ONU parlare dell’autodeterminazione del popolo palestinese”, ha detto Vaessen.

“Il rappresentante cinese ha detto che Israele è una nazione straniera che occupa la Palestina, quindi il diritto all’autodifesa spetta più ai palestinesi che agli israeliani”.

Giovedì anche rappresentanti della Repubblica d’Irlanda, del Giappone e della Giordania hanno presentato le loro argomentazioni all’ICJ.

L’Irlanda ha affermato di aver concluso che “Israele ha commesso gravi violazioni di una serie di norme imperative del diritto internazionale generale”.

Il rappresentante irlandese ha aggiunto che Israele ha violato anche le norme fondamentali del diritto umanitario internazionale.

Anche il consigliere legale del Ministero degli Esteri giapponese, Tomohiro Mikanagi, ha dichiarato alla Corte internazionale di giustizia che il suo Paese ritiene che “una soluzione a due Stati, in cui Israele e il futuro Stato palestinese indipendente vivano fianco a fianco in pace e dignità, rimanga l’unica via percorribile per entrambi i popoli”. .

Per Jordan, Michael Wood ha affermato che “l’unico modo per esercitare il diritto [palestinese] all’autodeterminazione è che l’occupazione [israeliana] finisca”.

Hamdah Salhut di Al Jazeera, riferendo dalla Gerusalemme est occupata, ha affermato che la Giordania occupa una “posizione chiave” nell’udienza della Corte internazionale di giustizia in quanto è uno dei critici più importanti dell’occupazione ed è anche il custode del complesso della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme.

“Anche se non sono stati solo critici dell’occupazione, sono stati critici anche della guerra di Israele a Gaza, quindi il loro ruolo all’interno della regione è cruciale per aiutare i palestinesi in qualsiasi tipo di conversazione”, ha detto.

L’ICJ sta ascoltando l’opinione di circa 50 paesi sull’occupazione e fa parte della spinta dei palestinesi affinché le istituzioni legali internazionali esaminino la politica israeliana.

Lunedì, i rappresentanti palestinesi hanno chiesto ai giudici di dichiarare illegale l’occupazione israeliana del loro territorio e hanno affermato che la loro opinione potrebbe aiutare a raggiungere una soluzione a due Stati.

Nella Cisgiordania occupata, le tensioni tra coloni illegali e palestinesi si sono intensificate in modo significativo a causa della guerra di Israele a Gaza.

Il 7 ottobre, un attacco di Hamas ha ucciso 1.139 israeliani, secondo il conteggio dei dati israeliani di Al Jazeera. In risposta, l’offensiva mortale di Israele su Gaza ha ucciso circa 29.000 palestinesi.

Israele, che non partecipa alle udienze, ha affermato in commenti scritti che il coinvolgimento della corte potrebbe compromettere il raggiungimento di una soluzione negoziata.

Si prevede che i giudici impiegheranno circa sei mesi per emettere un parere.

Fonte: Al Jazeera ed Agenzia News

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

IN ITALIA ARIA PIU’ INQUINATA IN CASA CHE ALL’APERTO PER 6 MESI L’ANNO. LA RICERCA

16 Gennaio 2024 – 14:39

Milano maglia nera a livello mondiale. A rivelarlo è il primo progetto globale Air Quality Connected Data di Dyson che ha esaminato i dati relativi alla qualità dell’aria indoor provenienti da oltre 2,5 milioni di purificatori d’aria connessi

Dyson ha recentemente presentato i risultati del suo progetto globale Air Quality Connected Data, che ha analizzato le informazioni relative alla qualità dell’aria indoor raccolte da oltre 2,5 milioni di purificatori d’aria Dyson tra il 2022 e il 2023, per delineare un quadro dettagliato della qualità dell’aria nelle abitazioni in tutto il mondo. Tutti i Paesi esaminati (ad esclusione di quattro) hanno registrato livelli di PM2,5 indoor superiori a quelli outdoor per sei mesi o più, inclusa l’Italia dove i valori medi mensili interni di PM2,5 hanno superato quelli esterni per sette mesi nel 2022, la Cina, l’Australia, la Francia, l’Austria, il Canada e la Spagna, le cui abitazioni hanno sperimentato una qualità dell’aria peggiore rispetto a quella outdoor per ogni singolo mese dell’anno. Solo nelle case di India, Norvegia, Polonia e Finlandia i livelli di PM2,5 sono stati generalmente inferiori rispetto a quelli esterni, superandoli per meno di sei mesi nel corso del 2022.

Milano maglia nera

Dal punto di vista delle singole città, il confronto tra l’inquinamento da PM2,5 outdoor e indoor è stato particolarmente negativo a Milano, che ha registrato il peggiore risultato globale: i livelli medi annui di PM2,5 indoor nel 2022 sono stati di 2,63 volte superiori rispetto a quelli outdoor, una discrepanza maggiore rispetto a qualsiasi altra città studiata, con picchi nei mesi di dicembre (3,46) e gennaio (3,48), fino al record di 4,17 volte oltre i valori outdoor a marzo. Dopo Milano, altri record negativi sono stati quelli di Shenzhen (con livelli annui di PM2,5 indoor superiori del 97% rispetto all’outdoor), Amsterdam (76%), Seoul (53%), Madrid (50%), Melbourne (40%), Vienna (37%), Singapore (36%) e New York (35%). 21 città (su 35 esaminate) hanno registrato livelli medi annui di PM2,5 negli ambienti chiusi superiori rispetto a quelli all’aperto. Analizzando i dati mensili, sono otto le città che hanno registrato livelli di PM2,5 indoor superiori rispetto all’outdoor per ogni singolo mese dell’anno: Shenzhen, New York, Melbourne, Milano, Roma, Seoul, Vienna e Amsterdam.

La situazione nel mondo

Se si prendono in considerazione i dati provenienti dai purificatori connessi Dyson a livello globale e relativi a tutto il 2022, stilando una classifica dei Paesi in base al loro livello medio di PM2,5, i risultati sono sorprendenti. Mentre India e Cina occupano i primi due posti, probabilmente a causa della relazione tra la qualità dell’aria interna ed esterna, la Romania si è classificata al sesto posto, l’Italia all’ottavo, la Polonia al nono e l’Austria al decimo. Il Regno Unito (22°) ha superato gli Stati Uniti (26°), il Canada (27°) e l’Australia (28°), ma la Germania e la Francia si sono classificate ancora più in alto, rispettivamente al 17° e al 19° posto. I valori medi annui indoor hanno superato le linee guida annuali dell’OMS per il PM2,5 (5 µg/m3) in tutti i Paesi coinvolti nello studio: in India il valore è stato di 11 volte superiore a quello raccomandato, in Cina di 6 volte, in Turchia e negli Emirati Arabi Uniti di 4 volte e in Corea del Sud, Romania, Messico e Italia di 3 volte. L’Italia è tra i primi 10 Paesi (8° posto) per livello medio annuo di PM2,5, insieme a India, Cina, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud, Romania, Messico, Polonia e Austria; tutti mercati che nella classifica superano Paesi più “tipicamente” inquinati come Thailandia, Malesia, Filippine, Germania.

Valori medi annui di COV (Composti Organici Volatili o VOC Volatil Organic Compounds)

A differenza di quanto rilevato per il PM2,5, secondo i purificatori connessi Dyson sono i Paesi europei a registrare i livelli annui di COV (Composti Organici Volatili) più alti. I 10 Paesi con valori più elevati sono infatti Austria, Romania, Germania, Svizzera, Polonia, Turchia, India, Italia, Cina e Irlanda. Roma si colloca anche tra le 10 città più inquinate dai COV al mondo, insieme a Monaco, Pechino, Colonia, Berlino, Vienna, Delhi, Istanbul, Shanghai e Città del Messico. Vale la pena sottolineare che Dublino, Parigi e Milano (quest’ultima, in questo caso, con livelli inferiori alla media nazionale) hanno comunque superato in classifica megacittà come Tokyo e Seoul, oltre a tutte le città degli Stati Uniti e persino Londra.

L’impatto di meteo e orario

Nella maggior parte dei Paesi presi in esame da Dyson, i livelli di PM2,5 negli ambienti interni erano più elevati durante le ore serali e notturne, in coincidenza con il tempo che la maggior parte delle persone trascorre in casa, anziché al lavoro, a scuola o altrove. I dati suggeriscono quindi che questo lasso di tempo più lungo e con maggiore inquinamento potrebbe essere responsabile di una maggiore esposizione al PM2,5 nelle abitazioni. Le ore di picco a livello globale sono state tra le 18:00 e le 24:00 nella maggior parte delle aree geografiche, mentre in Italia le ore più inquinate sono quelle tra le 20:00 e le 24:00, in cui vengono superate le linee guida giornaliere dell’OMS sul PM2,5 (15 µg/m3) con un minimo di 15,43 e un massimo di 17,32 µg/m3. Tuttavia, guardando al lato positivo, l’Italia è tra le aree geografiche che hanno superato i livelli raccomandati per meno del 50% della giornata, insieme a Berlino, Austria, Israele, Polonia, Spagna (tutte le città, inclusa la media nazionale) e Romania. Analogamente a quanto accade per le diverse ore della giornata, anche le stagioni corrispondono a periodi in cui trascorriamo più o meno tempo al chiuso. Durante l’anno, fino al 90% del nostro tempo totale viene trascorso indoor, che sia a casa, al lavoro, o per svolgere attività di svago. I dati provenienti dai purificatori connessi Dyson hanno evidenziato che nel 2022 il periodo invernale è stato la stagione più inquinata a livello globale. Una delle ragioni dietro i livelli più elevati di PM2,5 all’interno quando il clima è più freddo è il fatto che si tendano a “sigillare” maggiormente le abitazioni, tenendo le finestre chiuse e possibilmente utilizzando fonti di riscaldamento a combustione, come il riscaldamento a gas, stufe a legna o anche l’accensione di candele.

Fonte: Sky TG 24

English translate

IN ITALY THE AIR IS MORE POLLUTED IN HOMES THAN OUTDOORS FOR 6 MONTHS A YEAR. RESEARCH

Milan black jersey at world level. This was revealed by Dyson's first global Air Quality Connected Data project which examined indoor air quality data from over 2.5 million connected air purifiers

Dyson recently presented the results of its global Air Quality Connected Data project, which analyzed indoor air quality information collected from more than 2.5 million Dyson air purifiers between 2022 and 2023, to outline a detailed picture of air quality in homes around the world. All but four of the countries examined recorded indoor PM2.5 levels higher than outdoor ones for six months or more, including Italy - where average monthly indoor PM2.5 values ​​exceeded outdoor ones for seven months in 2022, China, Australia, France, Austria, Canada and Spain, whose homes experienced worse air quality than outdoors for every single month of the year. Only in homes in India, Norway, Poland and Finland were PM2.5 levels generally lower than outside, exceeding them for less than six months during 2022.

Milan black jersey

From the point of view of individual cities, the comparison between outdoor and indoor PM2.5 pollution was particularly negative in Milan, which recorded the worst overall result: the average annual indoor PM2.5 levels in 2022 were 2.63 times higher than those outdoors, a greater discrepancy than any other city studied, with peaks in the months of December (3.46) and January (3.48), up to the record of 4.17 times higher than the values outdoors in March. After Milan, other negative records were those of Shenzhen (with annual indoor PM2.5 levels 97% higher than outdoors), Amsterdam (76%), Seoul (53%), Madrid (50%), Melbourne (40%), Vienna (37%), Singapore (36%) and New York (35%). 21 cities (out of 35 examined) recorded average annual levels of PM2.5 indoors that were higher than outdoors. Analyzing the monthly data, there are eight cities that recorded indoor PM2.5 levels higher than outdoors for every single month of the year: Shenzhen, New York, Melbourne, Milan, Rome, Seoul, Vienna and Amsterdam.

World situation

If you take into consideration the data from Dyson connected purifiers globally for the whole of 2022, ranking countries based on their average PM2.5 level, the results are surprising. While India and China occupy the top two places, probably due to the relationship between indoor and outdoor air quality, Romania ranked sixth, Italy eighth, Poland ninth and Austria tenth. The UK (22nd) overtook the US (26th), Canada (27th) and Australia (28th), but Germany and France ranked even higher, at 17th respectively and in 19th place. The average annual indoor values ​​exceeded the annual WHO guidelines for PM2.5 (5 µg/m3) in all countries involved in the study: in India the value was 11 times higher than the recommended one, in China by 6 times, in Turkey and the United Arab Emirates by 4 times and in South Korea, Romania, Mexico and Italy by 3 times. Italy is among the top 10 countries (8th place) for average annual level of PM2.5, together with India, China, Turkey, United Arab Emirates, South Korea, Romania, Mexico, Poland and Austria; all markets that in the ranking surpass more "typically" polluted countries such as Thailand, Malaysia, the Philippines and Germany.

Average annual values ​​of VOC (Volatile Organic Compounds or VOC Volatil Organic Compounds)

Unlike what was found for PM2.5, according to Dyson connected purifiers, European countries record the highest annual levels of VOCs (Volatile Organic Compounds). The 10 countries with the highest values ​​are in fact Austria, Romania, Germany, Switzerland, Poland, Turkey, India, Italy, China and Ireland. Rome also ranks among the 10 most polluted cities by VOCs in the world, together with Munich, Beijing, Cologne, Berlin, Vienna, Delhi, Istanbul, Shanghai and Mexico City. It's worth highlighting that Dublin, Paris and Milan (the latter, in this case, with levels lower than the national average) still outranked megacities such as Tokyo and Seoul, as well as all US cities and even London.

The impact of weather and time

In most countries surveyed by Dyson, indoor PM2.5 levels were highest during the evening and night hours, coinciding with the time most people spend at home, rather than at work, at school or elsewhere. The data therefore suggests that this longer, more polluted time frame could be responsible for greater exposure to PM2.5 in homes. The peak hours globally were between 6:00 PM and midnight in most geographical areas, while in Italy the most polluted hours are those between 8:00 pm and midnight, in which they are exceeded the WHO daily guidelines on PM2.5 (15 µg/m3) with a minimum of 15.43 and a maximum of 17.32 µg/m3. However, looking on the bright side, Italy is among the geographical areas that exceeded the recommended levels for less than 50% of the day, together with Berlin, Austria, Israel, Poland, Spain (all cities, including the national average) and Romania. Similarly to what happens with the different hours of the day, the seasons also correspond to periods in which we spend more or less time indoors. During the year, up to 90% of our total time is spent indoors, whether at home, at work, or carrying out leisure activities. Data from Dyson connected purifiers highlighted that in 2022 the winter period was the most polluted season globally. One of the reasons behind the higher levels of PM2.5 indoors in colder weather is the fact that we tend to “seal” homes more, keeping windows closed and possibly using combustion heating sources, such as gas heating, wood stoves or even the lighting of candles.

Source: SkyTG24



https://tg24.sky.it/ambiente/2024/01/16/inquinamento-italia-qualita-aria

Aria malsana nel Lazio: cittadini sempre più insofferenti. Cresce interesse verso azione collettiva Consulcesi

Il 2024 inizia con un boom di interesse verso l’azione collettiva di Consulcesi: +14% nell’ultimo mese. Tortorella: “Blocco auto e ‘stare a casa’ non sono soluzioni. Cittadini stanchi chiedono azioni più concrete”

https://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=119531


17 GENNAIO 2024 

Aumenta l’inquinamento e di pari passo il malessere dei cittadini laziali. Nella regione l’azione collettiva targata Consulcesi registra un aumento del +14%, passando da circa 20mila ad oltre 23.300 solo negli ultimi 30 giorni, tra dicembre 2023 e le prime due settimane del nuovo anno. La mobilitazione diventa un grido pressante per il riconoscimento del diritto fondamentale a respirare aria salubre, con un numero sempre maggiore di cittadini che manifestano interesse per l’iniziativa collettiva Aria Pulita.

“Sarà per la stanchezza di fronte ai bollettini sempre più critici delle centraline di monitoraggio, per le restrizioni del traffico che complicano una mobilitazione già difficile, o per le crescenti evidenze sugli impatti devastanti sulla salute fisica e mentale, ma dal Lazio arriva un segnale chiaro: la popolazione è preoccupata e chiede azioni più incisive per migliorare la qualità dell’aria”, commenta Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi.

“Che quanto è stato fatto finora per salvaguardare la salute dei cittadini non sia abbastanza è purtroppo cosa certa ormai, – aggiunge Tortorella – lo confermano i dati sulla riduzione degli inquinanti e lo ribadisce ancora una volta la Commissione Europea, tornata ad esprimersi sugli sforamenti dei limiti nella Valle del Sacco, registrati in questi giorni”.

La popolazione della zona, infatti, da anni respira aria malsana, ha più volte accertato e condannato la stessa Commissione, che recentemente si è detta preoccupata per i nuovi sforamenti di polveri sottili registrati nella Valle, con concentrazioni pari a 133 microgrammi per metro cubo, contro una soglia massima di 10 µg/m³.

Non solo la Valle del Sacco però, è soffocata dall’inquinamento. Secondo gli ultimi dati Legambiente contenuti nei due report 2023 “Mal’Aria di Città” ed “Ecosistema Urbano”, Frosinone con i suoi 17 microgrammi/m3 di PM2.5 si classifica tra le città con una qualità dell’aria considerata “insufficiente”, mostrandosi in miglioramento negli ultimi dieci anni, ma ben lontana dalla riduzione del 41% necessaria per rientrare nei nuovi limiti UE, da raggiungere quanto prima e non oltre il 2030.

Male, anzi malissimo, la situazione di Roma se si guarda al biossido di azoto (NO2). Per questo inquinante, la città mostra un tasso medio annuo di decrescita pari al -6%, mentre con una concentrazione media annua pari a 33 microgrammi/metro cubo, deve puntare a una riduzione del 39% entro il 2030. All’attuale trend di riduzione, la Capitale impiegherebbe 11 anni, circa il doppio del tempo dettato in sede UE.

Come concludono anche le analisi di Legambiente, i miglioramenti ci sono ma sono troppo piccoli: di questo passo raggiungere i nuovi obiettivi fissati dall’Unione Europea per i livelli di inquinanti atmosferici entro il 2030 risulta irrealizzabile per le città italiane, molto di più si può e si deve fare.

Il Lazio è tra le regioni italiane che ospita più cittadini candidabili all’azione collettiva Aria Pulita. Sono infatti oltre cinque milioni e mezzo i laziali eleggibili per l’iniziativa legale tra i 3.384 comuni e città italiane individuate dal team di Consulcesi tra quelli per i quali la Corte di Giustizia Europea ha multato l’Italia per violazione del superamento dei valori soglia di polveri sottili (PM10) e biossido d’azoto (NO2). In totale sono oltre 110 i comuni laziali in cui la popolazione è stata costretta a respirare aria cattiva e potenzialmente dannosa per la loro salute e che, per questo, possono richiedere un risarcimento alla Stato, aderendo all’azione collettiva Aria Pulita di Consulcesi.

Per partecipare all’azione collettiva, è sufficiente dimostrare, attraverso un certificato storico di residenza, di aver risieduto tra il 2008 e il 2018 in uno o più dei territori coinvolti. Per informazioni su come aderire, Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria Pulitawww.aria-pulita.it.

17 Gennaio 2024

Fonte: Quotidiano Sanità

English translate

Unhealthy air in Lazio: increasingly impatient citizens. Interest is growing in Consulcesi collective action

2024 begins with a boom in interest in Consulcesi's collective action: +14% in the last month. Tortorella: “Car lock and 'staying at home' are not solutions. Tired citizens ask for more concrete actions".

Pollution increases and at the same time the discomfort of Lazio citizens. In the region, the collective action by Consulcesi recorded an increase of +14%, going from around 20 thousand to over 23,300 in the last 30 days alone, between December 2023 and the first two weeks of the new year. The mobilization becomes a pressing cry for the recognition of the fundamental right to breathe healthy air, with an ever-increasing number of citizens showing interest in the collective initiative Aria Pulita.

"It may be due to tiredness in the face of increasingly critical bulletins from monitoring stations, due to traffic restrictions that complicate an already difficult mobilisation, or due to the growing evidence on the devastating impacts on physical and mental health, but a clear signal is coming from Lazio region: the population is worried and asks for more incisive actions to improve air quality", comments Massimo Tortorella, President of Consulcesi.

“Unfortunately, it is now certain that what has been done so far to safeguard the health of citizens is not enough,” adds Tortorella. limits in the Sacco Valley, recorded in recent days".

The population of the area, in fact, has been breathing unhealthy air for years, as the Commission itself has repeatedly ascertained and condemned, which recently said it was concerned about the new exceedances of fine particles recorded in the Valley, with concentrations equal to 133 micrograms per cubic meter, against a maximum threshold of 10 µg/m³.

However, not only the Sacco Valley is suffocated by pollution. According to the latest Legambiente data contained in the two 2023 reports "Mal'Aria di Città" and "Ecosistema Urbano", Frosinone with its 17 micrograms/m3 of PM2.5 ranks among the cities with an air quality considered "insufficient", showing improvement over the last ten years, but far from the 41% reduction needed to fall within the new EU limits, to be achieved as soon as possible and no later than 2030 (in line with Agenda 2030 objectives).

The situation in Rome is bad, or rather very bad, if you look at nitrogen dioxide (NO2). For this pollutant, the city shows an average annual rate of decrease of -6%, while with an average annual concentration of 33 micrograms/cubic meter, it must aim for a reduction of 39% by 2030. At the current trend of reduction, the Capital would take 11 years, approximately double the time dictated by the EU.

As Legambiente's analyzes also conclude, there are improvements but they are too small: at this rate, reaching the new objectives set by the European Union for the levels of air pollutants by 2030 is unachievable for Italian cities, much more is possible and it must be done.

Lazio is among the Italian regions that hosts the most citizens eligible for the collective action Aria Pulita. In fact, over five and a half million people from Lazio are eligible for the legal initiative among the 3,384 municipalities and Italian cities identified by the Consulcesi team among those for which the European Court of Justice has fined Italy for violating the threshold values ​​of fine particles (PM10) and nitrogen dioxide (NO2). In total there are over 110 municipalities in Lazio where the population has been forced to breathe bad air that is potentially harmful to their health and which, for this reason, can request compensation from the State by joining the collective action Aria Pulita of Consulcesi.

To participate in the collective action, it is sufficient to demonstrate, through a historical certificate of residence, that you have resided between 2008 and 2018 in one or more of the territories involved. For information on how to join, Consulcesi makes the Aria Pulita website available: www.aria-pulita.it

Source: Quotidiano Sanità


Da smog a salute mentale, i nemici 3.0 del cuore e come difendersi

18 Gennaio 2024 | 13.19 Redazione Adnkronos

Un’ampia review coordinata dal Gemelli Roma: “Il 15% degli infartuati non presenta fattori di rischio noti”

Lo smog in una città

I nemici del cuore e delle coronarie sono tanti e vanno ben al di là di quelli tradizionali, i cosiddetti fattori di rischio modificabili o ‘Smurfs’ (colesterolo, diabete, ipertensione, fumo). Se di certo i ‘grandi classici’ non sono da trascurare, va considerato che almeno il 15% degli infartuati non presenta alcun fattore di rischio noto. E’ dunque necessario allargare la visuale e far luce sui nuovi pericoli dai quali proteggersi. E’ quanto ha cercato di fare una review pubblicata sull”European Heart Journal’, coordinata da ricercatori di Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs-Università Cattolica di Roma, in collaborazione con prestigiosi esperti americani (Deepak Bhatt del Mount Sinai di New York e Sanjay Rajagopalan della Case Western Reserve University di Cleveland).

I risultati dello studio

Lo studio riassume i principali ‘nuovi’ rischi per il cuore nel nome-ombrello di ‘esposoma’. Tra le ‘new entry’ vanno considerati l’inquinamento (dell’aria, del suolo, dell’acqua, esposizione a sostanze chimiche), fattori socio-economici e psicologici (stress, depressione, isolamento sociale), ma anche malattie infettive come l’influenza e il Covid-19, con le quali facciamo pesantemente i conti ogni inverno.

“Sebbene negli anni i trattamenti contro i fattori di rischio tradizionali siano diventati sempre più efficaci e abbiano contribuito non poco a ridurre incidenza e conseguenze della cardiopatia ischemica – sottolinea Rocco Montone, cardiologo presso la UOC Cardiologia intensiva del Gemelli – questa resta la principale causa di morte nel mondo. Per questo l’attenzione si sta allargando dai fattori di rischio tradizionale a tutto ciò che ci circonda, al mondo del quale siamo immersi, fatto di inquinamento, virus, problemi economici e psicologici che, a loro volta, possono contribuire in maniera sostanziale a determinare e perpetuare il problema ‘cardiopatia ischemica’”.

“Questi fattori di rischio – prosegue Montone – interagiscono in modo imprevedibile, spesso potenziandosi tra loro. Ecco perché è necessario considerarli nella loro totalità, includendoli in questo nuovo paradigma dell’esposoma. La nostra review fa dunque il punto su come l’esposizione a lungo termine all’esposoma possa contribuire alla comparsa di cardiopatia ischemica e suggerisce quali potenziali strategie di mitigazione del rischio andrebbero messe in atto”.

Il ruolo dell’inquinamento

Primo fattore analizzato dagli esperti: l’inquinamento ambientale. L’inquinamento atmosferico (soprattutto da Pm2.5 o particolato fine) da solo può ridurre l’aspettativa di vita di 2,9 anni (il fumo di tabacco la riduce di 2,2 anni). Lo studio Global Burden of Disease (Gbd) ha stimato che nel 2019 fossero direttamente riconducibili all’inquinamento nel mondo 7 milioni di decessi (4,1 da inquinamento ambientale e 2,3 da inquinamento domestico). “Questi decessi da inquinamento – spiega Montone – sono causati soprattutto da malattie cardiovascolari (arresto cardiaco, scompenso, aritmie, ictus ischemico e soprattutto infarti) e agiscono su vari meccanismi. L’esposizione all’aria inquinata ad esempio ‘ossida’ il colesterolo cattivo (Ldl), rendendolo più pericoloso, e altera la funzionalità del colesterolo ‘buono’ (Hdl), rendendo così meno efficaci anche le statine. L’esposizione acuta a Pm2.5 proveniente dagli scappamenti dei veicoli diesel può determinare un rialzo improvviso della pressione. Gli inquinanti atmosferici inoltre possono alterare la sensibilità all’insulina e promuovere la comparsa di diabete, attraverso stress ossidativo e infiammazione cronica; secondo il Gbd, fino al 22% dei casi di diabete di tipo 2 potrebbero essere imputati all’inquinamento”.

Pesa anche lo stress sociale

Altri problemi vengono dall’inquinamento acustico, da quello luminoso e dallo stress sociale, che alterando gli ormoni dello stress e i ritmi circadiani (con la deprivazione o frammentazione del sonno) possono peggiorare lo stress ossidativo e la risposta infiammatoria, portando a disfunzione endoteliale, ad una maggior aggregabilità delle piastrine e promuovendo così la comparsa di cardiopatia ischemica.

L’inquinamento del suolo infine, come quello da metalli pesanti (cadmio, piombo e arsenico), pesticidi o particelle di plastica, può contaminare l’acqua e il cibo che mangiamo, contribuendo anch’esso alla comparsa di eventi cardiaci avversi. Anche i cambiamenti climatici, che sono strettamente correlati all’inquinamento, hanno un impatto importante sulla salute del cuore. “Le ondate di caldo – ricorda Montone – sono sempre più frequenti; una prolungata esposizione al caldo è stata di recente correlata ad aumentato rischio di mortalità cardiovascolare”.

Cuore e cervello legati a doppio filo

Da non sottovalutare poi la salute mentale, legata a doppio filo a quella del cuore. Stress cronico, depressione, isolamento sociale e solitudine possono dare un importante contributo alle malattie cardiovascolari. Lo stress determina una iper-attivazione del sistema nervoso simpatico che può portare a ipertensione arteriosa, mentre l’aumentata produzione di cortisolo dai surreni può promuovere insulino-resistenza e favorire la comparsa di obesità viscerale.

Lo stress infine si associa spesso ad alterate abitudini di vita (dieta poco sana, sedentarietà, fumo) che potenziano i fattori di rischio cardio-vascolari tradizionali. C’è poi il capitolo malattie infettive. Molte infezioni respiratorie come l’influenza e il Covid-19, ma anche le parodontiti e le infezioni da Helicobacter pylori e Chlamydia, sono correlate ad un aumento rischio cardiovascolare; aumentano l’infiammazione sistemica, lo stress ossidativo, l’attivazione piastrinica e possono danneggiare direttamente le cellule del cuore (miociti), evidenzia lo studio.

“Trattare l’esposoma per proteggere il cuore – osservano gli esperti – di certo non è facile come assumere pillola contro il colesterolo o la pressione. E se la responsabilità individuale ha comunque uno spazio importante, sono necessarie anche azioni di politica ambientale e di mitigazione più alte. E’ importante tuttavia essere consapevoli dei rischi e contribuire, ognuno per la nostra parte, alla riduzione di questi fattori di rischio che impattano non solo sul singolo ma su tutta la collettività”.

“Sul fronte dell’inquinamento ambientale – suggerisce Montone – sarebbe opportuno velocizzare la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, mettere in atto politiche per la riduzione del traffico nei centri cittadini e promuovere i trasporti con veicoli a basse o a zero emissioni. Importante anche ripensare le città, evitando la commistione di aree industriali e residenziali.

Se l’esercizio fisico all’aperto è sempre raccomandabile, è importante che venga fatto in aree verdi, lontane dal traffico. Nelle giornate a maggior tasso di inquinamento, potrebbe essere opportuno indossare una mascherina quando si esce o restare in casa con le finestre chiuse, usando dei purificatori d’aria. L’inquinamento acustico si riduce adottando tecnologie per ridurre il rumore dei trasporti, regolamentando il traffico, incoraggiando l’uso di veicoli elettrici, disegnando edifici a prova di rumore, creando aree verdi che fanno da ‘tampone’ naturale dei rumori. L’inquinamento luminoso si combattere a livello pubblico e personale; oltre a ricordarci di spegnere le luci, per favorire l’igiene del sonno, è bene ricordarsi di serrare le tapparelle o di indossare una mascherina sugli occhi”. A livello internazionale sta crescendo il movimento di sensibilizzazione al problema che celebrerà la settimana internazionale ‘DarkSky’, dal 2 all’8 aprile.

L’importanza dell’alimentazione

Anche a tavola bisogna ricordarsi di adottare una dieta da fonti sostenibili, come la dieta mediterranea; ridurre il consumo di carne rossa fa bene alla salute personale e a quella dell’ambiente. Mentre “sul fronte della protezione dalle malattie infettive che mettono a rischio il cuore”, per Montone “è importante insistere nelle campagne vaccinali autunnali contro influenza e Covid-19, promuovere misure l’igiene delle mani, la sanificazione delle superfici e degli ambienti, indossare una mascherina facciale nei luoghi chiusi e affollati”.

“Sebbene la consapevolezza sociale del problema sia in aumento e le principali linee guida cardiovascolari stiano ora prendendo in considerazione l’importanza di ridurre l’esposizione a questi nuovi fattori di rischio cardiovascolare – commenta Filippo Crea, Editor-in-Chief dell’European Heart Journal, direttore del Centro di eccellenza di Scienze cardiovascolari ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola, già ordinario di Cardiologia all’Università Cattolica – c’è ancora molta strada da fare per implementare strategie preventive e di gestione. In questo contesto, gli operatori sanitari e le organizzazioni pubbliche in generale dovrebbero essere consapevoli della necessità di affrontare questo cambio di paradigma”.

“Infine – conclude Crea – sarà fondamentale promuovere ulteriori ricerche per studiare il modo in cui questi fattori di rischio emergenti, da soli e in combinazione, influiscono sull’integrità del sistema cardiovascolare. E’ importante iniziare a esplorare in profondità il ‘lato nascosto della luna’ in quanto, come dimostrato in un recente lavoro epidemiologico pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’, i fattori di rischio noti (ipertensione, diabete, ipercolesterolemia e fumo) spiegano solo metà delle malattie cardiovascolari”.

Fonte: Adnkronos

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From smog to mental health, the 3.0 enemies of the heart and how to defend yourself

An extensive review coordinated by Gemelli Rome: "15% of heart attack patients have no known risk factors"

The enemies of the heart and coronary arteries are many and go far beyond the traditional ones, the so-called modifiable risk factors or 'Smurfs' (cholesterol, diabetes, hypertension, smoking). While the 'great classics' are certainly not to be overlooked, it should be considered that at least 15% of heart attack victims do not present any known risk factor. It is therefore necessary to broaden the view and shed light on the new dangers from which to protect ourselves. This is what a review published in the 'European Heart Journal', coordinated by researchers from Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs-Catholic University of Rome, attempted to do, in collaboration with prestigious American experts (Deepak Bhatt of Mount Sinai in New York and Sanjay Rajagopalan of Case Western Reserve University in Cleveland).

The results of the study

The study summarizes the main 'new' risks for the heart under the umbrella name of 'exposome'. Among the 'new entries' we must consider pollution (of air, soil, water, exposure to chemical substances), socio-economic and psychological factors (stress, depression, social isolation), but also infectious diseases such as flu and Covid-19, which we deal with heavily every winter.

"Although over the years the treatments against traditional risk factors have become increasingly effective and have contributed significantly to reducing the incidence and consequences of ischemic heart disease - underlines Rocco Montone, cardiologist at the Gemelli Intensive Cardiology Unit - this remains the main cause of death in the world. For this reason, attention is broadening from traditional risk factors to everything that surrounds us, to the world in which we are immersed, made up of pollution, viruses, economic and psychological problems which, in turn, can contribute in substantial way to determine and perpetuate the problem of 'ischemic heart disease'".

"These risk factors - continues Montone - interact in an unpredictable way, often enhancing each other. This is why it is necessary to consider them in their entirety, including them in this new paradigm of the exposome. Our review therefore takes stock of how exposure to long-term exposure to the exposome may contribute to the onset of ischemic heart disease and suggests which potential risk mitigation strategies should be implemented".

The role of pollution

First factor analyzed by experts: environmental pollution. Air pollution (especially PM2.5 or fine particulate matter) alone can reduce life expectancy by 2.9 years (tobacco smoking reduces it by 2.2 years). The Global Burden of Disease (GBD) study estimated that in 2019, 7 million deaths in the world were directly attributable to pollution (4.1 from environmental pollution and 2.3 from domestic pollution). "These deaths from pollution - explains Montone - are caused above all by cardiovascular diseases (cardiac arrest, heart failure, arrhythmias, ischemic strokes and above all heart attacks) and act on various mechanisms. Exposure to polluted air, for example, 'oxidizes' bad cholesterol (LDL), making it more dangerous, and alters the functionality of 'good' cholesterol (HDL), thus making even statins less effective. Acute exposure to PM2.5 coming from diesel vehicle exhausts can cause a sudden rise in blood pressure Atmospheric pollutants can also alter insulin sensitivity and promote the onset of diabetes, through oxidative stress and chronic inflammation; according to the Gbd, up to 22% of cases of type 2 diabetes could be attributed to pollution".

Social stress also weighs heavily

Other problems come from noise pollution, light pollution and social stress, which by altering stress hormones and circadian rhythms (with sleep deprivation or fragmentation) can worsen oxidative stress and the inflammatory response, leading to endothelial dysfunction, greater aggregability of platelets and thus promoting the appearance of ischemic heart disease.

Finally, soil pollution, such as that from heavy metals (cadmium, lead and arsenic), pesticides or plastic particles, can contaminate the water and food we eat, also contributing to the onset of adverse cardiac events. Climate change, which is closely related to pollution, also has a major impact on heart health. "Heat waves - recalls Montone - are increasingly frequent; prolonged exposure to heat has recently been correlated with an increased risk of cardiovascular mortality".

Heart and brain closely linked

Mental health should not be underestimated, as it is closely linked to that of the heart. Chronic stress, depression, social isolation and loneliness can be major contributors to cardiovascular disease. Stress causes hyper-activation of the sympathetic nervous system which can lead to arterial hypertension, while the increased production of cortisol from the adrenals can promote insulin resistance and favor the onset of visceral obesity.

Finally, stress is often associated with altered lifestyle habits (unhealthy diet, sedentary lifestyle, smoking) which enhance traditional cardiovascular risk factors. Then there is the chapter on infectious diseases. Many respiratory infections such as influenza and Covid-19, but also periodontitis and Helicobacter pylori and Chlamydia infections, are related to an increased cardiovascular risk; they increase systemic inflammation, oxidative stress, platelet activation and can directly damage heart cells (myocytes), the study highlights.

"Treating the exposome to protect the heart - the experts observe - is certainly not as easy as taking pills against cholesterol or blood pressure. And if individual responsibility still has an important place, environmental policy and mitigation actions are also necessary higher. However, it is important to be aware of the risks and contribute, each of us for our part, to the reduction of these risk factors which impact not only on the individual but on the entire community".

"On the environmental pollution front - suggests Montone - it would be appropriate to speed up the transition from fossil fuels to renewable energy, implement policies to reduce traffic in city centers and promote transport with low or zero emission vehicles. It is also important to rethink cities, avoiding the mixing of industrial and residential areas.

While outdoor physical exercise is always recommended, it is important that it is done in green areas, away from traffic. On days with higher levels of pollution, it may be appropriate to wear a mask when going out or stay indoors with the windows closed, using air purifiers. Noise pollution is reduced by adopting technologies to reduce transport noise, regulating traffic, encouraging the use of electric vehicles, designing noise-proof buildings, creating green areas that act as a natural 'buffer' against noise. Light pollution must be fought on a public and personal level; in addition to reminding us to turn off the lights, to promote sleep hygiene, it is good to remember to close the shutters or wear an eye mask". At an international level, the movement to raise awareness of the problem is growing and will celebrate the international 'DarkSky' week ', from 2 to 8 April.

The importance of nutrition

Even at the table we must remember to adopt a diet from sustainable sources, such as the Mediterranean diet; Reducing the consumption of red meat is good for personal health and that of the environment. While "on the front of protection from infectious diseases that put the heart at risk", for Montone "it is important to insist on autumn vaccination campaigns against influenza and Covid-19, promote hand hygiene measures, the sanitisation of surfaces and environments, wear a face mask in closed and crowded places".

"Although social awareness of the problem is increasing and major cardiovascular guidelines are now taking into consideration the importance of reducing exposure to these new cardiovascular risk factors - comments Filippo Crea, Editor-in-Chief of the European Heart Journal, director of the Center of Excellence for Cardiovascular Sciences at the Isola Tiberina-Gemelli Isola hospital, former full professor of Cardiology at the Catholic University - there is still a long way to go to implement preventive and management strategies. In this context, health workers and public organizations in general should be aware of the need to address this paradigm shift."

"Finally - concludes Crea - it will be essential to promote further research to study the way in which these emerging risk factors, alone and in combination, influence the integrity of the cardiovascular system. It is important to begin to explore in depth the 'hidden side of moon' because, as demonstrated in a recent epidemiological work published in the 'New England Journal of Medicine', the known risk factors (hypertension, diabetes, hypercholesterolemia and smoking) explain only half of cardiovascular diseases".

Source: Adnkronos

Altro che deumidificatore, per purificare l’aria in casa ti basterà mettere questa pianta: è ‘magica’

15 Gennaio 2024 di Manuela La Martire

Una pianta con grandi effetti purificanti: ecco cosa devi avere in casa a tutti i costi per un’aria più respirabile.

Non servirà più acquistare un deumidificatore o un purificatore per respirare un’aria migliore nella propria abitazione. Basterà una piantina, anche molto bella esteticamente, che ti aiuterà a vivere meglio in casa. Ecco qual è.

https://ascoli.cityrumors.it/lifestyle/altro-che-deumidificatore-per-purificare-laria-in-casa-ti-bastera-mettere-questa-pianta-e-magica.html

Si tratta di una pianta che non occupa molto spazio, si adatta ad un vaso piccolo, ma può crescere in lunghezza a dismisura. Ecco perché è meglio posizionarla in un punto alto, per permetterle di crescere senza ostacoli. E’ da sempre utilizzata come pianta ornamentale, ma negli ultimi anni sempre più persone stanno apprezzando le sue proprietà.

Stiamo parlando del Pothos, chiamato anche “Ivy del Diavolo”, è capace anche di assorbire sostanze tossiche tra cui il benzene (C6H6) e la formaldeide (CH2O). Si adatta a qualsiasi condizione di luce, qualsiasi luogo ed è anche facile da accudire.

E’ anche un ottimo alleato per coloro che soffrono di allergie respiratorie, soprattutto perché mantiene bassi i livelli di umidità nell’aria. Permette anche di creare un ambiente rilassante e confortevole, riportando al contatto con la natura. Ma come ci si prende cura di questa pianta?

Come prendersi cura di un Pothos

Prendersi cura di questa pianta è davvero semplice, anche per coloro che non hanno il pollice verde. Bisogna solo rispettare alcuni piccoli accorgimenti per permettere al tuo Pothos di crescere rigoglioso e aiutarti nella quotidianità.

Il Pothos o “Ivi del Diavolo” è la pianta che sarà tua complice in casa – Ascoli.CityRumors.it

E’ importante posizionare il Pothos in un punto illuminato ma da luce indiretta, come un ripiano esposto a nord, perché la luce solare diretta potrebbe bruciare le sue foglie. Inoltre, prima di poter procedere con una nuova irrigazione con acqua a temperatura ambiente, è fondamentale aspettare che il terreno si sia completamente asciugato.

E’ essenziale anche procedere con una potatura regolare, che permette alla piantina di sviluppare nuove foglie, oltre a mantenere una dimensione contenuta. Non necessita di concimi particolari, anche se si può fertilizzare il Pothos con un concime liquido bilanciato in primavera ed estate. In inverno non è necessario, perché cresce più lentamente. E’ importante a questo punto controllare la piantina dall’eventuale infestazione da acari o cocciniglie.

Accogliere un Pothos nella tua abitazione non solo ti permetterà di avere una casa decorata in modo naturale ed accogliente, ma ti permetterà di dire addio agli elettrodomestici che controllano la qualità dell’aria, a prescindere se tu sia pratico con le piante o un neofita. Prova per credere, il tuo organismo ti ringrazierà.

Fonte: Ascoli Cityrumors

Other than a dehumidifier, to purify the air in your home you just need to place this plant: it's 'magic'

A plant with great purifying effects: here's what you must have in your home at all costs for more breathable air.

You will no longer need to buy a dehumidifier or purifier to breathe better air in your home. A plan will be enough, even a very aesthetically beautiful one, which will help you live better at home. Here's what it is.

It is a plant that does not take up much space, it fits in a small pot, but can grow enormously in length. This is why it is better to place it in a high point, to allow it to grow without obstacles. It has always been used as an ornamental plant, but in recent years more and more people are appreciating its properties.

We are talking about the Pothos, also called "Devil's Ivy", it is also capable of absorbing toxic substances including benzene (C6H6) and formaldehyde (CH2O). It adapts to any light condition, any location and is also easy to look after.

It's also an excellent ally for those who suffer from respiratory allergies, especially because it keeps humidity levels in the air low. It also allows you to create a relaxing and comfortable environment, bringing you back into contact with nature. But how do you take care of this plant?

How to Care for a Pothos

Taking care of this plant is really simple, even for those who don't have a green thumb. You just need to respect a few small precautions to allow your Pothos to grow lush and help you in everyday life.

It's important to place the Pothos in a spot that is illuminated but provides indirect light, such as a shelf facing north, because direct sunlight could burn its leaves. Furthermore, before proceeding with a new irrigation with water at room temperature, it is essential to wait until the soil has completely dried.

It's also essential to proceed with regular pruning, which allows the plant to develop new leaves, as well as maintaining a contained size. It does not require special fertilizers, although Pothos can be fertilized with a balanced liquid fertilizer in spring and summer. In winter it is not necessary, because it grows more slowly. At this point it is important to check the seedling for any infestation by mites or scale insects.

Welcoming a Pothos into your home will not only allow you to have a home decorated in a natural and welcoming way, but will allow you to say goodbye to appliances that control the quality of the air, regardless of whether you are familiar with plants or a novice. Try it for yourself, your body will thank you.

Source: Ascoli Cityrumors

Tieni queste piante in casa per purificare l’aria: ecco quali coltivare

https://www.travelglobe.it/tieni-queste-piante-in-casa-per-purificare-laria-ecco-quali-coltivare/

18/01/2024 di Vincenzo Galletta

Il ruolo delle nostre amate piante, anche quelle non da appartamento come gli alberi, oltre a quelle da tenere in casa è conosciuto da svariati secoli, in quanto è essenziale per trasformare l’anidride carbonica in ossigeno puro da respirare e più in grande questo importante ruolo è divenuto sempre più importante anche nella sensibilità corale. Ma anche nel nostro “piccolo” alcune piante risultano essere particolarmente importanti da avere in casa, e per purificare l’aria.

Non tutte infatti sono dotate delle medesime capacità di purificazione dell’aria, e diversi esperti botanici ne hanno evidenziate alcune in particolare.

E non si tratta di una forma di “vezzo” o quant’altro ma una questione che viene anche utilizzata nella sua conoscenza ad esempio per coloro che per condizioni lavorative sono costretti a lavorare lontano dal verde.

Quali sono le piante più efficaci per purificare l’aria infatti è qualcosa di assolutamente utile da capire: addirittura alcuni studi della NASA hanno selezionato alcune tipologie di verde da selezionare per le stazioni spaziali e per la vita nello spazio dove ovviamente si è lontani dal pianeta.

Quasi sempre anche le piante da appartamento che possono anche replicate sia con la semina ma anche con la tecnica della talea hanno enormi capacità di “purificazione” dell’aria a partire dalla tradizionale felce, che riesce a “ripulire” l’ossigeno da tracce di componenti sintetici come formaldeide e xilene. In questo senso la felce, che esiste in centinaia di tipologie maggiormente presenta foglie grandi e più riesce a regolarizzare l’umidità del luogo dove si trova.

Anche la tradizionale Dracena, conosciuta anche volgarmente come il tronchetto della felicità può rivelarsi eccellente per capacità anche in spazi ampi come possono esere quelli di un salotto, di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno ed anche fornire la capacità di eliminare il tricloroetilene che viene utilizzato per la pulizia, nei solventi, della casa specie per i metalli.

In tal senso anche il tradizionale ficus ha un ruolo importante, in quanto può essere impiegato per elimianare oltre il già menzionato tricloroetilene  anche il benzene, considerato un elemento da tempo potenzialmente cancerogeno.

Molto interessante anche la capacità di “purificazione” dell’aria della lingua di suocera, nome comune della pianta conosciuta in realtà come Dracaena trifasciata, dalle caratteristiche foglie che vanno verso l’alto: è in grado di eliminare facilmente le tipiche sostanze artificiali contenute nelle varie profumazioni ed è perfetta anche da mantenere in bagno visto che non ha bisogno di tantissima luce ma soprattutto di umidità.

Fonte: Travelglobe

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Keep these plants at home to purify the air: here's which ones to grow

The role of our beloved plants, even non-indoor plants such as trees, as well as those to be kept indoors, has been known for several centuries, as it is essential for transforming carbon dioxide into pure oxygen to breathe and, more importantly, this important role has also become increasingly important in choral sensitivity. But even in our "small" world, some plants are particularly important to have at home, and to purify the air.

In fact, not all of them have the same air purification capabilities, and several botanical experts have highlighted some of them in particular.

And it is not a form of "habit" or anything else but an issue that is also used in its knowledge, for example for those who, due to working conditions, are forced to work away from the greenery.

In fact, which plants are the most effective for purifying the air is something absolutely useful to understand: some NASA studies have even selected some types of greenery to select for space stations and for life in space where obviously we are far from the planet .

Almost always even house plants which can also be replicated both with sowing but also with the cutting technique have enormous "purification" capabilities of the air starting from the traditional fern, which manages to "clean" the oxygen from traces of synthetic components such as formaldehyde and xylene. In this sense, the fern, which exists in hundreds of types, has larger leaves and is more able to regulate the humidity of the place where it is found.

Even the traditional Dracena, also commonly known as the log of happiness, can prove to be excellent for its ability even in large spaces such as those of a living room, to transform carbon dioxide into oxygen and also provide the ability to eliminate the trichlorethylene which is used for cleaning the house, in solvents, especially for metals.

In this sense, the traditional ficus also has an important role, as it can be used to eliminate not only the aforementioned trichlorethylene but also benzene, which has long been considered a potentially carcinogenic element.

Also very interesting is the ability of "mother-in-law's tongue" to "purify" the air, the common name of the plant actually known as Dracaena trifasciata, with the characteristic leaves that go upwards: it is able to easily eliminate the typical artificial substances contained in various fragrances and is also perfect to keep in the bathroom since it doesn't need a lot of light but above all humidity.

Source: Travelglobe

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

COMUNICATO CC 1/2024, NUOVO PARTITO COMUNISTA ITALIANO, 18 GENNAIO 2024

Onoriamo Lenin, promotore e guida della rivoluzione socialista!

Valorizziamo i suoi insegnamenti applicandoli nella situazione concreta del nostro paese!

Vladimir Lenin, nato a Gorki URSS il 21 Gennaio 1924
https://www.raicultura.it/storia/foto/2021/01/1921-La-nascita-del-Partito-Comunista-Italiano-9443c940-342f-4b1d-90b5-7d5cbe0c0f6c.html
Vladimir Lenin ed i 100 anni dalla sua nascita: egli verrà sempre ricordato dai posteri come colui che fondò l’Internazionale Comunista, attraverso la quale difese i diritti del Proletariato sovietico da borghesi ed aristocratici attraverso la Rivoluzione d’Ottobre del 25 Ottobre 1917 http://nuovopci.it/voce/comunicati/com2024/com01-24/Com.CC_01-2024-18_gennaio_2024_Centenario_morte_Lenin.html

Cento anni fa, il 21 Gennaio 1924, a Gorki a nemmeno 54 anni moriva Lenin, promotore della Rivoluzione Socialista, guida della Rivoluzione d’Ottobre, fondatore dell’Internazionale Comunista e del primo Paese socialista della storia, l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS o CCCP in lingua cirillica). L’anniversario sarà certamente celebrato nel mondo intero da molti milioni di persone, date le dimensioni che il Movimento Comunista Cosciente e Organizzato (MCCO) ha nel mondo grazie soprattutto alle ex colonie e semicolonie, Cina in testa. Anche nei paesi imperialisti milioni di persone si riuniranno a ricordare gli insegnamenti di Lenin nonostante la decadenza del movimento comunista cosciente e organizzato in questi paesi a causa della mancata vittoria della rivoluzione socialista (il MCCO o avanza o arretra) e l’esaurimento della prima ondata mondiale della Rivoluzione Proletaria (1917-1976) e aggravatasi con la dissoluzione nel 1991 dell’URSS, dopo che per più di 30 anni Kruscev e i suoi successori avevano corroso la grande società che l’URSS era diventata sotto la direzione di Stalin, dissoluzione decretata dagli oligarchi nonostante il voto contrario di gran parte della popolazione dell’URSS che i liquidatori dell’URSS avevano incautamente chiamato al voto.

Il 21 Gennaio 2024 ricorre anche il 103° anniversario della fondazione a Livorno del primo PCI, il partito comunista di Antonio Gramsci e della Resistenza: un anniversario che verrà celebrato in tutta Italia e dovunque nel mondo vivono comunisti italiani.

Compito di ogni organismo e di ogni membro e simpatizzante della Carovana del (n)PCI è

1. promuovere celebrazioni di questi due eventi nella misura pîù ampia che le nostre attuali forze consentono;

2. approfittare di ogni riunione e altra occasione per illustrare i principali insegnamenti di Lenin ai fini della rinascita del MCCO. Dobbiamo calcare in particolare la mano sugli insegnamenti che il bilancio dell’esperienza della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (il bilancio da cui alcuni sedicenti ricostruttori del partito comunista recalcitrano) mostra essere discriminanti perché il partito comunista che costruiamo sia all’altezza del suo compito: mobilitare e guidare le masse popolari di un paese imperialista a instaurare il socialismo.

Noi con Lenin sosteniamo che la società borghese, con l’inizio alla fine dell’Ottocento dell’epoca imperialista, ha raggiunto le condizioni oggettive che rendono l’instaurazione del socialismo possibile, attuale e necessaria nei paesi imperialisti. Quindi in questo contesto escludiamo dal discorso quelli che, come Oliviero Diliberto, già segretario nazionale del PdCI, pur dicendosi comunisti sostengono che non esistono ancora neanche nei paesi imperialisti le condizioni oggettive per l’instaurazione del socialismo. Al contrario condividiamo pienamente l’affermazione di Fidel Castro che denunciava la decadenza in corso della società borghese nei paesi imperialisti proprio a causa del ritardo nell’instaurazione del socialismo: “È davvero impressionante che porcheria di sistema è il capitalismo, che non riesce a garantire alla propria gente né un lavoro, né la salute, né un’educazione adeguata; che non può impedire che la gioventù si corrompa con droghe, gioco d’azzardo e ogni sorta di vizio”. Anzi riteniamo che la non instaurazione del socialismo se si prolungasse non solo impedirebbe all’umanità di progredire, ma comporterebbe a lungo andare la distruzione dell’ambiente in cui la specie umana esiste. L’Umanità può continuare a esistere solo se instaura il socialismo. L’instaurazione del socialismo è possibile, è il compito attuale, è necessaria.

Lenin ha sistematicamente indicato già nel 1916 che nei paesi imperialisti erano maturate le condizioni oggettive per l’instaurazione del socialismo. Instaurare il socialismo era possibile e necessario: promuovere la rivoluzione socialista era compito del partito comunista e la vittoria dipendeva principalmente dal partito, se era o no all’altezza del suo compito.

Quindi chi è coerentemente leninista deve chiedersi e spiegarsi perché da quando alla fine del secolo XIX è iniziata l’epoca imperialista, nessun partito comunista dei paesi imperialisti ha instaurato il socialismo nel proprio paese, salvo il partito di Lenin. Lenin ha condotto la sua attività rivoluzionaria in un paese della catena imperialista, sia pure anello debole della catena e nelle sue opere troviamo la risposta a questa domanda, risposta che gli avvenimenti hanno sistematicamente confermato. Chi non la cerca ma parla di leninismo chiacchiera a vuoto. Questo vale ad esempio per Fosco Giannini, per vari esponenti del PC di Rizzo-Lombardo e per vari altri gruppi ed esponenti del MCCO italiano.

Lenin fin dall’inizio della sua attività rivoluzionaria ha sostenuto che il partito comunista nei paesi imperialisti deve essere clandestino e composto da rivoluzionari di professione. Abbiamo allegato all’Avviso ai naviganti 136 tre articoli, due che si riferiscono alla Russia degli anni 1912 e 1913 e uno del 1916 riferito alla Germania, che Lenin dedica a queste tesi. Esse sono ripetute anche nelle Tesi sulle condizioni d’ammissione all’Internazionale comunista, approvate il 6 agosto 1920 dal II Congresso dell’IC che Lenin diresse personalmente.

Lenin fu condotto a questa concezione dapprima dalle condizioni concrete particolari dell’Impero russo dove l’attività politica era legalmente vietata alla massa della popolazione, ma poi, man mano che conobbe l’esperienza del movimento comunista dei paesi imperialisti europei e degli USA, trovò che essa valeva per tutti i paesi imperialisti, fermo restando ovviamente che dobbiamo applicarla nelle forme dettate dalle condizioni particolari sia del paese, sia del momento (bando alla ripetizione e al dogmatismo!). Quando dopo la rivoluzione del 1905 l’Impero russo adottò istituzioni politiche affini a quelle dei paesi europei, Lenin difese questa concezione contro quelli che volevano liquidare la clandestinità del partito. Quando a partire dal 1914 gli Stati dei paesi imperialisti lanciarono le masse popolari di un paese contro quelle di un altro, Lenin non solo criticò la collaborazione dei social-traditori con la borghesia del proprio paese, ma mostrò che la debolezza dell’ala sinistra dei partiti socialdemocratici, pur fedele alla causa rivoluzionaria, derivava dalla mancata formazione alla clandestinità e alla professionalità rivoluzionaria. Contro questo, nelle Tesi sulle condizioni d’ammissione all’Internazionale comunista approvate dal II Congresso (Luglio-Agosto 1920) venne fissato (Tesi 3) che i partiti dell’IC “sono tenuti a creare dovunque un apparato organizzativo clandestino parallelo, che al momento decisivo aiuterà il partito a compiere il suo dovere verso la rivoluzione”.

L’opposizione alla linea di Lenin a favore della clandestinità e del carattere professionale dell’attività rivoluzionaria era tuttavia radicata anche nei partiti che avevano aderito e volevano aderire all’IC e tale rimase, alacremente alimentata dalla borghesia imperialista. Neanche la persecuzione scatenata prima dal regime fascista di Benito Mussolini in Italia e poi dal regime nazista di Adolf Hitler in Germania la fecero sparire. L’attività legale (conformata secondo i principi della democrazia borghese) rimase largamente considerata come la regola, benché in tutti i paesi imperialisti, anche in quelli dove la borghesia persistette a dichiararsi democratica, di fatto il regime politico fosse diventato un regime di controrivoluzione preventiva. I casi più clamorosi di contrasto nei partiti comunisti stessi tra l’adesione dichiarata al leninismo e la pratica reale si ebbero in Spagna durante la guerra civile (1936-1939) e in Italia (1943-1947). In Spagna il partito comunista giunse ad accettare lo scioglimento delle formazioni militari rivoluzionarie, come il V Reggimento di Vittorio Vidali – Carlos Contreras, anziché fare di questo il modello per il rafforzamento dell’esercito della Repubblica Spagnola e in Italia il PCI, anziché estromettere dal governo e dalla Pubblica Amministrazione del paese gruppi ed esponenti reazionari, si lasciò estromettere esso dal governo. Questo in Spagna fu alla base della sconfitta militare della Repubblica e in Italia fu l’inizio della riduzione del primo PCI a partito delle rivendicazioni economiche e politiche e a sinistra nelle istituzioni del regime DC: la via imboccata da Palmiro Togliatti e poi da Enrico Berlinguer fino allo scioglimento del 1991 con Achille Occhetto.

Facciamo di ogni celebrazione del centenario della morte prematura di Lenin e del 103° anniversario della proclamazione del primo PCI un’occasione per affermare le caratteristiche discriminanti del partito comunista del quale abbiamo bisogno per instaurare il socialismo!

Il proletariato vincerà perché i comunisti comprendono sempre più a fondo le condizioni della lotta di classe, correggono i loro errori, superano i loro limiti e applicano le lezioni dell’esperienza nel promuovere e dirigere la rivoluzione socialista in corso.

La situazione è favorevole allo sviluppo del potere delle masse popolari organizzate. Abbiamo molto da imparare e da fare, ma la vittoria è possibile.

Con la borghesia l’umanità non ha futuro: la borghesia non può che seminare guerra, povertà, disoccupazione, abbrutimento, inquinamento, distruzione dell’ambiente in cui la specie umana è cresciuta.

Bando alla paura! Bando alla sfiducia e al disfattismo! Bando all’attesa che la rivoluzione socialista scoppi!

Fare dell’instaurazione del socialismo la propria scelta di vita!

Costituire Comitati di Partito clandestini

in ogni azienda, scuola, università, istituzione, quartiere e paese!

English translate

Let us honor Lenin, promoter and leader of the socialist revolution!

Let's value his teachings by applying them in the concrete situation of our country!


One hundred years ago, on 21 January 1924, Lenin, promoter of the Socialist Revolution, leader of the October Revolution, founder of the Communist International and of the first socialist country in history, the Union of Soviet Socialist Republics, died in Gorki at the age of 54 (USSR or CCCP in cyrillic language). The anniversary will certainly be celebrated throughout the world by many millions of people, given the size that the Conscious and Organized Communist Movement (MCCO) has in the world thanks above all to the former colonies and semi-colonies, led by China. Even in the imperialist countries, millions of people will gather to remember Lenin's teachings despite the decline of the conscious and organized communist movement in these countries due to the failure of the socialist revolution to win (the MCCO either advances or retreats) and the exhaustion of the first wave world of the Proletarian Revolution (1917-1976) and worsened with the dissolution of the USSR in 1991, after which for more than 30 years Krushev and his successors had corroded the great society that the USSR had become under the direction of Stalin, a dissolution decreed by the oligarchs despite the negative vote of a large part of the population of the USSR that the liquidators of the USSR had recklessly called to vote.

January 21st also marks the 103rd anniversary of the foundation in Livorno of the first PCI, the communist party of Antonio Gramsci and the Resistance: an anniversary that will be celebrated throughout Italy and everywhere in the world Italian communists live.

The task of every body and of every member and sympathizer of the (n) PCI Caravan is

1. promote celebrations of these two events to the greatest extent that our current forces allow;

2. Take advantage of every meeting and other opportunity to illustrate Lenin's main teachings for the revival of the MCCO. In particular, we must focus on the lessons that the experience of the first world wave of the proletarian revolution (the balance from which some self-styled reconstructors of the communist party balk) shows to be discriminating so that the communist party we are building is up to its task. : mobilize and lead the popular masses of an imperialist country to establish socialism.

We, with Lenin, maintain that bourgeois society, with the beginning of the imperialist era at the end of the nineteenth century, has reached the objective conditions that make the establishment of socialism possible, current and necessary in imperialist countries. So in this context we exclude from the discussion those who, like Oliviero Diliberto, former national secretary of the PdCI, despite calling themselves communists maintain that the objective conditions for the establishment of socialism do not yet exist even in imperialist countries. On the contrary, we fully agree with Fidel Castro's statement who denounced the ongoing decadence of bourgeois society in imperialist countries precisely because of the delay in the establishment of socialism: “It is truly impressive what a filthy system capitalism is, which is unable to guarantee their people neither a job, nor health, nor an adequate education; which cannot prevent youth from being corrupted by drugs, gambling and all sorts of vices." Indeed, we believe that the non-establishment of socialism, if it were to be prolonged, would not only prevent humanity from progressing, but would in the long run lead to the destruction of the environment in which the human species exists. Humanity can continue to exist only if it establishes socialism. The establishment of socialism is possible, it's the current task, it's necessary.

Lenin systematically indicated as early as 1916 that the objective conditions for the establishment of socialism had matured in the imperialist countries. Establishing socialism was possible and necessary: ​​promoting the socialist revolution was the task of the communist party and victory depended mainly on the party, whether it was up to its task or not.

Therefore, those who are consistently Leninists must ask themselves and explain why since the imperialist era began at the end of the 19th century, no communist party in the imperialist countries has established socialism in their country, except Lenin's party. Lenin conducted his revolutionary activity in a country in the imperialist chain, albeit a weak link in the chain, and in his works we find the answer to this question, an answer that events have systematically confirmed. Anyone who doesn't look for it but talks about Leninism is talking in vain. This applies for example to Fosco Giannini, to various exponents of the Rizzo-Lombardo Communist Party (PC) and to various other groups and exponents of the Italian MCCO.

From the beginning of his revolutionary activity, Lenin maintained that the communist party in imperialist countries must be clandestine and made up of professional revolutionaries. We have attached three articles to the Notice to Seafarers 136, two which refer to Russia in the years 1912 and 1913 and one from 1916 referring to Germany, which Lenin dedicates to these theses. They are also repeated in the Theses on the conditions of admission to the Communist International, approved on 6 August 1920 by the Second Congress of the IC which Lenin personally directed.

Lenin was led to this conception first by the particular concrete conditions of the Russian Empire where political activity was legally prohibited to the mass of the population, but then, as he gradually got to know the experience of the communist movement of the European imperialist countries and the USA, he found that it was valid for all imperialist countries, obviously without prejudice to the fact that we must apply it in the forms dictated by the particular conditions of both the country and the moment (no repetition and dogmatism!). When after the revolution of 1905 the Russian Empire adopted political institutions similar to those of European countries, Lenin defended this concept against those who wanted to liquidate the clandestinity of the party. When starting from 1914 the states of the imperialist countries launched the popular masses of one country against those of another, Lenin not only criticized the collaboration of the social traitors with the bourgeoisie of his own country, but showed that the weakness of the left wing of the social democratic parties, although faithful to the revolutionary cause, resulted from the lack of training in clandestinity and revolutionary professionalism. Against this, in the Theses on the conditions of admission to the Communist International approved by the Second Congress (July-August 1920) it was established (Thesis 3) that the parties of the IC "are required to create everywhere a parallel clandestine organizational apparatus, which at the decisive moment will help the party fulfill its duty towards the revolution."

The opposition to Lenin's line in favor of clandestinity and the professional nature of revolutionary activity was, however, also rooted in the parties that had joined and wanted to join the IC and remained so, busily fueled by the imperialist bourgeoisie. Not even the persecution unleashed first by the fascist regime of Benito Mussolini in Italy and then by the Nazi regime of Adolf Hitler in Germany made it disappear. Legal activity (conformed according to the principles of bourgeois democracy) remained widely regarded as the rule, although in all imperialist countries, even in those where the bourgeoisie persisted in declaring itself democratic, the political regime had in fact become a regime of preventive counter-revolution.

The most sensational cases of conflict in the communist parties themselves between the declared adherence to Leninism and the actual practice occurred in Spain during the civil war (1936-1939) and in Italy (1943-1947). In Spain the communist party came to accept the dissolution of the revolutionary military formations, such as the V Regiment of Vittorio Vidali - Carlos Contreras, rather than making this the model for the strengthening of the army of the Spanish Republic and in Italy the PCI, rather than ousting it from government and the Public Administration of the country, reactionary groups and exponents, allowed themselves to be ousted from the government. In Spain this was the basis of the military defeat of the Republic and in Italy it was the beginning of the reduction of the first PCI to a party of economic and political claims and to the left in the institutions of the Christian Democracy (Democrazia Cristiana DC) regime: the path taken by Palmiro Togliatti and then by Enrico Berlinguer until at the dissolution in 1991 with Achille Occhetto.

Let us make every celebration of the centenary of Lenin's premature death and the 103rd anniversary of the proclamation of the first PCI an opportunity to affirm the discriminating characteristics of the communist party which we need to establish socialism!

The proletariat will win because the communists understand more and more deeply the conditions of the class struggle, correct their mistakes, overcome their limitations and apply the lessons of experience in promoting and directing the ongoing socialist revolution.

The situation is favorable to the development of the power of the organized popular masses. We have a lot to learn and do, but victory is possible.

With the bourgeoisie, humanity has no future: the bourgeoisie can only sow war, poverty, unemployment, brutalization, pollution, destruction of the environment in which the human species grew up.


Banish fear! Banish mistrust and defeatism! No more waiting for the socialist revolution to break out!

Make the establishment of socialism your life choice!

Establish clandestine party committees

in every company, school, university, institution, neighborhood and country!


Source: Nuovo Partito Comunista Italiano (nuovo PCI)

http://nuovopci.it/voce/comunicati/com2024/com01-24/Com.CC_01-2024-18_gennaio_2024_Centenario_morte_Lenin.html

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto al Cambiamento Climatico in atto

ACQUA SALATA, ECCO LA DESALINIZZAZIONE: PER GLI SCIENZIATI POTREBBE RISOLVERE LA CRISI IDRICA MONDIALE

Uno studio cinese guarda alla desalinizzazione solare come un processo che potrebbe risolvere i problemi di approvvigionamento idrico del nostro pianeta. Un idrogel intelligente assorbe la luce solare e fa evaporare l’acqua in meno tempo rispetto ai metodi utilizzati attualmente.

https://www.ilmessaggero.it/AMP/mondo/acqua_salata_desalinizzazione_solare_scoperta_cosa_e-7832229.html

di Tiziana Panettieri Venerdì 22 Dicembre 2023 Ultimo aggiornamento 16:49

Come rimediare alla mancanza d’acqua sul nostro pianeta? Secondo i ricercatori dell’Università Nankai di Tianjin, in Cina, è il mare a dare la risposta. Si tratta della desalinizzazione solare, un metodo più efficiente, meno costoso e impattante per l’ambiente rispetto a quelli attuali, che produce acqua dolce tramite l’impiego di idrogel di DNA intelligenti (il materiale di cui sono fatte le protesi al seno, capaci di assorbire acqua) e senza l’utilizzo di ulteriore energia aggiuntiva, se non quella del Sole, quindi rinnovabile.

La scoperta

Tutto inizia nel 2019, quando i ricercatori scoprono un idrogel capace di assorbire la luce. Da questa scoperta sono iniziate le sfide per studiare un metodo che prestasse attenzione all’ecologia dell’ambiente. La ricerca e i primi esperimenti sono stati condotti nel mare di Bohai, nel nord-est della Cina. La desalinizzazione a energia solare, utilizzando una matrice di idrogel di Dna caricata con ossido di grafene (la stessa sostanza contenuta nei “sierogenici anti-COVID19, guarda caso), potrebbe far evaporare efficacemente l’acqua a una velocità di 3,54 chilogrammi per metro quadrato all’ora.

Gli scenari

La sua applicazione potrebbe portare anche all’estrazione di uranio dall’acqua di mare o al trattamento delle acque reflue nucleari contenenti uranile, ma anche per ricavare dall’acqua salata gli ioni di litio, attualmente usati per la produzione di batterie elettriche. Pare essere una soluzione più promettente rispetto alle alte tecnologie attualmente in uso che utilizzano grandi quantità d’energia. Se impiegato, potrebbe risolvere i problemi futuri di approvvigionamento idrico, riducendo anche le emissioni dannose per l’ambiente. 

Fonte: Il Messaggero

English translate

A Chinese study looks at solar desalination as a process that could solve our planet's water supply problems. A smart hydrogel absorbs sunlight and evaporates water in less time than currently used methods.

How to remedy the lack of water on our planet? According to researchers at Nankai University in Tianjin, China, it is the sea that gives the answer. This is solar desalination, a more efficient, less expensive and environmentally impactful method compared to current ones, which produces fresh water through the use of intelligent DNA hydrogels (the material from which breast prostheses are made, capable to absorb water) and without the use of further additional energy, other than that of the Sun, therefore renewable.

The discovery

It all starts in 2019, when researchers discover a hydrogel capable of absorbing light. From this discovery began the challenges of studying a method that paid attention to the ecology of the environment. The research and first experiments were conducted in the Bohai Sea, northeast China. Solar-powered desalination, using a DNA hydrogel matrix loaded with graphene oxide (the same substance inside anti-COVID "sierogenics"), could effectively evaporate water at a rate of 3.54 kilograms per square meter per hour.

The scenarios

Its application could also lead to the extraction of uranium from sea water or the treatment of nuclear wastewater containing uranyl, but also to obtain lithium ions from salt water, currently used for the production of electric batteries. It seems to be a more promising solution than the high technologies currently in use that use large quantities of energy. If used, it could solve future water supply problems, while also reducing emissions harmful to the environment.


Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

BUSINESS PAULOWNIA, LA DENUNCIA DEL WWF ABRUZZO

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

CINA PREVEDE A GIUGNO 65 MILIONI CASI DI COVID19 A SETTIMANA

https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2023/05/23/covid-cina-variante-xbb-ondata-contagi

Per la National Health Commission le varianti XBB, ricombinanti di Omicron, mostrano una trasmissibilità e una fuga immunitaria superiori a Omicron, ma senza cambiamenti significativi in termini di patogenicità. L’ondata in corso non dovrebbe dunque produrre sugli ospedali cinesi gli effetti travolgenti visti lo scorso inverno dopo l’abbandono della politica Zero Covid

Una nuova ondata di Covid 19 è in corso in Cina, con un picco da circa 65 milioni di contagi a settimana atteso a fine giugno secondo le previsioni di Zhong Nanshan, il principale esperto di malattie respiratorie del gigante asiatico, intervenuto a Guangzhou al Greater Bay Area Science Forum.

Ad alimentare la nuova ondata di contagi – riporta il ‘Globel Times’ – sono le varianti XBB di Sars-CoV-2, diventate dominanti nel Paese.

Mutanti contro cui la Cina ha approvato due nuovi vaccini prossimi alla commercializzazione e si appresta ad autorizzarne altri 3 o 4, ha riferito Zhong.

Per la National Health Commission le varianti XBB, ricombinanti di Omicron, mostrano una trasmissibilità e una fuga immunitaria superiori a Omicron, ma senza cambiamenti significativi in termini di patogenicità.

L’ondata in corso non dovrebbe dunque produrre sugli ospedali cinesi gli effetti travolgenti visti lo scorso inverno dopo l’abbandono della politica Zero Covid.

Wang Guangfa, esperto di malattie respiratorie del Peking University First Hospital, ha però sottolineato al Global Times l’importanza per le persone fragili di adottare opportune misure di prevenzione.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

CINA, NEL FOCOLAIO DI COVID19 PIU’ GRANDE DEL MONDO DOVE I NUMERI NON TORNANO

di Gianluca Modolo

La coda per rinnovare i passaporti fuori da un ufficio dell’immigrazione di Pechino (Reuters)
https://www.repubblica.it/esteri/2023/01/09/news/cina_covid-382766758/

Dopo l’abolizione delle restrizioni dello scorso mese, il Paese sta vivendo un’ondata di contagi senza precedenti. Ma i dati forniti dalle autorità non sembrano corrispondere al reale andamento delle infezioni mentre si teme che la situazione possa peggiorare con le celebrazioni del Capodanno lunare

Fonte: Repubblica

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila

CINA: CONTAGIATO DA COVID IL 90% DEI RESIDENTI AD HENAN: 88,5 MILIONI

Secondo dati della sanità regionale

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2023/01/09/cinacontagiato-da-covid-90-residenti-henan-885-milioni_78a31e82-afbd-4712-a9ca-a173fe2a1f6f.html

(ANSA-AFP) – PECHINO, 09 GEN – La provincia più popolosa della Cina, Henan, ha quasi il 90% dei suoi residenti infettati dal Covid , ha dichiarato oggi un funzionario della sanità regionale, mentre il Paese si trova ad affrontare un rimbalzo senza precedenti di casi di Coronavirus.

Nell’Henan centrale, la terza provincia più popolosa della Cina, l’89% della popolazione è risultata infettata dal virus il 6 gennaio, ha dichiarato il funzionario sanitario locale Kan Quancheng.

In base a questa percentuale, circa 88,5 milioni di persone sui quasi 100 milioni di abitanti della provincia hanno già contratto la Covid. (ANSA-AFP).

Fonte: ANSA

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila

RECORD DI CASI E RISCHIO VARIANTI, IL COVID IN CINA ORA SPAVENTA L’OCCIDENTE

di Michele Bocci

https://www.repubblica.it/cronaca/2022/12/27/news/covid_cina_varianti_pandemia-380811192/

L’epidemiologo Massimo Ciccozzi: “Se il coronavirus circola tanto può nascere una mutazione più contagiosa. Preoccupa il fatto che Pechino non comunichi i dati. L’Oms dovrebbe impuntarsi per averli. In questo modo non siamo in grado di capire quello che sta succedendo ed adottare eventuali strategie”

Fonte: Repubblica

https://www.repubblica.it/cronaca/2022/12/27/news/covid_cina_varianti_pandemia-380811192/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila

“CINA, 250 MILIONI DI CONTAGI COVID IN 20 GIORNI. A PECHINO E SICHUAN OLTRE 50% POPOLAZIONE HA IL VIRUS”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/12/23/cina-250-milioni-di-infezioni-covid-in-20-giorni-a-pechino-e-sichuan-oltre-50-popolazione-ha-il-virus/6916256/

Il Financial Times cita i dati forniti nel corso di un incontro a porte chiuse da Sun Yang, vice direttore del centro per il controllo e la prevenzione cinese. Ma le cifre ufficiali parlano di 62.592 casi nello stesso arco di tempo

I numeri ufficiali dicono altro, ma quello che i funzionari cinesi dicono a porte chiuse rivela uno scenario di tutt’altra portata. La brusca interruzione delle politiche restrittive per combattere il Covid, ha fatto esplodere i contagi, specie nelle grandi città. E la circolazione del virus nei primi 20 giorni di dicembre delinea un’ascesa vertiginosa del virus: in quasi tre settimane sono circa 250 milioni le persone che hanno contratto il virus. Si tratta del 18% della popolazione. A scriverlo è il Financial Times, che cita i dati forniti nel corso di un incontro a porte chiuse da Sun Yang, vice direttore del centro per il controllo e la prevenzione cinese. I dati sono in deciso contrasto rispetto a quelli ufficiali della National Health Commission che, nello stesso arco di tempo, ha parlato di 62.592 casi. Nell’incontro a porte chiuse, secondo quanto riporta il quotidiano finanziario, Sun avrebbe poi aggiunto che il tasso di diffusione del Covid in Cina sta ancora aumentando e che probabilmente più della metà della popolazione di Pechino e Sichuan è già stata infettata.

Sul numero dei morti resta il mistero. Le autorità hanno parlato di soli 8 decessi dal primo dicembre e negli ultimi giorni hanno modificato la definizione di ‘morte da covid’ in maniera da ridurre il numero dei decessi attribuibili al virus. La realtà che emerge dalle testimonianze di giornalisti stranieri, di imprese di pompe funebri e dal balzo della mole di lavoro dei forni crematori praticamentte al collasso è un’altra. Ieri, ha constatato l’Afp, in un unico crematorio di Chongqing, città di oltre 30 milioni di abitanti nel sud ovest del Paese, sono stati scaricati 40 corpi in due ore. Al People’s Hospital numero 5 della stessa metropoli, ormai stracolmo, perfino l’atrio d’ingresso principale è stato trasformato in un reparto Covid. Stesse scene in un ospedale di Shanghai, sempre secondo l’Afp, dove la reception e i corridoi sono diventati camerate improvvisate per accogliere i malati.

Intanto in tutta la Cina è corsa ai kit fai da te e ai farmaci di base dopo che i pazienti con sintomi lievi sono stati invitati a curarsi in casa. Le farmacie sono sfornite anche perché il governo ha requisito le scorte per rifornire gli ospedali. Già tre giorni fa le autorità cinesi, in un flusso altalenante di informazioni date e negate, avevano ammesso che è “impossibile” per il sistema tracciare il numero di nuovi infetti dopo l’allentamento delle severe restrizioni e dei lockdown in vigore dal 2020 a seguito delle proteste della gente esasperata dalla gestione poliziesca della pandemia.

L’ondata di contagi rischia di innescare nuove mutazioni, hanno osservato molti esperti fuori dal Paese. Dagli Stati Uniti è arrivata una richiesta di maggiore trasparenza. “È importante per tutti i Paesi, inclusa la Cina, concentrarsi sulle vaccinazioni, sul rendere i test e le cure disponibili ed è importante condividere le informazioni con il mondo perché le implicazioni” vanno al di là della Cina, aveva detto ieri il segretario di Stato americano Antony Blinken. Un appello che, come in passato, rimarrà probabilmente inascoltato.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Record di casi e rischio varianti, il Covid in Cina ora spaventa l’Occidente

di Michele Bocci

https://www.repubblica.it/cronaca/2022/12/27/news/covid_cina_varianti_pandemia-380811192/

L’epidemiologo Massimo Ciccozzi: “Se il coronavirus circola tanto può nascere una mutazione più contagiosa. Preoccupa il fatto che Pechino non comunichi i dati. L’Oms dovrebbe impuntarsi per averli. In questo modo non siamo in grado di capire quello che sta succedendo ed adottare eventuali strategie”

CINA: CONTAGIATO IL 90% DEI RESIDENTI A HENAN, SONO 88,5 MILIONI SU 100 MILIONI DI PERSONE

Secondo dati della sanità regionale

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2023/01/09/cinacontagiato-da-covid-90-residenti-henan-885-milioni_78a31e82-afbd-4712-a9ca-a173fe2a1f6f.html

(ANSA-AFP) – PECHINO, 09 GEN – La provincia più popolosa della Cina, Henan, ha quasi il 90% dei suoi residenti infettati dal Covid , ha dichiarato oggi un funzionario della sanità regionale, mentre il Paese si trova ad affrontare un rimbalzo senza precedenti di casi di Coronavirus.

Nell’Henan centrale, la terza provincia più popolosa della Cina, l’89% della popolazione è risultata infettata dal virus il 6 gennaio, ha dichiarato il funzionario sanitario locale Kan Quancheng.

In base a questa percentuale, circa 88,5 milioni di persone sui quasi 100 milioni di abitanti della provincia hanno già contratto la Covid. (ANSA-AFP).

Fonte: ANSA

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo