Inquinamento da combustibili fossili

INQUINAMENTO, LE 58 CITTA’ D’ITALIA IN CUI LO SMOG E’ FUORI DAI LIMITI

02 ott 2023 – 09:19

https://tg24.sky.it/ambiente/2023/10/02/citta-piu-inquinate-italia

A fornire i numeri è Deutsche Welle, in collaborazione con lo European Data Journalism Network (di cui fa parte anche Il Sole 24 Ore). Nei primi otto mesi di quest’anno la provincia più colpita risulta essere Cremona. A seguire quelle di Monza e Brianza, Milano, Mantova e Padova.

L’INQUINAMENTO

  • Sono 58 le città italiane dove la concentrazione di polveri sottili supera i limiti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ci abita il 73% degli italiani. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, in 58 centri urbani la concentrazione media di Pm 2,5 (rilevata nei primi  mesi di quest’anno) ha superato il valore di riferimento, pari a 10 microgrammi per metro cubo 

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IL CASO DI CREMONA

  • Da gennaio ad agosto 2023 la provincia più colpita risulta essere stata Cremona, seguita da Monza e Brianza, Milano, Mantova e Padova. A fornire i numeri dell’inquinamento nelle città è Deutsche Welle, in collaborazione con lo European Data Journalism Network di cui fa parte anche Il Sole 24 Ore

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L’ANALISI

  • Confermato il record negativo dei territori della Pianura Padana che sono tra i più inquinati anche su scala europea. Analizzando il trend storico del particolato dal 2018 al 2022, è possibile osservare che tra i 27 stati membri dell’Unione, i territori del Nord Italia spiccano negativamente rispetto a tutti gli altri

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SMOG IN CRESCITA

  • I picchi si registrano a Biella (concentrazione media annua di Pm 2,5 è passata dai 9,9 µg/m3 del 2018 agli 11,6 dello scorso anno, +17,2%), Lecco (+14,8), Vicenza (+14,3%), Como (+14,2), Varese (+14%), Lucca (+12,9) e Pistoia (+12,7%). La concentrazione media sale anche nelle province venete di Treviso, Verona e Padova. Mentre cala a Milano, Brescia, Pavia, Cremona, Mantova e Lodi

AL SUD

  • Anche al Sud ci sono le province inquinate. Le più in pericolo sono Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Avellino, Lecce e Brindisi

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ROMA: 41° POSTO

  • Roma si trova al 41° posto della classifica con un aumento del 3,3% tra il 2018 e il 2022. Al 35° posto c’è Torino, mentre Venezia è al 12°. Arezzo chiude la classifica. L’Oms ha abbassato nel 2021 il tetto di rischio

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RISCHI PER LA SALUTE

  • Tra il 2016 e il 2020 almeno 246.133 persone sono morte prematuramente in Italia a causa di un inquinamento a livelli superiori rispetto a quelli indicati nelle linee guida

LA CRESCITA 

  • Negli ultimi cinque anni l’Italia registra un trend in crescita (+5,4%). In alcune province della Pianura padana (come Cremona, Milano e Padova) le morti premature da inquinamento sono state addirittura più di sette ogni mille abitanti

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

AUMENTANO LE PISTE CICLABILI IN MOLTE CITTA’ DEL MONDO COME “ANTIDOTO” AL CORONAVIRUS

Laura De Rosa Pubblicato il 17 Maggio 2020

Aumentano le piste ciclabili in moltissime città del mondo come “antidoto” al coronavirus e al problema dell’inquinamento.

https://www.greenme.it/mobilita/bici/piste-ciclabili-antidoto-coronavirus/

L’emergenza coronavirus ha spinto molte persone, residenti in città particolarmente affollate, a preferire la bicicletta ai mezzi pubblici, considerati più a rischio, per raggiungere il posto di lavoro o semplicemente il supermercato. Ma questo aumento del ciclismo “per necessità” ha messo in luce la scarsità di piste ciclabili.

Tant’è che numerose città, durante il lockdown, sono corse ai ripari: basti pensare a Bogotà che, secondo quanto riporta la BBC, ha introdotto circa 80 Km di piste ciclabili temporanee proprio per incentivare gli spostamenti su due ruote e ha chiuso temporaneamente 117 km di strade per le auto al fine di facilitare il ciclismo e le passeggiate.

O a Città del Messico, che è intenzionata a quadruplicare le piste ciclabili, e a Parigi, che sta costruendo 650 chilometri di nuove piste ciclabili destinate a diventare permanenti. Il motivo? Incentivare le persone a preferire la bici alle auto, visto che i mezzi pubblici probabilmente verranno evitati per paura del contagio.

Anche a Budapest sono state aperte nuove piste ciclabili temporanee e l’intenzione è di mantenerle anche dopo l’emergenza.

Secondo l’articolo della BBC, “a marzo l’uso dei sistemi di bike sharing è aumentato di circa il 150% a Pechino e del 67% a New York, dove il ciclismo sulle strade principali è aumentato del 52%.”  Finanziamenti per piste ciclabili sono stati concessi ai governi della Nuova Zelanda e della Scozia, a Bruxelles si è deciso di trasformare l’intero nucleo cittadino in una zona prioritaria per ciclisti e pedoni, e in varie città come Brighton, Bogotá, Colonia, Vancouver e Sydney si è optato per la chiusura temporanea delle auto.

In Italia non siamo da meno, per fortuna: Roma ha approvato la costruzione di 150 chilometri di percorsi ciclabili temporanei e permanenti sulle strade principali della città e lungo altri percorsi chiave, a Milano sono in arrivo 23 km di nuove piste ciclabili, a Bologna si sta lavorando alla realizzazione della cosiddetta Bicipolitana, una metropolitana in bicicletta, a Torino ci saranno zone aperte solo alle bici e sono previsti, per la fase 2, gli incentivi per l’acquisto di bici e monopattini.

L’accademica statunitense Anne Lusk, sul British Medical Journal, ha sottolineato l’importanza delle infrastrutture ciclistiche, che rappresentano un vero e proprio investimento per il futuro del Pianeta, dell’economia e delle persone, anche dal punto di vista sanitario.

Preferire la bici all’auto è infatti un modo per contrastare l’inquinamento che tanti danni continua a fare, e che forse un ruolo chiave ce l’ha anche in materia coronavirus, come dimostrato da una ricerca di Harvard secondo la quale la letalità del COVID-19 aumenta dove l’aria è più inquinata.

Senza contare che camminare e andare in bicicletta sono considerate le modalità di spostamento più sicure per ridurre l’esposizione a COVID-19.

Insomma, la pandemia potrebbe essere l’occasione per cambiare rotta e iniziare, davvero, a privilegiare mezzi di trasporto più sostenibili come la bicicletta.

FONTI: BBC/Designing better cycling infrastructure – BMJ

Greenme

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

NON LASCIAMO SCOMPARIRE LE ISOLE DEL PACIFICO!

Vasto (CH), lì 8 Novembre 2022 ore 17.56

https://secure.avaaz.org/campaign/it/tuvalu_loc/

Ai leader mondiali alla COP27:

Il cambiamento climatico sta sommergendo le isole del Pacifico.

La dipendenza del mondo da petrolio, gas e carbone rischia di far sparire le nostre terre in mari sempre più caldi, un centimetro alla volta.

Ma non resteremo a guardare mentre la nostra casa viene cancellata dalla cartina geografica!

Quindi insieme a cento premi Nobel e migliaia di scienziati in tutto il mondo, chiediamo ai leader mondiali di aderire al Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili per una transizione giusta, che ci liberi dai combustibili fossili.

È giunto il momento di fare pace con il Pianeta. Le nazioni più vulnerabili devono ricevere i fondi che attendono da tempo, necessari per far fronte alle perdite e ai danni causati dai disastri climatici. Chi inquina deve pagare.

Dicono che un giorno gli oceani inghiottiranno questa Terra che chiamiamo casa. Ma io vi prometto che fino a quel giorno continueremo a combattere.

Perché se possiamo salvare le nostre isole, possiamo salvare il mondo.

Tuvalu mo te Atua

Kausea Natano
Primo Ministro di Tuvalu

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo