cambiamento climatico

AIRBUS A400M ATLAS, THE NEW MILITARY AIRCRAFT OF GERMAN AIR FORCE (GAF) THAT IS INVOLVED IN GEOENGINEERING ACTIVITIES IN WORLD SKIES

Airbus A400M Atlas military aircraft of Luftwaffe German Air Force (GAF) that also modificate the climate at local level with the solar Geoengineering that use chemtrails. Luftwaffe remember all you something of the past?

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente dalla Geoingegneria Solare SRM

INTERVENTI ALESSIO BRANCACCIO VIDEOCONFERENZE ULTIMA GENERAZIONE MARZO 2024

https://ultima-generazione.com/
Tutta l’attenzione di Alessio Brancaccio e degli altri membri della videoconferenza Ultima Generazione di domenica 24 Marzo 2024 alle parole di Alfredo Giordani da Roma

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

IL GOVERNO DONA ALLE PERSONE SBAGLIATE

Ciao Alessio,

Gli italiani stanno già pagando per gli impatti del collasso climatico e della miopia della politica.

Il nostro governo, invece di aiutare concretamente le persone colpite dalle alluvioni, sta donando alle persone sbagliate: dal PNRR al Piano Mattei, privilegiano i propri interessi personali e quelli dei lobbisti del fossile (come ENI e SNAM) mentre criminalizzano chi protesta contro questo sistema corrotto alla radice. 

E allora che si fa? 
Torniamo in azione, per riprenderci il nostro potere e pretendere una democrazia autentica!

E possiamo farlo grazie a persone come te.

Negli ultimi 10 giorni abbiamo raccolto 2700 euro. E’ un risultato straordinario, ma dobbiamo fare di più per avviare un’intensa campagna di azioni. Alessio, puoi sostenerci ancora?

Vogliamo arrivare a 10,000 euro entro la fine del mese. 
E ricorda, per noi l’unica/o lobbista sei tu! 

Grazie davvero!  

Con amore e determinazione,

Ultima Generazione

English translate

ITALIAN GOVERNMENT DONATES TO WRONG PEOPLE

Hello Alessio,

Italians are already paying for the impacts of climate collapse and political shortsightedness.

Our government, instead of concretely helping people affected by the floods, is donating to the wrong people: from the PNRR to the Mattei Plan, they are privileging their own personal interests and those of fossil fuel lobbyists (such as ENI and SNAM) while criminalizing those who protest against this system corrupt at the root.

And then what?
Let’s get back into action, to take back our power and demand authentic democracy!

And we can do it thanks to people like you.

In the last 10 days we have raised 2700 euros. It is an extraordinary result, but we must do more to launch an intense campaign of action. Alessio, can you still support us?

We want to reach 10,000 euros by the end of the month.
And remember, for us the only lobbyist is you!

Thank you very much!

With love and determination,

Ultima Generazione

LA PIU’ GRANDE SICCITA’ DELLA STORIA METTE IN GINOCCHIO LA CATALOGNA IN SPAGNA: SE CONTINUA COSI’, DA FEBBRAIO RESTRIZIONI ANCHE A BARCELLONA CHE SI PREPARA A RAZIONARE L’ACQUA

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/20/la-piu-grande-siccita-della-storia-mette-in-ginocchio-la-catalogna-se-continua-cosi-da-febbraio-restrizioni-anche-a-barcellona-che-si-prepara-a-razionare-lacqua/7415769/amp/

di Andrea Cegna 20 Gennaio 2024

La scommessa, e la speranza, della politica catalana oggi si chiama pioggia. La scarsità di precipitazioni negli ultimi mesi sta facendo scendere le riserve idriche della regione sotto il livello di guardia del 16%. Il rischio concreto è che sarà necessario proclamare l’emergenza idrica e così il taglio nel consumo di acqua in tutta la regione, Barcellona compresa. Si tratta della più importante siccità della storia della Catalogna, qualcosa che supera la grande crisi idrica del 2008. La Generalitat si prepara all’eventualità che, anche a causa delle previsioni dei prossimi giorni, lo stato d’emergenza debba scattare a partire dal 1 febbraio. Le misure che si stanno preparando vanno dal divieto di riempire le piscine, sia nelle strutture turistiche che nelle abitazioni private, fino all’impossibilità di aprire nuovi allevamenti animali, così come ampliare o iniziare nuove attività agricole. Una misura choc che non può che interessare anche le due principali attività di consumo d’acqua nella regione: il turismo e l’allevamento. Misure urgenti che guardano all’emergenza ma non alla complessità della questione e che sono figlie dell’assenza di politiche pubbliche capaci di tenere conto delle trasformazioni climatiche.

Ad annunciare le misure studiate dalla Generalitat è stato il consigliere di Esquerra Republicana e membro del tavolo di lavoro Azione per il Clima, David Mascort. Il Piano contro la siccità prevede la riduzione dell’80% dell’irrigazione agricola, e del 25% del consumo di acqua da parte degli stabilimenti industriali. Il consumo può essere integrato con l’uso di acqua rigenerata proveniente da impianti di trattamento delle acque reflue, a spese dell’utenza, purché vi sia disponibilità di flussi. Aura Vidal di Enginyeria Sense Fronteres i Aigua és Vida dice: “Non solo siamo in una situazione di siccità meteorologica, ma stiamo vivendo una situazione di scarsità idrica dove il consumo di acqua è maggiore dell’acqua disponibile. Questo perché c’è una scarsa pianificazione delle riserve idriche e della loro conservazione. Per avere una buona gestione dell’acqua è necessario determinare la quantità di acqua necessaria per il sostentamento della popolazione e dei flussi ecologici che sostengono la vita”. Mentre per Enric Bárcena, deputato regionale di En Comù-Podem, “nell’attuale situazione di emergenza è necessario imporre restrizioni alla popolazione e ai diversi settori economici. Controlleremo l’equità nell’imposizione delle restrizioni così come il loro impatto economico. Deve esserci parità nelle restrizioni per i diversi settori e soprattutto ridurre il consumo di acqua utilizzata nel settore turistico”. Il deputato ricorda che “un turista consuma in media 5 volte l’acqua di un residente”. Anche perché chi vive in città da anni ha imparato a usarla in maniera sapiente.

Dopo la grande crisi del 2008 c’è stato un grosso lavoro di sensibilizzazione e così i residenti sanno che l’acqua non va sprecata e soprattutto che non è infinita. Marina, 69enne, passeggia per il mercato di Santantoni e racconta alla nipote di come il problema di questa crisi idrica stia nelle assenze della politica. Dice chiaramente: “Nel 2008 avevano previsto lavori e iniziative per salvaguardare l’acqua ma non le hanno mai fatte”. Luis e Carlos, incontrati in un bar del Raval, dicono che in Catalogna tutti sanno che l’acqua non va sprecata e che sono soprattutto le attività economiche a consumarla. Antonio dice che a casa sua si fa la doccia una volta alla settimana e massimo per cinque minuti. Maite invece punta il dito contro il cambiamento climatico e si dice “preoccupata perché il clima impazzito potrebbe generare una nuova normalità. Basta guardare il livello dei fiumi, scende visibilmente di anno in anno”.

Come detto, è proprio il turismo a consumare il maggior numero di litri d’acqua, tanto che Enric Bárcena ricorda che “diventa fondamentale, nelle località in cui la popolazione si moltiplica in estate a causa del turismo, ridurre il consumo di acqua per tali attività. È necessario che i turisti e le turiste che vengono in Catalogna prendano coscienza della situazione e contribuiscano a un uso responsabile dell’acqua durante la loro visita”. Aura Vidal insiste: “La crisi idrica evidenzia la necessità di comprendere che l’economia, la politica e la vita in generale sono soggette a limiti planetari. Qualsiasi modello che superi la disponibilità delle risorse compromette i diritti umani, sociali e ambientali. Un chiaro esempio di questo squilibrio è il modello economico della Catalogna, basato sull’esportazione di prodotti agroindustriali e sul turismo di massa. Solo nel 2023, la Catalogna ha accolto 15 milioni di turisti, di cui 10 milioni sono arrivati ​​nella sola città di Barcellona”. L’attivista ambientalista ricorda che “le nostre lotte vanno oltre il garantire la disponibilità di acqua e affrontare la siccità, implicano una revisione e un cambiamento di modello basato su ‘l’acqua bene comune’, così come nella riduzione e nel contenimento della domanda d’acqua e il ritorno alla gestione pubblica, democratica e con una partecipazione diretta della cittadinanza dell’acqua”.

La dottoressa Francesca Greco, esperta di politiche idriche internazionali e ricercatrice Marie Curie presso l’Università di Bergamo e Visiting Research Fellow presso King’s College di Londra, ricorda: “Il grande dilemma oggi presente in Catalogna è il classico conflitto intersettoriale dell’acqua. In tutto il mondo c’è una contesa tra il settore agricolo, industriale e domestico. In questa regione ci sono più maiali che persone e ciò ha una pesante ricaduta sull’inquinamento delle falde. Poi c’è l’industria del turismo, con i suoi sottosettori, che determina un consumo massiccio d’acqua soprattutto per quel che riguarda l’uso delle piscine. La scarsità è quindi mediata, non è un dato universale e solo legato alla scarsità di acqua dal punto di vista meteorologico, ma è una questione prioritariamente di gestione delle risorse. La scelta di razionalizzare l’acqua a uso domestico responsabilizza quindi i cittadini e le cittadine che però non sono i responsabili primari e così pagano le scelte politiche nel tutelare l’industria del turismo e del settore agricolo”. “Dobbiamo infine considerare che – chiude Enric Bárcena – di fronte ai cambiamenti climatici e l’aggravarsi degli episodi di siccità dobbiamo fare i conti con i limiti di disponibilità di una risorsa sempre più scarsa come l’acqua e quindi alla necessità di trovare forme idriche di massima efficienza. Si deve decidere come Paese quali sono le priorità decidendo dove destinare principalmente a loro l’acqua che avremo”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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The bet, and the hope, of Catalan politics today is called rain. The lack of rainfall in recent months is causing the region’s water reserves to fall below the warning level of 16%. The concrete risk is that it will be necessary to proclaim a water emergency and thus a cut in water consumption throughout the region, Barcelona including. This is the most important drought in the history of Catalonia, something that surpasses the great water crisis of 2008. The Generalitat is preparing for the eventuality that, also due to the forecasts for the next few days, the state of emergency must trigger from 1 February. The measures that are being prepared range from a ban on filling swimming pools, both in tourist facilities and in private homes, to the impossibility of opening new animal farms, as well as expanding or starting new agricultural activities. A shock measure that can only affect the two main water consumption activities in the region: tourism and livestock farming. Urgent measures that look at the emergency but not at the complexity of the issue and which are the result of the absence of public policies capable of taking into account climate transformations.

The measures studied by the Generalitat were announced by the councilor of Esquerra Republicana and member of the Climate Action working table, David Mascort. The plan against drought provides for the reduction of agricultural irrigation by 80%, and of water consumption by industrial plants by 25%. Consumption can be integrated with the use of regenerated water coming from wastewater treatment plants, at the expense of the user, as long as there is availability of flows. Aura Vidal of Enginyeria Sense Fronteres i Aigua és Vida says: “Not only are we in a meteorological drought situation, but we are experiencing a water scarcity situation where water consumption is greater than available water. This is because there is poor planning of water reserves and their conservation. To have good water management it is necessary to determine the quantity of water necessary for the sustenance of the population and the ecological flows that sustain life”. While for Enric Bárcena, regional deputy of En Comù-Podem, “in the current emergency situation it is necessary to impose restrictions on the population and the various economic sectors. We will monitor the fairness in the imposition of restrictions as well as their economic impact. There must be equality in the restrictions for the different sectors and above all reduce the consumption of water used in the tourism sector”. The deputy recalls that “a tourist consumes on average 5 times the water of a resident”. Also because those who have lived in the city for years have learned to use it wisely.

After the great crisis of 2008 there was a huge awareness-raising effort and so residents know that water should not be wasted and above all that it is not infinite. Marina, 69 years old, walks through the Santantoni market and tells her granddaughter how the problem of this water crisis lies in the absences of politics. He clearly says: “In 2008 they planned works and initiatives to safeguard water but they never carried them out.” Luis and Carlos, who met in a bar in the Raval, say that in Catalonia everyone knows that water should not be wasted and that it is above all the economic activities that consume it. Antonio says that at his house he showers once a week and for a maximum of five minutes. Maite instead points the finger at climate change and says she is “worried because the crazed climate could generate a new normality. Just look at the river levels, they drop visibly from year to year.”

As mentioned, it is precisely tourism that consumes the greatest number of liters of water, so much so that Enric Bárcena recalls that “it becomes fundamental, in places where the population multiplies in summer due to tourism, to reduce water consumption for these activity. It is necessary for tourists who come to Catalonia to become aware of the situation and contribute to responsible use of water during their visit.” Aura Vidal insists: “The water crisis highlights the need to understand that economics, politics and life in general are subject to planetary limits. Any model that exceeds resource availability compromises human, social and environmental rights. A clear example of this imbalance is the economic model of Catalonia, based on the export of agro-industrial products and mass tourism. In 2023 alone, Catalonia welcomed 15 million tourists, of which 10 million arrived in the city of Barcelona alone.” The environmental activist recalls that “our struggles go beyond guaranteeing the availability of water and addressing drought, they imply a review and change of model based on ‘water as a common good’, as well as in reducing and containing demand of water and the return to public, democratic management of water with direct participation of citizens”.

Dr. Francesca Greco, expert in international water policies and Marie Curie researcher at the University of Bergamo and Visiting Research Fellow at King’s College London, recalls: “The great dilemma present in Catalonia today is the classic inter-sectoral water conflict. All over the world there is a dispute between the agricultural, industrial and domestic sectors. In this region there are more pigs than people and this has a heavy impact on groundwater pollution. Then there is the tourism industry, with its subsectors, which determines massive water consumption especially when it comes to the use of swimming pools. The scarcity is therefore mediated, it is not a universal fact and only linked to the scarcity of water from a meteorological point of view, but is primarily a question of resource management. The choice to rationalize water for domestic use therefore places responsibility on citizens who, however, are not the primary ones responsible and thus pay for the political choices in protecting the tourism industry and the agricultural sector”. “Finally, we must consider that – concludes Enric Bárcena – in the face of climate change and the worsening of drought episodes we must deal with the limits of availability of an increasingly scarce resource such as water and therefore the need to find forms of water of maximum efficiency. We must decide as a country what the priorities are by deciding where to mainly allocate the water we will have to them.”

Source: Il Fatto Quotidiano

La diga in Catalogna al 4,25 per cento della capacità

Siccità in Spagna, nel bacino di Sau non c’è più acqua: le drammatiche immagini dal drone

Le rovine del vecchio paese affiorano in superficie. Dichiarata l’emergenza idrica a Barcellona

01/02/2024

Sono immagini drammatiche quelle girate con un drone mercoledì 31 gennaio sopra il bacino di Sau, la riserva idrica a circa 90 chilometri a nord di Barcellona che è ormai ridotta ai minimi termini.

Martedì, la diga era al 4,25 per cento della capacità, rispetto al 63,39 per cento della stessa settimana di 10 anni fa. 

La penuria d’acqua ha fatto riemergere le rovine della chiesa e degli edifici di Sant Romà de Sau.

La Catalogna ha dichiarato lo stato di emergenza in una vasta zona che include Barcellona e la sua area metropolitana e il sud della provincia di Girona.

Si tratta di un’area con 202 comuni e 5,9 milioni di residenti. Lo stato di emergenza comporterà l’introduzione di severe restrizioni idriche.

La decisione è stata annunciata dal governatore catalano Pere Aragonès ed è dovuta al calo complessivo delle riserve del sistema Ter-Llobregat, che si trova al di sotto del 16 per cento della capacità

Le misure entreranno in vigore da venerdì 2 febbraio e comporteranno un consumo massimo di 200 litri per abitante al giorno. Riguarderanno famiglie, agricoltura, industria e attività ricreative e comporteranno il divieto di lavare le auto e riempire le piscine vuote.

“Questa è la peggiore siccità mai registrata”, ha detto Aragonès in conferenza stampa, sottolineando che mai se n’è avuta in Catalogna una “tanto lunga e di tale intensità”. 

“La crisi climatica ci sta mettendo alla prova come è successo durante la pandemia”, ha concluso.

Uno studio del 2022 ha dimostrato che la penisola iberica non è mai stata così arida negli ultimi 1.200 anni.

Una situazione limite che sta costringendo i funzionari catalani a prendere in considerazione la possibilità di portare l’acqua a Barcellona via nave, una misura adottata nel 2008 quando i livelli dei bacini idrici erano vicini al 20% e gli impianti di desalinizzazione erano meno attivi.

Il governo locale vuole che i residenti riducano il consumo di acqua del 5% e gli agricoltori fino all’80%.

Fonte: Rainews

English translate

The dam in Catalonia at 4.25 percent of capacity

Drought in Spain, there is no more water in the Sau basin: the dramatic images from the drone

The ruins of the old town rise to the surface. Water emergency declared in Barcelona

01/02/2024

The images shot with a drone on Wednesday 31 January above the Sau basin, the water reserve about 90 kilometers north of Barcelona which is now reduced to a minimum, are dramatic images.

On Tuesday, the dam was at 4.25 percent capacity, compared to 63.39 percent the same week 10 years ago.

The water shortage has caused the ruins of the church and buildings of Sant Romà de Sau to resurface.

Catalonia has declared a state of emergency in a large area that includes Barcelona and its metropolitan area and the south of the province of Girona.

It is an area with 202 municipalities and 5.9 million residents. The state of emergency will lead to the introduction of severe water restrictions.

The decision was announced by the Catalan governor Pere Aragonès and is due to the overall decline in reserves of the Ter-Llobregat system, which is below 16 percent of capacity

The measures will come into force from Friday 2 February and will result in a maximum consumption of 200 liters per inhabitant per day. They will affect families, agriculture, industry and leisure activities and will involve a ban on washing cars and filling empty swimming pools.

“This is the worst drought ever recorded,” Aragonès said at a press conference, underlining that there has never been one “so long and of such intensity” in Catalonia.

“The climate crisis is testing us as happened during the pandemic,” he concluded.

A 2022 study showed that the Iberian Peninsula has never been so dry in the last 1,200 years.

An extreme situation that is forcing Catalan officials to consider the possibility of bringing water to Barcelona by ship, a measure adopted in 2008 when reservoir levels were close to 20% and desalination plants were less active.

The local government wants residents to reduce water consumption by 5% and farmers by up to 80%.

Source: Rai news

La Catalogna sta sperimentando modi per convivere con la siccità

21 MARZO 2024 – 19:00

Giovedì 1 febbraio, la Catalogna ha lanciato l’emergenza siccità, dopo aver vissuto il secondo mese dell’anno più caldo mai registrato nell’area con soglie al di sopra di 0,8 gradi centigradi rispetto alla media di temperatura rilevata dal 1991 al 2020. La decisione è arrivata dall’amministrazione dopo aver constatato una riduzione delle riserve dei bacini idrici al di sotto della soglia del 16% indicata nel Piano Siccità, e ha portato all’applicazione di numerose misure per far fronte alla crisi idrica che sta investendo la regione, e coinvolgendo circa 6 milioni di persone. Tra le misure prese si annoverano la limitazione del consumo di acqua per l’agricoltura, l’industria e l’uso privato nell’ottica di una “crescente pressione per accelerare gli sforzi di adattamento”. Il centro di studi Copernicus sta monitorando la situazione, e ha presentato uno studio per analizzare come la Catalogna si stia adattando alla situazione emergenziale.

Lo studio condotto da Copernicus e pubblicato in collaborazione con la testata Euronews analizza gli sforzi di adattamento della Catalogna alla emergenza idrica derivante dalla siccità, che per quanto sia un fenomeno di una straordinarietà ordinaria, rileva dati senza precedenti storici. Se infatti da un lato è vero che non è la prima volta che la Catalogna si trova in condizioni di difficoltà nella gestione della siccità e delle risorse idriche, dall’altro non si può evitare di notare come i numeri relativi, per fare un esempio, alle temperature siano ben al di sopra della normale registrazione fuori parametro. La scarsità delle risorse idriche è infatti rasente i minimi storici. Come riporta la stessa Euronews, il bacino di Sau, uno dei principali della regione, risulta praticamente svuotato dalle sue acque artificiali, mentre nell’entroterra della regione le famose cascate un tempo attrazione turistica sono oggi prosciugate.

Le prime misure adottate hanno visto una riduzione del limite giornaliero di consumo di acqua a 200 litri per persona al giorno, con la raccomandazione, ove possibile, di non andare oltre i 90. Questo limite include i litri di acqua consumata da ciascuna persona per sé stessa e per il proprio ambiente domestico, ma anche quelli consumati dalle imprese, dalle attività di natura industriale, negli uffici e nelle municipalità. Tali restrizioni si applicano anche ai turisti e arrivano a proibire la dispersione di acqua per determinate attività: è infatti vietato irrigare i giardini, l’erba dei campi sportivi (fatto salvo il caso in cui le strutture compensino l’utilizzo di tale acqua, per esempio chiudendo le docce), riempire le piscine e lavare privatamente la propria automobile.

Parallelamente alle restrizioni pubbliche, vi sono anche le iniziative private, tutte incentrate sul riciclo dell’acqua. A farlo è per esempio una struttura alberghiera che ormai da 25 anni riutilizza l’acqua di docce e lavandini nei servizi igienici, arrivando a risparmiare tonnellate di acqua. Lo stesso hotel sta collaborando con un team di scienziati per provare a vedere se è possibile depurare le acque grigie abbastanza da riutilizzarle anche per l’irrigazione e la coltivazione degli ortaggi. Un’altra azienda, invece, riutilizza le acque grigie nelle attività di pulizia. A frenare questo genere di iniziative, paradossalmente, pare essere proprio la legislazione spagnola per cui al momento si è autorizzati a utilizzare solo il 10% dell’acqua trattata.

La Catalogna è una regione che ha già dovuto far fronte al problema della siccità e della scarsità delle risorse idriche, tanto che tutt’oggi sono presenti e in funzione numerose installazioni costruite in risposta al lungo periodo senza piogge che ha investito la regione verso la fine degli anni 2000. Tra questi, figura l’impianto di desalinizzazione di El Prat de Llobregat, che tutt’ora è in attività 24 ore su 24 utilizzando energia rinnovabile. L’impianto soddisfa il 25% della richiesta di acqua della regione, tuttavia il suo utilizzo, che consiste nel prelievo delle acque del Mediterraneo a circa 2km dalla costa per trasformarla in acqua potabile, è caratterizzato da un altissimo dispendio di energia e da un altrettanto elevato costo. A usare meno energia e a risultare più sostenibile anche dal punto di vista dei costi è invece la struttura di rigenerazione dell’acqua che come El Prat funziona tutt’ora a pieno regime. Essa è costituita da un impianto di depurazione che tratta le acque già utilizzate, per poi fornirle a un secondo macchinario che le processa attraverso ulteriori sistemi di filtraggio, “trattando 180.000 m3 di acqua al giorno e soddisfacendo un altro 25% della domanda”. L’acqua, poi, viene trasportata circa 16 chilometri a monte per essere reintrodotta nel fiume Llobregat e mescolarsi con l’acqua naturale. Solo a quel punto, essa viene riestratta, filtrata e immessa nel sistema, dando vita a un ciclo artificiale dell’acqua.

Il sistema di funzionamento dell’impianto di rigenerazione dell’acqua segue la normativa europea e dà luogo a vantaggi anche dal punto di vista ambientale perché sostiene gli ecosistemi naturali e tiene viva la presenza di acqua sul territorio naturale. Nonostante ciò, la Catalogna sta ancora soffrendo le condizioni della siccità, che negli ultimi anni ha colpito numerosi Paesi, Italia compresa, e non è ancora chiaro quando i limiti imposti verranno definitivamente tolti. Come ritengono numerosi scienziati intervistati da Euronews, tuttavia, le iniziative di riciclo dei privati catalani e gli impianti tecnologici della regione non vogliono servire solo a far fronte alle crisi idriche, ma intendono costituire un primo passo per ripensare il rapporto dell’uomo con l’ambiente e con la gestione e l’amministrazione delle risorse.

[di Dario Lucisano]

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On Thursday 1 February, Catalonia launched the drought emergency, after experiencing the second month of the hottest year ever recorded in the area with thresholds above 0.8 degrees centigrade compared to the average temperature recorded from 1991 to 2020 The decision came from the administration after having noted a reduction in water basin reserves below the 16% threshold indicated in the Drought Plan, and led to the application of numerous measures to deal with the water crisis that is affecting the region, and involving around 6 million people. The measures taken include limiting water consumption for agriculture, industry and private use with a view to “growing pressure to accelerate adaptation efforts”. The Copernicus study center is monitoring the situation, and has presented a study to analyze how Catalonia is adapting to the emergency situation.

The study conducted by Copernicus and published in collaboration with the newspaper Euronews analyzes Catalonia’s efforts to adapt to the water emergency resulting from the drought, which although an extraordinary phenomenon, reveals data without historical precedents. In fact, if on the one hand it is true that it is not the first time that Catalonia has found itself in difficult conditions in managing drought and water resources, on the other hand one cannot avoid noticing how the relative numbers, for example, at temperatures are well above normal off-parameter recording. The scarcity of water resources is in fact bordering on historic lows. As Euronews itself reports, the Sau basin, one of the main ones in the region, is practically emptied of its artificial waters, while in the hinterland of the region the famous waterfalls, once a tourist attraction, are now dried up.

The first measures adopted saw a reduction in the daily water consumption limit to 200 liters per person per day, with the recommendation, where possible, not to go beyond 90. This limit includes the liters of water consumed by each person for themselves itself and for one’s domestic environment, but also those consumed by businesses, industrial activities, offices and municipalities. These restrictions also apply to tourists and go so far as to prohibit the dispersion of water for certain activities: it is in fact forbidden to irrigate the gardens, the grass of the sports fields (except in the case in which the structures compensate the use of this water, for example by closing showers), filling swimming pools and washing your car privately.

In parallel with public restrictions, there are also private initiatives, all focused on water recycling. For example, this is done by a hotel facility that has been reusing water from showers and sinks in the toilets for 25 years now, saving tons of water. The hotel itself is collaborating with a team of scientists to try to see if it is possible to purify the gray water enough to reuse it for irrigation and the growing of vegetables. Another company, however, reuses gray water in cleaning activities. Paradoxically, it seems to be the Spanish legislation that is holding back this type of initiative, according to which at the moment only 10% of the treated water is authorized to be used.

Catalonia is a region that has already had to face the problem of drought and scarcity of water resources, so much so that numerous installations built in response to the long period without rain that hit the region towards the end are still present and in operation today. of the 2000s. Among these, there is the El Prat de Llobregat desalination plant, which is still in operation 24 hours a day using renewable energy. The plant satisfies 25% of the region’s water demand, however its use, which consists of withdrawing Mediterranean waters about 2km from the coast to transform it into drinking water, is characterized by a very high expenditure of energy and an equally high cost. What uses less energy and is more sustainable also from a cost point of view is the water regeneration structure which, like El Prat, is still working at full capacity. It consists of a purification plant that treats the water already used, and then supplies it to a second machine that processes it through further filtering systems, “treating 180,000 m3 of water per day and satisfying another 25% of demand”. The water is then transported approximately 16 kilometres upstream to be reintroduced into the Llobregat river and mix with natural water. Only at that point is it re-extracted, filtered and introduced into the system, creating an artificial water cycle.

The operating system of the water regeneration plant follows European legislation and also gives rise to advantages from an environmental point of view because it supports natural ecosystems and keeps the presence of water alive in the natural territory. Despite this, Catalonia is still suffering from drought conditions, which have affected numerous countries in recent years, including Italy, and it is not yet clear when the imposed limits will be definitively lifted. As numerous scientists interviewed by Euronews believe, however, the recycling initiatives of Catalan private individuals and the technological systems of the region are not intended only to serve to deal with water crises, but intend to constitute a first step towards rethinking man’s relationship with environment and with the management and administration of resources.

Source: L’Indipendente

https://www.lindipendente.online/2024/03/21/la-catalogna-sta-sperimentando-modi-per-convivere-con-la-siccita/

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

ULTIMA GENERAZIONE IN AZIONE AL MUSEO DEGLI UFFIZI DI FIRENZE: NON CI CENSURERANNO

Agli Uffizi Giordano vìola le misure cautelari

L’azione di Giordano al Museo degli Uffizi di Firenze che ha violato l’ordine cautelare emesso nei suoi confronti: un’altra azione di disobbedienza civile che merita il massimo rispetto in nome della battaglia per contrastare il Riscaldamento Globale indotto dall’uomo


Ciao Alessio, cosa saresti disposta/o a fare per chiedere giustizia al Governo? Giordano è disposto ad andare in prigione. Ieri ha violato le misure cautelari: gli era stato imposto l’obbligo di dimora per aver occupato pacificamente una strada assieme altre 11 persone. Lo ha fatto per chiedere protezione per le persone che ama e per le persone che ha assistito da operatore socio-sanitario, per chiedere giustizia e protezione da incendi, frane e alluvioni. Per loro ha accettato il rischio del carcere.

Un eroe? Un pazzo? Un disperato? No. 
Né Giordano né nessun altro di noi si riconosce in queste etichette. Se ci pensi bene, agire così è una risposta perfettamente proporzionata alla situazione. In Sicilia la siccità è emergenza. La circolazione oceanica dell’Atlantico è fottuta. In Emilia Romagna e in Toscana le alluvioni hanno distrutto case, raccolti e ucciso 23 persone, e il Governo ha ben poco interesse ad aiutare le comunità colpite. Noi cittadinə cosa dovremmo fare?
Giordano è una persona comune. Per questo il tuo sostegno è davvero essenziale per affrontare le conseguenze delle azioni. Grazie di essere al nostro fianco!

Ieri agli Uffizi abbiamo attaccato con lo scotch le immagini della devastazione di Campi Bisenzio…sopra il vetro protettivo della Venere di Botticelli.

Pochi minuti dopo la sala è stata chiusa, hanno spento le luci, lasciandoci soli in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine.

Evidentemente denunciare la tragedia che stanno vivendo i nostri concittadini è scandaloso. Dobbiamo lasciare queste opere eterne nelle loro immobilità, senza turbare la visita dei turisti. Un po’ come a Sanremo…denunciare un genocidio? Impossibile! E’ una festa, deve essere SOLO una festa. Non possiamo correre il rischio di riconnetterci con la realtà?

Grazie per il tuo prezioso sostegno,

Ultima Generazione, Rete A22

Sostienici al link: https://cause.lundadonate.org/ultimagenerazione/aiutaciadaffrontarelespeselegali-9

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ULTIMA GENERAZIONE IN ACTION AT THE UFFIZI MUSEUM IN FLORENCE: THEY WILL NOT CENSORE US

At the Uffizi, Giordano violates precautionary measures

Hi Alessio, what would you be willing to do to ask for justice from the Government? Giordano is willing to go to prison. Yesterday he violated the precautionary measures: he was ordered to stay for having peacefully occupied a street together with 11 other people. He did it to ask for protection for the people he loves and for the people he assisted as a social and health worker, to ask for justice and protection from fires, landslides and floods. For them he accepted the risk of prison.

A hero? A madman? Desperate? No.
Neither Giordano nor any of us recognize ourselves in these labels. If you think about it, acting like this is a perfectly proportionate response to the situation. In Sicily, drought is an emergency. The Atlantic ocean circulation is fucked. In Emilia Romagna and Tuscany, floods have destroyed homes, crops and killed 23 people, and the Government has little interest in helping the affected communities. What should we citizens do?
Giordano is an ordinary person. This is why your support is truly essential to face the consequences of actions. Thank you for being by our side!

Yesterday at the Uffizi we taped up the images of the devastation of Campi Bisenzio…over the protective glass of Botticelli’s Venus.

A few minutes later the room was closed, they turned off the lights, leaving us alone waiting for the arrival of the police.

Evidently denouncing the tragedy that our fellow citizens are experiencing is scandalous. We must leave these eternal works in their immobility, without disturbing the visits of tourists. A bit like in Sanremo… denouncing a genocide? Impossible! It’s a party, it JUST has to be a party. Can’t we take the risk of reconnecting with reality?

Thank you for your precious support,

Ultima Generazione A22 Network

ALL ULTIMA GENERAZIONE A22 NETWORK ACTIONS IN ITALY

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro della Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network per contrastare il Riscaldamento Globale indotto artificialmente

SINISTRA ITALIANA 2023-2024, QUALI LE PRIORITA’?

Vasto (CH), lì 13 Gennaio 2024 ore 19.19

Buonasera a tutti e a tutte: vi notifico che mi è arrivato per email il sondaggio lanciato da Sinistra Italiana, forza di vera sinistra attualmente presente in Parlamento, riguardo le priorità da affrontare per il biennio 2023-2024. Ecco cosa ho risposto:

Good evening to everyone: I would like to inform you that the survey launched by the Italian Left, a true left-wing force currently present in Parliament, regarding the priorities to be addressed for the two-year period 2023-2024, has arrived by email. Here's what I replied:
https://actionnetwork.org/forms/sinistra-italiana-2023-quali-le-priorita

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto al Cambiamento Climatico in atto

GRAZIE DA ULTIMA GENERAZIONE

Grazie per il tuo prezioso sostegno
Chloé, Michele e Laura di Ultima Generazione ti ringraziano di cuore per il tuo aiuto. 

Ciao Alessio Brancaccio, grazie davvero per aver deciso di prendere posizione. Siamo cittadine e cittadini comuni, preoccupati per la crisi climatica ma determinati a fare tutto il possibile e a non rassegnarci, nonostante la situazione sia ogni giorno più drammatica. Resta ancora molta strada da fare: dall’alto non arriverà il necessario cambio di passo perché gli interessi dell’élite economica sono troppo radicati e influenti.
Il nostro ruolo è smuovere maggiormente l’opinione pubblica e costruire un fronte compatto di cittadini in resistenza civile, affinché le nostre richieste non possano più essere ignorate. La repressione non ci fermerà. Grazie a te. 

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

ATTIVISTI ULTIMA GENERAZIONE, IL VATICANO CONDANNA OGNI ATTO DI VIOLENZA CONTRO L’ARTE

26 Maggio 2023 – 12:16

La Santa Sede, in una nota volta a promuovere il turismo “responsabile” e “sostenibile”, prende posizione sulle iniziative degli attivisti per sensibilizzare sul cambiamento climatico. Monsignor Rino Fisichella: “La protezione è dovere di tutti”.

Le proteste degli attivisti di Ultima Generazione continuano a spaccare l’opinione pubblica, tra chi ne condanna l’operato e chi rivendica l’importanza dei gesti dimostrativi compiuti per sensibilizzare i cittadini sul cambiamento climatico. Ora anche il Vaticano si schiera e condanna le gesta dei cosiddetti “ecovandali”. “Nell’attenzione alle opere d’arte, che da secoli sono patrimonio dell’umanità e che diventano meta di turisti del mondo intero”, sottolinea il Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella, in un documento del Vaticano sul turismo, “è utile ribadire che la loro protezione è responsabilità di tutti e per questo si deve condannare con convinzione ogni forma di violenza che attenta alla loro conservazione”. 

“Col turismo di massa rischio di perdità di identità”

La Santa Sede auspica poi un turismo “sostenibile” e “responsabile” nel quale ci sia spazio anche per “l’accoglienza cristiana”. In particolare, monsignor Fisichella sottolinea che “la Chiesa ha sempre riconosciuto e sostenuto il valore e l’importanza dell’arte, della cultura e della loro salvaguardia perché permettano di conoscere Dio e di mantenere vive le radici cristiane. La via della bellezza è parte integrante della nostra missione di annunciare il Vangelo e di promuovere la crescita spirituale dei credenti. Per questa ragione serve che gli investimenti non mirino solo al turismo di massa, possibile veicolo di perdita di identità culturale e religiosa. Al contrario, è opportuno che mentre si concentrano gli investimenti sulle infrastrutture, si promuova la dignità di tutti i lavoratori del settore turistico, così da contribuire ad aumentare la qualità del loro lavoro e del turismo stesso”.

LAZIO

Attivisti Ultima Generazione, blitz con fango davanti al Senato. FOTO

Nuovo blitz degli ambientalisti di Ultima Generazione davanti al Senato: gli attivisti stavano manifestando davanti a Palazzo Madama e due di loro si sono cosparsi di fango. I primi a intervenire sono stati i carabinieri che li hanno fermati, con la collaborazione della polizia locale. Undici le persone portate in caserma. Indagano i Carabinieri della Compagnia di Roma Centro.

“Il governo deve prendersi le propria responsabilità”, hanno detto gli attivisti che sono stati appunto bloccati dalle forze dell’ordine e si trovano davanti alla sede del Senato.

A spogliarsi sono state due ragazze, che si sono gettate addosso acqua e fango davanti al portone del Senato. Altri manifestanti hanno svuotato gli estintori contro il muro di Palazzo Madama, lanciando anche acqua.

Un’altra azione degli attivisti del movimento ambientalista Ultima Generazione nel centro a Roma, dopo l’acqua nera a Fontana di Trevi, alla Barcaccia e a piazza Navona, e le donne seminude in via del Tritone.

Le forze dell’ordine sono subito intervenute e hanno bloccato una decina di persone che sono state accompagnate in caserma per essere identificate e denunciate.

Nel 2023 sono già più di cento gli attivisti segnalati all’autorità giudiziaria con 93 fogli di via obbligatori per i non residenti a Roma.

Già nelle settimane scorse proprio Palazzo Madama era stato già preso di mira dagli attivisti che allora imbrattarono le pareti esterne con vernice lavabile.

Il #Vaticano contro #UltimaGenerazione. Mons. #RinoFisichella: “Va condannata ogni forma di #violenza contro l’#arte“. #SkyTG24

https://x.com/bralex84/status/1709936950151659587

“L’unico #Fisichella che seguo ed ascolto è l’#AmmiraglioRomano ex-pilota di #F1 #GiancarloFisichella di #Roma, il Monsignore della #Chiesa non deve rompere le palle! Le azioni all’#arte sono servite a far capire che con i #cambiamenticlimatici anch’essa è in pericolo!”

Giancarlo Fisichella Jordan Ford, vincitore del rocambolesco GP di F1 in Brasile nel 2003
Giancarlo Fisichella, pilota GT di casa Ferrari. E’ noto con il soprannome di “Ammiraglio Romano” per le grandi doti di guida che dimostra ancora oggi a 50 anni!
https://www.livegp.it/f1-i-50-anni-di-giancarlo-fisichella-dalla-borgata-romana-al-sogno-ferrari/
Giancarlo Fisichella, pilota FIA WEC team Iron Lynx https://www.fiawec.com/en/driver/58
Giancarlo Fisichella, Ferrari 488 EVO Scuderia Baldini #27, Campionato Italiano GT Sprint https://www.acisport.it/en/CIGT/protagonists/2021/7348/giancarlo-fisichella

https://x.com/bralex84/status/1709938472147132633

“The only #Fisichella that I follow and listen to is the #Roman Admiral, former #F1 driver #GiancarloFisichella of #Rome, the #Church Monsignor must not break the balls! The actions towards #art served to make it clear that with #climatechange it too is in danger!”

https://x.com/bralex84/status/1709939340858851550

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network

CLIMA, LO STUDIO DI COPERNICUS: E’ STATO IL SETTEMBRE PIU’ CALDO DI SEMPRE

05 Ottobre 2023 – 07:09

Settembre 2023 è stato il Settembre più caldo di sempre
https://tg24.sky.it/cronaca/2023/10/05/clima-settembre-piu-caldo-di-sempre

Secondo l’osservatorio dell’Unione europea, nel mese scorso si sono toccate temperature mai raggiunte prima per la stagione. Il direttore di C3s: “Abbiamo vissuto uno tra i mesi più incredibili di sempre dal punto di vista climatico. È semplicemente da non crederci”

Il Copernicus Climate Change Service (C3s), l’osservatorio climatico dell’Unione Europea, ha pubblicato un rapporto in cui si evidenzia come il settembre appena trascorso sia stato il più caldo di sempre. La temperatura superficiale media dell’aria è stata di 16,38 gradi, 0,93 gradi superiore alla media dello stesso mese degli anni 1991-2020 e di 0,5 gradi superiore al precedente record del 2020.

C3s: “Il cambiamento climatico è qui”

Il dato stupisce ancora più considerando che solitamente i record di temperatura vengono battuti con margini molto più piccoli, prossimi a un decimo di grado. Il rapporto afferma che si è trattato del mese caldo più anomalo registrato dal 1940: circa 1,75 gradi più caldo della media dei mesi di settembre del periodo preindustriale 1850-1900. “Abbiamo vissuto il settembre più incredibile di sempre dal punto di vista climatico. È semplicemente da non crederci”, ha commentato il direttore di C3s, Carlo Buontempo. “Il cambiamento climatico non è qualcosa che accadrà tra dieci anni. Il cambiamento climatico è qui”.

AMBIENTE

Indice vivibilità climatica, le città italiane con il clima migliore

Sul gradino più alto del podio c’è Macerata, che scala molti posti rispetto agli anni scorsi. Segue Savona e quindi Matera. Male Catania e Caltanissetta, agli ultimi posti insieme ad alcuni centri della Pianura Padana. Fra le grandi città la migliore è Napoli. Migliorano Roma e Milano, peggiorano Torino e Bologna.

Il sito iLMeteo.it ha analizzato per Il Corriere della Sera le città italiane secondo 14 indicatori che caratterizzano il clima e ne ha tratto una classifica sulla vivibilità climatica.

Secondo il meteorologo Lorenzo Tedici, responsabile media del sito, i centri italiani che nel 2022 hanno avuto il migliore clima sono distribuiti in modo equo su tutto il territorio. Vincono in generale quelli situati in zone collinari oppure in riva al mare.

Al primo posto c’è Macerata, nelle Marche. Ha raccolto in tutto 762 punti e ha scalato gran parte della classifica rispetto all’anno scorso, quando era risultata 76esima. Non aveva inoltre mai superato la 14esima posizione, raggiunta solo nel 2016.

Savona con 756 punti è al secondo posto – come un anno fa – Matera (in foto)al terzo con 744. Seguono Brindisi e Bari che sono in quarta e quinta posizione.

Il centro lucano registra un grande balzo in avanti, dato che dalla 42esima posizione del 2021 sale al terzo posto. Al sesto c’è Genova (in foto). Poi Sondrio, Barletta, Campobasso, Ancona.

Macerata – insieme ad altre dieci città – è al primo posto per quanto riguarda la resistenza alle ondate di calore. La sua posizione collinare l’ha preservata dal caldo estremo.

La più colpita invece è Vercelli, con 150 giorni di calore e almeno quattro consecutivi in cui la temperatura media giornaliera è maggiore della media 2010-2021 per quello specifico giorno.

Tra le grandi città, Napoli si posiziona 17esima ed è quella che ottiene il risultato migliore: nel 2021 era al 93esimo posto. Palermo è 32esima, Roma poco lontana al 43esimo posto (e scala 30 posizioni in due anni).

Per trovare le città del Nord bisogna andare oltre nella classifica: Milano guadagna 14 posizioni in un anno ed 75esima, due posti dietro a Firenze. Perdono ciascuna 20 posti invece Torino e Bologna, che occupano l’86esima e 94esima posizione.

Tre città sarde e due siciliane agli ultimi dieci posti: Caltanissetta e ultima in assoluto Catania (in foto). Oltre alle città della Pianura padana come Cremona, Piacenza, Novara, Vercelli e Forlì.

#Clima, lo studio di #Copernicus: #Settembre è stato il mese più caldo di sempre. #SkyTG24

https://x.com/bralex84/status/1709874123990503788

VIDEOCONFERENZA ULTIMA GENERAZIONE 27 SETTEMBRE 2023 ORE 21: “COME INFLUISCE L’ALIENAZIONE DELLE PERSONE SUL RAPPORTO CON IL CAMBIAMENTO CLIMATICO?” E SPERIMENTAZIONE DEL NUOVO FORMAT “ACQUARIO”

Vasto (CH), lì 28 Settembre 2023 ore 0.15

Buonanotte amici ed amiche, questo articolo lo dedico alla videoconferenza che poche ore fà alle 21 del 27 Settembre ho avuto con gli attivisti e le attiviste di Ultima Generazione su Zoom, evento al quale sono stato invitato, come di consueto, da Samuele Campello, l’organizzatore. Nella videoconferenza di questa sera è stato varato un nuovo format di partecipazione ai lavori denominato “l’Acquario”, ovvero uno spazio composto da massimo cinque persone con un tempo massimo di intervento per tutti stabilito a 20 minuti, in cui parla un oratore e tutti gli altri spengono la propria videocamera per ascoltare l’intervento, poi chi vuole intervenire accende la videocamera ed espone liberamente il proprio punto di vista in merito all’argomento trattato dall’oratore principale, che stasera era Pedro Piccolino Boniforti. La domanda posta a me e a tutti gli altri partecipanti alla riunione è stata la seguente: “Come può influire l’alienazione sul rapporto con il cambiamento climatico?” E da questa domanda si è aperto un Mondo a tutti noi, ci siamo aperti in piena empatia ed ognuno ha esposto il proprio rapporto con l’alienazione da un punto di vista psicologico nei riguardi dei cambiamento climatico. Per quanto mi riguarda non posso che esprimere un feedback più che positivo: io che ho avuto modo di sperimentare in prima persona la nuova formula di discussione devo dire che sono rimasto impressionato, è stata una formula molto immersiva, coinvolgente, empatica, azzeccata in modo totale a livello sentimentale tutte le persone che entrano in questo nuovo format, il quale verrà sicuramente utilizzato anche nelle prossime videoconferenze, per cui vi invitiamo a partecipare in massa se anche voi vorrete dare il vostro contributo utile alla causa, ricordando che siamo tutti sulla stessa barca e l’importante è cercare di remare tutti dalla stessa parte, peccato che ancora oggi qualcuno lo faccia in direzione opposta! Per aderire basta andare sul sito di Ultima Generazione e partecipare alle nostre video presentazioni della domenica e nei follows up del mercoledì. Siamo su Zoom, vi aspettiamo a braccia aperte e numerosi!

La grande romana Chloé Bertini intervenuta recentemente in televisione nel programma Piazzapulita su La7 condotto dal giornalista Corrado Formigli

#piazzapulita L’attivista Chloe Bertini (Ultima Generazione) si scontra col geologo Prestininzi. Formigli prova a calmarla ma lei lascia lo studio

https://x.com/La7tv/status/1654261674403155969

VIDEO PRESENTAZIONE SAMUELE CAMPELLO CON GLI AGGIORNAMENTI DI SETTEMBRE 2023 RIGUARDO LA CAMPAGNA DI ULTIMA GENERAZIONE

SAD (Sussidi Ambientalmente Dannosi) e costruzione alternativa culturale con la scrittrice Bompiani, Gosh, lo scrittore Erri De Luca ed il giornalista Michele Santoro

STANZA SECONDARIA CON TOMMASO JUHASZ UG, ALESSIO BRANCACCIO UG E FONDAZIONE MICHELE SCARPONI ONLUS, ALFONSO MONTORIO, IRENE QUATTRINI E SILVIA ALTAMURA

“Io parlo da una regione come l’Abruzzo dove il fattore alienazione verso il cambiamento climatico è molto, anche ben troppo noto. Tutto dipende da scelte politiche sbagliate a monte che non sono volte a garantire la tutela dei nostri ecosistemi, della flora, della fauna e delle comunità che vi vivono all’interno e questo si riflette anche sulla percezione delle persone che finiscono per non considerare l’importanza della cura dell’ambiente e della salute umana, perché tutelare l’ambiente è fondamentale per garantire la vita umana, senza ambiente non vi è vita sul Pianeta.” Se avessi il potere decisionale politico a livello nazionale, il primo provvedimento a cui penserei per migliorare il controllo delle aree protette in Italia è la demilitarizzazione dei Carabinieri Forestali e ripristinare il Corpo Forestale dello Stato, abolendo la Riforma Madia, il D. Lgs. 177/2016 introdotto dall’ex-Ministro ai rapporti con le Pubbliche Amministrazioni Marianna Madia del Governo Renzi.

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo ed attivista del movimento ambientalista italiano Ultima Generazione A22 Network