diritti

CONGRESSO NAZIONALE SINISTRA ITALIANA LA VITA CHE VERRA’

https://www.sinistraitaliana.si

Caro Alessio,

il nostro congresso nazionale, La vita che verrà, è stato bellissimo. Tante compagne e tanti compagni sono arrivati da tutta Italia e hanno portato il loro contributo e il loro entusiasmo, per continuare tutte e tutti insieme il nostro impegno per per un mondo più verde e più giusto.

Abbiamo parlato di giustizia sociale, di lotta al patriarcato, di salari sempre troppo bassi, di transizione climatica, di pace e soprattutto di futuro, con passione, prospettiva e speranza. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la nostra comunità. Grazie al programma di raccolta fondi dal basso che stiamo portando avanti da questa estate, siamo stati in grado di fare molte più cose. Per questo è così importante il sostegno di tutti per ottenere grandi risultati anche nel 2024.

Il Congresso nazionale di Sinistra Italiana ha rieletto Nicola Fratoianni Segretario Nazionale e ha nominato Nichi Vendola Presidente del nostro partito. È stata anche eletta una nuova Assemblea nazionale e tutti i nomi dei suoi componenti saranno presto sul nostro sito. Per rivedere gli interventi di ospiti e delegati c’è invece il nostro canale Youtube

Il futuro che verrà è luce, contro il buio in cui vogliono condannarci. Andiamo avanti, insieme.

Grazie. 

Sinistra Italiana

Dal 2017 Sinistra Italiana si batte per un obiettivo chiaro: fare dell’Italia un Paese più giusto, più solidale, più verde. Se anche tu credi nei nostri valori e hai a cuore il futuro delle prossime generazioni, DONA oggi 10 euro.

https://cause.lundadonate.org/sinistraitaliana/sostienisinistraitaliana

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, membro partecipante ordinario Fondazione Michele Scarponi Onlus, ideologo e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione appartenente alla Rete Internazionale A22 in contrasto del Cambiamento Climatico in atto

MISTERO IN TRENTINO: CHI HA UCCISO L’ORSO M62? GLI ANIMALISTI CHIEDONO CHIAREZZA

In Trentino le acque sono tutt’altro che calme intorno alla delicata convivenza fra umani e orsi

Redazione 2 Maggio 2023

https://www.montagna.tv/220027/trovato-morto-lorso-m62-gli-animalisti-chiedono-chiarezza/

Un blitz animalista nel centro di Trento nella notte fra il 30 aprile e il primo maggio e il presidente di Leal, la Lega Antivivisezionista, Gian Marco Prampolini, che parla di “giustizialismo becero di una politica locale incompetente” e chiede un “approfondimento” sulla vicenda, anche dal punto di vista legale.

In Trentino le acque sono tutt’altro che calme intorno alla delicata convivenza fra umani e orsi, e ad agitarle ulteriormente, proprio domenica scorsa, è stato il ritrovamento del cadavere di M62, un maschio di circa 5 anni, considerato appunto uno degli esemplari “problematici”.

Era parte di una cucciolata sotto osservazione

Il corpo è stato trovato da un gruppo di escursionisti in una zona difficilmente accessibile tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino: secondo quanto riferito, l’animale era “in stato di decomposizione ma non avanzata. Dalla Provincia autonoma di Trento hanno spiegato che a stabilire le cause della morte sarà l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, cui la carcassa sarà consegnata per l’autopsia.

M62 è uno dei quattro componenti dell’eccezionale (per numero) cucciolata cui appartenevano anche l’orsa F43, morta a settembre 2022 durante la sostituzione periodica del suo radiocollare, e soprattutto l’orso M57, che ad agosto 2020 aggredì un carabiniere che stava passeggiando vicino al laghetto di Andalo. Da allora, M57 è rinchiuso nel Centro faunistico del Casteller, lo stesso dove si trova l’orsa JJ4.

Secondo quanto si legge nel Rapporto Grandi carnivori della Provincia di Trento, M62 si sarebbe più volte avvicinato ai centri abitati, soprattutto in val di Sole e sull’Altopiano della Paganella, sia nel 2020 sia nel 2021: gli era stato attaccato un radiocollare ed era stato sottoposto a “ripetute azioni di dissuasione quando si è reso protagonista di comportamenti indesiderati, come l’ingresso in centri abitati”. Ancora: il 17 novembre 2021, M62 aveva “seguito la traccia del trascinamento di un cervo abbattuto da 4 cacciatori nel territorio comunale di Contà, fino ad arrivare a una distanza minima di 15 metri dalle persone. L’interazione è durata circa una decina di minuti, durante i quali l’orso ha manifestato un’estrema confidenza/accettazione della presenza ravvicinata dei cacciatori, nonostante i loro tentativi di allontanarlo”.

L’ipotesi: ucciso da un altro orso adulto

Le autorità hanno comunicato che le ferite sul corpo di M62 sarebbero “probabilmente da attribuire all’attacco di un maschio di orso adulto, un’ipotesi avanzata dal Corpo Forestale, intervenuto per la rimozione dell’animale, e rafforzata dal fatto che gli scontri tra orsi adulti non sono infrequenti durante la stagione degli amori, che è già in corso.

Nonostante questo, com’era prevedibile vista anche la questione di JJ4 e della morte del runner Andrea Papi, il ritrovamento ha scatenato le associazioni animaliste, con appunto Leal, ODV e Zampe che hanno inviato una richiesta di accesso agli atti e chiesto di poter partecipare all’autopsia dell’animale; anche Oipa e Enpa hanno preteso di conoscere le cause della morte.

Fonte: Montagna Tv

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

LA STORIA DI IAMWALT: DAL MOLISE A ROTTERDAM IN OLANDA E DALL’OLANDA A MARSIGLIA IN FRANCIA

Vasto, lì 12 Aprile 2023 ore 23.00

Buonasera a tutti e a tutte, stasera vi racconto la storia di IamWalt, un ragazzo che nel 2020, in piena pandemia COVID19, è dovuto emigrare dal mio vicino Molise destinazione Rotterdam in Olanda dove era approdato per motivi di lavoro, avendo passato ben tre colloqui di lavoro e scegliendo poi la soluzione lavorativa a lui più congeniale che lo ha portato ad un approdo temporaneo nella città olandese, ma nel successivo 2022 si è trasferito da Rotterdam a Marsiglia in Francia, da dove sta attualmente seguendo e documentando sul suo canale youtube tutte le mobilitazioni di lavoratori appartenenti alla classe operaia francese e sindacati francesi come la Confederation General du Travail (CGT), mobilitazioni popolari di massa veicolate da Jean Luc Melèchon, il leader del partito socialista La France Insoumise, contro la riforma delle pensioni voluta dal Presidente francese Emmanuel Macron ed il suo Governo della Premier Elizabeth Borne, che hanno scavalcato il Parlamento francese sfruttando l’articolo 49 comma 3 della Costituzione francese che permette l’adozione di questo tipo di misura che ha innalzato l’età per il raggiungimento della pensione per un lavoratore dagli attuali 62 anni a 64 anni, in ottica adeguamento politiche di welfare e sociali a tutte le altre sempre peggiori di tutti i Paesi appartenenti all’Eurozona: in Spagna, Portogallo e Finlandia si va in pensione a 65 anni, in Belgio a 66 anni, in Germania ed in Italia addirittura a 67 anni, un provvedimento che penalizza molto tutti quei lavoratori che lavorano in contesti definiti usuranti (operai di fabbrica in catena di montaggio, saldatori, tonitori, fresatori, minatori), ma l’aspetto ancor più grave dell’adozione di queste misure indegne verso l’intera categoria dei lavoratori non ha portato a nessun tipo di rivolta di piazza né in Italia, né in Germania e né in tutti quegi altri Paesi europei che attuamente hanno le peggiori politiche sociali e di welfare che andrebbero modificate per andare incontro ai lavoratori che portano avanti i vari paesi europei dal basso, non per tutelare gli interessi delle caste elitarie massoniche che stanno sempre più distruggendo il lavoro andando a colpire ed ad annullare direttamente i diritti dei lavoratori! In Francia la popolazione ha molto ben capito questo aspetto, una lavoratrice intervistata dalla testata giornalistica Euronews ha detto: “Per quale motivo un Pese come la Francia, che ha tra le migliori politiche sociali e di welfare, devono essere adeguate ai paesi dell’Eurozona che hanno già da anni nei loro ordinamenti welfare, le peggiori politiche sociali?” Ogni allusione a Italia e Germania sono state puramente casuali! In questi quasi 15 giorni di mobilitazioni, sono scese tutte in piazza più di 500 mila persone a Parigi, Marsiglia ed in tutte le altre maggiori città francesi per ribadire il loro secco diniego verso l’innalzamento dell’età pensionabile con la scusa dell’aumento della’aspettativa di vita, lo stesso modu operandi adottato dall’ex-Ministro al Lavoro italiano Elsa Fornero nel Governo tecnico di Mario Monti nel 2011, ma in realtà la vera motivazione si cela dietro al fatto che i Governi appartenenti ai Paesi dell’Eurozona non hanno più fondi ncessari a pagare pensioni in Paesi che hanno una popolazione sempre più in progressivo invecchiamento ed in cui vi sono oggi delle crisi sociali senza precedenti nella loro storia, dalla loro costituzione ad oggi. Se si tenderà sempre ad aumentare l’età pensionabile delle persone in un Paese come l’Italia in cui i giovani non tuti possono lavorareo vogliono lavorare per stipendi troppo bassi o per il peggioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro, come si può pretendere possa andare avabti ed avere un futuro se i giovani non lavorano e non possono pagare le pensioni agli anziani, in un Paese in cui l’età media dei suoi abitanti va via via sempre più aumentando? Siamo veramente ai limii del paradossale! Iamwalt sta documentando tutto questo nei suoi ottimi video in maniera chiara, imparziale e soprattutto coerente ed obiettiva.

Iamwalt a “L’ora della Verità”, programma in onda sul canale Byoblu, la TV libera dei cittadini, canale 262 del Digitale Terrestre gestito da Claudio Messora https://www.byoblu.com/2023/03/28/sciopero-a-oltranza-in-francia-iamwalt-a-e-lora-della-verita/

Come trasferirsi all’#estero. In #Italia

#stipendi da #fame. How to move abroad. In #Italy#starvation wages. #Iamwalt#Parigi#Francia

https://x.com/bralex84/status/1700082195434471776

Come prendono per il culo i #giovani in #Italia, #italiani poveri e sfruttati. #iamwalt

https://x.com/bralex84/status/1702598962610384931

Quanto si guadagna in #Olanda? 1900€ lordi al mese. #Salariominimo all’#estero

https://x.com/bralex84/status/1710032283724353790

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo e consulente tecnico movimento ambientalista Ultima Generazione e membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

SI CONTINUERA’ AD ANDARE ALL’ESTERO PER AVERE DEI FIGLI

INTERVISTA A TOMMASO GIARTOSIO E GIANFRANCO GORETTI. Attaccano le Famiglie Arcobaleno perché siamo un bersaglio facile. Ma il 90% dei casi di Gpa è composto da coppie eterosessuali

Un momento della manifestazione arcobaleno – GettyImages
https://ilmanifesto.it/si-continuera-ad-andare-allestero-per-avere-dei-figli

Carlo Lania

«Attaccano le Famiglie Arcobaleno perché siamo un bersaglio facile e per ottenere consensi, ma tutti questi atti non scoraggeranno le persone omosessuali dal voler avere dei figli». Tommaso Giartosio e Gianfranco Goretti sono una delle prime coppie omosessuali ad aver aderito alle Famiglie Arcobaleno. Giartosio è scrittore, poeta e giornalista, conduce Fharenheit su Radio3. Suo marito Goretti è invece un insegnate, vicepreside in un liceo della capitale. A completare la famiglia ci sono Lia e Andrea, 17 e 14 anni, avuti negli Stati uniti grazie alla gestazione per altri (Gpa). «La questione del regolamento europeo sul passaporto di circolazione – dice Goretti – mi sembrava una cosa di buon senso: se una coppia ha dei figli in Germania o in Francia mi sembra abbastanza assurdo che arrivando in Italia possano perdere dei diritti. Così come assurda mi sembra la circolare con cui, con una strana contemporaneità il ministero dell’Interno ha bloccato la trascrizione dei figli di coppie omosessuali che il sindaco Sala stava facendo a Milano. Tutto questa sa di propaganda e non capiamo cosa succederà alle centinaia di trascrizioni già fatte da Sala.

Questi atti colpiscono di più i genitori o i bambini?
Goretti: I bambini, è chiaro. Con Tommaso siamo stati senza un riconoscimento legale per i nostri figli per 15 anni prima di ottenere l’adozione speciale che ha riconosciuto il legale fraterno tra i nostri figli e il legame con i nostri parenti.

Avete avuto i vostri figli con la Gestazione per altri fatta negli Stati uniti. Il governo è intenzionato a bloccare questa pratica che definisce «utero in affitto».
Giartosio: Mi sembra molto grave e ingiusto se per questo motivo si privasse di diritti la grande maggioranza dei bambini delle famiglie Arcobaleno che è composta da figli di coppie lesbiche. Le coppie di papà sono una minoranza. Aggiungo che questi ostacoli non scoraggiano la Gpa, complicano semplicemente la vita alle persone che non smetteranno di recarsi all’estero.
I problemi però nascono quando fanno rientro in Itala
Giartosio: Si certo, ci sarà un genitore riconosciuto in meno ma non sarà questo a fermare le coppie che vogliono avere figli.
Goretti: In realtà mi sembra una opposizione mascherata di omofobia, perché il 90% dei casi di Gpa è composto da coppie eterosessuali che producono all’estero un certificato del tutto valido nel momento in cui rientrano in Italia. Tutta questa preoccupazione per la Gpa è nata soltanto nel momento in cui si è cominciato a parlare di coppie omosessuali. Le coppie eterosessuali vanno tranquillamente anche i Ucraina, Russia, anche in situazioni molto complesse. Noi andiamo in Paesi dove la Gpa è consentita per legge per le coppie omosessuali e in cui tutte le parti coinvolte sono garantite.

A Milano si manifesta per i diritti dei figli delle coppie omosessuali. La ministra Roccella però chiede perché nessuno manifesta contro l’”utero in affitto”.
Giartosio: Evidentemente la ministra non sa che Famiglie Arcobaleno da molti anni chiede la regolamentazione della gestazione per altri, è una delle voci che – anche sostenendo il disegno di legge dell’associazione Luca Coscioni – più chiaramente hanno denunciato i Paesi e le cliniche dove ci sono abusi e sfruttamento delle donne. Personalmente penso che sarebbe meglio se ci fosse un fermo controllo pubblico su queste pratiche.

Viene continuamente riproposto un solo modello di famiglia, che è quello “naturale” composto da un uomo e una donna.
Goretti: Mi sembra che siamo fuori dalla realtà. Quando con Tommaso abbiamo mandato i figli a scuola ci siamo imbattuti in numerosissimi tipologie di famiglia: dalla mamma single alle coppie ricostituite, bambini con otto nonni, fratelli che arrivano da due storie differenti, famiglie adottive, oppure con due papà o due mamme. Questa miriade di modelli familiari deve essere presa in considerazione e insistere su un modello è soltanto di retroguardia. Credo che un buon amministratore debba agire sula realtà e non cercare di distorcerla. Un esempio è rappresentato dal fatto che sulle carte di identità cartacee sono ricomparse le diciture «madre» e «padre».
Giartosio: Aggiungerei che se anche noi volessimo limitare le azioni delle istituzioni alle famiglie legalmente riconosciute, c’è il fatto che noi ormai siamo legalmente riconosciuti come famiglie: la legge sulle unioni civili stabilisce che in Italia ci sono famiglie che attraverso l’adozione speciale sono composte da due genitori dello stesso sesso e dai loro figli.

In passato il Pd si è mostrato a dir poco timido nella difesa di alcuni diritti. Le cose cambieranno con Elly Schlein?
Goretti: Dopo tanti dirigenti che facevi fatica a capire, adesso Schlein mi sembra una di casa, se posso dirlo, una che finalmente riconosco. Ho un po’ di timore per il fatto che dirige un partito come il Pd, che ha tante anime che hanno anche in passato lo hanno anche frenato, e non so quanto spazio di manovra avrà.
Giartosio: Da anni si dice che la sinistra si occupa dei diritti e ha dimenticato i temi del lavoro. Spero che Schlein dimostri che la sinistra può e deve fare entrambe le cose contemporaneamente.

Fonte: Il Manifesto

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo movimento ambientalista Ultima Generazione e membro attivo Fondazione Michele Scarponi Onlus

SULLA DIGNITA’ DELLA PERSONA L’ITALIA E’ INDIETRO

DIRITTI. La posta in gioco dello scontro politico sulle famiglie arcobaleno è molto alta. Rimanda all’essenza della democrazia costituzionale come progetto collettivo fondato sul diritto al «pieno sviluppo della persona umana»

La protesta delle penne alzate contro la decisione del Viminale che ha spinto il prefetto del capoluogo lombardo a imporre lo stop al Comune delle trascrizioni dei figli di coppie dello stesso sesso – GettyImages
https://ilmanifesto.it/sulla-dignita-della-persona-litalia-e-indietro

Jacopo Rosatelli

La posta in gioco dello scontro politico sulle famiglie arcobaleno è molto alta. Rimanda all’essenza della democrazia costituzionale come progetto collettivo fondato sul diritto al «pieno sviluppo della persona umana» indicato nell’articolo 3. La mancanza di una normativa che riconosca il matrimonio egualitario e la tutela dei figli delle coppie omogenitoriali è una ferita al principio di eguaglianza in un senso che non è solo formale, perché incide profondamente sia sulla materialità della vita quotidiana sia sulla possibilità di immaginare il proprio futuro.

La piazza di Milano lancia dunque un messaggio che parte dalla realtà dei corpi e dei sentimenti a una destra prigioniera di fantasmi e pregiudizi. I sindaci sono stati richiamati – leggi: obbligati – dai prefetti a interrompere iscrizioni e trascrizioni anagrafiche di figli e figlie di coppie omogenitoriali facendo leva su una recente sentenza della Cassazione a sezioni unite. Sentenza che, in sintesi, afferma che le coppie possono ricorrere all’adozione in casi particolari: il figlio è di un genitore, l’altro adotta. Il maggior interesse del minore in questo modo sarebbe garantito. «Fatevelo bastare», è il messaggio del governo. «Già tanto che ve li lasciamo tenere», è il retropensiero nemmeno troppo celato.

Il problema alla radice è questo: fra le persone che detengono oggi le leve del potere sono ancora molte quelle che pensano che una famiglia diversa da quella cosiddetta tradizionale sia «contronatura», che bimbi e bimbe che crescono con due padri o due madri subiscano danni in termini di salute mentale e benessere. Ogni tanto a qualche ministro o sottosegretario scappa il riferimento a fantomatici studi che lo dimostrerebbero, ignorando che le evidenze scientifiche indicano l’esatto opposto. Diciamoci quindi con franchezza che la gestazione per altri (quella che la destra chiama utero in affitto) è solo un facile pretesto per negare quel riconoscimento che esiste in quasi tutti i Paesi dell’Unione europea: matrimonio egualitario e garanzia effettiva per i figli di crescere in una famiglia pienamente legittimata come tale.

Allora non ci si può accontentare dell’adozione in casi particolari, come non ci si può accontentare delle unioni civili o delle norme già esistenti in materia di contrasto alle discriminazioni sui luoghi di lavoro. Servono leggi che allineino l’Italia agli stati che la circondano, pena una scandalosa disparità di trattamento fra cittadini europei. Ieri a Milano lo abbiamo gridato in tantissimi: attivisti, amministratori locali, esponenti politici nazionali. Con la consapevolezza che questa battaglia affonda le proprie radici nell’affermazione della dignità della persona, lo stesso valore richiamato dai manifestanti di Cutro, dalle piazze dell’Otto marzo, dai cortei dei lavoratori come quelli della Gkn, dalle marce della pace e dei Fridays for Future. Per la fioritura della vita, contro la cupezza dell’oppressione. C’è un vasto terreno per la sinistra, unita: con rabbia, determinazione, speranza.

Fonte: Il Manifesto

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo movimento ambientalista Ultima Generazione e membro attivo Fondazione Michele Scarponi Onlus

LAVORO RIFIUTATO. FABIO, CAMERIERE A 59 ANNI: «HO INIZIATO A 13 ANNI, MA I CONTRIBUTI NON ME LI HANNO MAI VERSATI, DOVRO’ SGAMBETTARE ANCORA»

In questa testimonianza il nostro lettore fa emergere un altro annoso problema nel settore della ristorazione, quello dei contratti: «Ci sono realtà che fatturano tantissimo – racconta – ma non assumono, non mettono in regola, succede di tutto. Ora servono controlli mirati»

https://www.ilgazzettino.it/nordest/primopiano/lavoro_rifiutato_ristoranti_cameriere_contratto_contributi_pensione_lettera_lettori-7284851.html

Gentile redazione,

vi ringrazio per avermi dato l’opportunità di cogliere questa occasione e raccontare brevemente la situazione di un settore come la ristorazione che è tra i più sfruttati. La lettera del collega e coetaneo Massimo racconta una amara verità che conosco bene, e per la quale mi ritengo fortunato avendo un contratto part-time. 

Racconto brevemente la mia esperienza: ho iniziato a lavorare nella ristorazione quando avevo 13 anni, a giugno sono esattamente 46 anni che ci lavoro, ma avere un contratto in questo settore è difficile, se sei fortunato ti fanno un part-time, per non parlare delle cooperative, in moltissimi casi non versano nemmeno i contributi e dopo qualche anno di attività chiudono e riaprono con un’altra ragione sociale.

Lavoro rifiutato, mamma Daniela: «Non denigrate i ragazzi. Ai miei figli offrono tra i 400 e i 1000 euro per 10-11 ore al giorno»

Lavorare nella ristorazione significa essere impiegati in  un settore logorante fisicamente, nel quale è necessario essere operativi per tante ore di seguito, in alcuni casi svolgendo doppi turni, arrivando a 16 ore giornaliere di impiego. E questo riguarda soprattutto gli Chef. Inoltre è vero che essere assunti se si hanno più di 35 anni è davvero difficile.

IL MIO CASO, INOLTRE, È PECULIARE: I CONTRIBUTI PER ANDARE IN PENSIONE NON ME LI HANNO VERSATI, DOVRÒ CORRERE ANCORA PER DIVERSI ANNI TRA I TAVOLINI

E dovrò anche ringraziare che ancora mi fanno lavorare nonostante l’età. Dalla mia esperienza però deve sorgere una domanda: perché ci sono così pochi controlli negli hotel, nei ristoranti, nelle ville da cerimonia, nei bar eccetera, eccetera? Come è possibile che esistano casi come il mio? Perché non si passanno al setaccio queste realtà che fanno fatturati così alti da potersi permettere assunzioni full-time ma invece decidono di non farle? Cosa c’è dietro?

P.S. A tutti quelli che leggono, per favore, quando andate nei ristoranti non intrattenetevi più del dovuto, a quei ragazzi gli straordinari non glieli pagano!

Fabio  B.

Fonte: Il Gazzettino

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo movimento ambientalista Ultima Generazione, membro attivo Fondazione Michele Scarponi Onlus

EURES AIUTA UNA CITTADINA SLOVACCA IN CERCA DI OCCUPAZIONE A TROVARE UN LAVORO QUALIFICATO IN FINLANDIA

Alexandra Mikulášová ha trovato lavoro presso Econia, un’agenzia di collocamento finlandese. EURES Finlandia ed Econia sono in un proficuo partenariato dal 2014.

Janne Vainikkala and Alexndra Mikulaslova
https://eures.ec.europa.eu/eures-helps-slovakian-jobseeker-find-skilled-work-finland-2023-02-03_it

Alexandra lavorava da due anni e mezzo nel settore dell’import-export slovacco quando ha avuto la sensazione di non avanzare più nel suo lavoro. Ha cominciato a pensare ai suoi amici e compagni di scuola che si erano trasferiti all’estero e l’idea le è parsa interessante. «Sapevo che volevo provare la vita all’estero e viaggiare un po’, mi sembrava stimolante. Ho scelto la Finlandia in base all’esperienza dei miei amici che ci erano già stati», afferma.

Grazie a EURES Alexandra e il suo compagno hanno trovato lavoro in Finlandia nel settore alimentare, che non richiedeva qualifiche specifiche né conoscenze della lingua finlandese. Alla fine ha lasciato il lavoro per studiare il finlandese.

«Nel periodo in cui frequentavo i corsi di lingua ero alla ricerca di un tirocinio, quindi ho contattato il mio precedente datore di lavoro finlandese. Ero interessata alle nomine e alle buste paga per le risorse umane, dato che in Slovacchia ho seguito studi nell’ambito della finanza, delle banche e degli investimenti, in particolare la gestione finanziaria», racconta. «Quando ho ripreso i contatti, la società era stata acquisita da Econia, un’altra società finlandese anch’essa partner di EURES. Econia fornisce servizi di assunzione per candidati provenienti da tutto il mondo».

Dal 2014 il consulente EURES finlandese Tomi Puranen collabora strettamente con Janne Vainikkila di Econia per assistere le persone in cerca di occupazione tramite l’organizzazione di fiere del lavoro, viaggi di assunzione, seminari, workshop, trasmissioni in diretta e video informativi. Hanno inoltre partecipato assieme all’evento EURESinAction che si è tenuto a Roma nel 2022.

«Alexandra è un ottimo esempio di come le persone evolvono in un nuovo paese e trovano il proprio posto in una nuova cultura e in un nuovo contesto lavorativo», afferma Janne.

«Quando Alexandra ha imparato il finlandese, è tornata a lavorare presso Econia per contribuire con la propria esperienza al calcolo delle retribuzioni. Ciò mostra come sia possibile trovare lavoro nel proprio settore di competenza in un secondo momento, dopo aver appreso la lingua locale», osserva Tomi.

Alexandra lavora per Econia da cinque mesi ormai e racconta come questo lavoro l’abbia fatta riflettere sul suo percorso di trasferimento all’estero.

«Sono grata per la possibilità di aiutare e assistere i lavoratori e i candidati nelle situazioni in cui mi sono trovata io», afferma. «Un cambiamento del genere ti mette sempre alla prova e ho imparato molte cose su di me. Ho avuto l’occasione di incontrare gente nuova e di stringere nuove amicizie, ho imparato a conoscere culture diverse e ora vedo le cose da un’altra prospettiva.»

Alexandra desidera complimentarsi per i servizi erogati da EURES grazie ai quali ha potuto trasferirsi all’estero. «Trasferirsi all’estero non è facile, per questo le persone hanno bisogno di garanzie per poter prendere questa decisione. La fiducia è molto importante. I servizi EURES sono sostenuti da autorità e funzionari e questo aiuta molto.Raccomanderei di certo EURES ai cittadini slovacchi in cerca di occupazione, in quanto è un modo sicuro per trovare lavoro in un altro paese.»

Ti interessa lavorare all’estero? Consulta le offerte di lavoro del portale EURES o contatta un consulente EURES per ricevere assistenza.

Link correlati

Econia https://econia.com/en/

EURES: trova un lavoro in Europa https://ec.europa.eu/eures/portal/jv-se/home?pageCode=find_a_job&lang=it

Contatta un consulente EURES https://ec.europa.eu/eures/eures-core/um/page/public?lang=it&pageCode=search_advisers%23/adviser/search/list#%20

Per saperne di più

Giornate europee del lavoro https://europeanjobdays.eu/en

Trova consulenti EURES https://europeanjobdays.eu/en

Vita e lavoro nei paesi EURES https://eures.ec.europa.eu/living-and-working_it

Banca dati delle offerte di impiego EURES https://ec.europa.eu/eures/portal/jv-se/home?pageCode=find_a_job&lang=it

Servizi EURES per i datori di lavoro https://eures.ec.europa.eu/employers_it

Calendario degli eventi EURES https://eures.ec.europa.eu/events_it

Prossimi eventi online https://europeanjobdays.eu/en

EURES su Facebook https://www.facebook.com/EURESjobs

EURES su Twitter https://twitter.com/EURESJob

EURES su LinkedIn https://www.linkedin.com/company/eures


Data di pubblicazione 3 febbraio 2023
Autori Autorità europea del lavoro | Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione

Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università degli Studi di L’Aquila, ideologo movimento ambientalista Ultima Generazione A22 Network, membro attivo della Fondazione Michele Scarponi Onlus

RIFONDAZIONE: BENVENUTA IN ITALIA MARIELA CASTRO ESPIN. CUBA AVANGUARDIA DEI DIRITTI

Pubblicato il 15 feb 2023

http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=52580

Comincia oggi il viaggio in Italia di Mariela Castro Espin organizzato dall’associazione Italia-Cuba.

A nome del Partito della Rifondazione Comunista diamo il nostro benvenuto alla compagna Mariela che da anni seguiamo per il suo contributo alla rivoluzione cubana attraverso la lotta contro le discriminazioni di genere, l’omolesbotransfobia, il riconoscimento dei diritti delle persone lgbtqi.

La compagna Mariela Castro Espin è presidentessa del Centro Nazionale di Educazione Sessuale di Cuba (CENESEX) e della rivista Sexología y Sociedad, parlamentare nell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare.

È grazie soprattutto al suo impegno che Cuba oggi ha il “codice di libertà per le famiglie” più avanzato del mondo.

L’esempio cubano è per noi di Rifondazione molto importante perché da tempo la destra fascistoide e i rossobruni -a volte sedicenti comunisti e antimperialisti – diffondono un’inaccettabile contrapposizione tra diritti sociali e civili.

La rivoluzione cubana dimostra che si può e si deve combatterei contro l’imperialismo e al tempo stesso battersi per il riconoscimento dei diritti di tutte le persone, contro ogni discriminazione.

Il socialismo è un’ideale di liberazione e la lotta contro ogni forma di oppressione e per il rispetto e il libero sviluppo di ogni essere umano è l’essenza del socialismo.

Cuba continua a fare conquiste in ogni campo dello sviluppo umano come dimostra la produzione autonoma dei vaccini, l’esportazione di medici in tutto il mondo, il superamento degli Stati Uniti per aspettativa di vita, il diritto all’aborto, il riconoscimento dei diritti delle persone di ogni orientamento sessuale e identità di genere in un continente ancora segnato dall’oscurantismo.

Per questo risulta ancor più odioso il blocco economico criminale con cui gli USA continuano a strangolare l’economia dell’isola, inasprito da Trump durante la pandemia.

Come ha dichiarato Lula, se Cuba non subisse il blocco diventerebbe l’Olanda dell’America Latina.

Sarà possibile incontrare Mariela Castro nelle seguenti città:

Milano 15 febbraio
Genova 16 febbraio
Torino 17 febbraio
Firenze 20 febbraio
Roma 21 febbraio
Pescara 22 febbraio
Catanzaro e Cosenza 24-25 febbraio

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Silvia Conca, responsabile politiche Lgbtqi del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Dott. Alessio Brancaccio, Università degli Studi di L’Aquila

GLI STUDENTI RUSSI IN ITALIA STANNO SUBENDO UNA PESANTE DISCRIMINAZIONE

Nel bloccare i codici SWIFT alle banche russe si mirava a esercitare pressioni sugli oligarchi di Mosca. Si è colpito il mucchio per raggiungere i poteri economici vicini al Cremlino così da “stimolarli” nell’interessarsi direttamente nella ricerca di una rapida soluzione al conflitto in Ucraina. Come era facile prevedere, questo sbarramento economico coatto ha coinvolto inevitabilmente anche alcuni soggetti che nulla hanno a che vedere col il Governo Putin. Tra questi, non mancano i giovani studenti, i quali vivono oggi in un limbo kafkiano che evidenzia alcune delle criticità nella gestione italiana della crisi bellica.

Seppure non rappresenti un fenomeno particolarmente evidente a un occhio esterno, bisogna considerare che si contano diverse migliaia di studenti provenienti dalla Federazione Russa (nel 2019/2020 erano registrati in 4.190). Molti di questi possono permettersi l’esperienza formativa solamente grazie al supporto della famiglia, che sia nel pagamento delle rette o nelle spese della vita quotidiana, e ora si trovano senza preavviso privi del flusso di introiti su cui facevano affidamento.

Ogni ateneo sta reagendo come può, indipendentemente. Se in molti casi il problema semplicemente non sussiste, negli istituti dalle ambizioni internazionali la cosa viene affrontata secondo differenti gradi di coinvolgimento: la IULM di Milano ha deciso di sospendere la terza rata agli studenti russi, l’Accademia di Belle Arti di Brera ha predisposto un aiuto economico per gli allievi russi e ucraini e l’Università di Torino si è assicurata di agevolare gli studenti colpiti dall’invasione attraverso i bandi per le borse di studio, tuttavia sono molti a non tenere conto delle difficoltà causate dalla guerra agli studenti.

Anche considerando coperti i costi dell’istruzione, restano comunque in attivo quelli di vitto e alloggio, i quali sono tutto meno che secondari, soprattutto per coloro che risiedono a Roma o a Milano. In diversi si sono lanciati sulla ricerca di lavoro, ma i loro contratti d’affitto – spesso non propriamente legali – non consentono loro di firmare un contratto professionale. Agli studenti non resta che desistere o cedere al lavoro in nero, pur di coprirsi le spese quotidiane. Il fatto che il visto studentesco non permette agli stranieri di siglare contratti di lavoro full-time, di certo non aiuta.

A questo punto sarebbe facile suggerire ai soggetti coinvolti di rientrare in patria in attesa di tempi migliori, tuttavia neppure questa opzione risulta particolarmente agile. I voli verso la Russia sono stati bloccati e le alternative a disposizione sono poche: è possibile triangolare il viaggio passando attraverso Paesi terzi, ma i biglietti sono ormai costosissimi, oppure bisogna confidare nell’intervento dell’ambasciata russa, intervento che però non necessariamente potrebbe rappresentare un’opzione desiderabile.

Una fetta non trascurabile di studenti è apertamente critica nei confronti delle manovre militari del Cremlino e teme che un contatto diretto con le autorità di Mosca possa tradursi con grandi noie, se non addirittura in problemi. Bisogna infatti ricordare che il 5 marzo la Federazione Russa ha adottato importanti misure restrittive nei confronti di coloro che diffondono, sulla Rete e non, informazioni che contrastano la narrazione bellica ufficiale. In concreto, chi diffonde “fake news” rischia fino a 15 anni di carcere.

A essere colpiti non sono necessariamente terroristi e nemici dello Stato, ma influencer d’alta visibilità. Questo è almeno quando dichiarato da Veronika Belotserkovskaya, foodblogger con circa un milione di follower, che al The Guardian ha rivelato di essere stata tra i primi bersagli della nuova legge, offrendo una lettura particolare della situazione. «[Putin] vuole dipingere le persone come me come se fossero traditori, la quinta colonna», ha suggerito la donna dalla sua dimora francese. «Vivo una bella vita, pubblico belle immagini di cibo online. Ora vogliono descrivermi come il volto della “decadenza occidentale”».

Belotserkovskaya non ha alcuna intenzione di tornare al suo Paese d’origine fintanto che la legge in questione non verrà abrogata, un’opinione condivisa da tutti i giovani che abbiamo avuto modo di incontrare. Agli studenti russi non resta quindi che stringere la cinghia e attendere che le relazioni nazionali si normalizzano o sperare che il Governo italiano offra una soluzione formale nel gestire i problemi di coloro che sono stati toccati dalla guerra, i quali si trovano più ad avere a che fare con interventi improvvisati che con soluzioni strategiche pensate per reggere nel lungo periodo.

[di Walter Ferri]

Fonte: L’Indipendente online

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Dott. Alessio Brancaccio, tecnico ambientale Università di L’Aquila e tecnico sportivo CSEN Abruzzo